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La situazione socio-economica e culturale contemporanea coinvolge anche la scuola; per questo motivo, occorre dare una svolta concreta all’azione educativa.

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Presentazione sul tema: "La situazione socio-economica e culturale contemporanea coinvolge anche la scuola; per questo motivo, occorre dare una svolta concreta all’azione educativa."— Transcript della presentazione:

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2 La situazione socio-economica e culturale contemporanea coinvolge anche la scuola; per questo motivo, occorre dare una svolta concreta all’azione educativa e didattica, per meglio rispondere all’emergenza educativa in atto. Occorre che le diverse discipline, e tra esse l’IRC, avvertano la necessità di concorrere alla formazione della persona in modo globale, tanto da dare un orientamento ed un significato all’esistenza dell’alunno, trasformando le conoscenze in bagaglio di esperienze di vita. La DEE si propone come modello concreto di riferimento nella progettazione di processi educativi attenti alla situazione esperienziale del discente, in grado di offrire all’alunno un cambiamento di prospettiva e opportunità di realizzazione di sé.

3 La prospettiva della DEE – Cambia l’orizzonte in cui si muoveva la didattica tradizionale, quello della trasmissione di contenuti – Muta la prospettiva secondo cui la programmazione curriculare si attenga ai contenuti previsti a livello nazionale da mediare a livello locale. – L’innovazione DEE: pianificare esperienze di apprendimento progettate a partire dai bisogni educativi del soggetto concreto. – La progettazione ermeneutica esistenziale (PEE) tiene in conto la reale condizione educativa del discente nel suo particolare momento evolutivo.

4 Cosa sì – progettazione delle esperienze di apprendimento a partire dai bisogni educativi del soggetto concreto – adeguata e proporzionata risposta alle aspettative esistenziali dello studente Cosa no – mappa dei contenuti da trasmettere definita dalle discipline di studio – successione delle mete educative, didattiche e culturali in modo simile per tutti gli alunni

5 Progettando DEE, i traguardi e le tappe del processo si conoscono (sono fasi progettate, non estemporanee) ma vengono accolte la diversità di situazioni, domande, percorsi e soluzioni, in una logica di “crescita e maturazione della persona in tutti i suoi aspetti e dimensioni”. Il processo DEE si pone come obiettivo finale la maturazione o l’acquisizione di nuove competenze: al termine del percorso si ha la trasformazione della persona, che diviene matura e competente. Le nuove competenze vengono acquisite attraverso compiti di apprendimento, su cui si incentra la prassi didattica.

6 Le unità di apprendimento (UA ) – partono dagli obiettivi formativi (OF); – si strutturano attorno ai compiti di apprendimento ; – propongono un percorso commisurato al discente (che guarda, cioè, alle sue attese educative e culturali). Le unita didattiche (UD) tradizionali – seguono la logica dell’esplorazione coerente e sistematica dei contenuti delle diverse aree disciplinari; – il discente è tale in quanto soggetto recettivo dell’azione didattica.

7 Nella PEE – occorre selezionare, calibrare e offrire percorsi e proposte di lavoro commisurati alla situazione esistenziale dell’alunno nelle diverse fasi evolutive. – fornire materiali per l’elaborazione delle risposte, adeguati alle domande educative rilevate. Per attuare il processo di apprendimento si deve: – individuare la domanda educativa – portarla a chiarificazione, – calibrare l’attività didattica all’alunno – indicare compiti proporzionati alla sua domanda, – condurre il processo di elaborazione della risposta, – verificare, valutare e certificare l’avvenuta trasformazione.

8 Gli elementi strutturali della PEE si riconducono alle seguenti fasi: Fase ideativa: – individuazione e definizione della domanda educativa e dei processi di risposta Fase applicativa: – indicazione del compito di apprendimento e organizzazione del lavoro Fase valutativa: – individuazione del compito di verifica e dei criteri e dei livelli per la valutazione e certificazione della competenza attesa.

