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Comportamenti normali e di sviluppo nell’adolescenza

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Presentazione sul tema: "Comportamenti normali e di sviluppo nell’adolescenza"— Transcript della presentazione:

1 Comportamenti normali e di sviluppo nell’adolescenza
Ospedale San Pietro Fatebenefratelli Corso di aggiornamento novembre 2005 Comportamenti normali e di sviluppo nell’adolescenza adolescenza Prof. Salvatore Sasso Professore a contratto di Psicologia Clinica Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti

2 Il percorso della relazione
L’adolescenza può essere considerata sempre un periodo di crisi? L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni I compiti di sviluppo dell’adolescente Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia Il ruolo della famiglia Le relazioni nel gruppo dei pari La durata del periodo adolescenziale Il ruolo della scuola Prevenzione del malessere e promozione del benessere

3 L’adolescenza può essere considerata sempre un periodo di crisi?
1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere Alcune teorie hanno insistito sul fatto che questo periodo si accompagnasse inevitabilmente a delle perturbazioni psicologiche. Questa spiegazione messa in dubbio da studi che hanno considerato come superata l'idea che l'adolescenza rappresentasse solo una crisi per il ragazzo. L’accento è posto su determinati compiti di sviluppo che un giovane deve affrontare per transitare nell'età adulta (Lifespan Psychology – Psicologia del ciclo vitale).

4 Cosa intendiamo per crisi
1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere Bisogna accordarsi sulla nozione di crisi e della eventuale conflittualità che essa provoca. Secondo Steinberg, se ci riferiamo ad un periodo in cui si sviluppano scontri frequenti, intensi dal punto di vista emozionale, che denotano forti contrapposizioni, possiamo affermare che tale situazione non si verifica all’interno di tutte le famiglie. Secondo lo stesso autore, l’adolescenza rimane però un periodo di sfida e di contrattazione, purtroppo (!) non sempre all’insegna di atteggiamenti pacifici.

5 Gli autori che corroborano l’ipotesi della crisi:
1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere Stanley Hall: Sturm und drang Anna Freud: Ruolo dei meccanismi di difesa Peter Blos: Secondo processo di individuazione

6 Gli autori che corroborano l’ipotesi della crisi:
1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere Stanley Hall: Sturm und drang Nella prima opera di psicologia scientifica pubblicata nel 1904 negli Stati Uniti, Stanley Hall definisce l'adolescenza come un periodo cruciale della vita caratterizzato da stress e conflitti nel corso del quale dominano l'instabilità, l'impeto e la legge delle contraddizioni Sturm und Drang, ossia tempesta e impeto. Questa locuzione, ripresa dai romantici tedeschi, riassume il fermento dei cambiamenti che si verificano durante l'adolescenza Questo periodo, in cui avviene la trasformazione fisiologica pubertaria e un profondo rinnovamento di tutti gli aspetti della personalità, è considerato come la nascita dell'uomo nuovo

7 Gli autori che corroborano l’ipotesi della crisi:
1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere Anna Freud: Ruolo dei meccanismi di difesa Anna Freud suggerisce che l'Io dell'individuo, per alleviare le conseguenze derivanti dall'aumento delle pulsioni conflittuali, si protegga utilizzando dei meccanismi di difesa, in particolar modo in questo periodo l'ascetismo e l'intellettualizzazione il conflitto tra le forze pulsionali e quelle difensive provoca nell'adolescente un periodo di turbolenza che, se termina con un esito positivo, favorisce la formazione del carattere e, quindi, il superamento del conflitto; nell'eventualità in cui si verifichino dei "compromessi" tra l'Io e l'Es si assiste, invece, alla formazione di sintomi nevrotici. È normale, pertanto, che per un certo periodo l'adolescente mostri un comportamento contraddittorio e imprevedibile

8 Gli autori che corroborano l’ipotesi della crisi:
1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere Peter Blos: Secondo processo di individuazione durante questo processo l'adolescente inizia a separarsi dal genitore interiorizzato, volgendosi, al contempo, verso nuove figure di attaccamento esterne alla famiglia Questo processo, che gradualmente condurrà il ragazzo all'acquisizione di un Sé stabile, ha forti analogie con il primo processo di individuazione già descritto da Margaret Mahler, e che si compie intorno ai tre anni

