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Lezione introduttiva Italia da paese agricolo-industriale paese industriale e postindustriale 1860: 11 milioni di attivi in A. 9 milioni (1940) 8,5 milioni.

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1 Lezione introduttiva Italia da paese agricolo-industriale paese industriale e postindustriale 1860: 11 milioni di attivi in A. 9 milioni (1940) 8,5 milioni (1950) miracolo ec. (esodo agricolo) poco più di 1 milione inizio anni 2000 Produzione agricola aumentata con tassi di sviluppo molto più alti dei periodi precedenti diffusione meccanizzazione e progresso tecnico Produzione agricola raddoppiata in termini reali; decuplicata per occupato Urbanizzazione riduzione autoconsumo aumento Y disp. Incremento consumi al. deficit bilancia al. saturazione D prodotti salutistici e dietet

2 Integrazione tra A., I. al, Distribuzione sistema agro-alimentare I. al. uno dei principali settori I. manifatturiera - Struttura: numerose piccole e medie imprese - Trasformazione della catena al. e crescente integrazione: costituzione di alcuni gruppi ind., affermazione di distretti agroalimentari, grande distribuzione com.le. Quadro dei problemi e delle trasformazioni in atto non semplice del legame tra: trasformazioni ec. e soc. dell’A., sv. e crisi I. al., cambiamento modelli di C e sicurezza al. Difficile intreccio tra questi problemi e intervento pubblico in A.: da livello nazionale a comunitario, da livello statale a regionale. Nuovi obiettivi, oltre quello produttivo e occupazionale: salvaguardia ambiente, valorizzazione risorse e paesaggio: A multifunzionale

3 LE TRASFORMAZIONI DELL’A. IT. Riduzione importanza ec. e soc., ma l’A. ha conosciuto un notevole sv. Occupazione agr.: oltre il 40% (anni ‘50) meno del 7% oggi VAA pari a 3% PIL Produzione aumentata di due vole e mezzo a p. cost. aumento intensificazione prod. una delle principali A. europee (17% del valore prod. UE a 15); l’importanza aumenta in termini di VA geografia dell’A cambiata profondamente: concentrazione prod. in zone pianeggianti e intensive, dove la Pr della T è quasi 4 volte superiore a quella delle zone montane (50% prod. proviene dalle aree pianeggianti che occupano il 30% della SAT) alla concentrazione territoriale della produz. agr. si è accompagnato un processo di specializzazione sia aziendale, sia territoriale: il 50% della produz. di latte si concentra in 5 prov. tra la Lombardia e l’Emilia, l’uva da tavola in Puglia, ecc. processo di specializzazione accompagnato da polarizzazione I. al. formazione di distretti agroal. cambiamenti nelle az. agr.: non più az. promiscue, ma specailizzate (3/4 del tot.); esse si sono così inserite nel mercato, non solo per la vendita dei prod., ma anche per l’acquisto dei mezzi tecnici e nel mercato del L.

4 DALLA SOTTOCCUPAZIONE ALLA CARENZA DI MANODOPERA Occupazione agr. da quasi 9 milioni, 43% (anni ‘50) a poco più di 1 milione di oggi: n. ab. residenti per ogni occup. in A. da 6 a 50 nel 2000 stima di 2 ml. di sottoccupati Pr. gl. molto bassa e Sa e Y modesti: lotte per la terra e l’occupaz. e poi emigrazione ed esodo (occupazione di T al Sud) Riforma agraria e sviluppo piccola proprietà coltivatrice furono le principali risposte di politica agraria, ma con effetti limitati e insufficienti dal punto di vista occupazionale e produttivo si ebbero effetti consistenti con la realizzazione di programmi di irrigazioni, il completamento di opere di bonifica, dall’intensificazione produttiva per la diffusione di colture arboree specializzate, dalla diffusione dell’uso di mezzi meccanici e chimici la diffusione di processi di industralizzazione (Nordest-Centro) e del terziario favoriscono la crescita di az. agr, part-time. La PrL aumenta e influenza le remunerazioni salariali. Il pt riduce i tempi di lavoro e un n. maggiore di colture risultano meno intensive in termini di impiego di L nei ‘90 l’occ. assume altri caratteri: difficoltà nel reperire L e si diffonde il contoterzismo e si fa ricorso a manodopera straniera (10% al 2001) Pr in termini di VA occ. è il 53% di quello dell’I e il 43% dei servizi

