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Cuneo 12 marzo 2009 Gabriele Bonati

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Presentazione sul tema: "Cuneo 12 marzo 2009 Gabriele Bonati"— Transcript della presentazione:

1 Cuneo 12 marzo 2009 Gabriele Bonati
Le novità del mod. 770/2009 semplificato Il nuovo calendario dell’assistenza fiscale La gestione delle detrazioni d’imposta Il bonus straordinario e gli adempimenti del sostituto d’imposta La detassazione degli straordinari Destinazione del TFR: gli adempimenti all’atto dell’assunzione Il contratto a termine e il limite dei 36 mesi Orario di lavoro e le ultime flessibilità Sicurezza: proroghe Gabriele Bonati 1

2 Le novità del mod. 770/2009 semplificato

3 Novità modello 770/2009 L’Agenzia delle entrate, con due provvedimenti del 15 gennaio 2009 (pubblicati, a norma dell’art. 1, c. 361, della L. 244/2007, nell’apposita sezione del sito internet dell’agenzia dell’entrate) ha definitivamente approvato la dichiarazione del sostituto d’imposta 2009 (redditi 2008) – modello 770/semplificato e modello 770/ordinario e relative istruzioni per la compilazione. G.Bonati

4 Novità modello 770/2009 Termine di presentazione – Il termine per la presentazione telematica della dichiarazione è stato fissato, in via strutturale, al 31 luglio (art. 42, D.L. 207/2008 (L. 14/2009) G.Bonati

5 Novità modello 770/2009 Dall’esame del tracciato e relative istruzioni approvati, emergono, oltre a quelle già evidenziate e utilizzate per la certificazione CUD/2009 (detrazioni, detassazione, ecc., che trovano chiaramente collocazione anche nel mod. 770, comprese alcune informazioni riportate nelle annotazione che nel modello 770 devono essere riportate in appositi punti), le seguenti novità: frontespizio: Nella sezione tipo dichiarazione è prevista una nuova casella “correttiva/integrativa parziale” da barrare qualora venga trasmessa una dichiarazione correttiva nei termini ovvero integrativa oltre i termini che contiene le sole comunicazioni che si intendono integrare o rettificare. Nella sezione redazione della dichiarazione è stata aggiunta la casella per la trasmissione del prospetto SV (dettaglio dei versamenti relativi alle addizionali all’IRPEF comunali); G.Bonati

6 Novità modello 770/2009 comunicazioni dati lavoro dipendente, assimilato e assistenza fiscale: lo spazio dati relativi al coniuge e ai familiari a carico (punti da 256 a 275) quest’anno dovrà essere obbligatoriamente compilato compresi i punti riguardanti i codici fiscali dei familiari a carico; nella sezione assistenza fiscale occorrerà, quest’anno, tenere distinti i dati IRPEF, saldo e acconti e addizionali, rispettivamente per dichiarante e coniuge dichiarante avendo cura altresì di riportare quanto effettivamente trattenuto (dichiarante più coniuge) nelle nuove caselle appositamente istituite; comunicazioni dati certificazioni lavoro autonomo, provvigioni e redditi diversi: tra i codici che identificano le causali di pagamento dei compensi, quest’anno viene inserito un nuovo codice “O” riferito alle prestazioni di lavoro autonomo non esercitate abitualmente, obblighi di fare, non fare o permettere, per le quali non sussiste l’obbligo di iscrizione alla gestione separata; G.Bonati

7 Novità modello 770/2009 prospetto “SS” dati riassuntivi: occorrerà fornire i dati riassuntivi anche per quanto riguarda la detassazione degli straordinari e degli emolumenti di produttività (ritenute operate e ritenute sospese); prospetto “ST” ritenute operate, trattenute per assistenza fiscale e imposte sostitutive: il prospetto, quest’anno è composto da due sezioni: sezione “I Erario” nella quale riportare i dati relativi alle ritenute alla fonte operate, e per assistenza fiscale effettuate, alle imposte sostitutive prelevate, nonché per esporre tutti i versamenti (modello F24 sezione erario) relativi alle citate ritenute e imposte sostitutive; sezione “II Addizionale Regionale” nella quale riportare i dati relativi alle trattenute di addizionale regionale all’IRPEF, comprese quelle effettuate in sede di assistenza fiscale, e i relativi versamenti (modello F24, sezione regioni). Rispetto alla dichiarazione 2008 viene richiesto di indicare anche l’ammontare dell’eventuale versamento in eccesso (punto 4); G.Bonati

8 Novità modello 770/2009 prospetto “SV” trattenute di addizionali comunali all’IRPEF: nuovo prospetto nel quale indicare i dati relativi alle trattenute di addizionali comunali e per assistenze fiscali nonché per esporre tutti i relativi versamenti. Le istruzioni precisano che l’esposizione dei dati deve essere effettuata, in forma aggregata nel senso che occorre prendere a riferimento la data di versamento. Pertanto tutte le addizionali versate nella stessa data devono essere riepilogate in un unico rigo ancorché riferibile a diversi comuni; G.Bonati

9 Novità modello 770/2009 prospetto “SX” riepilogo dei crediti e della compensazioni: è stato rivisto il tracciato nella parte relativa ai dettagli delle compensazioni, in particolare: le quote di competenza dell’erario vanno indicate al SX5; il credito di addizionale comunale 2007 sorto prima dell’entrata in vigore del D.M , utilizzato in compensazione nel corso del 2008, per la quale non era prevista la distinta imputazione per singolo comune, va esposto al rigo SX6; le quote di spettanza direttamente ai comuni e alle regioni vanno esposte nei righi da “SX7” a “SX30” avendo cura di compilare la colonna 1 riportando il codice catastale nel caso di addizionale comunale e il codice regione nel caso di addizionale regionale. Nella sezione riepilogo dei crediti sono presenti due nuovi righi per indicare il credito riconosciuto per le famiglie numerose (rigo 39) e il credito riconosciuto per canoni di locazione (rigo 40). G.Bonati

10 Novità modello 770/2009 Lo spostamento (in via definitiva) del termine al 31 luglio comporta altresì l’aver a disposizione il medesimo termine per accedere al ravvedimento operoso. Strumento che permette di sanare in modo agevolato gli errori nei versamenti. Si ricorda che dal la sanzione ridotta in caso di ravvedimento è così fissata (Ris. A.E. n. 43, ): 2,50% (un dodicesimo del 30%), se la regolarizzazione interviene entro 30 giorni dalla data in cui è commessa la violazione; 3,00% (un decimo del 30%), se la regolarizzazione si perfeziona entro il termine per la presentazione della dichiarazione di mod. 770 (quindi entro il 31-7). G.Bonati

11 Denuncia mensile: proroga
L’art. 42, c. 2, del D.L. 207/2008 (L. 14/2009), ha stabilito che la denuncia mensile all’Agenzia delle Entrate dei dati retributivi e delle informazioni necessarie per il calcolo delle ritenute fiscali e dei relativi conguagli (c.d. EMENS contributivo/fiscale o 770 semplificato mensile), prevista dall’art. 44-bis del D.L 269/2003 (L. 326/2003), dovrà essere rese a decorrere dalle retribuzioni del mese di gennaio 2010 (prima scadenza 28 febbraio 2010). Lo stesso comma aggiunge che la dichiarazione mensile dovrà contenere anche le misure delle retribuzioni e dei versamenti eseguiti. G.Bonati

12 Il nuovo calendario dell’assistenza fiscale

13 Il nuovo calendario dell’assistenza fiscale
I commi 7-quinquies e 7-sexies, dell’art. 42, del D.L. 207/2008 (L. 14/2009) hanno modificato alcune date legate ai percorsi dell’assistenza fiscale e stabiliscono che i sostituti d’imposta sono tenuti ad effettuare le trattenute e/o i rimborsi, derivanti dai modelli 730, a partire dalla retribuzione di competenza del mese di luglio, abbandonando così il consolidato principio di cassa (“a partire dal mese di luglio”). G.Bonati

14 Il nuovo calendario dell’assistenza fiscale
La lettera a) del comma 7-quinquies sposta (strutturalmente) i seguenti termini: CAF dipendenti: il termine per comunicare telematicamente all’agenzia delle entrate i risultati contabili dei modelli 730 (mod ) è spostato dal 25-6 al 30-6 (per l’anno 2009 interesserà solo i destinati ai sostituti d’imposta residenti fiscalmente in una delle province individuate dal provvedimento dell’Agenzia delle entrate del ); Il termine per trasmettere telematicamente all’Agenzia delle Entrate le dichiarazioni dei mod. 730 elaborati è spostato anch’esso dal 25-6 al 30-6 (termine che vale anche per i professionisti abilitati ad elaborare i mod. 730). Per il solo anno 2009 il termine è ulteriormente differito al 15.7 (comma 7-sexies); sostituti d’imposta (assistenza fiscale diretta): il termine per trasmettere telematicamente all’Agenzia delle Entrate i modelli 730 elaborati direttamente è spostato dal 25-6 al 30-6; G.Bonati

15 Il nuovo calendario dell’assistenza fiscale
La lettera b) del medesimo comma 7-quinquies provvede, invece, a modificare i termini e le modalità delle operazioni di conguaglio (trattenute e/o rimborsi) che devono osservare i sostituti d’imposta. In particolare, il testo dell’art. 19 del D.M , n. 164, modificato dalla L. 14/2009, stabilisce che le somme a debito e/o a credito, risultanti dai modd (che i sostituti d’imposta riceveranno dai CAF/professionisti o direttamente dall’Agenzia delle Entrate se residenti in una provincia di cui al Decreto ) sono: trattenute (se a debito) sulle retribuzioni di competenza del mese di luglio e sono versate nel termine previsto per il versamento delle ritenute di acconto relative alle stesse retribuzioni. In caso di incapienza della retribuzione si procederà a trattenere la quota residua dalle retribuzioni corrisposte nei periodi di paga successivi (con l’interesse dello 0,40% mensile); G.Bonati

16 Il nuovo calendario dell’assistenza fiscale
Rimborsate (se a credito) mediante una corrispondente riduzione delle trattenute dell’interessato sulla retribuzione di competenza del mese di luglio, ovvero utilizzando, se necessario, l’ammontare complessivo delle ritenute operate dal medesimo sostituto ovvero, in caso di insufficienti ritenute, il rimborso delle somme residue sarà effettuato nei mesi successivi utilizzando le relative ritenute d’acconto (in ogni caso entro il 31.12). Il nuovo testo normativo ha quindi abbandonato, al fine di individuare la prima retribuzione utile per i conguagli, il principio di cassa (il testo precedente prevedeva che la trattenuta o il rimborso doveva essere effettuato “sulla retribuzione del mese di luglio”). G.Bonati

17 Il nuovo calendario dell’assistenza fiscale
Il cambiamento, si ritiene sia stato adottato (inevitabilmente) per il fatto che i sostituti d’imposta, per effetto dello spostamento al 30.6 del termine di presentazione da parte dei CAF all’Agenzia delle Entrate dei risultati contabili dei 730 elaborati (per il 2009, si ricorda solo quelli riservati ai sostituti d’imposta con domicilio fiscale in una provincia di cui al decreto ), potrebbero ricevere i dati per i conguagli in busta paga entro il 10.7 (l’Agenzia delle entrate ha tempo 10 giorni per trasmettere ai sostituti d’imposta i ricevuti dai CAF). Conseguentemente, da quest’anno, le operazioni di conguaglio derivanti dall’assistenza fiscale si effettueranno (con decorrenza delle operazioni) sulla retribuzione di competenza del mese di luglio, retribuzione che potrebbe essere effettivamente pagata nei primi giorni di Agosto. Nessuna modifica è invece intervenuta per la trattenuta della seconda o unica rata di acconto, che continuerà ad essere effettuata con la retribuzione “corrisposta” nel mese di novembre (quindi, in tale caso, vale ancora il principio di cassa). G.Bonati

