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Università degli Studi di Trieste Facoltà di Scienze Politiche Corso di laurea magistrale in Scienze del Governo e Politiche Pubbliche Economia delle.

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1 Università degli Studi di Trieste Facoltà di Scienze Politiche Corso di laurea magistrale in Scienze del Governo e Politiche Pubbliche Economia delle Aziende Pubbliche – 1° modulo anno accademico 2011/12 I sistemi di rilevazione dei fatti aziendali e il bilancio di esercizio

2 Pianificazione e controllo Pianificazione e controllo
LIMITI ESTERNI LIMITI INTERNI DETERMINAZIONE DEGLI OBIETTIVI Pianificazione e controllo strategico Pianificazione e controllo operativo PIANIFICAZIONE ORGANIZZAZIONE CONTROLLO CICLO GESTIONALE MISURAZIONE COMUNICAZIONE AZIONE

3 “Elemento che non misuro non gestisco”
Per poter misurare, l’imprenditore necessita di un “CRUSCOTTO INFORMATIVO” (o sistema di rilevazione) che rilevi i fatti aziendali e le relative variazioni generate per effetto della gestione. È una base di dati che permette analisi e selezione

4 Per poter misurare l’imprenditore necessita di un “CRUSCOTTO INFORMATIVO” (o sistema di rilevazione contabile) che rilevi i fatti aziendali e le relative variazioni generate per effetto della gestione. Terminologia: Sistema: un insieme di elementi che operano congiuntamente per il raggiungimento di un fine/obiettivo. NB: Un obiettivo deve sempre essere misurabile, quantificabile e condiviso dalla struttura. Rilevazione contabile: raccolta ed elaborazione di dati relativi alla gestione allo scopo di rappresentarli ed interpretarli. Gestione: è il sistema di operazioni che si svolgono nel corso della vita dell’azienda, dirette al raggiungimento dei fini verso i quali è orientata.

5 Le rilevazioni contabili
SISTEMA di RILEVAZ. OBIETTIVO STRUMENTI REPORT (OUTPUT) BILANCIO/ RENDICONTO Contabilità Generale Principi contabili BILANCIO D’ESERCIZIO/ RENDICONTO RISULTATI PARZIALI Piano centri responsabilità Voci di spesa Contabilità Analitica SINGOLI BILANCI PER OGNI UNITA’ ORGANIZZATIVA Ciclo di produzione Lotto minimo di produzione Valorizzazione della distinta base RILEVAZIONE COSTI DI SERVIZIO, PROCESSI ... CONOSCERE IL COSTO DI UN PRODOTTO, SERVIZIO, PROCESSO INPUT Contabilità Industriale Contabilità Fiscale DICHIARAZIONI FISCALI Principi fiscali DICHIARAZIONI FISCALI Contabilità Sociale RENDICONT. SOCIALE Indicatori di performance BILANCIO SOCIALE Contabilità direzionale Considera elementi delle altre contabilità INFORMARE IL MANAGER

6 LA CONTABILITÀ SOCIALE l’esempio di una cooperativa
Il valore aggiunto rappresenta l’aumento di ricchezza creato dalla Cooperativa attraverso la propria attività di erogazione di servizi. Il valore complessivo che un’organizzazione aggiunge alle risorse esterne impiegate mediante la sua attività è un indice della sua efficienza. La contabilità sociale, riclassificando il conto economico, dà ragione come tale ricchezza venga distribuita fra i diversi portatori di interessi.

7 La rendicontazione sociale negli enti territoriali
Il motivo per cui gli enti territoriali credono fermamente nell’utilità della rendicontazione sociale è collegato da un lato con l’evoluzione della società italiana e dall’altro con la trasformazione del ruolo degli enti locali. la nostra società nazionale ha sempre più l’esigenza di sviluppare al proprio interno la collaborazione, il rispetto, l’integrazione tra cittadini, l’amministrazione pubblica – e gli enti locali in modo speciale deve però prima manifestare, orientare, realizzare questi obiettivi, dotandosi di strumenti adatti: una informazione completa e che nutra la trasparenza degli atti e delle scelte, e che concorra allo sviluppo del dialogo tra istituzioni, cittadini, imprese, associazioni.

