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Rebecca Clara Beatrice Mariapaola Giulio Gabriele Linda presentano.

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Presentazione sul tema: "Rebecca Clara Beatrice Mariapaola Giulio Gabriele Linda presentano."— Transcript della presentazione:

1 Rebecca Clara Beatrice Mariapaola Giulio Gabriele Linda presentano

2 IL POPOLO CURDO

3 INDICE  introduzione introduzione introduzione  il Kurdistan Kurdistan  l’Iran l’Iran  Problematiche geo-politiche e sociali Problematiche geo-politiche e sociali Problematiche geo-politiche e sociali  attualità attualità  politica politica  economia economia  Curdi in Iran Curdi in IranCurdi in Iran  migrazioni curde migrazioni curde migrazioni curde

4 Curdi gruppo etnico medio orientale di ceppo iranico, che abita una regione situata tra il Caucaso ed il Golfo Persico definita “Kurdistan”. Curdi gruppo etnico medio orientale di ceppo iranico, che abita una regione situata tra il Caucaso ed il Golfo Persico definita “Kurdistan”. Comunità curde sono presenti anche in Libano, Armenia ed Azerbaijan. I Curdi costituiscono uno dei più grandi gruppi etnici privi di uno stato nazionale proprio. Comunità curde sono presenti anche in Libano, Armenia ed Azerbaijan. I Curdi costituiscono uno dei più grandi gruppi etnici privi di uno stato nazionale proprio. Per oltre un secolo i Curdi hanno cercato di ottenere la creazione di un vero "Kurdistan" indipendente o autonomo. Per oltre un secolo i Curdi hanno cercato di ottenere la creazione di un vero "Kurdistan" indipendente o autonomo. I governi degli stati che ospitano i Curdi si sono sempre opposti attivamente all'idea di uno stato curdo, ritenendo che la nascita di un tale stato li costringerebbe a cedere parte dei propri territori. I governi degli stati che ospitano i Curdi si sono sempre opposti attivamente all'idea di uno stato curdo, ritenendo che la nascita di un tale stato li costringerebbe a cedere parte dei propri territori. INTRODUZIONE

5 Kurdistan zona molto estesa che comprende parte settentrionale e nord-orientale della Mesopotamia: Iraq, Turchia, Iran e, in minor misura, Siria ed Armenia. Kurdistan zona molto estesa che comprende parte settentrionale e nord-orientale della Mesopotamia: Iraq, Turchia, Iran e, in minor misura, Siria ed Armenia. Kurdistan, disomogeneo linguisticamente e culturalmente, non è uno stato indipendente. Kurdistan, disomogeneo linguisticamente e culturalmente, non è uno stato indipendente.

6 Il termine “Kurdistan” dovrebbe indicare la regione abitata da Curdi, ma ha acquistato una connotazione politica: dietro questa delimitazione geografica si nasconde uno dei luoghi piu' ricchi di petrolio al mondo; questo porta a forti interessi economici ed è uno dei motivi dell'invasione americana in Iraq. Il termine “Kurdistan” dovrebbe indicare la regione abitata da Curdi, ma ha acquistato una connotazione politica: dietro questa delimitazione geografica si nasconde uno dei luoghi piu' ricchi di petrolio al mondo; questo porta a forti interessi economici ed è uno dei motivi dell'invasione americana in Iraq.

7 L’IRAN Repubblica Islamica dell'Iran paese mediorientale, situato nel sud-ovest asiatico.Repubblica Islamica dell'Iran paese mediorientale, situato nel sud-ovest asiatico. Un tempo noto come Persia.Un tempo noto come Persia. L'Iran confina a Ovest con la Turchia e l'Iraq; a Nord con il Turkmenistan, l'Azerbaijan, l'Armenia e il Mar Caspio; a Est con il Pakistan e l'Afghanistan, mentre a Sud è delimitata dal Golfo Persico e dell'Oman.L'Iran confina a Ovest con la Turchia e l'Iraq; a Nord con il Turkmenistan, l'Azerbaijan, l'Armenia e il Mar Caspio; a Est con il Pakistan e l'Afghanistan, mentre a Sud è delimitata dal Golfo Persico e dell'Oman.