18 Il nuovo calendario dell’assistenza fiscale
In ogni caso, risulterà opportuno che l’Agenzia delle Entrate fornisca nuove istruzioni operative soprattutto sulla rateazione che potrebbe quindi ridursi a 4 rate (anziché 5) se si mantiene il termine ultimo per il versamento delle imposte il G.Bonati

19 Il nuovo calendario dell’assistenza fiscale
1. Gli adempimenti dell'assistito. TERMINI ADEMPIMENTI 30 aprile Consegna al datore di lavoro che presta assistenza fiscale diretta: a) il mod b) il mod (destinazione dell'8 e del 5 per mille). N. B. - Non deve essere esibita al sostituto d'imposta alcuna documentazione 31 maggio Consegna al CAF o a un professionista abilitato scelto autonomamente (indifferentemente dal fatto che il sostituto presti assistenza diretta) : il mod. 730 b) il mod  (destinazione dell'8 per mille e del 5 per mille) N. B. - Il contribuente deve esibire al CAF o al professionista abilitato la documentazione necessaria per consentire la verifica della conformità di dati esposti nel mod. 730 30 settembre Comunica al datore di lavoro (sostituto d'imposta) l' eventuale riduzione dell'ammontare della seconda o unica rata IRPEF, ovvero comunica di non effettuare il versamento. 25 ottobre Consegna l'eventuale dichiarazione integrativa, rivolgendosi a un CAF o a un professionista abilitato, anche in caso di assistenza prestata in precedenza dal sostituto, qualora dal mod. 730 originario siano riscontrati errori che non incidono sulla determinazione dell’imposta ovvero la cui correzione determini a favore del contribuente un rimborso o un minor debito G.Bonati

20 Il nuovo calendario dell’assistenza fiscale
1. Gli adempimenti dei Caf e dei professionisti abilitati. TERMINI ADEMPIMENTI 31 maggio Riceve dall'assistito il mod. 730, il modd rilascia ricevuta mod (costituisce per il lavoratore prova dell'avvenuta presentazione della dichiarazione), anche della documentazione esibita (i documenti devono essere riportati in forma analitica se la conservazione non è affidata al CAF o al professionista abilitato; è ammessa invece l'indicazione sintetica se gli stessi sono conservati dal CAF o al professionista abilitato). 15 giugno - Consegna al contribuente assistito copia del mod. 730 elaborato e il prospetto di liquidazione giugno CAF: comunica, per le imprese con domicilio fiscale nelle province indicate nel provvedimento dell’A.E del , all’Agenzia delle Entrate, in via telematica, il risultato finale delle dichiarazioni; comunica si sostituti d’imposta esclusi dal predetto elenco il risultato contabile delle dichiarazioni Professionista abilitato Comunica ai sostituti d’imposta esclusi dal predetto elenco il risultato contabile delle dichiarazioni. G.Bonati

21 Il nuovo calendario dell’assistenza fiscale
1. Gli adempimenti dei Caf e dei professionisti abilitati. TERMINI ADEMPIMENTI 30 giugno (per l’anno ) Trasmette all'Amministrazione finanziaria, in via telematica, le dichiarazioni elaborate. 25 ottobre Riceve dal contribuente eventuale dichiarazione integrativa che determina a favore dello stesso un rimborso o un minor debito (730 integrativo). Il CAF o il professionista abilitato rilascia ricevuta su mod 10 novembre CAF comunica, per le imprese con domicilio fiscale nelle province indicate nel provvedimento dell’A.E. del , all’Agenzia delle Entrate, in via telematica, il risultato contabile delle dichiarazioni integrative; comunica ai sostituti d’imposta esclusi dal predetto elenco il risultato contabile delle dichiarazioni integrative Professionista abilitato comunica a i sostituti d’imposta esclusi dal predetto elenco il risultato contabile delle dichiarazioni integrative CAF e professionista abilitato Trasmette all'amministrazione finanziaria le dichiarazioni integrative elaborate, in via telematica; Consegna al contribuente assistito copia del mod. 730 integrativo elaborato e il relativo prospetto di liquidazione (mod integrativo) G.Bonati

22 Il nuovo calendario dell’assistenza fiscale
1. Gli adempimenti dei Caf e dei professionisti abilitati. TERMINI ADEMPIMENTI 31 dicembre del secondo anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione Conserva copia delle dichiarazioni elaborate e dei relativi prospetti di liquidazione. G.Bonati

23 Il nuovo calendario dell’assistenza fiscale
1. Gli adempimenti del sostituto d’imposta TERMINI ADEMPIMENTI 28 febbraio Rilascia a tutti i lavoratori la certificazione annuale Mod. CUD (art. 4 del DPR n. 322 del 1998) 30 aprile Rilascia ricevuta (mod ) di avvenuta consegna dei modd. 730 e 730-1 (in caso di assistenza diretta). 31 maggio Effettua i conteggi delle imposte e rilascia al lavoratore copia del mod. 730 elaborato e il prospetto di liquidazione mod (in caso di assistenza diretta). Se il contribuente riscontra degli errori, può tempestivamente comunicarli al sostituto che provvederà ad rielaborare un nuovo modello prima dell'effettuazione delle operazioni di conguaglio (mese di luglio). G.Bonati

24 Il nuovo calendario dell’assistenza fiscale
1. Gli adempimenti del sostituto d’imposta TERMINI ADEMPIMENTI 30 giugno Sostituti d’imposta con domicilio fiscale fuori dalle province indicate nel provvedimento dell’A.E e non inclusi nell’apposito elenco: ricevono dal CAF o da un professionista abilitato i risultati delle dichiarazioni, mod Trasmette all'Agenzia delle Entrate le dichiarazioni elaborate e i relativi prospetti di liquidazione (i modd devono essere consegnati secondo le modalità fissate dall'Agenzia delle entrate). Entro 10 giorni dalla consegna dei risultati finali da parte dei CAF all’Agenzia delle entrate (quindi non oltre il 10 luglio) Sostituti d’imposta con domicilio fiscale nelle province indicate nel provvedimento dell’A.E. del e contenute nell’apposito elenco. L’Agenzia delle Entrate rende disponibili i dati per i conguagli – mod – anche attraverso u intermediario abilitato indicato dal sostituto d’imposta. G.Bonati

25 Il nuovo calendario dell’assistenza fiscale
1. Gli adempimenti del sostituto d’imposta TERMINI ADEMPIMENTI Retribuzione di competenza del mese di luglio (per l’anno 2009, 15.7) Effettua i conguagli (trattenuta o rimborso) dell'IRPEF (saldo e primo acconto) delle addizionali all'IRPEF e dell'anticipo imposte sui redditi a tassazione separata attraverso la busta paga. Mesi successivi in caso di incapienza della retribuzione (è dovuto l' interesse mensile dello 0,4% a carico del lavoratore) e di imposte insufficienti per il rimborso (comunque non oltre dicembre) mese di novembre Trattiene dalla busta paga la seconda o unica rata di acconto IRPEF. Mese successivo: con interessi dello 0,40% mensile a carico del lavoratore, in caso di incapienza della retribuzione 10 novembre Sostituti d’imposta con domicilio fiscale fuori dalle province indicate nel provvedimento dell’A.E. del : ricevono dal CAF o da un professionista abilitato i risultati delle dichiarazioni integrative (mod integrativo) G.Bonati

26 Il nuovo calendario dell’assistenza fiscale
1. Gli adempimenti del sostituto d’imposta TERMINI ADEMPIMENTI Entro 10 giorni dalla consegna dei risultati finali delle dichiarazioni integrative da parte dei CAF all’Agenzia delle entrate (quindi non oltre il 20 novembre) Sostituti d’imposta con domicilio fiscale nelle province indicate nel provvedimento A.E del : l’Agenzia delle entrate rende disponibili i dati per i conguagli – mod integrativo – anche attraverso un intermediario abilitato indicato dal sostituto d’imposta. Mese di dicembre Rimborsa al contribuente le somme risultate a credito dalla dichiarazione integrativa. 31 dicembre del secondo anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione Conserva copia dei modd. 730 elaborati e dei relativi prospetti di liquidazione. G.Bonati

27 Assistenza fiscale e modalità di conguaglio
Il DM 164, – art. 16, e successive modificazioni, prevede che il CAF comunichi i risultati dell’assistenza fiscale (mod ) non più direttamente al sostituto d’imposta ma all’Agenzia delle Entrate la quale provvederà successivamente (previa controllo dei citati risultati) ad inviarli telematicamente al sostituto d’imposta (o all’intermediario abilitato). I sostituti d’imposta coinvolti nel 2009, al fine di un avvio graduale della procedura, sono quelli con domicilio fiscale in una delle province individuate con provvedimento dell’agenzia delle entrate del I sostituti d’imposta interessati sono tenuti a comunicare all’agenzia delle entrate (per via telematica, utilizzando l’apposita procedura) , entro il , a chi, l’agenzia dell’entrate stessa, deve inviare i modello (vale a dire se direttamente al sostituto ovvero all’intermediario indicato dal sostituto)

28 Assistenza fiscale e modalità di conguaglio
Le province individuate dall’Agenzia delle entrate per l’anno 2009 sono Agrigento, Aosta, Arezzo, Ascoli Piceno, Asti, Belluno, Benevento, Biella, Brindisi, Caltanissetta, Campobasso, Chieti, Cosenza, Cremona, Crotone, Enna, Gorizia, Imperia, Isernia, L’Aquila, Lecco, Livorno, Lodi, macerata, Matera, Oristano, Perugia, Pistoia, Pordenone, Potenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Rovigo, Salerno, Sassari, Savona, Taranto, Terni, Trento, Verbania, Verona, e Viterbo.

29 La gestione delle detrazioni d’imposta

30 Detrazioni: la richiesta del lavoratore
La legge finanziaria 2008 (L. 244/2007) ha modificato l’art. 23 del DPR 600/1973 per quanto riguarda le modalità di richiesta delle detrazioni da parte del lavoratore al proprio datore di lavoro sostituto d’imposta, in particolare: le detrazioni sono riconosciute se il lavoratore dichiara di avervi diritto, indichi le condizioni di spettanza e si impegna a comunicare le eventuali variazioni; la dichiarazione deve essere resa annualmente; la dichiarazione deve contenere anche il codice fiscale dei soggetti per i quali viene richiesta la detrazione.

31 Detrazioni: la richiesta del lavoratore
Agenzia delle entrate, circolare 15 del 5 marzo 2008 L’agenzia delle entrate, con la circolare in oggetto, ha precisato che: le detrazioni per lavoro dipendente (art. 13 del TUIR), il sostituto d’imposta le può riconoscere (sulla base del reddito corrisposto) anche in assenza di specifica richiesta da parte del lavoratore; le detrazioni per familiari a carico (art. 12 del TUIR), il sostituto d’imposta le deve riconoscere solo su richiesta annuale del lavoratore. Per tale fine il datore di lavoro dovrà richiedere al lavoratore di presentare detta richiesta entro un termine stabilito, in relazione alle proprie esigenze organizzative, trascorso i quale dovrà provvedere alla sospensione dell’erogazione delle stesse detrazioni e al recupero delle somme nel frattempo riconosciute.

