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Prometeo e la condizione esistenziale dell’umanità 1. Vulcano incatena Prometeo di Dirck van Baburen, Prometeo incatenato, marmo.

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10 Prometeo e la condizione esistenziale dell’umanità
1. Vulcano incatena Prometeo di Dirck van Baburen, Prometeo incatenato, marmo bianco di Nicolas-Sébastien Adam, 1762, Parigi, Louvre 3. Piatto greco VI a.C. 4. Rubens, Punizione di Prometeo, Salvator Rosa, Supplizio di Prometeo, Olio su tela, cm 224 x 179, (Napoli Roma 1673) 6. Arno Breker, Prometeo ruba il fuoco, 1934, bronzo, Bonn, Museo Breker 7. Prometeo ruba il fuoco, di Heinrich Friedrich Füger Jean-Simon Berthélemy e Jean-Baptiste Mauzaisse, Prometeo dà vita all'uomo, fresca, 1802, Parigi, Louvre 9. John William Waterhouse, Pandora, 1896 Prometeo e la condizione esistenziale dell’umanità Premessa valida per ogni civiltà Mito: spiegazione narrativa delle cose («gli uomini prima sentono senza avvertire; dappoi avvertiscono con animo perturbato e commosso, finalmente riflettono con mente pura», Giambattista Vico, Scienza Nuova 1744) Memoria, oralità, tradizione. Racconto: invenzione narrativa originale Individualità, allusione, tecnica poetica. Storia: racconto dei fatti Veridicità, prove, testimoni.

11 Il mito greco Il più sistematico perché messo insieme da antiquari e mitografi. Il più noto alla civiltà europea occidentale perché ripreso nei secoli da poeti e artisti. Raccolto in repertori Greci: Ellanico di Mitilene (V a.C.); Apollodoro di Atene (II a.C.) Latini: Igino (età augustea, n. 64 a.C.); Fulgenzio (V). Raccolto in enciclopedie: Suda (X, in greco bizantino); Eustazio di Tessalonica (XIII) 4. Ripreso da poeti Greci: Omero (VIII a.C.); Esiodo (VIII-VII a.C.); Callimaco (I metà III a.C., età ellenistica); Apollonio Rodio (III a.C.) Latini: Ovidio (I a.C.-I d.C., età augustea); Claudiano (V, m. 404 ca).

12 I grandi temi del mito greco
Esistenza di un ordine superiore : a cui ogni cosa è sottomessa (Moira o Necessità); che definisce i limiti per tutti (dèi, elementi della natura, uomo). 2. Nascita, formazione, trasformazione delle cose (dal caos al cosmo, dall’indifferenziato al differenziato), secondo la legge della necessità. 3. Stabilirsi di rapporti di forza fra gli esseri: chi esercita il potere, chi lo subisce, se sia possibile un accordo (contrasto Eris/Eros). 4. Hybris come delitto cosmico: superamento dei limiti, infrazione del principio dell’ordine / Nemesis come ricomposizione dell’ordine e dell’equilibrio. 5. Il dramma dell’uomo: non dio e non bestia, troppo debole per essere un dio, troppo intelligente per essere bestia, che in un’epoca lontana visse con gli dèi, che dunque non saprà mai quali sono i suoi limiti.

13 Il mito di Prometeo La tradizione letteraria antica (alcuni riferimenti) Esiodo (VIII-VII a.C.), Teogonia, poema Eschilo ( ), Prometeo incatenato, tragedia (in gran parte perdute le altre due della trilogia, Prometeo portatore del fuoco e Prometeo liberato) Lucio Accio ( a. C.), Prometeo, tragedia Luciano di Samosata ( ,) Prometeo o il Caucaso, tragedia Le riprese moderne (alcuni riferimenti) Vincenzo Monti ( ), Il Prometeo, poemetto Wolfgang Goethe ( ), Prometheus, dramma (frammenti) Mary Wollstonecraft Shelley (1818), Frankenstein, o il Prometeo moderno, romanzo Ma anche opere musicali, balletti, progetti scientifici prendono il nome di Prometeo

14 Il mito di Prometeo Premessa: guerra fra Titani (Crono e suoi fratelli) e Cronidi (Zeus e suoi fratelli) per il dominio sul mondo. Prometeo («colui che vede prima, il presago») aiutante di Zeus: Titano di seconda generazione (figlio di un Titano, Giapeto), intelligente e astuto (metis). Consiglia a Zeus di usare l’astuzia contro i Titani (usare Ciclopi ed Ecatonchiri, liberandoli dal Tartaro) Zeus vince: ha il fulmine (arma fornita dai Ciclopi) e una scorta (Kratos, il potere, Bia, la violenza); ridistribuisce onori e privilegi tra gli dèi; regna con una certa giustizia; soggetto al declino anche lui, si premunisce per mantenere saldo il suo potere.

