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Come le parti influenzano il tutto

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Presentazione sul tema: "Come le parti influenzano il tutto"— Transcript della presentazione:

1 Come le parti influenzano il tutto
La teoria dell’attaccamento le relazioni familiari la relazione bambino/insegnante Come le parti influenzano il tutto antonella patrizi

2 La teoria dell’attaccamento
(BOWLBY 1969,1973,1980) IMPRITING studi etologici sui primati (scimmie) antonella patrizi

3 La teoria dell’attaccamento
John Bowlby ( ), psicologo inglese, elabora una teoria dello sviluppo psicologico basato sul concetto di attaccamento Nel 1950 riceve l’incarico dalla OMS di effettuare una ricerca in alcuni Paesi d’Europa e negli USA sui bambini “orfani o privati della propria famiglia per altre ragioni, che devono essere affidati a famiglie educative, istituti o altre organizzazioni di assistenza collettiva” i risultati della ricerca venne pubblicata in una monografia (in Italia nel 1957) dal titolo “cure materne e igiene mentale del fanciullo” antonella patrizi

4 La teoria dell’attaccamento
Opere principali: Bowlby, J. (1957): Cure materne e igiene mentale del fanciullo, Giunti Barbera, Firenze. Bowlby, J. (1976): Attaccamento e perdita, Vol. 1: L'attaccamento alla madre, Boringhieri, Torino. Bowlby, J. (1978): Attaccamento e perdita, Vol. 2: La separazione dalla madre, Boringhieri, Torino. Bowlby, J. (1982): Costruzione e rottura dei legami affettivi, Raffaello Cortina Editore, Milano. Bowlby, J. (1983): Attaccamento e perdita, Vol. 3: La perdita della madre, Boringhieri, Torino. Bowlby, J. (1989):Una base sicura. Applicazioni cliniche della teoria dell'attaccamento, Raffaello Cortina Editore, Milano. antonella patrizi

5 La teoria dell’attaccamento
Il neonato umano è biologicamente predisposto a interagire con gli adulti della propria specie e a formare un legame di attaccamento sulla base di modelli di comportamento iscritti dall’evoluzione del patrimonio genetico antonella patrizi

6 La teoria dell’attaccamento
SCHEMI INNATI sono suddivisi in due categorie: Schemi di segnalazione (pianto, sorriso, lallazione) Sistemi di avvicinamento (aggrapparsi, seguire e raggiungere il genitore) antonella patrizi

7 La teoria dell’attaccamento
L’EVOLUZIONE DELLA NOSTRA SPECIE HA ISCRITTO NELLA GENETICA LA PREDISPOSIZIONE ALL’INTERAZIONE SOCIALE QUALE FONDAMENTO DELLA SOPRAVVIVENZA E DELLO SVILUPPO antonella patrizi

8 La teoria dell’attaccamento
LE ROUTINE QUOTIDIANE SONO UN PONTE PER LA SOPRAVVIVENZA antonella patrizi

9 Il legame di attaccamento
….ho cercato in largo e in lungo e finalmente ti ho trovato e ho riflettuto a lungo e ho capito che tu sei la più bella, brava, mamma che abbia trovato in quel lungo viaggio che ho fatto per venire da te e così ti dico solo: ti voglio tanto bene antonella patrizi

10 SVILUPPO DI MODELLI OPERATIVI INTERNI
Il bambino sviluppa sempre e comunque un LEGAME DI ATTACCAMENTO (Bowlby, 1986) verso i genitori, il quale persiste anche in situazioni di difficoltà ATTACC. SICURO INSICURO -EVITANTE INSICURO- AMBIVALENTE DISORGANIZZATO-DISORIENTATO SVILUPPO DI MODELLI OPERATIVI INTERNI Tendenza alla riproduzione nello spazio e nel tempo del modello relazionale acquisito antonella patrizi

11 Le conseguenze Le caratteristiche della personalità (autostima, la conoscenza di sé, l’entusiasmo) La relazione con i coetanei (la socievolezza,la cordialità, l’empatia, la cooperatività) La relazione con gli adulti (indipendenza, fiducia) Gli aspetti emotivi (affetti positivi e negativi) Gli aspetti cognitivi (perseveranza, curiosità, attenzione) L’adattamento (comportamento antisociale) antonella patrizi

12 Stili di attaccamento I bambini con attaccamento insicuro hanno prestazioni inferiori in : - sviluppo linguistico, lettura e scrittura - sviluppo cognitivo - gioco - interazione sociale con coetanei e adulti antonella patrizi

