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Sicurezza: competitività, organizzazione, comunicazione

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Presentazione sul tema: "Sicurezza: competitività, organizzazione, comunicazione"— Transcript della presentazione:

1 Sicurezza: competitività, organizzazione, comunicazione
Marco Frey, Francesco Bacchini, Carlo Galimberti, Fabiana Gatti

2 Gestire bene la sicurezza rende
La letteratura manageriale ci mostra che con una gestione responsabile della sicurezza migliorano: Elevata immagine e reputazione, affidabilità, .. Qualità, efficacia dei processi Le vendite e l’export la sicurezza conviene…sempre; perché impone una nuova e più razionale organizzazione del processo produttivo e del lavoro; perché consente di evitare costi e permette di essere più competitivi; perché la partecipazione, la testimonianza, la condivisione che essa genera, soprattutto nei giovani lavoratori, può costituire un circolo virtuoso per la gestione di tutto il personale. Viene qui introdotto in chiave più economica il concetto di valore: prima parola chiave che sarà poi ripresa da Galimberti. Il clima interno VALORE Il posizio-namento Persone più motivate e competenti, maggiore produttività.. Minori rischi e costi, continuità del business, …. Redditività

3 Gestire la sicurezza aggiunge valore al business e genera vantaggi competitivi
Rafforzamento della reputazione Abilità a competere Salute e sicurezza Accesso ai mercati globali Riduzione dei costi e dei rischi Morale dei lavoratori Miglioramento della qualità Miglioramento dell’efficienza Miglioramento della produttività

4 Alcune best practices Cheese Company in UK ha implementato una strategia integrata per la gestione della sicurezza sul lavoro in 10 siti. Questa strategia ha aiutato a ridurre gli incidenti del 40% e ad accrescere la produttività del 25%. South West Water ha risparmiato £ per la prevenzione degli incidenti nell’arco di 6 anni

5 E riguardo ai costi cosa emerge
Vi sono costi del “fare” che però possono essere inferiori a quelli de “non fare” Premi INAIL NON FARE Danni agli impianti Sostituzione infortunato Rapporti con le autorità

6 I costi indiretti La componente degli indiretti (nascosti) può arrivare ad accrescere di un ordine di grandezza quella dei costi diretti 1 € €8 - €36

7 Quali costi indiretti (OSHA)
1. Tempo lavoro perso dall’infortunato 2. Tempo perso dai lavoratori del reparto 3. Perdita di efficienza per la rottura del team 4. Tempo perso dal responsabile 5. Costi di formazione per il rimpiazzo 6. Danni alle attrezzature 7. Tempo perso e perdita di produzione per il fuori servizio degli impianti 8. Danni derivanti dall’incidente: incendio, acqua, esplosivi…. 9. Fallimento nel rispetto delle scadenze 10. Overhead costs durante l’interruzione del lavoro. 11. Altri (Vi sono altri 100 items possibili nell’analisi OSHA) Ma ve ne sono anche di intangibili: Reputazionali Clima interno Psicologici

8 Management (gestire il rischio)
Le 5 C Capacità di gestire e controllare il rischio in un’ottica di prevenzione Avere piena consapevolezza degli obiettivi e delle prestazioni Controllo COMMITTMENT Comunicazione Qui si inserisce all’interno delle 5 C, un’altra parola chiave fondamentale: Il committment del vertice Competenza Coinvolgimento di tutti gli attori interni ed esterni Attivazione delle capacità e delle competenze lungo il ciclo di vita Cooperazione

9 La sicurezza deve essere integrata nel business
Meccanismi di integrazione Valore del business Principi H&S Commitment e coinvolgimento del top management Partecipazione attiva dei lavoratori Condividere obiettivi e accountability Definire ruoli e responsabilità Linguaggio condiviso Comunicazione efficace Risorse adeguate Misurazione delle performance Condivisione della conoscenza e delle informazioni Immagine aziendale Anbilità a competere Accesso ai mercati globali Morale dei lavoratori Efficienza e roduttività Qualità del prodotto e del servizio Riduzione dei costi e dei rischi La sicurezza è un valore chiave nella cultura aziendale Si adotta un approccio sistemico La sicurezza è integrata nell’impresa I lavoratori partecipano ad ogni livello Noi sappiano che per la sicurezza sul lavoro (o per ogni altra funzione, come la qualità) per aggiungere valore e generare un vantaggio competitivo bisogna realizzare l’integrazione di questi processi all’interno del business. Grazie a ciò diviene possibile gestire l’attività ordinaria all’interno di una orospettiva di lungo periodo.

