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Corso di Pianificazione Territoriale Arch. Daniele Ronsivalle

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Presentazione sul tema: "Corso di Pianificazione Territoriale Arch. Daniele Ronsivalle"— Transcript della presentazione:

1 Corso di Pianificazione Territoriale Arch. Daniele Ronsivalle
Facoltà di Architettura di Palermo - Facoltà di Ingegneria di Palermo Consorzio Universitario della Provincia di Agrigento Master in Sistemi Informativi Territoriali a.a. 2004_05 Corso di Pianificazione Territoriale Arch. Daniele Ronsivalle GLI STRUMENTI DI PIANO IL QUADRO LEGISLATIVO E STRUMENTALE DI RIFERIMENTO DELLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE Quadro nazionale e strumentazione della Regione Siciliana

2 Trasformazione vs. Conservazione
Le norme che in Italia sovrintendono alla configurazione futura del territorio discendono dalla separazione delle azioni (amministrative e di piano) di conservazione e di trasformazione ed in particolare dalla individuazione: nei territori extraurbani dei luoghi della prevalente conservazione degli “sfondi” paesaggistici; nei territori urbani dei luoghi della trasformazione e dello sviluppo edilizio. La norma di regolamentazione e configurazione del territorio Regolamentazione delle trasformazioni Tutela dei valori territoriali relativi a Urbanizzazione Infrastrutturazione del territorio Servizi Paesaggio Patrimonio culturale Natura

3 La normativa urbanistica in Italia: una breve cronologia
L.n.1150/1942 Legge urbanistica nazionale L.n. 765/1967 La legge “ponte” per la riforma urbanistica DPR 616/77 Trasferimento delle funzioni amministrative in materia urbanistica alle Regioni a statuto ordinario L.n. 142/1990 La riforma degli Ee.Ll. conferisce alle province il compito di coordinare le trasformazioni territoriali nel PTC Leggi Bassanini Le competenze in materia urbanistica vengono trasferite alle Regioni Riforma del Titolo V della Costituzione La nuova redazione del Titolo V (art. 117 e segg.) sancisce la “concorrenzialità” Stato - Regioni nella definizione del governo del territorio

4 La normativa urbanistica in Sicilia: una breve cronologia
Statuto della Regione Siciliana Le competenze in materia di urbanistica, pianificazione del territorio ed Enti Locali sono avocate alla Regione Siciliana L.r. 71/78 La legge urbanistica regionale rende attive le competenze in materia di urbanistica e pianificazione del territorio, ricalcando lo schema gerarchico della LUN L.r. 9/86 La Regione Siciliana introduce il piano territoriale provinciale L.r. 15/91 La Regione rivede la procedura di stesura e approvazione dei prg, e riconosce la rilevanza di alcuni valori naturalistici e paesaggistici da tutelare e valorizzare Circolare 11/4/02 Modifica le procedure di redazione del Piano Territoriale Provinciale e definisce un nuovo set di elaborati che rispondano a nuove esigenze strutturali e strategiche

5 La legge urbanistica nazionale 1150 del 1942
Finalità generale La legge urbanistica nazionale definisce l’ordinamento statale dell’urbanistica e della pianificazione del territorio e disciplina: L’assetto e l’incremento edilizio Lo sviluppo urbanistico del territorio Strumenti e piani La legge definisce due livelli per la pianificazione dell’uso del suolo relativi a: I singoli aggregati urbani. Porzioni più ampie di territorio con caratteri sovra comunali e/o regionali e sub-regionali. Per il primo livello vengono definiti i piani regolatori generali come strumenti per la previsione delle trasformazioni territoriali. Per il secondo livello viene definito il piano territoriale di coordinamento per l’azione di localizzazione e previsione delle scelte riguardanti ambiti più vasti.

6 Il quadro della strumentazione urbanistica in Italia
Strumento Legge istitutiva Soggetto competente Finalità Contenuti principali PRG 1150/42 Comuni Direttive generali di sistemazione del territorio Localizzazioni Zonizzazioni PTC Regioni Coordinare le azioni localizzative e i regimi d’uso del suolo dei soggetti sott’ordinati Localizzazioni di massima PTCP 142/90 Province Coordinare le azioni di pianificazione locale Destinazioni d’uso, valori e vocazioni territoriali

7 Il Piano Regolatore Generale
Legge istitutiva L.n. 1150/1942 (Legge Urbanistica nazionale) Soggetto competente Comune Finalità generale Fissa le direttive generali di sistemazione della totalità del territorio di un Comune, al fine di garantire la funzione sociale di cui all’art. 42 della Costituzione. Assicura la migliore composizione urbana degli insediamenti esistenti; Indica le future configurazioni del territorio comunale. Fissa, quindi, norme e prescrizioni per attuare tali finalità.

