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GESTIONE DELLE ALLERTE PER RISCHIO METEO-IDROGEOLOGICO CONSEGUENTE AI TEMPORALI FORTI Verona 15 giugno 2016 geom. Alberto Massaro.

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1 GESTIONE DELLE ALLERTE PER RISCHIO METEO-IDROGEOLOGICO CONSEGUENTE AI TEMPORALI FORTI Verona 15 giugno 2016 geom. Alberto Massaro

2 LE PRESCRIZIONI DI PROTEZIONE CIVILE Le fasi operative (attenzione, pre-allarme, allarme) indicate nelle Prescrizioni di protezione civile emesse dal C.F.D. possono/devono essere riconfigurate, a livello locale, ad una fase operativa anche superiore, a seconda dell’intensità dei fenomeni osservati e della vulnerabilità locale presente sul territorio. Considerata la natura dei temporali, si raccomanda di vigilare sullo sviluppo di eventuali fenomeni localizzati anche in assenza di una particolare allerta (codice verde) da parte del C.F.D.

3 LE PRESCRIZIONI DI PROTEZIONE CIVILE Anche in codice verde, il Sindaco, in presenza di temporali non previsti, può/deve riconfigurare la fase operativa per il proprio territorio dichiarando ad esempio una fase di attenzione o pre- allarme, mettendo in atto le azioni previste nel proprio Piano Comunale di Protezione Civile per criticità idrogeologica da temporali forti per, rispettivamente, allerta gialla o arancione

4 LE PRESCRIZIONI DI PROTEZIONE CIVILE In particolare i Comuni caratterizzati dalla presenza di vulnerabilità locali (zone depresse storicamente allagabili, cantieri mobili e attività sociali all’aperto, presenza di sottopassi storicamente allagabili, frane, presenza di siti suscettibili di fenomeni di colate di detriti o di fango, presenza di criticità locali dei corsi d’acqua minori per tombinature, restringimenti, occlusioni delle luci dei ponti, etc.), dovranno attivare idonee azioni di controllo del territorio in quanto, tali situazioni, sono particolarmente sensibili alle precipitazioni temporalesche.

5 LE PRESCRIZIONI DI PROTEZIONE CIVILE Allerta assente Per il codice verde il C.F.D. non emette alcuna Prescrizione di Protezione Civile. Fasi operative di attenzione, pre-allarme e allarme Il C.F.D. emette le relative Prescrizioni di Protezione Civile alle quali gli utenti destinatari (Enti locali, enti preposti alla salvaguardia del territorio e della popolazione, etc.) devono attenersi.

6 LE AZIONI DEGLI ENTI LOCALI Gli Enti locali devono avere cura di informarsi quotidianamente, compresi i fine settimana e i giorni festivi, sulle previsioni del bollettino Meteo Veneto, sulle valutazioni contenute negli Avvisi emessi dal C.F.D. (Avviso di Condizioni Meteorologiche Avverse e Avviso di Criticità) e sulle Prescrizioni di Protezione Civile trasmesse dallo stesso C.F.D. Ciò al fine di non farsi cogliere impreparati dal verificarsi di temporali forti. L’Autorità locale di Protezione Civile deve adottare ogni azione per mitigare le situazioni di rischio note, anche ricorrendo allo strumento dell’ordinanza.

7 LE AZIONI DEGLI ENTI LOCALI A prescindere dalla fase operativa (Attenzione, Pre-allarme, Allarme) in cui si pone il C.F.D., di riferimento per la zona di allerta in cui è compreso l’Ente locale, si vogliono raccomandare le seguenti azioni:  ai fini della vigilanza relativa al possibile accadimento di temporali forti, è necessario consultare il bollettino Meteo Veneto emesso quotidianamente da ARPAV, indicativamente entro le ore 13.00, e che potendo contenere la previsione di rovesci e temporali anche intensi con probabilità di accadimento nulla o molto bassa (ca. 0 - 10%), di norma non indicata, oppure bassa (ca. 10 - 30%), costituisce il primo anello della catena di segnalazione di fenomeni temporaleschi potenzialmente pericolosi

8 LE AZIONI DEGLI ENTI LOCALI Qualora emesse/i vanno, a maggior ragione, consultate/i le:  comunicazioni di Segnalazione Meteo evidenziate in alto sul bollettino Meteo Veneto  valutazioni riportate nell’Avviso di Condizioni Meteorologiche Avverse  valutazioni riportate nell’Avviso di Criticità  fasi operative e le azioni di protezione civile indicate nelle Prescrizioni di Protezione Civile

