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IN ORTOPEDIA PEDIATRICA

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Presentazione sul tema: "IN ORTOPEDIA PEDIATRICA"— Transcript della presentazione:

1 IN ORTOPEDIA PEDIATRICA
CRESCITA E SVILUPPO IN ORTOPEDIA PEDIATRICA Dott.ssa Elisabetta Muccioli

2 Dott.ssa Elisabetta Muccioli
INTRODUZIONE Si definisce normale il 95% di una popolazione che ricade entro 2 deviazioni standard della media rispetto a ogni determinata misura Ricorda la possibilità di peculiarità di crescita particolari del singolo individuo Ortopedico deve arrivare a comprendere quali deviazioni dalla norma potranno portare a Deficit funzionale Deformità progressiva Artrosi degenerativa prematura dolorosa Dott.ssa Elisabetta Muccioli

3 Dott.ssa Elisabetta Muccioli
TERMINOLOGIA Congenito Anomalia evidente alla nascita Deformazione Struttura normalmente formata che viene deformata da forze meccaniche Deformità Parte del corpo alterata rispetto al normale Evolutiva Anomalia che si verifica nel tempo, che può non essere evidente alla nascita Interruzione Struttura fino a quel momento sviluppatasi normalmente che cessa di svilupparsi o viene distrutta o viene rimossa Displasia Tessuto anormale o strutturalmente anomalo Malformazione Struttura il cui sviluppo è anormale; assenza di sviluppo o differenziazione embriologici che risulta in una struttura anormale o assente Dott.ssa Elisabetta Muccioli

4 CLASSIFICAZIONE Anomalie congenite
Problemi di produzione Malformazioni Displasie Soluzioni di continuo  Che non si risolvono spontaneamente Problemi di packing (contenimento in utero) Deformità imputabili a cause meccaniche compresi posizionamento e modellamento in utero, di solito si risolvono con il tempo Dott.ssa Elisabetta Muccioli

5 POSIZIONAMENTO IN UTERO
Il posizionamento in utero produce contratture temporanee di muscoli e articolazioni, altera l’allineamento torsionale delle ossa lunghe (arti inferiori) Neonati normali Contratture in flessione di anca e ginocchio fino a 20-30°  risoluzione entro i 4-6 mesi di età Anca Ruota esternamente in estensione fino a 90-80° Limitata rotazione interna pari a 0-10° Gamba con torsione tibiale interna Gamba posta superiormente in utero può presentare magg problemi rispetto a quella posta inferiormente Piedi sono supinati in seguito all’avvolgimento dei loro margini mediali contro l’aspetto posterolaterale della coscia opposta Viso deformato Effetti del posizionamento in utero sono quindi di origine fisiologica! Anche se possono causare preoccupazione nei genitori Possono trascorrere anche 3-4 anni prima che gli effetti del posizionamento in utero si risolvano del tutto!!! Dott.ssa Elisabetta Muccioli

6 ACCRESCIMENTO E SVILUPPO
Accrescimento non è una caratteristica costante, è variabile in base a Genetica Alimentazione Salute generale Stato endocrino Forze meccaniche Età fisiologica Inoltre l’accrescimento varia anche tra due regioni anatomiche e tra due ossa della stessa regione Dott.ssa Elisabetta Muccioli

7 Dott.ssa Elisabetta Muccioli
OSSIFICAZIONE Due modalità differenti Ossificazione encondrale Scheletro assiale e appendicolare Le cell mesenchimali si raggruppano, vanno incontro a processo di condrogenesi per formare cartilagine maturaipertrofizzacalcificaviene sostituita da tex osseo Ossificazione intramembranosa Ossa piatte del cranio e la clavicola Le cell mesenchimali producono per differenziazione diretta gli osteoblasti senza precursore o modello cartilagineo Centri di ossificazione Primari Formati all’inizio del periodo fetale i condrociti della diafisi delle ossa lunghe A partire da qui la crescita allunga l’osso a lungo termine Secondari Compaiono dopo la nacita Nella condroepifisi Dirigono la formazione dell’osso nel corso della crescita Nel neonato fisio a termine ci sono centri di ossificazione nel femore distale, tibiale prossimale, calcaneare, talare Dott.ssa Elisabetta Muccioli

8 Dott.ssa Elisabetta Muccioli
OSSA LUNGHE Omero, radio-ulna, Femore, tibia-perone Ciascun osso lungo si suddivide in Cartilagine di accrescimento: presenti su ciascuna estremità dell’osso Contribuisce alla crescita dell’epifisi Epifisi: centro di ossificazione secondario All’inizio sono quasi del tutto cartilagine Progressivamente vanno incontro a ossificazione Metafisi: parte di osso adiacente alla cartilagine di accrescimento dal lato opposto all’articolazione Diafisi: parte centrale dell’osso lungo Crescita apposizionale o circonferenziale attraverso il pericondrio intorno alle epifisi periostio attorno a diafisi e metafisi anello pericondrale Dott.ssa Elisabetta Muccioli