32 Detrazioni: maggiorazione per nuclei numerosi
La legge finanziaria 2008 (L. 244/2007) ha stabilito che in presenza di almeno 4 figli a carico, ai genitori è riconosciuta un’ulteriore detrazione nella misura di € (vale a dire un importo aggiuntivo rispetto alla maggiorazione di € 200 per ogni figlio, spettante ai nuclei familiari con almeno 4 figli, introdotto dalla precedente legge finanziaria). La maggiorazione non spetta per ciascun figlio ma va intesa come bonus unitario aggiuntivo che spetta ai richiedenti sia che abbiano 4 figli a carico sia che abbiano più di 4 figli a carico

33 Detrazioni: maggiorazione per nuclei numerosi
Detta detrazione deve essere ripartita nella misura del 50% tra i genitori non legalmente ed effettivamente separati. In caso di separazione o di annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio, la detrazione spetta ai genitori in proporzione agli affidamenti stabiliti dal giudice. Nel caso di coniuge fiscalmente a carico dell’altro, la detrazione spetta a quest’ultimo nella misura del 100%.

34 Detrazioni: maggiorazione per nuclei numerosi
La maggiorazione va riconosciuta per intero, non è previsto alcun ragguaglio al periodo dell’anno Esempio Richiedente con coniuge e 3 figli a carico; Nel mese di settembre 2009 nasce il 4 figlio; Il soggetto interessato acquisisce il diritto alla maggiorazione, che quindi spetterà per l’intero valore di € 1.200 La maggiorazione si somma a quelle ordinarie previste per i carichi di famiglia;

35 Detrazioni: maggiorazione per nuclei numerosi
La maggiorazione va riconosciuta a prescindere dal livello di reddito del richiedente, ma può essere fruita soltanto se risultano applicabili le ordinarie detrazioni. Ciò significa che se le ordinarie detrazioni si perdono per superamento dei limiti di reddito, anche la maggiorazione di € viene meno. Per il riconoscimento della nuova detrazione aggiuntiva, vale l’ordinaria condizione che prevede che i figli non devono possedere un reddito complessivo superiore a € 2.840,51.

36 Detrazioni: maggiorazione per nuclei numerosi
Il provvedimento stabilisce altresì che qualora la detrazione aggiuntiva, in commento, sia di ammontare superiore all’imposta lorda, diminuita delle detrazioni per carichi di famiglia ordinarie e delle altre detrazioni (artt. 13, 15 e 16 del TUIR), al lavoratore interessato viene riconosciuto un credito di ammontare pari alla detrazione non utilizzata.

37 Detrazioni: maggiorazione per nuclei numerosi
Utilizzo del credito In attuazione della predetta norma, il Ministero dell’Economia e delle finanze ha fornito, con il decreto 31 gennaio 2008 (G.U. 52/2008), le istruzioni operative per riconoscere, al contribuente il rimborso della parte di detrazione non usufruita per incapienza di imposte personali. Detto credito, per i soggetti che percepiscono redditi di lavoro dipendente (art. 49 del TUIR) e assimilati al lavoro dipendente (art. 50 del TUIR), deve essere riconosciuto direttamente dal sostituto d’imposta, sempre che il lavoratore abbia presentato allo stesso sostituto la dichiarazione di richiesta delle detrazioni (di cui all’art. 23, comma 2, lettera a), del DPR 600/1973) dalla quale risulti l’assenza di ulteriori redditi rispetto a quelli corrisposti dal sostituto e a quelli derivanti dall’abitazione principale e delle relative pertinenze.

38 Detrazioni: maggiorazione per nuclei numerosi
Dal citato decreto ministeriale si evince che la detrazione di € deve essere corrisposta rapportandola al periodo di paga (per esempio € 100/mese), in quanto viene stabilito che l’eventuale credito di detrazione non utilizzata per in capienza di ritenute personali deve essere corrisposto all’avente diritto direttamente dal sostituto d’imposta, in ciascun periodo di paga, utilizzando l’ammontare complessivo delle ritenute (da sostituto d’imposta) disponibile nel periodo di paga interessato. Nel caso risultasse ulteriormente incapiente si provvederà al rimborso utilizzando le ritenute dei mesi successivi. Resta in ogni caso fermo il riconoscimento dell’intera detrazione in sede di conguaglio di fine anno o di fine rapporto, rideterminando, altresì, l’esatto ammontare dell’eventuale credito, da rimborsare, rispetto a quanto già effettuato durate i singoli periodi di paga, utilizzando, si ritiene, le ritenute a disposizione nello stesso mese di conguaglio ovvero quelle dei mesi successivi.

39 Detrazioni per canoni di locazione
Il D.M. del Ministero dell’economia e delle finanze, datato 11 febbraio (G.U. n. 52/2008), ha invece regolamentato l’attribuzione delle detrazioni d’imposta per canoni di locazione, dal 2008, di cui all’art. 16 commi 01 e 1 (locazioni per abitazioni principali), 1-bis (dipendenti che trasferiscono la propria residenza nel comune di lavoro) e 1-ter (giovani tra i 20 e i 30 anni che stipulano contratti di locazione), del TUIR (detrazioni non cumulabili tra loro, quindi il contribuente può scegliere quella più favorevole), in sede di determinazione di lavoro dipendente (art. 49 del TUIR) e assimilati (art. 50 del TUIR). Dette detrazioni, nei limiti e alle condizioni richieste dal citato art. 16 del TUIR, precisa il decreto, sono riconosciute, previa richiesta del soggetto avente diritto, dai sostituti d’imposta in sede di conguaglio di fine anno (si ritiene anche in sede di conguaglio di fine rapporto). In sede di conguaglio, il sostituto, provvederà altresì a riconoscere l’ammontare della detrazione eventualmente non usufruita per incapienza di ritenute personali (comma 1-sexies dell’art. 16 del TUIR).

40 Detrazioni per canoni di locazione
Il lavoratore dovrà certificare gli estremi di registrazione del contratto di locazione, i requisiti richiesti dall’art. 16, il numero dei mesi per i quali l’immobile è stato adibito ad abitazione principale e che vi è assenza di redditi diversi da quelli percepiti dal sostituto d’imposta. Il rimborso del predetto credito verrà quindi effettuato, dal sostituto d’imposta, utilizzando le ritenute disponibili nel periodo di paga interessato dal conguaglio. Qualora dette ritenute fossero insufficienti, l’ammontare non rimborsato dovrà essere attestato nella certificazione CUD. Il lavoratore potrà recuperare il credito residuo in sede di dichiarazione dei redditi.

41 Detrazioni: durante i singoli periodi d’imposta
Imposta lorda (-) meno Detrazioni per lavoro dipendente (art. 13 TUIR - relative al periodo di paga) Detrazioni per carichi di famiglia ordinarie (art. 12 TUIR - rapportate al periodo di paga) (=) uguale Imposta netta (“zero” se le detrazioni sono superiori all’imposta lorda, salvo conguaglio a fine anno) Maggiorazione per 4 e più figli (art. 12 TUIR - rapportata al periodo di paga) Se il valore è negativo il dipendente matura un credito di detrazione di pari importo che il sostituto d’imposta deve riconoscere utilizzando le ritenute complessive disponibili nello stesso periodo di paga, ovvero in caso di incapienza nei periodi di paga successivi (salvo conguaglio a fine anno) 41

42 Detrazioni: in sede di conguaglio
Imposta lorda (-) meno Detrazioni per lavoro dipendente Detrazioni per carichi di famiglia ordinarie Detrazioni per oneri (=) uguale Imposta netta (“zero” se le detrazioni sono superiori all’imposta lorda) Detrazioni per locazioni (art. 16 TUIR, su richiesta del lavoratore) Se il valore è negativo il dipendente matura un credito di detrazione che rimborsa il sostituto d’imposta utilizzando, fino a capienza, le ritenute complessive disponibili nel periodo di paga nel quale sono effettuate le operazioni di conguaglio 42

43 Detrazioni: maggiorazione per nuclei numerosi
Imposta netta Se il valore è negativo il dipendente matura un credito di detrazione che rimborsa il sostituto d’imposta utilizzando, fino a capienza, le ritenute complessive disponibili nel periodo di paga nel quale sono effettuate le operazioni di conguaglio (-) meno Maggiorazione per 4 e più figli (=) uguale Se il valore è negativo il dipendente matura un credito di detrazione di pari importo che il sostituto d’imposta deve riconoscere (meno quanto eventualmente già restituito durante i singoli periodi di paga) utilizzando le ritenute complessive disponibile nello stesso periodo di paga del conguaglio 43

44 Detrazioni d’imposta ai non residenti
Il Ministero dell’economia e delle finanze, con decreto del 2 agosto 2007, n. 149, ha approvato il regolamento concernente le modalità per l’assegnazione delle detrazioni ai soggetti non residenti, in attuazione della legge finanziaria 2007 (art. 1, c. 1324, L. 296/2006). Chi è il residente fiscalmente in Italia L’art. 2, c. 2, del TUIR, precisa che ai fini delle imposte sui redditi si considerano residenti le persone che per la maggior parte del periodo d’imposta (183/184 giorni) sono iscritte nelle anagrafi della popolazione residente o hanno nel territorio dello stato il domicilio o la residenza ai sensi del Codice Civile.

45 Detrazioni d’imposta ai non residenti
L’art. 1, cc. 6 e 1324, della L. 296/2006, in materia di detrazioni d’imposta per carichi di famiglia di soggetti non residenti, ha stabilito che: in via generale, dette detrazioni non competono (art. 24, c. 3, DPR 917/1986); in via eccezionale, dette detrazioni, per gli anni 2007, 2008 e 2009, competono a condizione che i soggetti non residenti dimostrino (con idonea documentazione da individuare con apposito decreto) di non godere di analogo beneficio nel paese estero di residenza e che le persone a carico non possiedano un reddito complessivo superiore a € 2.840,51 (al lordo degli oneri deducibili e comprensivo dei redditi prodotti fuori dall’Italia).

46 Detrazioni d’imposta ai non residenti
La documentazione da produrre a) soggetti residenti in ambito U.E. (paesi comunitari) e S.E.E. (paesi dello spazio economico europeo, per l’argomento in esame la Norvegia): attestazione mediante dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà (autocertificazione a norma dell’art. 47 del DPR 445/2000, sottoscritta e presentata, art. 38 del medesimo DPR, unitamente alla copia fotostatica non autenticata di un documento di identità del sottoscrittore) contenente: il grado di parentela del familiare a carico e il mese nel quale si sono verificate e/o sono cessate le condizioni richieste per il diritto alla detrazione;

47 Detrazioni d’imposta ai non residenti
La documentazione da produrre a) soggetti residenti in ambito U.E. (paesi comunitari) e S.E.E. (paesi dello spazio economico europeo): che il familiare possiede un reddito complessivo (al lordo degli oneri deducibili e comprensivo dei redditi prodotti fuori dall’Italia) non superiore a € 2.840,51 (riferito al periodo d’imposta interessato alla richiesta delle detrazioni); che il richiedente non goda di analogo beneficio nel paese estero di residenza.

48 Detrazioni d’imposta ai non residenti
CLASSIFICAZIONE PAESI EUROPEI Paesi dell’Unione Europea Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svezia, dall’ : Repubblica Ceca, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Slovacca, Slovenia, Ungheria, Cipro e Malta, Romania e Bulgaria Paesi aderenti all’Accordo sullo Spazio economico europeo Islanda, Liechtenstein e Norvegia (ai fini che interessano si prende a riferimento solo la Norvegia)

49 Detrazioni d’imposta ai non residenti
La documentazione da produrre b) soggetti residenti negli altri stati esteri: l’attestazione di cui al punto a) è effettuata mediante: documentazione originale prodotta dall’autorità consolare del paese di origine (presente sul territorio nazionale), con traduzione in lingua italiana e asseverazione da parte del prefetto competente per territorio; documentazione con apposizione dell’Apostille (solo soggetti provenienti dai paesi della convenzione dell’Aja del – vedere apposito spazio); documentazione validamente formata nel paese di origine, tradotta in italiano e asseverata, come conforme all’originale, dal Consolato Italiano, nel Paese di origine.

