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Patto della Salute 2014-2016.

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Presentazione sul tema: "Patto della Salute 2014-2016."— Transcript della presentazione:

1 Patto della Salute

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3 La Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano opera nell’ambito della comunità nazionale per favorire la cooperazione tra l’attività dello Stato e quella delle Regioni e le Province Autonome, costituendo la "sede privilegiata" della negoziazione politica tra le Amministrazioni centrali e il sistema delle autonomie regionali a) è la sede dove il Governo acquisisce l’avviso delle Regioni sui più importanti atti amministrativi e normativi di interesse regionale b) persegue l’obiettivo di realizzare la leale collaborazione tra Amministrazioni centrale e regionali c) si riunisce in una apposita sessione comunitaria per la trattazione di tutti gli aspetti della politica comunitaria che sono anche di interesse regionale e provinciale.

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5 In tale direzione va potenziato l'intero sistema di governance della sanità. Occorrono strumenti forti e necessari per assicurare la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale, per garantire l'equità e l'universalità del sistema, nonché i Livelli essenziali di assistenza (LEA) in modo appropriato ed uniforme. Dovranno, altresì, essere rivisti gli assetti organizzativi dei servizi sanitari regionali, individuando le dimensioni ottimali delle aziende al fine di migliorare la qualità e l'efficienza nella gestione dei servizi stessi in un'ottica di complessiva razionalizzazione e riduzione dei costi, e in funzione del grado di centralizzazione, tendenzialmente sovraziendale, delle attività di amministrazione generale e di supporto tecnico logistico, con particolare e prioritario riferimento all'acquisto di beni e servizi, al reclutamento ed alla gestione degli aspetti retributivi, contributivi e previdenziali del personale, ai sistemi informatici e all'area tecnico-professionale.

6 Da questo quadro istituzionale discendono le disposizioni del presente Patto. Esse testimoniano l'impegno congiunto di Governo e Regioni di attuare importanti e concrete misure di programmazione della spesa sanitaria, con l'obiettivo di razionalizzarla, creando anche spazi finanziari da reinvestire nel settore della sanità, Il nuovo Patto ha l'ambizione di considerare il Sistema salute con un insieme di attori che costituiscono valore per il Sistema Paese. La salute è vista non più come una fonte di costo, bensì come un investimento economico e sociale. Il nuovo Patto della salute andrà monitorato nella sua attuazione con senso di responsabilità e in un rapporto di leale collaborazione fra le parti, attraverso un Tavolo politico permanente fra la il Governo e la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, una sorta di cabina di regia a cui è, tra l'altro, demandata l'elaborazione di proposte per la spending review interna al settore sanitario.

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11 Assistenza territoriale
ART .5 Assistenza territoriale 1. Al fine di promuovere un modello multiprofessionale ed interdisciplinare, le Regioni, nell'ambito delle propria autonomia decisionale ed organizzativa, istituiscono le Unità Complesse di Cure Primarie (UCCP) e le Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT)quali forme organizzative della medicina convenzionata, integrata con personale dipendente del SSN come previsto dal comma 2 dell'art. 1 della legge 189/2012 , per l'erogazione delle cure primarie. Esse perseguono obiettivi di salute e di attività definiti dall'Azienda sanitaria e dal Distretto, secondo un modello-tipo coerente con i contenuti degli ACN e definito dalle Regioni al fine di garantire uniformità assistenziale. 2. Le UCCP costituiscono forme organizzative complesse, che operano in forma integrata all'interno di strutture e/o presidi individuati dalle Regioni, con una sede di riferimento ed eventuali altre sedi dislocate sul territorio. Il carattere multiprofessionale delle UCCP è garantito dal coordinamento tra le diverse professionalità, con particolare riguardo all'integrazione tra la medicina specialistica e la medicina generale. Le UCCP possono avvalersi, qualora previsto dalla programmazione regionale, di professionisti accreditati ai sensi della normativa vigente.

