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P. MontesperelliIntervista non-standard: caratteri generali 1 L’INTERVISTA “QUALITATIVA” o “non-standard” PREMESSA.

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1 P. MontesperelliIntervista non-standard: caratteri generali 1 L’INTERVISTA “QUALITATIVA” o “non-standard” PREMESSA

2 P. MontesperelliIntervista non-standard: caratteri generali 2 1) Famiglia sperimentale standard 2)F. dell’associazione 3)Insieme non-standard UNA TIPOLOGIA DEGLI APPROCCI NELLA RICERCA EMPIRICA (Marradi 1996) v. Presentazione Più formalizzata;

3 P. MontesperelliIntervista non-standard: caratteri generali 3 Assunti COMUNI della famiglia sperimentale e di quella dell’associazione: 1)compito della scienza è decidere, formulare e controllare asserti su relazioni matematiche fra proprietà quantificabili degli oggetti. 2) Qs. asserti sono impersonali (= non ricorrono a sapere personale, tacito, senso comune, etc.). Se vi ricorrono lo indicano e lo riducono al minimo.

4 P. MontesperelliIntervista non-standard: caratteri generali 4 Ricerca “Standard” e “Non-standard” Ricerca Standard: Famiglia sperimentale e famiglia dell’associazione (matrice-dati + co-variazioni); più formalizzata; tende a - / pretende di - produrre asserti impersonali sulle relazioni fra proprietà; L’esperimento tende a produrre asserti anche sui nessi di causalità fra proprietà. Ricerca non-standard: Interviste non direttive, metodo biografico, focus group, osservazione… È meno formalizzata, più eterogenea Il sapere personale (espresso e/o tacito) è considerato una risorsa ermeneutica. v. Presentazione

5 P. MontesperelliIntervista non-standard: caratteri generali 5 Una questione di metodo La distinzione fra standard e non standard non costituisce una graduatoria di merito. Dal punto di vista della dignità scientifica sono sullo stesso livello ( Marradi 1996, 168 ); Questa distinzione serve a: - classificare in maniera rigorosa gli approcci alla ricerca empirica nelle scienze umane; - cogliere assunti (espliciti ed impliciti), potenzialità e limiti di ciascun approccio; - quindi: orientare le scelte operative del ricercatore in funzione dei suoi obiettivi cognitivi. v. Presentazione

6 P. MontesperelliIntervista non-standard: caratteri generali 6 INSIEME “NON STANDARD”: caratteri generali

7 P. MontesperelliIntervista non-standard: caratteri generali 7 Esempi di ricerche non-standard Ricerche etnografiche: p. es. osservazione Interviste “qualitative” = non direttive, non strutturate, non standard (focalizzate, in profondità, ermeneutiche, biografiche …); analisi del discorso testuale; Analisi delle strutture retoriche, sintattiche, tematiche (p. es. di sceneggiatura o scelta lessicale di notizie); Analisi di metafore, slogan, parole-chiave, altri dispositivi simbolici…; etc. Le informazioni raccolte non sono organizzate in matrice

8 P. MontesperelliIntervista non-standard: caratteri generali 8 Assunti dello “insieme non-standard”: Rifiuto del “monismo metodologico” (= dell’unità del metodo rispetto alla diversità degli oggetti e degli obiettivi cognitivi); Orientamento tendenzialmente idiografico (= attenzione ai particolari, ai dettagli, alle differenze che interessano in sé);

9 P. MontesperelliIntervista non-standard: caratteri generali 9 Diffidenza per generalizzazioni [ vs. leggi esprimibili in funzioni matematiche, modelli molto formalizzati e astratti, assunto fungibilità]; Forte dipendenza dal contesto particolare che si investiga; Preferenza per problemi “micro” (almeno come punto di partenza);

