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Il rischio vulcanico Massimo Coltorti

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Presentazione sul tema: "Il rischio vulcanico Massimo Coltorti"— Transcript della presentazione:

1 Il rischio vulcanico Massimo Coltorti
Dipartimento di Scienze della Terra Università di Ferrara

2 Distribuzione dei vulcani nel mondo

3 Margini divergenti (o costruttivi)

4 Margini convergenti (o distruttivi)

5 - Effusiva (hawaiiana e/o stromboliana)
Generalizzando si può dire che l’attività di un vulcano può essere suddivisa in due tipologie: - Effusiva (hawaiiana e/o stromboliana) - Esplosiva (pliniana e/o freatomagmatica)

6 - i vulcani a scudo - gli strato-vulcani
Da questi due tipi principali di eruzioni si originano - i vulcani a scudo - gli strato-vulcani

7 I vulcani a scudo sono caratterizzati da:
- una predominanza di colate laviche - un pendio con angoli di riposo molto bassi, normalmente inferiori a 10° Esempi: Hawaii, Islanda, Ile de La Reunion Gli strato-vulcani sono caratterizzati da: - alternanza di colate laviche, prodotti piroclastici (tufi) e domi - un angolo di riposo del pendio molto più accentuato (fino a 50°) Esempi: St.Helens, Vesuvio, Pinatubo

8 Una eruzione di tipo hawaiiano o stromboliano darà luogo ad effusioni di lava (a corde o scoriacea), fontane di lava, coni di scorie e colonne di cenere che possono arrivare ad una altezza di diversi chilometri generando un vulcano a scudo

9 Vulcano a scudo

10 Cono di scorie

11 Lava pahoehoe e fontane di lava

12 Colata di lava basaltica, poco viscosa, tipo pahoehoe
…stessa colata, più fluida , in prossimità della bocca eruttiva

13 Una eruzione di tipo pliniano darà luogo ad una colonna eruttiva che può arrivare fino ad una altezza di 50 chilometri. Associati alla colonna eruttiva si avranno ricaduta di ceneri e lapilli e flussi piroclastici (nubi ardenti) ad alta velocità (fino a diverse centinaia di km/h) e alta temperatura ( °C) generando uno strato-vulcano

14 Vari esempi di strato-vulcano

15 Colonna eruttiva di una eruzione pliniana Vulcano Unzen, Giappone

16 Flussi piroclastici di media intensità
... sulla terra … e sull’acqua

17 E’ evidente che il livello di pericolosità associato ad un vulcano a scudo è di gran lunga inferiore a quello associato ad uno strato-vulcano

18 - Posizione rispetto alle placche tettoniche
I fattori che condizionano il tipo di vulcano e, quindi, la sua pericolosità possono essere riassunti in: - Posizione rispetto alle placche tettoniche - Composizione del magma primario - Spessore e struttura crostale - Presenza della camera magmatica - Sistema di alimentazione

19 Fra questi la presenza di una camera magmatica, determinata sulla base dei dati geologici, geofisici, petrologici e geochimici è ritenuto il fattore più importante. Infatti generalmente essa e’ presente al di sotto degli strato-vulcani, mentre è assente nei vulcani a scudo.

20 La presenza di una camera magmatica è determinante per il tipo di attività di un vulcano perché consente l’arresto del magma durante la sua risalita verso la superficie con conseguente differenziazione, arricchimento in SiO2 e gas. Il più alto contenuto in SiO2 determina un aumento della viscosità del magma che, unitamente ad una maggiore concentrazione dei gas, sono i fattori che possono portare ad una eruzione di tipo esplosivo

21 Forme e processi che si sviluppano nelle camere magmatiche

22 Diagrammi di variazione
Vengono utilizzati per valutare su base chimica quali minerali cristallizzano all’interno della camera magmatica. Da notare l’aumento del contenuto in SiO2 nei magmi più differenziati, che comporta un notevole aumento della viscosità.

