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Lo sviluppo locale e la partnership pubblico/privata

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Presentazione sul tema: "Lo sviluppo locale e la partnership pubblico/privata"— Transcript della presentazione:

1 Lo sviluppo locale e la partnership pubblico/privata
La sfida del domani

2 La new economy- ovvero l’incertezza al comando
La più comune conseguenza dell’era della globalizazzione, l’internazionalizzazione dei commerci e l’incessante sviluppo delle telecomunicazioni è l’avvento di un notevole grado di d’incertezza in campi prima ben delimitati quali la stabilità relativa del commercio, dei luopghi di produzione, dei flussi monetari e della mobilità dei popoli Quindi l’unica certezza che ci rimane è la costante crescita dell’incertezza I politici e gli imprenditori hanno perciò sempre meno tempo per adottare politiche e risposte adeguate alle domande che arrivano dai nuovi tempi Nella new economy occorrono diverse e più flessibili risposte pubbliche specialmente a livello locale Il settore pubblico dovrà imparare e digerire alla svelta i metodi manageriali del privato e dalla velocità con cui ciò avverrà dipenderanno i successi o le catastrofi in sede di competitività dei vari territori

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4 Stante tuttociò, occorreranno molto tempo ed alcuni costi sociali ai territori
per mettersi al passo con i metodi manageriali del Sistema privato Per cui il problema principale da risolvere non sarà solo quello di un maggior flusso di sussidi elargiti dall’alto, ma:- a)dall’abilità dei vari territori di generare flussi finanziari ed assicurae una solida base fiscale b)lo sviluppo locale sarà sempe più fondato su di un processo di apprendi- mento collettivo tendente a ottenere il meglio dal territorio geografico e dalle risorse umane ivi presenti c) In un mondo che tende a globalizzare tutti i suoi aspetti economico-sociali, il livello locale diventa sempre più importante d) Si avrà innovazione tutte le volte che un prodotto od un nuovo servizio viene immesso sul mercato- Ciò vale sia per il settore privato che per quello pubblico

5 Opportunità e rischi di una società globale
Tratti principali della società globalizzata E’ una società dell’informazione E’ un economia di mercato globale Il ruolo centrale è quello delle imprese La competizione è tarata sul ruolo dei paesi emergenti Risparmio gestito Innovazione tecnologica e finanziaria Politiche monetarie e di bilancio che tendono alla stabilità Ridefinizione del ruolo dello Stato in economia Da funzioni di produttore a regolatore Da grande assicuratore a mantenimento di condizioni di stabilità finanziaria e monetari Potenti pressioni demografiche e migratorie Forti tensioni geopolitiche Gravi e crescenti problemi dell’ambiente Aspetti economico finanziari Riduzione del ruolo dello Stato e delle autorità monetarie nell’assumersi direttamente i rischi di ultima istanza I governi recedono dal ruolo di operatoire optndo per gravi processi di privatizzazione gestiti con il sistema finanziario in molti casi oggetto degli stessi processi Le decisioni economiche, anche strategiche tendono ad assumere connotati microeconomici La collocazione nel tempo e nello spazio del risparmio è sempre più assunta da operatori specializzati Il rispermio gestito e la nascita e l’affermarsi di grandi gruppi finanziari e industriali rendono labili i confini fra macro e micro processi economici L’innovazione economica finanziaria e gestionale consente di identificare misuare e gestire i rischi L’impresa per sopravvivere ed essere competitiva elabora ed utilizza nuove e potenti tecniche gestionali rivolte a creare valore sostenibie, gestione del rischioed allocazione dinamica del capitale La governance imprenditoriale assume un ruolo cruciale per monitorare e sollecitare la creazione di valore sostenibile

6 La società globale e l’Italia opportunità ma anche rischi
I soggetti che operano all’interno del circuito economico sono inclini, cioè, a cercare zone caratterizzate da condizioni ambientali che ne favoriscano lo sviluppo: agilità burocratica, flessibilità dei fattori della produzione, equilibrio tra gli stessi, possibilità di cooperazione tra imprese Quindi: la creazione e la gestione di simili condizioni è più facilmente realizzabile a livelli sub-nazionali piuttosto che nazionali. I livelli regionali e locali di governo possono favorire, in particolare, adeguati “servizi reali” alle imprese: dalla formazione professionale, manageriale e imprenditoriale, alla “infrastrutturazione” del territorio, alle reti di approvvigionamento (idrico, energetico, ecc.), ai sistemi integrati di trasporto e di comunicazione, al cablaggio e all’informatizzazione, ai servizi di disinquinamento ai programmi integrati. dii riqualificazione e rigenerazione urbana la globalizzazione ha ridotto i benefici per le comunità sub-nazionali di appartenere ad un singolo Stato: la competizione in un’economia globale tende, infatti, a porsi come competizione tra sistemi regionali.