12 3. Ogni AFT della medicina generale e della pediatria è funzionalmente collegata ad una UCCP. Le AFT della medicina generale, che coprono un bacino di utenza riferito a non più di abitanti, rappresentano l'insieme dei professionisti che hanno in carico il cittadino che esercita la scelta nei confronti del singolo medico. Entro sei mesi dalla stipula dei nuovi ACN, e comunque non oltre la vigenza del presente Patto, le AFT e le UCCP costituiscono le uniche forme di aggregazione dei medici di medicina generale e Pediatri di Libera Scelta, sostituendo le diverse tipologie di forme associative della medicina generale e le altre tipologie di aggregazioni funzionali e/o strutturali realizzate nelle varie Regioni (di cui all'art. 54 dell'ACN 2009).

13 5. La UCCP è di norma organizzata in sede unica, pur potendo prevedere sedi accessorie opportunamente collegate attraverso un'adeguata rete telematica. E' integrata nella rete telematica aziendale e/o regionale. Le UCCP e le AFT hanno come compiti essenziali: assicurare l'erogazione delle prestazioni territoriali (medicina generale tramite le AFT, assistenza infermieristica; attività territoriale ambulatoriale e domiciliare, attività specialistica, servizi di supporto); garantire la continuità dell'assistenza mediante l'utilizzo della ricetta elettronica dematerializzata e il continuo aggiornamento della scheda sanitaria individuale informatizzata e del FSE; garantire l'accessibilità all'assistenza territoriale per tutto l'arco della giornata per tutti i giorni della settimana, avvalendosi dei professionisti del ruolo unico della Medicina Generale. garantire la continuità dell'assistenza nelle tre declinazioni (relazionale, gestionale ed informativa), prevedendo l'applicazione di percorsi assistenziali condivisi e l'integrazione informativa tra le componenti della medicina convenzionata e la rete distrettuale ed ospedaliera.

14 6. La UCCP ha un assetto organizzativo definito ai sensi delle disposizioni nazionali e regionali in materia, è parte fondamentale ed essenziale del Distretto, integrandosi all'interno della rete dei servizi distrettuali ed aziendali e permettendo una relazione diretta tra l'assistenza territoriale e gli altri nodi della rete assistenziale. 7. In continuità con quanto previsto nell'Accordo Stato Regioni del 20 febbraio 2014, le Regioni provvedono a definire con specifici atti di indirizzo la promozione della medicina di iniziativa e della Farmacia dei servizi, quale modello assistenziale orientato alla promozione attiva della salute, anche tramite l'educazione della popolazione ai corretti stili di vita, nonché alla assunzione del bisogno di salute prima dell'insorgere della malattia o prima che essa si manifesti o si aggravi, anche tramite una gestione attiva della cronicità. 13. In continuità con quanto previsto nell'Accordo Stato Regioni del 20 febbraio 2014, con riferimento all'integrazione tra sistema di emergenza urgenza e servizi di continuità assistenziale, le Regioni adottano specifici provvedimenti, per assicurare percorsi differenziati coerenti per l'assistenza in emergenza urgenza e per la gestione dei codici di minore gravità, ai sensi dell'Accordo Stato Regioni del 7 febbraio 2013.

15 Presidi territoriali/Ospedali di comunità
17. Al fine di promuovere la riduzione dei ricoveri inappropriati ed i percorsi di deospedalizzazione, garantendo un'omogenea risposta assistenziale territoriale in tutto il territorio nazionale, si fa riferimento a quanto rappresentato al punto 10.1 Ospedali di comunità di cui allo schema di regolamento recante "Definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera, in attuazione dell'arti , comma 169 della legge 30 dicembre 2004, n. 311, e dell'articolo 15, comma 13, lettera c) del decreto-legge 6 luglio 2012, n.95 convertito con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012, n,135", e si conviene di stipulare, entro il 31 ottobre 2014, un'Intesa tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trenta e di Bolzano per la definizione dei requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi di tali presidi, in cui l'assistenza medica è assicurata dai medici di medicina generale o dai PLS o da altri medici dipendenti o convenzionati con il SSN e che effettuano ricoveri brevi per casi non complessi, che necessitano: di interventi sanitari potenzialmente erogabili a domicilio, ma che necessitano di ricovero in queste strutture in mancanza di idoneità del domicilio (strutturale e familiare), di assistenza/sorveglianza sanitaria infermieristica continuativa, anche notturna, non erogabile a domicilio, L'intesa definisce altresì gli appropriati percorsi clinico-assistenziali, autorizzativi e tariffari di tali strutture, nonché gli standard dei posti letto territoriali.

