La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

VIETATO VIETARE. IL TEMPO DELLA CONTESTAZIONE

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "VIETATO VIETARE. IL TEMPO DELLA CONTESTAZIONE"— Transcript della presentazione:

1 VIETATO VIETARE. IL TEMPO DELLA CONTESTAZIONE
Mario Luongo, A.A 2011/2012

2 VIETATO VIETARE. IL TEMPO DELLA CONTESTAZIONE
CORREVA L’ ANNO VIETATO VIETARE IL TEMPO DELLA CONTESTAZIONE Un programma di: Marina Basile, Tiziana Pellegrini A cura di: Maria Carla Pennetta Regia: Andrea Bevilacqua Puntata di: Francesco Linguiti Andata in onda: 06/02/2012 Montaggio di: Maria Grazia Pandolfo Durata: 00:42:56 Rete: Rai 3 Sito web:

3 DESCRIZIONE Il format di “Correva l’ anno” si colloca tra i nuovi modelli della RAI, più precisamente tra quelli “alti”, anche se dal tono autorevole si sta passando ad uno più leggero. Effettivamente la formula narrativa, divisa in capitoli, risulta abbastanza scorrevole e piacevole, pur facendo uso solamente della voce narrante, di immagini e video d’ epoca e di brevi interventi di qualche esperto. Non esiste uno studio, né un conduttore, quindi la puntata si regge essenzialmente sulla voce narrante e i video. Nella puntata analizzata si affronta il tema della contestazione durante il ‘68 italiano, inquadrando l’ argomento in una prospettiva più ampia, analizzando anche le cause precedenti, gli effetti successivi, il contesto europeo e mondiale. La puntata si può dividere in sei blocchi narrativi di diversa durata: l’ introduzione, i quattro capitoli sulla contestazione e l’ editoriale finale. Ogni capitolo racconta un determinato anno ed una tematica ad esso legata, partendo dal ‘66 con il malcontento nelle aule, seguendo con il ‘67 e la nascita del movimento, per poi arrivare al ’68 e le bandiere dell’ utopia, argomento e l’anno centrale della puntata, per poi finire con il ’69, gli strascichi del movimento studentesco e la ribalta di quello operaio. Il quarto capitolo si conclude con un breve filmato della strage di Piazza Fontana e dei funerali delle vittime, e la significativa frase della voce narrante “…e il ’68 appare già lontano”, alla quale si ricollega Paolo Mieli con il suo editoriale che chiude la puntata.

4 DESCRIZIONE PUNTATA - La parte introduttiva comincia dal secondo 00:00:42, dopo la sigla e si apre con la voce narrante che lancia brevemente l’ argomento e il contesto della puntata accompagnato da video e immagini di “Canzonissima”, cortei e partite di calcio fino al titolo della puntata, dopo il quale parte un breve sketch di Walter Chiari e Paolo Panelli (sempre di “Canzonissima ‘68”) sui giovani. La voce narrante, sempre accompagnata da immagini sulle manifestazioni e i giovani spiega il contesto socio economico dei ‘60 e il malcontento giovanile nei confronti della politica, dei genitori, di una società nella quale non si riconoscono. Al minuto 00:03 la voce narrante introduce l’ argomento del primo capitolo dicendo “..ma questa è una storia che comincia ben prima del’ 68”. - ‘66. Il malcontento nelle aule. Introdotto dalla formula che dà il titolo del programma, il primo capitolo analizza le cause e i fatti che hanno portato a quello che sarà ricordato come “il 68 italiano”. La voce narrante parla dei primi episodi italiani partendo dal 24 Gennaio ‘66, giorno dell’ occupazione della facoltà di studi sociologici a Trento, per poi passare a descrivere lo stato delle università italiane, culturalmente e logisticamente inadeguate per una nuova generazione di studenti che non si ritrovano nella logica accademica dei baroni. Su questo argomento parte l’ intervento dello storico Giuseppe Carlo Marino al minuto 00:04:34 che li descrive come “sacerdoti dell’ alta cultura” al quale segue nuovamente la voce narrante sui deboli correttivi del sistema universitario, contestualizzando il comportamento dei giovani italiani con l’ esempio degli studenti pacifisti di Berkley, inneggianti al “Fate l’ amore, non la guerra”. Dalle immagini forti delle repressioni americane si passa alla leggerezza di Aldo Fabrizi e Panelli in uno sketch di “Speciale per noi” (non faccio la guerra..manco l’ amore).