50 Detrazioni d’imposta ai non residenti
Che cos’è un Apostille? Un'Apostille è un timbro speciale apposto da un'autorità che certifica che un documento è una copia conforme dell'originale. Le Apostille sono disponibili nei paesi firmatari della Convenzione dell'Aja riguardante l'abolizione della legalizzazione di atti pubblici stranieri, meglio nota come Convenzione dell'Aja. Tale convenzione, firmata nel 1961, sostituisce la lunga e laboriosa procedura della certificazione a catena in vigore fino ad allora, secondo la quale ci si doveva recare presso quattro autorità diverse per far certificare un documento (tratto dal sito

51 Detrazioni d’imposta ai non residenti
I sostituti d’imposta Per i soggetti non residenti che intendono ottenere le detrazioni per carichi di famiglia, per il tramite del sostituto d’imposta, l’attestazione di cui si è detto nelle precedenti slide (autocertificazione, soggetti di cui alla lettera a) o specifica documentazione, soggetti di cui alla lettera b)) dovrà far parte integrale della dichiarazione di richiesta delle detrazioni di cui all’art. 23 del DPR 600/1973.

52 Detrazioni d’imposta extracomnitari
Contribuenti extracomunitari La medesima legge finanziaria, al comma 1325, prevede invece una specifica regolamentazione per i soggetti extracomunitari che richiedono le detrazioni d’imposta per carichi di famiglia, sia attraverso il sostituto d’imposta sia con la dichiarazione dei redditi. Detta disposizione sembrava essere collegata al precedente comma 1324 e quindi per i soli non residenti (“…. che richiedono, …..le detrazioni di cui al comma 1324”). L’Agenzia delle Entrate, con la circ. 15/2007, punto 5, ha interpretato la predetta disposizione come una norma di carattere autonomo, sostituendo l’affermazione legislativa “le detrazioni di cui al comma 1324”, con l’affermazione “le detrazioni di cui all’art. 12 del TUIR”.

53 Detrazioni d’imposta extracomunitari
Contribuenti extracomunitari secondo l’Agenzia delle Entrate, i lavoratori extracomunitari per ottenere le detrazioni d’imposta per i carichi di famiglia devono presentare la seguente documentazione attestante lo status di familiare a carico (trattasi della stessa documentazione fissata per i non residenti dal DM 149/2007 in commento): documentazione originale prodotta dall’autorità consolare del paese di origine (sul territorio nazionale), con traduzione in lingua italiana e asseverazione da parte del prefetto competente per territorio; documentazione con apposizione dell’Apostille (solo soggetti provenienti dai paesi della convenzione dell’Aja del ); documentazione validamente formata nel paese di origine, tradotta in italiano e asseverata, come conforme all’originale, dal Consolato Italiano, nel paese di origine.

54 Detrazioni d’imposta extracomunitari
Contribuenti extracomunitari La richiesta delle detrazioni per gli anni successivi a quello di prima presentazione deve essere accompagnata dalla dichiarazione che confermi il perdurare della situazione precedentemente certificata. In caso contrario la certificazione dovrà essere aggiornata. La medesima circolare aggiunge, anche se non previsto dall’attuale previsione legislativa, che se i figli degli extracomunitari sono residenti in Italia, per ottenere le detrazioni è sufficiente, al fine di documentare il legame familiare, la certificazione dello stato di famiglia rilasciato dal comune dal quale risulti l’iscrizione degli stessi nelle anagrafi della popolazione.

55 Detrazioni d’imposta ai non residenti e agli extracomunitari
Le detrazioni per lavoro dipendente Le detrazioni riservate ai redditi di lavoro dipendente, di cui all’art. 13 del TUIR, sono applicabili anche ai soggetti non residenti (Art. 24 del TUIR – Circ. A.E ).

56 Il bonus straordinario e gli adempimenti del sostituto d’imposta

57 Bonus straordinario L’art. 1, del decreto 185/2008 (L. 2/2009), ha istituito, per il solo anno 2009, un bonus straordinario da erogare ai nuclei familiari a basso reddito (soggetti residenti in Italia fiscalmente, con riferimento al richiedente, e quindi anche stranieri con lo status di residente – per gli extracomunitari il carico familiare deve essere attestato con la medesima documentazione prevista per le detrazioni), coinvolgendo i sostituti d’imposta.

58 Bonus straordinario Destinatari – I destinatari del beneficio sono i soggetti componenti di un nucleo familiare a basso reddito nel quale concorrono, nel 2008, esclusivamente i seguenti redditi: di lavoro dipendente; di pensione; assimilati a quelli di lavoro dipendente, quali: i compensi percepiti dai lavoratori soci delle cooperative; i redditi derivanti da collaborazioni coordinate;

59 Bonus straordinario remunerazione dei sacerdoti;
i compensi percepiti dai soggetti impegnati in lavori socialmente utili; assegni periodi al coniuge lettera i), art. 50, TUIR); di attività commerciale occasionale (art. 67, c. 1, lettera i), TUIR) e di lavoro autonomo occasionale (art. 67, c. 1, lettera l), TUIR), qualora percepiti dai soggetti a carico del richiedente, ovvero dal coniuge non a carico (il possesso di tali redditi da parte del richiedente determina, secondo l’agenzia delle entrate, l’esclusione dal bonus);

60 Bonus straordinario redditi fondiari, esclusivamente in coacervo con i predetti redditi (le istruzioni allegate al modello di domanda: “solo se considerati cumulativamente con il reddito di lavoro dipendente e/o di pensione) per un ammontare non superiore a euro (con riferimento all’intero nucleo). Le istruzioni precisano altresì che i redditi di lavoro dipendente sono rilevabili dai puniti 1 e/o 2 della certificazione CUD, aumentato del reddito derivante dal possesso di terreni e fabbricati compresa la rendita dall’abitazione principale e delle relative pertinenze.

61 Bonus straordinario Composizione del nucleo – Il nucleo familiare a composto dal richiedente, dal coniuge non legalmente ed effettivamente separato (anche non a carico) e dai figli e gli altri familiari a carico di cui all’art. 12 del TUIR. Non è previsto il ragguaglio ai mesi in cui sussiste la condizione di persona a carico

62 Bonus straordinario Composizione del nucleo – I coniugi separati o divorziati e i genitori non coniugati possono costituire ciascun un autonomo nucleo familiare insieme ai figli. L’Agenzia delle Entrate precisa però che ogni soggetto può far parte di un solo nucleo familiare, per esempio, nei casi di genitori separati o divorziati o non coniugati, i figli possono partecipare esclusivamente al nucleo del soggetto di cui sono a carico. Nel caso in cui invece i figli sono a carico di entrambi i genitori, questi ultimi possono liberamente scegliere come costituire il nucleo o i nuclei familiari (il figlio o i figli che compaiono nel nucleo familiare di un genitore non possono comparire anche nel nucleo dell’altro genitore). Detta modalità di comportamento va osservata anche per gli altri familiari a carico. Se un soggetto compare nel nucleo familiare di un soggetto richiedente, non può essere a sua volta richiedente autonomo del bonus.

63 Bonus straordinario Parametri per l’attribuzione del Beneficio - L’ammontare del beneficio attribuibile al richiedente è individuato in funzione del numero di componenti del nucleo familiare, degli eventuali componenti portatori di handicap e del reddito complessivo familiare (al lordo degli oneri deducibili). Il reddito complessivo del nucleo familiare è formato dalla somma del reddito complessivo di ciascun componente il nucleo stesso.

64 Bonus straordinario Parametri per l’attribuzione del Beneficio - Il legislatore, nel definire le condizioni familiari e reddituali per l’accesso al beneficio, individua due anni di riferimento, periodo d’imposta e periodo d’imposta La scelta dell’anno di riferimento (sia per quanto riguarda il nucleo familiare sia per quanto riguarda il reddito complessivo) sia a scelta del richiedente in funzione della convenienza. Va però rilevato che la scelta dell’anno 2008 fa slittare la corresponsione del bonus da febbraio/marzo ad aprile (ovvero da marzo a maggio se a corrispondere l’importo è l’ente previdenziale)

65 Bonus straordinario: ammontare
Componenti il nucleo familiare Limite del reddito familiare Ammontare del bonus soggetti titolari di reddito di pensione ed unici componenti del nucleo familiare (*) € ,00 € 200,00 Due € ,00 € 300,00 Tre € 450,00 Quattro € ,00 € 500,00 Cinque € 600,00 Oltre cinque € ,00 € 1.000,00 In presenza di portatore di handicap (a carico secondo l’art. 12, c. 1 del TUIR), vale a dire che la fattispecie è applicabile in tutti i casi in cui nel nucleo familiare sia presente il coniuge, un figlio o altre persone a carico portatori di handicap, quindi non solo in presenza di figli portatori di handicap, come precisato nelle istruzioni per la compilazione dell’istanza (L’A.E. ha modificato – provv – sia l’istanza che le istruzioni) € ,00 (*) Il bonus è erogabile a condizione che nel concorso dei redditi del medesimo posseduto figuri in ogni caso un reddito di pensione (significa che il richiedente può essere beneficiario anche se il suo reddito non risulta composto esclusivamente da pensione (gli altri redditi utilizzabili sono comunque quelli elencati nel paragrafo “La condizione della tipologia reddituale”) Il bonus spetta a un solo componente il nucleo familiare (richiedente) e non costituisce reddito né ai fini fiscali né ai fini della corresponsione di prestazioni previdenziali e assistenziali, ivi inclusa la carta acquisiti di cui all’art. 81, del D.L. 112/2008, L. 133/2008.

66 Bonus straordinario La domanda - I soggetti richiedenti, aventi diritto, che hanno in corso un rapporto di lavoro subordinato o siano titolari di uno dei redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente ovvero titolari di trattamento pensionistico o di altri trattamenti, potranno ricevere il bonus, producendo apposita richiesta, direttamente dal proprio sostituto d'imposta presso il quale prestano o rendono l'attività lavorativa ovvero dal sostituto d’imposta che eroga il compenso.

67 Bonus straordinario La domanda - Gli interessati sono tenuti a presentare la richiesta entro il 28 Febbraio (legge 2/2009 di conversione, il termine originario era ), dati, con riferimento al periodo d’imposta 2007, ovvero entro il 31 marzo 2009, dati, con riferimento al periodo d’imposta 2008, utilizzando l'apposito modello (con annesse istruzioni per la compilazione) predisposto dall'Agenzia delle entrate con provvedimento del La richiesta può essere presentata anche tramite soggetti intermediari (soggetti abilitati alla trasmissione telematica delle dichiarazioni – art. 3, c. 3, DPR 322/1998), ai quali non spetta alcun compenso.

