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Post-umano slides a cura di Claudia Bruno Iaph Italia (Associazione Internazionale delle filosofe)

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Presentazione sul tema: "Post-umano slides a cura di Claudia Bruno Iaph Italia (Associazione Internazionale delle filosofe)"— Transcript della presentazione:

1 Post-umano slides a cura di Claudia Bruno Iaph Italia (Associazione Internazionale delle filosofe) claudiabruno84@gmail.com

2 postumano UMANO: maschio bianco eterosessuale in buona salute di carne appartenente alla specie umana terreno DIVERSO DA UMANO femmina altre razze, ibridi sociali omosessuali, prostitute corpi malati macchine, intelligenza artificiale, protesi altri animali, minerali, piante, batteri, ecc. extraterrestre, divino non umano, disumano, postumano, sovrumano relazione con tutto ciò che è diverso da quel che è considerato “UMANO” dalla scienza moderna:

3 il contributo del pensiero femminista critica alla logica del dominio: differenza non vuol dire gerarchia critica all’individualismo: va tenuto conto delle relazioni critica alla presunta “neutralità” della scienza: il pensiero dell’esperienza critica all’antropocentrismo: incontrare l’altro Immagine: “Sky Walker Biding Thru”, Lynn Randolph

4 interlocutrici Donna Haraway Vandana Shiva Biologa e storica della scienza, californiana, insegna dal 1980 all’interno del percorso History of Consciousness presso l’Università di California, a Santa Cruz, iniziatrice del pensiero cyborg, è considerata una delle pensatrici più innovative e originali del nostro tempo Laureata in fisica, indiana, scienziata e attivista considerata tra i maggiori esponenti dell’ecologia sociale e del movimento per la salvaguardia della biodiversità

5 contaminazioni [nel ventre del mostro] Immagine: “Cyborg”, Lynn Randolph sfumano i confini tra categorie: Umano/non umano Cultura/Natura Informatica/Biologia Vivi/Morti Semiotico/Materiale Organico/Inorganico monopolio delle tecnologie genetiche e informatiche sulle nostre vite e culture. CYBORG: ibridi di carne e protesi elettroniche, organico e inorganico, carbonio e silicio nel paradigma cyborg il corpo viene ripensato attraverso la progressiva demolizione del mito dominante della naturalità del soggetto. adesso il corpo non è né fisico, né meccanico, ma ibrido, e il concetto di corporeità non è più inscritto nel dualismo cartesiano, ma diventa costrutto post-metafisico, una sfida ad affrontare la complessità propria del presente.

6 semi transgenici… Con la possibilità di trasferire un gene da una specie all’altra – tramite microproiettili di metallo oppure attraverso vettori batterici o virali – come accade nel caso degli Ogm, ogni tipo di limite e confine naturale diventa arbitrario e vulnerabile, non c’è modo di sfuggire a questa vulnerabilità. Per avere un’idea delle ricombinazioni messe in pratica dalla ingegneria genetica già nei primi anni di applicazioni, riportiamo di seguito alcuni esempi di procedure transgeniche: Introduzione di geni di pesce (passera di mare) nelle fragole per aumentarne la conservabilità e consentirne il trasporto a distanza, in base all’assunto che il gene consente al pesce di sopravvivere in acque ghiacciate conserverebbe le fragole. Introduzione di geni di criceto nel tabacco per incrementarne la produzione di sterolo (che aumenta l’effetto della nicotina). Inserimento di geni di ragno nelle capre per fare in modo che producano seta nel loro latte. Introduzione di geni umani nelle pecore per produrre proteine “umane” nel loro latte Introduzione di geni umani per la produzione di sperma nei topi, in modo da produrre uno sperma “uomo-topo” per fecondare ovuli umani Rendendo “parenti” una fragola e un pesce, un uomo e un topo, un ragno e una capra, un criceto e una foglia di tabacco, il mutamento genetico diventa in qualche modo mutamento evolutivo. C’è qualcosa in tutto questo che ha a che fare con l’immaginario del mostruoso, e spesso questo genere di contaminazioni è stato interpretato in senso teratologico, basti pensare agli Ogm ribattezzati come “cibi-Frankenstein”. Intanto, le tecniche di clonazione nate nel settore della ricerca scientifica sulle cellule staminali embrionali, e la fecondazione artificiale in vitro, rendono sempre più sottile la linea che teneva separate la vita e la morte, la natura e la tecnologia, la produzione e la riproduzione. Ora, il ventre della Terra e quello femminile non sono più gli unici in grado di produrre esseri viventi: il laboratorio asettico sottoposto alle norme di sterilizzazione e ai controlli di qualità promette di creare frutti altrettanto necessari e in grado di sopperire alle “mancanze” dei sistemi naturali. Nel caso dei semi transgenici, la promessa è stata proprio quella di dare vita a delle “sementi miracolo”, anche dette “ad alto rendimento”, in grado cioè di raggiungere alti livelli di produttività una volta coltivate