15 Il mito di Prometeo 3. La condizione degli uomini nell’età dell’oro (regno di Crono) a. Vivono con gli dèi a Mecone. b. Non nascono né muoiono, ma compaiono dalla Terra e poi scompaiono. c. Non conoscono lavoro, malattie, sofferenza, vecchiaia: sono eternamente giovani, come gli dèi. d. Non ci sono le donne mortali. 4. Problema per Zeus una volta al potere: ripartire sorti e onori fra dèi e uomini. Zeus prima si fa aiutare da Prometeo… poi lo punisce… infine lo libera e si riconcilia con lui

16 Prometeo: l’indisciplinato o il giusto?
P. alleato ma non associato di Zeus Lo aiuta contro i Titani, ma non si schiera con lui sempre e comunque P. figura autonoma, non in competizione con Zeus, bensì amante della giustizia Se trasgredisce gli ordini di Zeus lo fa per difendere i più deboli, non per superbia (e Aracne, Niobe, Marsia?) P. figura contraddittoria, complice degli uomini, non in lotta con gli dèi Salva gli uomini dalla distruzione e salva se stesso rivelando a Zeus un segreto che gli permette di salvarsi a sua volta Zeus/Prometeo: non una semplice sfida ma una «partita a scacchi» giocata con l’astuzia

17 La posta in gioco: la sopravvivenza dell’umanità
Prometeo (mediatore tra umano e divino) incaricato della spartizione dei privilegi fra uomini e dèi: metafora/inganno del bovino (agli dèi le ossa-immortalità, agli uomini la carne-mortalità) Zeus si sente ingannato a. Zeus nasconde il fuoco agli uomini Prometeo ruba il fuoco a Zeus e lo porta di nascosto agli uomini (lo sperma pyros nascosto nella ferola) e insegna loro tutte le tecniche civilizzandoli (esseri diversi da bestie e dèi) b. Zeus nasconde i cereali agli uomini Nasce l’agricoltura Zeus incarica Efesto di fabbricare la prima donna mortale (Pandora), fascino, spirito da cagna (fame e appetito sessuale), temperamento da ladro (mentitrice e simulatrice che mira alle sostanze dell’uomo) pancia che divora (morte), ma anche utero che genera (vita); bestia (temperamento) e dea (fascino). Con la comparsa della donna: a. l’uomo completa la sua civilizzazione (si sposa e non si accoppia); b. nasce da donna e dunque muore anche; c. conosce tutti i mali, non l’attesa di ciò che deve ancora accadere (elpis)

18 La punizione di Prometeo
Supplizio: incatenato sul Caucaso, un’aquila gli rode il fegato, che sempre si rigenera. Liberazione consentita da Zeus per opera di Eracle. Immortalità: P. dona a Chirone il diritto alla morte e ne riceve in cambio l’immortalità. Esiodo: P. allegro briccone che gioca brutti scherzi a Zeus. Eschilo: P. figura di audace, ironico e sprezzante, che ha agito in nome della giustizia distributiva. Soffre ma sopporta; non cede a inviti di sottomissione, non implora pietà e confida in una futura nuova amicizia con Zeus. I meriti che si attribuisce: è stato l’unico ad opporsi alla decisione (senza un perché) di Zeus di distruggere la stirpe umana; ha liberato gli uomini dall’ossessione della morte ingenerando in loro cieche speranze (la speranza del domani ci fa dimenticare la certezza della morte).

19 Ovidio: un solo cenno, una presentazione esaltante del creatore dell’umanità, una stirpe da lui forgiata a immagine degli dèi, che punta il cielo a testa alta. Riflessione finale sul mito: Zeus appare come tiranno ingiusto e dio supremo, P. come eroe e blasfemo insieme. P. è un Titano, eppure noi lo viviamo come uno di noi, nel suo strenuo coraggio e nella sua impotenza. Nel tempo è diventato il simbolo della lotta dell’uomo per emanciparsi dai decreti della natura con l’evoluzione culturale. Il Romanticismo ne ha fatto l’emblema della lotta degli uomini contro altri uomini (padroni, tiranni e servi di tiranni).


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