5 SVILLUPPO DELLA MECCANIZZAZIONE Nei primi ‘50 la potenza meccanica non raggiungeva nemmeno 1/4 di Hp per occ. Dieci anni dopo la potenza meccanica supera quella derivante da trazione animale la meccaniz. sostituisce la manodopera agr.: il suo sv. è favorito dal basso costo delle macchine e dall’incremento del costo del L nei ‘70 si verifica un eccesso di meccaniz., in quanto alla crescita della potenza mec. non si accompagna un ammodernamento di strutture az.: in media l’utilizzaz. di macchine è di poche giornate all’anno. Questo spiega la successiva crisi e la diffusione del contoterzismo con gli ‘80 il processo di meccaniz. può considerarsi concluso i motivi della crisi sono molteplici: alcuni di carattere generale, altri più specifici.: i p agr. subiscono una diminuz. quale effetto delle riforme della PAC e degli incentivi pubblici alla meccaniz., mentre le strutture az. non cambiano la crisi ha coinvolto anche l’I. naz., in parte superata dall’aumento delle export nei ‘90 il n. trattori ha superato il n. degli occ.: la potenza mecc. è più di 105 Hp per occ.

6 CONTOTERZISMO Lo sv. del contoterzismo è da collegarsi alle trasformazioni dell’A e alla pol. agr. che ha agevolato la crescita della meccaniz. l’affermazione del c. risponde alle esigenze delle az. (necessità di diminuire gli I in macchine e di ridurre gli immobilizzi di K) possibilità di introdurre criteri di flessibilità nella scelta di ordinamenti produttivi e ha consentito alle az. più piccole di usufruire di innovazioni più recenti più della metà delle az. agr. utilizzano mezzi mecc. di terzi, interessa maggiormente le az. più grandi imprese contoterz. professionali sono più diffuse nelle aree ad A più ricca, mentre nelle aree più marginali si ha maggiore presenza di az. agr. che offrono servizi a noleggio ad altre az. lo sv. del c. in Italia rispetto ad altri paesi europei è dovuto quindi al mancato ammodernamento az. e al liv. della meccaniz., superiore alle necessità delle colture

7 IL MANCATO AMMODERNAMENTO AZIENDALE Mancato ammodernamento az. caratteristica dell’evoluz. dell’A esso è collegato all’evoluzione dei tipi di az., in particolare a quelle a carattere familiare e alla diffusione del part-time a partire dai ‘70 e ancor più dagli ‘80, le az a conduz. fam. subiscono un cambiamento, determinato da: –rilevante processo di invecchiamento dei conduttori soprattutto delle az. più piccole –ricorso a servizi di imprese esterne –affermazione del part-time come fenomeno permanente trasformazioni che avvengono in un quadro di specializzazione e concentrazione produttiva in poche aree e in un n. limitato di az. le fonti per comprendere questi cambiamenti sono i Censimenti dell’A: - az. agr. sono passate da oltre 4 milioni nel 1961 a poco più di 2,5 milioni nel 2000, che si riducono a poco più di 2,1 milioni se si escludono le az. con meni di 1 Ha - questa forte riduzione non è stata così consistente come quella verificatosi in Germania con poco più di 500 mila az., in Francia con quasi 700 mila, UK con 230 mila e Spagna con 1,2 milioni la persistena di piccolissime az (oltre 1 milione con meno di 1 Ha) rende particolare la struttura produttiva dell’A it. fenomeno della frammentazione

