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Università degli Studi di Milano Facoltà di Scienze Politiche- GLO PROCESSI DI GLOBALIZZAZIONE GRUPPO 2 Intervista in profondità “… lo spazio sembra rimpicciolire.

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Presentazione sul tema: "Università degli Studi di Milano Facoltà di Scienze Politiche- GLO PROCESSI DI GLOBALIZZAZIONE GRUPPO 2 Intervista in profondità “… lo spazio sembra rimpicciolire."— Transcript della presentazione:

1 Università degli Studi di Milano Facoltà di Scienze Politiche- GLO PROCESSI DI GLOBALIZZAZIONE GRUPPO 2 Intervista in profondità “… lo spazio sembra rimpicciolire fino a diventare un villaggio globale (...) mentre gli orizzonti temporali si accorciano al punto in cui il presente è tutto ciò che c'è, dobbiamo venire a patti con un travolgente senso di compressione dei nostri mondi spaziali e temporali …” (David Harvey)

2 Come viviamo il rapporto con il tempo? Linee guida per la conduzione dell’intervista 1.ACCELERAZIONE DEI RITMI DI VITA 2.PRECARIETA’ E FLESSIBILITA’ 3.RAPPORTO CON LA PROGETTUALITA’ 4.MEMORIA E RAPPORTO CON IL PASSATO

3 1. ACCELERAZIONE DEI RITMI DI VITA “Inizialmente ho scelto di fare il libero professionista proprio nella prospettiva di gestire liberamente il mio tempo; ciò però non è avvenuto, anzi quasi come controsenso a volte impiego il fine settimana per terminare pratiche e per adempiere a scadenze urgenti …” (Matteo, 33 anni, avvocato, Erba) Il tono dominante nella società contemporanea suggerisce una concezione del tempo come qualcosa di sfuggevole, da rincorrere continuamente. I ritmi di vita e la scansione delle giornate sono sempre più frenetici e la velocità rende più simili i momenti di tempo libero a quelli dedicati al lavoro e allo studio. I processi di accelerazione obbligano le persone, specialmente le più impegnate, ad una rigorosa e meticolosa organizzazione della giornata.

4 3. PRECARIETA’ E FLESSIBILITA’ “… non ho paura del cambiamento e di cambiare, tranne quando i mutamenti sono troppi ed improvvisi e non sono in grado di organizzarmi …” (Leonardo, 21 anni, studente, Sesto Calende) “Spesso mi capita di pensare ai giovani d’oggi e mi preoccupano molto i ragazzi precari … sia dal punto di vista lavorativo, perché lavorano meno e male, sia dal punto di vista progettuale in quanto non avendo lavoro fisso né risparmi sufficienti non riescono a godersi la vita né a fare progetti a lungo termine!” (Carmine, 60 anni, pensionato, Lodi) Le trasformazioni ed i cambiamenti avvenuti con la globalizzazione hanno comportato la scomparsa di certezze che erano a fondamento delle strutture sociali ed economiche precedenti: la precarietà e il conseguente adattamento ai continui mutamenti indotti dal nuovo sistema, hanno costretto le persone ad essere più flessibili ed a approcciarsi in modo positivo ai cambiamenti.

5 2. RAPPORTI CON LA PROGETTUALITA’ La tendenza generale che si può riscontrare è un’insicurezza di fondo nei riguardi del futuro, soprattutto tra i più giovani: i progetti hanno, sempre più, scadenze a breve termine. Questa è una delle conseguenze della precarietà del presente; l’accelerazione dei tempi e la frenesia che caratterizza le nostre giornate, ostacolano la normale programmazione della propria vita. L’incertezza del presente, data anche da una situazione economica instabile, porta ad approcciarsi al futuro con ansia, timore e preoccupazione. I progetti vengono considerati utopici ed inutili e spesso si crede di non avere i mezzi necessari per portarli a termine. “Per quanto riguarda il futuro mi è abbastanza difficile formulare dei progetti a lungo termine. Questo è dovuto soprattutto al fatto che nel presente si vive una situazione complicata e quindi anche se fra cinque, sei anni mi piacerebbe immaginarmi sposato e con una casa mia, analizzando gli strumenti a mia disposizione mi è difficile pensare che questo progetto si potrà realizzare.” (Simone, 23 anni, studente, Bienate)

6 1. MEMORIA E RAPPORTO CON IL PASSATO Nella nostra società si nota una tendenza a concentrarsi sul presente e a vivere alla giornata. Il passato, sebbene considerato importante dalla maggior parte delle persone, non viene visto come un rifugio. La propensione più diffusa nella relazione con il presente è ben riassunta dalla formula “carpe diem”. Il passato viene considerato come la somma di tutti i “tasselli” che hanno portato ogni persona ad essere ciò che è nel presente, perché “ il tempo è anche memoria di quanto è già stato vissuto.” (Matteo, 33 anni, avvocato, Como) “… Sicuramente il passato influisce, sono la persona che sono per determinate esperienze e scelte che ho fatto e preso in passato … penso spesso al passato sia con bei ricordi, soprattutto riguardo all’infanzia … ma anche agli sbagli che ho commesso e che mi piacerebbe poter correggere tornando indietro ora che ho maggiore maturità …” (Lucia, 20 anni, studentessa, Gallarate)


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