13 Stili di attaccamento I bambini con attaccamento disorganizzato hanno deficit: - visivo-spaziali - di sviluppo linguistico e logico-matematico - metacognitivo - autoregolativo (relazioni/emozioni/autostima) - nell’apprendimento scolastico antonella patrizi

14 La teoria dell’attaccamento:una questione culturale?
Società occidentali Il bambino dipende totalmente dalla madre Il padre aiuta la diade nel processo di separazione ed individuazione Nel processo educativo il bambino viene sostenuto ad affermare la propria individualità Africa dell’ovest (Mossi del Burkina Faso, i Wolof, i Lebu e i Serrer del Senegal) Il bambino nuovo-nato è uno straniero che i genitori devono accogliere, imparare a conoscere, umanizzare ed adottare È fondamentale l’aggregazione del bambino al gruppo come legame che collega i viventi, gli antenati e il mondo invisibile antonella patrizi

15 Il contesto familiare antonella patrizi

16 Il contesto familiare La famiglia funzionale Chiarezza di confini
rispetto dei ruoli generazionali all’interno del contesto familiare antonella patrizi

17 Il contesto familiare La famiglia funzionale Chiarezza di contesto
interiorizzazione del senso di appartenenza da parte dei membri del sistema familiare antonella patrizi

18 Il contesto familiare Stili genitoriali
FAMIGLIA BI-GENERAZIONALE COMPOSTA DA COPPIA UNITA DAL MATRIMONIO E DAI FIGLI BIOLOGICI FAMIGLIE TRI O QUADRI GENERAZIONALI antonella patrizi

19 Il contesto familiare Stili genitoriali FAMIGLIE AFFIDATARIE
FAMIGLIE ADOTTIVE FAMIGLIE MONOPARENTALI A CONDUZIONE MATERNA O PATERNA antonella patrizi

20 Il contesto familiare Stili genitoriali
COPPIE OMOSESSUALI CON O SENZA FIGLI PERSONE CHE VIVONO INSIEME SENZA VINCOLI DI PARENTELA, MA UNITE DA FORTI LEGAMI AFFETTIVI E DA IMPEGNI RECIPROCI ( Fruggeri- Florence Klaslow) antonella patrizi

21 Il contesto familiare Stili genitoriali
FAMIGLIA COME SISTEMA RELAZIONALE PRIMARIO NEL PROCESSO DI INDIVIDUAZIONE, CRESCITA E CAMBIAMENTO DELL’INDIVIDUO DEL QUALE SI IPOTIZZANO TRE CARATTERISTICHE: antonella patrizi

22 Il contesto familiare La flessibiltà e l’autonomia intrinseca del sistema familiare nella relazione tra i membri La possibilità di cambiamento e di riorganizzazione che può essere stimolata sia dall’interno che dall’esterno Il fatto che i singoli membri della famiglia siano soggetti a notevoli influenze provenienti dall’appartenere a sistemi sociali extra-familiari antonella patrizi

23 Il contesto familiare La competenza genitoriale Due domande:
A QUALI FONTI ATTINGERE LA CAPACITA’ DI ESSERE GENITORI? QUALI FATTORI SOCIALI E PERSONALI CONTRIBUISCONO A FORMARLA? antonella patrizi

24 Il contesto familiare La competenza genitoriale
SCHAFFER attribuisce alla funzione genitoriale tre obiettivi: La sopravvivenza del piccolo Il benessere economico L’autorealizzazione antonella patrizi

25 Il contesto familiare La competenza genitoriale
BELSKY(1984) propone un modello processuale in quanto considera in un processo dinamico l’interazione dei fattori che specificano la funzione genitoriale : Il contesto sociale in cui la relazione genitore-bambino è inserita La personalità dei genitori Le caratteristiche individuali del bambino antonella patrizi

26 Il contesto familiare Gli studi sugli stili educativi
Maccoby e Martin (1983) considerano fondamentali due dimensioni: Controllo (modalità con cui i genitori cercano di controllare i comportamenti dei figli) Affettività (modalità con cui i genitori accettano e rispondono ai segnali e alle richieste del bambino) antonella patrizi

27 Il contesto familiare Gli studi sugli stili educativi
Baurmrid( 1971) e i suoi collaboratori individuarono quattro categorie di stili educativi: antonella patrizi

28 Il contesto familiare Gli studi sugli stili educativi
Stile autoritario Stile permissivo Stile autorevole Stile trascurante o di rifiuto antonella patrizi