16 ACN Medicina Generale 2006-7 consolidato (Luglio 2009)

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20 LEGGE 8 novembre 2012, n. 189 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158, recante disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute Le aggregazioni funzionali territoriali e le unità complesse di cure primarie erogano l'assistenza primaria attraverso personale convenzionato con il Servizio sanitario nazionale. Le regioni possono, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, prevedere la presenza, presso le medesime strutture, sulla base della convenzione nazionale, di personale dipendente del Servizio sanitario nazionale, in posizione di comando ove il soggetto pubblico incaricato dell'assistenza territoriale sia diverso dalla struttura di appartenenza. Il personale convenzionato è costituito dai medici di medicina generale, dai pediatri di libera scelta e dagli specialisti ambulatoriali. Per i medici di medicina generale è istituito il ruolo unico, disciplinato dalla convenzione nazionale, fermi restando i livelli retributivi specifici delle diverse figure professionali.

21 LEGGE 8 novembre 2012, n. 189 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158, recante disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute garantire l'attività assistenziale per l'intero arco della giornata e per tutti i giorni della settimana, prevedere che per le forme organizzative multiprofessionali le aziende sanitarie possano adottare, anche per il tramite del distretto sanitario, forme di finanziamento a budget prevedere la possibilità per le aziende sanitarie di stipulare accordi per l'erogazione di specifiche attività assistenziali, con particolare riguardo ai pazienti affetti da patologia cronica, secondo modalità e in funzione di obiettivi definiti in ambito regionale prevedere che l'accesso al ruolo unico per le funzioni di medico di medicina generale del Servizio sanitario nazionale avvenga attraverso una graduatoria unica per titoli

22 AFT Associazione Funzionale Territoriale
Cos’è: Raggruppamento funzionale monoprofessionale di MMG Obiettivo dell’AFT: Affidare ai MMG l’obiettivo di tutela della salute della popolazione di riferimento secondo obiettivi definiti e concordati con ASL Individuazione: Ogni AFT ha un coordinatore in carica per tre anni

23 AFT Compiti: Valutazione bisogni della popolazione assistita
Assistenza ambulatoriale e domiciliare Medicina di iniziativa sui soggetti con cronicità Governance clinica, farmaceutica e diagnostica Continuità assistenziale ospedale-territorio Sviluppo di un sistema di relazioni tra tutti gli operatori sanitari

24 AFT Compiti: Formazione e Ricerca su percorsi di cura e strumenti di valutazione dei percorsi stessi (indicatori) Partecipare alla Prevenzione in collaborazione con i Dipartimenti di Prevenzione ASL Favorire empowerment degli assistiti e promuovere stili di vita in collaborazione con ASL Erogare diagnostica di primo livello

25 AFT Composizione: MMG e Medici a rapporto Orario
Non meno di 20 Medici tra MMG e quelli a rapporto orario Il rapporto di fiducia tra MMG e assistiti viene mantenuto Non ha personalità giuridica I MMG che sono supportati da società di servizio anche cooperative possono continuare a mantenere questo servizio

