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Parte quarta: Le “ragioni” della politica economica (SEGUE)

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Presentazione sul tema: "Parte quarta: Le “ragioni” della politica economica (SEGUE)"— Transcript della presentazione:

1 Parte quarta: Le “ragioni” della politica economica (SEGUE)
Capitolo 8 - Le funzioni dei bureau Competenza e interventi dell’allocation bureau Competenza e interventi dello stabilization bureau Competenza e interventi del distribution bureau I fallimenti dello Stato Fallimenti del mercato

2 Stabilization bureau Allocation bureau efficienza Sistema di mercato equità Distribution bureau

3 I parametri per giudicare i fallimenti del mercato
allocativa = una situazione in cui non è possibile ottenere “un pasto gratis” (ottimo paretiano: efficienza di consumo, di produzione, generale) efficienza adattiva = capacità di adeguarsi ai fatti nuovi dinamica innovativa = capacità del sistema di introdurre innovazioni (Schumpeter) Criterio di Nozick i diritti fondamentali eguaglianza dei punti di partenza eguaglianza delle posizioni finali equità distribuzione secondo il talento Esplosione di concetti distribuzione secondo i bisogni Sono giudizi di valore Criterio di Rawls: il più sfortunato

4 Le funzioni dell’allocation bureau (AB)
Teorema del second best: se N condizioni definiscono un ottimo paretiano, non è vero che una situazione nella quale un numero n < N di condizioni sono soddisfatte è necessariamente superiore a una situazione in cui un numero minore m < n < N di esse sono soddisfatte 1) se si manifesta un solo inadempimento, il primo compito del bureau è di rimuoverlo; 2) nell’impossibilità di attuare il punto 1, è necessario intervenire sull’intero sistema azione coordinata AB si compone di molti uffici azione indipendente (condizioni di separazione) Fallimenti: monopolio - esternalità - beni pubblici - assenza di mercati (contingenti, a termine) - informazione asimmetrica - beni meritori - beni comuni

5 Monopoli CM = P CM = RM < P Condizione di efficienza
statica Il mercato di monopolio CM = P CM = RM < P Cause & interventi 1) Di origine storica. CAUSA: la tendenza storica della trasformazione del mercato concorrenziale in monopoli. CORREZIONI: legislazione antimonopolistica (leggi antitrust), controllo dei prezzi (price cup), autorità di controllo alle pratiche antimonopoliste (authority). 2) Di origine legale. CAUSA: obiettivi di: i) imprese nascenti; ii) efficienza dinamica; iii) tutela delle invenzioni (brevetti); iv) pressioni delle lobby. CORREZIONI: le leggi devono essere a termine (segue)

6 Eliminazione delle barriere all’entrata ==> MERCATI CONTENDIBILI
3) Barriere e libertà di entrata. CAUSA: Le barriere possono essere di natura legale (per proteggere i produttori, i consumatori, le proprietà comuni) o di natura reale (proprietà esclusiva di un fattore, tecnologica, comportamento strategici d’impresa). CORREZIONI: Eliminazione delle barriere all’entrata ==> MERCATI CONTENDIBILI libertà di entrata e di uscita (assenza di costi irrecuperabili) p Equilibrio “hit and run” P = CU Equilibrio di monopolio L’efficienza possibile è vincolata dalla posizione della domanda Equilibrio di efficienza paretiana (P = CM) q (segue)

7 La difesa dell’impresa esistente: i prezzi predatori
Aggressione = guerra dei perzzi I Entra L’impresa I può difendersi dal mercato contendibile, ma la strategia è credibile solo se il gioco è ad orizzonte infinito e l’informazione è asimmetrica (sulla sua reputazione di “duro”) E Spartisce il mercato Prezzi predatori Non entra Conserva il monopolio I Aggressione I Comportamento accomodante E Spartisce il mercato CORREZIONI: L’AB deve favorire la contendibilità dei mercati Non entra Esito di comportamento accomodante Esito dei prezzi predatori creduti Esito dei prezzi predatori non creduti

8 4) Monopoli naturali. CAUSA: natura sub-additiva dei costi, CU(xi) < CUi(x)
equilibrio di monopolio Tariffa in pareggio o competizione per il mercato Tariffa in perdita CORREZIONI: gestione diretta (imprese pubbliche); regolamentazione dell’attività (tariffe); attribuzione dei diritti tramite asta pubblica IN PIU’: Due problemi per l’AB: l’accertamento dei costi; la copertura delle perdite