10 sistema (tecnico-sociale)
Azienda come sistema (tecnico-sociale) Risorse umane Mezzi strumentali Attività (comportamento) aziendale: Processo dinamico e sinergico, finalizzato alla definizione di obiettivi per la realizzazione di risultati, attraverso il quale le risorse umane (persone) e le risorse tecnologiche (mezzi strumentali e know how) interagiscono fra loro.

11 Attività aziendale: funzione della Struttura organizzativa
Posizioni organizzative, compiti, ruoli, mansioni Definizione dei processi aziendali, divisione del lavoro e attribuzione dei compiti Organi aziendali Coordinamento e armonizzazione di decisioni e attività degli organi aziendali, tra loro e con gli obiettivi,mediante: Organigrammi, Mansionari, Procedure, Deleghe, Decentramento. Definizione di sistemi operativi; Cultura aziendale e leadership Unità organizzative (reparti, uffici, settori), organi di comando (responsabilità organizzativa) Gerarchia

12 Una struttura organizzativa unitaria è funzione centrale, elemento imprescindibile,
naturale, di ogni attività aziendale; La norma giuridica è una variabile esterna dell’attività aziendale, che può incidere sulla struttura organizzativa. Nel d.lgs. 81/2008 il termine ORGANIZZAZIONE (associato ad azienda) è molto ricorrente, specie nelle definizioni dell’art. 2, lett. a), b), c), d), nell’art. 28, comma 2, lett. d) e nell’art. 30; In materia di sicurezza, pertanto, l’azienda è una struttura organizzata dal datore di lavoro di uomini e mezzi nel cui ambito la persona “lavoratore” presta la propria attività (indipendentemente dalla tipologia formale del contratto). La struttura organizzativa aziendale deve, pertanto: tenere conto della variabile giuridica (precetti in materia di organizzazione e di azienda sanciti dalla legislazione antinfortunistica); essere funzionale alla sicurezza sul lavoro, assumendo così, una reale ed unitaria dimensione aziendale, evitando inutili duplicazioni organizzativo-antinfortunistiche.

13 La costruzione della struttura organizzativo-produttiva
in funzione delle esigenze di tutela della sicurezza e salute sul lavoro: Non comporta nessuno scostamento rispetto alla normale matrice organizzativa; Consente di acquisire sinergicamente il sostanziale e concreto vantaggio sociotecnico rappresentato dalle misure, dalle precauzioni, dalle cautele, antinfortunistiche; Permette di dare vita ad un’attività aziendale più efficace ed efficiente, riducendo la distanza tra la norma (generale ed astratta) e la sua pratica e utile applicazione. Il precetto antinfortunistico organizzativo, in questo modo, non rappresenta più solo un comando esterno, un corpo estraneo alla struttura organizzativa, ma assume una dimensione interna e strategica per il raggiungimento di tutti gli obiettivi aziendali, fra i quali,al pari degli altri (in realtà al primo posto), deve esserci proprio la sicurezza e la salute dei lavoratori.

14 Azienda: complesso della struttura organizzata dal datore di lavoro
Sistema Sicurezza. Azienda: complesso della struttura organizzata dal datore di lavoro Definizione dei ruoli dell’organizzazione aziendale che devono provvedere alle procedure per l’attuazione delle misure di sicurezza sul lavoro Posizioni di garanzia Soggettive Conferimento incarichi Valutazione dei Rischi ed elaborazione del Documento di Valutazione dei Rischi: Oggetto e Contenuto. Documento di delega. Appalti d’impresa o interni Sistema di Gestione della Sicurezza. Datore di Lavoro, Dirigente, Preposto, Lavoratore Gerarchia