10 P. MontesperelliIntervista non-standard: caratteri generali 10 Orientamento induttivo = NON ipotesi  verifica, ma “ascolto”, esplorazione”, apertura all’imprevisto; Ridurre al minimo la distanza fra ricercatore, “oggetto” (= testo, evento, soggetto…) e contesto [vs. assunto di impersonalità];

11 P. MontesperelliIntervista non-standard: caratteri generali 11 Il ricercatore, avvicinandosi ed interagendo con lo “oggetto” interpretato, contribuisce a costruire la base empirica (p. es. perché un testo riprenda vita, occorre l’interpretazione del ricercatore; l’intervista include l’interazione intervistato- intervistatore; etc.); Centralità interazione (modello costruttivista) : il ricercatore interagisce con il suo oggetto di analisi che, a sua volta, è frutto d’interazione: (p. es. analisi news; ma news  gruppi sociali, istituzioni, ideologie lottano fra loro per definire e costruire la realtà sociale Gurevitch e Levy 1985, 18 ).

12 P. MontesperelliIntervista non-standard: caratteri generali 12 Di ogni fenomeno analizzato viene privilegiata la sua dimensione simbolica (= segni, simboli e loro significazione + loro produzione e riproduzione: p. es. “mondo della vita quotidiana ”)  APERTURA: ogni simbolo non è indipendente da altri simboli e dal suo contesto (Husserl, Schütz, Ricoeur, Thompson…) ; Paradigma del testo: vengono privilegiati i testi; altri fenomeni vengono assimilati a testi (Ricoeur) ; Testo = non veicolo “neutro” di significati; il testo ha una propria consistenza autonoma (propri codici linguistici – grammaticali, sintattici e stilistici – culturali, e ideologici)

13 P. MontesperelliIntervista non-standard: caratteri generali 13 Orientamento tendenzialmente olistico (p. es. organicità di un testo vs. assunto atomista; un testo non è la semplice somma delle sue parti); Analisi non di rapporti (causali lineari) fra variabili ma di porzioni più ampie e configurative (p. es. un articolo, la vita quotidiana di una redazione, l’ambito di fruizione del TG, etc.); Di solito il concetto di causa viene usato in strutture narrative: - evento antecedente  evento susseguente; - motivazioni, intenzioni  opzioni, azioni; - analisi effetti di testi mediali mediante narrazione (Losito);

14 P. MontesperelliIntervista non-standard: caratteri generali 14 Es.: analisi effetti di testi mediali mediante narrazione Presupposti: 1)Testo + Comprensione  interpretazione  narrazione 1)Testo + Comprensione  interpretazione  narrazione; 2)Un medesimo testo mediale viene compreso ed interpretato in maniera (molto) diversa dai vari fruitori  selezione + sintesi  criteri di rilevanza, memoria, etc. (= soggettività);

15 P. MontesperelliIntervista non-standard: caratteri generali 15 Per cogliere gli effetti del testo (= come è stato compreso e interpretato), il ricercatore invita l’intervistato a RACCONTARE (in maniera non strutturata, non direttiva) il contenuto del testo, immaginandosi di narrarlo a un non-fruitore. Narrazione  interpretazione  comprensione + testo

16 P. MontesperelliIntervista non-standard: caratteri generali 16 Critiche allo “insieme non standard”: CARENZA DI PROCEDURE CODIFICATE E REPLICABILI: -Grande importanza della qualità del ricercatore e dei suoi collaboratori; -Rischi di cadere nel banale, aneddotico.

17 P. MontesperelliIntervista non-standard: caratteri generali 17 -Importanza del sapere personale del ricercatore  a seconda del ricercatore si producono risultati diversi (non replicabilità della ricerca); -paradosso dell’unicità, specificità e irripetibilità dell’oggetto di studio dice: se si assume l’assoluta unicità dell’oggetto / soggetto / evento di indagine, questo non potrà coesistere né con semplici asserti comparativi, né con generalizzazioni o classificazioni (Campelli 1992) ;


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