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PubblicatoPaolina Trevisan Modificato 11 anni fa
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PIFFER SAUL matricola 548811 SGARAVATTI ELEONORA matricola 548181
DANIEL N. STERN IL MOMENTO PRESENTE In psicoterapia e nella vita quotidiana Raffaello Cortina Editore
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OGGETTO D’INDAGINE, PRESUPPOSTI TEORICI E OBIETTIVI CLINICI SCOPO: Analisi delle esperienze soggettive, soprattutto di quelle esperienze che conducono ad un cambiamento, sia in psicoterapia che nella vita quotidiana. ASSUNTO DI BASE: Il cambiamento è fondato sull’esperienza vissuta. Ci deve essere un’esperienza reale, un evento soggettivamente vissuto, con sentimenti espressi e azioni compiute in tempo reale, nel mondo reale, con persone reali, in un momento esperito come presente.
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Noi siamo psicologicamente e consciamente vivi solo “ora”.
Il solo momento di autentica realtà soggettiva, di esperienza fenomenica, è il momento presente. La possibilità di cambiamento risiede nell’ hic et nunc. Allora PERCHÉ la psicologia clinica non pone al centro del proprio interesse l’esperienza direttamente vissuta nel momento presente?
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Stern ritiene che per analizzare e comprendere l’esperienza soggettiva sia fondamentale:
Riferirsi all’esperienza così come viene vissuta (prospettiva fenomenologica) Studiare le unità di base dell’esperienza (prospettiva microanalitica) Il primo passo nella comprensione dell’esperienza consiste quindi nell’esplorare il MOMENTO PRESENTE, ovvero l’elemento costitutivo basilare delle esperienze psichiche soggettive che si estendono nel tempo.
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Il lavoro di Stern pertanto rappresenta un contributo in tal senso, “nella convinzione che inquadrare il processo psicoterapeutico in una nuova luce e modificare le nostre concezioni sul cambiamento terapeutico e sui fattori che lo innescano trasformerà anche il nostro modo di condurre la psicoterapia, poiché diverso sarà il modo in cui osserviamo ciò che vi accade. Probabilmente anche la nostra visione dell’esperienza quotidiana ne sarà arricchita.” (Stern)
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L’UNITÀ DI BASE DELL’ESPERIENZA: il MOMENTO PRESENTE
EPISODIO CS BUCO NON CS EPISODIO CS BUCO NON CS M. PRESENTE M. PRESENTE 2 Gli episodi di coscienza sono formati da uno o più momenti presenti delimitati da: -cambio di scena; -cambiamento nella posizione narrativa.
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NATURA E DURATA DEL MOMENTO PRESENTE
Il momento presente a cui Stern si riferisce è il momento di esperienza soggettiva nell’atto del suo compiersi. In questo momento sono racchiuse le possibilità di cambiamento, gli eventi nodali in grado di modificare il corso delle nostre vite; si tratta del kairos, ovvero il momento in cui qualcosa viene in essere.
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Quindi: Com’è possibile che ciò che viviamo come “ora” sia lungo abbastanza da permettere che qualcosa avvenga? Come riusciamo ad accordare al momento presente una forma temporale, in modo da renderlo un evento analogico vissuto nel tempo reale? Come possiamo dischiudere cronos (visione oggettiva del tempo) in modo da creare un presente lungo abbastanza per accomodarvi kairos?
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PRAESENTATIO (il presente del momento presente)
Stern si rifà alla concezione del tempo “inaugurata” da Sant’Agostino e delineata da Husserl, secondo cui il momento presente è costituito da: PRAESENTATIO (il presente del momento presente) cronos RETENTIO (il passato del momento presente) un passato immediato che riecheggia ancora nell’istante presente PROTENTIO (il futuro del momento presente) un futuro immediato che viene anticipato o è già implicito in ciò che accade nel passato e nel presente del momento presente Queste tre parti convergono soggettivamente in un’esperienza singola, unificata, coerente e globale, all’interno di un “ora” soggettivo.