9 Esternalità nel consumo e/o nella produzione
CAUSA: c1(q1, s); c2(q2, s); s(q1) => c1(q1); c2(q2, q1) ! Profit1 = p1q1 - c1 = f(q1) l’impresa 1 decide senza tenere conto del suo effetto sulla 2 Profit2 = p2q2 - c2 = g(q1, q2) l’impresa 2 non controlla tutte le determinanti del suo profitto Costi di produzione Produzione di estrenalità, inquinamento Soluzione internalizzata: Profit = Profit1 + Profi2 = p1q1 + p2q2 - c1 - c2 = g(q1, q2) p1 = MC1 + s’(MC1(s) + MC2(s)) p2 = MC2 (segue)

10 RIMEDI: a) Il mercato mancante (Coase). Si assegna un diritto di proprietà dell’impresa 2 alle acque pulite, diritto che può essere venduto al prezzo p3 per una unità s di esternalità: Profit1 = p1q1 - c1 - p3s Profit2 = p2q2 + p3s- c2 p1 = MC1 + s’(MC1(s) + p3) p2 = MC2 NB:se p3 = MC2(s) si riproduce la condizione di efficienza CORREZIONI: L’AB deve creare i mercati (concorrenziali) b) L’imposta di Pigou. Si introduce un'imposta t sull’inquinamento Profit1 = p1q1 - c1 - ts p1 = MC1 + s’(MC1(s) + t) NB: se t = MC2(s) si riproduce la condizione di efficienza CORREZIONI: L’AB deve introdurre opportune imposte correttive

11 I beni pubblici beni non rivali nell’uso, non escludibili
CAUSA: condizione di Samuelson (per il bene pubblico G)  SMSi = p (prezzo di produzione del bene pubblico) Determinazione del prezzo di riserva Ui(Ri - ti*; G°) = Ui(Ri; 0) Condizione forte: contribuzione < ti* Condizione debole: pG° < ti* Problema del free rider sulle rivelazioni vi dei prezzi di riserva vi < ti* CORREZIONI: L’AB deve: produrre i beni pubblici e scoprire le vere preferenze di ogni cittadino

12 Incompletezza dei mercati
Descrizione fisica Ubicazione (n° di R) merce Stato di natura (n° di S) Data di consegna (n° di T) RxTxS merci Mercati contingenti Mercati futuri CAUSA: nella realtà non sono aperti tutti i mercati richiesti dalle condizioni di efficienza Arrow-Debreu CORREZIONI: L’AB deve aprire tutti i mercati a pronti, a termine e contingenti (complete contingent markets, concorrenziali); alternativamente può creare un sistema di attività finanziarie (dal rendimento aleatorio)

13 Le informazioni asimmetriche nei contratti
Selezione avversa pre-contratto post-contratto Rischi morale azione nascosta informazione nascosta Si originano comportamenti opportunistici I beni di buona qualità sono «scacciati» dal mercato & il mercato diviene troppo «sottile» CAUSA RIMEDI di MERCATO: equilibri di separazione (segnali, reputazione; selezione); contratti con incentivo (modelli principale-agente) CORREZIONI: L’AB deve intervenire con: certificazioni (di qualità e di prodotto); garanzie pubbliche (prestito d’onore); forme assicurative di Stato (contributi obbligatori di pensionamento); sistema di incentivi e sussidi (contro i sinistri: prevenzione del fuoco, tassazione degli alcolici)

14 Beni di merito beni soggetti a un atteggiamento paternalistico che si oppone al principio dell’individualismo “ognuno è il miglior giudice di se stesso” CAUSA: per questi beni, non si possiedono tutte le informazioni necessarie per potere decidere; le informazioni ricevuto risultano distorte; il processo decisionale non rispetta canoni di razionalità CORREZIONI: L’AB assume un atteggiamento paternalistico imponendolo per legge, dati comportamenti ai cittadini (obbligo del casco), oppure sostituendosi direttamente alle loro scelte (finanziamento pubblico all’arte)