29 La relazione bambino-insegnante
antonella patrizi

30 La relazione bambino-insegnante
Venendo in questa famiglia sono stato mandato in una scuola nuova e quindi ho trovato degli insegnanti che mi hanno inserito facendomi acquisire fiducia in me stesso, questo a Lecco non era successo. Quando penso alla mia storia mi sembra di non averla mai vissuta, adesso a me sembra di essere sempre stato in questa famiglia.(Carlo 1 media) antonella patrizi

31 La relazione bambino-insegnante
Io mi trovo bene con tutte le insegnanti, ma ho nel cuore una in particolare. La maestra Anna ci è vicino e cerca di scavare sempre per risolvere i nostri piccoli problemi. Ricordo che quando mia mamma è stata in ospedale, lei ha raccolto con me dei fiori in giardino per poi portarli alla mamma………….(Terry, IV elementare) antonella patrizi

32 La relazione bambino-insegnante
Rischio e percorsi evolutivi Nelle ricerche si è evidenziato che non è possibile associare in maniera univoca e lineare la condizione di rischio precoce alle conseguenze negative antonella patrizi

33 La relazione bambino-insegnante
Rischio e percorsi evolutivi I BAMBINI INSICURI, MALTRATTATI, TRASCURATI, ABBANDONDONATI, HANNO PROBLEMI DI APPRENDIMENTO E COMPORTAMENTO. SOLO UNA PARTE DI ESSI SI TRASFORMA IN STUDENTI DI SUCCESSO antonella patrizi

34 La relazione bambino-insegnante
Rischio e percorsi evolutivi RISCHIO RISULTATO ….DIPENDE DA QUELLO CHE SUCCEDE NEL TEMPO UN COEFFICIENTE DI RICHIO NON SEGNA IL PERCORSO IN MANIERA DEFINITIVA antonella patrizi

35 La relazione bambino-insegnante
Rischio e percorsi evolutivi UN PERCORSO EVOLUTIVO PUO’ CAMBIARE SOVENTE DIREZIONE LO SVILUPPO PUO’ ESSERE VISTO COME UN ALBERO IN FASE DI CRESCITA antonella patrizi

36 La relazione bambino-insegnante
QUALE RUOLO HA LA SCUOLA NEI PERCORSI RAMIFICATI? Acquisizione di abilita’ come la lettura Adattamento alla scuola Relazioni di amicizia con i compagni Accrescimento della propria autostima antonella patrizi

37 La relazione bambino-insegnante
Rischio e percorsi evolutivi NEI PRIMI ANNI DI SCUOLA LA FINESTRA DELLE OPPORTUNITA’ E’ SPALANCATA Periodo” sensibile” le opportunità di influenzare i risultati successivi sono maggiori e le esperienze positive hanno effetti sorprendenti antonella patrizi

38 La relazione bambino-insegnante
Fattori di protezione e contesti di crescita Fattori protettivi Risorse specifiche delle singole storie di vita. Eventi favorevoli che nel corso della vita contrastano e riducono l’effetto di situazioni difficili C’è un bambino specifico e il suo contesto di vita antonella patrizi

39 La relazione bambino-insegnante
Fattori di protezione e contesti di crescita I fattori protettivi agiscono mediante processi che consentono: La riduzione dell’impatto con la condizione di rischio La riduzione della catena di reazioni negative Lo stabilirsi e il mantenimento di sentimenti di autostima L’apertura a nuove opportunità di vita antonella patrizi

40 La relazione bambino-insegnante
Fattori di protezione e contesti di crescita In particolare: Possibilità di instaurare una relazione di attaccamento con una persona significativa, affettivamente importante nell’infanzia Esperienze scolastiche positive L’incontro con un partner affettuoso e capace di fornire supporto emotivo L’appartenenza a gruppi (sociali, religiosi) Intraprendere percorsi terapeutici antonella patrizi

41 Un ruolo cruciale è dato dalla presenza di TUTORI DI RESILIENZA:
Capacità di passare attraverso eventi traumatici e uscirne rinforzati o, addirittura, trasformati (Grotberg, 1996; Cyrulnik, 2002; Bonanno, 2005) Un ruolo cruciale è dato dalla presenza di TUTORI DI RESILIENZA: Temperamento Significato attribuito al trauma Relazioni sociali antonella patrizi

42 La relazione bambino-insegnante
Fattori di protezione e contesti di crescita Resilience Capacità di essere flessibili e di resistere agli urti Capacità di riorganizzare buone capacità di adattamento rispetto a situazioni specifiche antonella patrizi

43 Domande e riflessioni antonella patrizi


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