8 LE PRINCIPALI TIPOLOGIE AZIENDALI Az. a conduzione familiare : asse portante A. it., sono il 95% del tot. e occupano l’81% della SAU - az che impiegano manodopera esclusivamente familiare, quasi il 75% e 60% SAU - az. che utilizzano prevalentemente manodopera extrafamiliare, 4% e 8% Sau, subendo nei ‘90 un forte ridimensionamento Az. a conduzione con salariati : non si sono sviluppate (dopo un aumento negli ‘50 e ‘60, hanno subito un ridimensionamento nei decenni più recenti, sia nel n. (132 mila nel 2000), sia nella SAU (2,5 milioni di Ha, di cui 1 milione di proprietà di Enti pubblici e privati, pari al 29%, con una dimensione media di 42 Ha per az.) dimensione media az.: 5 Ha di SAU nel 2000 az a conduzione diretta caratterizzate da ampia presenza di pluriattività familiare, ma la dimensione media delle az. a conduzione familiare a part- time è inferiore alla media naz. (3 Ha) e questo spiega perché il conduttore è spinto a trovare L e Y al di fuori dell’attività agr.

9 POLARIZZAZIONE DELLE AZ., SPECIALIZZAZIONE E CONCENTRAZIONE PRODUTTIVA Profonde trasformazioni hanno avuto le az. agr. se considerate secondo la distribuzione per classi di ampiezza - permangono numerose piccole az. (oltre 1 milione) < 1 Ha - le az. tra 1 e 20 Ha diminuiscono, ma esse sono sempre il 95% del tot. e occupano il 44% della SAU - le az. > 20 Ha sono meno del 5% del tot. e occupano il 55% della SAU L’A it. è quindi caratterizzato da forte polarizzazione delle az. e da concentrazione produttiva: base per una differenziazione fra ruolo produttivo e ruolo sociale delle diverse tipologie az. Uno dei problemi strutturali più rilevanti è l’invecchiamento dei conduttori delle az. agr.: nel 2000 oltre il 60% aveva più di 55 anni e quasi il 40% più di 65, mentre i conduttori giovani con meno di 40 anni erano solo il 10% del tot. il fenomeno dell’invecchiamento pone grossi problemi allo sv. futuro delle az. e dell’A. : le az. con anziani hanno una dimensione che mediamente è la metà di quella con conduttori giovani e hanno una scarsa capacità di adattamento rispetto ai cambiamenti della PAC e agli scenari mondiali

10 LE POLITICHE ECONOMICHE IN A PA nazionale PACPA regionale A uno dei principali settori di intervento pubblico (riforma agraria, opere di bonifica, sv. irrigazione) PA nazionale profondamente modificata nei ‘60: dal sostegno p e dalla p. di ammasso del grano politica di sostegno generale dei p della PAC le az. più rilevanti della p.a. naz. hanno riguardato l’attuaz. della riforma agraria, la ripresa delle opere di bonifica, lo sv. dell’irrigaz., gli incentivi per lo sv. della meccanizzazione e degli allevamenti e per la formazione della piccola proprietà contadina Legge di riforma agraria Legge sulla formazione della piccola proprietà contadina ha avuto un impatto superiore a quello della riforma agraria, anche se si è trattato più di ampliamento di az. preesistenti che di creazione di nuove az. Il passaggio di possesso della T è avvenuto in prevalenza su base privata, al di fuori degli interventi di PA