9 LE AZIONI DEGLI ENTI LOCALI Dopo che si è preso atto della previsione meteo e della valutazione degli effetti al suolo contenuta nell’Avviso di Criticità e delle relative prescrizioni di Protezione Civile, è fondamentale attivarsi per il monitoraggio in tempo reale dei fenomeni. A tal fine si raccomanda a tutti, e in particolare a chi organizza attività all’aperto fortemente dipendenti dalle condizioni meteorologiche (escursioni, campeggi, spettacoli all’aperto, sagre, cantieri all’aperto etc.), di consultare sistematicamente le immagini radar disponibili sul sito internet dell’ARPAV o su apposita APP denominata “Previsioni Meteo”, gratuita, che è possibile installare sul proprio dispositivo smartphone.

10 LE AZIONI DEGLI ENTI LOCALI In caso di necessità, emergenza, anche se non è stata emessa alcuna segnalazione per temporali forti, al verificarsi di un fenomeno temporalesco imprevisto, qualora si ravvisino condizioni di potenziale rischio, è sempre possibile contattare il personale del C.F.D., anche al di fuori del normale orario d’ufficio e nelle giornate di sabato, domenica e festività, per avere maggiori delucidazioni sullo sviluppo del fenomeno meteorologico.

11 NUMERI UTILI PER RICHIEDERE DELUCIDAZIONI SUI FENOMENI METEOROLOGICI IN ATTO  in orario d’ufficio, telefono Sala Operativa Meteo di Teolo: 0499998302  in servizio di pronta disponibilità, previsore reperibile di Teolo: 3357081730 oppure 3357081736;  previsore reperibile di Arabba: 0436755722  sala del Centro Funzionale Decentrato: 0412794012 È importante che solo il Sindaco contatti il previsore al fine di non intasare le linee telefoniche.

12 Indicazioni della Direttiva Presidenziale del 10 febbraio 2016 La Direttiva è una prima risposta all’esigenza di strutturare e condividere tra le componenti e le strutture operative del Servizio nazionale della Protezione Civile, un linguaggio comune da utilizzare per l’attivazione del sistema di protezione civile a partire dal livello locale. Ciò al fine di favorire:  un efficace flusso delle comunicazioni tra i livelli territoriali e centrale, attraverso un linguaggio per quanto possibile uniforme e condiviso  un impiego razionale e coordinato delle risorse in caso di emergenza  un’informazione efficace alla popolazione

13 Indicazioni della Direttiva Presidenziale del 10 febbraio 2016 La Direttiva è il risultato di una approfondita attività di confronto con le strutture regionali di protezione civile e con l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani e in allegato presenta due importanti documenti tecnici:  Allegato 1: indicazioni per l’omogeneizzazione dei messaggi del Sistema di allertamento nazionale: livelli di criticità e di allerta e relativi scenari d’evento  Allegato 2: indicazioni per l’omogeneizzazione della risposta del Sistema di protezione civile: attivazione delle Fasi operative

14 Indicazioni della Direttiva Presidenziale del 10 febbraio 2016  Il documento in Allegato 1 mira ad omogeneizzare, per tutto il territorio nazionale, la corrispondenza tra livelli di criticità e livelli di allerta, identificando, in linea con gli standard internazionali, dei codici colore di riferimento corrispondenti ai diversi scenari di evento e di danno attesi, anch’essi definiti uniformemente a livello nazionale  Il documento in Allegato 2 traccia gli indirizzi generali rispetto alla corrispondenza tra le allerte diramate e le corrispondenti azioni operative, contenute e definite nella pianificazione di emergenza ai diversi livelli di coordinamento. Indica le attività principali da porre in essere per le singole fasi operative, in coerenza con quanto individuato negli scenari di criticità sulla base dei quali sono definiti i livelli di allerta definiti in Allegato 1

15 Documento “Indicazioni per l’omogeneizzazione della risposta del sistema di protezione civile: attivazione delle Fasi operative”  Ha l’obiettivo di fornire dei criteri di massima per la definizione delle principali attività di protezione civile da attuare a seguito dell’allertamento per il rischio meteo- idrogeologico e idraulico, tramite l’attivazione delle Fasi operative definite nei piani di emergenza.  Le Fasi operative dei piani di emergenza a vari livelli territoriali sono denominate:  Fase di attenzione  Fase di preallarme  Fase di allarme

