La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

5. Il razzismo come concezione del mondo: il conte de Gobineau.

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "5. Il razzismo come concezione del mondo: il conte de Gobineau."— Transcript della presentazione:

1 5. Il razzismo come concezione del mondo: il conte de Gobineau

2

3 Gobineau  Saggio sull'ineguaglianza delle razze umane (1853-1855):  destinato a rimanere come il principale classico del pensiero razzista

4 Gobineau  La sua è una figura di enorme importanza nella storia del razzismo: 1.a metà dell'Ottocento sintetizza un po' tutte le concezioni che abbiamo visto radicarsi sin qui 2.costruisce un sistema intellettuale in cui la razza spiega  il passato (il Rinascimento, in particolare, come vedremo)  il presente (l'attuale situazione della Francia, come pure vedremo)  e il futuro (permette di fare previsioni sull'esito e l'andamento della civiltà)

5 Gobineau 3.aggiunge un elemento che sarà fondamentale in tutta la storia del pensiero razzista seguente:  il rintocco funebre della civiltà:  nel suo pensiero il dramma dell'ascesa e della caduta della civiltà è ormai chiaramente un dramma razziale che ha come posta in gioco la sopravvivenza della razza bianca  entrano con lui nel razzismo il pessimismo, l'oscuro terrore, la paura della catastrofe

6 Gobineau 4.a questo elemento psicologico accompagna, come pure vedremo, una precisa connotazione politico-sociale (altro dato decisivo del razzismo):  Gobineau infatti usa per la prima volta esplicitamente il razzismo come chiave di spiegazione degli sconvolgenti fenomeni politici e sociali del suo tempo  ed in particolare della decadenza rappresentata ai suoi occhi dalla modernità

7 Gobineau  Per comprendere Gobineau occorre partire da un dato biografico e psicologico:  si vantava moltissimo della sua origine nobiliare, origine che in realtà era spuria  si era arrogato un titolo di conte al quale non aveva propriamente diritto  c'era dunque sicuramente una componente psicologica nella sua rivendicazione del ruolo dell'aristocrazia, in quanto depositaria dei valori e della libertà

8 Gobineau  Gobineau polemizzava in nome dell ’ aristocrazia  contro la sua epoca  contro l ’ imbarbarimento dei tempi  La sua era chiaramente una polemica  contro la modernità borghese  contro un'epoca dominata dalla centralizzazione, dalla demagogia  con nuovi Cesari e nuove masse ignoranti e orientate materialisticamente che si fronteggiavano  In Napoleone III egli vide l'avverarsi del suo incubo:  il famoso Saggio fu iniziato dopo il 1851 e quindi subito dopo la presa del potere di Luigi Bonaparte e i suoi plebisciti

9 Gobineau  Gobineau voleva spiegare la civiltà e la sua storia:  la classica spiegazione illuministica che rimandava all'ambiente gli sembrava del tutto insufficiente:  in un unico ambiente geografico si erano infatti sviluppate civiltà completamente diverse

10 Gobineau  Cosa poteva allora spiegare la diversità e il cambiamento delle civiltà, il loro nascere e il loro morire?  Gobineau rispose:  la razza  Con lui la razza diveniva così  la chiave della storia  la forza che poteva spiegarne ogni recondito mistero

11 Gobineau  Le razze fondamentali da questo punto di vista per Gobineau erano tre: 1.la bianca 2.la gialla 3.la nera  Con lui, non era più caso, però, di misurazioni craniche o di osservazioni antropologiche sulle razze  Il quadro che egli ci dà delle tre grandi razze è un quadro attento soprattutto alle (pretese, naturalmente) conseguenze sociali e culturali dell'appartenenza razziale, con un fine preciso:  quello di spiegare la situazione attuale, sociale e politica, del suo paese, cioè la Francia  Si tratta di un altro passo fondamentale nella storia della costruzione del razzismo:  per la prima volta ci viene suggerito che guardare alle razze spiega le frustrazioni del nostro paese

12 Gobineau 1.Gialli:  materialisti, pedanti, commercianti e affaristi  insomma, la borghesia 2.Neri:  scarsa intelligenza ma forte sensualità, potere rozzo e terrificante  insomma, la plebaglia sfrenata, i sanculotti 3.Bianchi:  amore per la libertà, onore, spiritualità  insomma, i nobili

13 Gobineau  Bianchi venuti dall ’ India  Ariani: ceppo teutonico  una nobiltà che governava per il suo valore  poi corrotti  Perché era successo questo? Perché era evidente la decadenza degli ariani?  La sua risposta era che  nessuna razza può rimanere pura  ognuna è costretta a incrociarsi, a mescolarsi con razze inferiori, e quindi a degenerare

14 Gobineau  Vi erano due leggi fondamentali alla base storia razziale: 1.la legge di repulsione 2.la legge di attrazione  La prima vietava gli incroci tra razze diverse  al contrario, la seconda mostrava come la stessa superiorità attirasse le mescolanze  ed era quest'ultima, naturalmente, a prevalere,  portando alla inevitabile degenerazione delle razze superiori

15 Gobineau  Sulla base di questa sorta di chimica storica su base razziale Gobineau spiegava tutta la storia della civiltà:  le interminabili operazioni di dosaggi razziali ricostruite nel suo libro spiegavano, a suo dire, la storia degli uomini in ogni tempo e in ogni luogo

16 Gobineau  Un esempio:  la grande civiltà della Grecia classica  il suo miracolo era dovuto secondo Gobineau all'incrocio razziale “ 1. – Degli Elleni – Ariani modificati dai principi gialli, ma con grande preponderanza dellessenza bianca ed alcuni affinità semitiche; 2. – Degli aborigeni – Popolazioni slavo-celtiche sature di elementi gialli; 3. – Dei Traci – Ariani incrociati con Celti e con Slavi; 4. – Dei Fenici – Camiti negri; 5. – Degli Arabi e dei Giudei – Semiti molto incrociati; 6. Dei Filistei – Semiti forse più puri; 7. – Dei Libici – Camiti quasi neri; 8. – Dei Cretesi ed altri insulari – Semitici abbastanza simili ai Filistei. “