9 L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni
1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere La prima ricerca: Douvan e Adelson Vengono esaminati: i rapporti con i genitori, la nascita delle amicizie, i primi innamoramenti, la costruzione dell’identità Dallo studio emerge la serenità dei ragazzi Felici di vivere le loro esperienze, di non provare alcun malessere e conflitto con i genitori Sono però preoccupati di essere accettati dagli amici e di avere un rapporto d’amore con una persona del sesso opposto

10 L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni
1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere Dalle ricerche risulta che la “crisi” non si presenta in particolare nell’adolescenza Problemi psicopatologici come la depressione, i tentativi di suicidio, l’anoressia non fanno parte delle turbe transitorie dell’adolescenza perché non scompaiono alla fine dell’ad. in quanto legate a problemi manifestatasi nell’infanzia. Indispensabile attenzione diagnostica e di trattamento durante l’adolescenza

11 I compiti di sviluppo 1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere Numerosi studiosi, per spiegare la complessità dei fenomeni biologici, psicologici e sociali che appaiono durante il processo adolescenziale, hanno elaborato l'idea di specifici compiti di sviluppo che i ragazzi devono affrontare in tale periodo. L'idea consiste nel considerare alcune particolari problematiche che tutti gli individui, senza alcuna eccezione, devono risolvere. La realizzazione di questi compiti di sviluppo garantisce così la crescita individuale, anche se questa può essere compromessa dalla presenza di eventuali difficoltà.

12 I compiti di sviluppo le trasformazioni fisiche della pubertà.
1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere Le tappe di sviluppo sono organizzate intorno a tre grandi cambiamenti che segnano il periodo adolescenziale: le trasformazioni fisiche della pubertà. 2. le modificazioni che avvengono nel campo sociale e relazionale. 3. la costruzione dell'identità.

13 Le trasformazioni fisiche della pubertà
1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere L'arrivo della pubertà impone al preadolescente una ristrutturazione dei rapporti con il proprio corpo e il concetto di identità di genere si riferisce pertanto alla presenza di un corpo sessuato. Benché questo tipo di identità si costruisca durante la prima infanzia, sotto la spinta delle tensioni sottese ai cambiamenti pubertari, vengono riattivati i dubbi e le ambivalenze che si erano sviluppate durante l'infanzia.

14 Le modificazioni nel campo sociale e relazionale
1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere Le modificazioni si focalizzano soprattutto intorno a due momenti significativi. 1. Evoluzione dei rapporti degli adolescenti con i genitori con il passaggio da un modello di dipendenza ad un'altro più maturo, che consente una modalità di cooperazione fra le persone. 2. Evoluzione dei rapporti nell'ambito delle relazioni amicali. I ragazzi cominciano ad utilizzare strategie diverse, per raggiungere una relazione matura, attraverso la mutualità e l'intimità dei rapporti.

15 La costruzione dell’identità
1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere La costruzione dell'identità prepara il giovane all'ingresso nell'età adulta. Questa costruzione si realizza intorno a determinati obiettivi come - le prospettive future, - le relazioni interpersonali, - la sessualità e il sistema di valori.

16 Panoramica dei compiti dello sviluppo
1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere Preadolescenza Adolescenza Giovane adulto Pubertà fisiologica: I rapporti con il corpo (10-15 anni ca.) 1. Adottare una identità di genere. 2. Costruire l’immagine del proprio corpo. 3. Vivere la propria intimità sessuale. Vivere nel sociale: I rapporti con gli altri (12-17 anni ca.) Processo di emancipazione-distacco dalla famiglia. Sviluppo delle relazioni con i pari nel gruppo formale e informale Costruzione dell’identità: I rapporti con il sé (13-20 anni ca.) Percorso scolastico. Prospettive del mondo del lavoro. Sviluppo morale e valori. Convinzioni religiose. Rapporti con l’altro sesso. Eventuali disagio e devianze: - nella società - in famiglia - a scuola - nel gruppo dei pari

17 Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti
1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere Tra le idee preconcette sull'adolescenza, si può collocare anche quella secondo cui le relazioni tra i genitori e i figli sono necessariamente segnate da conflitti. Questa idea trova un supporto teorico negli studi realizzati dagli psicologi del profondo, che ritengono necessario e indispensabile il confronto dialettico ai fini della costruzione dell'identità del giovane

18 Rapporto Censis 1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere Il 91,4% si dichiara del tutto soddisfatta del rapporto con i propri genitori Il 7,8% afferma di avere delle relazioni esclusivamente conflittuali Più della metà dei giovani, dichiara di non avere alcuna difficoltà di comunicazione in famiglia e che i genitori comprendono le loro problematiche il 77% ritiene che è possibile trovare un accordo, anche se la si pensa diversamente la metà dei soggetti ritiene necessaria l'autorità dei genitori per quanto riguarda le decisioni sul futuro dei figli.