16 Documento “Indicazioni per l’omogeneizzazione della risposta del sistema di protezione civile: attivazione delle Fasi operative” La correlazione tra Fase operativa e allerta non è automatica  In ogni caso, un livello di allerta gialla/arancione prevede l’attivazione diretta almeno della Fase di attenzione  Un livello di allerta rossa prevede l’attivazione diretta almeno della Fase di preallarme La Protezione Civile regionale dirama l’allerta per rischio idrogeologico per temporali forti sul territorio regionale e comunica la Fase operativa attivata per le zone di allerta di competenza agli Enti locali preposti all’allertamento a scala locale

17 L’attivazione della Fase operativa da parte dei Comuni, a seguito dell’emanazione di un livello di allerta corrispondente ai codici colore giallo, arancione, rosso da parte del Centro Funzionale Decentrato, non avviene in maniera automatica, ma deve essere dichiarata dai Comuni anche sulla base della situazione contingente, in considerazione dello scenario previsto, della probabilità di accadimento dei fenomeni, della distanza temporale dall’effettivo verificarsi della previsione e dalle capacità di risposta complessive del proprio sistema di protezione civile. Parimenti deve essere formalizzato il rientro ad una Fase operativa inferiore e/o la cessazione dell’attivazione, quando venga valutato che la situazione sia tale da permettere una riduzione e/o il rientro dell’attività verso condizioni di normalità.

18 Le fasi operative descritte sono riferibili sostanzialmente al caso in cui si ha una previsione dell’evento e sono, generalmente, consequenziali Tuttavia, nel caso si manifestasse un evento imprevisto che richieda l’attivazione del sistema di protezione civile, il Sindaco attiverà, con immediatezza, le risorse necessarie per attuare gli interventi finalizzati al contrasto degli effetti dell’evento in atto Tali situazioni devono essere comunicate tempestivamente agli enti sovraordinati (Prefettura UTG, Provincia e Regione) e alle altre amministrazioni che possono essere interessate dall’evento

19 Attribuzioni proprie dei Comuni Si ricorda che, in base alla normativa vigente, i Comuni sono responsabili:  dell’attivazione dei primi soccorsi alla popolazione e degli interventi urgenti necessari a fronteggiare l’emergenza (art. 108, comma 1, lettera c, del d.lgs 112/98 e art. 15 della legge 225/92 e s.m.i.)  della informazione alla popolazione (art. 12 della legge 265/99)

20 Azioni per livello di allerta ASSENTE  adottare gli accorgimenti di minima su esposti  valutare la necessità di dichiarare localmente comunque una fase operativa (Attenzione o Pre-allarme)

21 Fase operativa di ATTENZIONE Si attiva direttamente a seguito dell’emanazione di livello di allerta gialla o arancione e, su valutazione, anche in assenza di allerta. Principali attività di protezione civile a livello di coordinamento comunale e intercomunale – sulla base della pianificazione di emergenza  attivazione del flusso della comunicazioni  monitoraggio sul territorio  verifica delle procedure di pianificazione  informazione alla popolazione  verifica della disponibilità del volontariato comunale e delle risorse logistiche

22 Fase operativa di ATTENZIONE Prevede:  l’attivazione del flusso delle comunicazioni con la Prefettura UTG, la Provincia e la Regione, a seguito della ricezione della messaggistica di allertamento  la verifica della reperibilità dei componenti del C.O.C. e del restante personale coinvolto nella eventuale gestione delle attività e nel monitoraggio dei punti critici presenti sul territorio di competenza, in vista di una loro possibile attivazione  la verifica della disponibilità delle Organizzazioni di volontariato presenti sul territorio di competenza o convenzionate a supporto dell’Amministrazione Comunale e della loro efficienza logistica, ai fini di una eventuale attivazione.

23 Fase operativa di ATTENZIONE Inoltre prevede:  l’avvio di un monitoraggio a spot sull’evoluzione della situazione meteo locale  la valutazione sull’opportunità di attivare i presidi territoriali comunali, ove costituiti  La verifica della compatibilità delle attività sociali all’aperto (ad es. manifestazioni, spettacoli) e dei cantieri temporanei con l’evoluzione della situazione meteorologica prevista o in atto

24 Fase operativa di ATTENZIONE E ancora:  la consultazione del Piano Comunale di Protezione Civile che deve essere adeguato al rischio temporali, individuando in particolare i punti critici quali ad es. sottopassi, tombinature, restringimenti delle sezioni idrauliche dei corsi d’acqua, ponti o infrastrutture strategiche storicamente soggette a rischio idrogeologico  la comunicazione dell’attivazione della Fase operativa alla popolazione dando informazione sui principali comportamenti di prevenzione e di autoprotezione, con le modalità preventivamente definite nella pianificazione di emergenza  valutare anche la necessità di dichiarare localmente la Fase operativa di Preallarme o Allarme