23 Un magma più viscoso (più differenziato) può contenere al suo interno (a parità di pressione) una maggiore quantità di gas, che, però comporta una maggiore capacità esplosiva F

24 Camera magmatica rifornita dal basso ma chiusa verso l’alto
Camera magmatica rifornita dal basso ed aperta verso l’alto

25 Grimsvotn Islanda 18 Dicembre 1998

26 Inondazione seguita all’eruzione sottoglaciale del dicembre 1998

27 Krakatoa, Indonesia 26-27 Agosto1883
- I primi sintomi di attività magmatica iniziarono già il 20 maggio, cioè ca. 3 mesi prima. - L’eruzione portò la cenere fino a 80 km altezza, e la sua parte più fine fece più volte il giro della terra. - Ad una distanza di 210 km dal vulcano la luce diurna venne oscurata per 22 ore. - Il rumore dell’esplosione fu udito fino a 4800 km di distanza (Isola Rodriguez, Oceano Indiano) - Il collasso dell’edificio vulcanico che dai m sprofondò fino ai meno 275 slm, creò delle onde di marea (tsunami) fino a 40 m di altezza, distruggendo 295 città ed uccidendo persone.

28 Flusso piroclastico o nube ardente
Mt. Peleè, Martinica 8 Maggio 1902

29 St. Helens, Washington, 18 Maggio 1980
- La ripresa dell’attività magmatica fu segnalata fin dal 20 Marzo. L’eruzione fu probabilmente innescata da un terremoto che generò una frana di dimensioni gigantesche (2,3 km3). L’esplosione laterale che ne seguì rase al suolo tutti gli alberi fino a ca. 25 km a nord. Blocchi e frammenti furono ritrovati anche a 500 m di altezza su di una collina distante ca. 10 km. - L’improvvisa perdita di pressione nella camera magmatica sottostante generò una colonna eruttiva alta fino a 30 km, che oscurò il sole fino a 250 km verso est.

30 Pinatubo, Filippine 15 Giugno 1991
Il vulcano era inattivo da 460 anni. L’attenta osservazione dei fenomeni premonitori dell’attività vulcanica permise l’evacuazione di persone. Altissimo rimane a tutt’oggi il rischio di colate di fango o lahars, causate dall’enorme quantità di materiale depositato sui fianchi del vulcano unita alle intense piogge monsoniche.

31 Stromboli I vulcani italiani Vulcano Vesuvio Campi Flegrei Etna

32 Etna - Agosto 2001

33 Stromboli è l’isola più settentrionale dell’arcipelago Eoliano,raggiunge un’altezza di 924 m s.l.m.
Ha una superficie di 12 km2,una forma approssimativamente ellittica allungata in direzione NE E’ la parte emersa di un vulcano composito la cui base si trova 1500 m sotto il livello del mare Si eleva al di sopra di una crosta continentale spessa circa 18 Km,che degrada verso la piana abissale tirrenica,assottigliandosi progressivamente E’ interamente composto da rocce di origine vulcanica,le più antiche delle quali risalgono a anni fa

34 2 Paleostromboli I 6 Neostromboli 7 Stromboli Recente
1 Strombolicchio 2 Paleostromboli I 6 Neostromboli 7 Stromboli Recente Paleostromboli III Paleostromboli I/II 5 Scari/Vancori

35 Colate laviche lungo la Sciara del fuoco

36 Inizio dei fenomeni di instabilità della Sciara del Fuoco
Ore 13:11 Flusso piroclastico che arriva sul mare ai piedi della Sciara del Fuoco, Questo flusso genera una onda di tsunami di dimensioni limitate. Inizio dei fenomeni di instabilità della Sciara del Fuoco Collasso principale e relativa onda di tsunami Ore 13:19 Nei primi fotogrammi si osserva sullo sfondo le nubi di vapore e di cenere che si generano nel corso dell'evento di frana principale. Nei fotogrammi successivi è visibile il ritiro del mare e la successiva onda di tsunami che colpisce Punta Labronzo..

37 Effetti del maremoto del 30 Dicembre 2002

38 Eruzione del 5 Aprile 2003 Filmato in Video-player

39 IL VESUVIO

40 Rischio Vesuvio La zona Rossa: circa 250 Km2 che potrebbero essere invasi da colate, flussi piroclastici, depositi di fall. La zona gialla: circa 1800 Km2 di forma ellittica che potrebbero essere interessate dalla caduta di grandi quantità di ceneri e pomici.


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