9 La DEE intende – tradurre nella prassi didattica la visione educativa propria della pedagogia ermeneutica esistenziale – mettere al centro dell’azione didattica i bisogni educativi ed esistenziali dello studente – verificare l’avvenuta trasformazione come maturazione e acquisizione di competenze

10 Didattica DEE In primo piano: l’apprendimento dello studente. Una accurata analisi della dimensione antropologica di partenza identifica la condizione antropologica della comunità di studenti, per passare all’individuazione di attese e bisogni. Tre passaggi: – individuare le aree di esperienza; – precisare gli elementi qualificanti; – scegliere una precisa condizione del vissuto. Didattica tradizionale In primo piano: l’insegnamento disciplinare del docente o le esigenze dell’istituto e del territorio. L’analisi della situazione di partenza serve a capire come indirizzare la trasmissione dei contenuti in modo che risponda alle condizioni dello studente e sia da lui più facilmente accolta. Tre nodi: – al centro i contenuti, la disciplina, il docente; – lo studente è nella posizione di ricettore; – l’apprendimento è inteso come corretta ripetizione di nozioni.

11 Didattica DEE L’offerta formativa viene costruita sul quadro dei bisogni educativi ed esistenziali degli studenti Deve consentire allo studente di acquisire quelle competenze necessarie alla costruzione della risposta ai suoi bisogni. Risorse DEE Definito il quadro delle competenze attese, bisogna: – Individuare risorse formative disciplinari adeguate – Codificare le risorse formative che l’istituzione scolastica intende offrire. Questi passaggi vanno seguiti nei vari livelli di progettazione: dalla macroprogettazione del POF, a quella di classe, alla microprogettazione delle UA disciplinari.

12 Didattica DEE Progettare il POF nella prospettiva della DEE Se la maggioranza del Collegio Docenti condivide la scelta della pedagogia ermeneutica esistenziale, una Commissione incaricata progetterà il POF seguendo l’impianto della PEE. POF in chiave DEE: come? Individuare le dimensioni antropologiche che caratterizzano il vissuto degli studenti Analizzare attese e domande presenti nella dimensione antropologica Individuare le esperienze di apprendimento disciplinari per la costruzione della risposta da parte dello studente Procedere alla definizione del quadro delle competenze attese Organizzare gli interventi mirati Identificare la verifica, valutazione e certificazione dei risultati

13 IL POF nella logica della DEE Deve rispondere alle mutevoli e diversificate domande educative degli studenti Deve partire da: – una attenta analisi della condizione esistenziale degli studenti – dalla individuazione delle reali domande Deve essere: – Essenziale – Flessibile – contenere varie proposte, possibili all’interno dell’istituto : di progetti di percorsi di apprendimento da poter scegliere, correggere e precisare ulteriormente, anche in corso di attuazione

14 Piano Offerta Formativa (POF) Elementi di identificazione: – dati relativi all’istituzione scolastica Dimensione antropologico- educativa degli studenti – Individuata nel vissuto degli studenti dell’istituto – confrontata con le Indicazioni Nazionali per disegnare il profilo d’istituto PERCORSO CIRCOLARE Nelle sue parti, il POF si compone di: Finalità educative – Analizza e definisce le domande e attese educative, a partire dal vissuto degli studenti Offerta formativa – Propone progetti e percorsi finalizzati alla costruzione della risposta da parte dello studente Organizzazione curriculare ed extra- curriculare – Definisce orario, gruppi classe, organico, funzioni, collaborazioni, obbligo scolastico, situazioni di handicap… Competenze attese – Elenca le macrocompetenze in uscita alla fine del ciclo e nelle fasi intermedie Verifica, valutazione e certificazione – Stabilisce criteri, indicatori, rubrica per la verifica, valutazione e certificazione delle competenze attese.