8 Definizione e finalità
Il Piano Regolatore Generale Definizione e finalità Risponde ad obiettivi di salvaguardia delle risorse territoriali e di uso del suolo a fini sociali, attenedosi a criteri di: Economicità Flessibilità Coordinamento con le scelte di livello superiore e di settore Contenuti e direttive Parte conoscitivo-valutativa Conoscenza dello stato di fatto e specifiche condizioni territoriali; Valutazione delle tendenze di sviluppo Parte normativa Localizzazioni Zonizzazioni

9 Il Piano Regolatore Generale
Localizzazioni Principali vie di comunicazioni e relativi impianti Spazi di uso pubblico (parchi, aree d’emergenza e di protezione civile, etc.) e vincolati da specifiche servitù Aree da riservare ai servizi e alle strutture di interesse collettivo Soggetto pubblico Zonizzazioni Zoning del territorio comunale finalizzato alla definizione delle regole di edificazione relativamente a: Funzioni ammissibili (destinazioni d’uso del suolo) Quantità di edificabilità massima per unità di superficie (IFF in mc/mq) Distacchi e misure di altezze massime Soggetto privato

10 Il Piano Regolatore Generale
Elaborati principali Relazione illustrativa composta da: Descrizione del territorio comunale allo stato di fatto Definizione dei fabbisogni abitativi, economici e sociali Principi ispiratori e strategie generali da perseguire Elaborati grafici relativi a: Zoning Prescrizioni e vincoli localizzativi Norma che stabilisce: Caratteri, Vincoli, Prescrizioni relative a IFF e destinazioni d’uso.

11 Il Piano Regolatore Generale
Deliberazione del Consiglio Comunale che definisce gli indirizzi programmatici per lo sviluppo territoriale della città Redazione dello studio agricolo forestale e dello studio geologico finalizzati alla verifica delle suscettività e dei valori territoriali Elaborazione tecnica dello schema di piano Acquisizione dei pareri tecnici sulla prima stesura del piano (sanità, circoscrizioni e consigli di quartiere, etc.) Acquisizione del parere tecnico vincolante del Genio Civile sui temi della sicurezza sismica e idrogeologica Delibera del C.C. di adozione del prg Pubblicazione all’Albo Pretorio (30 gg.) per la presa visione e la produzione di osservazioni (30 gg. Successivi) da parte di soggetti singoli o in gruppo rappresentativi della domanda sociale Adozione o rigetto delle osservazioni da parte del C.C. Approvazione in sede regionale (Comitato Regionale dell’Urbanistica) Pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana Procedure di formazione e approvazione

12 Il piano territoriale di coordinamento
Legge istitutiva L.n. 1150/1942 (Legge Urbanistica nazionale), art. 5 Soggetto competente Regioni Finalità generale Coordinare le azioni localizzative e i regimi d’uso del suolo dei soggetti sott’ordinati Il piano territoriale di coordinamento si configura come lo strumento capace di gestire il coordinamento tra i regimi e le modalità d’uso indicate al livello comunale della pianificazione territoriale. La scala di competenza del piano, genericamente sovracomunale, con l’evolversi delle situazioni amministrative viene identificata in quella regionale: quando con il DPR 616/77 le competenze in materia urbanistica vengono cedute alle regioni, il piano di coordinamento viene individuato, infatti, come lo strumento più adatto alle competenze territoriali della regione.

13 Definizione e finalità
Il piano territoriale di coordinamento Coordinare le azioni localizzative e i regimi d’uso del suolo dei soggetti sott’ordinati Definizione e finalità Il piano - la cui formazione non è obbligatoria - è rivolto a: individuare e separare nel territorio determinate aree destinate ad insediamento edilizio, residenziale, direzionale,industriale, agricolo, fissando la collocazione più adatta a ciascuna zona di insediamento, in relazione ai centri di produzione e di lavoro; assicurare la conservazione degli aggregati edilizi esistenti; determinare la natura e la estensione degli impianti pubblici comuni alle varie zone. Contenuti e direttive Zonizzazione di massima rivolta ad individuare le parti di territorio da riservare a speciali destinazioni e/o soggette a speciali vincoli o limitazioni per legge. Localizzazione di nuovi nuclei edilizi e degli impianti di particolare natura ed importanza. Localizzazione delle principali linee di comunicazione stradali, ferroviarie, elettriche, navigabili.

14 Il piano territoriale di coordinamento della regione Veneto (1972)
Ex art. 5 della l.n. 1150/1942 Azioni localizzative di infrastrutture e servizi a rete Nuove localizzazioni per residenza, aree produttive primarie e secondarie ed attività turistiche Fonte: Urbanistica del 1972

15 La scala intermedia: il livello provinciale negli ordinamenti siciliano e nazionale
Strumento PTCP PTP Legge istitutiva l.n. 142/90 l.r. 9/86 Soggetto competente Provincia Provincia regionale Finalità Coordinare le azioni di pianificazione locale Localizzare infrastrutture ed regimentare l’uso del suolo per destinazioni specifiche Contenuti e direttive Destinazioni d’uso, valori e vocazioni territoriali Rete delle principali vie di comunicazione stradali e ferroviarie Localizzazione delle opere ed impianti di interesse sovracomunale.

