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Presentazione a cura di MONICA BARONE CLASSE 3^ SEZ. B A.S. 2008/2009 LICEO SCIENTIFICO STATALE G. SALVEMINI BARI G. SALVEMINI BARI.

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1 Presentazione a cura di MONICA BARONE CLASSE 3^ SEZ. B A.S. 2008/2009 LICEO SCIENTIFICO STATALE G. SALVEMINI BARI G. SALVEMINI BARI

2 Pancreas Il pancreas svolge sia funzioni digestive che ormonali. Le funzioni digestive consistono nella secrezione di enzimi che vengono riversati nell'intestino tenue attraverso il dotto pancreatico; la sintesi di questi composti avviene a livello di ghiandole che formano la parte esocrina del pancreas. Le isole di Langerhans sono ammassi cellulari che costituiscono la parte endocrina del pancreas: producono il glucagone e l’insulina, ormoni coinvolti nella regolazione della concentrazione di glucosio nel sangue (glicemia).

3 Isola di Langerhans Questa immagine ottenuta al microscopio ottico rappresenta una sezione di pancreas umano. Al centro è visibile un'isola di Langerhans, agglomerato di cellule a secrezione endocrina, che producono insulina. Questo ormone regola l'assorbimento del glucosio a livello delle cellule; la sua carenza determina l'insorgenza della patologia nota come diabete mellito.

4 L'insulina è un ormone secreto dalle isole del Langerhans del pancreas e controlla la glicemia (concentrazione di glucosio nel sangue). Negli individui sani, dopo la digestione (1) si verifica uno spontaneo innalzamento della glicemia (2), cui corrisponde il rilascio di insulina nel sangue (3) da parte del pancreas. L'ormone modifica la permeabilità della membrana delle cellule, che assorbono il glucosio, diminuendone il livello nel sangue; inoltre, l'insulina stimola il processo di glicogenesi, cioè l'immagazzinamento del glucosio in glicogeno, che avviene principalmente nel fegato (4) e nei muscoli. L'abbassamento del livello di glucosio (5) determina una diminuzione della sintesi di insulina (6).

5  Nei pazienti affetti da diabete mellito le isole pancreatiche non producono l'insulina in misura sufficiente (tipo insulino-dipendente), oppure l'ormone viene prodotto ma le cellule non sono in grado di utilizzarlo (tipo non insulino-dipendente). Nella forma insulino-dipendente, dopo la digestione (A), poiché il pancreas non secerne l'ormone (B), le cellule sono costrette a utilizzare come fonte alternativa di energia le riserve di lipidi, non essendo in grado di assimilare il glucosio. Dalla demolizione dei grassi derivano però anche molecole tossiche dette chetoni, che solo in parte possono venire escrete con l'urina; il progressivo aumento della loro concentrazione nel sangue può causare la chetoacidosi, condizione patologica che conduce al coma e alla morte. Nel diabete mellito non insulino- dipendente, l'incapacità dei tessuti di utilizzare l'insulina si traduce nell'accumulo del glucosio nel sangue (C) e nelle urine (D); ciò comporta varie complicazioni, come malattie cardiovascolari e minore resistenza alle infezioni.

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7 Complicanze dovute al diabete  Le complicanze oculari del diabete>>cataratta>>retinopatia>>glaucoma  Malattie cardiovascolari  Piede diabetico:le modificazioni della struttura dei vasi sanguigni e dei nervi possono causare ulcerazioni e problemi a livello degli arti inferiori,in particolare nel piede,a causa dei carichi che sopporta>diviene necessaria l amputazione degli arti interessati  Complicanze in gravidanza:conseguenze avverse al feto>>malformazioni congenite>>elevato peso alla nascita>>alto rischio di mortalità perinatale

8 Cataratta La cataratta è l’opacizzazione del cristallino naturale, che è una lente molto potente situata all'interno dell'occhio. Questa perdita di trasparenza impedisce alla luce di raggiungere normalmente la retina. Da questo fenomeno deriva l'annebbiamento progressivo della vista.

9  Trattamento chirurgico della cataratta  La cataratta è una patologia del cristallino dell'occhio, che da trasparente diviene opaco e biancastro o, nei casi più gravi, scuro. La funzione visiva del paziente risulta molto compromessa, anche se permane la capacità di percepire le variazioni luminose. Attraverso un intervento chirurgico, il cristallino può essere estratto e sostituito con una lente sostitutiva. Ciò richiede l'incisione della cornea (cheratotomia) e, quindi, la rimozione delle aderenze tra il cristallino e le altre strutture oculari, che normalmente hanno lo scopo di mantenere la lente in posizione corretta. L'intervento può essere attuato in anestesia generale o locale; può essere totale o parziale, secondo che il cristallino venga interamente rimosso con la capsula che lo avvolge, o parzialmente sezionato ed estratto dalla capsula, che resta in situ.

10 Glaucoma Il glaucoma si verifica quando la pressione interna dell'occhio è tale da danneggiare il nervo ottico, interferendo quindi con la trasmissione delle informazioni visive al cervello; esso determina la perdita della visione periferica. Il glaucoma insorge in varie forme (glaucoma congenito, acuto, cronico) e, solitamente, in soggetti sopra i 40 anni; sono note anche forme giovanili, che si manifestano in bambini e adolescenti. Il glaucoma può essere affrontato con farmaci che normalizzano la pressione sanguigna e mediante interventi chirurgici che favoriscono il deflusso dell'umore acqueo presente nell'occhio in quantità eccessiva, spesso causa dell'aumento della pressione endo-oculare.