26 Caratteristiche: AFT Attività di tipo fiduciario
il MMG mantiene le stesse funzioni ed acquisisce scelte come previsto dall’Accordo Collettivo Nazionale Attività di tipo orario Attività di continuità assistenziale notturna, diurna, festiva e feriale domiciliare e ambulatoriale Attività orarie afferenti al governo clinico (partecipazione a commissioni, partecipazione alle riunioni di staff o di programmazione) Tutti i Medici potranno articolare la propria attività professionale tra attività fiduciaria e oraria

27 Aggregazioni Territoriali Funzionali nell’Azienda Sanitaria di Firenze
La proposta aziendale

28 AFT: criteri L’AFT è individuata dal territorio di residenza dei suoi assistiti. La dimensione di riferimento è di norma di assistiti (≥ 14 anni). E’ composta da tutti i medici a ciclo di fiducia di un ambito territoriale. Qualora nell’ambito territoriale siano presenti un numero di medici a rapporto di fiducia e/o di assistiti non sufficiente, l’AFT potrà riunire ambiti limitrofi o quote di essi. Qualora su un ambito territoriale il numero dei medici a ciclo di fiducia ecceda il parametro sopra descritto, vengono costituite più AFT Rimodulazioni che tengano conto di situazioni territoriali specifiche sono state prese in considerazione per l’ambito metropolitano e per la Zona Mugello

29 AFT: criteri I medici di assistenza primaria sono individuati in base alla collocazione dell’ambulatorio principale L’ambito territoriale della AFT tiene conto della presenza dei punti di Continuità Assistenziale: In ciascuna AFT esiste almeno una postazione di CA Il territorio di competenza dei punti di CA coincide per quanto possibile con il territorio della AFT L’assegnazione dei medici di CA viene stabilita con bando aziendale, come previsto dall’AIR Solo quando l’AFT è interamente costituita si procede all’elezione del coordinatore

30 Le AFT individuate Sono state individuate 22 AFT, con una media di assistiti ≥ 14 aa pari a , in linea con l’AIR

31 UCCP Non sono obbligatorie
Sono “costruite” intorno ai bisogni dei cittadini Devono essere “condivise” con i medici di medicina generale

32 UCCP Unità Complessa di Cure Primarie
Che cosa è: Aggregazione strutturale multiprofessionale di cui fanno parte i MMG ed altri operatori del territorio, sanitari, che opera nell’ambito dell’organizzazione distrettuale, in sede unica o con una sede di riferimento Obiettivo: Svolgere in maniera integrata tutte quelle attività utili ad affrontare la cronicità in tutte le sue varianti

33 UCCP Individuazione della UCCP e sue caratteristiche:
L’UCCP si sviluppa in strutture quali: Presidi distrettuali integrati Case della Salute Riconversione di presidi ospedalieri o territoriali UTAP Strutture comunali o comunque pubbliche Strutture messe a disposizione dalle società di servizi della MG, cooperative mediche Strutture del volontariato Strutture del privato

34 UCCP Standard minimi ( previsti dalla Regione Toscana) MMG
Personale infermieristico Personale amministrativo di segreteria Alcuni servizi di medicina specialistica Personale sociale e di assistenza socio-sanitaria

35 Cosa hanno fatto le regioni

36 un quadro sintetico dell’esperienza
Giunta Regionale Area Sanità e Sociale CURE PRIMARIE H-24 un quadro sintetico dell’esperienza nella Regione Veneto M.Cristina Ghiotto Dirigente Settore Assistenza distrettuale e Cure primarie

37 Obiettivi-indicatori
Giunta Regionale Area Sanità e Sociale Programmazione Integrazione Obiettivi-indicatori

38 QUALE MODELLO SI STA SVILUPPANDO? Medicine di Gruppo Integrate:
Giunta Regionale Area Sanità e Sociale QUALE MODELLO SI STA SVILUPPANDO? Medicine di Gruppo Integrate: che cosa sono? sono team multiprofessionali, costituite da Medici e Pediatri di famiglia, Specialisti, Medici della Continuità Assistenziale, infermieri, collaboratori di studio e assistenti sociali, che: erogano un’assistenza globale, cioè dalla prevenzione alla palliazione, continua, equa e centrata sulla persona; assicurano un’assistenza h24, 7gg su 7 (in integrazione o per bacino AFT); sono parte fondamentale ed essenziale del Distretto socio-sanitario ed assumono responsabilità verso la salute della Comunità.