8 Il territorio dell'Iran corrisponde alla parte occidentale dell'altopiano iranico. Il territorio dell'Iran corrisponde alla parte occidentale dell'altopiano iranico. Dall'Azerbaigian partono due sistemi montuosi: Dall'Azerbaigian partono due sistemi montuosi: a Nord la catena dell'Elburz e a Sud il sistema dello Zagros. I fiumi più lunghi sono tributari del bacino mesopotamico. I fiumi più lunghi sono tributari del bacino mesopotamico. Le regioni interne hanno clima arido con forti escursioni termiche; lungo le coste si hanno condizioni tropicali e subtropicali. Le regioni interne hanno clima arido con forti escursioni termiche; lungo le coste si hanno condizioni tropicali e subtropicali.

9 Condizione Della donna Della donnaPROBLEMATICHE GEO-POLITICHE e SOCIALI Popolazione curda Politica Economia Attualità Negazione della libertà personale Negazione della libertà personale

10 POLITICA Dalla rivoluzione del 1979 la Guida Suprema è il rahbar o, in sua assenza, un consiglio di capi religiosi. Questi ultimi vengono scelti da un'assemblea di esponenti religiosi.. Il Consiglio dei Guardiani possiede 12 membri: 6 religiosi, scelti dalla Guida Suprema, e 6 laici, nominati dal parlamento. Tale consiglio ha il compito di approvare le candidature alla presidenza della Repubblica. Questo consiglio è inoltre comandante in capo delle forze armate. A capo dello Stato vi è il Presidente, eletto a maggioranza assoluta con suffragio universale. Dopo la sua elezione, il Presidente nomina e presiede il Consiglio dei Ministri. Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad

11 Il parlamento iraniano, monocamerale, chiamato Assemblea Consultiva Islamica, è composto da 290 membri, eletti con voto diretto e segreto. Tutta la legislazione deve essere vagliata dal Consiglio dei Guardiani in base al principio della vilāet-e faqih, ossia la "tutela del giurisperito", per controllare che le leggi non siano in contrasto col Corano e la dottrina islamica. I 6 membri laici del Consiglio si pronunciano sulla costituzionalità delle leggi, mentre i 6 membri religiosi esaminano la loro conformità con i dettami islamici. Discorso del presidente iraniano alle Nazioni Unite

12 Nuova,Costituzione,della, Repubblica,islamica,del,1979,riconosce Khomeini come,massima,guida,politico- spirituale e gli attribuisce poteri assoluti e totalizzanti a vita. Il suo regime propugna la diffusione del fondamentalismo islamico. Nemico numero uno del nuovo regime gli USA, simbolo della corruzione della civiltà occidentale, contro il quale è legittimo anche l’uso del terrorismo. Intanto,le,condizioni economiche iraniane sono al disastro. Nel 1995,il,presidente statunitense,Bill,Clinton,decide l'embargo,commerciale,all'Iran,per costringere il governo ad abbandonare il programma nucleare ed il sostegno al,terrorismo.

13 Dal 1997 è Presidente della Repubblica Islamica Mohammed Khatami, un riformista, che coagula attorno a sé il desiderio popolare di riforme democratiche e di sviluppo sociale. Oggi l’Iran continua ad essere un Paese in bilico tra riformismo e conservazione. Il 70 per cento della popolazione ha meno di 30 anni e il 60 per cento meno di 25. Un Paese giovane, quindi, che mal sopporta le regole imposte dalla Rivoluzione islamica del 1979. Le donne rappresentano il 52 per cento degli iscritti alle università del Paese, che si battono per una modernizzazione della società anche nei costumi quotidiani.