5 Dal sorriso si ritorna alla drammaticità degli eventi con le immagini degli scontri del 27 Aprile ‘66 all’ università La Sapienza durante le elezioni studentesche, che vedono la morte del diciannovenne Paolo Rossi, e le immagini del suo funerale e delle conseguenti manifestazioni in tutto il Paese. Al minuto 00:06:41 c’ è un nuovo intervento di Marino sull’ influenza delle istanze partigiane e operaie nell’ ideale studentesco. Nel minuto successivo la voce narrante, con le immagini dell’ occupazione della Sapienza, introduce uno degli argomenti ricorrenti della puntata: l’ opposizione dello Stato agli studenti, specialmente del ministro Taviani e “l’ inizio dell’ incomprensione” che si gonfierà nell’ anno successivo. ‘67. LA NASCITA DEL MOVIMENTO Il secondo capitolo si apre con il suicidio di Luigi Tenco IL 27 Gennaio; la sua “Ciao amore ciao” in sottofondo, diventa simbolo dell’ inquietudine giovanile. La v.n. riprende con immagini delle proteste contro le riforme in tutta Italia, tracciando una descrizione dei giovani studenti dal punto di vista delle autorità (prefetto di Milano) e da parte di alcuni studenti stessi con i filmati di un giovane Mauro Rostagno e di una ragazza del movimento. Al minuto 00:12 c’ è l’ intervento del filosofo Stefano Petrucciani sul rifiuto della società dei consumi, seguendo quanto detto dalla v.n. che prosegue con un parallelo tra l’ Italia che applaude la vittoria di Gimondi al giro d’ Italia e quella che manifesta contro la guerra in Vietnam. Dal minuto 00:13 la v.n passa a descrivere l’ Autunno delle occupazioni e degli scontri tra studenti di destra e sinistra(palazzo Campana), specie a Torino, città operaia e studentesca dove viene coniato il termine potere studentesco. Come nel capitolo precedente si ha una breve introduzione allo scenario successivo e centrale: “dopo il lungo prologo sta per iniziare il ’68”.

6 ‘68. LE BANDIERE DELL’ UTOPIA
‘68. LE BANDIERE DELL’ UTOPIA. Il capitolo centrale inizia con un filmato di due studenti che organizzano l’ occupazione via radio, senza la v.n. che riprende dal minuto 00:16:05 per dare un quadro generale delle proteste di Gennaio, come quella a S. Pietro, ma anche della tragedia del terremoto in Belice del 14, con immagini del crollo e dei superstiti. Si riprende con le vilenti repressioni della Celere contro gli studenti e le loro manifestazioni e richieste, per tornare ad un altro intervento di Petrucciani sull’ aspetto comunitario e amicale dei collettivi. La v.n. con le immagini descrive i corsi alternativi organizzati dagli occupanti insieme ai professori ordinari e precari. Si sposta l’ attenzione sull’ opera di Marcuse “l’ uomo ad una dimensione”, testo base del movimento, su cui si focalizza un altro intervento di Petrucciani al minuto 00:20. La v.n. introduce il concetto di “sistema” che il movimento vuole abbattere, in raccordo con quanto dice Marino nell’ intervento successivo, per poi passare all’ influenza di figure come Lenin, Trotsky, Ho Chi Minh, ma soprattutto Mao e la sua rivoluzione culturale. Lo storico Marino interviene sulla “riscoperta del mondo cattolico del potenziale rivoluzionario del Vangelo”, che introduce filmati e v.n. su figure come don Milani con il suo “Lettere ad una maestra” o don Mazzi e i preti operai. Dalla vittoria di Sergio Endrigo a Sanremo si passa alle immagini degli scontri violenti di Roma tra studenti e polizia, tra cui la “battaglia di Valle Giulia” il 1 Marzo , quelli tra studenti di sinistra e destra alla Sapienza il 16 Marzo, su cui Marino riflette a proposito del paradosso dello spirito sessantottino della destra studentesca, infine la repressione del 16 Aprile a piazza Cavour. La prospettiva si allarga e sono presentate scene del ‘68 nel resto del mondo: in Germania, Tokyo, con attenzione su Parigi e la sua breve, colorata esperienza. La v.n, dopo un breve intervento di Petrucciani si focalizza sull’ estensione delle proteste anche nelle scuole, con immagini, un’ intervista del’68 a Paolo Liguori ed un ironico sketch di Raimondo Vianello in “Sai che ti dico”; nel mondo de cinema con Pasolini e Zavattini, ed in quello operaio, con un filmato di un giovane Fuksas che parla di “ mitizzare la fabbrica”.