9 Dott.ssa Elisabetta Muccioli
OSSA OSSA SENZA CARTILAGINI DI ACCRESCIMENTO Crescita ossea apposizionale dai relativi pericondrio e periostio circostanti ALTRE OSSA Crescita secondo una combinazione di ossificazione apposizionale ed encondrale Bacino, scapola, ossa del carpo, ossa del tarso Metacarpi, metatarsi, falangi, colonna vertebrale Dott.ssa Elisabetta Muccioli

10 TAPPE IMP DELL’ACCRESCIMENTO E DELLO SVILUPPO
Statura anormale viene considerata proporzionata o sproporzionata in base al rapporto tra statura da seduto e altezza sottoischiatica (arti inf) Fisio la lunghezza delle due braccia tese è quasi uguale alla statura in posizione eretta La testa è sproporzionatamente grande alla nascita, il rapporto tra lunghezza della testa e lunghezza totale è circa 1:4 alla nascita1:7,5 alla maturità scheletrica Le estremità inferiori rappresentano il 15% della lunghezza alla nacita ed il 30% alla maturità scheletrica Il tasso di aumento dell’altezza e della crescita non è costante e varia con gli scatti di crescita Dai 5 anni di età l’altezza alla nascita fisio si raddoppia ed il bambino ha un’altezza pari al 60% circa di quella dell’adulto; ha un’altezza pari al 80% di quella finale a 9 anni; nel corso della pubertà l’altezza in posizione eretta aumenta di circa 1 cm al mese L’età ossea è più importante dell’età cronologica per determinare il futuro potenziale di crescita Dott.ssa Elisabetta Muccioli

11 Dott.ssa Elisabetta Muccioli
 LEZIONE ENDOCRINO ALTEZZA Fino ai 4 anni di età Primo anno di vita 24 cm Secondo 11 Terzo Quarto 7 Nella femmina stessa velocità di crescita, ma minore nei primi 7 mesi di vita  a 4 anni ha raddoppiato la misurazione neonatale Dopo i 4 anni di età 5-6 cm / anno Velocità di crescita decresce fino alla pubertà Alla pubertà Età media : M 10 anni; F 12 anni Scatto accrescitivo staturale Picco maggiore dopo 2 anni dall’inizio di pubertà con graduale decremento Dall’inizio aumenta di circa M >30 cm; F =20 cm Rapporti : Prima fase : crescita di arti inferiori e superiori Seconda fase : crescita maggiore del tronco Dott.ssa Elisabetta Muccioli

12 DA LEZIONE ENDOCRINO PREDIZIONE DELLA ALTEZZA IN ETA’ ADULTA
Altezza targhet o bersaglio M : altezza padre + altezza madre + 13 / 2 F : altezza padre + altezza madre – 13/2 13 cm sono la differenza staturale media tra maschi e femmine adulti Riporta nella grafica e valuta qual è la curva di percentile di riferimento Dott.ssa Elisabetta Muccioli

13 PATTERN DI CRESCITA DELLE ESTREMITA’ SUPERIORI E INFERIORI
ARTI SUPERIORI Crescita lognitudinale dalle cartilagini di accrescimento in direzione opposta al gomito Il contributo della cartilagine omerale prossimale e delle cartilagini di accrescimento radiali e ulnari distali è maggiore rispetto a quello delle cartilagini vicino al gomito ARTI INFERIORI Crescita longitudinale intorno al ginocchio, femorale distale, tibiale prossimale (esatto contrario dell’arto superiore) ANCA Acetabolo si forma dalla conergenza di 3 centri di ossificazione primari (ischio, ilio, pube) Nel femore prossimale si verifica una consluenza della cartilagine di accrescimento femorale prossimale e cartilagine di accrescimento del grande trocantere nei primi anni di vita Dott.ssa Elisabetta Muccioli

14 MATURAZIONE DELL’ANDATURA
La maturazione del SNC contribuisce allo sviluppo dell’andatura Inizio andatura a base allargata con iperflessione dell’anca e del ginocchio senza oscillazione reciproca delle braccia con contatto iniziale del tallone Dai 2 anni di età Riduzione della base dell’andatura Inizia l’oscillazione reciproca delle braccia Contatto iniziale avviene con il tallone  aumento della lunghezza del passo e della velocità Dai 3 anni di età Sviluppo dei pattern cinetici di tipo adulto Dai 7 anni di età I parametri di tempo-distanza raggiungono i valori dell’adulto Sviluppo di pattern di andatura pienamento maturo Dott.ssa Elisabetta Muccioli


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