15 DIMENSIONE ANTROPOLOGICO – EDUCATIVA DEGLI STUDENTI Individuazione della dimensione antropologica vissuta dagli studenti dell’istituto e confronto con le Indicazioni Nazionali per disegnare il profilo d’istituto FINALITÁ EDUCATIVE Analisi e definizione delle attese e domande educative presenti nella dimensione antropologica caratterizzante il vissuto degli studenti. OFFERTA FORMATIVA progetti di esperienze educative e didattiche attraverso le quali lo studente potrà elaborare le risposte alle sue attese. ORGANIZZAZIONE CURRICOLARE ED EXTRACURRICOLARE Indicare orario, gruppi classe, organico, funzioni, collaborazioni, obbligo scolastico, handicap, ecc. COMPETENZE ATTESE Elenco delle macrocompetenze in uscita alla fine del ciclo e nelle fasi intermedie VERIFICA, VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE Criteri, indicatori, rubrica per la verifica, valutazione e certificazione delle competenze attese. Elementi di identificazione: dati relativi all’istituzione scolastica

16 La DEE si incentra sulla condizione educativa del gruppo classe. Non parla in termini di contenuti da trasmette ma di persona da costruire, attraverso l’acquisizione di nuove competenze. Muta la prospettiva, non semplicemente la terminologia: al centro dell’azione didattica si trova l’alunno con il suo vissuto.

17 PROGETTO ANNUALE DEE Il Progetto annuale deve avere caratteristiche di: – sinteticità, – flessibilità, – adattabilità, – essere declinato ed esplicitato nel Piano di lavoro annuale – può riguardare l’equipe pedagogica della classe o il singolo docente per una specifica disciplina. PIANO ANNUALE DEE Il Piano di lavoro annuale – riporta sul lungo periodo le indicazioni generali contenute nel Progetto annuale; – è analitico; – può riguardare l’equipe pedagogica della classe o il singolo docente per una specifica disciplina.

18 MOTIVO EDUCATIVO CONDUTTORE Nasce dalla scelta della dimensione antropologica e dal confronto con le Indicazioni Nazionali OBIETTIVO FORMATIVO Analisi del motivo educativo conduttore del piano per l’individuazione delle domande e la scelta delle piste di risposta definite negli OF. AMBITI D’INTERVENTO Elencare gli ambiti dell’intervento disciplinare attraverso cui raggiungere gli OF. COLLEGAMENTI INTERDICIPLINARI Indicare le discipline coinvolte nelle esperienze-compito COMPETENZE ATTESE Elenco delle competenze previste in uscita a fine anno VERIFICA, VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE Criteri e modalità generali per la verifica, la valutazione e la certificazione delle competenze acquisite. Elementi di identificazione: Scuola, anno, disciplina, classe e sezione Elementi di identificazione: Scuola, anno, disciplina, classe e sezione

19 MOTIVO EDUCATIVO CONDUTTORE DEL PIANO Viene specificato il motivo conduttore che sta alla base del Piano OBIETTIVO FORMATIVO L’OF precisa nello specifico, per ciascun punto del Piano, cosa ci si attende dallo studente TITOLI delle Unità di Apprendimento Per ciascuna area di apprendimento, vengono previste alcune UA, identificate attraverso un titolo emblematico e significativo ORGANIZZAZIONE del lavoro Vengono specificati i tempi, le metodologie, gli strumenti, i collegamenti interdisciplinari, ecc. COMPETENZE ATTESE Vengono elencate nel dettaglio le competenze che ci si attende l’alunno maturi, a livello cognitivo, relazionale, operativo… VERIFICA, VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE Nel Piano annuale vengono specificate le linee guida per la verifica e la valutazione e per la certificazione delle competenze raggiunte Elementi di identificazione: Scuola, anno, disciplina, classe e sezione Elementi di identificazione: Scuola, anno, disciplina, classe e sezione