25 Fase operativa di PREALLARME Si attiva direttamente a seguito dell’emanazione di livello di allerta rossa e, su valutazione, per i livelli di allerta inferiori. Principali attività di protezione civile a livello di coordinamento comunale e intercomunale – sulla base della pianificazione di emergenza  monitoraggio sul territorio – presidio territoriale  attivazione del Centro Operativo Comunale/Intercomunale – C.O.C./C.O.I.  predisposizione delle risorse  informazione alla popolazione

26 Fase operativa di PREALLARME Oltre a quanto previsto per la fase operativa di Attenzione, prevede:  di intensificare il monitoraggio sull’evoluzione della situazione meteo locale  di valutare l’attivazione del C.O.C. anche in forma ridotta  il coordinamento delle prime azioni in stretto raccordo con gli altri centri operativi attivati, nonché con gli enti sovraordinati (Prefettura UTG, Provincia, Regione)  di verificare l’opportunità di sospendere i cantieri temporanei e le attività sociali all’aperto con l’evoluzione della situazione meteorologica prevista o in atto

27 Fase operativa di PREALLARME Inoltre prevede:  di valutare la necessità di segnalare/presidiare i punti critici quali ad es. sottopassi, tombinature, restringimenti delle sezioni idrauliche dei corsi d’acqua, ponti o infrastrutture strategiche storicamente soggette a rischio idrogeologico (idraulico sulla rete secondaria o geologico);  di verificare la prontezza e l’operatività delle misure di emergenza contenute nel Piano Comunale di Protezione Civile e dei soggetti e mezzi coinvolti;  valutare la necessità di segnalare/presidiare i punti critici quali ad es. sottopassi, tombinature, restringimenti delle sezioni idrauliche dei corsi d’acqua, ponti o infrastrutture strategiche storicamente soggette a rischio idrogeologico

28 Fase operativa di PREALLARME Inoltre:  verificare la prontezza e l’operatività delle misure di emergenza contenute nel Piano Comunale di Protezione Civile e dei soggetti e mezzi coinvolti;  l’informazione alla popolazione e l’attivazione e la gestione di misure preventive e/o necessarie per il contrasto di eventuali effetti sul territorio (interruzioni o limitazioni stradali, effetti localizzati, etc.)  la predisposizione delle misure di gestione di emergenza che potrà presentarsi ove i fenomeni e/o gli effetti evolvessero negativamente  valutare anche la necessità di dichiarare localmente la Fase operativa di allarme.

29 Fase operativa di ALLARME Si attiva, su valutazione, per i diversi livelli di allerta o direttamente qualora l’evento si manifesti in maniera improvvisa Principali attività di protezione civile a livello di coordinamento comunale e intercomunale – sulla base della pianificazione di emergenza  monitoraggio sul territorio – presidio territoriale  evacuazione  soccorso  assistenza ed informazione alla popolazione

30 Fase operativa di ALLARME La Fase di allarme prevede la piena operatività del sistema comunale di protezione civile, sia in previsione di evento sia in caso di evento in atto, in stretto raccordo con gli altri centri operativi attivati, nonché con gli enti sovraordinati (Prefettura UTG, Provincia, Regione) Oltre a quanto previsto per la fase operativa di Prellarme, prevede di:  attivare tutte le misure di emergenza previste nel Piano Comunale di Protezione Civile, inclusa l’attivazione del Centro Operativo Comunale (C.O.C.) in forma rinforzata, comunicandola alle Autorità competenti (Prefettura UTG, Provincia e Regione) e informando la popolazione dello stato di allarme in atto

31 Fase operativa di ALLARME Prevede inoltre di:  attivare le componenti del volontariato locale e le dotazioni logistiche necessarie  intensificare lo scambio informativo con il C.F.D. e la S.O. del Co.R.Em.  presidiare i punti critici maggiormente a rischio;  sospendere i cantieri temporanei e le attività sociali all’aperto

32 PER APPROFONDIMENTI Nella pagina internet della Regione del Veneto dedicata alla Protezione Civile, accessibile anche digitando: http://www.regione.veneto.it/web/protezione-civile sono pubblicati degli importanti documenti che trattano dei fenomeni associati ai temporali che si invita a leggere con attenzione. In particolare si vogliono qui evidenziare i documenti:  Nota sui temporali prot. N. 138935 in data 08/04/2016  Informativa sui temporali  I temporali e i fulmini  Piogge persistenti e abbondanti  Volantino informativo per affrontare i tornado

