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La piccola Italia dei grandi artisti

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Presentazione sul tema: "La piccola Italia dei grandi artisti"— Transcript della presentazione:

1 La piccola Italia dei grandi artisti
Chiara Profili

2 Rinasce la cultura dopo i secoli bui del medioevo
Tra la fine del trecento e la metà del cinquecento, prima in Italia e poi nel resto d’Europa, ci fu un’eccezionale fioritura della letteratura, delle arti e delle scienze.Secondo i suoi protagonisti, si trattava di una rinascita cultura classica.Pertanto questo rinnovamento culturale venne in seguito definito dagli storici Rinascimento.

3 Si dà più valore alla vita terrena e all’uomo
Fin dai secoli della ripresa dopo il Mille, soprattutto il ceto cittadino dei borghesi elaborò a poco a poco un nuovo modo di considerare la vita.La borghesia, che si era sviluppata grazie alle capacità e allo spirito d’iniziativa dei singoli individui, cominciò a ritenere che l’uomo potesse costruire, almeno in parte, la propria sorte con la sua attività e il suo ingegno.

4 Si iniziò a pensare che l’esistenza terrena non fosse soltanto una preparazione alla vita eterna, ma avesse anche un valore in sé stessa.Questo nuovo modo di pensare costituì la base sulla quale nacque il Rinascimento, caratterizzato proprio dalla rivalutazione dell’uomo e dalla fiducia nelle sue capacità.

5 Invenzioni e scoperte cambiano la vita degli uomini
Allo sviluppo del Rinascimento contribuirono anche altre importanti novità che si affermarono nella fase finale del basso medioevo. a) Il tempo si misurò in modo più preciso con i primi orologi meccanici, che vennero costruiti tra XIII e XIV secolo b)Si fece strada una nuova concezione dello spazio, secondo la quale al centro dell’universo c’è il sole.

6 c)Infine fu inventata la stampa a caratteri mobili, un metodo di scrittura rivoluzionario che contribuì alla diffusione della cultura rinascimentale.Conosciuta in Cina fin dall’XI secolo, in Europa fu messa a punto solo verso la metà del XV secolo, grazie al contributo di vari tipografi il più famoso dei quali fu il tedesco Johannes Gutenberg.La stampa impiegò anni per imporsi sulla tradizionale trascrizione a mano dei testi, ma intorno al 1480 le stamperìe erano ormai diffuse in Europa.

7 infatti coloro che non potevano permettersi l’acquisto dei costosi manoscritti avevano ora a disposizione libri stampati, che costavano molto meno.

8 la cultura classica è un modello da imitare
La spinta decisiva all’avvio del Rinascimento venne, nella seconda metà del trecento, dagli studi sulla cultura classica.Infatti, per l’eccezionale livello delle sue arti, della sua letteratura e della sua filosofia, l’antica cultura greca e latina era ritenuta il punto più alto raggiunto dall’uomo grazie alle sue capacità e al suo ingegno.

9 I primi intellettuali rinascimentali si lanciarono con entusiasmo nella letteratura e nella filosofia classiche.Poiché tale settore di studi era definito, in latino, humanae litterae, costoro furono chiamati umanisti e la prima fase della cultura rinascimentale fu denominata umanesimo.L’umanista Giovanni Pico della Mirandola giunse a scrivere che Dio aveva posto l’uomo non solo al centro del mondo, ma dell’universo.

10 Gli umanisti lavorano per la loro città...
Per circa un secolo la cultura rinascimentale si sviluppò quasi esclusivamente nell’area italiana e solo nel corso del cinquecento si allargò al resto d’Europa.Da principio gli umanisti furono quindi degli uomini politici, dei diplomatici, degli educatori: furono insomma degli intellettuali inseriti attivamente nella vita,anche politica,della città.

11 ...ma soprattutto nelle corti signorili
Quando però nel governo cittadino si affermarono dovunque le signorie, gli umanisti entrarono al servizio delle corti dei signori.Si diffuse così quella tendenza a proteggere e finanziare artisti e intelletuali che va sotto il nome di mecenatismo.Tutto ciò ebbe una grande influenza sulla cultura del rinascimento, perché intellettuali e artisti si sentirono spesso profondamente legati alle corti e ai loro valori aristocratici.

12 Al contrario, per lo più si disinteressarono dei problemi esterni all’ambiente di corte, considerando con distacco il resto del popolo e le sue condizioni di vita.