15 Beni comuni CAUSA: La tragedia dei commons => lo sfruttamento eccessivo della risorsa costi Esempio: x capi al pascolo A massimo sociale C sfruttamento di un commons B capacita di carico della risorsa incassi x A B C CORREZIONI: L’AB deve contingentare per legge o per regolamento l’uso della risorsa (sistema di licenze)

16 Le funzioni dello stabilization bureau (SB) giusta utilizzazione delle risorse: piena occupazione & controllo degli impulsi inflazionistici Meccanismi di equilibrio: segnale comune X    Y , X(*) = Y(*) sinergia X  Y , X = Y CAUSA: A) La teoria classica dell’equilibrio macroeconomico = segnale comune i = tasso dell’interesse, S(i*) = I(i*) quindi S  I B) La teoria delle domanda effettiva dell’equilibrio macroeconomico = sinergia S(Y)  I COROLLARIO: se il meccanismo è A, un sistema decentrato raggiunge automaticamente l'utilizzazione corretta delle risorse, se è B si può originare sia disoccupazione (sottoinvestimento) sia inflazione (sovrainvestimento) (segue)

17 CORREZIONI: Lo SB deve gestire il fine tuning della domanda agregata
Se Y* è la produzione che elimina tutta la disoccupazione keynesiana ( dalla disoccupazione classica, di lungo periodo) S(Y*)  I* se S(Y)  I < I* quindi Y < Y* comporta disoccupazione se S(Y)  I > I* quindi Ydomandato > Y* comporta inflazione Nel primo caso lo SB deve aumentare la domanda effettiva: direttamente con la spesa pubblica G = I* - I (politica fiscale), o indirettamente I  I* (politica monetaria) Nel secondo caso lo SB deve ridurre la domanda effettiva: direttamente (riducendo la spesa pubblica) o indirettamente (aumentando le imposte)

18 Un fallimento intermedio: la curva di Phillips
La posizione della domanda effettiva comporta la seguente relazione disoccupazione-inflazione: Piena occupazione Tasso d’inflazione Disoccupazione L’osservazione empirica di Phillips ha modificato la relazione: menu Lo SB è costretto a scegliere fra un menu di scelte sociali di disoccupazione e di inflazione (problema tipico degli obiettivi flessibili e delle funzioni di perdita)

19 Obiettivo sviluppo il prodotto Y* diviene un traguardo mobile
A) L’ipotesi di crescita esogena, il modello storico: S(Y*)  sY* = I* , dY/dt = vI* (produttività dell’I), (dY/dt):Y = g Y = vI Y = N (produttività del lavoro N), (dN/dt):N = n g = vs g =  + n CAUSE: se vs >  + n si produce dinamica d’inflazione se vs <  + n si produce dinamica di disoccupazione CORREZIONI: Lo SB deve attuare un’azione di coordinamento fra le variabili di lungo periodo (intervento sui parametri decisionali di imprese e famiglie) vs =  + n B) L'ipotesi di crescita endogena: g = f(l) quindi l* max g = g* CAUSE: fenomeni di esternalità negli investimenti di capitale reale e umani CORREZIONI: Lo SB deve sostenere il tasso di sviluppo tramite leggi, incentivi e altre istituzioni

20 La stabilizzazione del debito pubblico
La dinamica del debito: Bt - Bt-1 = rBt-1 + (G - T) Avanzo/disavanzo primario dello Stato Gestione del debito Bt = (1 + r)Bt-1 + (G - T) CORREZIONI: Lo SB può assumere due obiettivi di stabilità a) Nei valori assoluti. Bt = Bt-1 = B => r B = (T - G) REGOLA: debito gestito tramite l’avanzo di bilancio primario b) costanza del rapporto debito/PIL. Bt/Yt = cost => b = g se r - g = 0 allora T - G = 0 se r - g > 0 allora T - G > 0 se r - g < 0 allora T - G < 0 REGOLA: il debito in valore assoluto può crescere, ma la sua dinamica dipende dalla differenza fra tasso di interesse e dal tasso di sviluppo

