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PubblicatoMariano Mattioli Modificato 7 anni fa
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5. Il razzismo come concezione del mondo: il conte de Gobineau
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Gobineau Saggio sull'ineguaglianza delle razze umane (1853-1855): destinato a rimanere come il principale classico del pensiero razzista
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Gobineau La sua è una figura di enorme importanza nella storia del razzismo: 1.a metà dell'Ottocento sintetizza un po' tutte le concezioni che abbiamo visto radicarsi sin qui 2.costruisce un sistema intellettuale in cui la razza spiega il passato (il Rinascimento, in particolare, come vedremo) il presente (l'attuale situazione della Francia, come pure vedremo) e il futuro (permette di fare previsioni sull'esito e l'andamento della civiltà)
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Gobineau 3.aggiunge un elemento che sarà fondamentale in tutta la storia del pensiero razzista seguente: il rintocco funebre della civiltà: nel suo pensiero il dramma dell'ascesa e della caduta della civiltà è ormai chiaramente un dramma razziale che ha come posta in gioco la sopravvivenza della razza bianca entrano con lui nel razzismo il pessimismo, l'oscuro terrore, la paura della catastrofe
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Gobineau 4.a questo elemento psicologico accompagna, come pure vedremo, una precisa connotazione politico-sociale (altro dato decisivo del razzismo): Gobineau infatti usa per la prima volta esplicitamente il razzismo come chiave di spiegazione degli sconvolgenti fenomeni politici e sociali del suo tempo ed in particolare della decadenza rappresentata ai suoi occhi dalla modernità
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Gobineau Per comprendere Gobineau occorre partire da un dato biografico e psicologico: si vantava moltissimo della sua origine nobiliare, origine che in realtà era spuria si era arrogato un titolo di conte al quale non aveva propriamente diritto c'era dunque sicuramente una componente psicologica nella sua rivendicazione del ruolo dell'aristocrazia, in quanto depositaria dei valori e della libertà
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Gobineau Gobineau polemizzava in nome dell ’ aristocrazia contro la sua epoca contro l ’ imbarbarimento dei tempi La sua era chiaramente una polemica contro la modernità borghese contro un'epoca dominata dalla centralizzazione, dalla demagogia con nuovi Cesari e nuove masse ignoranti e orientate materialisticamente che si fronteggiavano In Napoleone III egli vide l'avverarsi del suo incubo: il famoso Saggio fu iniziato dopo il 1851 e quindi subito dopo la presa del potere di Luigi Bonaparte e i suoi plebisciti
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Gobineau Gobineau voleva spiegare la civiltà e la sua storia: la classica spiegazione illuministica che rimandava all'ambiente gli sembrava del tutto insufficiente: in un unico ambiente geografico si erano infatti sviluppate civiltà completamente diverse
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Gobineau Cosa poteva allora spiegare la diversità e il cambiamento delle civiltà, il loro nascere e il loro morire? Gobineau rispose: la razza Con lui la razza diveniva così la chiave della storia la forza che poteva spiegarne ogni recondito mistero
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Gobineau Le razze fondamentali da questo punto di vista per Gobineau erano tre: 1.la bianca 2.la gialla 3.la nera Con lui, non era più caso, però, di misurazioni craniche o di osservazioni antropologiche sulle razze Il quadro che egli ci dà delle tre grandi razze è un quadro attento soprattutto alle (pretese, naturalmente) conseguenze sociali e culturali dell'appartenenza razziale, con un fine preciso: quello di spiegare la situazione attuale, sociale e politica, del suo paese, cioè la Francia Si tratta di un altro passo fondamentale nella storia della costruzione del razzismo: per la prima volta ci viene suggerito che guardare alle razze spiega le frustrazioni del nostro paese
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Gobineau 1.Gialli: materialisti, pedanti, commercianti e affaristi insomma, la borghesia 2.Neri: scarsa intelligenza ma forte sensualità, potere rozzo e terrificante insomma, la plebaglia sfrenata, i sanculotti 3.Bianchi: amore per la libertà, onore, spiritualità insomma, i nobili
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Gobineau Bianchi venuti dall ’ India Ariani: ceppo teutonico una nobiltà che governava per il suo valore poi corrotti Perché era successo questo? Perché era evidente la decadenza degli ariani? La sua risposta era che nessuna razza può rimanere pura ognuna è costretta a incrociarsi, a mescolarsi con razze inferiori, e quindi a degenerare
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Gobineau Vi erano due leggi fondamentali alla base storia razziale: 1.la legge di repulsione 2.la legge di attrazione La prima vietava gli incroci tra razze diverse al contrario, la seconda mostrava come la stessa superiorità attirasse le mescolanze ed era quest'ultima, naturalmente, a prevalere, portando alla inevitabile degenerazione delle razze superiori
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Gobineau Sulla base di questa sorta di chimica storica su base razziale Gobineau spiegava tutta la storia della civiltà: le interminabili operazioni di dosaggi razziali ricostruite nel suo libro spiegavano, a suo dire, la storia degli uomini in ogni tempo e in ogni luogo
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Gobineau Un esempio: la grande civiltà della Grecia classica il suo miracolo era dovuto secondo Gobineau all'incrocio razziale “ 1. – Degli Elleni – Ariani modificati dai principi gialli, ma con grande preponderanza dellessenza bianca ed alcuni affinità semitiche; 2. – Degli aborigeni – Popolazioni slavo-celtiche sature di elementi gialli; 3. – Dei Traci – Ariani incrociati con Celti e con Slavi; 4. – Dei Fenici – Camiti negri; 5. – Degli Arabi e dei Giudei – Semiti molto incrociati; 6. Dei Filistei – Semiti forse più puri; 7. – Dei Libici – Camiti quasi neri; 8. – Dei Cretesi ed altri insulari – Semitici abbastanza simili ai Filistei. “
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Gobineau Naturalmente, anche la susseguente decadenza della civiltà greca era dovuta allo stesso incrocio Era dunque l'incrocio di razze che stava distruggendo la razza bianca La legge della degenerazione comporta infatti un progressivo imbastardimento degli ariani, senza speranza Attraverso l'incrocio gli ariani divenivano sempre più simili ai gialli, e cioè materialisti e sempre più simili ai neri, come masse da reggere con la forza
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Gobineau La legge della degenerazione comporta infatti un progressivo imbastardimento degli ariani, senza speranza Attraverso l'incrocio gli ariani divengono sempre più simili ai gialli, e cioè materialisti; e sempre più simili ai neri, come masse da reggere con la forza.