13 l’uomo è al centro anche dell’arte
La cultura del rinascimento produsse in ogni campo artistico opere di altissimo valore.I pittori continuarono a realizzare soprattutto dipinti di argomento religioso, ma nella rappresentazione di Cristo, della Madonna e dei santi dedicavano maggior attenzione a raffigurare il corpo e le espressioni del viso.

14 Tra i grandi pittori del rinascimento, ricordiamo: Masaccio, Leonardo Da Vinci, Michelangelo Buonarroti e Raffaello Sanzio.Tra i maggiori scultori citiamo Donatello e lo stesso Michelangelo.

15 La suprema armonia degli edifici
Notevole fu anche lo sviluppo dell’architettura.I signori fecero costruire grandi regge e palazzi principeschi, con larghe entrate, logge, porticati, ampi cortili.

16 la letteratura esalta i valori umani
I signori dell’età rinascimentale per accrescere il proprio prestigio protessero anche poeti e letterati, che scrissero alcune tra le maggiori opere della nostra letteratura.Ricordiamo Ludovico Ariosto, autore del poema cavalleresco Orlando furioso, nel quale racconta le vicende avventurose e fantastiche dei cavalieri di Carlo magno in lotta contro i Saraceni.

17 Leonardo pone le basi della scienza moderna
Il rinnovamento culturale riguardò anche gli studi scientifici.Leonardo affermava che la vera scienza si fonda sul diritto dell’uomo di usare liberamente la ragione, cioè di pensare con la propria testa, senza essere limitato da credenze religiose o da principi filosofi.

18 gentiluomini,artisti,servi: quanta gente c’è a corte!
Le corti del cinquecento erano molto numerose: alla fine del secolo, per esempio, la corte francese e quella papale erano composte da quasi 2000 persone.Non tutti coloro che vivevano a corte erano nobili.I gentiluomini e le gentildonne erano comunque molti e con ruoli diversi.Alcuni aristocratici svolgevano funzioni domestiche, ma prestigiose.

19 Infine come sai, i signori erano mecenati e pertanto ospitavano pittori,scultori,musicisti.

20 privilegi e amarezze dei cortigiani
Il cortigiano è forse la figura più simbolica della società rinascimentale.Infatti doveva possedere tutte le qualità necessarie per vivere a corte.

21 Milano,Venezia e Firenze: ricchezza e potere
A Milano, dalla fine del duecento, si era imposta la signoria dei Visconti, che a metà del quattrocento possedevano gran parte della Lombardia e alcune zone dell’Emilia .Nel 1450,quando la dinastia dei visconti rimase senza eredi, s’impadronì del potere un condottiero di compagnie di ventura: Francesco Sforza che diede origine a nuova dinastia. A Firenze, una delle maggiori dinastie di banchieri, quella dei Medici, impose nel 1434 la signoria sulla città.

22 Roma e Napoli : un’economia più debole
Lo stato della chiesa aveva caratteristiche specifiche. Innanzitutto era governato dal papa, il quale era contemporaneamente capo della chiesa e sovrano del terreno. Nel 1442 il governo del regno di Napoli passò dalle mani della dinastia francese, gli Angioini a quella spagnola degli Aragonese che, dall’inizio del XIV secolo, avevano già il possesso della Sicilia e della Sardegna.

23 Le continue guerre indeboliscono gli stati italiani
In Francia e in Inghilterra nei secoli XVI-XV, sebbene tra difficoltà e conflitti, continuò il rafforzamento della monarchia unitaria. Il lungo periodo di guerre si concluse con una situazione di equilibrio, che sfociò nella Pace di Lodi. Nel mantenimento della pace fu molto importante l’abilità diplomatica di Lorenzo dei Medici, detto il Magnifico, signore di Firenze dal 1469 al 1492.

24 Fra i molti litiganti qualcun altro gode
Dopo la morte di Lorenzo il Magnifico, avvenuta nel 1492, le discordie riaffiorarono, soprattutto quando il re di Francia, Carlo VIII, rivendicò il Regno di Napoli in quanto erede degli Angioini, la dinastia di origine francese che l’aveva governato dal 1266 al Nel 1494 Carlo VIII scese in Italia alla testa dell’esercito, ottenendo l’appoggio del duca di Milano. Gli altri stati italiani, a causa delle reciproche rivalità, non intervennero per fermarlo.


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