15 L’investimento sociotecnico (risorse umane, mezzi strumentali e loro interazione
Organizzativa) in materia di sicurezza, razionalizzando la struttura organizzativa e il processo produttivo, genera evidenti effetti positivi, magari non immediatamente evidenti, ma certamente duraturi. L’aggiornamento costante dei sistemi di sicurezza, dei dpi e dpc, la regolare manutenzione degli impianti, delle attrezzature, delle strutture, in base all’evoluzione della scienza e della tecnica, Stimola l’innovazione tecnologica e la qualità del processo produttivo; può garantire risultati significativamente più apprezzabili sia dal punto di vista economico-produttivo che sociale; l’investimento sul capitale umano, al di là degli obblighi antinfortunistici di informazione, formazione e addestramento, un’unica ed integrata organizzazione azien- dale, in cui ogni ruolo partecipa e conosce il proprio rischio lavorativo ed attua, come parte fondamentale della propria attività pro- fessionale, le misure di sicurezza e salute. consente il raggiungimento complessivo degli obbiettivi aziendali fra i quali anche quelli di sicurezza.

16 = Soggetti organizzazione aziendale Soggetti sistema sicurezza
Identità dei soggetti verso un unico fine Realizzazione obiettivi aziendali Lavorando in sicurezza Un sistema organizzativo aziendale efficiente ed efficace è un sistema organizzativo unitario sicuro e salubre Gli stessi soggetti operano contemporaneamente per lo stesso fine

17 Struttura organizzativa
Soggetti Struttura organizzativa Soggetti organizzazione aziendale (posizioni organizzative) Soggetti sistema sicurezza (posizioni di garanzia) Datore di lavoro (consulenti), Organismi gestionali (dirigenti/ responsabili di struttura; responsabili di reparto/ufficio; responsabili di turni o squadre), Lavoratori (RSA-RSU) Datore di lavoro/delegato (RSPP, ASPP, Medico Competente), Dirigente, Preposto, (RLS) Documenti di pianificazione e gestione aziendale Documento di valutazione dei rischi =

18 aziendali e divisione lavoro
Decentramento esterno Appalti interni (endoaziendali) Struttura organizzativa Definizione processi aziendali e divisione lavoro Esigenze: tecnico-produttive (esclusiva reperibilità esterna del know-how professionale necessario); organizzativo-funzionali (ottimizzazione del processo produttivo con sistemi di reti di imprese); economiche (lucro sulla differenza fra costi del personale interni ed esterni; minor costo del recesso contrattual-commerciale, rispetto al licenziamento del dipendente ). In conseguenza dell’abrogazione della L. 1369/1960 e: del superamento del principio della parità di trattamento economico e normativo del personale interno ed esterno; della smaterializzazione dell’appalto; della stipulabilità dell’appalto per il ramo d’azienda ceduto; Si determina una liberalizzazione del ricorso (lecito) all’appalto interno all’az.,u.p., c.p..

19 Tuttavia, poiché in conseguenza:
dell’ampliamento della responsabilità solidale del committente (con introduzione anche di quella per danni subiti dai lavoratori di appaltatore e subappaltatore non coperti dall’Inail); dell’obbligo indelegabile del committente di valutare il rischio interferenziale e di elaborazione del DUVRI; si determina: l’aumento del rischio economico dell’appalto conseguente alla responsabilità solidale; l’aumento degli oneri procedurali e delle resp. penali, conseguenti agli adempimenti di sicurezza; l’aumento dei costi indiretti conseguenti agli oneri procedurali degli adempimenti di sicurezza.

20 Scelta circa la struttura organizzativa decentrata:
potenziale reinternalizzazione di fasi accessorie e proprie del c.p., esternalizzate tramite l’appalto, in conseguenza del minor vantaggio economico e maggior complessità organizzativo-gestionale; mantenimento all’esterno delle fasi a forte specializzazione, conferma dei contratti d’appalto aventi ad oggetto lavori di tipo tecnico-produttivo altrimenti irreperibili. Non potendo rinunciare agli appalti interni per motivi tecnico-produttivi o organizzativo-gestionali, gli adempimenti e la tempistica delle misure di sicurezza e di lavoro dovranno essere puntualmente rispettati attraverso:organi aziendali e posizioni di garanzia soggettive Controllo esecutivo Misure di sicurezza Documentazione (contratto, duvri) Definizione sistema operativo Procedure

