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IL SISTEMA SOLARE INTERNO
il nostro “quartiere” nel cosmo SISTEMA SOLARE INTERNO Sole Mercurio Venere Terra Marte Asteroidi Satelliti e immondizia SOLE Ogni oggetto nel sistema solare orbita attorno al Sole, una stella di medie dimensioni che rappresenta il 99% della massa dell’intero sistema. La Terra è solo uno degli oggetti del nostro sistema solare. Quali altri corpi ci sono là fuori? Diamo un’occhiata al nostro “quartiere cosmico”. Il sistema solare ha quasi 5 miliardi di anni. E’ costituito da 9 pianeti, una manciata di pianetini, più di 170 satelliti naturali, polvere, gas, migliaia di asteroidi e comete che orbitano tutti attorno al Sole.
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Pianeti rocciosi o terrestri
Mercurio Venere Terra Marte Sono pianeti di tipo terrestre, cioè con dimensioni e densità paragonabili a quelle della Terra. La loro principale caratteristica è quella di essere corpi con una superficie solida, sulla quale cioè un uomo potrebbe almeno camminare, fermi restando gli altri problemi legati a temperatura, composizione chimica dell’atmosfera, pressione, ecc. Sono quelli più vicini al Sole: Mercurio, Venere, la Terra e Marte. Sono tutti corpi di dimensioni modeste – il più grande è proprio la Terra, con suoi Km di diametro – e costituiti da materiale di elevata densità, probabilmente aggregatosi a partire da corpi di dimensioni ancora minori, i cosiddetti “planetesimi”. Hanno pochi satelliti (Marte ne ha due, la Terra uno e gli altri nessuno), non dispongono di un sistema di anelli e la presenza di un’atmosfera dipende fortemente dalle dimensioni del singolo pianeta. Abbastanza consistente sulla Terra e densissima su Venere, corpi che per le loro rispettabili dimensioni riescono a trattenere molti gas, l’atmosfera è invece molto tenue su Marte e praticamente assente su Mercurio, entrambi troppo piccoli per sviluppare una gravità capace di mantenere in modo stabile e duraturo un’atmosfera consistente.
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MERCURIO E’ il pianeta più piccolo e più vicino al Sole.
La sua superficie è coperta di crateri. E’ privo di atmosfera. La temperatura della faccia illuminata è 427°C. La temperatura di notte cade a -173°C. E’ il pianeta più piccolo e più vicino al Sole. Poiché orbita cosi vicino al Sole, la sua superficie è coperta di crateri e può raggiungere i 427°C. Ma senza atmosfera che possa intrappolare il calore la temperatura di notte cade a -173°C. Se si potesse stare in piedi sulla superficie caldissima di Mercurio quando questo è nel punto più vicino al Sole, il Sole ci apparirebbe 3 volte più grande di quello visto dalla Terra.
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Foto a “mosaico” di Mercurio
Questa immagine è stata presa dalla navicella spaziale Mariner quando si avvicinò al pianeta il 29 Marzo 1974. Il mosaico consiste di 18 foto prese a intervalli di 42 secondi su un periodo di 13 minuti. Circa 6 ore prima di atterrare sul pianeta.
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Superficie collinare di Mercurio
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Primo piano della superficie di Mercurio.
10Km La superficie di Mercurio è simile a quella della Luna, dove numerosi crateri da impatto sono stati riempiti da lava vulcanica. Il piccolo cratere chiaro al centro è di 10Km in diametro. Il cratere prominente più a sinistra, con un picco al centro, è largo 30Km. The darker, lightly cratered area (upper left) may be an ancient lava flow. Mercury's surface is similar to that of Earth's moon, where a history of heavy cratering is followed by volcanic filling. La superficie di Mercurio è simile a quella della Luna: numerosi crateri da impatto sono stati riempiti da lava vulcanica nel corso della sua storia geologica.
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MERCURIO statistica 5,7 107 Km 88 giorni 58,6 giorni
Calcola il tuo peso su Mercurio Vai al link:
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VENERE Una immagine all’ultravioletto.
Sono visibili i sistemi nuvolosi costituiti da dense nubi contenenti anidride carbonica, acido solforico e acido cloridrico.