39 Cure primarie H-24 Chronic Care Model e Medicina di iniziativa
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali Cure primarie H-24 Chronic Care Model e Medicina di iniziativa Antonio Brambilla Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali Assessorato Politiche per la Salute – Regione Emilia-Romagna Roma, 18 febbraio 2014

40 2014: I percorsi per l’innovazione dei servizi sanitari territoriali in Emilia-Romagna
Il completamento della rete delle Case della Salute Ridefinizione clinico-organizzativa dei servizi all’interno delle Case della Salute Lo sviluppo dell’ area delle cure intermedie - Ospedali di Comunità Dai PDTA ai modelli predittivi del rischio di ospedalizzazione e della fragilità Upgrading dei professionisti dell’area dell’Assistenza Primaria Monitoraggio e valutazione

41 Il Distretto ambito di programmazione e garanzia dell’accesso

42 57 Case attive… 50% piccole Azienda USL CdS dichiarate attive
CdS programmate Piccola Media Grande Totale Piacenza 1 5 3 8 Parma 4 13 7 2 14 Reggio E. Modena Bologna 6 15 Imola Ferrara Ravenna Forlì Cesena Rimini 30 57 19 11 60 42

43 Le Case della Salute

44 La ridefinizione dei servizi delle Case della Salute
Aree, Programmi trasversali Prevenzione e promozione della salute Partecipazione comunitaria e patient-education Benessere riproduttivo - Infanzia e giovani generazioni Salute mentale Continuità assistenziale e urgenza differibile Gestione delle cronicità e delle fragilità Accoglienza e orientamento del bisogno

45 Lo sviluppo degli Ospedali di Comunità: 1.700 posti letto
Struttura Intermedia tra Ospedale tradizionale e servizi territoriali Gestione infermieristica con responsabilità clinica MMG Eventuale Day Surgery Punto di Primo Intervento pazienti: che prolungherebbero, senza particolari utilità, la durata di un ricovero ospedaliero trattabili appropriatamente anche al di fuori dell’ospedale, ma non a domicilio Empowerment pazienti e care-giver

46 2013: 3 Ospedali di Comunità funzionanti
Piacenza Parma 1 Reggio Emilia Modena Ferrara Ravenna Imola Forlì 2 Rimini Bologna Cesena Forlimpopoli (FO) San Secondo (PR) Modigliana (FO)

47 Sperimentazione CReG in Regione Lombardia
Cure Primarie H-24 Chronic Care Model e Medicina di iniziativa Sperimentazione CReG in Regione Lombardia Mauro Agnello Programmazione Servizi Sanitari Accademia Nazionale di Medicina- Roma 18 febbraio 2014

48 CReG (Chronic Related Group)
Sistema di «presa in carico» dei pazienti con patologie croniche, basato sul compenso anticipato di una quota predefinita di risorse a un soggetto gestore, che deve garantire tutti i servizi extra-ospedalieri necessari per una buona gestione clinico organizzativa delle patologie croniche

49 CReG: tre pilastri tecnologici
Sistema di Remunerazione BDA EPA Classificazione dei pazienti cronici in raggruppamenti di patologia (o pluripatologia) omogenei per assorbimento di risorse assistenziali sul territorio «Elenco Prestazioni Attese» per la presa in cura del paziente ad ogni CReG è assegnata una tariffa, che comprende i consumi per alcune componenti (farmaceutica, ambulatoriale, protesica, ecc. ..) PAI Percorsi Assistenziali Individuali