21 = Sistema organizzato per l’attuazione delle politiche aziendali
Sistema Sicurezza Sistema organizzato per l’attuazione delle politiche aziendali Già a partire dalla legge delega n. 123/2007 è chiaro l’invito del legislatore ad un cambiamento di mentalità nell’approccio alla materia della sicurezza sul lavoro: applicare, diffondere, consolidare, far rispettare la sicurezza e la salute, adottando ed attuando efficacemente un sistema organizzato, è un valore da perseguire nella gestione dell’azienda, nell’azione manageriale e non solo un adempimento di legge. Sistema organizzativo Adempimento degli obblighi di legge e parziale esimente della responsabilità ex d.lgs. n. 231/2001 Modelli di organizzazione e gestione = Sistema di Gestione della Sicurezza sul Lavoro (SGSL)

22 SGSL Datore di lavoro Politica,Organizzazione,
(sistema gestione sicurezza lavoro) Datore di lavoro Politica,Organizzazione, Pianificazione, Controllo Datore di lavoro, dirigenti, preposti, lavoratori SPP e RSPP Medico competente RLS Incarichi di Prevenzione e Protezione Art. 28, c. 2, lett. d, d.lgs. n. 81/08. Ruoli dell’organizza-zione aziendale che devono provvedere all’attuazione delle misure da realizzare Adozione e attuazione delle misure di sicurezza Predisposizione promozione e coordinamento del Sistema di Gestione Sicurezza Sorveglianza Sanitaria Collaborazione al Sistema di Gestione Sicurezza attraverso la consultazione Art. 17, 18, 19, 20, 26, ecc. Art. 33 Art. 41 Art. 50

23 Incarichi di Controllo: misurazione e verifica delle prestazioni
SGSL (sistema gestione sicurezza lavoro) Incarichi di Controllo: misurazione e verifica delle prestazioni Per il controllo del Sistema di Gestione Sicurezza (organizzazione, pianificazione e miglioramento) Per il controllo dei provvedimenti adottati: misure tecniche, organizzative e procedurali Per il controllo degli Adempimenti di Sorveglianza Sanitaria Datore di Lavoro e RSPP Dirigenti, Preposti, Lavoratori Datore di Lavoro, Medico competente AUDIT Sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate Verifica di conformità/non conformità (rispetto/mancato rispetto delle misure indicate)

24 La responsabilità sociale dell’impresa
Dalla responsabilità giuridica alla responsabilità sociale: nuove opportunità di: - organizzazione del lavoro - apertura al mercato UE: miglioramento della competitività e redditività per l’impresa raggiunta attraverso la predisposizione di: - condizioni di lavoro sicure - ambienti di lavoro migliori Pulito nei confronti del cliente e del mercato Responsabile nei confronti del dipendente e dell’ambiente sociale Agendo in questo modo si valorizzano sia l’impresa, sia il mercato Se fai sicurezza sei un imprenditore responsabile La sicurezza come generatore di potenziale per: - sviluppo di una migliore organizzazione produttiva - ottimizzazione dei risultati economici - crescita della coesione sociale - sviluppo della cultura della sicurezza

25 La cultura della sicurezza come generatore di valore per l’impresa
Premessa: cosa intendiamo con comunicazione e cultura quando parliamo di sicurezza? Comunicare la sicurezza non è solo trasferire informazioni da chi sa a chi non sa, ma anche: costruire congiuntamente significati (obiettivo della comunicazione è ‘intendersi’) costruire rapporti tra chi partecipa al processo comunicativo (con una corretta comunicazione si creano buoni presupposti per l’azione) Cultura della sicurezza non è un elenco di principi astratti, ma l’insieme dei processi organizzativi e delle pratiche professionali, delle norme scritte e delle convenzioni informali, dei linguaggi, dei modi di pensare, di percepire e di rappresentare il rischio in azienda Alla luce delle ricerche degli ultimi trent’anni, è opportuno non considerare più la comunicazione come un mero trasferimento di informazioni da una mente all'altra, conseguenza di un processo di codifica e decodifica realizzato attraverso l'alternanza di due o più soggetti ora attivi, ora passivi. Essa va invece intesa come una vera e propria relazione sociale, risultato di un'attività congiunta di produzione di significati condotta dagli interlocutori all’interno di contesti concreti in vista di obiettivi nei confronti dei quali essi assumono impegni precisi attraverso la conversazione; Qualunque intervento (informativo, addestrativo o formativo) che si realizza attraverso la messa in atto e la gestione di processi comunicativi e che abbia come tema questioni che riguardano la sicurezza, non può essere condotto a prescindere dai contesti organizzativi, dai processi di produzione di beni e servizi, dalle norme scritte e dalle convenzioni informali che governano tali contesti, dai linguaggi, dai modi del pensiero e, infine, dalle modalità di percezione e rappresentazione del rischio proprie di coloro che vivono in essi. In una parola dalla cultura della sicurezza dell’organizzazione con cui si lavora.

