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L’altra faccia della fine dell’Ottocento

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Presentazione sul tema: "L’altra faccia della fine dell’Ottocento"— Transcript della presentazione:

1 L’altra faccia della fine dell’Ottocento
Il Decadentismo L’altra faccia della fine dell’Ottocento

2 Cos’è il Decadentismo? È una corrente artistica che dà voce a una crisi complessa che investe l’Europa a partire dalla fine dell’Ottocento Si manifesta in un primo momento nella letteratura, poi nelle arti e nel costume. È caratterizzato da una visione estetizzante della vita, dall'esplorazione di zone ignote della sensibilità, dalla scoperta del subcosciente, che l'arte fu chiamata a esprimere in forme nuove e irrazionali.

3 Origine del termine Il termine «decadente» ebbe in origine senso negativo. Fu infatti rivolto polemicamente contro alcuni poeti che esprimevano lo smarrimento delle coscienze e la crisi di valori Ma quegli scrittori fecero della definizione una insegna di lotta, in cui si gettavano i fondamenti d'una nuova visione del mondo e d'una nuova realtà. Essi avvertirono che il loro compito era quello di approfondire i termini esistenziali di questa crisi sul piano conoscitivo.

4 Quando nasce? E' difficile stabilire i limiti cronologici del decadentismo letterario. Il decadentismo nacque in Francia contemporaneamente al realismo-positivismo, costituendo di fatto l'altra faccia della cultura degli anni Raggiunse il suo culmine attorno agli anni Il precursore fu C. Baudelaire, con la sua «poetica delle «corrispondenze», di quei legami cioè tra le cose, nascosti e misteriosi, che costituiscono l'armonia dell'universo e che solo il poeta riesce a decifrare e tradurre.

5 La visione dell’arte L'arte è lo strumento di conoscenza per eccellenza, per non dire l'unico (per il “decadente” è impossibile conoscere la realtà attraverso la ragione, la scienza, l’esperienza ) Soltanto la poesia, per il suo carattere di immediata intuizione, può attingere al mistero della vita, rivelare l'ignoto. Essa è considerata come pura illuminazione. la poesia deve tendere alla fusione tra tutte le arti, accogliendo di ognuna le suggestioni più produttive;

6 La poetica il poeta è un veggente (Rimbaud): egli penetra e interpreta, per simboli, il mistero dell’universo l’estetismo (culto religioso dell’arte; principio regolatore della vita: il bello) la poesia pura, priva di intenti pratici e utilitaristici: arte bella, ma inutile Linguaggio allusivo ricco, di metafore, analogie simboli il valore suggestivo e magico della parola (Verlaine 1882): l’arte poetica consiste nella ricerca della musica prima di tutto

7 I temi individualità: viene esasperata in nome di un individuo superiore slegato dalla morale comune dalla massa anonima; l'individuo decadente vivrà infatti nella sua solitudine distaccato in modo sprezzante e sdegnoso dalla morale del popolo... amore: tende a degenerare in passione, nel gusto del proibito, del morboso, dell'ambiguo, o a intorpidirsi nel vizio, nella corruzione e nella depravazione; è anche il tempo dell'omosessualità e del sadismo («i fiori del male»). rifiuto della società contemporanea e sogno di evasione

8 Il Decadentismo in Italia
Si suole vedere l'inizio del Decadentismo italiano nella “Scapigliatura”: con questo termine, si indicano alcuni scrittori operanti soprattutto in Lombardia e in Piemonte negli anni Sessanta, i quali erano convinti che dalle esperienze di vita più disordinate e sconcertanti poteva scaturire l'ispirazione poetica. Ammiratori della poesia di Baudelaire e di Rimbaud, a loro va il merito di aver attuato la prima vera rottura nella nostra tradizione culturale.

9 Il Decadentismo in Italia
Il Decadentismo italiano fiorisce soprattutto nel quindicennio Si afferma infatti a partire da Il piacere di d’Annunzio nel 1889 e da Myricae di Pascoli nel 1891, mentre la pubblicazione dell’Alcyone di d’Annunzio nel 1903, dei Poemi conviviali di Pascoli nel 1904 e del romanzo Il Santo di Fogazzaro nel 1905 segnano il culmine, ma anche la conclusione della parabola decadente. Il Decadentismo italiano si differenzia da quello europeo per i suoi tratti spiccatamente umanistici e per il legame, ancora forte, con la tradizione classica. Anche la capacità di approfondimento delle tematiche legate all’inconscio appare limitata.


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