14 ECONOMIA Tra 1960 e 1977, l’Iran inizia un processo di industrializzazione non accompagnato da un aumento delle infrastrutture e dallo sviluppo dell'agricoltura. Continuano le tensioni politiche e religiose che danno vita a moti di protesta, la guerra con l'Iraq e il crollo del prezzo del petrolio. Sebbene occupi il secondo posto mondiale per riserve petrolifere, l’Iran ha scarsa disponibilità di raffinare il prodotto così spende troppo nell'importazione di combustibile. Il 30% della popolazione vive ancora di agricoltura, praticata su un territorio coltivato solo per il 10%. Diffuso l'allevamento bovino nelle zone di pascoli, ovino e caprino in quelle più aride.

15 Oltre al petrolio, in Iran sono presenti gas naturale, ferro, rame, carbone e anche altri idrocarburi. Sorte alcune industrie nei settori petrolchimico, siderurgico, metallurgico e meccanico e si sono sviluppate industrie per la produzione di beni di consumo. Crisi nei primi anni Novanta, con pesanti costi sociali: rialzo dell'inflazione, difficoltà dell'industria nazionale e una lunga serie di inconvenienti. Si aggiungono i problemi causati dall'ideologia religiosa che ha impedito la privatizzazione di alcuni settori dell'economia: per esempio il divieto di investimenti in paesi stranieri. Nel 2008 il governo iraniano annuncia l’imminente apertura della Iranian Oil Bourse (IOB). Nel gennaio 2008 una serie di danni ai cavi di fibra ottica sottomarini isola l'Iran dalla rete Internet (oltre all'Iran disguidi si sono avuti negli altri Paesi del Golfo, oltre che in Egitto e in India), è così impossibile apertura della borsa.

16 I Curdi iraniani hanno subito esecuzioni sommarie, torture e processi iniqui. Le torture vengono inflitte sia come pene dettate dal Corano, sia come forma di pressione verso i prigionieri per farli confessare o spingerli a ritirare le affermazioni fatte. I curdi in Iran sono 6 milioni ca., a maggioranza sunnita, e sono da sempre insofferenti nei confronti del potere centrale. Il crollo del potere imperiale (1979) e la crisi che ne è seguita prima della stabilizzazione del regime islamico hanno spinto i curdi iraniani riuniti attorno PDKI (Partito democratico del Kurdistan Iraniano) ad una ribellione con l’intento si ottenere l’autonomia (non l’indipendenza). Il potere sciita ha rifiutato ogni richiesta in tal senso ed ha dato il via ad una dura repressione. La guerra farà, in due anni (1979-1980), circa 10.000 morti.

17 I curdi si rifiutarono di partecipare al referendum del 1979 per la creazione della Repubblica Islamica. I curdi si rifiutarono di partecipare al referendum del 1979 per la creazione della Repubblica Islamica. Il leader del PDKI, Ghassemlou, si avvicina a Saddam Hussein che finanzia la guerriglia curda che costringe l’Iran a mantenere un forte contingente di truppe nel nord del paese distogliendole dalla guerra con l’Iraq. Il leader del PDKI, Ghassemlou, si avvicina a Saddam Hussein che finanzia la guerriglia curda che costringe l’Iran a mantenere un forte contingente di truppe nel nord del paese distogliendole dalla guerra con l’Iraq. Alla morte di Khomeini, Ghassemlou si riavvicina al potere centrale di Theran e inizia in Austria un negoziato. Alla morte di Khomeini, Ghassemlou si riavvicina al potere centrale di Theran e inizia in Austria un negoziato. Nel 1989 Ghassemlou viene assassinato. Stessa fine ha fatto il suo successore, ucciso a Berlino nel 1992. Nel 1989 Ghassemlou viene assassinato. Stessa fine ha fatto il suo successore, ucciso a Berlino nel 1992. L’obiettivo curdi iraniani è convincere i paesi europei a far pressioni sul potere centrale affinché ponga fine allo stato d’assedio che soffoca il Kurdistan iraniano. L’obiettivo curdi iraniani è convincere i paesi europei a far pressioni sul potere centrale affinché ponga fine allo stato d’assedio che soffoca il Kurdistan iraniano.