20 MOTIVO EDUCATIVO CONDUTTORE DEL PIANO Esempio: Lo sviluppo della relazionalità adolescenziale nel gruppo dei pari OBIETTIVO FORMATIVO Esempio Lo studente è capace di: 1. comprendere le ragioni del rispetto delle diversità fisiche, culturali, religiose presenti nei suoi coetanei 2. ascoltare, esprimere, discutere e rispettare le idee dei compagni di classe TITOLI DELLE UA Esempio: Relazione, accoglienza, dialogo 1.La persona umana: diritti e doveri inalienabili 2.Siamo diversi: perché? 3.Collaborare o combattere: ragioni e pregiudizi ORGANIZZAZIONE Esempio: Tempi: I quadrimestre; metodologie: multimedialità e attività manuali; strumenti: LIM, Libro di testo; collegamenti interdisciplinari: Italiano, Arte, Storia COMPETENZE ATTESE Esempio Lo studente è capace di: 1. Rispettare un adolescente diverso da lui 2. Dialogare con un suo coetaneo 3. Gestire costruttivamente momenti di normale contrasto tra compagni VERIFICA, VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE Esempio Per la verifica: Costruire e rappresentare la conclusione di alcune storie che presentano contrasti tra adolescenti. Rubrica valutativa con i livelli di competenza raggiunta. Elementi di identificazione: Scuola Primaria “X”, anno scolastico aaaa/aaaa, disciplina IRC, classe V sez. A Elementi di identificazione: Scuola Primaria “X”, anno scolastico aaaa/aaaa, disciplina IRC, classe V sez. A

21  Individuazione del “compito autentico” e definizione delle attività di ricerca e modalità di esecuzione  Selezione di documenti e materiali  Precisazione dei tempi, scelta dei metodi, modalità, mezzi e strumenti per lo svolgimento dell’attività Elementi di identificazione: Scuola, anno, disciplina, classe e sezione, disciplina Elementi di identificazione: Scuola, anno, disciplina, classe e sezione, disciplina  Individuazione dell’area di esperienza, precisazione dell’elemento qualificante dell’area d’esperienza nella domanda educativa e Indicazione del motivo educativo conduttore nella condizione del vissuto (domanda mirata)  Confronto normativo  Definizione dei passaggi del processo di apprendimento (fasi di apprendimento e passaggi di comprensione) e indicazione degli OF e degli obiettivi di fase FASE IDEATIVA definizione della domanda 1.Definizione del “compito autentico per la verifica” della competenza attesa 2.Scelta delle modalità di verifica e definizione dei criteri e della scala di valutazione 3.Certificazione della competenza acquisita 4.Confronto con le Indicazioni nazionali e con il POF FASE VALUTATIVA della competenza acquisita FASE APPLICATIVA costruzione della risposta N.B.: Da non trascurare in fase di progettazione la definizione della competenza specifica da acquisire al termine del processo di apprendimento progettato. Tale competenza dovrà esplicitare con coerenza una delle macrocompetenze previste nel Piano Annuale.

22 Punto di partenza si interroga su un contenuto esistenziale Fase conclusiva 2 1) interpreta se stesso attraverso il testo Momento intermedio incontra il testo L’alunno Il “testo” è da intendersi come quadro del contenuto da elaborare e interpretare e come attività di riferimento Fase conclusiva 1 2) torna ad interrogarsi È soggetto centrale, il quale costruisce il proprio sapere in un circolo ermeneutico

23 La fase applicativa della DEE si propone di: – individuare e specificare la domanda esistenziale del soggetto – congiungere l’attenzione alla domanda esistenziale del soggetto e l’acquisizione dei contenuti del sapere – offrire un concreto percorso in cui domanda esistenziale e contenuti del sapere possano trovare una composizione funzionale alla crescita del soggetto che apprende.

24 Punto di partenza  AREA DI ESPERIENZA: acquisire consapevolezza della domanda/problema presente nella situazione concreta di partenza PROGETTAZIONE CONSAPEVOLEZZA CONDIZIONE DEL VISSUTO L’alunno Fase conclusiva È soggetto centrale, che prende consapevolezza del proprio processo di apprendimento SITUAZIONE CONCRETA: il problema INDIVIDUAZIONE DELL’ELEMENTO QUALIFICANTE: funzionale alla crescita del soggetto  FORMULAZIONE DEGLI INTERROGATIVI  FORMULAZIONE DELLA DOMANDA MIRATA PASSAGGI DI COMPRENSIONE  MODALITÀ DELLA RISPOSTA


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