11 ALTRI INTERVENTI Allo scopo di mantenere alto il prezzo del grano e di sostenere i redditi agricoli si faceva ricorso alla politica degli ammassi del grano L’intervento pubblico in A cambia con l’istituzione del Mercato Comune e della CEE: la politica di sostegni dei p. si sostituisce a quella nazionale degli ammassi e, nel corso degli anni ‘60, si estende ad altri prodotti agr. cessa l’intervento diretto dello stato e si avvia un finanziamento all’A basato su incentivi e agevolazioni alle imprese miranti a sviluppare la meccaniz. e la zootecnia, modificando le disposizioni per la concessione del credito e stimolando le spese a favore delle attività produttive e per l’impiego di mezzi tecnici si verifica così un forte incremento delle spese per cons. intermedi. Il finanz.to veniva concesso sulla base delle singole domande, non inserito in una visione d’insieme, mentre in Francia e Germania venivano approvate leggi di orientamento per lo sv. dell’A, con pol. specifiche per la formaz. di imprese agr., finanziando piani az di sv. e l’inserimento di giovani

12 DALLE POLITICHE DI INTERVENTO ALLA CRISI DELLA POLITICA STATALE IN A. I “Piani verdi” ultimo tentativo di attuare una p.a. di sv.: privilegiando interventi a pioggia ha posto in secondo piano esigenze di sv. e ammodernamento delle az. agr. La scarsa attenzione ai problemi strutturali veniva giustificata con l’affermarsi della PAC Anni ‘70 riforma reg. con la costituz. Regioni a statuto ord. e necessità di regolamentaz. dei rapporti tra UE, Stato e Regioni Fine ‘70 con il “Piano agricolo alimentare” e la successiva “legge quadrifoglio” si individuano 4 settori prioritari di intervento: zootecnia, ortofrutta, irrigazione, aree rurali La legge quadrifoglio fu in parte modificata con la legge pluriennale di spesa 1986-91 in gli interventi sono distinti in “azioni orizzontali” (asistenza tecnica, ricerca, credito) di competenza naz., e “azioni verticali”, per gli interventi sui comparti prod., di competenza regionale. Il rifinanz. di questa legge ha costituito uno dei motivi di contrasto tra Ministero e Regioni il finanz. dell’A si è così scollegato da qualsiasi attività di programmaz.

13 LE NOVITA’ DEGLI ULTIMI ANNI Fine anni ‘90 si ha una ripresa della p.a. naz. Nel Dpef 1999-01 si individuano nuovi obiettivi di p.a.: sv. multifunzionalità, valorizzazione qualità e tipicità, organizzazione offerta prod. agr.(riforma Ass. Produttori, sv. coop.), promoz. innovazione tecnologica, assistenza tecnica e servizi Importante novità l’avvio di un “tavolo verde” di contrattaz. tra Ministero, Regioni e parti sociali: leggi a favore imprenditoria giovanile, “rottamazione” per ammodernamento parco macchine, estensione all’A della programmaz. negoziata (patti territ.li, contratti d’area e di programma) Il Documento di programmazione agricola, agroalimentare e forestale 2001-03 individua prioritari interventi a favore di: sv. rurale, qualità e sicurezza al., ricambio generazionale e sv. multifunzionalità nelle impr. agr., contenimento costi di produz., politica per il Mediterraneo. Questo documento non ha avuto pratica attuazione - cambio di governo 2001 a attuazione di nuove linee di interv. reg. con la definizione di Piani di sv. rurale adottati dalle Regioni in ottemperanza alle politiche comunitarie

14 LA “LEGGE DI ORIENTAMENTO” E SVILUPPO DELL’ AGRICOLTURA ITALIANA. La legge di orientamento è una legge di principi gen., è riconosciuta la competenza delle regioni Si riconosce la multifunzionalità delle imprese agr. al fine di favorire una diversificaz. dei Y Interventi a favore delle produz e dei territori individuano nei DA e nei DAA di qualità strumenti importanti per lo sv. rur. e delle produz. tipiche e di qualità la salvaguardia delle prod. tipiche ha assunto rilevanza con l’applicaz delle DOP, IGP, STG (specialità tradizionali garantite) definite dal Reg. 2081/92 Il difficile e conflittuale rapporto tra Stato e Regioni - sono di esclusiva competenza dello Stato: la tutela dell’ambiente, le materie rientranti la sicurezza alimentare su cui le reg. legiferano su principi gen. fissati dallo stato - su tutte le materie non elencate (nel Titolo V della Costituzione) la competenza è esclusiva delle regioni. I bilanci reg sono oggi l’el. Fond. in cui si determinano le scelte di pol. agricola e i finanz. a favore dell’A.