18 Dalla rivoluzione islamica a oggi i Curdi iraniani hanno subito la dura repressione esercitata dal governo di Teheran. In Iraq si sono verificate e continuano a verificarsi le repressioni di più ampia portata nei confronti dei Curdi: essi hanno infatti sempre rappresentato la resistenza più matura e organizzata, subendo così deportazioni di massa in Iran, bombardamenti di villaggi e attacchi con armi chimiche. Allo scoppio della guerra tra Iran e Iraq, le autorità irachene ordinarono le deportazioni di migliaia di Curdi in Iran. I deportati erano donne, vecchi e bambini, mentre i maschi vennero arrestati e imprigionati senza alcuna accusa.

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20 NEGAZIONE DELLA LIBERTA’ PERSONALE il Tribunale della Rivoluzione di Sanadaj, in Iran, ha condannato a morte due giornalisti curdi: Adnan Hosseipur del settimanale Asu è accusato di attività sovversive, mentre Hiwa Boutimar di aver collaborato a pubblicazioni clandestine. Secondo Amnesty International sono 177 le persone giustiziate dai Tribunali della Rivoluzione iraniani solo nel 2006; si tratta di uno sterminio,che si unisce a una politica di vero e proprio terrore attuata nei confronti di ogni tipo di oppositore e sui media con tutte le forme di repressione conosciute. Urgente e necessario è che la Comunità Internazionale,sia della politica sia dell’opinione pubblica, sposi la causa delle opposizioni liberali e democratiche, riconoscendole come interlocutori alternativi alle dittature e sostenendole nelle loro azioni. Con la morte di altri due giornalisti, anche loro curdi, nell’attentato di Kirkuk che ha provocato 85 morti e 180 feriti, il numero dei giornalisti caduti in Iraq nel 2007 tocca i quaranta. Sono invece già 72 i giornalisti uccisi nel mondo in questa prima metà dell’anno. Se vogliamo che in questo mondo possa esistere un’informazione libera, dovremo prima o poi renderci conto che sono ormai irrinviabili interventi concreti delle Nazioni Unite e dell’Unione Europea a tutela della vita e della sicurezza dei giornalisti.

21 Il Parlamento condanna gli arresti e la carcerazione di cibergiornalisti e di weblogger e la parallela censura di numerose pubblicazioni in rete, di weblog e siti internet nonché i recenti arresti arbitrari di giornalisti e le gravi restrizioni imposte ai media in Iran. Invita pertanto le autorità iraniane ad ottemperare agli obblighi che incombono loro ai sensi della Convenzione internazionale sui diritti civili e politici, e in particolare a consentire la libera espressione delle opinioni in siti internet, nei weblog e sulla stampa. Il Parlamento condanna gli arresti e la carcerazione di cibergiornalisti e di weblogger e la parallela censura di numerose pubblicazioni in rete, di weblog e siti internet nonché i recenti arresti arbitrari di giornalisti e le gravi restrizioni imposte ai media in Iran. Invita pertanto le autorità iraniane ad ottemperare agli obblighi che incombono loro ai sensi della Convenzione internazionale sui diritti civili e politici, e in particolare a consentire la libera espressione delle opinioni in siti internet, nei weblog e sulla stampa. Alla Presidenza del Consiglio e ai rappresentanti diplomatici degli Stati membri in Iran, è chiesto di avviare con urgenza un'azione a favore della liberazione immediata dei giornalisti, cibergiornalisti e weblogger sottoposti a procedimenti penali o condannati per reati di stampa e di opinione come Akbar Ganji, il cui stato di salute è gravemente compromesso dopo più di cinque anni di carcere per reati di stampa e opinione e 60 giorni di sciopero della fame. Alla Presidenza del Consiglio e ai rappresentanti diplomatici degli Stati membri in Iran, è chiesto di avviare con urgenza un'azione a favore della liberazione immediata dei giornalisti, cibergiornalisti e weblogger sottoposti a procedimenti penali o condannati per reati di stampa e di opinione come Akbar Ganji, il cui stato di salute è gravemente compromesso dopo più di cinque anni di carcere per reati di stampa e opinione e 60 giorni di sciopero della fame. Libertà di stampa