19 Ricerca in Lombardia 400 preadolescenti e adolescenti
1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere 400 preadolescenti e adolescenti Relazione in famiglia tra armonia e conflittualità Intenso rapporto di fiducia e di dialogo fra genitori e figli; questi descrivono i loro parenti come persone generose e tenere, con le quali si può avere un rapporto di confidenza e di amicizia. I preadolescenti (tra gli 11 e i 13 anni) percepiscono il rapporto con i genitori con una maggiore idealizzazione gli adolescenti (tra i 14 e i 18 anni) mostrano un maggior grado di conflitto e di disagio.

20 Ricerca in Lombardia 1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere Le reazioni dei genitori che più infastidiscono i ragazzi riguardano "la predica", "i buoni consigli", ma anche "il silenzio“ Il disaccordo si esprime su temi che non mettono in discussione il legame di attaccamento o i valori familiari, ma su ambiti specifici quali il rendimento scolastico, il tempo libero e l'uso del denaro. La conflittualità con i genitori appare, quindi, nelle aree in cui si devono maggiormente "sincronizzare" i nuovi diritti del ragazzo con le richieste degli adulti. Gli adolescenti litigano per ottenere i loro primi diritti, mentre i genitori lo fanno per chiedere ai figli le loro prime responsabilità.

21 Ricerca in Lombardia 1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere Per gli adolescenti, il trovarsi in una situazione di disaccordo con i propri genitori più che provocare la paura della punizione, genera in loro un sentimento di timore e di sofferenza: perché non vengono riconosciute le proprie opinioni a causa del dolore di perdere la considerazione e l'affetto genitoriale. I giovani preferiscono perciò che i genitori esprimano i propri sentimenti piuttosto che rimanere in silenzio, in quanto l'assenza di comunicazione, generando fantasmi della perdita, non permette una successiva elaborazione.

22 Altre ricerche 1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere Secondo Smetana (1988), gli adolescenti e i loro genitori passano molto del loro tempo a discutere su ciò che è giusto e su ciò che è sbagliato, così che la difficoltà nel gestire le norme passa soprattutto attraverso la divergenza oppositiva delle due parti in gioco. Nell’esperienza di Cicognani e Zani (2003), i conflitti seguono un determinata direzione: -maggiore frequenza nei primi anni dell’adolescenza; -diversità qualitativa e quantitativa tra le femmine, che mostrano più intensità e continuità, e i maschi; -la madre come destinatario maggiore degli scontri (soprattutto in presenza della figlia femmina).

23 Considerazioni 1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere se, da una parte, la permanenza dell'adolescente in famiglia può essere vista come uno spazio che consente di dilazionare le scelte future, integrando anche più generazioni contemporaneamente, dall'altra, il rimanere in una famiglia che tende all'autosufficienza e all'isolamento può comportare dei seri rischi nel processo di individuazione. Il rischio di patologia è presente soprattutto quando nella famiglia osserviamo un'eccessiva fusionalità e invischiamento nei legami, che conseguentemente non consentono lo svincolo del giovane.

24 Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia
1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere Fra i compiti che la famiglia deve sviluppare, quello più importante consiste nel favorire i propri membri ad instaurare delle relazioni adeguate alla fase del ciclo vitale che essa sta attraversando. Nell'adolescenza, uno degli eventi critici, che accomuna i genitori e i figli, riguarda la trasformazione del legame di attaccamento che si realizza attraverso una maggiore differenziazione dei ruoli e nella progressiva individuazione della personalità. Pertanto gli attori del processo di "separazione-individuazione" non sono solo gli adolescenti, ma anche i genitori che devono accettare di separarsi dal figlio, stimolando e favorendo, al contempo, la sua autonomia.

25 I concetti di attaccamento-dipendenza e di emancipazione-distacco.
1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere non sono alternativi (Anna Oliverio Ferraris,1980) Infatti la modalità con cui avviene il distacco dalle figure protettive, i cui estremi sono rappresentati dalla serenità o dal conflitto, dipende dal grado di soddisfazione dell'attaccamento. Quindi l'emancipazione-distacco non ha inizio dove termina l'attaccamento-dipendenza, ma entrambi i processi sono contemporaneamente presenti, in diverse forme, nel ciclo vitale della famiglia. Il legame di attaccamento, come Bowlby ci ha mostrato nelle sue ricerche, dà la possibilità, sia al bambino che all'adulto, di avere uno spazio di sicurezza cui ricorrere in caso di difficoltà o di pericolo, cercando protezione e conforto.