16 Il piano territoriale di coordinamento ad estensione provinciale
Legge istitutiva L.n. 142/1990 art. 15 Soggetto competente Provincia Finalità generale Coordinare le azioni di pianificazione locale La provincia assume con la 142/90 funzioni di coordinamento delle azioni di pianificazione locale con una definizione delle linee strategiche ed una attenzione alle vocazioni locali molto più attenta di quanto la scala regionale sia in grado di fare. Il piano territoriale di coordinamento ad estensione provinciale, per statuto normativo, fonda lo sviluppo locale sulle risorse culturali e naturalistiche del territorio.

17 Definizione e finalità
Il piano territoriale di coordinamento ad estensione provinciale Coordinare le azioni di pianificazione locale Definizione e finalità Definisce indirizzi generali di assetto del territorio Contenuti e direttive le diverse destinazioni d’uso del territorio in relazione alla prevalente vocazione delle sue parti; localizzazione di massima delle maggiori infrastrutture e delle principali linee di comunicazione; le linee di intervento per la sistemazione idrica idrogeologica ed idraulico-forestale, per il consolidamento del suolo e la regimentazione delle acque; aree per l’istituzione di parchi e riserve.

18 Il PTCP di Piacenza I valori del territorio come supporto alle decisioni localizzative Trasformazioni ammissibili Salvaguardia Recupero e riqualificazione

19 Il PTCP di Piacenza Scenari progettuali Armatura urbana Mobilità
Aree di integrazione della progettualità locale Infrastrutture Matrice insediativa territoriale Insediamento rurale Matrice turistico ambientale Cooperazione interprovinciale Fonte: Provincia di Piacenza, PTCP , 2001

20 Il PTCP di Bologna La descrizione dei valori del territorio come supporto alle decisioni localizzative L’elaborato sintetizza il sistema delle risorse naturali e culturali ponendo l’attenzione alle singole componenti che il piano provvede in fase successiva a mettere in sistema; si tratta del primo degli elaborati del quadro conoscitivo che il piano mette in forma all’interno di un sistema GIS-web

21 Il PTCP di Genova Lo schema direttore della Provincia di Genova: dal riconoscimento dei valori e delle vocazioni territoriali alle scelte strategiche Residenza e turismo Produzione Connessioni territoriali

22 Il piano territoriale provinciale in Sicilia
Legge istitutiva L.r. 9/1986 e 48/91 Soggetto competente Provincia regionale Finalità generale Azioni localizzative ed individuazione di regimi d’uso del suolo per destinazioni specifiche

23 Processo di formazione
Il piano territoriale provinciale in Sicilia Azioni localizzative ed individuazione di regimi d’uso del suolo per destinazioni specifiche Contenuti e direttive Processo di formazione

24 Il piano territoriale provinciale in Sicilia
Verso l’innovazione dello strumento nell’ottica della co-pianificazione La circolare dell’11 aprile 2002 La circolare dell11 aprile 2002 emanata dalla Direzione Regionale Urbanistica dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente introduce una nuova articolazione al processo di formazione del PTP introducendo tre fasi di elaborazione: Quadro conoscitivo con valenza strutturale Quadro propositivo con valenza strategica Piano operativo Nell’ottica della co-pianificazione il piano territoriale provinciale acquista una nuova visione strutturale della conoscenza sul territorio, si esprime in chiave strategica, costruisce le scelte localizzative individuate dalla legge regionale 9/86 coerentemente con i valori territoriali e con le strategie generali

25 Il Quadro Conoscitivo Strutturale della Provincia di Palermo
La lettura e la valutazione del territorio finalizzata alle scelte strategiche di sviluppo territoriali ed economico-sociale Invarianti e condizionanti del territorio

26 Il governo del territorio: nuovi contesti
Gli anni ‘90 hanno portato ad una nuova configurazione delle relazioni tra poteri pubblici, piano urbanistico e soggetti sul territorio. Le innovazioni riguardano principalmente fatti di diritto amministrativo che interagiscono con gli strumenti di piano in relazione a: rinnovamento della funzione degli Enti Locali, ammorbidimento della regolamentazione attraverso accordi di tipo privatistico e incremento della rilevanza del privato come soggetto attivo nuovo raccordo con le questioni gestionali del piano e questione della performance del piano in termini di attuabilità e risultati di trasformazione. Il quadro giuridico, il contesto culturale, gli strumenti operativi hanno radicalmente modificato la strutturazione degli strumenti di piano a tutte le scale di riferimento.

27 Il governo del territorio: verso la legge di principi
La legge di principi in discussione in Parlamento, quindi, definisce che “Il governo del territorio consiste nell'insieme delle attività conoscitive, regolative, di programmazione, di localizzazione e di attuazione degli interventi nonché di vigilanza e di controllo, volte a perseguire la tutela e la valorizzazione del territorio, la disciplina degli usi e delle trasformazioni dello stesso e la mobilità. Il governo del territorio comprende altresì l'urbanistica, l'edilizia, la difesa del suolo, la tutela del paesaggio e delle bellezze naturali nonché la cura degli interessi pubblici funzionalmente collegati con le medesime materie. “


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