15 SVILUPPO E CRISI DELLA PAC La PAC è il principale settore di intervento della UE con la PAC si è creato un mercato comune agricolo lo sv. dell’A europea ha modificato il mercato internaz. Art. 39 del Trattato di Roma prevede tra gli obiettivi l’aumento della Pr, miglioramento del tenore di vita tramite l’aumento del Y, stabilizzazione dei mercati, sicurezza degli approvvigionamenti la PAC fu avviata con l’istituz. degli Ocm per i cereali, con forte sostegno dei p del grano e di altri cereali, con la fissaz. di: - un p obiettivo o di riferimento, ritenuto idoneo per regolare i mercati e mantenerli in eq. - un p di intervento, p min. garantito al produttore - p soglia, per regolamentare le import da paesi terzi Per mantenere i p interni al di sopra del p soglia, furono introdotti prelievi variabili sulle import e restituzioni alle export pari alla differenza tra p mondiale e p soglia Con un p di intervento del grano fissato a quasi il doppio di quello mondiale prese avvio una politica fortemente protez. che si estese ad altri prodotti Per il grano duro e l’olio d’oliva fu istituito un regime di sostegno diretto ai Y simile al deficiecy payment a causa degli alti p e per il diffondersi del p.t. la produz. aumenta rapidamente non assorbita da C calanti problema delle eccedenze incremento delle spese difficoltà della PAC più gravi negli anni ‘80

16 MOTIVAZIONI DELLA RIFORMA DELLA PAC Nel corso dei ‘80 si succedono numerose modifiche: - politica restrittiva dei p - regime di quote di produzione - programmi specifici per l’abbattimento di vacche da latte, estirpamento di vigneti, ritiro della T dalla produz, (set-aside) Motivazioni interne alla UE di sollecitazione per la riforma - analisi costi/benefici: le reg. dei Paesi continentali con maggiore prod. di cereali, latte e carne, hanno beneficiato di più - quasi l’80% dei contributi della PAC sono andati al 20% az. agr. - i p elevati hanno favorito de az più grandi ed effic., ma hanno penalizzato i cons. con Y più basso Motivazioni esterne necessità di raggiungere un accordo nei negoziati GATT

17 LA RIFORMA DELLA PAC DEL 1992 Dalla politica di sostegno dei p al sostegno diretto dei Ya Riforma PAC affiancata da misure di accompagnamento : Reg. 2078/92 per attuare misure agroambientali sv. di metodi prod. agr. eco-compatibili, riduz. impiego concimi e fitofarmaci, riduz. intensità prod. agr., cura terreni agr. e for. abbandonati Riforma PAC 1992 punto di rottura con il passato e avvio di una nuova PA Riforma ha avuto effetti redistributivi a favore az. grandi dimensioni e a favore dei seminativi a cui vanno oltre il 35% spese tot. PAC nel 2002, mentre concorrono al val. prod. agr. UE per meno del 15% La politica di ammodernamento strutture agr. ha avuto accelerazione con la riforma fondi strutturali avviata nel 1988 e rafforzata nel 1993 per rendere incisa l’azione della UE per ridurre disparità socio-ec. tra regioni: obiettivo 1 reg in ritardo di sv (con PIL pro capite < 75% media comunit.); obiettivo 2 zone colpite da declino ind.; obiettivo 3 lotta contro disoc. di lunga durata e inserimento giovani; obiettivo 4 formaz. K umano; obiettivo 5a adeguam. e ammodern. strutt agr.; obiettivo 5b sv arre rurali Per contribuire alla riduz. disparità oltre il 60% fondi è stata destinata alle reg. obiettivo 1 (tutto il Mezzogiorno, 70% Spagna, Irlanda, Grecia, Portogallo e, dopo il 1994, nuovi Lander) riforma Fondi strutt. ha introdotto nuove procedure programmaz. Interv. con definiz. di un Quadro comun. di sostegno (Qcs) che si articola in Qcs naz. e Programmi oper. reg. (POR) o multireg. (POM) o naz. (PON)

