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Musicologia e interdisciplinarietà

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Presentazione sul tema: "Musicologia e interdisciplinarietà"— Transcript della presentazione:

1 Musicologia e interdisciplinarietà
Comunicazione Fondamenti della Musicale a.a LGCaprioli Musicologia e interdisciplinarietà La musica è un atto in divenire, un processo che coinvolge più figure e che apre all’interdisciplinarietà La musicologia sistematica non è più considerata una parte della musicologia ma tende a riorientarsi, in senso interdisciplinare, verso tutte le discipline non- storiche Ogni campo della musicologia storica può essere visto in prospettiva sistematica (p.es. l’approccio semiologico alla scrittura e la tipologizzazione delle forme musicali). FCM 2010/11

2 Semiotica La semiotica, come disciplina madre, studia i fenomeni di significazione e di comunicazione con significazione si intende ogni relazione che lega qualcosa di concreto e presente a qualcos'altro di ipotetico e assente (il segno al simbolo) un processo di comunicazione si attiva a partire dalla messa in funzione di un sistema di relazioni di significazione FCM 2010/11

3 Charles Sanders Peirce (filosofo e scienziato americano, 1839-1914)
Studioso di logica, anticipatore della semiotica. Teoria dei tratti. Ferdinand de Saussure (linguista, , Linguistica generale, 1916) Il segno linguistico è una entità che unisce (arbitrariamente) un concetto (significato) alla sua immagine acustica (significante)‏ Leonard Bloomfield (linguista, , Language, N.Y. 1933) dipendenza del significato dal contesto Roland Barthes ( ) Elementi di semiologia, 1964 FCM 2010/11

4 Disciplina ancora in via di formazione Analisi del segno in musica
Semiologia musicale La semiologia della musica è la disciplina che studia il processo della comunicazione musicale Disciplina ancora in via di formazione Analisi del segno in musica Il suono come espressione culturale I sistemi grammaticali della musica Il significato in musica La decodificazione del significato (o del linguaggio, o del sistema grammaticale) La dimensione dell’ascolto come interpretante di comprensione FCM 2010/11 4

5 Il processo della semiosi:
Charles Morris ( ) Il processo della semiosi: il segno (o veicolo segnico, ciò che agisce come segno) il designatum (ciò cui il segno si riferisce) l’interpretante (ciò che permette al segno di avere funzione di segno nei confronti dell’interprete) l’interprete (colui adotta e individua il segno come tale) Suddivisione della semiologia in tre differenti tipologie (aree di applicazione) Sintattica Semantica Pragmatica Criticità in ambito musicale: Plurisemanticità Funzione iconica Figurativizzazione Effetto sinestesico FCM 2010/11 5

6 Le componenti principali (variabili) del sistema comunicativo sono
Roman Jacobson ( ), linguista strutturalista Le componenti principali (variabili) del sistema comunicativo sono emittente ricevente codice messaggio canale contesto FCM 2010/11

7 Jean-Jacques Nattiez (Il discorso musicale, Einaudi 1977)
Jean Molino ogni tipo di espressione umana e artistica (lingua, romanzo, film, musica, pittura, ecc ... ) può essere oggetto di una semiologia Jean-Jacques Nattiez (Il discorso musicale, Einaudi 1977) tripartizione del processo della comunicazione musicale FCM 2010/11

8 Tripartizione semiologica
POIESI il processo creativo le cui condizioni e strategie sono oggetto d’analisi ESTESI il processo della percezione, incluse le proiezioni individuali del ricevente sull’opera LIVELLO NEUTRO l’oggetto materiale, la traccia sulla carta FCM 2010/11

9 Su questa base, in che senso si può parlare di comunicazione musicale?
La comunicazione si realizza solo nel caso in cui vi sia piena condivisione del codice da parte di emittente e ricevente (Jakobson e Eco) ipotesi dell’esistenza d’un codice comune preesistente all’esperienza comunicativa Su questa base, in che senso si può parlare di comunicazione musicale? Il gesto del comunicare implica necessariamente l’interazione dei soggetti e la loro cooperazione in tale quadro la musica tende – massimamente nel nostro secolo - ad assumere un ruolo di semplice trasmettitore unidirezionale di informazioni, ricevibili in quanto stimolo complesso a prescindere dalla loro intelligibilità FCM 2010/11