7 Il terzo capitolo continua con una rappresentazione dell’ estate italiana del “carovacanza”, della vittoria degli europei, ma anche delle sanguinose repressioni nel resto del mondo: in Brasile, a Praga, il tragico 68 dell’ Est, arrivando all’ Ottobre in Città del Messico, con il massacro di centinaia di studenti. Si ritorna ad un tono più ironico con uno sketch di Celentano passare alle immagini della manifestazione del 2 Dicembre ad Avola, nella quale muoiono due braccianti e sugli spari della polizia durante i disordini ai cancelli del locale dei vip“la Bussola” di Viareggio e tornare a Celentano e alla sua canzone “Azzurro”, simbolo di quella parte d’ Itali che non ha rinunciato a sognare. -’69 DAGLI STUDENTI AGLI OPERAI. L’ ultimo capitolo conclude la parabola della contestazione studentesca che perde di forza e colore, si fa più aggressiva; il movimento si divide in numerosi gruppi politici (Lotta continua, Potere operaio) che si avvicinano sempre più alle istanze operaie le quali diventano le vere protagoniste nell’ Autunno caldo del ‘69 con 230 milioni di ore di sciopero del quale vengono proposte immagini e un breve filmato del “Contratto” di Ugo Gregoretti al minuto 00:43. La narrazione si conclude come già accennato con le immagini della strage di Piazza Fontana e la frase della v.n. “..e il ‘68 appare già lontano”. - EDITORIALE Paolo Mieli descrive il ‘68 come il più grande sommovimento sociale, politico e culturale del dopoguerra, con caratteristiche nuove,legate al completamento del ciclo del particolare periodo storico che si stava vivendo. Lo storico si concentra sulla mescolanza, l’ aggregazione dei giovani da ogni parte d’ Italia, con la conseguente ondata di idee rivoluzionarie e sovvertimento delle gerarchie tradizionali. La visione di Mieli del ‘68 è di un movimento non violento, colorato, ricco di idee, dunque non padre dei successivi anni di piombo.

8 V.N+Immagini (introduzione)
STRUTTURA DELLA PUNTATA Titolo: Vietato vietare.Il tempo della contestazione Sigla V.N+Immagini (introduzione) Formula CAPITOLO Esperto: C.G. Marino (storico) - sui baroni accademici - sulle influenze operaie e partigiane nel movimento Filmato : sketch “Speciale per noi” V.N+Immagini Intro+ formula 2 CAPITOLO

9 2 CAPITOLO V.N +Immagini Filmato (breve): giovane M. Rostagno descrive un’ aula occupata + Giovane studentessa Esperto: S. Petrucciani (filosofo) sul rifiuto della società dei consumi Intro:”dopo il lungo prologo sta per iniziare il ‘68” + formula 3 cap.

10 v.n+ immagini Filmato: giovani occupanti si organizzano via radio
3 capitolo Esperto: Petrucciani (3 interventi) Filmato: Sketch R. Vianello v.n+ immagini Filmato: intervista P. Liguori nel ‘68 Esperto: Marino(3 interventi) Filmato: sketch ironico Celentano NO intro, formula + 4 capitolo (segue schema precedente) Editoriale P. Mieli

11 COMMENTO PUNTATA Il format presenta a mio avviso numerosi punti di forza: trattandosi di un modello “alto” della RAI risulta l’ autorevolezza innanzitutto, ma senza apparire mai troppo serioso o accademico. La puntata fa largo uso di immagini, video, sottofondi musicali che coinvolgono lo spettatore, calandolo perfettamente nel contesto storico preso in esame, ma soprattutto riesce a presentare una panoramica esaustiva di un argomento che, in questo caso almeno, ha coinvolto ogni aspetto della società. Ulteriore aspetto positivo è il continuo parallelo che si fa tra l’ Italia che scende in piazza a manifestare e quella, soprattutto dei borghesi o degli adulti, che guada San Remo, applaude Gimondi, ascolta Celentano,rendendo un quadro abbastanza esaustivo della società italiana dei ‘60. Ulteriori riferimenti vengono fatti alle esperienze studentesche e dei movimenti europei e internazionali, inserendo il caso italiano in un’ ottica sì privilegiata, ma non esclusiva. Credo che per il target al quale “Correva l’ anno” è destinato, il giusto mix di interventi di professori e storici come Petrucciani e Marino e gli sketch delle trasmissioni del varietà italiano di quegli anni, sia un ottimo artificio narrativo per equilibrare drammaticità e intrattenimento, ma anche per stemperare la tensione di molte scene abbastanza violente. Un aspetto negativo, o meglio un punto di debolezza, ritengo che sia il ridotto numero di esperti intervenuti (solo due) e la non perfetta aderenza alla tematica trattata, come anche lo scarso numero di testimoni che hanno vissuto quegli anni; se escludiamo infatti la breve intervista di un giovane Liguori e il discorso di Fuksas, non abbiamo altre significative testimonianza. C’ è però da aggiungere che presentare proprio filmati di queste persone che sarebbero poi diventate famose nei loro ambiti, porta lo spettatore ad una maggiore attenzione sul personaggio. Infine l’ editoriale di Mieli dà anche esso una grande autorevolezza alla puntata, ma senza sbilanciarsi troppo sulla questione; esprime sì il suo punto di vista, ma senza aggiungere troppo a quanto già narrato.


Scaricare ppt "VIETATO VIETARE. IL TEMPO DELLA CONTESTAZIONE"

Presentazioni simili


Annunci Google