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VENERE Venere vista a colori (artificiali)
Nuvole di acido solforico nell’atmosfera del pianeta. Le nuvole sono sospinte da venti di 370Km/h. I corpi nuvolosi ai poli appaiono più brillanti. Il colore bluastro di Venere è dovuto alle tecniche di colorazione utilizzate per aumentare il contrasto dei sistemi nuvolosi. Questa immagine è stata presa attraverso un filtro viola. L’immagine mostra il bandeggio nuvoloso da est a ovest con le calotte polari più brillanti. I corpi nuvolosi sono sospinti da venti (da est verso ovest) che viaggiano a 370Km/h.
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Il Cratere BARTON Il Cratere Barton, 54Km di diametro. I crateri di queste dimensioni su Venere cominciano a possedere “anelli” anziché una punta centrale. Il fondo del cratere appare piatto al radar, il che indica che è stato riempito di lava dopo l’impatto. L’anello centrale è discontinuo, qualcosa deve averlo disgregato durante o in seguito alla sua formazione. Il nome è stato proposto dal gruppo di ricerca Magellano in onore di Clara Barton, fondatrice della Croce Rossa Americana. Il Cratere Barton (54Km di diametro) possiede “anelli” anziché una punta centrale. Il fondo piatto suggerisce che sia stato riempito di lava fluida dopo l’impatto.
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TERRA Il terzo pianeta dal Sole. Sono visibili i sistemi
nuvolosi, gli oceani e le terre emerse. Immagine presa dagli uomini dell’equipaggio dell’Apollo 17 nel 1972. Immagine presa dall’equipaggio dell’Apollo 17 nel 1972. Questa fu la prima volta che degli astronauti fotografarono la calotta ghiacciata del Polo Sud. Terra, anche lei è un pianeta Vivendoci sopra siamo portati a dimenticarcene e a considerare ciò che riguarda l’astronomia come materia di un altro mondo. Ma anche la nostra Terra è un pianeta, di ben Km di diametro, che orbita a una distanza media di 149,6 milioni di Km da una stella di media grandezza che chiamiamo Sole. Anzi proprio questa distanza è stata assunta come unità di misura nel nostro Sistema Solare, un luogo dove sarebbe già scomodo fare i conti in Km ma eccessivo parlare di anni luce. La distanza Terra-Sole viene infatti coperta dalla luce in soli 8 minuti e 18 secondi.
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LA TERRA E’ UN SISTEMA APERTO
La Terra scambia energia e materia con l’ambiente interplanetario 1. energia (calore che la Terra riceve dal Sole) 2. materia (libera vapore acqueo nello spazio, riceve 4,000 tonnellate/anno di micrometeoriti) La Terra è un sistema aperto, in continuo interscambio con l’ambiente interplanetario; lo dimostra la quantità di calore che riceviamo costantemente dal Sole, la quantità d’acqua che annualmente evapora nello spazio, la pioggia di micrometeoriti che gradatamente accrescono la massa del nostro pianeta di circa tonnellate l’anno e così via. La Terra ha però delle peculiarità straordinarie rispetto agli altri pianeti: con ogni probabilità è l’unico mondo su cui l’acqua esiste stabilmente in forma liquida e, per quanto ne sappiamo, ciò è determinante per la presenza della vita; è anche l’unico pianeta a essere geologicamente attivo, con una superficie giovanissima in termini geologici, essendo stata modellata dai processi della tettonica a zolle. Ha un’atmosfera consistente, non densa come quella di Venere e non rarefatta come quella di Marte: il 77% è azoto, il 21% ossigeno, lo 0,9% argon, a cui seguono altri gas in tracce, tra cui l’anidride carbonica (0,3%). Come tutti gli altri pianeti ruota intorno al Sole (in un periodo di tempo che chiamiamo anno) e su se stessa, intorno all’asse, che risulta inclinato di 23° 27’ rispetto alla perpendicolare al piano dell’orbita. Questa inclinazione determina i cambiamenti stagionali che alle latitudini intermedie avvertiamo con tanta intensità. La rotazione intorno all’asse terrestre avviene in 23 ore 56 minuti e 4 secondi, se prendiamo come riferimento un punto fisso della volta stellata. E la Terra sta girando anche adesso, in questo stesso preciso istante. Il fatto che non ce ne accorgiamo o che non ci pensiamo (quasi) mai dimostra in maniera lampante quanto sottovalutiamo il fatto che anche la nostra Terra è un pianeta del Sistema Solare. radiazione solare calore meteoriti vapore acqueo