26 Il ruolo della famiglia
1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere Studio capillare in due aree urbane industrializzate ad alta densità abitativa, al nord e al sud d'Italia, e in due aree a media densità, ossia in una realtà industriale e in un'altra agricola (Farina e Galimberti, 1993) Si è voluto comprendere, sottoponendo un questionario a 524 famiglie, con un membro giovane adulto tra i diciannove e i ventisei anni (in totale 1572 soggetti), il tipo di coesione e di adattabilità familiare, ossia la vicinanza emotiva, la collaborazione, l'empatia e la natura dei legami.

27 La “famiglia lunga” 1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere Dall'analisi dei dati, emerge il fenomeno della cosiddetta "famiglia lunga", che rappresenta un intreccio relazionale fra necessità e scelta, in cui il ruolo dei genitori nel trattenere i figli si integra con l'interesse dei giovani a restarvi. L'approfondimento di questo tema riguarda soprattutto il rapporto tra attaccamento e distacco e tra vicinanza e cambiamento, modalità relazionali tipiche dell'attuale clima culturale.

28 La “famiglia lunga” nella ricerca di Farina e Galimberti, emerge che:
1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere nella ricerca di Farina e Galimberti, emerge che: -sia i genitori che i ragazzi percepiscono il clima familiare come dotato di un alto grado di adattabilità -nei giovani, rispetto alla vicinanza emotiva e alla coesione, non è presente un atteggiamento generalizzato di volere legami familiari più stretti. -Sono i genitori, e soprattutto le madri, a desiderare una maggior coesione delle relazioni familiari.

29 La “famiglia lunga” 1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere I risultati finali dimostrano che sono i tipi "intermedi" di famiglia, ossia caratterizzati da valori medi di coesione e di adattabilità ad avere un grado più alto di soddisfazione familiare risultano più preparate ad affrontare i compiti di sviluppo della fase adolescenziale I soggetti poco soddisfatti appartengono alla fascia estrema, ossia con scarsa adattabilità e basso livello di coesione.

30 La “famiglia lunga” 1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere Dall'analisi dei dati risulta che la soddisfazione della propria situazione familiare porta a rinviare nel tempo il momento di uscita dalla famiglia di origine Questa constatazione fa emergere l'ipotesi di una circolarità presente tra la qualità della vita familiare, la disponibilità del giovane a rimanere in casa e l'impegno dei genitori a mantenere sempre le stesse condizioni per non far allontanare il figlio Se nella famiglia esiste un basso livello di soddisfazione, il giovane progetta e decide più rapidamente l'uscita dalla famiglia.

31 Altre ricerche I dati confermano quanto già emerso in altre ricerche:
1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere I dati confermano quanto già emerso in altre ricerche: -la maggioranza dei giovani vive in famiglia (90,8%) -un terzo afferma di non avere ancora un progetto per il futuro (34,4%) -poco più di un quarto esprime il desiderio di continuare a vivere in famiglia (27,9 %) -Solo poco più di un terzo (36,8%) indica di volersi distaccare dalla famiglia (matrimonio, convivenza, vivere da soli). La tendenza a vivere in famiglia non è presente solo in Italia, ma a livello europeo, dove si assiste, inoltre, a una generale "orizzontalizzazione" tra i giovani dei vari paesi, che si esprime nella omogeneità dei valori e di comuni interessi e problemi

32 Altre ricerche 1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere In Italia, però, come affermano Piepaolo Donati e Eugenia Scabini (1988), il fenomeno della famiglia lunga, ossia la coabitazione di due diverse generazioni, è più marcato perché alcune cause strutturali, come la difficoltà a entrare nel mondo del lavoro, la prolungata scolarità e la difficoltà a reperire alloggi, si sommano alle motivazioni culturali e psicologiche. Il risultato che ne deriva comporta che la famiglia riacquisti un ruolo anche in questa fase del ciclo vitale, che in passato non ricopriva.

