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PRO muovere a scuola l’educazione ad avere cura di sé

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Presentazione sul tema: "PRO muovere a scuola l’educazione ad avere cura di sé"— Transcript della presentazione:

1 PRO muovere a scuola l’educazione ad avere cura di sé
Emozioni a Scuola Dott.sse: Teresa Maria Piazza - Marta Bedin -

2 Il Fare Pedagogico Fare pedagogico all’interno di un’ottica promozionale Promozione intesa come strategia mirata a creare condizioni idonee Promuovere per un “ Cammino”, un fare per” o fare con” Aiutare a come apprendere Educazione empatica Aiutare ad essere protagonisti attivi e responsabili delle proprie scelte

3 SVILUPPO DELL’EMPOWERMENT
la capacità del singolo di prendere delle decisioni che accrescano il controllo della vita personale Processo di crescita sia dell’individuo e sia del gruppo Basato sull’incremento della stima di sé, dell’autoefficacia e dell’autodeterminazione per far emergere risorse latenti e portare l’individuo ad appropriarsi consapevolmente del suo potenziale e dire: Yes, we can

4 GOLEMAN (Stockton, 1946 è uno psicologo, scrittore e giornalista statunitense. ) L'opera più conosciuta di Goleman è “intelligenza emotiva" afferma la conoscenza di se stessi, la persistenza e l’empatia sono elementi che nascono dall'intelligenza umana, e sono quelli che probabilmente influenzano maggiormente la vita dell'uomo. l'intelligenza emotiva si può sviluppare attraverso un adeguato allenamento, diretto soprattutto a cogliere i sentimenti e le emozioni, nostri e altrui, indirizzandoli in senso costruttivo. Se, infatti, l'intelligenza legata al QI tende a stabilizzarsi intorno ai 16 anni (per incominciare lentamente a declinare negli anni della maturità), l'intelligenza emotiva può essere migliorata nel corso di tutta la vita. il comportamento corretto ed equilibrato, dal punto di vista emozionale, può essere insegnato e può essere appreso fin dalla tenera età..”

5 Realizzazione programma Valutazione programma
EMOZIONI A SCUOLA Attività Obiettivo Risultati Sperimentazione Life Skills Progettazione programma Sperimentazione Realizzazione programma Valutazione programma

6 OBIETTIVO GENERALE Verificare l’efficacia del sistema d’informazione all’interno dell’istituto. Creazione e diffusione di un giornalino rispecchiante le emozioni degli studenti

7 PEER- EDUCATION Metodologia pedagogica in base alla quale alcuni membri di un gruppo o classe ( peer-educator) vengono responsabilizzati nel loro processo educativo così da diventare trainanti verso il gruppo Implementa la comunicazione mirata tra coetanei e tra coetanei e adulti (insegnanti) Promuove l’instaurarsi di un rapporto di educazione reciproca, riduce la differenza tra sé e gli altri

8 FATTORI PROTETTIVI Life skills
Autostima (sensazione di valore personale, fiducia nell’efficacia della propria azione sull’ambiente) Autocontrollo (capacità di controllare o propri impulsi e di rinviare le gratificazioni) Aspettative e prospettive ottimistiche (orientamento verso il successo, abitudine a porsi a conseguire scopi, fiducia nel futuro, adattamento al cambiamento) Capacità d’interazione sociale (ricerca di relazioni e capacità di mantenerle, tolleranza e flessibilità)

9 AZIONI EDUCATIVE Creazione e distribuzione di un giornalino dei ragazzi Attivazione di modalità di discussione e confronto attraverso il role-playng Creazione di laboratori del fare assieme

10 INDAGINE (attraverso un questionario per capire l’efficacia del sistema di informazione:)
Esempi di domande: 1)Ritieni efficace il sistema di informazione in questa scuola 2)Pensi che la presenza di un giornalino di Istituto sia importante per la comunicazione tra studenti 3)Ritieni che l’assemblea di istituto sia un’occasione importante per … 1

11 ALCUNI RISULTATI 2 3

12 FILO CONDUTTORE Ascolto dei bisogni Attivare la partecipazione
Imparare a lavorare in gruppo Sperimentare la propria affettività in un contesto dove sia possibile confrontarsi e ritrovarsi

13 QUESTIONARIO ( alcune domande di verifica finale )
1) Cosa pensi di aver imparato 2) Quali sono state le cose interessanti 3)Proposte da fornire rispetto allo svolgimento di quest’attività