22 Diritti umani I deputati chiedono all'Iran di riprendere il dialogo con l'Unione europea in materia di diritti umani e invitano il Consiglio e la Commissione a seguirne da vicino gli sviluppi e ad affrontare nel quadro di tale dialogo casi concreti di violazioni dei diritti umani. La Commissione dovrebbe fare un uso efficace dell'iniziativa europea per la democrazia e i diritti umani al fine di intensificare i contatti e la cooperazione con la società civile e i media indipendenti iraniani. Occorre poi che, congiuntamente al Parlamento europeo, appoggi la democrazia e il rispetto dei diritti umani in Iran. La risoluzione comune «condanna fermamente» le sentenze capitali e le esecuzioni di minori, in particolare se inflitte a causa di atti o orientamenti sessuali, ed esorta le autorità iraniane a sospendere immediatamente quelle già comminate a tre diciassettenni e a due sedicenni. I deputati, chiedono poi che la maggiore età in Iran sia portata a 18 anni e sollecitano l'Iran a rispettare le disposizioni della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo, che prevede la pena capitale per reati commessi da persone minori di 18 anni al momento dei fatti.

23 Il Parlamento sollecita l'Iran a firmare la convenzione sull'eliminazione di qualsiasi forma di discriminazione contro le donne e condanna l'intensificarsi di arresti e punizioni di donne per uso scorretto del velo. Il Parlamento sollecita l'Iran a firmare la convenzione sull'eliminazione di qualsiasi forma di discriminazione contro le donne e condanna l'intensificarsi di arresti e punizioni di donne per uso scorretto del velo. I deputati, infine, condannano il trattamento riservato a minoranze quali i curdi, «vittime di discriminazioni e vessazioni sulla base delle loro convinzioni religiose e dell'appartenenza etnica». I deputati, infine, condannano il trattamento riservato a minoranze quali i curdi, «vittime di discriminazioni e vessazioni sulla base delle loro convinzioni religiose e dell'appartenenza etnica». Condizione delle donne e persecuzione di minoranze

24 I mercenari islamisti Bassiji hanno il compito di monitorare tutte le donne. Viene proposto un "costume nazionale" per rimediare al modo di vestire "troppo liberale" di molte donne di oggi in Iran. Inoltre, si pensa all'aumento del numero dei parchi pubblici per sole donne, oltre ad autobus e treni dove possano viaggiare solo loro lontano dagli uomini. In più, si pensa a vietare l'ingresso nei ristoranti alle donne single.I mercenari islamisti Bassiji hanno il compito di monitorare tutte le donne. Viene proposto un "costume nazionale" per rimediare al modo di vestire "troppo liberale" di molte donne di oggi in Iran. Inoltre, si pensa all'aumento del numero dei parchi pubblici per sole donne, oltre ad autobus e treni dove possano viaggiare solo loro lontano dagli uomini. In più, si pensa a vietare l'ingresso nei ristoranti alle donne single. Le donne in Iran non possono entrare negli stadi, cantare da sole, ballare e studiare certe materie. Non possono divenire giudici, perchè l'Islam le considera inferiori all'uomo. I loro capelli vengono considerati come "tentazione satanica" e perciò devono essere coperti. Le donne in Iran non possono entrare negli stadi, cantare da sole, ballare e studiare certe materie. Non possono divenire giudici, perchè l'Islam le considera inferiori all'uomo. I loro capelli vengono considerati come "tentazione satanica" e perciò devono essere coperti. Prima della presa di potere di Khomeini, prima del 1979, le donne in Iran erano ministri, pilotesse, insegnanti, giudici, ambasciatrici, dottoresse e hanno ottenuto il diritto di voto molto prima della Svizzera. Molte donne iraniane considerano il velo come simbolo dell'oppressione delle donne e molte coraggiose ragazze lo hanno perfino bruciato durante manifestazioni anti-regimePrima della presa di potere di Khomeini, prima del 1979, le donne in Iran erano ministri, pilotesse, insegnanti, giudici, ambasciatrici, dottoresse e hanno ottenuto il diritto di voto molto prima della Svizzera. Molte donne iraniane considerano il velo come simbolo dell'oppressione delle donne e molte coraggiose ragazze lo hanno perfino bruciato durante manifestazioni anti-regime