7 segue Le decisioni di insediamento non dipendono ormai unicamente dall’ambiente economico - appunto le infrastrutture, i servizi, la disponibilità e la qualificazione del lavoro - ma anche a quello sociale eculturale. La qualità delle “infrastrutture sociali” (scuole, università, formazione professionale, servizi collettivi, ecc.), la coesione sociale, il dinamismo culturale diventano componenti sempre più importanti dello sviluppo economico. In epoca di globalizzazione e di riorganizzazione degli Stati nazionali, le economie locali e regionali sono quindi chiamate a fronteggiare uno scenario economico dai tratti sempre più instabili e competitivi. I rischi sono evidenti, ma ci sono anche nuove opportunità. Gli strumenti tradizionali di regolazione non sono, infatti, più sufficienti per raggiungere tali scopi specialmente in un quadro, come quello attuale, caratterizzato da risorse pubbliche decrescenti. Da ciò emerge la necessità di passare ad una strategia più complessa e partecipata di governo dello sviluppo, sperimentando forme di governance capaci di coordinare i vari livelli istituzionali, di dar vita a relazioni tra pubblico e privato di tipo innovativo e di mobilitare le energie presenti nelle società locali.

8 segue In Italia tale situazione risulta ancora più complessa in quanto Siamo all’interno di un forte momento di riforme istituzionali: l’attuazione della Riforma del Titolo V, con le sue luci e le sue ombre La prospettiva del federalismo fiscale approvato ma procrastinato in efficacia a cinque anni La riforma di un efficace sistema di controlli L’esternalizzazione dei servizi La sudssidiarietà orizzontale Lo sviluppo della società dell’omformazione La riforma della seconda parte deltitolo V swlla costituzione; Le riforme sono basilari ma Le riforme non si fanno per le istituzioni ma per i cittadini

9 Quindi: a)la globalizzazionedell’economia, e la crescente concorrenza che ne deriva per le aziende sia pubbliche che private, la cui maggiore competitività è uno degli obiettivi della strategia di Lisbona, impone una stretta cooperazione fra il settore pubblico e quello privato nel quadro dei cosiddetti partenariati pubblico-privati (PPP), a vantaggio di entrambe le parti e soprattutto dei cittadini, che sono i destinatari finali dei servizi da erogare b) Le nuove tendenze della governance a livello internazionale vanno nel senso della sussidiarietà orizzontale e del partenariato sociale, ovvero dei rapporti di cooperazione per la produzione sia di beni sia di servizi tra amministrazione pubblica, imprese e settore non profit, dando luogo a numerose ed interessanti esperienze nei paesi della UE”. c) Grazie allo sviluppo del partenariato pubblico-privato basato sulla cooperazione fra un soggetto pubblico e un partner privato, entrambe le parti, il governo e gli enti locali da un lato e il settore privato dall’altro, realizzano progetti comuni con vantaggi reciproci, sfruttando il proprio potenziale per il conseguimento di obiettivi non solo commerciali, ma anche sociali, e garantendo così una migliore qualità dei servizi prestati.

10 E allora vediamo come cambiano le politiche per lo sviluppo
Politiche tradizionali Nuove politiche per lo sviluppo obbiettivo Riduzione disparità fra regioni Strategie per lo sfruttamento delle potenziaità locali Strategia prevalente Politiche settoriali basate sull’incentivazione alle imprese Politiche territoriali integrate a sostegno dei miglioramenti del contesto strumenti Varie forme di incentivazione Finanziamento di strategie locali orientate al miglioramento della competitività del territorio Attori principali Istituzioni centrali ( stato Regioni Sistemi locali di governance

11 Governo e governance Sul piano lessicale il termine governance è stato a lungo tempo sinonimo di governo costituzionale e giuridico, concernente , cioè gli affari di Stato oppure la direzione di istituzioni Mentre nell’idea di government risulta centrale il ruolo del Pubblico,l’idea di governance riorda una modalità di intervento che coinvolge un insieme complesso di soggetti, fondato sulla flessibilità sulla partnership e sulla volontaria adesione partecipativa

12 I soggetti della governance verticale
Livelli di governance interlocutori Percezione del partnariato locale Aspettative dal partnariato europeo Commissione europea Il terminale di politche Impatti adeguati, efficienza ed efficacia di realizzazioni Nazionale regionale Governo e autorità gestionali varie Interlocutore nella gestione di programmi idem locale Stakeholders autorità locali Una rete locale Un’agenzia di sviluppo Sviluppo di progetti servizi collettivi Risposte alle proprie esigenze e sostegno ai progetti

