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Gruppo tecnico regionale emergenze infettive Piano per lorganizzazione regionale della risposta alle emergenze infettive deliberato dalla Giunta regionale.

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Presentazione sul tema: "Gruppo tecnico regionale emergenze infettive Piano per lorganizzazione regionale della risposta alle emergenze infettive deliberato dalla Giunta regionale."— Transcript della presentazione:

1 Gruppo tecnico regionale emergenze infettive Piano per lorganizzazione regionale della risposta alle emergenze infettive deliberato dalla Giunta regionale con DGR 10 – 11769 del 20 luglio 2009 Assessorato alla Tutela della Salute e Sanità Direzione Sanità INDICAZIONI/RACCOMANDAZIONI ALLE AZIENDE SANITARIE REGIONALI PER LA GESTIONE IN PRONTO SOCCORSO DEL VIRUS INFLUENZALE A (H1N1)v

2 Gruppo tecnico regionale emergenze infettive Piano per lorganizzazione regionale della risposta alle emergenze infettive deliberato dalla Giunta regionale con DGR 10 – 11769 del 20 luglio 2009 Assessorato alla Tutela della Salute e Sanità Direzione Sanità -eccessiva richiesta di prestazioni al PS di cittadini ammalati o sospetti ammalati che non necessitano di ricovero, con intasamento delle strutture di PS; -aumento della necessità di ricovero (in reparti internistici) di soggetti fragili o con copatologie, che presentano complicanze (polmonite, scompenso cardiaco, ecc) conseguenti alla virosi; -aumento di casi (anche tra i giovani) con problematiche respiratorie gravi, che necessitano di ricovero in terapia intensiva o semi-intensiva - eventi che possono essere presenti tutti o in parte, in contemporanea o nellarco di tempo di alcune settimane e che potrebbero coincidere con numerose assenze per malattia del personale sanitario. criticità

3 Gruppo tecnico regionale emergenze infettive Piano per lorganizzazione regionale della risposta alle emergenze infettive deliberato dalla Giunta regionale con DGR 10 – 11769 del 20 luglio 2009 Assessorato alla Tutela della Salute e Sanità Direzione Sanità Indicazioni sulla predisposizione preventiva di specifici piani di intervento 1.Compatibilmente con la logistica locale, la possibilità di percorsi separati. Questa misura sarebbe comunque aggiuntiva rispetto alluso della mascherina da parte del paziente. 2. Fornire chiare indicazioni sulle modalità di protezione dei pazienti e degli operatori 3. Fornire indicazioni comportamentali ai Medici di guardia che siano il più possibile omogenee. 5. Prevedere modalità di rafforzamento dei turni in PS da parte del personale sanitario in alcune fasce orarie e/o il potenziamento dei medici cosiddetti dei codici bianchi ove presenti. 6. Prevedere la possibilità di reperire rapidamente letti di area medica allinterno della struttura o in strutture appartenenti alla stessa area (con possibilità di invio diretto dal PS), comprendendo la possibilità di reperire altri posti letto anche presso strutture accreditate; 7. Rendere disponibili nelle strutture di assistenza territoriale di continuità assistenziale (RSA/RAF) un numero adeguato di posti letto al fine di consentire un elevato turn over di pazienti nelle strutture di ricovero per acuti. 8. Prevedere modalità di copertura delle assenze di personale anche improvvise. 9. Predisporre una adeguata campagna informativa rivolta agli operatori sanitari per una rapida vaccinazione antinfluenzale stagionale e specifica per il virus A(H1N1)v. 10. Predisporre adeguate modalità di assistenza da parte del personale sanitario e dei famigliari dei pazienti, volte a impedire la diffusione del contagio e alla protezione dei pazienti da eventuali sovrainfezioni. 11. Predisporre il monitoraggio interno per la raccolta dati relativa al numero di accessi in PS e al numero di ricoveri da PS, con specificazione dei pazienti inviati presso le unità intensive e subintensive.

4 Gruppo tecnico regionale emergenze infettive Piano per lorganizzazione regionale della risposta alle emergenze infettive deliberato dalla Giunta regionale con DGR 10 – 11769 del 20 luglio 2009 Assessorato alla Tutela della Salute e Sanità Direzione Sanità Per quanto riguarda le peculiarità pediatriche si sottolinea che: 1)visto il possibile coinvolgimento di molti bambini di età inferiore a 3 mesi (soggetti più a rischio) bisogna prevedere un più numeroso impiego di culle termiche e di strutture in grado di contenerle e gestirle; 2) è importante favorire l'arrivo dei bambini critici negli ospedali in cui è presente una terapia intensiva pediatrica; 3) nelleventualità che le rianimazioni pediatriche, essendo limitate come numero, siano oberate di richieste che superano le capacità di ricezione, in particolare per bambini molto piccoli, è necessario prevedere un'organizzazione d'emergenza; 4) attenzione alle modalità di assistenza e di permanenza dei genitori nelle strutture sanitarie che per i bambini è obbligatoria e estesa a 24 ore/dì. per quanto riguarda lattività del Sistema di Emergenza sanitaria territoriale (118) il Dipartimento Interaziendale ha già elaborato un protocollo di tutela degli operatori con le modalità e i presidi per l'intervento nonché per la protezione del paziente (limitazione alla diffusività) rivolto sia ai mezzi di soccorso sia alle Centrali Operative regionali.


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