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Ing. Giuliano Zoppo IL DECRETO ESERCIZIO PORTERÀ INNOVAZIONE NELLE APPARECCHIATURE ELETTRICHE DEGLI IMPIANTI A FUNE?

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1 ing. Giuliano Zoppo IL DECRETO ESERCIZIO PORTERÀ INNOVAZIONE NELLE APPARECCHIATURE ELETTRICHE DEGLI IMPIANTI A FUNE?

2 Esigenze richieste alle apparecchiature cosa dovrebbero fare le apparecchiature elettriche: esigenze degli operatori (esercenti, autorità) e rischi sull’uso delle tecnologie Decreto esercizio aspetti del decreto esercizio che influenzeranno la progettazione delle apparecchiature elettriche SOMMARIO

3 Impianti a fune Automazione Modularità Reti Strumenti di diagnostica Big data BOUNDARIES

4 SicurezzaDisponibilità e affidabilitàMinori costiFacilità di manutenzioneFacilità d’usoFacilità diagnosticaFormazione del personaleAssistenza remota LE ESIGENZE DEGLI OPERATORI VERSO LE APPARECCHIATURE EL.

5  Sicurezza  Disponibilità e affidabilità  Facilità di manutenzione LE ESIGENZE DEGLI OPERATORI SAFETY Rispetto della EN 13243:2015 (dal «buon senso» alla progettazione, verifica e validazione) AVAILABILITY AND RELIABILITY PLC Stand by Architetture semplici Ridondanza Codifica azioni con esclusioni MANUTENIBILITY Modularità ricambi Architetture semplici Software ausilio al manutentore Revisioni «customizzate»

6  Facilità d’uso  Formazione  Diagnostica  Assistenza remota  Costi LE ESIGENZE DEGLI OPERATORI Corsi di formazione Manuali di facile lettura 24/7 Accesso remoto al supervisore Evidenza dei guasti (schemi el. interattivi) Supervisori «easy» prove periodiche comode (AK 4) Slow speed Comando radio… Diminuzione dei costi di gestione e di acquisto Sensori di campo statistica degli interventi

7 Esercizio più controllato Disponibilità, sicurezza, affidabilità Costi inferiori di manutenzione Personale più formato Autoreferenzialità tecnologica, Costi elevati di implementazione Gestione complessa degli applicativi VANTAGGI O SVANTAGGI DELL’INNOVAZIONE NELLA APP. EL.

8 FINE PRIMA PARTE

9  Il termine italiano ‘norma’ deriva dal latino ‘norma’, termine che designa originariamente la “squadra”, strumento geometrico  Le norme tecniche, nel campo dell'ingegneria e nell'industria, sono costituite da documenti che stabiliscono criteri di progettazione, materiali, processi e metodi di costruzione e produzione, limiti di uso e criteri di sicurezza.  Sono elaborate attraverso il consenso delle parti interessate: produttori; pubblica amministrazione; utenti e consumatori; centri di ricerca e laboratori; collegi e ordini professionali.  Sono basate sui risultati dell'esperienza e dello sviluppo tecnologico secondo il principio dello stato dell'arte.  Sono approvate da un organismo regionale, nazionale o internazionale. LA NORMA: DEFINIZIONE

10  Prescrittiva: che impone un comportamento per legge, indica in modo preciso la misura necessaria. Dovrebbe essere una norma completa. Fotografa lo stato dell’arte. PTS  Prestazionale: indica una prestazione, un obiettivo di sicurezza da raggiungere, ma non impone limiti. Basato non sull'obbligo di adozione di misure tecniche ma sul raggiungimento dei risultati. L’approccio può essere innovativo a livello di progettazione EN, Regolamento generale, Dir 2000/9 LA NORMA: DEFINIZIONE

11 LA NORMA PRESCRITTIVA O PRESTAZIONALE? All’aumentare della complessità del sistema le norme non possono più stabilire a priori tutti i rischi, le misure tecniche ed il grado di sicurezza. Leggi e norme cominciano ad affidare molte di queste attività ai Progettisti e Costruttori.