13 GOVERNANCE Sviluppo economico Valorizzazzione risorse umane
Comprtitività dei territori diretto indiretto Infrastrutture Contesto territoriale Promozione industriale Attrattiuvità investimenti recupero del territ. Dal degrado Promozione regionale Internazionalizz.turismo Clusters Ricerca e innovazione società dell’informazione Serviszi non finanziar Serv: informativi Servizi comuni Formazione Servizi di audit i Strutture intermediarie Agenzie per lo scviluppo Compagnie capitale di rischio Agenzie alta tecnologia Educazione scolastica e univ Formazione Creaz. Posti lavoro Politiche integrtuve Patti territoriali. Source- forada Servizi finanziar CreditiMutui Garanzie Società di capitalii Leasingfactoring Infrastrutture local Distretti ind.i Incubatori Parchi industriali clusters Parchi scientif.

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15 Come si inserisce il partnariato in questo contesto
l’assemblea di Strasburgo ha qualificato, senza mezzi termini, il PPP( public/private Partnership), in tutte le sue manifestazioni, come un possibile strumento di organizzazione e gestione delle funzioni pubbliche, riconoscendo alle amministrazioni la più ampia facoltà di stabilire se avvalersi o meno di soggetti privati terzi, oppure di imprese interamente controllate oppure, in ultimo, di esercitare direttamente i propri compiti istituzionali”

16 In concreto come opera il parnariato
Contesto esogeno Istituzioni europee nazionali e regionali Programmi e procedure Contesto endogeno Partnariato locale Strategie locali pianificate Strategie abbandonate Strategie locali implementate Analisi politiche Concertazione fra i partners Ascolto e analisi del potenziale locale Esigenze attori locali

17 Gli stakeholders Istituzioni sovraordinate Reti nazionali
ed internaz. Altri territori in competizione Soggetti esterni all’area Soggetti interni all’area Amm/ni locali singole o associate Categorie di popolazione e gruppi Partnariato locale Datori di lavoro, sindacati e associazioni Attori sociali ed economici Banche agenzie altre partnerships Attori locali Istituz.della governance locale

18 Le forme della Partnership
Quindi la governance del territorio e le conseguenti politiche di sviluppo Si differenziano:- Per la modalità della promozione Per l’area tematica prevalente I vari tipi di intervento I diversi attori coinvolti Per cui esistono una varietà estremamente complessa di forme di Partnership Pubblico ptivate ( di seguito PPP ) Tuttavia si possono ricondurre in estrema sintesi a tre famiglie dalle caratteristiche analoghe:- La famiglia dei Programmi complessi I programmi con l’obiettivo delle sviluppo del territorio La famiglia del partnariato come forma di investimento sia in infrastrutture, sia per dar corpo ai programmi si cui ai punti 1 e 2

19 Segue Famiglie dei programmi complessi
Le partnerships in relazione alle modalità di invetimento PPP contrattuali PPP istituzionali Prima fase- fino alla secona metà degli anni novanta Programmi integrati di intervento (PII) Programmi di recupero urbano Programmi di riqualificazione urbana Famiglie dei programmi complessi Seconda fase- fino ad oggi politiche di rigenerazione urbana Contratti di quartiere Programmi di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio urbano Urban

20 segue Famiglia delle politiche di sviluppo territoriale
Programmazione negoziata per lo sviluppo del territorio Intesa istituzionale di programma Patti territoriali Contratti d’area Contratti di programma Accordi di programma Patto territoriale europeo per l’occupazione Le partnerships secondo le modalità di investimento Contrattuali:- Costruzione e gestione di opere pubbliche Locazione finanziaria di opere pubbliche Concessione di servizi pubblici Contratti di sponsorizzazione

21 Partnerships pubblico private istituzionali
segue Partnerships pubblico private istituzionali Le società a capitale misto Le società di trasformazione urbana

22 riqualificazione urbana
riassumendo Programmi di rigenerzione urbana PPP Programmi di riqualificazione urbana PPP per investimenti Programmi per lo sviluppo

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25 La pianificazione strategica
I programmi complessi presuppongono tutti l’idea della pianificazione strategica nel più ampio quadro delle politiche di governo del territorio e delle Città

26 Segue pianificazione strategica
Dimensione normativa giuridica Governo del territorio Dimensione strategica Dimensione ecologico-ambientale Dimensione delle politiche urbane

27 Perché nascono i piani strategici
Declino delle città da un punto di vista ecnomico Maggiore mobilità delle imprese Presenza di nuove opportunità di investimento pubblico Vedi fondi strutturali europei e corridoi infrastrutturali Necessità di un rafforzamento della cooperazione col settore privato Incapacità del settore pubblico a sostenere i costi della rigenerazione urbana