26 Significato etimologico
La cultura della sicurezza come generatore di valore per l’impresa Un’ulteriore precisazione sul concetto di cultura Significato etimologico CULTURA in origine è “lavorare regolarmente, assiduamente, coltivare, curare, abitare” (Ardoino, 2002) Significato operativo Costruire CULTURA in azienda significa operare affinché ciò che si produce possa crescere in quantità e migliorare in qualità, sopportando con pazienza la fatica e accettando la durezza del lavoro Il termine latino ‘cultura’ viene da colere (cŏlĕre): girare in tondo, lavorare regolarmente, assiduamente, coltivare, curare, abitare (da cui i suffissi ‘colo’ o ‘coltore’, agricol, agricoltore, ma anche puericoltore) Il significato che accomuna lavoro agricolo, commercio, artigianato e ora produzione industriale a livello individuale e collettivo è quello di accettare in modo vissuto e vitale una durata del lavoro, ovvero la “pazienza” che implica il lavorare senza sosta la terra, dei materiali, dei dati, con sforzo e assiduità, perché possano crescere in senso quantitativo e qualitativo (J.Ardoino) Cosa intendiamo con ‘valore’? In questo senso, sia dal punto di vista etimologico, sia da quello operativo, la CULTURA può essere considerata un GENERATORE DI VALORE per l’impresa

27 La cultura della sicurezza come generatore di valore per l’impresa
Cosa possiamo intendere con VALORE? VALORE essere forte, vigoroso, valido, valoroso, in salute, riferito a persona Etimologia: lat. tardo valor,-oris , deriv. da valere. Il saluto: Vale, Valete saluto di commiato Dal latino "vale", imperativo presente del verbo "valeo", e dunque significa "st� bene" (tu); in epoca classica era usato come saluto ma nel volgare locale l'augurio ha assunto valore di approvazione. In spagnolo equivale a va bene, ok

28 La cultura della sicurezza come generatore di valore per l’impresa
Cosa possiamo intendere con VALORE? VALORE valore d'uso: capacità di un bene di soddisfare i bisogni personali in un certo momento e in determinate circostanze valore di scambio: quantità di un bene che si può ottenere in cambio di una quantità data di un altro bene indipendentemente dal valore d'uso valore aggiunto: somma delle retribuzioni dei fattori produttivi (capitale e lavoro) oltre agli ammortamenti In economia è un concetto fondamentale. Relativamente a un bene o a un servizio si divide in valore d'uso e valore di scambio . Il valore d'uso rappresenta la capacità di un bene di soddisfare i bisogni personali in un certo momento e in determinate circostanze. Il valore di scambio rappresenta la quantità di un bene che si può ottenere in cambio di una quantità data di un altro bene indipendentemente dal valore d'uso rappresentato per i singoli. Se il bene ottenibile è la moneta, corrisponde al prezzo. Il valore aggiunto rappresenta la differenza tra il valore globale della produzione di un'impresa e il valore dei materiali e dei servizi impiegati nel processo produttivo. Sul prezzo di un prodotto è quella cifra che viene aggiunta dall'impresa per recuperare il costo della produzione. Valore assoluto Relativo a numero reale a è il numero a senza segno.

29 Aree in cui la cultura della sicurezza genera valore per l’impresa
La cultura della sicurezza come generatore di valore per l’impresa Aree in cui la cultura della sicurezza genera valore per l’impresa Percezione e rappresentazione del rischio in azienda: elaborazione delle STRATEGIE DI PENSIERO per controllarlo linguaggi e processi comunicativi: PAROLE processi organizzativi e pratiche professionali: COMPORTAMENTI norme scritte e convenzioni informali: RELAZIONI In termini di cultura della sicurezza, le aree in cui si gioca la costruzione del valore/dei valori sono: Quali sono le aree del valore interessate dalla costruzione di una cultura della sicurezza, ossia quali sono i ‘pezzi’ di impresa interessati dalla Ne individuiamo quattro, in riferimento alle componenti principali della cultura aziendale stessa: PENSIERO STRATEGICO (percezioni e rappresentazioni del rischio; come ci si vede ‘nel rischio’) PAROLE (la comunicazione, i processi delle comunicazioni interne ed esterne) COMPORTAMENTI (riferimento al loro ‘deposito’ nell’esperienza dei gruppi professionali presenti in azienda) RELAZIONI (all’interno dell’impresa, tra imprese e tra imprese e territorio) Ovviamente le 4 aree si intrecciano e rimandano l’una alle altre, ponendosi di volta in volta come input e/o output