10 Definizione del codice
Nella comunicazione linguistica v’è fra gli attori uno scambio di informazioni sulla base d’un codice semiologico condiviso. Si aprono tre quesiti fondamentali relativi a: Definizione del codice cosa costituisce il codice in musica? e – analogamente alla differenziazione del linguaggio in idiomi – ne esiste più di uno? Livello di comprensione rispetto alla musica, può la comunità degli ascoltatori di nuovo millennio affermare di essere in possesso della conoscenza d’un codice musicale quale esso sia? Capacità di decodificazione è essa in grado di decodificare (riformulare in termini linguistici ovvero discorsivi e argomentativi) ciò che ascolta in musica? FCM 2010/11 10

11 Comprensione in musica
François Imberty, a proposito di ‘comprensione musicale’ distingue in tre approcci diversificati: analitico (attraverso l’ascolto) riconoscimento “a orecchio prima che a occhio” delle strutture musicali, dalle più elementari (intervalli, accordi, modi, modulazioni, cadenze, ecc.) alle più complesse (procedimenti compositivi come variazione, intensificazione, trasposizione, ecc.) analitico-storico-sociale (contesto) strumenti della contestualizzazione storica (“a che epoca appartengono questi o quei procedimenti, che significato avevano nel momento in cui venivano usati (conservazione, rottura?) come venivano capiti? “) interpretativo-analitico (semanticità) cogliendo i significati ed i meccanismi del processo di significazione in musica FCM 2010/11

12 Indici d’articolazione strutturale
Al solo ascolto, la percezione si focalizza su ogni nuovo evento: Tempo (anche durata complessiva) Metro (configurazione modulare e ciclica del processo accentuativo) Ritmo (organizzazione delle durate) Tonalità (sistema di rapporti funzionali tra noite della scala) Cadenze (interruzione e discontinuità) Dinamica (variazioni d’intensità) Densità (più o meno voci) Timbro (qualità intrinseca e riconoscibilità del suono) Registro (tessitura) Orditura (modalità e qualità dell’intreccio: monofonico, polifonico, polifonico-imitativo, contrappuntistico) FCM 2010/11

13 Il riferimento alla teoria della musica occidentale (XVII-XVIII) serve
La teoria musicale Il riferimento alla teoria della musica occidentale (XVII-XVIII) serve come applicazione propria alla conoscenza della musica di quel tempo come chiave di lettura per avvicinarci all’ascolto ‘competente’ delle musiche prodotte in altri contesti e basate su sistemi differenti. come un punto di partenza utile soprattutto se relativizzato. FCM 2010/11

14 Universalità della musica
In termini di competenza, l’esposizione ad una plurima sorgente di generi musicali differenziati avrebbe bisogno del ricorso ad una teoria della musica universale: obiettivo impossibile da raggiungere in quanto anche gli elementi più essenziali (e riconosciuti come universali) del suono risultano discreti perchè dipendenti da un sistema, da una serie di relazioni collegate ad altri elementi. FCM 2010/11

15 molteplicità di espressioni storiche
Musica europea molteplicità di espressioni storiche unità intrinseca del concetto basato su principio del sistema tonale relazioni di consonanza e dissonanza La nozione europea di musica può adattarsi a comprendere anche esperienze musicali extraeuropee a patto di estrapolarle completamente dal loro contesto (con il risultato di svuotare di senso la fruizione stessa) FCM 2010/11 15

16 Definizione del concetto di musica
Le enciclopedie musicali tendono a definire gli oggetti della musicologia ma non la musica in sé il ‘musicale’ è il ‘sonoro’ costruito e riconosciuto da una cultura in altre parole non è possibile analizzare le diverse definizioni di musica al di fuori di un quadro antropologico distinzione fra suono e rumore e fra suono e silenzio. FCM 2010/11

17 Va distinto il silenzio in musica (lo sfondo dal quale la musica si distacca) da quello fuori musica
Necessità della preesistenza dell’esperienza sonora a cui riferire procedimenti di astrazione del sonoro Cage (1976): “grazie al silenzio i rumori irrompono definitivamente nella mia musica” FCM 2010/11

18 Brian Eno (1948), Music for Airports (1978), part 2
Leonard Bernstein ( ), Mambo (da West Side Story 1957), dir. Dudamel, orch. Simon Bolivar, BBC Proms 2007 John Cage ( ), Variation V (1965), Merce Cunningham Dance Company Brian Eno (1948), Music for Airports (1978), part 2 Portishead, Only you (1998, regia Chris Cunningham) FCM 2010/11 18

19 Che cosa comunica la musica?
La musica è un mezzo di comunicazione, ma è possibile definirla un linguaggio? Che cosa comunica la musica? Si può parlare in termini musicali di senso e di significato? L'opera ha un senso ma non ha un significato, cioè non permette di definire delle relazioni tra significante e significato paragonabili a quelle del linguaggio. (Henri Lefèbvre ) FCM 2010/11 19