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CARATTERISTICHE DEL MOMENTO PRESENTE
Il momento presente si manifesta durante un periodo ininterrotto di consapevolezza o di coscienza; Il momento presente non è il resoconto verbale di un’esperienza, ma l’esperienza così come viene originariamente vissuta; L’esperienza del momento presente consiste in tutto ciò che è consapevole mentre il momento viene vissuto; I momenti presenti sono di breve durata; Il momento presente assolve una funzione psicologica; Il momento presente è un evento olistico; Il momento presente è un fenomeno temporale dinamico; Il momento presente, nel suo svolgersi, è in parte imprevedibile; Il momento presente implica un certo senso di sé; Il Sé che fa esperienza assume una certa posizione rispetto al momento presente; Non tutti i momenti presenti possiedono la stessa importanza.
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UN ESEMPIO DI APPLICAZIONE DELLA TEORIA SUL MOMENTO PRESENTE: L’INTERVISTA MICROANALITICA
CARATTERISTICHE: Costituisce un metodo per indagare il vissuto soggettivo a livello microtemporale; Consente di individuare i momenti presenti e gli eventi affettivi connessi; È incentrata sul resoconto a posteriori di quanto viene vissuto consciamente; Il risultato è un singolo resoconto, una narrazione microanalitica stratificata e co-costruita che si colloca a metà strada tra l’esperienza vissuta e una normale narrazione; Cerca di pervenire ad un’oggettivazione dell’esperienza vissuta; I risultati attestano la ricchezza del mondo microtemporale e suggeriscono che il concetto di momento presente rappresenti un’ipotesi sostenibile.
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Analisi del segmento selezionato.
PROCEDURA: “Mi parli delle esperienze coscienti che ha vissuto questa mattina a colazione.” ( breakfast interview) Selezione di un segmento di esperienza da esplorare che non duri più di secondi. Analisi del segmento selezionato. Rappresentazione grafica del segmento lungo due dimensioni: durata stimata e intensità soggettiva. Indagine sugli aspetti fenomenologici dell’esperienza: - status esistenziale; - collocazione temporale; - posizione.
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IMPORTANZA MOMENTO PRESENTE
Da quanto detto ne consegue che: Ogni momento presente mette in scena una storia vissuta, formata da numerose brevi esperienze che convergono nel presente soggettivo; Questi particolari momenti riescono a cogliere in parte lo stile, la personalità, le preoccupazioni o i conflitti del soggetto, costituendo dei casi particolari di pattern passati e futuri. Il momento presente consente di contestualizzare i ricordi, selezionando le parti del passato da attivare e riportare al presente, stabilendo inoltre in che modo dovranno essere assemblate per adattarsi meglio alla situazione presente e manifestare il loro effetto. Infatti senza una modifica del passato funzionale non vi può essere alcun cambiamento. In psicoterapia avviene così un importante cambiamento di prospettiva “È la COSCIENZA, non più l’inconscio, il MISTERO CHIAVE.” (Stern)
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“Il momento presente è un processo implicito, e tuttavia, perché un’esperienza possa definirsi come momento presente, deve entrare a far parte della consapevolezza o di qualche forma di coscienza.” (Stern) Il momento presente è il contenuto fenomenico di un frammento di COSCIENZA o CONSAPEVOLEZZA. CONSAPEVOLEZZA: forma primitiva di coscienza che implica un focalizzarsi mentalmente su un oggetto di coscienza; COSCIENZA: processo attraverso cui si è consapevoli di essere consapevoli. È riflessiva, può essere ricordata e verbalizzata.
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LE TRE FORME DI COSCIENZA
COSCIENZA FENOMENICA: esperienze, di natura percettiva, di cui siamo consapevoli solo mentre accadono; il “sentire allo stato puro”. COSCIENZA INTROSPETTIVA: consapevolezza di vivere un’esperienza fenomenica che diviene oggetto di riflessione e a cui viene associato un simbolo o un’immagine in modo tale che l’introspezione possa accedervi. È di natura verbale e utilizza prevalentemente il materiale esplicito che emerge dalla terapia.