8 La rendicontazione sociale negli enti territoriali
Il bilancio sociale non è un’invenzione della PA, che si è avvicinata a queste pratiche dopo che esse hanno iniziato ad essere impiegate nelle imprese private Le PA hanno un proprio linguaggio, un proprio modo di esprimersi e di comunicare non immediatamente alla portata di tutti: è molto difficile per il normale cittadino farsi un'idea sintetica di come l'ente abbia funzionato, se poteva funzionare meglio, se realmente sono stati rispettati gli impegni che la PA ha assunto Un primo obiettivo della rendicontazione sociale è quello di rendere più facile l’interpretazione delle attività pubbliche, in modo che il cittadino possa più facilmente intervenire nel dibattito e nella valutazione

9 La rendicontazione sociale negli enti territoriali
Nelle imprese ordinarie la contabilità sociale serve a dare conto ai pubblici di riferimento (stakeholder) delle utilità (o dei costi sociali) che l'impresa ha prodotto con la gestione e che non sono interpretabili con le forme classiche di rendicontazione Oggetto di rendicontazione sociale sono il benessere dei dipendenti, la soddisfazione dei clienti, le attività filantropiche ecc. La contabilità sociale negli ee.pp. ha uno scopo simile, ma non identico; la PA non può infatti limitarsi a rendicontare ciò che essa ha prodotto, ma deve tenere in considerazione anche ciò che la comunità ha prodotto, visto che il suo obiettivo è proprio il benessere della comunità e la buona amministrazione non si misura certo solo sui risultati di bilancio, ma soprattutto sugli esiti e sugli effetti delle politiche realizzate, che non dipendono tutte dal funzionamento della macchina pubblica

10 il bilancio Sociale di un Comune
Cosa si rendiconta con il bilancio Sociale di un Comune? La rendicontazione sociale in ambito pubblico non riguarda dunque strettamente l’ente, o meglio il suo sistema-azienda: esso rappresenta invece il rendiconto di ciò che viene prodotto dalla macchina pubblica, dai cittadini e dalle loro associazioni e istituzioni all’interno della visione prospettata e perseguita dall’istituzione pubblica. L'ente è il punto di riferimento responsabile ed essenziale, ma ciò che viene rendicontato è frutto anche di sforzi "privati e civici". Ecco perché il tema della sussidiarietà è così spesso richiamato nella contabilità sociale. Che rapporto c'è tra Bilancio Sociale e processi partecipativi? Il bilancio sociale in ambito pubblico appare così uno strumento (una ispirazione, un processo) in grado di produrre con gradualità una più precisa informazione sulla gestione (trasparenza) e di farla evolvere verso il coinvolgimento degli interlocutori istituzionali e privati (dialogo, coinvolgimento), per arrivare infine a stabilire un più alto grado di consapevole partecipazione dei cittadini e delle loro forme organizzate all’amministrazione (governance).  

11 La rilevazione contabile
Nell’azienda di produzione assumono particolare rilevanza le rilevazioni concomitanti (vengono redatti rapporti trimestrali, semestrali) e consuntive (bilancio d’esercizio). Nell’azienda pubblica quelle preventive (bilancio di previsione).

12 Contabilità analitica
L’obiettivo è la rilevazione dei risultati parziali per centro di responsabilità; lavora per destinazione; strumenti utilizzati: piano dei centri di responsabilità; voci di spesa. Il problema della contabilità analitica, diretta emanazione della generale, è che non fornisce alcuna informazione finché il fatto non è accertato.

13 Contabilità industriale
Rileva i fenomeni interni all’azienda L’obiettivo è rilevare il costo di un servizio, prodotto, processo, …; lavora per destinazione; gli strumenti utilizzati sono: ciclo di produzione; lotto minimo di produzione; valorizzazione della distinta base. Acquisisce tutte le informazioni dalla contabilità analitica e generale, ne crea e gestisce di proprie, approssimate, ma tempestive, quindi effettivamente utili utile per minimizzare i costi ed effettuare confronti nel tempo e nello spazio (conoscenza del costo di un servizio, di un prodotto o di un processo).

14 Contabilità fiscale L’obiettivo/output sono le dichiarazioni fiscali;
gli strumenti i principi fiscali. Contabilità sociale L’obiettivo è il bilancio sociale; misura la ricaduta sociale (customer satisfaction); gli strumenti sono gli indicatori di performance. Contabilità direzionale Utilizza i dati provenienti dalle altre contabilità, supporto per il manager nel controllo di gestione.

15 La contabilità generale
rileva i fatti esterni di gestione cioè quelli che riguardano scambi di beni e servizi tra l’azienda e i terzi. l’output del processo contabile è una “fotografia” della situazione economico-patrimoniale dell’azienda: il bilancio ordinario d’esercizio. Il bilancio d’esercizio è quell’insieme di documenti, variamente ordinati e strutturati, che annualmente le imprese – in conformità a precise norme giuridiche – debbono redigere e rendere noto all’esterno, attraverso prestabilite forme di pubblicità

16 La contabilità generale
lavora per natura; gli strumenti utilizzati sono i principi contabili dell’Organismo Italiano Contabilità (OIC); la rilevazione è legata alla competenza finanziaria e alla competenza economico/patrimoniale; non mantiene alcuna traccia della destinazione che ricevono, ad esempio, materie prime, beni, servizi acquistati. Lo Stato è come una famiglia, pone maggiore attenzione alle entrate e alle uscite CONTABILITA’ FINANZIARIA

17 Il bilancio d’esercizio
serve a rilevare: le cause che hanno determinato la variazione della ricchezza aziendale; le modalità di impiego della ricchezza complessiva a disposizione. ha diverse funzioni: informazione interna; informazione esterna; strumento di gestione. costituisce la principale – e a volte l’unica – fonte di informazione per gli shareholder (azionista, persona che possiede hold una quota share di una società ) e per gli stakeholder (stake collegato a bet).