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Gobineau Peggio di tutti stavano, secondo Gobineau, gli americani: ed è facile capire perché, visto che si è nella terra dove forse è avvenuto il massimo degli incroci: essi sono “ i prodotti dei detriti di tutti i tempi ” Ma gli europei avevano poco di cui consolarsi: questo era il destino di tutta la terra
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Gobineau L'Essai si conclude del resto con un quadro catastrofico: “ La specie bianca è ormai sparita dalla faccia del mondo. Dopo aver passato l ’ età degli dei, in cui essa era assolutamente pura; l ’ età degli eroi, dove gli incroci erano moderati per forza e per numero; l ’ età della nobiltà, dove delle facoltà, ancora grandi, non erano più rinnovate da sorgenti prosciugate, essa si è incamminata più o meno prontamente, secondo i luoghi, verso la confusione definitiva di tutti i suoi principi […]. La parte di sangue ariano, suddivisa già tante volte, che esiste ancora nelle nostre contrade, e che da sola sostiene l ’ edificio della nostra società, si incammina ogni giorno verso i termini estremi del suo assorbimento. Ottenuto questo risultato, si aprirà l ’ era dell ’ unità. […] questo stato di fusione, ben lungi dall ’ essere il risultato del matrimonio diretto dei tre grandi tipi presi allo stato puro, non sarà che il caput mortuum d ’ una serie infinita di incroci, e di conseguenza di appassimenti; l ’ ultimo termine della mediocrità in tutti i generi: mediocrità di forza fisica, mediocrità di bellezza, mediocrità d ’ attitudini intellettuali e si può quasi dire il nulla. ”
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Gobineau Su questa base Gobineau giunse anche a trarre in conclusione questa morale: “ Triste non è la conoscenza della morte, bensì la certezza che vi arriviamo degenerati; e forse quel timore, riservato ai nostri discendenti, ci lascerebbe freddi, se non sentissimo, con segreto orrore, che la mano del destino è già su di noi ”
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Gobineau Il Terzo Reich nazista ha fatto di Gobineau il suo grande, principale precursore Una leggenda? Sì: del tutto assenti germanesimo e antisemitismo: Gobineau non escludeva i tedeschi dall'imbastardimento generale i negri erano inferiori, ma erano destinati a governare, con i gialli, il mondo e Gobineau condannava vigorosamente lo schiavismo; Gobineau non era antisemita: anzi, valutava gli ebrei come uno dei pochi popoli non adulterati, visto il dramma generale degli incroci e della degenerazione
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Gobineau Perché allora ha avuto tanta fortuna? Alcuni elementi già richiamati: la razza come chiave della storia l'ansia catastrofica per le sorti della civiltà la carica di protesta sociale Ce ne sono però altri due: 1.L ’ élitismo vitalistico della seconda parte della sua riflessione 2.L'amicizia con il musicista Richard Wagner
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Gobineau 1.L ’ élitismo vitalistico della seconda parte della sua riflessione: nel 1877, con la sua nuova grande opera, Il Rinascimento, Gobineau abbandonò il pessimismo: il Rinascimento italiano era stato infatti opera di un ‘ élite che si era elevata al di sopra della massa tentando di reagire alla decadenza italiana non aveva vinto, ma era un esempio per il futuro: con le virtù antiche, quelle classiche del mondo greco-romano, la razza bianca poteva ancora trionfare
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Gobineau 2.L'amicizia con il musicista Richard Wagner: egli così venne legandosi agli ambienti del nazionalismo tedesco I pangermanisti e il circolo di Bayreuth (di cui dovremo parlare in seguito) lo snaturarono, adattandolo alle esigenze tedesche, ma gli garantirono diffusione e fortuna I neri e i gialli che ossessionavano Gobineau non erano un problema tedesco (la Germania non aveva ancora colonie) la condanna veniva dirottata invece su un altro pericolo, quello ebraico
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Gobineau Da qui nasce la paradossale fortuna di Gobineau: razzista ma non antisemita ha successo in Germania dove viene usato in chiave razzista e antisemita in Francia, invece, i discorsi razzisti avranno un seguito assai più limitato probabilmente a causa del fatto dell'essere la Francia un paese essenzialmente cattolico la Francia fu invece forse il paese più antisemita, ma non su base propriamente razziale: e l'Action Française ignorò Gobineau Verrà recuperato negli anni Trenta del Novecento, dai gruppi fascisti e filonazisti
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