33 IN PREVISIONE Consultazione quotidiana del Bollettino Meteo Veneto, emesso ogni giorno, indicativamente entro le ore 13.00, da ARPAV. Il Bollettino è consultabile alla pagina internet: http://www.arpa.veneto.it/previsioni/it/html/ è possibile eseguire una ricerca con il browser preferito digitando: “arpav meteo veneto” Il Bollettino Meteo Veneto è il documento previsionale di riferimento di tutti i fenomeni meteorologici attesi, incluso i fenomeni associati a temporali.

34 IN PREVISIONE Consultazione quotidiana della documentazione emessa dal Centro Funzionale Decentrato della Regione del Veneto, pubblicata nella pagina internet: http://www.regione.veneto.it/web/protezione-civile/cfd o mediante link, digitando: http://www.regione.veneto.it/avvisicfd è possibile eseguire una ricerca con il browser preferito digitando: “avvisi centro funzionale veneto”

35 MONITORAGGIO RADAR METEOROLOGICO Consultazione, in tempo reale, delle immagini radar dei due radar meteorologici gestiti da ARPAV, pubblicate in internet sulla pagina: http://www.arpa.veneto.it/arpavinforma/bollettini/meteo-e-neve- 1/immagini-radar è possibile eseguire una ricerca con il browser preferito digitando: “radar arpav”

36 MONITORAGGIO RADAR METEOROLOGICO Per l’area dolomitica è necessario consultare le immagini del sistema radar di Monte Macaion gestito dalla Provincia Autonoma di Bolzano, pubblicate sulla pagina internet: http://www.meteotrentino.it/dati- meteo/radar/anim_rain_image.aspx?ID=144 accessibile anche con una semplice ricerca sul browser preferito, digitando: “immagini radar macaion”

37 UN UTILE STRUMENTO La previsione meteo giornaliera per le località di interesse, un estratto del Bollettino Meteo Veneto con la previsione giornaliera e le immagini radar dei sistemi di Teolo e Concordia Sagittaria sono disponibili anche su apposita APP per smartphone, gratuita, chiamata “Previsioni Meteo”, scaricabile dal sito dell’ARPAV: http://www.arpa.veneto.it/arpav/pagine-generiche/progetto- apparpav Una volta installata l’APP sul proprio smartphone, per consultare le previsioni e le immagini radar aggiornate è necessario premere il pulsante Aggiorna sulla barra degli strumenti in alto a destra.

38 L’IMPORTANZA DELLA COMUNICAZIONE La Direttiva del PCM 03 dic 2008 recante «Indirizzi operativi per la gestione delle emergenze», disciplina, tra l’altro:  il flusso delle informazioni tra i diversi soggetti coinvolti dall’emergenza  il modello organizzativo per la gestione dell’emergenza

39 LA COMUNICAZIONE DELL’EVENTO Di fronte alla previsione ovvero al preannunciarsi, al manifestarsi e all'evolversi di un evento che possa costituire elemento di pericolosità per la popolazione, il territorio ed i beni, è necessario:  pervenire, in tempi rapidi, alla valutazione della situazione per organizzare tempestivamente i soccorsi  assicurare l'impiego razionale e coordinato delle risorse disponibili

40 LA COMUNICAZIONE DELL’EVENTO Per raggiungere questi due e obiettivi sono di fondamentale importanza la comunicazione dell’evento e il corretto flusso delle informazioni  comunicazione, in tempo reale, delle informazioni relative alle caratteristiche del fenomeno e alla capacità del sistema locale di fronteggiare l'emergenza  immediato e continuo reciproco scambio delle informazioni tra le componenti e le strutture operative di protezione civile

41 CONTATTI UTILI PER LE COMUNICAZIONI IN EMERGENZA Sistema di reperibilità della Protezione Civile della Provincia di Verona: 0459288222 Mail: protezionecivile@provincia.vr.it Centralino della Prefettura UTG di Verona: 0458673411 Mail: protcivile.pref_verona@interno.it Sistema di reperibilità della Protezione Civile della Regione del Veneto: 800990009 Mail: sala.operativa@regione.veneto.it È importante che solo il Sindaco o l’Assessore alla Protezione Civile contatti il personale reperibile al fine di non intasare le linee telefoniche.

42 Grazie per l’attenzione


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