18 L’equazione fondamentale
La Ricchezza è espressa in rapporto alla soddisfazione dei propri bisogni e quindi è collegata al concetto di beneficio; La Ricchezza è espressa come differenza tra Attività e Passività Attività (A) – Passività (P) = Patrimonio Netto (N) Solo le Attività e le Passività sono cose del mondo reale che si possono definire e individuare. Il Patrimonio Netto è una grandezza residuale ed ideale. Il reddito è la variazione della Ricchezza generata dalla gestione in un dato intervallo temporale: Il reddito di un periodo è la “la somma che si può spendere in modo da essere alla fine del periodo così “ricco” come lo eri all’inizio” (E. Hicks)

19 Gli elementi della ricchezza
Per misurare il reddito occorre rilevare e misurare le attività e le passività. Non sempre è facile stabilire se esiste o meno una attività o una passività: ATTIVITA’ futuri benefici economici, a disposizione dell’azienda (controllate dall’azienda), originate da eventi passati. PASSIVITA’ sacrifici economici futuri che l’azienda dovrà ragionevolmente sostenere, inevitabili in ipotesi di azienda florida, originate da eventi passati. In una economia monetaria i proprietari, che sono coloro rispetto a cui si definisce il Patrimonio Netto, traggono beneficio da una attività nei termini in cui questa genera per loro la cassa necessaria a soddisfare i propri desideri. i proprietari apportano cassa per ottenere un flusso contrario di cassa - una attività è tale se genera flussi di cassa in entrata - una passività è tale se genera flussi di cassa in uscita.

20 Lo schema della ricchezza complessiva
Attività (A) – Passività (P) = Patrimonio Netto (N) Attività (A) = Passività (P) + Patrimonio Netto (N) In forma contabile ATTIVITA’ Cassa e Banca / Crediti PASSIVITA’ Debiti verso terzi PATRIMONIO NETTO Capitale sociale Riserve Utile/Perdita

21 Il Bilancio di Esercizio rappresenta il documento, redatto dagli amministratori alla fine dell’esercizio (di solito 31 dicembre – coincide con l’anno solare), con cui si rappresentano la situazione patrimoniale e finanziaria dell’azienda e il risultato economico FINALITA’ - Rappresentare il quadro del patrimonio aziendale alla chiusura dell’esercizio - Evidenziare l’andamento della gestione economica (costi e ricavi) OBBLIGATORIETA’ La compilazione del bilancio è disciplinata dal Codice Civile - La normativa fiscale si basa sui risultati del bilancio per il calcolo delle imposte STATO PATRIMONIALE (art. 2424, 2424 bis C.c.) CONTO ECONOMICO (art. 2425, 2425 bis C.c.) NOTA INTEGRATIVA (art C.c.)

22 Lo STATO PATRIMONIALE è un’ istantanea di valori determinati al momento della chiusura dell’esercizio. È una rappresentazione statica, ma contiene una prospettiva dinamica, in relazione alle scadenze ìnsite in alcune sue voci. Il CONTO ECONOMICO contiene il riassunto dei fatti accaduti nel corso dell’intero esercizio e ha in sé una dimensione temporale, ma di essa non si conosce l’andamento (ad es. in quali mesi si è venduto di più?.…) La NOTA INTEGRATIVA contiene informazioni, espresse con linguaggio verbale ed eventualmente simbolico, volte a chiarire quelle inserite nel Conto Economico e nello Stato Patrimoniale in modo da rendere i due documenti immediatamente comprensibili, attendibili e comparabili.

23 Stato patrimoniale esemplificativo
Dove “metto i soldi”? Da dove “prendo i soldi”? Attivo Cassa/banca Crediti Merci Impianti / macchinari Brevetti Passivo Obbligazioni Debiti vs. banche Debiti vs. fornitori Patrimonio netto Capitale sociale Riserve Utile / Perdita

24 Lo stato patrimoniale è il prospetto che:
evidenzia il patrimonio esistente alla fine del periodo amministrativo di riferimento; rileva grandezze di stock; registra e raccoglie lo storico delle informazioni dalla data della sua costituzione; è redatto a sezioni contrapposte: gli impieghi (attività) effettuati dall’impresa e le fonti di finanziamento (passività) utilizzate per gli investimenti; deve sempre avere l’importo totale delle attività uguale al totale delle passività e del capitale netto.