30 La cultura della sicurezza come generatore di valore per l’impresa
Area del valore STRATEGIE DI PENSIERO Mettere a fuoco come in azienda ci si rapporta al rischio, sia individualmente, sia lavorando con i colleghi come vengono percepiti i fattori di rischio come i fattori di rischio percepiti si collegano in una o più rappresentazioni utilizzate nel giudicare la realtà quali strategie si elaborano per contenere il rischio nel corso dell’attività quotidiana Preparare la strada alla modificazione di tali rappresentazioni Parlare di pensiero a proposito di cultura della sicurezza significa parlare di ‘rapporto mentale’ con il rischio E ciò aiuta nella comprensione di e nell’intervento su: - come si percepiscono i fattori di rischio nella propria attività lavorativa (“la situazione è così e così… e questo è il problema…” - come si collegano i fattori di rischio in una rappresentazione coerente (“io lo so perchè la situazione è così e così…questi sono i motivi e queste le soluzioni…”) Preparare la strada: la modificazione avverrà a intervenendo con la formazione, intrecciando due altre ‘aree del valore’: la PAROLA e i COMPORTAMENTI, facendo parlare le persone della propria esperienza al lavoro

31 La cultura della sicurezza come generatore di valore per l’impresa
Area del valore PAROLE Comunicazione interna: una buona progettazione, gestione e valutazione della comunicazione relativa alla sicurezza in azienda crea le condizioni per: generare coinvolgimento (se dico la mia, mi stanno a sentire, quindi…) aumentare la motivazione al cambiamento Comunicazione esterna: gli indicatori oggettivi relativi alla sicurezza sono fattori importanti nella costruzione delle reputazione di un’azienda Comunicazione interna: Poichè la cultura organizzativa si forma attraverso la costruzione negoziale di conoscenze cui partecipano congiuntamente tutti i soggetti che ad essa appartengono, risulta evidente il ruolo centrale che in essa viene ad assumere un’adeguata gestione della dimensione comunicativa (Parlare è scambiare, ed è cambiare scambiando) Serve un modello che ci permetta di pensare la comunicazione non come puro e semplice trasferimento di informazioni da una testa all’altra (ad esempio dal preposto agli operatori, dall’Rspp al datore di lavoro), ma come ad un processo, sensibile alle motivazioni di cui i soggetti sono portatori, che si costruisce negli scambi quotidiani attraverso l’interpretazione di quanto essi si dicono alla luce dei propri scopi e del contesto in cui la comunicazione stessa ha luogo. Comunicazione esterna: il marketing oggi si basa molto sul passaparola (buzz marketing): gli indici/indicatori oggettivi/quantitativi che esprimono i comportamenti all’interno dell’impresa, ma anche il modo (qualitativo) con cui se ne parla all’esterno, ad esempio sui media) contribuiscono alla costruzione della REPUTAZIONE dell’impresa stessa