21 La bilancia dei pagamenti l’equilibrio con l’estero
 riserve = saldo partite correnti + saldo movimenti di capitale R Situazione non sostenibile per eccesso di riserve A) Condizione forte SPC = 0 e SMC = 0 B) Condizione debole  R = 0 Riserve ottimali Situazione non sostenibile per esaurimento delle riserve tempo CORREZIONI: A) vincoli o sovvenzioni agli scambi esteri, costituzione di un’area monetaria, flessibilità del tasso di cambio, acconsentire mutamenti interni del reddito, dell’occupazione, dei prezzi domestici; B) Mix di politica economica (teorema di Mundell)

22 Sintesi degli obiettivi di stabilizzazione dello SB
Grandezze aggregate di riferimento: X (flusso), Y (flusso), K (stock) Obiettivi da stabilizzare: X, nelle seguenti misure stabilizzare il livello assoluto:  X = 0 stabilizzare il livello relativo: di un rapporto tra flussi:  (X/Y) = 0 di un rapporto flussi/stock:  (Y/K) = 0

23 Le funzioni del distribution bureau (DB) temi fondamentali: che cosa, a che scopo, per chi
1) Che cosa si ridistribuisce: reddito (e/o ricchezza) distribuzione funzionale del reddito: rj = salari, rendite, interessi e profitti Y = j rjxj (= wL + rK) p PM(xj) = rj Pur se si accetta la distribuzione funzionale come efficiente, la distribuzione personale potrebbe essere fortemente diseguale: per questa ragione si sostiene l’intervento del DB distribuzione personale del reddito: Y = [R1, R2, …Ri,…Rn] dove Ri =  rjxji , xji = quantità del fattore fattore j posseduta da i

24 2) A che scopo si ridistribuisce il reddito: quale equità distributiva
2) A che scopo si ridistribuisce il reddito: quale equità distributiva? E con che motivazione può essere accettata dall’individuo? il criterio di Pareto, assolutamente insufficiente per l'ipotesi ridistributiva 1. un obbligo sociale, come tutela dei bisogni fondamentali e vitali 2. la sympathy (Sen), si sostituisce [max Ui(qi)] con [max Ui(qi, Uj)] con i  j 3. un impegno (commitment) (Sen), di rispettare nelle scelte il benessere altrui 4. l’utilità del gruppo di appartenenza (Margolis), ogni individuo guida le sue scelte distribuendo risorse fra due utilità: quella individuale e quella dell’appartenenza ad un gruppo 5. il maximin (Rawls), sotto il velo dell’ignoranza è giustificato beneficiare i più sfavoriti 6. una assicurazione sociale, un trasferimento per i più poveri è come una prestazione assicurativa 7. Ridistribuzione in democrazia rappresentativa 8. Lobbying di gruppi non in base al bisogno ma in base al potere politico di cui dispongono

25 3) Come e a favore di chi: le politiche ridistributive
Tre alternative fondamentali su cui prendere posizione: La prima: selettività => l'assistenza va alle persone di cui si è accertato l’effettivo bisogno; universalismo => l’assistenza di tutti i cittadini indipendentemente dalla loro condizione economica (i temi: onere di accertamento, reddito pro capite; entità dell’erogazione normalmente più bassa nel secondo caso) La seconda: trasferimenti monetari => le erogazioni avvengono in moneta; trasferimenti specifici => le erogazioni avvengono in servizi (libri, cure, abitazioni ecc.) (i temi: dare in moneta può creare forme di rendite, dare in servizi può essere costoso in quantità e qualità) La terza: principio di sussidiarietà => riservare al governo centrale gli interventi monetari (tramite il sistema tributario), mentre lasciare ai governi locali gli interventi di erogazione dei servizi (più sensibili alle esigenze specifiche del territorio) Ridistribuzione a seconda del tipo di reddito Problemi di iniquità orizzontale

26 Principio di separazione tra equità ed efficienza
? Principio: al mercato è lasciato il compito di raggiungere l’efficienza (anche con le correzioni dell’AB), mentre l’equità può essere perseguita dal DB, con atti ridistributivi, senza compromettere il funzionamento del mercato. Distribuzione cumulata dei reddito l’equità pura B Reddito medio A = B Reddito mediano A In generale (curva di Pareto), un programma di uguale distribuzione dei redditi passa con delibera a maggioranza (teorema dell’elettore mediano): spoliazione dei ricchi MA: I trasferimenti dovrebbero essere effettuati tramite lump sum, ipotesi praticamente e politicamente non possibile