25 grandezze flusso e grandezze stock
le grandezze flusso sono misurate in riferimento a due distinti istanti di tempo (cioè come variazione) le grandezze stock sono misurate in riferimento ad un singolo istante di tempo il capitale è una grandezza stock, in quanto viene misurato in un dato istante di tempo e si può affermare che, ad una certa data, il capitale complessivamente insistente (in una industria, in una Regione, in un paese ….) ammonta ad una certa cifra l’investimento è una grandezza stock, in quanto corrisponde esattamente alla variazione del capitale installato e può essere misurato solo in riferimento ad un arco di tempo, cioè all’intervallo tra due istanti la ricchezza è una grandezza stock e va misurata in un preciso istante di tempo (ad esempio al 31/12 di un certo anno) il reddito è la corrispondente grandezza flusso, che consiste esattamente nella variazione della ricchezza in un certo periodo di tempo (ad esempio in un anno).

26 grandezze flusso e grandezze stock
La ricchezza di una nazione, nelle sue varie forme (vari tipi di capitale) è una grandezza STOCK, cioè e attribuibile a un certo istante temporale; Nel tempo, la ricchezza muta, per esempio perché nuovi beni vengono prodotti. La produzione di ricchezza è una grandezza di FLUSSO, cioè è un grandezza attribuibile a un intervallo temporale; In assenza di eventi particolari (es. guerre o cataclismi) la variazione di una grandezza di stock avviene attraverso “l’accumularsi” nel tempo di grandezze di flusso;

27 Stato patrimoniale (Schema di stato patrimoniale previsto dall’art
Stato patrimoniale (Schema di stato patrimoniale previsto dall’art e 2424bis del codice civile) ATTIVO PASSIVO CREDITI VERSO SOCI PER VERSAMENTI ANCORA DOVUTI IMMOBILIZZAZIONI Immateriali Materiali Finanziarie ATTIVO CIRCOLANTE Rimanenze Crediti Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni Disponibilità liquide RATEI E RISCONTI PATRIMONIO NETTO Capitale sociale Riserva da sovrapprezzo azioni Riserva di valutazione Riserva legale Riserva per azioni proprie in portafoglio Riserve statutarie Altre riserve Utili (perdite) portati a nuovo Utile (perdita) dell’esercizio totale FONDI PER RISCHI ED ONERI TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO DEBITI Obbligazioni Obbligazioni convertibili Debiti verso banche Debiti verso altri finanziatori Acconti Debiti verso fornitori Debiti rappresentati da titoli di credito Debiti verso imprese controllate Debiti verso imprese collegate Debiti verso controllanti Debiti tributari Debiti verso istituti di previdenza e sicurezza sociale Altri debiti

28 ESEMPIO A: Attivo Passivo Patrimonio netto Attivo Passivo
Società “Alfa” Stato patrimoniale al ESEMPIO A: Attivo Cassa 100 Passivo Il si costituisce la società “Alfa”. I soci versano nella cassa della società 100 euro. Patrimonio netto Capitale sociale 100 Società “Alfa” Stato patrimoniale al Attivo Cassa Macchinari 80 Passivo Il si acquistano in contanti 80 euro di macchinari. Patrimonio netto Capitale sociale 100 Società “Alfa” Stato patrimoniale al Il si acquista, chiedendo un prestito in banca, un terreno per 40 euro. Attivo Cassa 20 Terreni 40 Macchinari 80 Passivo Debiti verso banche 40 Patrimonio netto Capitale sociale 100 (Segue)

29 Società “Alfa” Stato patrimoniale al 31.12.2008
Il si acquista, chiedendo un prestito in banca, un terreno per 40 euro. Attivo Cassa 20 Terreni 40 Macchinari 80 Passivo Debiti verso banche 40 Patrimonio netto Capitale sociale 100 Il i soci litigano e decidono di vendere tutto in contanti per poi liquidare - in un secondo momento - più agilmente la società. Il terreno, che nel frattempo è diventato edificabile, viene venduto a 60 euro mentre il macchinario, poiché è stato utilizzato poco, riesce ad essere venduto allo stesso prezzo a cui era stato acquistato. Società “Alfa” Stato patrimoniale al Attivo Cassa 120 Terreni 40 Macchinari 80 Passivo Debiti verso banche 40 Patrimonio netto Capitale sociale 100 Utile 20