7 …ed embrioni in provetta Nel caso della fecondazione assistita degli ovuli in vitro, si tratta analogamente di sopperire alla infertilità del corpo in cui saranno poi reinseriti gli ovuli fecondati. Si crea quindi un rapporto di interrelazione tra l’ambiente asettico, sterilizzato, altamente controllato del laboratorio, e quello “sporco”, animale, vulnerabile del corpo femminile. Inutile dire come questa sorta di sostituzione dell’utero materno naturale con quello artificiale e maschile della tecnica, abbia ricordato a molte le fantasticherie patriarcali di autoriproduzione – e quindi di appropriazione extra-uterina del feto come manufatto – care alla cultura scientifica tradizionale ma presenti anche nella più moderna letteratura fantascientifica cinematografica: “[…] i bambini in provetta di oggi segnalano il trionfo, da lungo tempo atteso, del sogno degli alchimisti: dominare la natura attraverso le loro pratiche di auto-inseminazione masturbatorie. Quello che oggi sta accadendo nel campo delle tecniche riproduttive è il capitolo finale della lunga storia della fantasia degli uomini sulla propria auto- generazione, quella di riprodursi da sé e per sé. Uomini di scienza certo, ma di genere maschile, cioè capaci di produrre nuovi mostri e affascinati dal loro potere”. Braidotti R., (2005) Madri, mostri, macchine, Roma, Manifestolibri, cit., p. 96

8 controllo sulla vita Immagine: “Transfusions”, Lynn Randolph “vampiro”: figura di inquinamento e di confine, che Haraway riprende dalla cultura popolare fantascientifica e dall’immaginario del mostruoso. incarna l’abietto, l’anormale, il contaminato e «sembra essere una delle figure più potenti nelle nostre pratiche narrative, perché è colui che contamina il cosmo, la comunità chiusa e organica» I legami di sangue non sono più puri. Si modificano i rapporti di parentela: Da legami di sangue, all’interno della stessa specie A legami intraspecifici, non sessuali, orizzontali, tra organismi di specie e natura diverse

9 controllo sui corpi Immagine: “Immeasurable Results”, Lynn Randolph è l'immagine di una donna che entra in una macchina della risonanza magnetica (MRI), uno dei nuovi dispositivi di imaging medicale che promettono tanto. Una risposta alla nostra resistenza non innocente al dominio della tecnoscienza in situazioni di vita e di morte. la figura sopra la macchina rivela qualcosa in più di un quadro clinico. Un piccolo demone rosso batte sul cranio, ripetendo il rumore che la macchina espelle, un orologio senza lancette ma con chele di granchio bloccato e in attesa, uno scheletro figura con una lancia attende la decisione cruciale. Una sirena a bocca aperta e un pene galleggiante e dei testicoli attestano le paure e i desideri incommensurabili racchiusi nella testa di questa donna.

10 l’immaginario della catastrofe Immagine: “Millenial Children”, Lynn Randolph inquinamento nucleare ambientale genetico crisi delle diversità Nord: mappatura del genoma umano (terminato negli anni 2000) Sud: erosione della biodiversità 1992: Convenzione di Rio sulla Biodiversità

11 raccontare l’umanità Immagine: “Self-consortium”, Lynn Randolph Progetto Genoma Umano Progetto Diversità Genoma Umano “SimEve” è il prodotto di un’elaborazione cibernetica risultato dall’incrocio tra più facce di diverse etnie rappresentative delle varie istanze presenti negli Stati Uniti. Questi volti, alcuni dei quali sono riportati nella matrice creata sullo sfondo della copertina, sono stati fotografati e ricombinati tramite un programma di morphing computerizzato il processo di trasformazione della pop-star Michael Jackson attraverso le categorie di razza, sesso, genere, specie e generazione.

12 relazioni tra specie Immagine: “The Passion of OncoMouse”, Lynn Randolph “OncoTopo™ è mia parente stretta, o meglio, maschio o femmina che sia, è mia sorella e compagna. Fornita per definizione di ghiandole mammarie la sua essenza è mammifera, il sito per il trapianto di un gene tumorale umano […]. Anche se la sua promessa è decisamente laica, lei/lui è una figura del realismo cristiano: è il nostro capro espiatorio, esorcizza la nostra sofferenza, significa e rappresenta la nostra mortalità in modo potente e storicamente specifico, promettendo una salvezza culturalmente privilegiata – una “cura per il cancro”. A Few Words about Reproduction. Una pubbblicità della Logic General Corporation degli anni ‘80

13 vacche “sacre” vs mucche “pazze” La mucca in India è “sacra” perché ha un ruolo di sussistenza fondamentale nell’ecosistema, produce: latte pelli, corna, zoccoli forza lavoro letame (energia, fertilizzante) La mucca “pazza” si sacrifica per salvare il profitto delle multinazionali della carne: macchina da latte sostituzione di mangimi vegetali spugnette di plastica per ruminazione massiccio consumo di carne (cancro)

14 meglio “cyborg” che “dea”?

15 Buon dibattito e grazie per l’attenzione!


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