12 Garantisce il rispetto della sicurezza (la misura lo garantisce) Basata sull’esperienza passata Più semplice progettazione e realizzazione Prescrittiva Necessità di analisi di rischio (la norma definisce il livello ma non il valore) Necessità di sperimentazione Progettazione complessa Richiede esperienza del progettista Prestazionale LA NORMA PRESCRITTIVA O PRESTAZIONALE

13 complessità prescrittiva prestazionale semplicità

14 Prescrittivo Prestazionale IL DECRETO ESERCIZIO Innovativo Volontario Cogente Tradizionale

15  Servizio in condizioni limitate  Servizio in condizioni eccezionali  Sbarco pedoni a monte  Assenza presidio in chiusura del servizio  Funzionamento senza presidio delle vetture < 35 persone  Informazione ai passeggeri per soccorso  Esercizio con parti non presidiate  Esercizio automatico  Modifiche al MUM e al piano dei controlli  Registrazione parametri  Registro di controllo e manutenzione  Teleassistenza ELEMENTI DI STIMOLO ALL’INNOVAZIONE DEL DECRETO ESERCIZIO

16 «Le modalità di esclusione dei dispositivi di sorveglianza e le misure di compensazione che devono essere adottate, da parte del personale, nel caso di difetti segnalati o di guasto dei dispositivi suddetti, sono previste in progetto o nel M.U.M. E' ammessa la prosecuzione del servizio con esclusione parziale "parzializzazione" - di taluni dispositivi, esclusivamente secondo le modalità e nei casi espressamente previsti nel Regolamento di esercizio dell'impianto» SERVIZIO IN CONDIZIONI LIMITATE Supervisore che evidenzia le misure di compensazione necessarie al momento stesso dell’effettuazione della esclusione

17 «Limitatamente al tempo necessario per risolvere situazioni di emergenza, di ordine pubblico, in caso di necessità di svuotamento dei comprensori, di trasporto intervallivo o di incendio nei pressi della linea o situazioni similari è ammessa la modifica temporanea della velocità di penalizzazione, conseguente alle esclusioni o alle parzializzazioni dei dispositivi di sorveglianza». SERVIZIO IN CONDIZIONI ECCEZIONALI Prevedere nell’ambito dell’ammissibilità delle norme italiane ed europee la «chiave fire» ovvero una chiave di esclusione che permette di scaricare la linea in caso di emergenza

18 «La salita e la discesa dei pedoni e degli sciatori senza sci dalle seggiole deve avvenire quando la velocità del veicolo è stabilizzata ad un valore non superiore a quello ammesso per i pedoni. Tale valore può essere ottenuto anche con una riduzione temporanea della velocità; in tal caso, l'arrivo del veicolo carico di pedoni nella stazione opposta deve provocare l’automatica riduzione di velocità ovvero un apposito segnale acustico, generato automaticamente, deve segnalare all'agente di stazione l’approssimarsi del veicolo carico, affinché il personale riduca opportunamente la velocità.» SBARCO PEDONI A MONTE Rallentamento automatico della seggiovia “segnando” il veicolo in cui sono saliti i pedoni a valle (ad esempio con pulsante di prenotazione/blocco tappeto/ chiusura cancelletto sciatori)

19 «Il Regolamento di esercizio deve contenere le particolari condizioni operative per le fasi di predisposizione o di chiusura del servizio durante le quali, secondo apposite procedure, è consentito che le stazioni non siano presidiate, per evitare che i passeggeri si imbarchino in tali fasi senza la sorveglianza del personale.» ASSENZA PRESIDIO IN CHIUSURA DEL SERVIZIO Videocamere, Comunicazioni foniche bidirezionali Segnalazioni luminose

20 «Per le cabine delle funivie con capacità fino a 35 persone e delle funicolari esistenti, a prescindere dalla capienza, se sono rispettate le condizioni di cui al punto 3.21, non è richiesto l’agente di vettura.» VETTURE BIFUNE < 35 PERSONE NON PRESIDIATE

21  sorvegliare tutte le parti dell’impianto che normalmente sono controllate dal personale addetto al presidio (ad esempio: passaggio sui sostegni, organi in movimento, zone di afflusso, fosse, contrappesi, porte di piano, veicoli);  Prevedere dal punto di sorveglianza, la segnalazione ed il ripristino delle funzioni rilevanti ai fini della sicurezza dell’esercizio intervenute nel luogo telesorvegliato;  le parti di impianto telesorvegliate dovranno essere rapidamente raggiungibili da personale all’uopo reperibile, ai fini dell’accertamento di eventuali cause di anomalie nel funzionamento e di conseguenze di possibili inconvenienti;  deve essere possibile, nei luoghi accessibili ai viaggiatori, la comunicazione audio bidirezionale con il personale, e di tale possibilità i viaggiatori devono essere informati