18 “AGENDA 2000” E LA RIFORMA DELLE POLITICHE COMUNITARIE “Agenda 2000”: documento (presentato dalla Commissione nel 1997) sullo sv. futuro della UE, in particolare sulla revisione della PAC e sull’allargamento verso nuovi paesi Nuovi indirizzi della PAC: un’A competitiva e multifunz., ulteriore riduz. del p di intervento dei cereali, aumento aiuto diretto per Ha e disaccoppiati (non legati direttam. ai liv. di prod.). I fondi risparmiati utilizzati per pol. naz. agroamb. e di sv. rur. Nuovi indirizzi di pol. strutt.: concentraz. interventi in 3 obiettivi: - obiettivo 1: rimane l’obiettivo principale volto a promuovere le regioni in ritardo di sv. (comprende l’obiettivo 6, reg scarsamente pop. Nord Europa) - obiettivo 2: riconversione ec e soc zone con difficoltà strutt. (azioni di riconversione ind,, ex obiettivo 2 ed ex obiettivo 3, relative alla lotta alla disoccup., e quelle di sv. rur., ex obiettivo 5b) - obiettivo 3: azioni relative all’ammodernamento delle politiche e sistemi istruz. e formaz. Politica di sv. rur. più importante: interventi volti all’ammodernamento strutture az., misure agroamb., di sostegno dir. Y, di diversificaz, az. ed ec., a favore di infrastrut. e servizi, finanz. Per rispetto norme igienico-sanitarie e benessere animali e iniziative per migliorare qualità dei prodotti. Per l’attuaz. di queste pol. è nec. che le reg. predispongano i PRS

19 I CAMBIAMENTI PIU’ RECENTI Programmi Leader si caratterizzano per interventi sv. rur. a liv. loc.: elementi di questi programmi la costituz. di partnership tr aenti, istituz., soggetti privati e utilizzaz. di approcci dal basso nella definiz. e attuaz. di politiche loc. Programmazione 2007-2013: necessità di forte pol. strutt. e di coesione perché il Y medio pro-capite si ridurrà di oltre il 12%, con disparità reg. raddoppiate rispetto all’UE a 15 per l’abbassamento del valore medio PIL pro-capite Basilicata uscirà dall’obiettivo 1 e la Sardegna per superamento limite reg. svantaggiate. Dopo 2007 resteranno Campania, Puglia, Calabria e Sicilia L’allargamento dell’UE - L’A assume nuove dimensioni - i nuovi paesi faranno parte dell’obiettivo 1 - trsformaz. A influenzate da sv. A di questi paesi e dal processo di riduz. dell’occup. in A -la nuova dimensione dei problemi dell’A richiederà un cambiamento non solo della PAC ma anche di tutte le pol. dell’UE. Rimane da definire la definiz. di una pol. estera dell’A verso il resto del mondo, nec. per superare il ruolo molto angusto degli aiuti al., ma anche per raggiungere accordi nel WTO

20 LA REVISIONE A MEDIO TERMINE DELLA PAC La RMT si è rivelata molto più importante di quella prevista dall’Agenda 2000 Aiuti diretti agli A non più collegati alla produz. si passa dal sost. al prod. al sost. al produttore (all’attività agr.) Le misure innovative: - disaccoppiamento (decoupling) o pagamento unico per az., introdotto per rendere l’aiuto al Ya indip. dalla prod.: gli A avranno più libertà nella scelta delle prod - condizionalità ecologica (cross compliance) aiuti subordinati al rispetto di norme amb., pratiche colt ecocompatibili, misure per la salute e benessere animali, norme per la sicurezza delle condiz. di L e qualità alimenti. Previste sazioni (riduz premio fino al 100%) per gli A che non rispettano tali norme