32 La cultura della sicurezza come generatore di valore per l’impresa
Area del valore COMPORTAMENTI La sicurezza è sapere-in-azione, fondato su conoscenze disciplinari e pratiche professionali; essa vive nei comportamenti e si deposita nell’esperienza di chi lavora in azienda Per incidere sui comportamenti è quindi indispensabile fare i conti con l’esperienza di chi lavora in azienda La formazione è un’occasione per per proporre il cambiamento… …osservando i comportamenti, …parlando dell’esperienza, …ma soprattutto parlando attraverso l’esperienza Su questo doppio riferimento alla comunicazione intesa come processo psicosociale e alla cultura organizzativa come cornice di ogni azione intrapresa in ambito lavorativo si fonda la convinzione che la sicurezza non può più essere considerata unicamente come una proprietà dei sistemi tecnici, una proprietà quindi oggettivabile in artefatti e tecnologie. Tanto meno essa può essere considerata come il risultato dell’applicazione automatica di norme e regolamenti. Tecnologie adeguate e rispetto delle normative sono premesse da cui non si può prescindere per la gestione in sicurezza dei processi di lavorativi, ma che da sole non bastano a garantire il risultato, come l’esperienza stessa dimostra. La sicurezza, infatti, è anche sapere-in-azione, conoscenza oggettivata e codificata in saperi disciplinari e pratiche professionali, di cui sono primi depositari gli operatori stessi. Diciamo depositari e non semplici ‘portatori’ poichè tale sapere-in-azione è continuamente passibile di revisione, elaborazione, trasformazione in rapporto con l’evoluzione delle tecnologie, con il processo di assimilazione delle norme, con la modificazione degli assetti organizzativi e istituzionali delle realtà produttive in cui gli operatori sono inseriti, con la maturazione della cultura specifica del gruppo professionale cui essi appartengono. E’ possibile pensare alla sicurezza come ad una forma di expertise organizzativa costruita a partire dal sapere in azione prodotto da gruppi professionali la cui posta in gioco è la crescita e l’affermazione sia di una ‘cultura della sicurezza professionale e d’impresa’

33 La cultura della sicurezza come generatore di valore per l’impresa
Area del valore RELAZIONI Relazioni all’interno dell’impresa: la cultura della sicurezza genera relazioni che ‘legano’ gli individui nei/ai gruppi e i gruppi nell’/all’organizzazione e fanno da collante al tutto Il sistema delle relazioni fa sì che l’organizazione sia più (e ciò significa possibilità) e meno (e ciò significa vincoli) della somma delle sue parti (individui e gruppi) Relazioni tra imprese: la cultura della sicurezza non si ferma ai cancelli dell’azienda, ne oltrepassa i confini materiali; l’Associazione è il contesto all’interno del quale ‘fare rete’ Relazioni con il territorio (ad es. con i media): questo è il livello in cui l’imprenditore gioca la propria identità come soggetto competente e socialmente responsabile rispetto alla sicurezza RELAZIONI (all’interno dell’impresa, tra imprese e tra imprese e territorio) Possiamo quindi affermare che la sicurezza costituisce una forma di expertise organizzativa costruita a partire dal sapere in azione prodotto da gruppi professionali o – per dirla in altri termini – essa è il risultato di processi di negoziazione che hanno come ‘posta in gioco’ la crescita e l’affermazione sia di una ‘cultura professionale della sicurezza’, sia, ovviamente, del grado di sicurezza del singolo operatore. la rete (dentro e fuori dall’impresa) come condizione naturale/indispensabile per la gestione di processi sociali complessi come la sicurezza. La sicurezza è questione che va al di là dei confini materiali dell’impresa; l’Associazione come contesto al cui interno ‘fare rete’ affinchè l’imprenditore possa costituirsi come ‘soggetto competente e socialmente responsabile’ rispetto alla sicurezza

34 perché lavorare alla costruzione di una CULTURA DELLA SICUREZZA?
La cultura della sicurezza come generatore di valore per l’impresa In conclusione: perché lavorare alla costruzione di una CULTURA DELLA SICUREZZA? Per rendere possibile… …il pasaggio dalla ‘comunicazione dei contenuti’ alla ‘condivisione dei comportamenti’ in campo di sicurezza …la creazione continua di valore rispetto a funzioni critiche per l’azienda quali: l’elaborazione delle strategie di pensiero la gestione della comunicazione il controllo dei comportamenti lo sviluppo delle relazioni interne ed esterne PENSIERO (percezioni e rappresentazioni del rischio; come ci si vede ‘nel rischio’) PAROLE (la comunicazione, i processi comunicativi interni ed esterni) COMPORTAMENTI (riferimento al loro ‘deposito’ nell’esperienza dei gruppi professionali presenti in azienda) RELAZIONI (all’interno dell’impresa, tra imprese e tra imprese e territorio)

35 IL CONCETTO DI RISCHIO Evenienza di un evento dannoso e indesiderato, valutata e quantificata attraverso la teoria delle probabilità. La nozione di rischio è sempre connessa a quella di presa di decisione in situazione di incertezza. La presa di decisione è un atto individuale, volontario. 4