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Aria, acqua, terra e vita, uno spettacolo unico nel sistema solare
CARATTERISTICHE PECULIARI DELLA TERRA La Terra è l’unico pianeta in cui esiste acqua nei tre stati di aggregazione (gassoso, liquido, solido) Atmosfera consistente contenente ossigeno (21%) Ospita la vita La Terra è un sistema aperto, in continuo interscambio con l’ambiente interplanetario; lo dimostra la quantità di calore che riceviamo costantemente dal Sole, la quantità d’acqua che annualmente evapora nello spazio, la pioggia di micrometeoriti che gradatamente accrescono la massa del nostro pianeta di circa tonnellate l’anno e così via. La Terra ha però delle peculiarità straordinarie rispetto agli altri pianeti: con ogni probabilità è l’unico mondo su cui l’acqua esiste stabilmente in forma liquida e, per quanto ne sappiamo, ciò è determinante per la presenza della vita; è anche l’unico pianeta a essere geologicamente attivo, con una superficie giovanissima in termini geologici, essendo stata modellata dai processi della tettonica a zolle. Ha un’atmosfera consistente, non densa come quella di Venere e non rarefatta come quella di Marte: il 77% è azoto, il 21% ossigeno, lo 0,9% argon, a cui seguono altri gas in tracce, tra cui l’anidride carbonica (0,3%). Come tutti gli altri pianeti ruota intorno al Sole (in un periodo di tempo che chiamiamo anno) e su se stessa, intorno all’asse, che risulta inclinato di 23° 27’ rispetto alla perpendicolare al piano dell’orbita. Questa inclinazione determina i cambiamenti stagionali che alle latitudini intermedie avvertiamo con tanta intensità. La rotazione intorno all’asse terrestre avviene in 23 ore 56 minuti e 4 secondi, se prendiamo come riferimento un punto fisso della volta stellata. E la Terra sta girando anche adesso, in questo stesso preciso istante. Il fatto che non ce ne accorgiamo o che non ci pensiamo (quasi) mai dimostra in maniera lampante quanto sottovalutiamo il fatto che anche la nostra Terra è un pianeta del Sistema Solare. Aria, acqua, terra e vita, uno spettacolo unico nel sistema solare
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TERRA: una foto storica
La prima foto della Terra presa dallo spazio (23 Agosto, 1966). Una foto storica. La prima immagine della Terra che il mondo vide. Fu presa dall’equipaggio americano il 23 Agosto 1966, quando la navicella Lunar Orbiter stava per superare la Luna.
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TERRA-LUNA-SOLE L’ombra della Luna proiettata sulla Terra
durante una eclissi di Sole. L’ombra della Luna proiettata sulla Terra durante una eclissi di Sole. Soltanto persone che vivono nel centro del disco scuro vedono l’eclissi totale. Gli altri che vivono nel disco scuro ma non al centro vedranno una eclissi parziale. Foto presa dalla stazione spaziale Mir nell’Agosto del 1999.
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La Terra vista dallo space shuttle Discovery (1988).
La Terra e la Luna (in fondo) viste dallo space shuttle Discovery (1988).
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Dense formazioni nuvolose attraverso l’oceano Indiano.
Foto presa dallo space shuttle Discovery nel 1999. Questa missione è durata poco più di 9 giorni e ha coperto 6.1 milioni di Km. Dense formazioni nuvolose attraverso l’oceano Indiano. Ripresa dallo space shuttle Discovery (1999).