17 Gobineau  Naturalmente, anche la susseguente decadenza della civiltà greca era dovuta allo stesso incrocio  Era dunque l'incrocio di razze che stava distruggendo la razza bianca  La legge della degenerazione comporta infatti un progressivo imbastardimento degli ariani, senza speranza  Attraverso l'incrocio gli ariani divenivano  sempre più simili ai gialli, e cioè materialisti  e sempre più simili ai neri, come masse da reggere con la forza

18 Gobineau La legge della degenerazione comporta infatti un progressivo imbastardimento degli ariani, senza speranza  Attraverso l'incrocio gli ariani divengono sempre più simili ai gialli, e cioè materialisti; e sempre più simili ai neri, come masse da reggere con la forza.

19 Gobineau  Peggio di tutti stavano, secondo Gobineau, gli americani:  ed è facile capire perché, visto che si è nella terra dove forse è avvenuto il massimo degli incroci:  essi sono “ i prodotti dei detriti di tutti i tempi ”  Ma gli europei avevano poco di cui consolarsi:  questo era il destino di tutta la terra

20 Gobineau  L'Essai si conclude del resto con un quadro catastrofico: “ La specie bianca è ormai sparita dalla faccia del mondo. Dopo aver passato l ’ età degli dei, in cui essa era assolutamente pura; l ’ età degli eroi, dove gli incroci erano moderati per forza e per numero; l ’ età della nobiltà, dove delle facoltà, ancora grandi, non erano più rinnovate da sorgenti prosciugate, essa si è incamminata più o meno prontamente, secondo i luoghi, verso la confusione definitiva di tutti i suoi principi […]. La parte di sangue ariano, suddivisa già tante volte, che esiste ancora nelle nostre contrade, e che da sola sostiene l ’ edificio della nostra società, si incammina ogni giorno verso i termini estremi del suo assorbimento. Ottenuto questo risultato, si aprirà l ’ era dell ’ unità. […] questo stato di fusione, ben lungi dall ’ essere il risultato del matrimonio diretto dei tre grandi tipi presi allo stato puro, non sarà che il caput mortuum d ’ una serie infinita di incroci, e di conseguenza di appassimenti; l ’ ultimo termine della mediocrità in tutti i generi: mediocrità di forza fisica, mediocrità di bellezza, mediocrità d ’ attitudini intellettuali e si può quasi dire il nulla. ”

21 Gobineau  Su questa base Gobineau giunse anche a trarre in conclusione questa morale: “ Triste non è la conoscenza della morte, bensì la certezza che vi arriviamo degenerati; e forse quel timore, riservato ai nostri discendenti, ci lascerebbe freddi, se non sentissimo, con segreto orrore, che la mano del destino è già su di noi ”

22 Gobineau  Il Terzo Reich nazista ha fatto di Gobineau il suo grande, principale precursore  Una leggenda?  Sì: del tutto assenti germanesimo e antisemitismo:  Gobineau non escludeva i tedeschi dall'imbastardimento generale  i negri erano inferiori, ma erano destinati a governare, con i gialli, il mondo  e Gobineau condannava vigorosamente lo schiavismo;  Gobineau non era antisemita:  anzi, valutava gli ebrei come uno dei pochi popoli non adulterati, visto il dramma generale degli incroci e della degenerazione

23 Gobineau  Perché allora ha avuto tanta fortuna?  Alcuni elementi già richiamati:  la razza come chiave della storia  l'ansia catastrofica per le sorti della civiltà  la carica di protesta sociale  Ce ne sono però altri due: 1.L ’ élitismo vitalistico della seconda parte della sua riflessione 2.L'amicizia con il musicista Richard Wagner

24 Gobineau 1.L ’ élitismo vitalistico della seconda parte della sua riflessione:  nel 1877, con la sua nuova grande opera, Il Rinascimento, Gobineau abbandonò il pessimismo:  il Rinascimento italiano era stato infatti opera di un ‘ élite che si era elevata al di sopra della massa tentando di reagire alla decadenza italiana  non aveva vinto, ma era un esempio per il futuro:  con le virtù antiche, quelle classiche del mondo greco-romano, la razza bianca poteva ancora trionfare

25 Gobineau 2.L'amicizia con il musicista Richard Wagner:  egli così venne legandosi agli ambienti del nazionalismo tedesco  I pangermanisti e il circolo di Bayreuth (di cui dovremo parlare in seguito) lo snaturarono, adattandolo alle esigenze tedesche, ma gli garantirono diffusione e fortuna  I neri e i gialli che ossessionavano Gobineau non erano un problema tedesco (la Germania non aveva ancora colonie)  la condanna veniva dirottata invece su un altro pericolo, quello ebraico

26 Gobineau  Da qui nasce la paradossale fortuna di Gobineau:  razzista ma non antisemita  ha successo in Germania dove viene usato in chiave razzista e antisemita  in Francia, invece, i discorsi razzisti avranno un seguito assai più limitato  probabilmente a causa del fatto dell'essere la Francia un paese essenzialmente cattolico  la Francia fu invece forse il paese più antisemita, ma non su base propriamente razziale:  e l'Action Française ignorò Gobineau  Verrà recuperato negli anni Trenta del Novecento, dai gruppi fascisti e filonazisti


Scaricare ppt "5. Il razzismo come concezione del mondo: il conte de Gobineau."

Presentazioni simili


Annunci Google