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LA SCUOLA E LA FAMIGLIA NEL PROGETTO DI VITA Tracciare nuove strade per costruire nuove inteGrazioni 22 novembre 2012 -

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Presentazione sul tema: "LA SCUOLA E LA FAMIGLIA NEL PROGETTO DI VITA Tracciare nuove strade per costruire nuove inteGrazioni 22 novembre 2012 -"— Transcript della presentazione:

1 LA SCUOLA E LA FAMIGLIA NEL PROGETTO DI VITA Tracciare nuove strade per costruire nuove inteGrazioni 22 novembre 2012 - andrea.fianco@unimi.it

2 Martedì 4 dicembre Martedì 8 gennaio Martedì 12 febbraio Giovedì 7 marzo Martedì 4 dicembre Martedì 8 gennaio Martedì 12 febbraio Giovedì 7 marzo

3 Obiettivi del corso Indagare la qualità delle relazioni tra scuola e famiglia: difficoltà incontrate, risorse attivate, buone prassi. Trasmettere i principali paradigmi teorici associati al rapporto tra famiglia, disabilità e scuola. Favorire il confronto teorico e lo scambio di esperienze tra partecipanti. Ideare, condividere, co-progettare e proporre strategie o protocolli di intervento innovativi e/o complementari a quelle già in uso al fine di migliorare la qualità della relazione tra scuola e famiglia. Implementare strumenti, protocolli e metodologie di intervento.

4 Argomenti Modelli teorici: biopsicosociale, ICF, psicologia positiva, approccio sistemico … Costrutti: empowerment, resilienza, coping … Applicazioni: strumenti di indagine, analisi qualitative e quantitative, strategie comunicative … Supervisione: lavoro su casi specifici Progettazione: ipotizzare nuovi modelli di intervento

5 Metodo Teorie: ricerche, modelli, costrutti… Attivazioni: condividere esperienze, testimonianze, casi, confronto, scambio … Ipotesi di intervento: co-progettazione, sperimentazione, indagini … Ridefinire e ristrutturare: mettere in discussione atteggiamenti e contesti Applicazioni: nuovi modelli operativi e di intervento

6 MODELLO BIO-PSICO-SOCIALE e Teoria Generale dei Sistemi (mod. da Engel, 1982) Biosfera Società-nazione Cultura Subcultura Comunità Famiglia Diade Biosfera Società-nazione Cultura Subcultura Comunità Famiglia Diade Apparati Organi Tessuti Cellule Organelli Molecole Atomi P. subatomiche Apparati Organi Tessuti Cellule Organelli Molecole Atomi P. subatomiche COMPORTAMENTO ED ESPERIENZA INDIVIDUALE COMPORTAMENTO ED ESPERIENZA INDIVIDUALE

7 Modello biopsicosociale e famiglia La qualità delle relazioni familiari influenza la salute. La famiglia è il primo sistema in cui il bambino acquisisce competenze emotive e sociali. La famiglia sostiene, accompagna, supporta la crescita personale e sociale. Il tipo di attaccamento madre-figlio ha un’influenza sulla qualità dello sviluppo.

8 Condizioni fisiche ( o malattia) (disturbo o malattia) Fattori Fattori Ambientali Fattori Fattori Personali Funzioni e corporee Funzioni e strutture corporee (ex menomazione ) Attività Attività personale Capacità - Performance (ex disabilità) Partecipazione (ex restrizione) L’International Classification of Functioning, disability and Health (ICF)

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11 ICF e famiglia Il funzionamento e le condizioni di salute sono regolati anche dalla qualità delle relazioni familiari (famiglia ristretta e allargata). La famiglia occupa un ruolo centrale nella promozione della salute e dell’inclusione sociale. Alcune valutazioni e osservazioni richieste dall’ICF possono essere effettuate solo dalla famiglia che DEVE essere coinvolta. La famiglia può essere un facilitatore o una barriera.

12 QUALITA’ DELL’ESPERIENZA SOGGETTIVA FATTORI PERSONALI FATTORI AMBIENTALI QUALITA’ INTEGRAZIONE BARRIEREFACILITATORI Alunno Scuola, famiglia, relazioni, ecc.