68 Bonus straordinario Adempimento
Dati con riferimento periodo d’imposta 2007 Dati con riferimento periodo d’imposta 2008 Termine presentazione istanze (anche tramite soggetti intermediari abilitati ai quali non spetta alcun compenso) Pagamento del bonus: sostituti d’imposta datori di lavoro; enti pensionistici Entro il mese di marzo 2009(*) Entro il mese di marzo 2009 Mese di aprile 2009 Mese di maggio 2009 Monte ritenute e contributi disponibili per coprire il bonus Si ritiene quelli dei Mesi di febbraio e marzo 2009 (**) Mese di Aprile 2009 (*) (*) L’A.E. circ. 2/2009 ha precisato che lo spostamento al 28.2 del termine di presentazione dell’istanza, si debba ritenere differito di un mese (dal 28.2 al 31.3) anche il termine ultimo per l’erogazione del bonus (L’A.E. ha modificato – provv – le istruzioni allegate al modello di richiesta) (**) Riferite esclusivamente al 2009

69 Bonus straordinario Adempimento
Dati con riferimento periodo d’imposta 2007 Dati con riferimento periodo d’imposta 2008 Trasmissione delle richieste all’Agenzia delle entrate (anche tramite intermediari abilitati), fornendo comunicazione dell’importo erogato in relazione a ciascuna richiesta di attribuzione Beneficio non erogato dal sostituto d’imposta Richiesta telematica diretta da parte del richiedente all’Agenzia delle entrate entro il , il termine è spostato (provv. A.E ) al (anche tramite intermediari abilitati ai quali non spetta alcun compenso) Richiesta tramite dichiarazione dei redditi (mod. 730/2009 – Unico/2009); Richiesta telematica diretta da parte del richiedente all’Agenzia delle entrate entro il (anche tramite intermediari abilitati ai quali non spetta alcun compenso).

70 Bonus straordinario Considerazioni - per effetto dello spostamento del termine di pagamento al , la verifica della disponibilità del monte ritenute e contributi disponibili, per poter soddisfare le richieste presentate, deve essere parimenti riferita ai mesi di febbraio e marzo, e non sicuramente a tutto l’anno Il passaggio della circolare “riferiti all’anno 2009” deve intendersi nel senso che non possono essere utilizzate ritenute relative al 2008 (come per esempio le ritenute derivanti dai conguagli fiscali di fine anno 2008 eseguiti nei mesi di gennaio e febbraio 2009). Detta interpretazione trova riscontro analizzando il successivo adempimento riservato ai sostituti d’imposta, vale a dire quello della trasmissione telematica all’Agenzia delle entrate delle dichiarazioni ricevute, che deve avvenire entro il 30 aprile 2009, comunicando anche l’importo pagato (Ciò significa che il pagamento non può avvenire nei mesi successivi);

71 Bonus straordinario Considerazioni - Le somme pagate ai richiedenti aventi diritto possono essere recuperate dal sostituto d’imposta, secondo quanto disposto dal D.L. 185/2008, attraverso il mod. F24 a partire dal primo giorno successivo a quello di erogazione del bonus (Codice tributo 1664). Risulterebbero quindi possibili i seguenti comportamenti (la circ. 2/2009 dell’AE non entra nel dettaglio di tale argomento): Gli Importi pagati tra il 1° e 15/2, potrebbero essere recuperati con il mod. F24 in scadenza il 16/2; Gli importi pagati tra il 16/2 e 15/3, potrebbero essere recuperati con il mod. F24 in scadenza il 16-3; Gli importi pagati tra il 16 e il 31/3, potrebbero essere recuperati con il mod. F24 in scadenza il 16-4.

72 Bonus straordinario Il codice tributo
1664: recupero da parte del sostituto d’imposta delle somme erogate a titolo di bonus straordinario 2009 alle famiglie, di cui all’art. 1, D.L. 185/2008. Il codice tributo va esposto nella sezione erario, in corrispondenza delle somme indicate nella colonna importi a credito compensati. Nella colonna “rateazione/Regione/Prov/mese rif” deve essere indicato il mese in cui è stato erogato il bonus e l’anno di riferimento. La compensazione effettuata utilizzando il predetto codice tributo non concorre al limite di cui all’art. 25 del D.Lgs 241/1997.

73 Bonus straordinario Pagamento diretto dell’Agenzia delle entrate – Nei casi in cui il soggetto avente diritto abbia presentato richiesta direttamente all’agenzia delle entrate, quest’ultima provvederà a erogare quanto dovuto con la procedura prevista dal decreto del direttore del dipartimento delle entrate (G.U. 42/2001)

74 Bonus straordinario Bonus indebito – Il comma 19 dell’art. 1, del decreto in esame stabilisce altresì che i soggetti che abbiano percepito il bonus senza averne diritto (totalmente o parzialmente) sono tenuti a restituirlo entro il termine della presentazione della prima dichiarazione dei redditi successivo all’erogazione del bonus. I contribuenti esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei redditi provvederanno alla restituzione, nel medesimo termine di cui sopra, attraverso il modello F24. In tali situazioni i sostituti d’imposta non sono coinvolti.

75 Bonus straordinario La modulistica approvata dall’Agenzia delle entrate - L’agenzia delle entrate, con provvedimento del 5 dicembre 2008,modificato dal provvedimento , pubblicati, a norma dell’art. 1, c. 361, della L. 244/2007, su proprio sito internet, ha approvato i modelli, e le relative istruzioni per la compilazione, che i contribuenti aventi diritto devono utilizzare per richiedere il bonus straordinario, in particolare sono stati approvati due modelli: Uno da utilizzare per richiedere l’erogazione del bonus al proprio sostituto d’imposta; Uno da utilizzare per richiedere il bonus direttamente all’Agenzia delle entrate.

76 Bonus straordinario Conservazione delle richieste – I sostituti d’imposta e gli intermediari abilitati sono tenuti a conservare per tre anni le autocertificazioni contenute nelle richieste del bonus presentate dai soggetti aventi diritto, da esibire, si richiesta, all’Amministrazione finanziaria.

77 La detassazione degli straordinari

78 Detassazione 2009 emolumenti di produttività
L’art. 5 del D.L. 185 del (L. 2/2009), ha disposto la proroga a tutto il 2009 della parziale detassazione (applicazione dell’imposta sostitutiva del 10% al posto di IRPEF e addizionali) dei soli emolumenti legati alla produttività, innovazione ed efficienza organizzativa nonché quelli di competitività e redditività legati all’andamento economico dell’impresa, emolumenti individuati dall’art. 2, c. 1, lettera c) del D.L. 93/2008 (L. 126/2008). La proroga non ha invece interessato gli straordinari e, per i part time stipulati entro il , le ore supplementari e le ore derivanti dall’applicazione delle clausole elastiche. N.B. – Essendo molto ampia la formulazione “emolumenti legati alla produttività” si può ipotizzare di farvi rientrare anche gli straordinari richiesti per detta finalità (Affermazione del Ministro del lavoro al forum del ) G.Bonati

79 Detassazione 2009 emolumenti di produttività
I parametri per l’applicazione operativa del beneficio sono però stati modificati nei seguenti valori: il limite per il calcolo dell’imposta sostitutiva sale a € 6.000; il reddito di lavoro dipendente relativo al 2008 che potrà dare diritto al beneficio nel 2009 è stato fissato in € , al lordo delle somme assoggettate nel 2008 a imposta sostitutiva. G.Bonati

80 Detassazione 2009 emolumenti di produttività
Essendo una proroga del beneficio si rendono ancora applicabili le istruzioni contenute nelle circolari A.E./Min.Lav. n. 49 e n. 59 del 2008, per la sola parte relativa all’individuazione degli emolumenti relativi a incrementi di produttività, innovazione ed efficienza organizzativa e altri elementi di competitività e redditività legati all’andamento economico dell’impresa. G.Bonati

81 Detassazione 2009 emolumenti di produttività
Rimangono quindi operative anche se seguenti istruzioni: per detassare gli emolumenti interessati si applica il principio di cassa, vale a dire che gli stessi devono essere corrisposti nel 2009 (ovvero entro il , per effetto del principio di cassa allargato, di cui all’art. 51 del TUIR) anche se riferiti a periodi precedenti; Il limite di € detassabile va individuato al netto dei contributi obbligatori a carico del lavoratore; G.Bonati

82 Detassazione 2009 emolumenti di produttività
Rimangono quindi operative anche se seguenti istruzioni: I dipendenti interessati dovranno certificare il reddito 2008 se sono dipendenti di un datore di lavoro che non ha rilasciato il CUD/2009 (redditi per l’intero anno 2008); I soggetti con reddito di lavoro dipendente del 2008 pari a zero potranno accedere al beneficio; G.Bonati

83 Detassazione 2009 emolumenti di produttività
Rimangono quindi operative anche se seguenti istruzioni: Se l’applicazione dell’imposta sostitutiva dovesse risultare penalizzante, il sostituto d’imposta non provvederà alla sua applicazione e ne darà comunicazione all’interessato; Il dipendente può rinunciare al beneficio. G.Bonati

84 Detassazione degli emolumenti di produttività
L’elemento economico territoriale erogato ai lavoratori del settore edile concorre (al verificarsi delle condizioni prescritte) alla determinazione della base imponibile per l’imposta sostitutiva (trattasi di emolumenti di produttività legati all’andamento economico delle imprese nel territorio considerato dalla contrattazione collettiva territoriale). La circolare 59/2008: Si ritiene che l’elemento economico territoriale del settore edile debba essere incluso nell’applicazione dell’imposta sostitutiva qualora costituisca un elemento retributivo erogato in corrispondenza di incrementi di produttività, innovazione, efficienza, ovvero per il conseguimento di elementi di competitività e redditività legati all’andamento economico della impresa e non una somma stabilmente riconosciuta al lavoratore.

85 Detassazione degli emolumenti di produttività
A sostegno che l’elemento economico territoriale possa rientrare nell’imponibile dell’imposta sostitutiva può essere richiamata la normativa in materia di sgravio contributivo (ex decontribuzione dei premi di risultato) in quanto l’INPS ha autorizzato lo sgravio sull’EET quale premio di produttività territoriale

86 Detassazione degli emolumenti di produttività
Le somme erogate a titolo di forfait straordinario e quelle erogate ai soggetti per compensare l’esclusione dalla limitazione di orario rientrano tra quelle che possono godere dell’applicazione dell’imposta sostitutiva, sempre che sia rispettate le relative condizioni (si ritiene abbastanza difficile che chi si trova in dette situazioni possa far valere la condizione di non aver superato € nel 2008).

87 Detassazione degli emolumenti di produttività
Possono rientrare nella base di calcolo dell’imposta sostitutiva (entro € 6.000) anche i seguenti emolumenti: Compensi erogati per ROL residui (CCNL edilizia: riposi annui) e ferie non godute (si ritiene quelle che eccedono le prime 4 settimane); Maggiorazioni per turni ovvero per orari a ciclo continuo ovvero per speciali indennità aggiuntive che diano luogo a incrementi di produttività, innovazione ed efficienza organizzativa; Le prestazioni nelle festività (anche per la quota di retribuzione svolta all’interno dell’orario contrattuale); Premi e provvigioni su vendite; Premi consolidati; Premi di produttività collettivi.

88 Detassazione degli straordinarie e degli emolumenti di produttività
Non possono rientrare invece nella base di calcolo dell’imposta sostitutiva i seguenti emolumenti: Superminimi individuali entrati nel patrimonio del lavoratore Incentivazioni all’esodo

89 Destinazione del TFR: gli adempimenti all’atto dell’assunzione

90 Destinazione TFR La Covip ha individuato, con la delibera del , ai fini della destinazione del TFR, quale documentazione il datore di lavoro deve ottenere dal lavoratore nuovo assunto e quale documentazione il datore di lavoro deve rilasciare al lavoratore che cessa il rapporto di lavoro.

91 Destinazione TFR In particolare:
il datore di lavoro, in sede di nuova assunzione, deve richiedere al lavoratore apposita dichiarazione nella quale sia indicato, con riferimento ai precedenti rapporti di lavoro, se il TFR è stato destinato a un fondo pensione o è stato mantenuto in azienda. La dichiarazione deve essere corredata dall’attestazione del precedente datore dei lavoro di provenienza sulla scelta a suo tempo effettuata, oppure (in mancanza di detta dichiarazione) dalla copia del mod. TFR1 o TFR2, e, se il TFR è conferito a un fondo pensione, la copia del modello di adesione allo stesso; il datore di lavoro, all’atto della cessazione del rapporto di lavoro, è tenuto a rilasciare un’attestazione in ordine alla scelta operata dal lavoratore circa la destinazione del TFR.