50 PDTA vs EPA PDTA definisce il percorso di cura per una patologia in condizioni ”ideali” mentre il CReG “fotografa” l’assistito nella sua condizione reale di bisogno con l’obiettivo di farsene carico nel modo più esaustivo possibile Nel CReG, con una particolare tecnica di clusterizzazione è individuato l’EPA (Elenco Prestazioni Attese) che rappresenta le «prestazioni più plausibili» per i pazienti classificati nei diversi CReG. ma/

51 CReG: la piattaforma organizzativa
Individuazione dei pazienti Identificazione dei Gestori CReG, accreditamento Assegnazione delle risorse Contratto, rendicontazione ASL sistema di controllo ma/

52 Sperimentazione CReG in 5 ASL….
ASL LECCO ASL BERGAMO ASL COMO ASL MILANO CITTA’ ASL PROV. MILANO 2

53 TERRITORIO OSPEDALE RESID. Sanità di iniziativa e CCM
le Cure primarie: riorganizzazione e integrazione TERRITORIO OSPEDALE RESID. cure primarie RIORGANIZZARE presidi cure intermedie continuità Sanità di iniziativa e CCM risorse 1 – modelli organizzativi complessi per la Medicina Generale 2 – assistenza h 3 – integrazione della Medicina convenzionata con i medici della Continuità assistenziale 4 – rete informatica sul territorio CURE PRIMARIE, INTERMEDIE E PRESIDI

54 Intesa Regionale ai sensi degli artt
Intesa Regionale ai sensi degli artt. 4, 14 e 13 bis dell’ ACCORDO COLLETTIVO NAZIONALE PER LA DISCIPLINA DEI RAPPORTI CON I MEDICI DI MEDICINA GENERALE DGRT 1231 del Firmato nel febbraio 2013

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57 L’obiettivo Porre le condizioni per poter estendere a tutti gli MMG , organizzati nelle AFT la sanità d'iniziativa e strumenti di governance clinica quali: l’audit “ inteso come un momento di confronto tra i componenti del team” il budget "inteso come la definizione degli obiettivi assistenziali e delle risorse necessarie al loro raggiungimento“

58 Sanità d’iniziativa Copertura popolazione (MMG) 60 % 2013 (40%)
60 % (40%) 80 % (60%) 100 % (80%) Le risorse necessarie saranno anche reperite attraverso una azione di maggior appropriatezza di tutte le categorie professionali I MMG pagati a risultato Gli indicatori di risultato (rivisti annualmente)

59 Dalla medicina d’attesa alla sanità d’iniziativa: il Chronic Care Model (CCM)
Nuova organizzazione delle cure primarie basata su team multi – professionali (moduli) proattivi Supporto alle decisioni con la condivisione di percorsi diagnostico-terapeutici Ruolo dell’infermiere per il supporto al self management Forte impegno sul sistema informativo a supporto delle attività di cura e di self-audit Il modello preso a riferimento è stato quello dell’expanded Chronic Care Model che ha provato a tradurlo in un modello organzizativo e operativo nuovo per le cure primarie: E’ stata quindi avviata la riorganizzazione delle cure primarie sulla base degli elementi essenziali del ECCM: 1.lavoro in Equipe o practice multiprofessionali nelle cure primarie; i mmg erano abituati a lavorare da soli o in gruppi monoprofessionale, senza personale infermieristico e integrazione con gli altri operatori sanitari, con un rapporto col livello specialistico frammentato. Adesso gli infermieri delle aziende Usl sono stati formati e assegnati alle equipe secondo una proporzione di 1 a come gli oepratori sociosanitari, una sorta di medical assistant. Le equipe sono integrate funzionalmente da fisioterapisti, dietisti e dal supporto e consulenza dei medici specialisti 2. si è facilitato il processo definendo in accordo con tutti i professionisti sanitari coinvolti i percorsi assistenziali all’interno dei quali sono stati definiti ruoli, compiti e responsabilità. 3. si è riconosciuto definitivamente il valore della educazione all’autocura del cittadino paziente che deve assumere una parte attiva nel miglioramento della sua salute. Gli infermieri sono stati individuati come gli operatori maggiormente competenti per portare avanti questo obiettivo attraverso forme strutturate di counselling individuale o di gruppo. In alcune esperienza, e probabilmente lo faremo a livello regionale si sono attivati i programmi di educazione “Paziente Esperto” della Stanford University. 4. si è richiamata attenzione forte alla prevenzione primaria e agli stili di vita. Su vaccinazione, attività fisica e abitudine da fumo sono in campo azioni finalizzate e specifiche come parte integranti della strategie sulla cronicità. 5. e’ stato avviato un grosso investimento sui sistemi informativi delle cure primarie in modo che il sistema informatico della medicina generale sia l’unico sistema per l’integrazione operativa degli operatori sanitari coinvolti sui percorsi assistenziale e rappresentino a regime anche la fonte unica e compelta per sostenere le attività di audit interne alle practice e implementare il sistema di valutazione 59