13 BENESSERE PSICOLOGICO INDICATORI OGGETTIVI: Reddito Condizioni abitative Status sociale Salute INDICATORI SOGGETTIVI: Percezione del proprio stato di salute Percezione grado di soddisfazione in ambito sociale, lavorativo e personale Obiettivi futuri Traguardi raggiunti PROSPETTIVA EDONICA: SWB – Benessere Soggettivo Dimensione affettiva e psicofisica Ricerca di piacere e soddisfazione immediata PROSPETTIVA EUDAIMONICA: PWB – Benessere Psicologico Autorealizzazione Sviluppo potenzialità, risorse e predisposizioni individuali Capacità di raggiungere obiettivi complessi per sé e la comunità Mobilizzazione risorse per aumento abilità e autonomia individuale Competenze sociali e relazioni interpersonali

14 PSICOLOGIA POSITIVA (approccio eudaimonico ) Individuare, mobilizzare e valorizzare risorse individuali unitamente ad un empowerment sociale Promuovere benessere biopsicosociale Creare opportunità d’azione e sviluppo di individui e gruppi nella comunità Considerare individuo come agente attivo di cambiamento e sviluppo della comunità Non esistono individui svantaggiati ma contesti socio-culturali che non consentono a tutti di esprimersi ed agire Evidenziare comportamenti e interventi che favoriscano il benessere, lo sviluppo positivo dell’individuo e la prosperità della società Individuare contesti favorevoli (lavoro, tempo libero, scuola, ecc.) che offrano opportunità per esprimersi, agire e crescere

15 Ricerche e testimonianze

16 “La maggior parte dei medici che mi esaminarono dichiararono il mio caso uno dei più interessanti, ma certamente senza speranza […] Per mia fortuna, i miei genitori resistettero. Mia madre fece di più: non si accontentò di negare che io fossi un idiota, s’impegnò a dimostrare il contrario […] Fu questa la ragione del suo successo” (Brown C., 1990)

17 Claudio Imprudente in “Lettere al direttore” (2006) sollecita in questo modo la mamma di un bambino disabile: “Dato che sei la persona che sicuramente lo conosce meglio, sei anche in grado di aiutare le altre figure che gravitano intorno a relazionarsi con lui nel modo giusto, e questo crea per lui un importante percorso di consapevolezza. Ti sei mai chiesta chi conosce alla perfezione un campo di grano? Il contadino, che ha lavorato il campo per mesi sotto il sole, oppure l’agronomo che ha studiato a lungo sui libri? La risposta è: entrambi, perché il sapere del contadino deve integrarsi con quello dell’agronomo e viceversa. Solo così il campo può far crescere un buon grano.”

18 Quali sono i maggiori problemi che ostacolano l’integrazione sociale di suo figlio? Nsogg = 50; N risposte = 105

19 “La società non è ancora matura per comprendere il concetto di disabilità nel suo insieme” (M, 49 anni;) “Le persone hanno paura dei disabili” (F, 49 anni) “L’ignoranza. Molte persone sono poco sensibili e non comprendono” (F, 51 anni) “Mi scontro con la comune considerazione che il disabile è un diverso, un personaggio difficile da gestire, richiede costi e fatica” (M, 61 anni) “Le persone non vogliono avere contatti con disabili. La società non è pronta per vivere con realtà diverse dalla normalità ” (F, 42 anni) “La società italiana è indietro di 30 anni rispetto ad altri paesi europei” (F, 47 anni) “Il dolore viene respinto, il disabile e la sua famiglia emarginati. Un fastidio da nascondere sotto il tappeto” (M, 49 anni) “Siamo abbandonati. Dobbiamo arrangiarci da soli e la cosa diventa molto faticosa perché con il passare degli anni le forze diminuiscono e aumentano le stanchezze” (F, 69 anni) “Un disabile con la famiglia è un peso da emarginare piuttosto che aiutare” (F, 47 anni) Alcune risposte…

20 Analisi dei bisogni formativi Cosa mi aspetto da questo corso? Quali metodi e strumenti adotta la scuola per costruire un’alleanza educativa? Quali problemi incontro a scuola nella relazione con la famiglia? Quali risorse favoriscono una buona relazione con la famiglia? Quali sono i miei bisogni formativi? Quali sono i bisogni delle famiglie? Cosa vorrei cambiare nel mio contesto lavorativo per migliorare la qualità della relazione tra scuola e famiglia? Un caso di cui vorrei parlare…


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