27 La relazione tra equità ed efficienza
Ipotesi del trade off (Okun): è impossibile effettuare delle ridistribuzioni tramite imposte eque che non compromettano l’efficienza (il secchio bucato) Fette diverse della torta Le fette sono uguali ma la torta è più piccola Y D indice di equità distributiva W(Y, D) con W/Y > 0 , W/D > 0 Equità pura Equità distributiva

28 La relazione tra equità ed efficienza (segue)
Ipotesi della sinergia (Schotter): l’equità può aumentare la produttività e la partecipazione Y = F(L,D) con con Y/L Società in cui l’equità è un disvalore, W/D < 0 W(Y,D) Società che si disinteressa all’equità, W/D = 0 Società in cui l’equità è un valore, W/D > 0 Y NB: Il programma del DB dipende da aspetti tecnici F(.) e aspetti politici W(.) Equità distributiva

29 I fallimenti dello Stato: l’inefficienza delle correzione dell’inefficienza e l’iniquità della correzione dell’iniquità Le cause: Analogie di fallimenti tra il mercato e lo Stato, l’informazione imperfetta è anche nell’organizzazione pubblica (modello principale-agente) Logica di breve periodo dei politici, i temi di lungo periodo sono soffocati tra l’orizzonte dei mandati elettorali (la miopia del processo politico) Divario fra costi e ricavi, che sono in «capo» a diverse persone. Quindi si possono imporre soluzioni politicamente efficaci ma economicamente inefficienti: microdivario, benefici particolari (lobby) pagati da costi sociali; macrodivario, la maggioranza che scarica i costi di un intervento su un gruppo sociale particolare (segue)

30 Errata percezione del fenomeno, che può derivare da surrogati politici della conoscenza governata da: percezione psicologica, percezione di gruppi di pressione, ideologia X-inefficienza, inefficienza riscontrata empiricamente Gestione per premi e per penalità, con un sistema governato dall’interno che può generare inefficienze molto simili alle esternalità Comportamenti inefficienti, derivati da regole empiriche di routine (es. “più è meglio”; “sapere ciò che gli altri non sanno è meglio”; ecc.) Esternalità derivate, effetti indesiderati conseguenti alla realizzazione di programmi desiderati Intervento pubblico generatore di iniquità, per gli effetti distributivi (per segmenti sociali, o regressivi) dovuti ai programmi NB: questi fallimenti sono osservati nella pratica, ma mancano di una teoria ( da quelli di mercato)

31 La quarta fase: il controllo
La quarta fase completa la razionalità procedurale con una misura della realizzazione del programma controllo comitato policy maker policy adviser correzione Finalità: 1) limitare i costi, monetari e sociali, aumentando l’efficienza 2) anticipare gli errori, accumulando esperienza La correzione può interessare: a) le preferenze degli agenti (elettori, partiti, burocrazia); b) la tecnologia di erogazione (produzione) dei servizi; c) le regole con cui si prendono le decisioni I punti b) e c) sono importanti interventi organizzativi, ma il punto a) sottolinea come l’amministrazione possa essere corretta con la persuasione (preferenze endogene) (segue)

32 Il metodo del controllo:
Evitare il pericolo del Nirvana fallacy Il metodo del controllo: A) La misura: i) definire il benchmark di controllo ii) cercare gli indicatori tecnici iii) misurare lo scarto fra questi indicatori e le realizzazioni B) Le forme: i) policy patrol control, sistema di controllo centralizzato attuato direttamente dal policy maker sia per individuare e punire ex-post, sia per scoraggiare ex-ante ii) fire alarm, controllo non centralizzato, senza intervento del policy maker, ottenuto indirettamente stabilendo un sistema di regole e procedure per cui i cittadini stessi segnalano la inefficienza Punizioni & ricompense: variare i finanziamenti a favore degli efficienti; promuovere o rimuovere i manager; modificare le procedure; fare leva sulla reputazione