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MARTE: il pianeta rosso
Foto del “pianeta rosso” scattata dal telescopio spaziale Hubble nel Distanza: 55,760,220 Km. Ripresa 11 ore prima del suo punto di massima vicinanza alla Terra. Il prossimo passaggio sarà nel 2287. Il quarto pianeta dal Sole, visto dal telescopio spaziale Hubble (2003)
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CANYON E VULCANI SU MARTE
I tre VULCANI THARSIS (altezza 18Km) poggiano sul plateau Tharsis Immagine a mosaico di Marte simile a quella che si vedrebbe se fossimo su una navicella spaziale. Al centro dell’immagine il sistema di canyon Valles Marineris lungo 4000Km e profondo 7Km. I tre Vulcani Tharsis visibili a sinistra (spot scuri) sono alti 18Km e poggiano sul plateau Tharsis. Il sistema di canyons VALLES MARINERIS (lunghezza 4000Km, profondità 7Km)
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SCORREVA ACQUA SUL SUOLO MARZIANO
NEL PASSATO? Una serie di canyon nella regione Gorgonum Chaos nell’emisfero sud di Marte. E’ stato proposto che i canyon si sarebbero formati dall’erosione dell’acqua che scorreva sulla superficie nel passato. Immagine presa dalla Mars Global Surveyor camera (January 22, 2000). Una serie di canyons nella regione Gorgonum Chaos nell’emisfero sud di Marte.
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IL POLO SUD DI MARTE Immagine a mosaico del Viking Orbiter che mostra la calotta al Polo Sud di Marte. La calotta polare è costituita da ghiaccio di acqua e anidride carbonica. Il colore rossiccio della calotta è dovuto a polvere incorporata nella calotta. Calotta al Polo Sud di Marte (immagine a mosaico del Viking Orbiter). La calotta polare è costituita da ghiaccio di acqua (inferiore) e ghiaccio di anidride carbonica (superiore).
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IL CRATERE SCHIAPARELLI
diametro: 460Km Immagine a mosaico composta da 100 immagini dalla sonda Viking Orbiter (1980). Al centro il cratere Schiaparelli (460Km diametro): le righe scure con margini chiari sul margine superiore sinistro del cratere sono causate dalla erosione ad opera del vento. Gli spot bianchi all’interno del bacino (in basso a destra) sono cime ricoperte da ghiaccio di anidride carbonica. Le righe scure sul margine superiore del cratere sono causate dalla erosione ad opera del vento. Gli spot bianchi all’interno del bacino (in basso a destra) sono cime ricoperte da ghiaccio di CO2.
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UN PICCOLO CRATERE MARZIANO
Un piccolo cratere formatosi per impatto e successiva esplosione di un meteorite. E’ grande appena due volte il famoso Meteor Crater in Arizona. Foto presa dal Mars Global Surveyor (Luglio, 1998). Un piccolo cratere marziano formatosi per impatto e successiva esplosione di un meteorite. E’ grande due volte il famoso cratere terrestre Meteor Crater in Arizona.
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IL “MONTE OLIMPO” Il più grande vulcano del Sistema Solare.
Alto (25Km) quanto tre volte l’Everest. Largo (500Km) come la catena delle Isole Hawaii. Il Monte Olimpo, il più grande vulcano del sistema solare. E’ alto 3 volte l’Everest e largo quanto l’intera catena delle isole Hawai. La superficie non termina a punta ma è piatta come un pancake!
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IL SUOLO MARZIANO Una foto storica: la prima foto a colori mai ripresa del suolo marziano. Una foto storica: la prima foto a colori mai ripresa del “pianeta rosso”. Foto panoramica del suolo marziano ripresa dal robot rover Spirit. La superficie di Marte, come quella degli altri pianeti terrestri (Mercurio, Venere, Terra) è stata modificata da eruzioni vulcaniche, impatti di corpi celesti e movimenti della crosta. La superficie di Marte, come quella degli altri pianeti terrestri è stata modificata da: eruzioni vulcaniche, impatti di corpi celesti, movimenti della crosta.
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Sito di atterraggio del robot Rover Spirit nel cratere Gusey su Marte (18 Gennaio, 2004).
Il robot rover Spirit fotografa il suo sito di atterraggio nella stazione Colombia Memorial, nel cratere Gusey su Marte (18 Gennaio, 2004). Il suo robot gemello, Opportunity, è atterrato sul lato opposto del pianeta. Lo scopo della missione è scoprire quanto la presenza di acqua nel passato abbia influenzato l’ambiente marziano.