22 «L’informazione va ripetuta con la frequenza necessaria e va data in particolare: … da sistemi sonori ubicati sui veicoli; … L’informazione è fornita in modo chiaro e semplice, e deve essere udibile indipendentemente dalla posizione dei veicoli sulla linea ed anche in condizioni meteorologiche presumibilmente più sfavorevoli.» INFORMAZIONE AI PASSEGGERI PER SOCCORSO Sistemi di comunicazione bidirezionali sulle vetture Wi-fi Radio

23 ESERCIZIO CON PARTI NON PRESIDIATE  sorvegliare tutte le parti dell’impianto che normalmente sono controllate dal personale addetto al presidio (ad esempio: passaggio sui sostegni, organi in movimento, zone di afflusso, fosse, contrappesi, porte di piano, veicoli);  Prevedere dal punto di sorveglianza, la segnalazione ed il ripristino delle funzioni rilevanti ai fini della sicurezza dell’esercizio intervenute nel luogo telesorvegliato;  le parti di impianto telesorvegliate dovranno essere rapidamente raggiungibili da personale all’uopo reperibile, ai fini dell’accertamento di eventuali cause di anomalie nel funzionamento e di conseguenze di possibili inconvenienti;  deve essere possibile, nei luoghi accessibili ai viaggiatori, la comunicazione audio bidirezionale con il personale, e di tale possibilità i viaggiatori devono essere informati

24 ESERCIZIO AUTOMATICO Esercizio automatico Reperibilità 30 minuti Fermata all’imbarco Comunicazione audio bidirezionale Arresto e anomalia comunicate subito

25 «Il Direttore o il Responsabile dell’esercizio (o l’Assistente Tecnico se previsto), con l’assistenza di un esperto qualificato di 3° livello secondo la UNI EN ISO 9712:2012 e d’intesa con la ditta costruttrice o sentita una ditta specializzata qualora la predetta ditta costruttrice non sia più esistente, può modificare le istruzioni fornite dal costruttore con gli interventi che ritiene opportuni, ad esempio sulla base dell’analisi dei risultati delle precedenti revisioni, della statistica di difettosità e criticità riscontrata su componenti di impianti analoghi, dell’età dell’impianto, delle ore di esercizio e delle sollecitazioni subite dai vari componenti» MODIFICHE AL MUM E AL PIANO DEI CONTROLLI

26 Nuovo MUM Risultati RG precedenti Statistica difettosità Età e ore di esercizio Registrazione parametri

27 rilevamento sforzi morse sforzi rulliere velocità e coppia … registrazione su supervisore sul registro di manutenzione e controllo database gestione informazioni taratura modelli di manutenzione diversi dal piano dei controlli REGISTRAZIONE PARAMETRI

28 «Le attività svolte ed i risultati della manutenzione sono riportati sul Registro di controllo e manutenzione.» REGISTRO DI CONTROLLO E MANUTENZIONE Creazione applicativi per la registrazione delle manutenzioni e dei controlli

29  «Alle condizioni riportate ai precedenti punti […] sotto la supervisione del Capo servizio e del Direttore dell’esercizio e previa predisposizione con apposita chiave hardware di consenso inserita sull’impianto, è ammesso l’intervento in teleassistenza della ditta costruttrice delle apparecchiature elettriche.  La connessione “on line” dell’impianto e il relativo consenso per la modifica dei parametri, è consentita solamente per il tempo strettamente necessario a svolgere tale operazione.  La connessione deve avvenire con modalità che assicurino la protezione da agenti esterni dei dati trasmessi attraverso essa e quelli già presenti nel software.» TELEASSISTENZA

30 Sono permesse le attività di modifica dei parametri e del software via remoto TELEASSISTENZA

31 Il decreto esercizio apre porte alla innovazione tecnologica degli impianti, secondo una logica di norma prestazionale, sul binario ormai indicato dalla Direttiva europea 2000/9. La tecnologia può quindi proporre nuove soluzioni. Tutto però deve essere commisurato ai reali bisogni/esigenze del personale, dell’esercente e delle richieste normative. Va evitata la tecnologia autoreferenziata o senza un efficiente rapporto costi/benefici. L’innovazione è strumento e non obiettivo. CONCLUSIONI


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