30 Stato patrimoniale al 31/12/2008
ESEMPIO A: Stato patrimoniale al Stato patrimoniale al 31/12/2008 Attivo Cassa 120 Passivo Capitale 100 Utile 20 Attivo Cassa 100 Passivo Capitale 100 Tempo Conto economico al Costi di acquisizione 40 Ricavi da vendite 60 Utile 20

31 Il conto economico è lo schema che:
mette in evidenza il processo di formazione del risultato economico d’esercizio. fornisce informazioni sul flusso economico. ha la precisa finalità di rappresentare la composizione e l’entità del risultato economico della gestione dell’anno evidenziando gli elementi di costo e di ricavo che hanno causato la dinamica reddituale d’impresa. Viene redatto in forma scalare in base ad uno schema di natura obbligatoria a valore e costi della produzione.

32 La gestione aziendale è l’insieme delle operazioni poste in atto dal soggetto aziendale per il raggiungimento dei fini o del fine dell’azienda. Per effetto della gestione il capitale aumenta o diminuisce.

33 Esercizio amministrativo
Il capitale Il capitale è condizione e strumento materiale della produzione aziendale. Il capitale è lo stock di ricchezza riferito in un dato istante. Il capitale è il complesso coordinato di beni materiali o immateriali a disposizione di diritto o di fatto dell’azienda in un dato momento e comprende i valori numerari finanziari, i costi e i ricavi da attribuire agli esercizi futuri che determinano le prospettive di reddito. Esso ha un valore iniziale al momento della costituzione o nascita dell’azienda e un valore finale quando tutte le operazioni di gestione si saranno concluse al termine della vita dell’azienda con la conclusione della sua liquidazione. Esercizio amministrativo Tempo Fase di liquidazione Anno 0 Fase di costituzione 31/12/200X 31/12/200X+1 31/12/200X+n

34 Nel momento della costituzione della società il capitale ha un proprio valore, ben preciso
Appena viene investito, il capitale si trasforma in beni materiali e immateriali, diritti e oneri il cui valore non può essere più accertato ma solo stimato Ogni 31 dicembre si simula la liquidazione dell’azienda il bilancio nel suo complesso è una convenzione L’unico bilancio “reale” è quello che si redige quando l’impresa viene estinta

35 Il reddito è l’incremento (o l’eventuale decremento) del capitale netto di una società, generato dalle attività operative da essa realizzate in un dato periodo di tempo. Il reddito generato dall’azienda è evidenziato dal prospetto del Conto Economico. Reddito = (Ricavi-Costi) +/- variazione degli investimenti Incremento del capitale netto UTILE Decremento del capitale netto PERDITA In un anno solare Reddito di esercizio

36 Il reddito Incremento del capitale netto UTILE
Decremento del capitale netto PERDITA In un anno solare Reddito di esercizio

37 Il conto economico È lo schema che mette in evidenza il processo di formazione del risultato economico d’esercizio. Fornisce informazioni sul flusso economico. Ha la precisa finalità di rappresentare la composizione e l’entità del risultato economico della gestione dell’anno evidenziando gli elementi di costo e di ricavo che hanno causato la dinamica reddituale d’impresa. Viene redatto in forma scalare in base ad uno schema di natura obbligatoria a valore e costi della produzione.

38 Conto economico Gestione caratteristica Gestione non caratteristica
Funzione: Produzione Logistica, acquisti e approvvigionamenti +Ricavi per vendite -Costo del venduto: Mano d’opera Materie prime Costi diretti di fabbrica Margine di contribuzione -Costi di struttura: Costi di amministrazione Contabilità Pubbliche relazioni Marketing Strategie Margine operativo +/-Oneri / proventi finanziari +/- Svalutazioni / rivalutazioni finanziarie +/-Costi e ricavi non operativi Utile pre tax -tasse Utile post tax Gestione caratteristica Funzione: Organizzazione Amministrazione Commerciale e politiche di marketing Strategica e vantaggio competitivo Ricerca e sviluppo Sistemi informativi e di controllo Gestione non caratteristica Funzione finanza Politiche di bilancio

39 Conto economico in forma scalare (art. 2425 e 2425 bis)
VALORE DELLA PRODUZIONE Ricavi delle vendite e delle prestazioni Variazioni delle riamanenze Variazione dei lavori in corso su ordinazione Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni Altri ricavi e proventi Tot. Val. Produzione (A) COSTI DI PRODUZIONE Per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci Per servizi Per godimento di beni di terzi Per il personale Ammortamenti e svalutazioni Variazioni delle rimanenze Accantonamenti per rischi Altri accantonamenti Oneri diversi di gestione Tot. Costi Produzione (B) PROVENTI E ONERI FINANZIARI Proventi da partecipazioni Altri proventi finanziari Interessi e altri oneri finanziari Tot. Proventi – Oneri Fin ( C) RETTIFICHE VALORE DI ATTIVITA’ FINANZ. Rivalutazioni Svalutazioni Tot. Rettifiche (D) PROVENTI E ONERI STRAORDINARI Proventi Oneri Tot. Partite straordinarie (E) Risultato prima delle imposte (A-B+/-C +/-D +/-E) Imposte sul reddito Utile (perdita) dell’esercizio Conto economico in forma scalare (art e 2425 bis)