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Immagine a 360° del suolo marziano
Il robot rover Spirit made ha preso una immagine a 360° del suolo marziano. L’immagine è stata ripresa da una piccola collina (il Low Ridge). Immagine a 360° del suolo marziano ripresa dal robot “Rover Spirit” posizionato sulla collina Low Ridge.
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Immagine della superficie rocciosa di Marte presa dal Pathfinder (1997).
Immagine della superficie rocciosa del pianeta presa dal Pathfinder (1997).
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Rocce ricche di solfati (SO4 2-) sulle colline Colombia
Rocce ricche di solfati sulle colline Colombia della superficie di Marte. Il robot Spirit Rover è un “robot geologo” carico di sensori, telecamere e bracci meccanici. Spirit Rover ha praticato un foro nella roccia rivelandone il contenuto in solfati e la friabilità, forse dovute all’azione dell’acqua in passato.
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Concrezioni ricche di ferro (“blueberries”)
Una volta forse ricoperte dall’acqua abbastanza a lungo da esserne levigate. Ricoprono la superficie marziana a nord del Cratere Vittoria. Concrezioni ricche di ferro chiamate “blueberries” ricoprono la superficie marziana a nord del cratere Vittoria. Il robot Opportunity ha trovato queste sferule sul sito di atterraggio il Cratere dell’Aquila (Eagle Crater). Gli scienziati pensano che lo strato al di sotto della superficie, in questa area, una volta era intriso di acqua per un periodo abbastanza lungo da levigare queste sferule.
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Caratteristiche dei pianeti rocciosi o terrestri
Scrivi tu il nome: 1. Sono i più vicini al Sole 2. Hanno dimensioni medio-piccole (il più grande è la Terra) 3. Sono costituiti da materiale di elevata densità 4. Superficie solida 5. Pochi satelliti (Marte due, Terra uno, gli altri nessuno) 6. Nessun anello 7. Atmosfera di consistenza variabile (nessuna su Mercurio, tenue su Marte, consistente su Terra, densissima su Venere) Sono pianeti di tipo terrestre, cioè con dimensioni e densità paragonabili a quelle della Terra. La loro principale caratteristica è quella di essere corpi con una superficie solida, sulla quale cioè un uomo potrebbe almeno camminare, fermi restando gli altri problemi legati a temperatura, composizione chimica dell’atmosfera, pressione, ecc. Sono quelli più vicini al Sole: Mercurio, Venere, la Terra e Marte. Sono tutti corpi di dimensioni modeste – il più grande è proprio la Terra, con suoi Km di diametro – e costituiti da materiale di elevata densità, probabilmente aggregatosi a partire da corpi di dimensioni ancora minori, i cosiddetti “planetesimi”. Hanno pochi satelliti (Marte ne ha due, la Terra uno e gli altri nessuno), non dispongono di un sistema di anelli e la presenza di un’atmosfera dipende fortemente dalle dimensioni del singolo pianeta. Abbastanza consistente sulla Terra e densissima su Venere, corpi che per le loro rispettabili dimensioni riescono a trattenere molti gas, l’atmosfera è invece molto tenue su Marte e praticamente assente su Mercurio, entrambi troppo piccoli per sviluppare una gravità capace di mantenere in modo stabile e duraturo un’atmosfera consistente.