33 Relazioni con i genitori
Altre ricerche 1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere In una ricerca recente di Speltini e Molinari (2005), sono stati messi a fuoco una serie di problematiche classiche la cui analisi sostanzialmente conferma quanto esposto sin qui. Area Clima in famiglia Relazioni con i genitori Sistema valoriale Sistema normativo Descrittore Dialogo con i genitori Presenza in casa Aiuto nei compiti I buoni genitori I genitori stressati I genitori rigidi Importanza delle relazioni con i pari Importanza del rispetto per gli adulti Importanza del successo Le trasgressioni “classiche” Le trasgressioni domestiche Le trasgressioni verso i compagni

34 I climi familiari 1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere Sembra che i genitori rafforzino la loro disponibilità all’ascolto attivo dei figli, all’offerta di aiuto nei compiti scolastici, ad essere più presenti in casa. Da un’altra ricerca emerge che i genitori sviluppano una sorta di distorsione percettiva, ma in senso positivo, della loro comunicazione con i figli

35 Le relazioni con i genitori
1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere I genitori percepiscono la fatica e lo stress prodotti quotidianamente nella relazione con i propri figli. Questi, pur essendo positivamente orientati nella relazione con i genitori, risultano comunque meno soddisfatti. Nell’ambito dei conflitti intergenerazionali, l’adulto risulta più provato rispetto ai ragazzi che, molto probabilmente, non sono del tutti consapevoli delle difficoltà insite nella negoziazione; infatti, una volta esaurita una negoziazione, essi ripartono immediatamente con altre richieste e rivendicazioni.

36 Le norme e i valori 1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere le differenze tra adolescenti e familiari sono più evidenti I genitori chiedono esplicitamente il rispetto per l’adulto, ossia educazione, obbedienza e rispetto delle regole e, nei confronti dei coetanei, l’essere gentili, la non dominazione dell’altro, l’aiuto nei confronti degli amici Per quanto riguarda le regole, i genitori mal tollerano le trasgressioni dei loro figli, soprattutto quelle più classiche, come il rientrare tardi oppure lo scarso impegno scolastico Nello stesso tempo, i genitori percepiscono in modo più grave le trasgressioni che si riferiscono alla mancanza di comportamenti sociali nei confronti dei coetanei.

37 Il ruolo dei genitori nel passaggio adolescenziale
1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere Nella ricerca di Speltini e Molinari, risulta che il tema della specializzazione del ruolo, così come evidenziato nelle ricerche del passato, non esiste a-priori, proprio per l’esistenza di differenti modelli familiari in cui sono incluse quelle monoparentali e quelle ricostituite.

38 Il ruolo del padre 1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere Sembra però che la presenza effettiva del padre a casa, che relaziona in modo attivo con i figli, svolga un ruolo positivo. La differenza con la madre, la cui presenza è un dato scontato, non sta in una importanza d’ordine ma nel suo diverso impatto con i figli. Questo risultato è dato anche dalla mancanza di una definizione di ruolo del padre dopo la crisi del principio di autorità. Infatti, a livello tradizionale, al padre è attribuito il primato dell’autorità e alla madre quello degli affetti (Cigoli, Marta, Regalia, 1998).

39 La famiglia: un sistema valoriale in progress
1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere È passata da principi improntati all’etica, ossia con regole e valori aprioristici, a quelli, improntati all’affetto, che non permettono di somministrare ai figli sane frustrazioni per aiutarli a crescere. Il non saper dire “No!” comporta una crisi profonda del principio di autorità nei processi di allevamento, che si ripercuote nella difficoltà genitoriale di saper utilizzare la fermezza e nel saper rispondere al conflitto, ricercando e proponendo alternative attraverso l’ascolto, la negoziazione e la scelta condivisa (Pietropolli Charmet, 2000)

40 Le relazioni nel gruppo dei pari
1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere Durante l'adolescenza, mentre i ragazzi cercano di staccarsi dall'influenza della famiglia, l'amicizia con i coetanei acquista un significato diverso rispetto a quello vissuto nell'infanzia, durante la quale l'amico era sì il compagno dei giochi a scuola o ai giardini, ma, tuttavia, "scompariva" una volta rientrati a casa propria. Nonostante i genitori continuino a rimanere delle figure importanti di attaccamento, il bisogno prevalente dei ragazzi e delle ragazze adolescenti è di avere rapporti con altri coetanei dello stesso genere, o di quello opposto.