92 Destinazione TFR I percorsi decisionali dei nuovi assunti - La Covip ha fornito, con la citata delibera del , le direttive riguardanti le scelte relative alla destinazione del TFR da parte dei lavoratori che attivano un nuovo rapporto di lavoro. In particolare, la Commissione di vigilanza ha precisato: A) lavoratore che nei precedenti rapporti di lavoro ha optato per il mantenimento del TFR in azienda: può continuare a mantenere il TFR in azienda (l’azienda con almeno 50 dipendenti sarà tenuta a versarlo al fondo tesoreria INPS); il lavoratore, in ogni caso, potrà, in qualsiasi momento, modificare detta scelta e conferire il TFR maturando a un fondo pensione;

93 Destinazione TFR B) lavoratore che nei precedenti rapporti aveva conferito il TFR a un fondo pensione e che a seguito della cessazione del rapporto ha interamente riscatto la posizione individuale: deve attestare al nuovo datore di lavoro di aver riscattato la posizione individuale; entro 6 mesi dall’assunzione è tenuto ad effettuare nuovamente la scelta sulla destinazione del TFR maturando utilizzando il mod. TFR2; in caso di mancata scelta entro il predetto termine, il TFR che matura dal mese successivo verrà destinato integralmente al fondo pensione negoziale, in mancanza al FONDINPS. il TFR maturato nei primi 6 mesi dall’assunzione rimane in azienda (dovrà essere versato al fondo tesoreria se l’azienda ha più di 50 addetti);

94 Destinazione TFR C) lavoratore che aveva conferito integralmente il TFR a un fondo pensione e che a seguito della cessazione del rapporto non ha riscatto la posizione individuale: la scelta precedentemente operata rimane efficace anche nei confronti del nuovo datore di lavoro; se il nuovo rapporto di lavoro fa perdere i requisiti di iscrizione al fondo pensione di adesione (per esempio cambia il CCNL e conseguentemente il relativo fondo negoziale), il lavoratore dovrà fornire obbligatoriamente indicazioni, entro 6 mesi dall’assunzione, circa la forma pensionistica complementare alla quale intende conferire il TFR (in tale ipotesi non può più scegliere di mantenere il TFR in azienda). Gli effetti della scelta retroagiscono alla data di assunzione. in caso di mancata scelta entro il predetto termine, il TFR, dalla data di assunzione, verrà destinato integralmente al fondo pensione negoziale, in mancanza al FONDINPS;

95 Destinazione TFR D) lavoratore che aveva conferito parzialmente il TFR a un fondo pensione e che a seguito della cessazione del rapporto non ha riscatto la posizione individuale: può scegliere di mantenere la destinazione parziale del TFR, nella stessa misura se il CCNL è il medesimo ovvero nella misura prevista dal CCNL applicato dal nuovo datore di lavoro (in mancanza almeno il 50%). Il restante TFR rimane in azienda (ovvero è versato al fondo tesoreria se l’azienda ha almeno 50 addetti), può scegliere di destinare integralemte il TFR al fondo pensione prescelto; dovrà fornire obbligatoriamente indicazioni, entro 6 mesi dall’assunzione, circa la forma pensionistica complementare alla quale intende conferire il TFR parziale o totale. Gli effetti della scelta retroagiscono alla data di assunzione. in caso di mancata scelta entro il predetto termine, il TFR, dalla data di assunzione, verrà destinato integralmente al fondo pensione negoziale, in mancanza al FONDINPS

96 Destinazione TFR Per effettuare le comunicazioni in caso mancato di riscatto della posizione individuale (a seguito della perdita dei requisiti di partecipazione al fondo), la COVIP ha predisposto un schema di comunicazione che i datori di lavoro dovranno consegnare ai lavoratori nuovi assunti. La COVIP ricorda altresì che all’atto dell’assunzione il datore di lavoro è tenuto ad informare il lavoratore in ordine alle opzioni disponibili.

97 Adempimenti all’assunzione
TFR e previdenza complementare: Dichiarazione del lavoratore nuovo assunto Sig. …………………………………. C.F. ………………….. Le quattro situazioni di seguito riportate sono fra loro alternative - Barrare le caselle che interessano 1. Ha destinato il Trattamento di fine rapporto (TFR), nel precedente rapporto di lavoro, a un fondo di previdenza complementare, senza aver perso i requisiti di iscrizione? SI Totalmente Continuare a versare il TFR al fondo …………… Parzialmente continuare a versare il TFR al fondo ………….. Nella misura ……

98 Adempimenti all’assunzione
La mancata comunicazione, entro 6 mesi dall’assunzione. comporterà l’obbligo, da parte del datore di lavoro, di destinare l’intero TFR, maturato dall’assunzione in poi, al fondo ……….....

99 Adempimenti all’assunzione
2 Ha già destinato il Trattamento di fine rapporto (TFR), nel precedente rapporto di lavoro, a un fondo di previdenza complementare senza però aver riscattato la propria posizione individuale, pur avendo perso i requisiti di iscrizione? SI Restituire datato e firmato il modulo allegato “Comunicazione in ordine alla forma pensionistica complementare alla quale conferire il trattamento di fine rapporto

100 Adempimenti all’assunzione
La mancata comunicazione, entro 6 mesi dall’assunzione, comporterà l’obbligo, da parte del datore di lavoro, di destinare l’intero TFR, maturato dall’assunzione in poi, al fondo ………….

101 Adempimenti all’assunzione
3 Ha già destinato il Trattamento di fine rapporto (TFR), nel precedente rapporto di lavoro, a un fondo di previdenza complementare ma ha provveduto a riscattare integralmente la propria posizione individuale? SI Restituisca compilato e firmato l’allegato Mod TFR2 allegato

102 Adempimenti all’assunzione
La mancata scelta/comunicazione entro 6 mesi dall’assunzione comporterà l’obbligo, da parte del datore di lavoro, di destinare l’intero TFR, maturando dal 7° mese dall’assunzione in poi, al fondo ………………..

103 Adempimenti all’assunzione
Nel precedente rapporto ha scelto di mantenere il Trattamento di fine rapporto (TFR) in azienda? SI Restituisca compilato e firmato l’allegato Mod TFR2

104 Adempimenti all’assunzione
La mancata scelta/comunicazione entro 6 mesi dall’assunzione comporterà l’obbligo, da parte del datore di lavoro, di destinare l’intero TFR, maturando dal 7° mese dall’assunzione in poi, al fondo ……. Data Firma ______________ ______________

105 Adempimenti all’assunzione
Allegati: □ Dichiarazione del precedente datore di lavoro, ovvero copia del Mod. TFR1 o TFR2 consegnato al precedente datore di lavoro □ Modulo di adesione alla forma di previdenza complementare prescelta □ Comunicazione in ordine alla forma pensionistica complementare alla quale conferire il trattamento di fine rapporto (se è stato barrato l’iporesi 2) □ Modello TFR2 (se è stato barrato l’ipotesi 3 o l’ipotesi 4) Firma per ricevuta (datore di lavoro) ___________________________ Data

106 Il contratto a termine e il limite dei 36 mesi

107 Contratto a termine: le modifiche della L. 247/2007
E’ stato Aggiunto nuovo 1° comma all’art. 1 del DLgs 368/2001 Il contratto di lavoro è stipulato di regola a tempo indeterminato La novità ha conseguenze pratiche: modello ordinario tempo indeterminato. Le causali di apposizione del termine devono essere “temporanee”

108 Contratto a termine (art. 21, D.L. 112/2008) (dal 25.6.2008)
Le causali - le ragioni tecniche, produttive e organizzative o sostitutive (che stanno alla base della stipula del contratto a termine) valgono anche se riferibili all’ordinaria attività del datore di lavoro.

109 Contratto a termine (dal 25.6.2008)
IL CONTRATTO DI LAVORO A tempo indeterminato A tempo determinato La regola Per ragioni tecniche, produttive, organizzative e sostitutive Contratto a termine: è venuto meno l’eccezionalità ma si ritiene confermata la temporaneità Anche se riferibili all’ordinaria attività del datore di lavoro

110 Contratto a termine (dal 25.6.2008)
Temporaneità - L’inserimento della precisazione “…. Anche riferibili all’ordinaria attività del datore di lavoro” lasciando inalterato il contenuto del comma 01 introdotto dalla legge 247/2007, può voler dire che: Il contratto a termine non rappresenta più un’eccezione (i contratti a temine possono essere stipulati purché ci sia una delle ragioni fissate dalla legge, anche con riferimento alla normale attività dell’azienda); Le ragioni che stanno alla base della stipula del contratto, almeno all’atto della sottoscrizione, devono essere ricondotte al concetto di temporaneità (molto caro alla giurisprudenza)

111 Contratto a termine: le modifiche della L. 247/2007
Contratto a termine e durata massima e deroga in caso di successione di contratti a termine (con lo stesso datore di lavoro), per lo svolgimento di mansioni equivalenti, e qualora il rapporto di lavoro superi complessivamente 36 mesi (comprese quindi proroghe e rinnovi, indipendentemente dai periodi di interruzione) il rapporto di lavoro si considererà a tempo indeterminato (risulta applicabile il termine differito previsto dal comma 2 dell’art. 5 del D. Lgs. 368/2001). Sono esclusi i lavoratori stagionali In deroga alle predette disposizioni risulta possibile stipulare un nuovo contratto a termine (una sola volta) a condizione che la stipula del contratto avvenga presso la DPL (con la possibile assistenza sindacale).

112 Contratto a termine e periodo transitorio
Protocollo welfare Contratto a termine e periodo transitorio In fase di prima applicazione della norma, i contratti a termine in corso, anche in deroga alle nuove limitazioni, continueranno fino al termine e il periodo di lavoro già effettuato, alla data di entrata in vigore della nuova legge, si computa, decorsi 15 mesi dalla medesima data, insieme ai periodi successivi ai fini del raggiungimento del limite di 36 mesi complessivi.

113 Contratto a termine: periodo transitorio
Protocollo welfare Contratto a termine: periodo transitorio Contratti in corso alla data del 1’ gennaio 2008: possono continuare fino alla scadenza del termine anche se si supera il limite di 36 mesi; Soggetti che hanno lavorato a termine prima del 1’ gennaio 2008: i contratti stipulati dal 1’ gennaio 2008 al 31 marzo 2009 non sono influenzati (temporaneamente), ai fini del computo dei 36 mesi, dai contratti stipulati fino al ; Dal 1’ aprile 2009: ai fini del limite dei 36 mesi si conteggiano tutti i contratti

114 Contratto a termine (limiti) (dal 25.6.2008)
Successione dei contratti (modifica disposta dal’art. 21 del D.L. 112/2008) - nella successione dei contratti (gestione del limite massimo, per sommatoria dei diversi contratti, di 36 mesi, a regime dal 1’ ) vengono fatte salve le disposizioni contrattuali (contratti collettivi nazionali, territoriali e aziendali) che possono regolamentare quindi una diversa durata massima o individuare una diversa disciplina.