40 La Nota Integrativa ha la funzione di ampliare la comprensibilità e la chiarezza dello Stato patrimoniale e del Conto economico, attraverso informazioni complementari inerenti le voci e i valori in essi esposti e le motivazioni delle scelte operate (art c.c.) Contenuto motivazione delle eventuali deroghe operate a tutela della rappresentazione veritiera e corretta - informazioni integrative stabilite da altri articoli - illustrazione dei criteri di valutazione adottati movimenti verificatisi nell’esercizio nelle voci di Stato patrimoniale dettagli e informazioni su alcune voci di Stato patrimoniale dettagli e informazioni su alcune voci di Conto economico informazioni supplementari utili per la corretta e completa lettura del bilancio

41 Gli allegati al Bilancio d’Esercizio
Relazione sulla gestione Relazione del collegio sindacale Relazione della Società di revisione (per le società quotate) Copie dei bilanci delle società controllate Prospetto riepilogativo dei dati essenziali dell’ultimo bilancio delle società collegate Copia del verbale dell’assemblea che approva il bilancio Elenco dei soci o azionisti Informazioni e prospetti richiesti dalle norme tributarie Informativa complementare prevista o raccomandata dal CNDC, dal CNR e dalla CONSOB

42 - La relazione sulla gestione -
La relazione sulla gestione (art c.c.), redatta dagli amministratori, deve contenere informazioni sulla situazione della società e sull’andamento della gestione, sulle relazioni della società con il mondo esterno, sulle politiche perseguite, sui piani e i programmi aziendali. CONTENUTO: attività di ricerca e sviluppo rapporti con le imprese collegate e controllate informazioni relative al numero e al valore nominale delle azioni proprie e delle azioni o quote di società controllanti possedute (al fine di assicurare la massima trasparenza e il rispetto delle norme di legge) fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio (che siano significativi rispetto all’andamento della gestione) evoluzione prevedibile della gestione

43 - La relazione del Collegio Sindacale -
La relazione del collegio sindacale ha per oggetto il resoconto dell’attività di vigilanza svolta e dei risultati da questa raggiunti «Il collegio sindacale deve riferire all’assemblea sui risultati dell’esercizio sociale e sulla tenuta della contabilità e fare le osservazioni e le proposte in ordine al bilancio e alla sua approvazione.» Art Cod. Civ.

44 - La Revisione Contabile/legale -
La Revisione Contabile/legale consente di esprimere un giudizio sulla attendibilità del bilancio Si ricorre a società di revisione/collegio di revisori/revisore unico che rilasciano una relazione sul bilancio. È obbligatoria per le società quotate LEGALE Non è imposta ma è svolta o da personale indipendente (società di revisione/revisore) o da personale interno all’azienda. È utile per: verificare l’operato degli amministratori dare maggiore attendibilità al bilancio nei confronti dei terzi ottenere l’ammissione alla quotazione di borsa VOLONTARIA La revisione si conclude con una relazione da parte del soggetto incaricato della revisione

45 - La Revisione Contabile/legale -
La revisione nasce dall'esigenza di soci o azionisti di far verificare da un'entità indipendente se quanto riportato nel bilancio corrisponde alla realtà dei fatti. Quasi sempre gli azionisti di una società non hanno il diritto di verificarne personalmente la contabilità, per motivi di ordine pratico e per preservare la riservatezza d'affari della società stessa le legislazioni dei vari paesi hanno introdotto regole per l'obbligatorietà della revisione dei conti e hanno regolamentato l'attività di revisione attraverso l'emanazione dei principi di revisione riconosciuti a livello internazionale - recepiti anche dalla legislazione italiana (d.lgs 39/2010)

46 Asserzioni di Bilancio
per poter affermare che un bilancio rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria edil risultato economico della società, i revisori legali devono verificare le asserzioni relative ad ogni conto di bilancio il bilancio implicitamente contiene alcune asserzioni che riguardano: - esistenza o accadimento (le attività ed i ricavi presenti in bilancio esistono e/o sono accadute) - completezza (le passività ed i costi presenti in bilancio sono completi e non vi sono omissioni) - valutazione o rilevazione (i conti di bilancio sono rappresentati al giusto valore) - diritti e obbligazioni (le attività presenti in bilancio rappresentano diritti realmente esistenti e le passività presenti in bilancio rappresentano obbligazioni realmente esistenti) - competenza (cut-off) (gli elementi del bilancio sono di competenza dell'esercizio di riferimento) - presentazione o informativa (gli elementi del bilancio sono propriamente aggregati, separati o descritti nella nota integrativa).