33 Teoria economica della burocrazia per realizzare i suoi programmi il policy maker può usare un apparato gerarchico, la burocrazia (in alternativa ai contratti) A) L’approccio di Niskanen (il rapporto è dominato dal burocrate). L’obiettivo del burocrate: max U(q) s.c. pq - C(q) = p = prezzo di una pratica q U(q) C(q) NB: si può generare anche un’inefficienza produttiva, se il burocrate esprime un’utilità U(q, L) per cui oltre all’eccesso di dimensione degli uffici, si può verificare anche un produzione di servizi con un eccesso di lavoro negli uffici pq Equilibrio del burocrate di inefficienza allocativa (uffici sovradimensionati) N° di pratiche di efficienza sociale

34 Il modello è del principale (policy maker)-agente (burocrate)
B) L’approccio del congresso dominante (il rapporto è dominato dal policy maker). Il modello è del principale (policy maker)-agente (burocrate) Policy maker burocrate Propone un contratto Il policy maker vuole l’impegno del burocrate, che però gli costa sacrificio Il policy maker non può osservare l’impegno, ma solo i risultati ma non può desumerlo da questi per effetto di una componente casuale Il policy maker offre al burocrate un contratto con incentivo t (segue)

35 Se l’obiettivo del policy maker è la riduzione dei costi di gestione K del programma:
Contratti cost plus con una ricompensa t che è fissata con provvigione sui costi dell’ufficio C, quindi il compenso del burocrate diminuisce al diminuire dei costi: K = (1 + t)C quindi l’incentivo del burocrate è nullo ma i vantaggi delle economie C<0 per il costo K programma sono massimi: K = C Contratto efficiente Contratti fixed price, si fissa la spesa K lasciando al burocrate come ricompensa il residuo rispetto ai costi: t = K - C l’incentivo del burocrate è massimo t = C, ma non vi sono vantaggi per il programma K = 0 Conveniente solo se il comportamento del burocrate è direttamente osservabile Vincolo degli incentivi relativi Vincolo di partecipazione t*(C)

36 I costi della quarta fase di politica economica
Uffici di controllo (lavoro & capitale) IV fase Controlli indiretti (costi sociali dei cittadini) Sostituire i controlli con contratti incentivanti (se gli incentivi funzionano, i burocrati scelgono autonomamente l’efficienza e l’impegno) comporta sempre un costo addizionale del programma E’ compito del governo cercare la soluzione che minimizza i costi!

37 Teoria economica della corruzione side-contract della piccola burocrazia (raccomandazioni, bustarelle, relazioni personali, promesse) Il programma: un sussidio monetario K a ogni cittadino che possiede una caratteristica q, che deve essere accertata dal burocrate B A) Concussione o corruzione: B riconosce q anche a chi ne è sprovvisto dietro un compenso T < K B) Estorsione: B minaccia di non riconoscere la caratteristica q, per ottenere T, lasciando (K - T) all’estorto C) Gestione delle code: B amministra una coda e il cittadino che possiede la caratteristica q può accettare di pagare T < K, solo per diminuire il tempo di attesa Il controllo può essere diretto, condotto dagli uffici tramite legge con sanzioni e punizioni, oppure indiretto tramite contratti che incentivano l’onestà Poiché vi sono costi aggiuntivi, un contenuto livello di corruzione potrebbe essere socialmente accettabile

38 NO! (Leff, Rose-Ackerman: paradosso della corruzione)
L’estorsione o le gestione della code pregiudicano l’efficienza del programma? (per la concussione, la risposta è ovviamente si => maggiori costi) NO! (Leff, Rose-Ackerman: paradosso della corruzione) Estorsione. Programma: Un solo premio K da attribuire tra A e B a chi lo valuta di più L’efficienza del programma non è compromessa dall’estorsione: K è distribuito ad A! UA = 100 Asta del burocrate A si attribuisce il diritto a K, pagando 51 con una rendita di 49 UB = 50 (segue)

39 Gestione delle code. Programma: Ci sono due premi K da distribuire formando una coda: A apprezza di più il tempo di B; la coda è socialmente efficiente se è servito per primo chi apprezza di più il tempo t: UA(t) = 100 Asta del burocrate B A K, K UB(t) = 50 L’efficienza sociale non è compromessa dalla speed money: la coda è A, B Sì! (Myrdal) Introduce dei ritardi nei tempi con cui i cittadini possono esercitare i loro diritti e rende difficile il decentramento amministrativo, comunque. Tutto ciò prescindendo dal problema morale!!


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