41 Le relazioni nel gruppo dei pari
1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere Questi assumono la funzione di rassicurazione nel processo di separazione dal gruppo familiare, e di aiuto nella costruzione del proprio sé: ogni compagno diviene lo "specchio" dell'altro nel valutare sia il grado delle proprie preoccupazioni, che l'ammissibilità dei propri comportamenti Pertanto per costruire il suo percorso di sviluppo, l'adolescente rivolge maggiormente il suo interesse all'esterno della famiglia, così accade che i giovani passino insieme molto del loro tempo a parlare, piuttosto che a svolgere altre attività pratiche.

42 Il gruppo come “laboratorio sociale”
1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere Questa sorta di "laboratorio sociale", al cui interno si integrano i processi di identificazione e di differenziazione necessari alla costruzione dell'identità personale e sociale, ossia alla ridefinizione del concetto di sé e all'attivazione di dinamiche di relazione fra gruppi diversi, acquista la valenza di un ponte verso la società degli adulti.

43 Cosa pensano i genitori dei rapporti che i figli hanno con i loro coetanei?
1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere La prima differenza riguarda la concezione del rapporto con i coetanei, che i ragazzi considerano estremamente privato, rivendicando così la loro autonomia. Gli adolescenti riconoscono che nelle loro relazioni con i pari talvolta utilizzano comportamenti anche prepotenti che si concretizzano sia in comportamenti aggressivi, sia con pettegolezzi o addirittura con procedimenti di esclusione di compagni dal gruppo.

44 Cosa pensano i genitori dei rapporti che i figli hanno con i loro coetanei?
1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere Da parte loro i genitori vedono i propri figli attraverso una doppia luce: essi o sono integrati nel gruppo degli amici, quindi popolari e sicuri, oppure sono fragili e dunque soggetti al rischio di prevaricazione da parte degli altri pari. Un pensiero che poco li sfiora riguarda i comportamenti aggressivi o scorretti che i propri figli potrebbero mettere in atto nei confronti degli altri compagni. Ne risulta una tipica ambivalenza genitoriale che rispecchia il nucleo del conflitto con i figli adolescenti, ossia la dicotomia fra distacco e dipendenza. L’ambivanza, comunque, è comprensibile in quei genitori che hanno esercitato per anni il controllo e quindi oggi faticano ad accettare il distacco.

45 Le relazioni con i coetanei e la propria famiglia di riferimento:
1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere Adolescenti ben socializzati Adolescenti insicuri socialmente Adolescenti prepotenti e sicuri Adolescenti prepotenti e insicuri Le relazioni degli adolescenti con i loro coetanei godono di un buon livello di popolarità tra i coetanei, si sentono sicuri nel gruppo dei pari e non mettono in atto comportamenti prepotenti. hanno discrete capacità relazionali, non mettono in atto condotte aggressive, ma hanno delle paure sociali legate alla loro reputazione tra i compagni. mettono in atto comportamenti aggressivi che non contrastano con il loro grado di popolarità e di successo relazionale. mettono in atto comportamenti di prevaricazione ma, a differenza dei precedenti, hanno la difficoltà di sviluppare rapporti e la popolarità, che risulta essere piuttosto bassa. La famiglia di riferimento La loro famiglia si caratterizza per le buone relazioni, la presenza dei genitori in casa e per una forte connotazione valoriale. La loro famiglia è ispirata a norme prescrittive riferite sia a sanzioni derivate da comportamenti trasgressivi sia a relazioni con genitori stressati e rigidi. La famiglia è connotata da scarsa affettività e relazionalità, come pure da assenza di valori e di norme. La famiglia per questi ragazzi non è assolutamente un punto di riferimento per quanto riguarda sia gli affetti sia i valori, lo è solo per le norme e per le prescrizioni.

46 L’importanza della coerenza educativa
1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere

47 La durata del periodo adolescenziale
1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere Quando inizia questa avventura e quando termina nel corso dell'esistenza umana? Possiamo essere certi del punto di partenza poiché disponiamo di un avvenimento biologico universale: la pubertà Se partiamo dal presupposto che la pubertà inizi a 11 anni, possiamo affermare che l'adolescenza comincia proprio a questa età. Le trasformazioni che avvengono durante la pubertà sono una linea di demarcazione tra due universi ben definiti: da una parte, il mondo dell'infanzia che viene abbandonato e, dall'altra, una nuova tappa dello sviluppo che conduce il ragazzo ad essere un adulto con la sua identità di genere

48 La durata del periodo adolescenziale
1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere Per quanto riguarda la fine dell'adolescenza, i criteri da prendere in considerazione sono nettamente diversi da quelli già utilizzati per decidere quale fosse la data di inizio di questo importante periodo dello sviluppo umano. La maggior parte degli specialisti nel campo dello sviluppo afferma che l'adolescenza termini quando l'individuo assume lo stato di adulto.

