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1 Linee Guida per realizzare misure di semplificazione e promozione dell’istruzione tecnico professionale (a norma dell’art. 52 della legge 35/2012) Roma,

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1 1 Linee Guida per realizzare misure di semplificazione e promozione dell’istruzione tecnico professionale (a norma dell’art. 52 della legge 35/2012) Roma, 5 settembre 2012

2 2 La fonte normativa: art. 52 L. n. 135/2012 “Misure di semplificazione e promozione dell’istruzione tecnico- professionale e degli istituti tecnici superiori – ITS” 1. Con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università’ e della ricerca, adottato di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, con il Ministro dello sviluppo economico e con il Ministro dell’economia e delle finanze, d’intesa con la Conferenza unificata ai sensi dell’articolo 9 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sono adottate linee guida per conseguire i seguenti obiettivi, a sostegno dello sviluppo delle filiere produttive del territorio e dell’occupazione dei giovani: a) realizzare un’offerta coordinata, a livello territoriale, tra i percorsi degli istituti tecnici, degli istituti professionali e di quelli di istruzione e formazione professionale di competenza delle regioni; b) favorire la costituzione dei poli tecnico-professionali di cui all’articolo 13 del decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 7, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 aprile 2007, n. 40; c) promuovere la realizzazione di percorsi in apprendistato, ai sensi dell’articolo 3 del testo unico di cui al decreto legislativo 14 settembre 2011, n. 167, anche per il rientro in formazione dei giovani.

3 3 2. Con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università’ e della ricerca, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e con il Ministro dell’economia e delle finanze, adottato d’intesa con la Conferenza unificata ai sensi dell’articolo 9 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sono definite linee guida per: a) realizzare un’offerta coordinata di percorsi degli istituti tecnici superiori (ITS) in ambito nazionale, in modo da valorizzare la collaborazione multiregionale e facilitare l’integrazione delle risorse disponibili con la costituzione di non più di un istituto tecnico superiore in ogni regione per la medesima area tecnologica e relativi ambiti; b) semplificare gli organi di indirizzo, gestione e partecipazione previsti dagli statuti delle fondazioni ITS; c) prevedere, nel rispetto del principio di sussidiarietà, che le deliberazioni del consiglio di indirizzo degli ITS possano essere adottate con voti di diverso peso ponderale e con diversi quorum funzionali e strutturali.

4 4 Quattro scelte 1) Definire le linee guida attraverso una lettura integrata delle misure di semplificazione e di promozione dell’istruzione tecnico professionale e degli Istituti Tecnici Superiori (I.T.S.) per: - rafforzare la diffusione della cultura tecnica e scientifica; - migliorare l’orientamento scolastico e professionale degli studenti, dei giovani e delle loro famiglie con la collaborazione del sistema economico e produttivo dei territori; - avvalorare le responsabilità istituzionali, nel rispetto sostanziale del principio di sussidiarietà e delle specificità territoriali, in considerazione delle competenze regionali in materia di programmazione, dell’autonomia delle istituzioni scolastiche e dei soggetti economici e sociali del mondo del lavoro e delle professioni. Le linee guida contengono, quindi, requisiti obiettivo ispirati a criteri flessibili e a modelli orientativi capaci di dare valore alle progettualità territoriali e rispondere alle esigenze e specificità dei contesti attraverso leve ed indirizzi mirati a raggiungere gli obiettivi previsti dalla legge.

5 5 2) strutturare un sistema educativo innovativo e integrato con quello economico e produttivo, perché il contenimento della spesa in una fase di crisi, sia comunque possibile valorizzare lo sviluppo delle “human capabilities” personali e il potenziale territoriale per accrescere la competitività sui mercati internazionali. Come? in una logica di rete e di innovazione, di lungo periodo, che eviti, nel contempo, la riproduzione di un’offerta formativa secondo una logica autoreferenziale o in risposta soltanto alla domanda produttiva. 3) rafforzare - nel rispetto delle norme generali e degli standard minimi definiti a livello nazionale a presidio dei livelli essenziali delle prestazioni - l’azione regionale per costruire il sistema educativo di istruzione e formazione, ivi compresa l’istruzione e formazione tecnica superiore; Come? in modo unitario ed integrato per coniugare e stimolare il coinvolgimento degli attori del sistema locale con la logica della addizionalità delle risorse, anche attraverso la complementarietà e l'integrazione dei percorsi e delle filiere, considerando la collaborazione multiregionale e nazionale un’opportunità per il miglioramento e l’innovazione.

6 6 4) scegliere, in modo condiviso, riferimenti e richiami a “definizioni/concetti” (ad esempio, filiere produttive, distretti industriali, cluster tecnologi), quali indicazioni di riferimento, confine settoriale/territoriale riconosciuto in una specifica aggregazione economico-produttiva, ma non necessariamente esaustivi della realtà e della complessità di un determinato contesto, che possono essere riconosciute, potenziate/implementate ed esaltate solo valorizzando la progettualità e libertà espressa responsabilmente dai sistemi locali.