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ASTEROIDI O PIANETINI Gli asteroidi sono dei reperti rocciosi dell’epoca in cui il sistema solare si è formato. Orbitano attorno al Sole nella “cintura degli asteroidi”, tra Marte e Giove. REPERTI ROCCIOSI La maggior parte degli asteroidi sono dei reperti rocciosi dell’epoca in cui il sistema solare si è formato. Orbitano attorno al Sole nella cintura degli asteroidi, tra Marte e Giove. In questa fascia esistono milioni di asteroidi o pianetini che vanno da 1Km a 200Km di diametro. Quando uno di essi si avvicina troppo a Marte o Giove può essere lanciato fuori dalla fascia (come da una fionda gravitazionale) e dentro l’orbita di altri pianeti. Though too small to earn the distinction of planet, asteroids and comets strike huge fear in the human mind. And for good reason: at some point in the future, one of the chunky rocks or icy mud balls will slam into Earth and alter the course of history. Such an impact 65 million years ago is widely believed to have killed off the dinosaurs. Asteroids and comets are considered remnants from the giant cloud of gas and dust that condensed to create the sun, planets, and moons some 4.5 billion years ago. Today, most asteroids orbit the sun in a tightly packed belt located between Mars and Jupiter. Comets are relegated to either a cloud or belt on the solar system fringe. Gravitational tugs, orbital collisions, and interstellar jostles occasionally perturb an asteroid or comet onto a wayward path. The distinction between asteroids and comets is fuzzy—comets tend to have more chemical compounds that vaporize when heated, such as water, and more elliptical (egg-shaped) orbits than asteroids do. And when observed through a telescope, comets appear fuzzier. Asteroids are essentially chunks of rock that measure in size from a few feet to several miles in diameter. (Small asteroids are called meteoroids.) The largest asteroid, Ceres, is about 590 miles (950 kilometers) wide. Like most asteroids, it lies in the asteroid belt between Mars and Jupiter. Many astronomers believe the belt is primordial material that never glommed into a planet because of Jupiter's gravitational pull. Other astronomers say the belt is a planet that was broken apart during a collision. asteroide
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ASTEROIDI FAMOSI Alcuni degli asteroidi meglio noti. Corpi rocciosi con diametro da pochi Km a centinaia di Km. Gli asteroidi più piccoli si chiamano anche meteore. Cerere E’ l’asteroide più grande con diametro pari a un quarto di quello della Luna, contiene più di un terzo della massa totale degli asteroidi della fascia. Questi sono alcuni degli asteroidi meglio noti. Essenzialmente sono dei corpi rocciosi da pochi Km a centinaia di Km di diametro. Gli asteroidi piccoli si chiamano anche meteore. Cerere, un quarto del diametro della Luna, è il corpo di dimensioni maggiori della cintura degli asteroidi e contiene più di un terzo della massa totale degli asteroidi della fascia.
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ASTEROIDI BINARI Anche se gli asteroidi non sono pianeti, possono anch’essi avere satelliti! IDA è un asteroide (30Km di diametro) che possiede un suo satellite (DACTYL) Comets are balls of rock and ice that grow tails as they approach the sun in the course of their highly elliptical orbits. As comets heat up, gas and dust are expelled and trail behind them. The sun illuminates this trail, causing it to glow. The glowing trails are visible in the night sky. While there are perhaps trillions of comets ringing the outer fringes of the solar system, bright comets appear in Earth's visible night sky about once per decade. Short-period comets such as Halley's were perturbed from the so-called Kuiper belt out beyond the orbit of Neptune and pass through the inner solar system once or twice in a human lifetime. Long-period comets come from the Oort Cloud, which rings the outer reaches of the solar system, and pass near the sun once every hundreds or thousands of years. Occasional collisions and gravitational tugs send asteroids and comets careering toward the sun on highly elliptical orbits, some close enough to Earth to pose a risk of impact. Astronomers are constantly on the lookout for bodies on such a catastrophic trajectory. Most asteroids, fortunately, are too small to cause any damage. Instead they burn up in the atmosphere and appear to us as a shooting star. Si conoscono circa due dozzine di asteroidi binari come questo
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SATELLITI E “RIFIUTI SPAZIALI”
Oltre 8,000 oggetti artificiali in orbita attorno alla Terra Più di 2,500 sono satelliti (attivi o in disuso) Gli oggetti rimanenti sono rifiuti (parti di razzi, moduli di navicelle) Ci sono più di 8,000 oggetti artificiali in orbita attorno alla Terra. Più di 2,500 di questi sono satelliti, attivi o spenti. Gli oggetti rimanenti sono rifiuti come parti di razzi, moduli di navicelle e altro. I cieli sopra la terra si stanno popolando di oggetti piccoli e grandi prodotti dall’uomo. La rete di Sorveglianza Spaziale Americana (U.S. Space Surveillance Network) impiega radar per “tenere d’occhio” più di 13,000 oggetti dalle dimensioni superiori ai 10 cm. Questa “spazzatura celeste” include tutto: dalla Stazione Spaziale Internazionale e il telescopio spaziale Hubble a satelliti defunti, stadi di razzi, a pezzi di ricambio lasciati dagli astronauti. Ci sono poi milioni di oggetti più piccoli difficili da monitorare come pezzi di plastica.