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61 In sintesi, grazie al CCM:
L’adesione alle raccomandazioni cliniche aumenta (almeno per diabete e, seppur in misura minore, anche per scompenso) Il consumo di visite specialistiche, per il diabete, diminuisce meno, per lo scompenso, diminuisce di più I consumi di prestazioni di diagnostica aumentano o tendono a «diminuire meno» Il consumo prestazioni ambulatoriali generali varia poco per diabete, scompenso e BPCO

62 Conclusioni Ricoveri regime ordinario
Ad un anno dall’attivazione, la sanità d’iniziativa, in un contesto di trend in diminuzione: Nei pazienti con diabete e pregresso ictus, ha contenuto la riduzione dei ricoveri per complicanze e patologie correlate

63 Conclusioni accessi al PS
La sanità d’iniziativa, in un contesto di trend in aumento: Contiene l’aumento del ricorso al PS da parte dei malati cronici

64 DGRT 1235/2012 Indirizzi alle Aziende Sanitarie e alle Aree Vaste per il riordino del Sistema Sanitario Regionale

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66 Riflessioni Perché associarsi?
Perché non esisterà più la medicina generale «da solo». Associarsi è un obbligo. Le AFT e le UCCP si faranno davvero? Almeno 5 regioni le hanno già fatte (Toscana, Liguria, Emilia Romagna, Veneto, Friuli). Unica regione in controtendenza è la Lombardia Ma quando partiranno? In Toscana sono già operative. La legge prevede entro la fine del 2015 Che vantaggi avranno i MMG ? Lavorare insieme ad altri, eliminare i compiti non medici. Recupero della professionalità, possibilità di aumentare i compensi E che svantaggi? Diminuzione dell’autonomia professionale, dover cambiare le abitudini, dover rendere conto dei risultati (accountability)

67 Il futuro

68 Sarà così

69 ...o così

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76 Ricordando che per l'esercizio dell'attività di Medico di Medicina Generale nell'ambito del Servizio Sanitario Nazionale è necessario il possesso del Diploma di Formazione Specifica in Medicina Generale e che tale obbligo per gli Stati Membri è stato sancito e riaffermato dalla Direttiva 86/457/CEE, dalla Direttiva 93/16/CEE e dalla Direttiva 2005/36/CE, e che suddette normative definiscono l’esclusività nell’accesso alle Cure Primarie CHIEDE l’individuazione, nell’ambito del riordino dell’assistenza territoriale, di una rete formativa territoriale per la Medicina Generale e lo svolgimento nel suo contesto delle attività professionalizzanti del Medico di Medicina Generale in formazione, così come previsto dall’art.1 comma 5 della Legge 189/2012 (Legge Balduzzi),

77 Comma La Fnomceo in campo: “Uno strappo di metodo e di merito al Patto per la Salute”  - Ecco il testo della lettera: In premessa è opportuno richiamare che il comma 566, insieme a tutti gli altri commi della Legge di stabilità 2015 applicativi del Patto della Salute 2014/2016, fu dichiarato dal Governo inemendabile nell’iter parlamentare della Legge di Stabilità, approvata, come noto, con un voto di fiducia. Non siamo stati consultati in generale nella stesura del Patto della Salute 2014/2016 ed in particolare sull’articolo 22, pur trattandosi di una materia assolutamente pertinente ai ruoli e alla funzioni della FNOMCeO e cioè “la gestione e sviluppo delle risorse umane”.