47 - Il Bilancio d’Esercizio a fine anno -
BILANCIO E RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI Il fascicolo da depositare comprende i seguenti documenti: copia del bilancio d’esercizio, relazione sulla gestione, relazione del Collegio sindacale, verbale di approvazione del bilancio da parte dell’assemblea, relazione della società di revisione (per le società quotate in Borsa), bilancio consolidato e relazioni accompagnatorie (ove ciò sia richiesto), elenco dei soci (nel caso in cui durante l’esercizio siano intervenute modifiche rispetto a quello già depositato) Al collegio sindacale almeno 30 giorni prima della data prevista per l’Assemblea Se quotata Alla società di revisione almeno 45 giorni prima. Alla Consob almeno 20 giorni prima Bilancio, Relazione degli amministratori e Relazione dei sindaci DEPOSITO presso la sede sociale almeno 15 giorni prima Approvato il bilancio, entro 30 giorni deposito presso UFFICIO DEL REGISTRO DELLE IMPRESE Se quotate anche alla CONSOB in formato digitale

48 La valutazione del bilancio
Anche se lo schema è lo stesso per quasi tutte le imprese quello che cambia e che è importante conoscere sono i criteri di valutazione delle voci in bilancio. I criteri di valutazione delle voci di bilancio sono moltissimi e variano in funzione delle finalità che coloro che redigono il bilancio (il management della società) vogliono attribuire al bilancio stesso. Il bilancio si può valutare sotto il profilo: Civilistico (articoli 2423 e segg. cod. civ.) Fiscale (TUIR - Testo Unico delle Imposte sui Redditi) Economico (Principi contabili) Interpretano in chiave tecnica le norme di legge in materia di bilancio Hanno funzione integrativa laddove le norme di legge sono insufficienti

49 La valutazione del bilancio per finalità:
Il codice civile si preoccupa di mantenere l'integrità del capitale sociale perché lo considera una garanzia per tutti coloro che intrattengono rapporti con la società (finanziatori, fornitori, clienti ecc.). Il legislatore civilistico detta una serie di regole (criteri) da osservare nella valutazione delle attività e passività di bilancio, con il palese intento di evitare che in questa operazione di valutazione venga eroso il patrimonio societario (il capitale sociale). Si cerca la salvaguardia del patrimonio sociale a garanzia dei terzi. I criteri di valutazione civilistici sono improntati sul principio della prudenza: NO UTILI SPERATI - SI PERDITE PRESUNTE Giuridiche il bilancio individua i costi e i ricavi aziendali consentendo di dimensionare il reddito da sottoporre a tassazione. Si vuole eliminare, o ridurre, il fenomeno dell'evasione fiscale: SI TUTTI I RICAVI e NO I COSTI INDEDUCIBILI Fiscali Gestionali il bilancio è utilizzato come documento interno all’azienda (sulla base di specifici schemi di riferimento) e permette di misurare il risultato aziendale.

50 Principale normativa in tema di contabilità e bilanci per le società
Quotate Art. 117 D.lgs 58/98: possono adottare per la redazione dei bilanci consolidati i principi contabili internazionali IAS (International Accounting Standards) Art. 25 Legge 306/03: delega il governo ad emanare uno o più decreti legislativi di attuazione del REG. (CE) n. 1606/2002, prevedendo l’estensione dei suddetti principi IAS o anche rinominati IFRS (International Financial Reporting Standards), oltre che ai bilanci consolidati, anche ai bilanci di esercizio di tutte le società quotate, per gli esercizi che iniziano dopo il 1° gennaio 2005 D.Lgs. N. 38/2005: individua le categorie di soggetti interessati all’applicabilità dei principi IAS/IFRS ai fini della redazione del bilancio consolidato e di quello d’esercizio Non Quotate Articoli del Codice Civile da art a art bis. (D.lgs 127/91 modificato dal D.lgs 6/03)

51 La normativa civile, in generale, dispone:
L’obbligo di redigere il bilancio, la sua finalità e le clausole generali (art. 2423) I principi di redazione del bilancio (2423 bis) La struttura dello Stato Patrimoniale e del Conto Economico (2423-ter) Il contenuto dello Stato Patrimoniale (2424) Le disposizioni relative a singole voci dello Stato Patrimoniale (2424-bis) Il contenuto del Conto Economico (2425) I criteri di valutazione (2426) Il contenuto della nota integrativa (2427) Le informazioni relative al fair value* degli strumenti finanziari (2427-bis) Il contenuto della relazione sulla Gestione (2428) Le modalità per la redazione del Bilancio in forma abbreviata (2435 –bis) * «il corrispettivo al quale un’attività può essere scambiata, o una passività estinta, tra parti consapevoli e disponibili, in una transazione tra terzi indipendenti»