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SATELLITI ARTIFICIALI: OCCHI PUNTATI SULLA TERRA
La maggior parte dei satelliti prodotti dall’uomo appartengono a queste categorie: 1. Satelliti astronomici 2. Satelliti per comunicazioni 3. Satelliti per la navigazione 4. Satelliti meteorologici 5. Stazioni spaziali 6. Navicelle spaziali SATELLITI Per 50 anni l’umanità ha continuato a mettere in orbita attorno alla Terra satelliti per una varietà di scopi. I Sovietici hanno lanciato il primo satellite (Sputnik) nell’Ottobre del 1957, solo come prova di esserne capaci. Quattro mesi più tardi gli Americani hanno risposto lanciando l’Explorer 1. Da allora, 2,500 satelliti sono stati inviati sulle nostre teste. Questi includono il telescopio spaziale Hubble, la Stazione Spaziale Internazionale, la stazione spaziale russa Mir, il sistema GPS (Global Positioning System) con 17 satelliti, e centinaia di altri satelliti che forniscono comunicazioni, segnali radio e televisivi, e aiutano gli scienziati a prevedere il tempo. Questi oggetti prodotti dall’uomo circolano attorno alla Terra su orbite distanti da 250Km a 36,200Km. La maggior parte dei satelliti si mantengono su orbite basse (LEO,low-Earth orbit), entro gli 800Km, e viaggiano molto velocemente (27,400Km/h) per evitare di essere risucchiati all’interno dell’atmosfera terrestre. Gli altri sono spediti molto più in profondità nello spazio in quella che si chiama “orbita geostazionaria” che consente al satellite di mantenere lo stesso “passo” della rotazione terrestre e mantenersi in verticale sullo stesso punto della superficie terrestre al passare del tempo. I satelliti meteorologici e quelli televisivi appartengono a questa categoria. RIFIUTI SPAZIALI I frammenti orbitanti, termine tecnico per “rifiuti spaziali prodotti dall’uomo”, includono non solo interi satelliti abbandonati, ma anche pezzi di satelliti danneggiati, corpi di razzi, rifiuti umani e altri oggetti a caso come guanti di astronauti, cavi e materiale di ricambio persi nel corso delle “passeggiate sulla Luna” e durante le missioni di riparazioni esterne del telescopio spaziale Hubble e della Stazione Spaziale. Come i satelliti in orbita bassa, questa spazzatura viaggia attorno al pianeta a 27,000Km/h. Le orbite di questi oggetti, sebbene diverse per direzione, piano orbitale e velocità, a volte si incrociano e collisioni significative sono inevitabili. A queste velocità, anche un minuscolo pezzetto di rifiuto rappresenta un serio rischio per i satelliti, le navicelle spaziali e gli astronauti. L’attrazione gravitazionale fa sì che ogni cosa immessa in orbita alla fine ricadrà sulla Terra. Sebbene finora nessuno sia stato ucciso dal rientro di frammenti dallo spazio, la NASA calcola che in media ogni giorno si verifichi almeno un “rientro”. La NASA e le altre agenzie spaziali (es: ESA, agenzia spaziale europea) considerano quello dei frammenti orbitanti un serio problema e stanno mettendo a punto dei piani per ridurre la spazzatura spaziale preesistente e diminuire la generazione di quella futura!
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SE VUOI SCOPRIRE DI PIU’ E “INTERAGIRE” CON I PIANETI CLICCA SU:
This montage of photos, taken by various NASA spacecraft, shows the order of planets in the solar system. Mercury, the closest planet to the sun, is at the top, followed by Venus, Earth (with its moon), Mars, Jupiter, Saturn, Uranus, and Neptune.
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