11  Glaucoma acuto  Un attacco di glaucoma acuto, patologia dell'occhio che può danneggiare la funzione visiva e i delicati tessuti oculari, si manifesta con annebbiamento della vista, percezione di aloni colorati e dolore al bulbo; seguono l'intensificazione del dolore, l'intorbidamento della cornea, la dilatazione della pupilla e l'irrigidimento del bulbo, la cui pressione interna aumenta notevolmente. Le condizioni del paziente sono aggravate dalla comparsa di nausea e vomito. Il glaucoma acuto rappresenta un'emergenza medica, perché se non trattato tempestivamente può condurre a cecità. Si manifesta di solito in un solo occhio; dopo che questo è stato colpito, vi è un rischio elevato che anche l'altro occhio possa subire un nuovo

12 Retinopatia diabetica La retinopatia diabetica è una patologia che può insorgere tipicamente nei soggetti che soffrono da molti anni di diabete mellito. La malattia comporta la formazione di minuscoli aneurismi nelle arteriole che irrorano i tessuti dell'occhio, in particolare intorno alla regione della macula della retina, e a trombosi delle venule. La visione diviene sfocata; possono comparire macchie scure nella parte centrale delle immagini. Una precoce terapia del diabete può prevenire questa grave forma di disturbo della vista.

13 Interventi terapeutici  test di tolleranza al glucosio  Insulinemia  Esame delle urine  C-peptide

14 Test di tolleranza al glucosio  Permette di valutare la capacità dell organismo di contenere la glicemia entro limiti normali dopo la somministrazione di un carico orale di glucosio di 75g>>dose standard

15 Insulinemia  Permette di stabilire direttamente la funzionalità delle cellule beta del pancreas  Ci fa vedere dal vivo la capacità dell organismo di produrre insulina circolante sotto lo stimolo indotto dal glucosio  Risultati>>stato di normalità>>ridotta tolleranza al glucosio>>diabete mellito

16 Esame delle urine  È possibile identificare la presenza di glicosuria(glucosio nelle urine)>>se vi è glucosio nelle urine significa che la glicemia è oltre i 180mg/dl poiché solo oltre questa quantità il rene elimina il glucosio con le urine>sfoglia renale per il glucosio

17  Sequenza di attivazione dell'insulina e rilascio del peptide C  Dalla molecola della pre-proinsulina si distacca prima il peptide segnale, poi si formano i ponti disolfuro (S- S) tra due sequenze peptidiche (proinsulina). Tutto il frammento intermedio tra le due catene legate dai ponti disolfuro, il peptide C, si distacca e resta la molecola di insulina attiva.

18 Arteriopatie periferiche  Macroangiopatia che interessa le arterie degli arti inferiori  Stadi precoci:sintomatologia sfumata  Fase più avanzata:dolore di tipo crampiforme che scompare poi a riposo  Stadio ancora più avanzato:il dolore si manifesta anche a riposo (ulcerazioni ischemiche;gangrena)  Trattamento:terapia fisica di marcia“ragionata”,in presenza di ulcere/gangrena è indicata la terapia chirurgica

19 CLASSIFICAZIONE SECONDO WAGNER << 1° Superficiale non infetta (cute sottocute)

20 << 2° Profonda non infetta (tendini, muscoli, ossa)

21 << 3° Profonda infetta

22 << 4° Lesioni ischemiche (necrosi parcellare o gangrena dita)

23 << 5° Gangrena estesa del piede (intervento demolitivo )

24 Malattie cerebrovascolari  Macroangiopatia diabetica a carico dei vasi sanguigni che irrorano il cervello  Provoca l istruzione dei vasi terminali del cervello e la conseguente morte delle cellule dei distretti interessati>> infarto cerebrale  Altra complicanza:rottura di un vaso>> emorragia cerebrale

25 Neuropatia diabetica  Consiste nell’alterazione anatomica e funzionale del sistema nervoso  Il sistema nervoso è composto da 3 sezioni:il sistema nervoso centrale, periferico e vegetativo  La neuropatia diabetica colpisce tutte e 3 le sezioni con sintomi vari

26 Sistema nervoso periferico (nervi sensitivi e motori)  Sintomi caratteristici:formicolii inizianti nelle estremità inferiori, che si estendono gradualmente più in alto>>distribuzione simmetrica(“a calza”);disturbi a carico delle mani e delle braccia(“a guanto”)  Stadio avanzato:formicolio>>bruciore>>sensazione di puntura di spilli>>dolore con variazioni qualitative e quantitative

27 Sistema nervoso vegetativo (componente del sistema nervoso preposta al controllo di quelle funzioni dell’organismo al di fuori del controllo della coscienza)  A livello oculare:ridotta risposta pupillare alla luce  Nel distretto gastrointestinale varia a seconda dell organo colpito>>sintomi:nausea,diarrea  A livello urogenitale:vescica diabetica

28 Disfunzione sessuale  Sintomi caratteristici:incapacità di raggiungere o mantenere un’erezione

29 La speranza contro il diabete è il pancreas artificiale Il dispositivo calcolerà la quantità di insulina necessaria con un sensore per il monitoraggio continuo del glucosioIl dispositivo calcolerà la quantità di insulina necessaria con un sensore per il monitoraggio continuo del glucosio Il sensore è collegato a un rivelatore che trasmette i dati via radio a un microcomputerIl sensore è collegato a un rivelatore che trasmette i dati via radio a un microcomputer un microinfusore metterà l’insulina necessaria in circolo, evitando al paziente le iniezioni e il controllo della glicemiaun microinfusore metterà l’insulina necessaria in circolo, evitando al paziente le iniezioni e il controllo della glicemia


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