52 POSTULATI FONDAMENTALI
Le clausole generali: Il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico (art c.c.) con tale norma il legislatore ha voluto indicare due (A) CHIAREZZA = intelligibilità comprensibilità POSTULATI FONDAMENTALI (B) RAPPRESENTAZIONE VERITIERA E CORRETTA = quadro fedele

53 La clausola generale della “chiarezza”:
Il postulato della CHIAREZZA trova conferma nell’art.2423 ter e viene inteso nel seguente modo obbligo di rispettare gli schemi di bilancio (previsti dagli art e 2425 C.C.) divieto di raggruppamenti di voci: le voci possono essere raggruppate soltanto quando ciò sia irrilevante ai fini della comprensione o quando favorisca la chiarezza del bilancio divieto di compensi di partite: non vanno effettuate compensazioni tra valori di bilancio di segno opposto

54 La clausola generale della “verità e correttezza”:
RAPPRESENTAZIONE VERITIERA E CORRETTA No verità assoluta e oggettiva (che è impossibile). Gli amministratori devono operare correttamente le stime e le iscrizioni in bilancio, rispettando le norme di legge e i principi contabili. Al fine di dare una rappresentazione veritiera e corretta OBBLIGO DI FORNIRE INFORMAZIONI COMPLEMENTARI quando quelle previste dalla legge non siano sufficienti (art. 2423) PROSPETTO DELLE VARIAZIONI NELLE VOCI DEL PATRIMONIO NETTO RENDICONTO FINANZIARIO DEROGA OBBLIGATORIA (art. 2423) Obbligo di derogare dalle disposizioni stabilite negli articoli successivi, con indicazione nella Nota integrativa dei motivi e degli effetti sul reddito e sul patrimonio, quando queste siano incompatibili con le clausole generali

55 Il ruolo dei principi contabili
Secondo il Dlgs 127 del 1991, i principi contabili hanno il ruolo Di criterio tecnico meramente interpretativo-integrativo delle norme di legge, che disciplinano la formazione e il contenuto dei documenti contabili a livello nazionale dai principi contabili originariamente emanati dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e dal Consiglio Nazionale dei Ragionieri oggi emanati dalla fondazione Organismo Italiano Contabilità a livello internazionale dai principi contabili IAS (International Accounting Standards) o anche rinominati IFRS (International Financial Reporting Standards) Complesso norme del codice civile Clausola Rappresentazione fedele e corretta Clausola True and Fair view

56 Principi di Redazione del Bilancio (art. 2423bis)
1) la valutazione deve essere fatta secondo prudenza e nella prospettiva della continuazione dell’attività, (…) nonché tenendo conto della funzione economica dell’elemento dell’attivo o del passivo considerato principio della CONTINUITÀ principio della PREVALENZA della sostanza sulla forma 2) si possono indicare solo gli utili realizzati alla data di chiusura del bilancio principio della PRUDENZA 3) si deve tenere conto dei proventi e degli oneri di competenza dell’esercizio, indipendentemente dalla data dell’incasso o del pagamento principio della COMPETENZA 4) si deve tenere conto dei rischi e delle perdite di competenza dell’esercizio, anche se conosciuti dopo la sua chiusura 5) gli elementi eterogenei ricompresi nelle singole voci devono essere valutati separatamente principio della VALUTAZIONE SEPARATA principio della COSTANZA 6) i criteri di valutazione non possono essere modificati da un esercizio all’altro Deroghe al n. 6 sono consentite in casi eccezionali. La nota integrativa deve motivare la deroga ed indicarne l’influenza sulla rappresentazione della situazione patrimoniale e finanziaria e del risultato economico

57 Altri postulati indicati nel OIC* 11
Principi di Neutralità: In particolare il principio tende ad evitare politiche di stabilizzazione dei redditi e mere valutazioni fiscali Principio di Rilevanza: “Il bilancio d’esercizio deve esporre solo quelle informazioni che hanno un effetto significativo e rilevante sui dati di bilancio o sul processo decisionale dei destinatari” In particolare il riferimento va ad arrotondamenti, semplificazioni ed errori nei processi di stima che non devono avere una portata tale da modificare il giudizio dei destinatari. Utilità e completezza dell’informazione Periodicità delle misurazioni Conformità ai principi contabili Verificabilità *Organismo italiano di contabilità


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