49 Quando un individuo può essere considerato una persona adulta e quali sono le caratteristiche che ci permettono di capire la fine dell'adolescenza? 1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere I criteri sono quelli che permettono di separare una classe d'età dall'altra sulla base di un determinato numero di comportamenti mostrato dalle persone in un certo periodo della propria vita Comportamenti socialmente visibili come: -aver lasciato la scuola -essere entrato nel mondo del lavoro -essere impegnato in una vita di coppia -avere lasciato la famiglia -avere formato un nuovo nucleo familiare -diventare genitori.

50 Come si accede oggi all’età adulta?
1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere questo progetto di sviluppo, negli ultimi venti anni, ha subito una notevole dilazione temporale fra il superamento di un compito e l'altro Il periodo di formazione scolastica si è notevolmente prolungato La scelta di una professione richiede una preparazione sempre più complessa e, pertanto, l'ingresso nel mercato del lavoro avviene più tardivamente Di conseguenza si prolungano nel tempo anche gli aspetti che riguardano la vita privata, ossia lo sposarsi, o il vivere insieme, e l'avere un figlio Questi avvenimenti possono essere collocati, al giorno d'oggi, al di là dei venticinque anni.

51 Come si accede oggi all’età adulta?
1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere Rimane però evidente la constatazione che i giovani, all'età di ventitré o ventiquattro anni, non sono più degli adolescenti anche se frequentano ancora gli studi e se non si sono messi ancora alla ricerca di un lavoro Questi, infatti, hanno già realizzato i compiti previsti per il superamento dell'adolescenza ossia hanno modificato i rapporti con i loro genitori mediante la contrattazione dei propri spazi e tempi di autonomia, hanno stabilito delle relazioni significative con altri giovani della loro età, hanno adottato una precisa identità sessuale e hanno assunto, come propri, determinati valori Per questi motivi si può affermare che essi hanno abbandonato il periodo adolescenziale e, infatti, in questo momento condividono con i loro pari le preoccupazioni tipiche di questa età, come il prepararsi alla vita professionale e a quella di coppia.

52 Lo sviluppo secondo la Società di Ricerche sull’adolescenza
1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere Tre momenti: Il primo momento, che riguarda la transizione dall'infanzia e che si colloca tra gli undici e i quattordici anni, è dominato dai cambiamenti derivanti dalla pubertà fisiologica. Il secondo, l'adolescenza media, si estende tra i quindici e i diciassette anni circa ed è caratterizzato dalle modificazioni che avvengono nella vita sociale, ossia le modalità utilizzate per allontanarsi dalla zona di influenza familiare e per stabilire nuovi legami con i pari. Il terzo momento, l'adolescenza tardiva, si svolge lungo l'arco di tempo che va dai diciotto ai ventuno anni circa e si distingue per il consolidamento dell'identità e per l'impegno indirizzato verso le prospettive future.

53 I compiti specifici che la scuola può sviluppare per favorire lo sviluppo cognitivo e relazionale degli adolescenti. 1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere 1) Può orientare le scelte scolastiche, curando le diversità individuali; 2) Può tenere conto dei ritmi e degli stili personali di apprendimento, scoprendo le aree potenziali di interesse, sviluppando la motivazione e migliorando l'immagine di sé; 3) può promuovere progetti di ricerca, favorendo l'impegno e la partecipazione, al fine di evitare disinteresse e rifiuto verso l'istituzione scolastica. Lo stimolare la curiosità per nuovi interessi (l'essere) deve essere integrato alla soluzione di problemi pratici (il fare);

54 I compiti specifici che la scuola può sviluppare per favorire lo sviluppo cognitivo e relazionale degli adolescenti. 1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere 4) può tener conto della preparazione professionale degli insegnanti e dei dirigenti scolastici. E' pertanto necessario approfondire le conoscenze non solo delle discipline, ma anche delle metodologie per insegnare e per il coordinamento dei progetti educativi; 5) può favorire l'espressione dello scontro-confronto-incontro tra professori e ragazzi, in considerazione della difficoltà che i secondi hanno nello sperimentare le contrapposizioni in famiglia;