115 Contratto a termine (limiti) (dal 25.6.2008)
Applicazione del limite di 36 mesi (a regime dal 1’ ) La legge richiede La contrattazione collettiva Sostituisce la legge L’identità delle parti nel rapporto di lavoro L’equivalenza delle mansioni Può disporre una diversa regolamentazione

116 Contratto a termine: durata massima
Contratto assistito (trascorsi i 36 mesi) La durata è definita dagli avvisi comuni I maggiori settori hanno fissato la durata in massimo 8 mesi Si ritiene possibile L’utilizzo dell’istituto applicare la gestione della proroga flessibile del termine

117 Contratto a termine (diritto di precedenza) (dal 25.6.2008)
Diritto di precedenza - anche con riferimento alla norma sul diritto di precedenza (contratti non stagionali) vengono fatte salve eventuali diverse regole contrattuali (contratti collettivi nazionali, territoriali e aziendali).

118 Contratto a termine: diritto di precedenza
Non Stagionale - Il lavoratore a termine (contratto o contratti complessivamente superiore a 6 mesi) ha il diritto di precedenza (nei 12 mesi successivi la scadenza del contratto) nelle assunzioni a tempo indeterminato (se manifesta la propria volontà entro 6 mesi dalla cessazione del rapporto); il diritto si estingue entro un anno dalla data di cessazione. fatte salve eventuali diverse regole contrattuali (contratti collettivi nazionali, territoriali e aziendali). Stagionale - Il lavoratore a temine stagionale avrà invece il diritto di precedenza rispetto alle nuove assunzioni a temine, da parte dello stesso datore di lavoro, per le medesime attività stagionali (se manifesta la propria volontà entro 3 mesi dalla cessazione del rapporto); il diritto si estingue entro un anno dalla data di cessazione.

119 Orario di lavoro e le ultime flessibilità

120 L’art. 3 del RDL 692/1923 prevedeva:
Lavoro effettivo Art. 2, D.Lgs 66/2003 Si considera orario di lavoro qualsiasi periodo in cui il lavoratore sia al lavoro, a disposizione del datore di lavoro e nell’esecuzione della sua attività o delle sue funzioni L’art. 3 del RDL 692/1923 prevedeva: Si considera lavoro effettivo ogni lavoro che richieda un’applicazione assidua e continuativa

121 Orario di lavoro effettivo
La nuova definizione (nozione) di orario di lavoro, contenuta nel D. Lgs. 66/2003 (importante per definire i limiti che la legge impone), “qualsiasi periodo in cui il lavoratore sia al lavoro, a disposizione del datore di lavoro e nell'esercizio della sua attività o delle sue funzioni”, deve essere interpretata secondo l’indirizzo espresso dalla Corte di giustizia europea ( ). Quest’ultima, ritiene rientranti nell’orario di lavoro i periodi in cui i lavoratori "sono obbligati ad essere fisicamente presenti sul luogo indicato dal datore di lavoro e a tenervisi a disposizione di quest'ultimo per poter fornire immediatamente la loro opera in caso di necessità". A tale proposito è utile richiamare anche la sentenze della Cassazione n. 5701/2004 in materia di tempo impiegato per raggiungere il luogo di lavoro (che riteniamo applicabile anche in vigenza del D. Lgs. 66/2003).

122 Orario normale di lavoro
Non superiore a 40 ore settimanali I CCL possono stabilire, ai fini contrattuali, una durata minore e riferire l'orario normale alla durata media della prestazione in un periodo non superiore a un anno (attività multiperiodale, in ogni caso deve essere rispettato il limite massimo settimanale medio di 48 ore nel periodo di riferimento considerato). Non è previsto il limite giornaliero, in ogni caso a norma dell’art. 7 del D.Lgs. 66/2003, il lavoratore ha diritto ad almeno 11 ore di riposo consecutivo ogni 24 ore (il limite giornaliero può essere disposto dalla contrattazione collettiva ai soli fini contrattuali)

123 Durata massima della prestazione lavorativa
Per legge Il contratto collettivo 48 ore settimanali medie, compreso il lavoro straordinario In ogni caso non può essere superiore a Stabilisce la durata massima settimanale dell’orario di lavoro Periodo di riferimento (per il calcolo della media) non superiore a 4 mesi Periodo di riferimento (per il calcolo della media) non superiore a 6 mesi, ovvero a 12 mesi a fronte di ragioni obiettive, tecniche o inerenti all’organizzazione del lavoro

124 Durata massima della prestazione lavorativa
Anche l’autonomia negoziale individuale si deve attenere ai limiti di legge. Il limite è applicabile anche agli apprendisti maggiorenni Non è vietato superare le 48 ore settimanali purché tale maggior prestazione risulti compensata, all’interno del periodo di riferimento, da minori prestazioni lavorative.

125 Durata massima della prestazione lavorativa: computo
per la determinazione delle 48 ore medie settimanali i periodi di ferie e i periodi di assenza per malattia non sono presi in considerazione (sono equiparabili alle assenze di malattia anche i periodi di infortunio e gravidanza). Tutti gli altri periodi di assenza si computano con valore zero Il periodo di riferimento per il calcolo della media (4 o 6 o 12 mesi) va considerato, secondo le precisazioni ministeriali, con il criterio a scorrimento, vale a dire che le assenze per ferie, malattia e periodi equiparati spostano il termine di un equivalente periodo (dette essenze sono da considerarsi neutre)

126 Durata massima della prestazione lavorativa: computo
Anche ore straordinarie gestite con l’istituto della banca ore (riposi compensativi) vengono esclusi dal computo della media delle 48 ore. Il Ministero precisa però che tale meccanismo di calcolo può essere adottato solo qualora sia il lavoro straordinario sia il relativo riposo compensativo siano effettuati in un medesimo periodo di riferimento, dovendosi, al contrario provvedere a computare le ore di straordinario effettuate qualora il riposo compensativo sia effettuato in un successivo periodo di riferimento

127 Durata massima della prestazione : chiarimenti ministeriali
Nel caso di rapporto a tempo determinato di durata inferiore al periodo di riferimento (4, 6 o 12 mesi), per il calcolo dell'orario medio di lavoro è necessario considerare l'effettiva durata del contratto di lavoro a termine. Invece nei rapporti di lavoro risolti inaspettatamente prima della scadenza del periodo di riferimento, il periodo da prendere in considerazione quale base di calcolo della media è pari a 4 mesi (ovvero 6 o 12 mesi qualora previsto dalla contrattazione collettiva);

128 Lavoratori senza limitazioni di orario (esclusi dalla durata massima settimanale)
Non si applicano le disposizioni relative al normale orario di lavoro, alla durata massima della prestazione lavorativa e al lavoro straordinario, ai lavoratori la cui durata dell’orario di lavoro, a causa delle caratteristiche dell’attività esercitata, non è misurata o predeterminata o può essere determinata dal lavoratore stesso, e in particolare si tratta di: dirigenti; personale direttivo delle aziende o altre persone aventi potere di decisione autonomo; manodopera familiare; lavoratori del settore liturgico delle chiese e comunità religiose; lavoratori a domicilio e telelavoratori.

129 Lavoro straordinario: definizione
Il D. Lgs. 66/2003, art. 1, c. 2, lettera c), definisce straordinario il lavoro prestato oltre l’orario normale di lavoro così come individuato dall’art. 3, del medesimo decreto vale a dire quello che eccede le 40 ore settimanali (o diverso valore contrattuale).

130 Il contratto collettivo Recita espressamente che deve essere contenuto
Lavoro straordinario La legge Il contratto collettivo Recita espressamente che deve essere contenuto Regolamenta le modalità di esecuzione e può fissare il numero massimo di ore entro i limiti della durata massima dell’orario di lavoro fissato dalla legge (vale a dire che deve essere rispettata le media delle 48 ore) In mancanza di regole contrattuali è ammesso per un numero di ore non superiori a 250 annue Il ricorso allo straordinario è altresì ammesso (in aggiunta): nei casi di eccezionali esigenze tecnico produttive (impossibilità di assumere altri lavoratori); in casi di forza maggiore (per salvaguardare persone o cose); in casi di mostre, fiere e manifestazioni collegate all’attività produttiva

131 Straordinario: retribuzione
Lo straordinario deve essere computato a parte (Prospetto paga ovvero libro unico del lavoro) e remunerato applicando le maggiorazioni fissate dalla contrattazione collettiva (non è più prevista una maggiorazione minima dovuta per legge); La contrattazione collettiva ha altresì la possibilità di regolamentare, in alternativa alla maggiorazione retributiva, periodi di riposo compensativi, vale a dire l’applicazione dell’istituto della “banca ore”, ampiamente già utilizzato nei vigenti CCNL

132 Orario di lavoro e riposi le novità: D.L. 112/2008, art. 41
Le modifiche: il provvedimento apporta, con decorrenza , importanti modifiche alla disciplina, in materia di orario di lavoro e di riposi, contenuta nel D.Lgs. 66/2003, in particolare viene disposto: L’abrogazione di alcuni adempimenti di tipo documentale; Una maggiore flessibilità nella gestione dei riposi giornalieri e settimanali; La possibilità di intervenire, per alcune disposizioni derogabili, attraverso la contrattazione collettiva di secondo livello; La rivisitazione di alcune definizioni; La rivisitazione delle sanzioni.

133 Orario di lavoro e riposi le novità: D.L. 112/2008, art. 41
Abrogazione degli adempimenti documentali – A decorrere dal le aziende non sono più tenute: Ad informare la DPL, servizi ispettivi, riguardo al numero dei dipendenti che nel periodo di riferimento interessato (4 mesi per legge, ovvero diverso periodo fissato dalla contrattazione collettiva: 6 mesi o 12 mesi), unità produttive con più di 10 dipendenti, hanno superato le 48 ore settimanali (settimane prese singolarmente) attraverso ore di lavoro straordinario; Ad informare la DPL, servizi ispettivi, e le organizzazioni sindacali, con periodicità annuale, dell’esecuzione di lavoro notturno (continuativo o in turni regolari) in assenza di regolamentazione collettiva.

134 Orario di lavoro e riposi le novità: D.L. 112/2008, art. 41
La nuova flessibilità – In materia di flessibilità nella gestione della prestazione lavorativa, il decreto ha apportato significative modifiche alla normativa che regola la consecutività dei riposi giornalieri e settimanali in determinate situazioni. In particolare: Riposi giornalieri L’art. 7 del D. Lgs. 66/2003 prevede che, ferma restando la durata normale dell’orario settimanale, il lavoratore ha diritto a 11 ore di riposo consecutivo per ogni periodo di 24 ore, che decorre dall’inizio della prestazione lavorativa (Min. Lav. Prot. 1769, ). Risultano esclusi, dalla consecutività delle 11 ore di riposo, le attività caratterizzate da periodo di lavoro frazionati durante la giornata anche, come precisato dal Min. Lav. con la nota del , in modalità di telelavoro.

135 Orario di lavoro e riposi le novità: D.L. 112/2008, art. 41
Riposi giornalieri Il decreto 112/2008 (L. 133/2008) include, tra le possibili deroghe alla consecutività del riposo anche le attività eseguite in regime di reperibilità, superando quindi quanto precisato al riguardo, dal Ministero del lavoro con la nota del Conseguentemente, dal , per il lavoratore in regime di reperibilità, il riposo giornaliero di 11 ore può anche non essere consecutivo.

136 Orario di lavoro e riposi le novità: D.L. 112/2008, art. 41
Riposi giornalieri Con la modifica all’art. 17, c. 1, del D. Lgs. 66/2003, il decreto fissa altresì un nuovo regime in materia di deroghe (tra queste anche in materia di riposi giornalieri), in particolare, il riposo giornaliero può essere oggetto di deroga, nel settore privato, mediante contratti collettivi stipulati a livello nazionale ovvero mediante contratti collettivi territoriali o aziendali (secondo livello di contrattazione) in assenza di specifiche disposizioni nei CCNL (le organizzazioni sindacali devono essere quelle comparativamente più rappresentative).