20 Musica e linguaggio Analogie Differenze
Elementi strutturali (altezza, ritmo, timbro etc.) Distinzione tra ‘langue’ (sistema sonoro di riferimento) e ‘parole’ (singola espressione) Presenza di una sintassi, regolata da norme (estremamente più ricche e variabili nel caso della musica) Differenze Impossibilità della musica di stabilire un rapporto denotativo come quello esistente tra la parola e la cosa denotata da essa Possibilità del linguaggio musicale di esprimersi ‘linguisticamente’attraverso verticalità e orizzontalità dei suoni FCM 2010/11 20

21 Significato: concetto espresso attraverso le parole semiol./ling.: la classe dei sensi riconducibili ad un dato segno Senso: il contenuto semantico o concettuale semiol./ling.: il valore specifico che assume il significato di una parola in un contesto determinato log.: potenzialità di significazione, connotazione di un termine Distinzione fra senso e significato all’interno della dimensione artistica: traslitterazione verbale dei significati (i significati rinviano al codice della lingua) indicibilità letterale dei sensi (Imberty: Il senso oltrepassa i significati in quanto è legato alla forma poetica, in quanto è immanente ad essa. Lefèbvre: «Il senso si percepisce senza ricorrere alla parola») FCM 2010/11 21

22 Denotazione (cioè il significato oggettivo di un’entità lessicale, che non contiene alcun elemento soggettivo o affettivo determinato dal contesto) nel discorso denotato il rapporto segno/significato è tanto più semplice e diretto quanto più è condiviso, convenzionale Connotazione (cioè sfumatura linguistica di ordine soggettivo che un termine o un enunciato hanno o acquisiscono in aggiunta al significato di base (ad es. mamma e madre hanno uguale significato ma diversa connotazione) nel discorso connotativo il rapporto significante/significato si muta nel senso deviando verso un nuovo significato: la lingua del poeta è connotata, pur usando parole e formulazioni verbali denotative FCM 2010/11 22

23 Il significato in musica può avere esclusivamente un carattere mediato, evidenziabile cioè solo attraverso un discorso verbale sulla musica. Il senso in musica appare come scambio, mediato dal linguaggio e dalle esigenze sociali della comunicazione, tra opera e fruitore Il senso si forma nel momento della donazione di senso da parte dell’esecutore, dell’ascolto individuale e in quello dello scambio di opinioni sull’opera: al senso preesiste l’interpretazione, cioè «l’intenzione di dare un senso» FCM 2010/11 23

24 “Le possibilità combinatorie della musica quali appaiono dall’armonia e dal contrappunto, non hanno equivalenti nella lingua, dove si ail paradigma che il sintagma sono sottoposti a disposizioni specifiche: regole di compatibilità, di selettività, di ricorrenza etc. da cui dipendono la frequenza e la prevedibilità statistiche da una parte e al possibilità di costruire enunciati intelleggibili dall’altra … Si può dire insomma, se la musica è considerata come una ‘lingua’, che è una lingua che ha una sintassi, ma nulla di semiotico” (Fabbri/Marrone, 2006) FCM 2010/11 24

25 François Imberty, Suoni, emozioni, significati
François Imberty, Suoni, emozioni, significati. Per una semantica psicologica della musica, CLUEB 1986 Cristina Cano, La musica nel cinema: musica, immagine, racconto, Gremese, 2002 Jonathan Sterne, The Audible Past: Cultural Origins of Sound Reproduction. Durham, Duke University Press, 2003. Felix Salzer, Ascolto strutturale. Coerenza tonale in musica, LIM 2004 Gino Stefani, Stefania Guerra Lisi, Dizionario di musica nella Globalità dei Linguaggi, LIM, 2004 Jean-J. Nattiez, Il combattimento di Crono e Orfeo, Einaudi 2004 Dorothy Miell, Raymond Macdonald, David Hargreaves (eds.), Musical Communication, Oxford Univ. Press 2005 Nicholas Cook, Musica. Una breve introduzione, Torino, Edt 2005, 165 pp. Paolo Fabbri, Gianfranco Marrone, Semiotica in nuce: teoria del discorso, Meltemi 2006 Giovannella Greco/Rosario Ponziano, Musica è comunicazione. L'esperienza della musica e della comunicazione, Franco Angeli, 2007 Lucio Spaziante, Sociosemiotica del pop. Identità, testi e pratiche musicali, Carocci 2007


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