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COSCIENZA INTERSOGGETTIVA: forma particolare, delineata da Stern, che emerge quando due individui co-creano un’esperienza intersoggettiva in un particolare momento presente condiviso e in cui la coscienza fenomenica di uno si sovrappone a quella dell’altro, inglobandola parzialmente. Si ha la “coscienza” del condividere, nel presente, la stessa scena mentale, per cui ciascuno ha la consapevolezza diretta dell’esperienza dell’altro e la consapevolezza che questa corrisponda alla propria. “Non vi può essere coscienza senza presente”. (Stern)
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LA NATURA DELLA “COSCIENZA”
IPOTESI NEUROSCIENTIFICA COSCIENZA INTROSPETTIVA: la coscienza rappresenta un’esperienza mentale sovraordinata rispetto ai circuiti neurali Processo di reiterazione, sottostante al fenomeno di “coscienza”. COSCIENZA INTERSOGGETTIVA: la coscienza rappresenta un’esperienza sovraordinata che emerge dall’interazione di due menti in un momento presente, per cui un’esperienza vissuta direttamente da un individuo attiva un’esperienza molto simile in un altro individuo Condivisione intersoggettiva e ciclo ricorsivo dell’esperienza. A livello neurobiologico non è ancora stato scoperto un “centro” della coscienza.
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IPOTESI SOCIALE Non vi può essere in rispecchiamento mentale senza un rispecchiamento sociale. Per questo diventiamo consapevoli dei nostri stati interni quando scopriamo che gli altri li posseggono (teoria del rispecchiamento sociale) La COSCIENZA INTERSOGGETTIVA emerge solo se vi è un altro presente che attesti la nostra esperienza fenomenica. In psicoterapia, essa emerge con la presenza di un altro reale che co-crea le esperienze assieme a noi, durante un momento presente condiviso intersoggettivamente Riflessività sociale coscienza intersoggettiva di natura sociale
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IL MOMENTO PRESENTE IN PSICOTERAPIA “I momenti presenti sono i più piccoli agglomerati di esperienza dotati di un significato clinico; le unità di base, oltre che dello studio dell’esperienza, anche nello studio del processo terapeutico.” (Stern) Se da un punto di vista terapeutico, il momento presente rappresenta il materiale vissuto da cui derivano parole, interpretazioni, rappresentazioni, pensieri e riflessioni Allora Perché questo genere di unità temporale non ha giocato un ruolo più centrale nelle teorie psicologiche?
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DIFFERENZE CON L’APPROCCIO TRADIZIONALE
Dal punto di vista psicoanalitico, il momento presente fungerebbe da “materiale grezzo” da cui partire per sviluppare catene associative (che provocherebbero un allontanamento dal presente), focalizzandosi esclusivamente sui significati emersi a posteriori (la vera essenza del lavoro terapeutico) e non sull’esperienza soggettiva, così com’è vissuta, in un dato momento presente. Dal punto di vista di Stern, invece, il momento presente rivela un “mondo in un granello di sabbia”, sufficientemente degno, da solo, di attenzione clinica. Più a lungo il terapeuta riesce a soffermarsi su di esso e ad esplorarlo, senza ricorrere ad un uso frenetico dell’interpretazione, maggiori saranno i percorsi clinici che si riveleranno. > studio del processo; < ricerca del significato
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Rispetto all’esperienza, la psicoanalisi si è sempre maggiormente soffermata sulla sua ricostruzione a posteriori, valorizzando gli aspetti verbali a scapito di quelli fenomenici. Stern, adottando una prospettiva microanalitica, mira ad un rappresentazione dettagliata, stratificata e fedele di quanto è stato esperito nel momento presente, con l’obiettivo di pervenire ad una descrizione verosimile degli eventi vissuti, non al loro significato.