25 Le donne il cui abbigliamento e trucco sono contro le leggi religiose saranno perseguite immediatamente e condannate alla fustigazione e a pagare delle indennità. Sono proibiti: I fazzoletti (foulard o sciarpe) che non coprono i capelli ed il collo Pena: da 10 giorni a 10 mesi di prigione I soprabiti o i cappotti stretti e quelli corti sopra il ginocchio e le cui maniche non coprano il polso Pena: Fustigazione, multe, arresti, botte. I pantaloni stretti che non coprano le caviglie e il trucco sono tutti proibiti” Pena: Fustigazione

26 Distinzioni dei ruoli uomo /donna L’uomo è adatto ad operare nei campi finanziari e giudiziari L’uomo è l’unico della famiglia che può lavorare L’uomo può lavorare in tutti i campi della vita politica ed economica L’uomo può diventare un giudice La donna trova difficoltà nel lavorare in campi finanziari ed economici La donna deve partorire, allattare e allevare i figli. La donna è fragile fisicamente e moralmente e non è adatta a tutti i campi della vita politica ed economica La donna non può diventare un giudice perché ha una morale flessibile. Non è conveniente che tutti i giorni siano testimoni dei litigi o che emettono la sentenza di morte

27 Iran: le elezioni farsa Si sono svolte le elezioni in Iran, elezioni fortemente minate dall’esclusione pressoché totale delle forze riformiste che rappresentano la grande maggioranza della popolazione iraniana che vorrebbe sottrarsi al giogo dei Mullah. Si sono svolte le elezioni in Iran, elezioni fortemente minate dall’esclusione pressoché totale delle forze riformiste che rappresentano la grande maggioranza della popolazione iraniana che vorrebbe sottrarsi al giogo dei Mullah. “Questo non è uno Stato democratico – sostiene la resistenza iraniana – ma è un regime teocratico e fascista” “Questo non è uno Stato democratico – sostiene la resistenza iraniana – ma è un regime teocratico e fascista” Quelle che si sono svolte non possono certo definirsi elezioni democratiche. Il primo presupposto che viene richiesto ai candidati è una dichiarazione scritta nella quale si giura completa fedeltà al Sommo leader, Ali Khamenei, il che significa giurare fedeltà ai Mullah e alla loro politica teocratica. Ogni candidato, prima di essere inserito nelle liste elettorali, deve passare decine di filtri e di controlli, in prevalenza effettuati attraverso l’intelligence del regime. In pratica questi controlli nell’ordine vengono effettuati da il Ministero dell’Intelligence, poi dalle forze di sicurezza dello Stato, poi ancora dal Procuratore Generale e dalla cancelleria, infine per quelli rimasti c’è la ghigliottina dei Guardiani del Consiglio, direttamente collegabili ai Mullah. Ogni candidato, prima di essere inserito nelle liste elettorali, deve passare decine di filtri e di controlli, in prevalenza effettuati attraverso l’intelligence del regime. In pratica questi controlli nell’ordine vengono effettuati da il Ministero dell’Intelligence, poi dalle forze di sicurezza dello Stato, poi ancora dal Procuratore Generale e dalla cancelleria, infine per quelli rimasti c’è la ghigliottina dei Guardiani del Consiglio, direttamente collegabili ai Mullah. E’ chiaro come chiunque voglia proporre una qualche forma di riformismo venga scartato durante tutta questa strada, prima ancora di arrivare a proporre la propria candidatura. In Iran i Mullah hanno definito tutto questo “ingegneria delle elezioni”. In pratica, il leader supremo Ali Khamenei, ha organizzato il Ministero degli Interni che dirige tutti i filtri applicabili ai candidati, come un immenso imbuto del Regime dove finiscono tutti coloro che presentano la loro candidatura. E’ chiaro come chiunque voglia proporre una qualche forma di riformismo venga scartato durante tutta questa strada, prima ancora di arrivare a proporre la propria candidatura. In Iran i Mullah hanno definito tutto questo “ingegneria delle elezioni”. In pratica, il leader supremo Ali Khamenei, ha organizzato il Ministero degli Interni che dirige tutti i filtri applicabili ai candidati, come un immenso imbuto del Regime dove finiscono tutti coloro che presentano la loro candidatura.