55 I compiti specifici che la scuola può sviluppare per favorire lo sviluppo cognitivo e relazionale degli adolescenti. 1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere 6) può rispondere al bisogno di appartenenza dei ragazzi potenziando le attività in gruppo. E' necessario che i professori concentrino una maggiore attenzione alle relazioni con gli studenti, perché questi sentono l'esigenza di una scuola che sappia accogliere la loro soggettività; 7) può tener conto delle motivazioni degli insegnanti, favorendo le soddisfazioni legate al ruolo e alla persona

56 Prevenzione del malessere e promozione del benessere: Il concetto di prevenzione
1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere I diversi livelli preventivi PROMOZIONE - PREV. PRIM. ASPECIFICA Favorire una migliore qualità della vita, aumentare il benessere individuale, potenziare i fattori protettivi a livello collettivo. PREVENZIONE PRIMARIA SPECIFICA Ridurre l’incidenza di una particolare di un particolare problema/disadattamento PREVENZIONE SECONDARIA Diagnosticare il disagio/problema in fase iniziale e di intervenire prima che la situazione di deteriori ulteriormente PREVENZIONE TERZIARIA Cercare di ridurre gli effetti collaterali negativi di un problema.

57 Rapporto individuo/ambiente
Le componenti di base dell’approccio di comunità 1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere I tre assunti del modello “processo/persona/contesti/ambiente” (Bronfenbrenner)  Persona è una entità dinamica, ossia un soggetto attivo che reagisce alle pressioni ambientali e ristruttura il proprio spazio di vita Rapporto individuo/ambiente è connotato da reciprocità; sia l’ambiente, sia l’individuo sono in grado di influenzarsi a vicenda Contesti anche quelli più remoti possono produrre delle modificazioni nel comportamento dell’individuo

58 Definizione del problema
L’approccio di comunità costringe, costruttivamente, ad essere estremamente sensibile a quale focus i professionisti utilizzano nelle loro prassi per comprendere e soggetti: riduzione delle criticità o sviluppo delle potenzialità 1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere FOCUS SU CRITICITà FOCUS SU POTENZIALITA’ Approccio Debolezza, soluzione del problema affrontando il deficit Forza, costruire sulle competenze Definizione del problema Istituzionale Partecipata Strumenti di cambiamento Informazione, educazione, miglioramento dei servizi, cambiamento individuale Rinforzare la comunità, la sua capacità di controllo (potere) accrescere le risorse e le capacità, cambiamento anche politico ed economico Ruolo degli operatori Centrale rispetto al potere decisionale Risorse della comunità nella soluzione del problema Scopo della partecipazione Aiutare a diffondere e rendere i servizi più idonei alla comunità Accrescere il senso di proprietà e controllo, migliorare le condizioni sociali Principali decisori Ruoli istituzionali Leaders spontanei Visione dei gruppi e della comunità Luoghi in cui si manifesta il problema, consumatrice Fonte di soluzioni, autodefinita, luogo da vivere Controllo delle risorse Interno al servizio Negoziato Senso collettivo di proprietà Basso Elevato

59 Nell’intervento a favore degli adolescenti, prevenire il malessere e promuovere il benessere dovrebbe tradursi complessivamente come: 1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere - sostenere e accompagnare l’adolescente nel suo percorso di crescita - aiutare il soggetto a pensare autonomamente, desiderando e progettando un concreto futuro possibile - valorizzare e far emergere le risorse e incrementare il protagonismo del singolo. - promuovere un vero “empowerment” ossia un “aumento di potere” consapevole e non automaticamente “adeguato” alle aspettative del mondo adulto

60 Nell’intervento a favore degli adolescenti, prevenire il malessere e promuovere il benessere dovrebbe tradursi complessivamente come: 1. L’adolescenza può essere considerata un periodo di crisi? 2. L’adolescenza: un’età non inevitabilmente segnata da crisi e da perturbazioni 3. I compiti di sviluppo dell’adolescente 4. Armonia e conflittualità tra genitori e adolescenti 5. Lo svincolo degli adolescenti dalla famiglia 6. Il ruolo della famiglia 7. Le relazioni nel gruppo dei pari 8. La durata del periodo adolescenziale 9. Il ruolo della scuola 10. Prevenzione del malessere e promozione del benessere - considerare il naturale e ciclico bisogno di ognuno di trovare un posto sicuro nel quale potersi “rifugiare”, per riflettere sui propri dubbi, insicurezze, soddisfazioni, e traguardi. In questo senso si può parlare di una dialettica prevenzione-promozione: infatti, per prevenire situazioni di disagio, si promuove un certo stile di vita e un certo modo di affrontare i responsabilità ed opportunità evolutive.


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