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AVANZAMENTO TERAPEUTICO indica il procedere attraverso la seduta, a livello microtemporale; è un processo non prevedibile che si definisce strada facendo. È caratterizzato da due elementi: I momenti presenti di cui si è solo consapevoli (mosse relazionali); I momenti presenti di cui si è coscienti: 1. MOMENTO PRESENTE “ORDINARIO” 2. MOMENTO-ORA: particolare momento presente che emerge improvvisamente nella seduta, affettivamente carico, perché mette in discussione la natura della relazione tra paziente e terapeuta 3. MOMENTO DI INCONTRO: momento presente caratterizzato da un incontro intersoggettivo, atto alla risoluzione della crisi relazionale emergente da un particolare momento-ora
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MOMENTO-ORA CRISI MOMENTO DI INCONTRO RISOLUZIONE CAMBIAMENTO TERAPEUTICO
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LE MOTIVAZIONI ALLA BASE DEL CONTATTO INTERSOGGETTIVO
Bisogno di verificare l’orientamento intersoggettivo; Bisogno di condividere l’esperienza e di essere conosciuti; Bisogno di definire e ri-definire se stessi rispecchiandosi nell’altro. Stern assume che quando due menti interagiscono, co-creando e condividendo l’esperienza, una certa “approssimazione” è inevitabile. Tuttavia essa non costituisce come nell’ottica tradizionale un problema nella comprensione del trattamento (deviazione), bensì, secondo la prospettiva fenomenologica, viene considerata una delle chiavi per cogliere l’enorme creatività che si sviluppa entro il campo intersoggettivo tra paziente e terapeuta e che a sua volta può orientare e modificare il campo intersoggettivo verso nuove direzioni. “Questi ‘passi falsi’ sono parte della loro danza.” (Stern, 1997)
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CAMBIAMENTO TERAPEUTICO IMPROVVISO E RADICALE COME ESITO POSSIBILE DEL PROCESSO DI AVANZAMENTO TERAPEUTICO La minaccia percepita dal campo intersoggettivo, in seguito al verificarsi di un momento-ora, richiede un momento di incontro per una necessaria riorganizzazione del campo intersoggettivo. Il momento di incontro crea un’esperienza reale vissuta in prima persona all’interno di un momento presente e dà luogo ad un viaggio affettivo condiviso, intrapreso mentre il presente si dispiega, in cui si crea uno scenario soggettivo, un “mondo in un granello di sabbia” (intersoggettività affettiva), e consente il cambiamento terapeutico. È un viaggio che permette la condivisione dell’esperienza senza alcuna intermediazione verbale, di natura implicita; è un’esperienza diretta e originale, co-creata da entrambi i partner e vissuta nel qui ed ora reale dell’esperienza.
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Agenda esplicita + Agenda implicita
CONOSCENZA ESPLICITA: simbolica, dichiarativa, cosciente, verbalizzabile e narrabile; CONOSCENZA IMPLICITA: non simbolica, non verbalizzabile, procedurale, non riflessivamente conscia (“conosciuto non pensato”). Il momento presente viene esperito mentre è ancora in corso, la sua conoscenza non può essere esplicita (qualità attribuibile solo a posteriori) ma rientra nella sfera del conoscere implicito. Agenda esplicita + Agenda implicita Relativa al processo di co-creazione e di regolazione che si compie al di fuori della consapevolezza. In tal modo, essa regola il campo intersoggettivo immediato, contestualizzando l’agenda esplicita, delimitandola e stabilendo cosa si può parlare in essa.
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Il processo diadico, attraverso il quale paziente e terapeuta si “scrutano” vicendevolmente, sfugge in larga parte alla coscienza e, per questo motivo, il conoscere implicito non ha ricevuto, storicamente, la stessa attenzione ed importanza del conoscere esplicito. Tuttavia se il terapeuta si focalizza sul livello microtemporale del momento presente, acquisisce una nuova sensibilità clinica, tesa a rilevare sia i contenuti espliciti che quelli impliciti, e poter vantare in questo modo di un ampliamento delle opportunità terapeutiche. Spostamento focus: dal contenuto intrapsichico alla REGOLAZIONE INTERSOGGETTIVA, in quanto l’azione clinica non risiede solo nella produzione di contenuto esplicito, ma soprattutto nella PROGRESSIVA RIDEFINIZIONE DEL CAMPO INTERSOGGETTIVO.
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LO SCAMBIO INTERSOGGETTIVO:
Processo incessante sempre presente; Condizione fondamentale della mente e di ogni relazione; Esiste un sistema motivazionale intersoggettivo, teso a soddisfare un bisogno di contatto intersoggettivo, per cui la relazione terapeutica sia essenzialmente un fenomeno co-creato e bipersonale nel tentativo di regolazione del campo intersoggettivo; Gli scambi intersoggettivi avvengono in larga parte nel campo implicito e non richiedono di essere verbalizzati per sortire il cambiamento terapeutico, che invece avviene con l’accumularsi di una serie di momenti. Questo può avvenire in modo radicale ed improvviso, oppure in modo progressivo, attraverso il raggiungimento di una serie di traguardi intersoggettivi. In entrambi i casi, comunque, la relazione terapeutica viene implicitamente conosciuta e, silenziosamente, si è consapevoli di aver raggiunto un CAMBIAMENTO.
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