28 Ali khamenei ha messo nei posti chiave del Ministero tutti elementi provenienti dal settore dell’intelligence e dalle Guardie della Rivoluzione Islamica, facendo in modo che venissero scartati oltre l’80% dei candidati riformisti.Ali khamenei ha messo nei posti chiave del Ministero tutti elementi provenienti dal settore dell’intelligence e dalle Guardie della Rivoluzione Islamica, facendo in modo che venissero scartati oltre l’80% dei candidati riformisti. Rimangono tuttavia alcuni dei candidati considerati “ostili” al regime, questo affinché gli osservatori esterni non possano dire che i Mullah abbiano truccato le elezioni. In effetti i candidati passati ai vari filtri del regime non potranno mai ottenere una maggioranza che gli permetta di governare il Paese, sono solo un paravento per l’opinione pubblica mondiale, tanto da permettere ai fautori del regime iraniano, specie in Europa, di affermare che le elezioni si sono svolte democraticamente. Rimangono tuttavia alcuni dei candidati considerati “ostili” al regime, questo affinché gli osservatori esterni non possano dire che i Mullah abbiano truccato le elezioni. In effetti i candidati passati ai vari filtri del regime non potranno mai ottenere una maggioranza che gli permetta di governare il Paese, sono solo un paravento per l’opinione pubblica mondiale, tanto da permettere ai fautori del regime iraniano, specie in Europa, di affermare che le elezioni si sono svolte democraticamente. Facendo i conti con più precisione possiamo notare come i candidati iniziali fossero 7597, di questi 2069 sono stati “squalificati” al primo filtro, quello del Ministero dell’Intelligence, altri 1052 si sono “ritirati” non avendo alcuna possibilità di passare il secondo filtro. Attualmente la coalizione dei riformatori può contare solo su 55 candidati sui 450 che inizialmente erano riusciti a passare. Ci sarebbero poi altri 160 candidati riconducibili in qualche modo ai riformatori ma facenti parte della fazione di Karoubi, non prettamente anti Mullah. I candidati conservatori e fedeli quindi al leader supremo sono 4476. Facendo i conti con più precisione possiamo notare come i candidati iniziali fossero 7597, di questi 2069 sono stati “squalificati” al primo filtro, quello del Ministero dell’Intelligence, altri 1052 si sono “ritirati” non avendo alcuna possibilità di passare il secondo filtro. Attualmente la coalizione dei riformatori può contare solo su 55 candidati sui 450 che inizialmente erano riusciti a passare. Ci sarebbero poi altri 160 candidati riconducibili in qualche modo ai riformatori ma facenti parte della fazione di Karoubi, non prettamente anti Mullah. I candidati conservatori e fedeli quindi al leader supremo sono 4476. Conclusione, le elezioni in Iran non hanno niente di democratico anche se il tentativo di gettare polvere negli occhi degli osservatori è evidente. Niente e nessuno riuscirà a scalzare Ahmadinejad e a imporre al Paese un cammino riformista. Conclusione, le elezioni in Iran non hanno niente di democratico anche se il tentativo di gettare polvere negli occhi degli osservatori è evidente. Niente e nessuno riuscirà a scalzare Ahmadinejad e a imporre al Paese un cammino riformista. Ahmadinejad alla fine delle elezioni avrà molto più potere di quanto ha oggi il che gli permetterà di stringere ancora di più le maglie del Diritto e di viaggiare ancora più spedito verso la sua prima bomba atomica con tutto quello che ne consegue. Ahmadinejad alla fine delle elezioni avrà molto più potere di quanto ha oggi il che gli permetterà di stringere ancora di più le maglie del Diritto e di viaggiare ancora più spedito verso la sua prima bomba atomica con tutto quello che ne consegue.