14 Per le scuole materne e scuole primarie:
Indicazioni orientate alla collaborazione per la promozione di capacità relazionali favorevoli allo sviluppo di potenzialità personali e collettive. Per le scuole materne e scuole primarie: storie, narrazioni e attività ludiche e manuali- partire dalle regole della classe e confrontarle con le regole della Dichiarazioni o delle Convenzioni Sviluppare sentimenti di fiducia nelle istituzioni col dare responsabilità in compiti da svolgere Approfondire attraverso la storia le diverse discipline scolastiche Organizzazione di alcune visite nei diversi centri di solidarietà Allestimento di feste e gemellaggi con ragazzi di altri paesi

15 Per le scuole secondarie di 1 grado
Indicazioni orientate alla collaborazione per la promozione di capacità relazionali favorevoli allo sviluppo di potenzialità personali e collettive. Per le scuole secondarie di 1 grado Approfondimenti tematici legati allo studio della storia e dell’educazione civica Sviluppare nei ragazzi la consapevolezza che i diversi fenomeni sociali, culturali, politici demografici e ambientali sono strettamente interconnessi tra loro Far capire che la risoluzione di eventuali problemi dipende dalla reciproca cooperazione tra gli stati, tra le regioni, tra i singoli cittadini con giochi interattivi e discussioni e riflessioni di gruppo

16 Il diritto e la giustizia …..
Aristotele definisce la giustizia tramite il suo opposto . L’ingiustizia balza agli occhi di chi la osserva in maniera auto evidente. L’esperienza insegna che quando ci si trova di fronte ad una ingiustizia (sarà per l’educazione, sarà per la formazione... sarà per un qualcosa di innato per una passione che l’uomo reca dentro di sé) l’uomo reagisce indignandosi e difficilmente gli uomini si trovano in disaccordo tra di loro nel definire un atto ingiusto

17 Non solo ..concetti astratti …
“Noi siamo dei nani sulle spalle dei giganti” partiamo dalle osservazioni di altri per vedere più lontano.

18 EMOZIONI A SCUOLA progetto sperimentale attuato in una scuola secondaria di 2 grado
1 – estrapolare il concetto di “giustizia” dal punto di vista dei ragazzi (ognuno elabora “ciò che è giusto”per se) inizialmente attraverso dei questionari e poi attraverso le esperienze di ognuno 2 – piccoli role-playng con lo scopo di collegare il diritto al mondo politico 3 - elaborare assieme un concetto “univoco” di giustizia che non sia solo legato ad una visione “punitiva” delle leggi

19 LA GIUSTIZIA COS’E’ L’uomo giusto, colui che rispetta le leggi e pratica l’uguaglianza, è colui che non fa né subisce un’ingiustizia. Fare un’ingiustizia significa avere di più, e il subirla significa avere di meno.

20 Le tanto temute REGOLE …
L’idea di Aristotele, secondo cui l’uomo è genitore delle proprie azioni, costituisce il presupposto del concetto di responsabilità, così come l’idea che ciascuno debba essere garante del proprio e dell’altrui agire …. E NOI RIUSCIAMO AD ESSERE RESPONSABILI VERSO GLI ALTRI??

21 Partire da piccole “riflessioni “…
Cassese “Il fronte di battaglia è troppo vasto per promuovere tutti i diritti umani”… Quindi è importante capire come le nostre azioni incidono sulla sfera dell’altro …. Sviscerare la “difficoltà” delle regole nel contesto scolastico che non siano viste solo dal lato “punitivo”

22 LA RELAZIONE CON GLI ALTRI
Il fatto che l’uomo si muova sul piano dell’idealità e sul piano della realtà ci dice che l’uomo è sempre un essere in relazione con gli altri perché, anche se materialmente può trovarsi isolato rispetto agli altri per qualche avvenimento accidentale o scelta personale, in realtà i rapporti con gli altri ci sono, si realizzano sempre. Ciascun uomo è in rapporto con tutti gli altri uomini e con tutte le cose ma che stabilisce dei vincoli con alcune cose e con alcune persone.

23 C’E’ BISOGNO DI DIRITTO
Tutto ciò che entra a costituire l’essenza dell’uomo ha a che fare con l’essenza del Diritto e la persona umana che agisce nella storia e nella società. C’è pienezza di Diritto quando nell’uomo vi è consapevolezza della persona.

24 Teresa Maria Piazza e Marta Bedin


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