7 7 Otto impegni 1) accompagnare e sostenere la realizzazione delle linee guida in vista dell’attuazione della riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita ( legge 28 giugno 2012, n. 92 ), con particolare riferimento all’ articolo 4, comma 55, per la promozione e il sostegno alla realizzazione di reti territoriali che comprendono l’insieme dei servizi di istruzione, formazione e lavoro; 2) promuovere i percorsi in apprendistato come opportunità di immediato accesso al lavoro dei giovani e di crescita economica e sociale 3) completare l’applicazione dell’art. 13, comma 2, della legge n. 40 /2007, con la costituzione, in ambito provinciale o sub-provinciale, dei Poli tecnico- professionali. Come? -attraverso modalità organizzative di condivisione delle risorse pubbliche e private disponibili, anche ai fini di un più efficiente ed efficace ricorso agli spazi di flessibilità organizzativa delle istituzioni scolastiche e formative, con il pieno utilizzo degli strumenti previsti dagli ordinamenti in vigore; - a partire dalla realizzazione di progetti pilota, anche in ambito interprovinciale, sulla base delle determinazioni delle Regioni, con riferimento alle caratteristiche del sistema produttivo del territorio, attraverso aggregazioni tra soggetti pubblici e privati formalizzate con accordi di rete, redatti nel rispetto degli standard minimi stabiliti a livello nazionale (all. C delle linee guida)

8 8 4) semplificare gli organi e la governance degli Istituti Tecnici Superiori (.I.TS.) e potenziarne il ruolo come istituti di eccellenza ad alta specializzazione tecnologica, nella logica delle “smart specialization”,. la cui offerta si configura in percorsi ordinamentali. Come? -con la definitiva conclusione dell’attuale fase transitoria entro il 31.12.2012 e la messa a regime degli ITS entro la programmazione regionale 2013/2015, in modo che, in ogni regione, vi sia un solo I.T.S. per ciascun ambito, in base agli standard contenuti nelle linee guida. Con riferimento a tale programmazione, sono considerati prioritari programmi di intervento multiregionali, volti a valorizzare le complementarietà tra le filiere produttive dei territori interessati; -con la possibilità di articolare - sulla base degli indirizzi della programmazione regionale - i percorsi formativi degli I.T.S. relativi alle figure nazionali di riferimento in specifici profili, per soddisfare meglio il fabbisogno formativo di una determinata filiera produttiva territoriale,, e di attivare percorsi riferiti a figure relative ad ambiti compresi in altre aree tecnologiche, sempreché strettamente correlati a documentate esigenze della filiera produttiva di riferimento.

9 9 5) determinare l’organizzazione delle commissioni degli esami finali per il rilascio di diplomi di tecnico superiore, nel rispetto dei criteri generali stabiliti a livello nazionale (allegato D delle linee guida); 6) adottare le linee guida in base a una lettura integrata delle misure di semplificazione e di promozione dell’istruzione tecnico professionale 7) promuovere, a livello regionale e nazionale, programmi condivisi che, evitando duplicazioni e sovrapposizioni di interventi, facilitino la realizzazione di: –un confronto sistematico con le parti sociali e gli altri soggetti interessati del mondo del lavoro e delle professioni, anche per sostenere lo sviluppo di piani multiregionali di intervento per ambiti complessi, mirati a valorizzare la complementarietà tra filiere produttive e filiere formative (all. A, punto c); – il monitoraggio la valutazione dell’applicazione delle linee guida di cui alla presente intesa, anche con il coinvolgimento dei Presidenti delle Fondazioni I.T.S.; –aggiornare periodicamente gli ambiti e le figure nazionali di riferimento degli I.T.S.

10 10 8) disciplinare l’assegnazione delle risorse: - agli I.T.S., compresi nella programmazione delle Regioni in modo stabile, considerandoli organizzazioni non lucrative di utilità sociale sulla base di criteri e requisiti minimi di avvio e riconoscimento del titolo, ai fini dell’ accesso iniziale allo specifico Fondo, e di indicatori di realizzazione e di risultato, ai fini del mantenimento della autorizzazione al riconoscimento del titolo e di ulteriore accesso al Fondo. A questo fine, la legge n. 135/2012 (c.d. “spending review”), ha introdotto, all’art. 7, comma 37-ter, uno stanziamento annuo del Fondo, pari a 14 milioni di euro, dall’e.f. 2013; -ai Poli tecnico professionali, nell'ambito delle risorse umane, strumentali, logistiche e finanziarie disponibili a legislazione vigente, da individuare all’atto della costituzione dei Poli, anche con la previsione di un apposito fondo, con la possibilità di potenziare i programmi di rete dei Poli con le risorse messe a disposizione dall’Unione europea, e con quelle di cui alla legge n. 109/1996 in materia di gestione e destinazione di beni sequestrati o confiscati.

11 11 Linee guida: indice 1) Glossario 2) I Poli tecnico-professionali a) I poli in una logica di rete b) Significato e funzionalità del polo 3) Indirizzi per la realizzazione di un’offerta coordinata a livello territoriale 4) Indirizzi per l’Istruzione tecnica superiore (I.T.S.) a) Identità degli I.T.S. b) Semplificazione degli organi e governance interna delle Fondazioni I.T.S. c) Indirizzi per la programmazione multiregionale d) Standard di riferimento e) Indicatori per il monitoraggio e la valutazione 5) Risorse a) Criteri e requisiti minimi di accesso iniziale al Fondo b) Indicatori di realizzazione e di risultato per il mantenimento dell’autorizzazione al rilascio del titolo e di accesso del finanziamento del Fondo 6) Province autonome di Trento e Bolzano

12 12 La collaborazione delle parti sociali La collaborazione, a livello nazionale e regionale, delle Parti sociali, dei Collegi e degli Ordini professionali delle professioni tecniche, è essenziale per il raggiungimento degli obiettivi esplicitati nelle linee guida, oggetto dell’intesa. Il MIUR, il MLPS, il MISE, di concerto con il MEF, contano di sottoscriverla con la Conferenza delle Regioni e delle Autonomie locali entro il corrente mese in sede di Conferenza unificata. Come realizzarla? secondo un programma di lavoro da condividere con le Parti sociali, i Collegi e gli Ordini professionali nel dialogo e nel confronto in relazione agli impegni che verranno assunti con l’intesa …... …...… a partire da oggi!


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