29 Nucleare: da cinque anni colloqui segreti Iran-Usa Negli ultimi cinque anni gli Stati Uniti e l'Iran hanno avuto colloqui segreti sul programma nucleare. La notizia e' stata data dall'ex diplomatico americano Thomas Pickering al quotidiano britannico 'The Independent'. Alcuni iraniani erano legati alle istituzioni della repubblica islamica e, sebbene il dossier nucleare fosse al centro della discussione, gli argomenti trattati erano molti, ha precisato Pickering, aggiungendo che gli incontri si sono svolti al di fuori dei due Paesi. L'ex diplomatico ha inoltre dichiarato che il presidente Usa, George Bush, era al corrente di questi incontri - promossi dalla 'UN Association of the Usa, un'associazione americana impegnata a diffondere i valori dell'Onu, e dall'International Peace Research Institute di Stoccolma - e che non li ha mai scoraggiati. "Riuscire a evitare che Teheran si doti di armi atomiche e' possibile, a patto che vi sia una vera volonta' in questa direzione da parte di entrambi i governi", ha concluso Pickering.

30 L’Iran chiede di entrare in organizzazione antiterrorismo Il ministro iraniano degli Esteri Manuchehr Mottaki ha annunciato che il Tagikistan sosterrà la richiesta di Teheran di entrare nell’organizzazione antiterroristica Shanghai Cooperation Organization (Sco). Anche il segretario Sco, il kazako Bolat Nurgaliev, ha dato il benvenuto a questa richiesta. La Sco è stata creata per combattere il terrorismo internazionale ma è diventata sempre più un luogo privilegiato di collaborazione economica e politica. Teheran cerca di rompere l’isolamento internazionale conseguente all’accusa di sviluppare il nucleare a fini bellici e di sostenere il terrorismo internazionale. Con la Sco, che comprende il 25% del territorio mondiale ed è il maggior produttore di energia del mondo, l'Iran sarebbe un partner privilegiato di Russia e Cina (a loro volta molto interessate al suo gas e petrolio) e, quale organizzazione “militare”, potrebbe assicurarle protezione contro un attacco di Stati Uniti e Israele. Esperti osservano che Mosca e Pechino sono interessate a creare nell’Asia centrale una zona di collaborazione privilegiata, ma osservano pure che la posizione dell’Iran è molto “compromessa” e che la sua ammissione nel gruppo sarebbe utile a Teheran più che a Russia e Cina, non intenzionate a creare immediati contrasti con Stati Uniti e Unione europea, maggiori accusatori del programma nucleare iraniano. E' probabile perciò che la richiesta di Teheran non sia accolta, finché non risolve le sue questioni nucleari.


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