21 LA SICUREZZA ALIMENTARE Aspetti igienico-sanitari attenz sempre magg. Protez del consumatore dai rischi al. tra gli obiettivi strateg. dell’UE Dalle frodi al. del metanolo del vino (Italia) all’olio di colza (Spagna) alla crisi della BSE a alle epidemie negli allevamenti (afta epizootica dei suini, salminellosi nelle uova, ai polli contaminati dalla diossina in Belgio, alla recente influenza aviaria) la crisi della BSE ha posto il problema della sicurezza al (ha interessato uno dei principali prod. al.). Il verificarsi del decesso di alcune persone attraverso la catena alimentare ha prodotto la diminuz. dei C di carne del 50%. Per rendersi conto delle conseguenze di questa crisi basta pensare che i C di carne rappresentano quasi 1/3 della spesa al. L’UE ha preso misure urgenti per fronteggiare la crisi, la principale delle quali è la proibiz. di utilizzare farine animali I C sono ripresi solo quando si sono introdotti maggiori controlli e si sono adottati misure di rintracciabilità con l’obbligo di indicare la provenienza Nel 2000 presentaz di un Libro Bianco sulla sicurez. al. necessità di un approccio integrato di tutte le fasi della produz., dall’az. agr. al C finale: importanza dei controlli, necessità di informaz., dimensione internaz., costituz. di un’Autorità al. europea

22 I NUOVI NEGOZIATI SUL COMMERCIO MONDIALE Millenium Round Posizione negoziale UE: 1) mantenimento sostegno agli interventi della “scatola verde” (misure agroamb., sv. rur., ecc.) e soprattutto della “scatola blu” (aiuti diretti agli A,, per i quali ha trovato maggiori opposiz. e la controproposta di accentuaz. del disaccoppiamento); 2) tutela consumatori e sicurezza al., salvaguardia prod. di qualità per i quali si chiede maggiore tutela a liv. internaz. per evitare contraffaz. Conferenza di Doha: fase negoziale a rilento Conferenza di Cancun: accordo tra USA e UE, ma i Pvs (G-22, guidati da Brasile) hanno chiesto maggior accesso ai mercati agr dei paesi ind e possibilità di salvaguardare le loro A. Dopo il fallimento di Cancun la trattativa è continuata all’interno del WTO dove si è raggiunto un accordo che prevede notevole riduzione sussidi export, maggiore apertura mercati dei paesi ricchi con abbassamento diritti doganali

23 LA QUESTIONE DEGLI OGM E DELLE BIOTECNOLOGIE Aspetto particolare riguarda il principio di precauzione, in base al quale è possibile vietare la circolaz. di un prod. se esistono timori sulla sua nocività anche quando questo non sia scientif. provato. Posizioni contrastanti tra UE e USA e tra i PVS diffusione favorita dall’az. delle IM e dall’aumento delle prod. o resistenza alle malattie questione dibattuta: diritti di proprietà e brevetti da parte delle IM con forti condizionamenti sull’appropriaz. e sulla distribuz. benefici degli OGM con implicaz. sui diritti di proprietà del patrimonio genetico degli esseri viventi la UE si differenzia da altri paesi: si finanzia la ricerca ma si adotta il principio di precauzione. La questione Ogm in UE si intreccia e si scontra con le politiche della qualità e della tipicità dei prod. agr. eurp. Le differenze emerse sia per l’utilizzaz. degli Ogm, sia nell’applicaz. del princ. di precauz., sia rispetto alle informaz., influiranno sugli scambi mondiali


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