78 Il comma 566 della Legge di Stabilità 2015 rappresenta un vero e proprio “strappo” di metodo e di merito all’art. 22 del Patto della Salute 2014/16. Lo strappo sul metodo è facilmente intuibile: quei contenuti dovevano essere oggetto di un disegno di legge delega al termine di una concertazione con le parti interessate. Per quanto riguarda il merito, al di là di troppe esegesi sulla necessità di blindare con una norma ordinamentale il progetto di cambiamento, l’unico elemento di “novità” rispetto all’ordinamento previgente è contenuto nell’incipit del comma 566 e cioè: “Ferme restando le competenze dei laureati in medicina e chirurgia in materia di atti complessi e specialistici di prevenzione, diagnosi, cura e terapia con accordo tra Governo e Regioni,...omissis”.

79 I medici e tutti i professionisti sanitari hanno cessato di essere una risorsa su cui investire per diventare un costo su cui sforbiciare, sono considerati un problema e non una soluzione al problema della crisi dei sistemi sanitari e i confini delle loro competenze è stato assunto come  un elemento di rigidità da superare laddove ostacola un sistematico trasferimento di atti e procedure da fattori produttivi (professionisti) con costi più alti a fattori produttivi (professionisti) con costi più bassi.

80 La vera “novità” del comma 566 è dunque l’assunzione a rango ordinamentale di un nuovo paradigma nel governo delle competenze secondo cui, al momento, per i medici chirurghi, solo gli atti complessi e specialistici restano esclusivi Con un manufatto legislativo, stante l’evidente discrepanza tra la portata del fine (limitare le competenze esclusive del medico) e la assoluta indefinitezza dell’oggetto da limitare (gli atti complessi e specialistici), si legittimano in realtà le più svariate scomposizioni delle competenze del medico che costituiranno fonti inesauribili per variegati mansionari professionali low cost su cui fondare innovazioni delle organizzazioni e delle relazioni professionali

81 Una leadership funzionale chiamata a garantire l’unitarietà, l’armonia, la qualità e l’efficacia degli esiti dell’intero processo non nega né gerarchizza le molteplici autonomie e competenze tecnico-professionali che intervengono ma le dispone in una matrice di responsabilità e potestà nelle organizzazioni sanitarie che si riconoscono tutte in una sola centralità: la tutela della salute della persona sana e malata.

82 Comma 566 Legge di stabilità, Alleanza per la professione medica e altri sindacati scrivono a Lorenzin e Chiamparino: abrogarlo o salta la Cabina di regia martedì 10 febbraio   Gentile Ministro, Illustre Presidente, Illustre Assessore,  le sottoscritte Organizzazioni Sindacali portano alla Vostra attenzione alcune considerazioni in merito ai contenuti del comma 566 dell’art.1 della Legge di stabilità 2015, quali contributo teso ad evitare ricadute negative sulla salute dei cittadini e sulla funzionalità del sistema sanitario.  Costantino Troise ANAAO ASSOMED  Aldo Grasselli FVM  Alessandra Di Tullio FASSID-FEDERAZIONE AIPAC-AUPI-SIMET-SINAFO-SNR-DIRIGENTI Biagio Papotto CISL MEDICI  Raffaele Perrone Donnorso ANPO-ASCOTI-FIALS MEDICI  Alleanza per la Professione Medica (AAROI EMAC, ANDI, CIMO, CIMOP, FESMED, FIMMG, FIMP, SBV, SUMAI)

83 Grazie per l’attenzione


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