36 DETERMINANTI DEL COMPORTAMENTO
…spazio di intervento!!! 5

37 Emisfero sinistro input Sfera razionale contesto comportamento livello
attitudini abilità competenze comportamento

38 Emisfero destro input Sfera emozionale contesto comportamento
struttura carattere bisogni valori contesto comportamento

39 PERCEZIONE DEL RISCHIO
input Sfera razionale Sfera emozionale livello attitudini abilità competenze struttura carattere bisogni valori contesto contesto PERCEZIONE DEL RISCHIO comportamento

40 PROPENSIONE AL RISCHIO
input Sfera emozionale Sfera razionale livello attitudini abilità competenze struttura carattere bisogni valori contesto contesto PROPENSIONE AL RISCHIO comportamento

41 PERCEZIONE DEL RISCHIO E PROPENSIONE AL RISCHIO
E’ LA CAPACITA’ DI INDIVIDUARE, PRIMA POSSIBILE, UNA FONTE DI PERICOLO PROPENSIONE AL RISCHIO: E’ L’ATTEGGIAMENTO INDIVIDUALE DI FRONTE AL PERICOLO

42 PERCEZIONE DEL RISCHIO E PROPENSIONE AL RISCHIO
Percezione di vulnerabilità • presupposto per l’adozione di comportamenti protettivi; • non e’ dimostrata la relazione tra percezione del rischio -vulnerabilità e comportamenti; • il rischio dipende da un giudizio soggettivo influenzato da assunti, credenze e valori. Zani, Cicognani, 2000 Percezione di suscettibilità • la percezione soggettiva della vulnerabilità nei confronti di una minaccia per la salute.

43 FATTORI che INFLUENZANO la PERCEZIONE del RISCHIO
La conoscenza effettiva dei pericoli  rilevanza della vita “fuori” Livello di attenzione  particolare cura a giovani e anziani! Ancoraggio alla contingenza vs scenari complessi e futuri Apprendimento dalla propria esperienza Osservazione di situazioni altrui

44 FATTORI che INFLUENZANO la PROPENSIONE al RISCHIO
Vantaggi secondari (risparmio di tempo, energie, “fare meglio” ) Bias dell’ottimismo ingiustificato Locus of Control (personale e culturale) + percezione di essere adeguati rispetto alle richieste Presenza di rinforzi positivi/negativi (meccanismo premio/sanzione, diretto e/o osservato) Disponibilità al cambiamento (investimento sul lavoro) Precarietà E soddisfazione vs il proprio lavoro Fattori sociali (appartenenza al gruppo)

45 SI ADOTTANO COMPORTAMENTI DI PROTEZIONE DELLA SALUTE SE…
• si percepisce una minaccia per la salute… che sembra grave… se ci sentiamo capaci di eseguire un certo tipo di azione… che non richiede costi e sforzi eccessivi.

46 Valori e atteggiamenti attraverso
INTERVENIRE SU… Conoscenze e abilità attraverso informazione addestramento Valori e atteggiamenti attraverso condivisione comunicazione coinvolgimento COMPORTAMENTO

47 LE POSSIBILITÀ PER I RUOLI DIRETTIVI…
… OSSERVARE per rilevare… … CHIEDERE per capire… … INFORMARE (livello del sapere) … FORMARE (livello del saper essere)… … ADDESTRARE (livello del saper fare)… … RINFORZARE e SANZIONARE, con costanza, nel tempo… LdL

48 LE POSSIBILITÀ PER I LAVORATORI…
… FAR OSSERVARE per rendere consapevoli… … DISCUTERE in gruppo (modificare rappresentazioni, trovare soluzioni, coinvolgere e far partecipare)… … FAVORIRE MECCANISMI di TUTORSHIP e RESPONSABILIZZAZIONE… VDT autoapp TORTA

49 Una “torta” per coinvolgere
Chiusura Welcome Indicazioni per osservazioni incontro successivo Ascolto osservazioni tema predefinito Valutazione e discussione delle osservazioni Contributo teorico

50 Evitare le nicchie formative!!
Un ultimo messaggio Evitare le nicchie formative!! Attenzione al doppio binario: ti insegno come si lavora ti insegno come si lavora in sicurezza 50


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