137 Orario di lavoro: riposo giornaliero
Ore 9,00 inizio prestazione lavorativa Ore 22,00 Ore 9,00 inizio nuova prestazione lavorativa Periodo in cui viene resa la prestazione lavorativa Periodo minimo di riposo 24 ore

138 Orario di lavoro e riposi le novità: D.L. 112/2008, art. 41
Riposi settimanali L’art. 9, c. ,1 del D. Lgs. 66/2003 prevede che il lavoratore ha diritto ogni sette giorni a un periodo di riposo di almeno 24 ore consecutive (dopo 6 giorni di lavoro occorre un giorno di riposo), di regola coincidente con la domenica, da cumulare con il riposo giornaliero (11 ore) di cui si è detto nel precedente punto a). Dal , detto periodo di riposo consecutivo è calcolato come media in un periodo non superiore a 14 giorni. Modifica (di flessibilità) che va incontro ad alcune particolari esigenze aziendali/settoriali, avvalorando altresì quello che alcuni contratti hanno già regolamentato e superando quanto disposto dal Ministero del lavoro con la nota del 1°

139 Orario di lavoro e riposi le novità: D.L. 112/2008, art. 41
La contrattazione collettiva di secondo livello – in materia di deroghe, il decreto 112, stabilisce, anche quanto segue: “Le disposizioni di cui agli articoli 7 (riposo giornaliero), 8 (pause), 12 (modalità organizzativa del lavoro notturno) e 13 (durata del lavoro notturno) possono essere derogate mediante contratti collettivi stipulati a livello nazionale con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative. Per il settore privato, In assenza di specifiche disposizioni nei contratti collettivi nazionali le deroghe possono essere stabilite nei contratti collettivi territoriali o aziendali stipulati con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale” . Trattasi di una modifica importante, in quanto in assenza di una regolamentazione derogatoria nazionale ci si può attivare, per introdurre specifiche deroghe, in sede aziendale o territoriale.

140 Orario di lavoro e riposi le novità: D.L. 112/2008, art. 41
Le nuove definizioni – Il D.L. 112/2008, provvede anche a modificare alcune definizioni indirizzate ad individuare particolare figure di lavoratori, in dettaglio: Lavoratore notturno: dal , è considerato lavoratore notturno, in difetto di disciplina collettiva, qualsiasi lavoratore che svolga per almeno 3 ore lavoro notturno (periodo dalle ore 24 alle ore 5) per un minimo di 80 giorni lavorativi all’anno (il predetto limite minimo, si ritiene riferito agli 80 giorni, deve essere riproporzionato in caso di lavoro a tempo parziale); Lavoratore mobile: dal , è considerato lavoratore mobile, qualsiasi lavoratore impiegato quale membro del personale viaggiante o di volo presso un’impresa che effettua servizi di trasporto passeggeri o merci sia per conto proprio che per conto terzi su strada, per via aerea o per via navigabile, o a un impianto fisso non ferroviario.

141 Orario di lavoro e riposi le novità: D.L. 112/2008, art. 41
Lavoratori mobili: la modifica comporta che le nuove disposizioni in materia di tempi di lavoro dei lavoratori mobili (D. Lgs. 234/2007) sono estese alle aziende che effettuano attività di autotrasporto per conto proprio e non più solo per conto terzi. Gli obblighi di registrazione (nota Min. Lav. 9009, ) relativi ai lavoratori mobili si assolvono mediante le relative scritturazioni nel libro unico del lavoro (in ogni caso l’obbligo di istituire il registro dell’orario di lavoro di cui all’art. 8 del citato D. Lgs. 234/2007 è venuto meno dal ). Conseguentemente risulta sufficiente, si ritiene, nel periodo transitorio relativo all’entrata in vigore del libro unico del lavoro, la tenuta del foglio delle presenze utile al libro paga.

142 Orario di lavoro e riposi le novità: D.L. 112/2008, art. 41
Esclusioni dal D. Lgs. 66/2003 – Il provvedimento stabilisce che le disposizioni concernenti l’orario di lavoro e i riposi, previste dal D. Lgs. 66/2003, non trovano applicazione non più solo per il personale della scuola, a per quello delle forze armate e agli per gli addetti al servizio di polizia municipale provinciale (attività operative istituzionali) ma anche, dal , per gli addetti ai servizi di vigilanza.

143 Orario di lavoro e riposi le novità: D.L. 112/2008, art. 41
Sanzioni – Il decreto legge, ha apportato anche alcune modifiche al sistema sanzionatorio, in particolare: La sanzione da € 130 a 780 (per ogni lavoratore e per ciascun periodo di riferimento) viene estesa anche alla violazione relativa alla mancata fruizione del riposo settimanale; La sanzione per le violazioni ai riposi giornalieri risulta, dal , da € 25 a € 100 per lavoratore e singolo periodo di 24 ore; Non viene più sanzionata l’inosservanza alla norma (art. 3, c. 1) relativa al normale orario di lavoro; E’ stata eliminata (vista l’abrogazione del relativo adempimento) la sanzione per la mancata o tardiva informativa alla DPL del superamento delle 48 ore nelle singole settimane.

144 Sanzioni Violazione Sanzione
Divieto di adibire le donne al lavoro dalla 24 alle 6 dall'accertamento dello stato di gravidanza al compimento di un anno di età del bambino (**) Divieto di adibire al lavoro notturno i soggetti non obbligati (art. 11, c. 2, D. Lgs. 66/2003) (**) Arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da euro 516 a euro 2.582 Inadempienze in materia di valutazione dello stato di salute dei lavoratori addetti al lavoro notturno (**) Arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da da euro a euro 4.131 Superamento della media delle 48 ore settimanali nel periodo di riferimento (***) nosservanza degli obblighi in materia di ferie (***) inosservanza dell’obbligo del riposo settimanale (***) Sanzione amministrativa da euro 130 a euro 780 per ogni lavoratore e per ciascun periodo di riferimento (4 mesi o diverso periodo fissato dalla contrattazione collettiva) cui si riferisce la violazione

145 Sanzioni Violazione Sanzione
- Inadempienze in materia di riposi giornalieri (***) Sanzione amministrativa da euro 25 a euro 100, in relazione a ogni singolo lavoratore e a ogni singolo periodi di 24 ore - Inadempienze in materia di lavoro straordinario (***) Sanzione amministrativa da euro 25 a euro 154; se la violazione si riferisce a più di 5 lavoratori ovvero si è verificata per più di 50 giornate lavorative nel corso dell'anno solare, la sanzione va da euro 154 a euro (*) - Superamento del normale orario di lavoro notturno (art. 13, cc. 1 e 3, del D. Lgs. 66/2003) (****) Sanzione amministrativa da euro 51 a euro 154 per ogni giorno e per ogni lavoratore adibito al lavoro notturno oltre i limiti previsti.

146 Sanzioni (*) Non è ammesso il pagamento in misura ridotta (**) E' applicabile l'istituto della "prescrizione" ( D.Lgs. n. 124 del Min. Lavoro cir. n. 24 del Min. Lav. cir. n. 8 del 2005) (***) Non è applicabile l'istituto della "diffida" ( D.Lgs. n. 124 del cir. Min. Lavoro n. 24 del Min. Lav. cir. n. 8 del 2005). (****) E' applicabile l'istituto della "diffida" ( D.Lgs. n. 124 del cir. Min. Lavoro n. 24 del Min. Lav. cir. n. 8 del 2005)

147 ORARIO DI LAVORO (collegato lavoro approvato alla Camera)
In caso di violazione delle disposizioni previste dall'articolo 4, comma 2 (durata media 48 ore/sett), e dall'articolo 9, comma 1 (riposo settimanale), si applica la sanzione pecuniaria amministrativa da 100 a 750 euro. Se la violazione si riferisce a più di cinque lavoratori ovvero si è verificata in almeno tre periodi di riferimento di cui all'articolo 4, commi 3 o 4, la sanzione amministrativa è da 400 a euro. Se la violazione si riferisce a più di dieci lavoratori ovvero si è verificata in almeno cinque periodi di riferimento di cui all'articolo 4, commi 3 o 4, la sanzione amministrativa è da a euro e non è ammesso il pagamento della sanzione in misura ridotta. In caso di violazione delle disposizioni previste dall'articolo 10, comma 1 (ferie), si applica la sanzioni 100 a 600 euro. Se la violazione si riferisce a più di cinque lavoratori ovvero si è verificata in almeno due anni, la sanzione amministrativa è da 400 a euro. Se la violazione si riferisce a più di dieci lavoratori ovvero si è verificata in almeno quattro anni, la sanzione amministrativa è da 800 a euro e non è ammesso il pagamento della sanzione in misura.

148 ORARIO DI LAVORO (collegato lavoro approvato alla Camera)
In caso di violazione delle disposizioni previste dall'articolo 7, comma 1 (riposi giornalieri), si applica la sanzione amministrativa da 50 a 150 euro. Se la violazione si riferisce a più di cinque lavoratori ovvero si è verificata in almeno tre periodi di ventiquattro ore la sanzione amministrativa è da 300 a euro. Se la violazione si riferisce a più di dieci lavoratori ovvero si è verificata in almeno cinque periodi di ventiquattro ore, la sanzione amministrativa è da 900 a euro e non è ammesso il pagamento della sanzione in misura ridotta"».

149 Pause giornaliere Orario di lavoro giornaliero eccedente le 6 ore
Orario di lavoro giornaliero fino a 6 ore I contratti collettivi definiscono l’intervallo per la pausa pausa La legge non prevede l’intervallo per pausa In difetto di regolamento contrattuale deve essere concessa una pausa non inferiore a 10 minuti

150 Sicurezza sul lavoro: proroghe
G.Bonati

151 Sicurezza: proroghe Il decreto mille proroghe (D.L. 207/2008 – L. 14/2009) differisce (art. 32) alcuni termini previsti nel testo unico della sicurezza, in particolare: È differito al , l’obbligo di comunicare all’INAIL, o all’IPSEMA (imprese del settore marittimo), ai fini statistici e informativi, i dati relativi agli infortuni sul lavoro che comportino un’assenza di almeno un giorno (escluso quello dell’evento) e, ai fini assicurativi, le informazioni relative agli infortuni sul lavoro che comportino un’assenza dal lavoro superiore a 3 giorni (art. 18, c. 1, lettera r, D.Lgs. 81/2008). G.Bonati

152 Infortuni: adempimenti dopo T.U.
Infortuni sul lavoro Fino a 3 giorni di assenza (escluso il giorno dell’evento) Oltre 3 giorni Attualmente Dopo attuazione T.U. sicurezza Obbligo di registrazione nel registro infortuni Obbligo di comunicazione all’INAIL (o all’IPSEMA) Obbligo di denuncia d’infortunio (INAIL e pubblica sicurezza) Obbligo di comunicazione all’INAIL (o all’IPSEMA G.Bonati

153 Sicurezza: proroghe Il decreto mille proroghe differisce (art. 32) alcuni termini previsti nel testo unico della sicurezza, in particolare: È differito al , il divieto di effettuare le visite mediche preventive prima dell’assunzione (art. 41, c. 3, lettera a, D.Lgs. 81/2008). G.Bonati

154 Sicurezza: proroghe Il decreto mille proroghe differisce (art. 32) alcuni termini previsti nel testo unico della sicurezza, in particolare: è differito al , il termine per la valutazione dello stress lavoro - correlato e per la data certa sul documento di valutazione dei rischi. G.Bonati

155 MG Consulting srl Via A. Lombardo n. 7 26900 Lodi
Tel /31/32 Fax 155


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