28 A cosa serve la pianificazione strategica
A ridisegnare il futuro delle città dal punto di vista socio-economico-ambientale per un periodo non inferiore ai dieci -quindici anni Ad attivare utili procedure di governance per condividere con gli stakeholders un idea di sviluppo urbano A proporre un’azione di coordinamento con gli altri comuni del comprensorio al fine della coerenza dei rispettivi piani e interventi progettuali A dinamicizzare i processi di pianificazione e progettazione del settore pubblico

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30 Vari approcci al problema della pianificazione strategica
Fin dagli anni sessanta si è incominciato a parlare di approccio alla pianificazione strategica Che solo adesso comincia ad avere un contesto di credibilità, pertanto i piani di questi ultimi cinquant’anni hanno risentito delle diverse modalità di azione che si possono ricondurre a tre tipologie:- Approccio sistemico di tipo razionalista Approccio strategico di tipo aziendalistico Approccio strategico di tipo reticolare o della creazione di visions ( Gibelli 1996)

31 Pianficazione strategica di tipo razionalista
Verso la fine degli anni sessanta alcune leggi specialmente in paesi stranieri come Olanda Francia e U.K cominciano a ipotizzare una riorganizzazione dei territori e delle città, introducendo due livelli di pianificazione:- Un livello strategico consistente in una idea di pianificazione economico sociale e territoriale di lungo periodo Un livello normativo- giuridico operativo definente le trasformazioni a livello locale nel rispetto di principi e direttive definite a livello istituzionale superiore In questa prima fase la mission di questi piani mostra i seguenti aspetti comuni:- 1-tutti i piani strategici che è dato osservare mostrano il carattere di piani strutturali 2-la definizione degli orientamenti strategici è assolutamente di dominio pubblico 3- questi piani mostrano tutti una coerente gerarchia interistituzionale d i tipo top-down

32 Pianificazione strategica di tipo aziendalistico
Gli anni settanta ed ottanta vedono il progressivo declinare delle economie delle Città ed una pianificazione rigida di tipo gerarchico e pubblico non è efficace a contrastare il degrado conseguente Nel periodo si osservano i seguenti fenomeni:- Una progressiva apertura dei mercati accompagnata e seguita da una Deregolamentazione generale anche di tipo urbanistico Si osserva un progressivo abbandono della vecchia pianificazione di tipo gerarchico Le crescenti difficoltà finanziarie costringono le amministrazioni locali a ricercare partneships con i privati specilmente con quelli detentori di grandi rendite fondiarie e urbane

33 Il marketing territoriale e gli strumenti della pianificazione di tipo aziendalistico
Il marketing territoriale, mutuato dalla cultura aziendale sviluppatasi negli Stati Uniti negli anni trenta ove l’impresa acquisisce un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti se è in grado di formulare una strategia che faccia leva su capacità uniche (Vicari – 1989).,si può definire come la risultante di un insiemedi azioni poste in atto per attrarre in uno specifico territorio nuove attività economiche e produttive, favorire lo sviluppo delle imprese locali, e promuovere un’immagine positiva ( Kotler PH.-Haider-Rein 1993) Più in generale il marketing territoriale è definibile come l’analisi della domanda e dei bisogni degli stakeholders di un territorio per costruire e rafforzare rapporti di scambio vantaggiosi sia con i residenti del territorio sia con clienti/mercati esterni. Il marketing tende quindi a creare un circolo virtuoso tra soddisfazione dei residenti e capacità di attrazione verso l’esterno. In particolare si può rappresentare il markrying del territorio come In primo luogo si può parlare di marketing territoriale come “politica” ossia in termini di organizzazione dell’offerta di dotazioni infrastrutturali, di incentivi economici, di servizi pubblici con lo scopo di attrarre investimenti esterni e sostenere lo sviluppo locale. Un secondo approccio è più direttamente riferibile al tema dello sviluppo, in quanto processo finalizzato alla creazione di valore per i residenti di un determinato territorio.

34 Marketing del territorio
segue Soggetti operatori attività Marketing del territorio Governi locali Altri enti pubblici Partners privati Sinergica Indipendente contrastante

35 Azioni di marketing territoriale
Progettazione delle caratteristiche dell’area Degli elementi distintivi e dei servizi offerti Creazione di incentivi per accrescere la competitività del territorio Proporre un’offerta efficace ed accessibile Promuovere le fonti di vantaggio competttivo

36 Nel marketing utilizzo della S.W.O.T analisys
Che cosa è l’analisi swot E UN’ANALISI DI SUPPORTO ALLE SCELTE CHE RISPONDE AD UN’ESIGENZA DI RAZIONALIZZAZIONE DEI PROCESSI DECISIONALI è una tecnica sviluppata più di 50 anni come supporto alla definizione di strategie aziendali in contesti caratterizzati da incertezza e forte competitività a partire dagli anni 80 è stata utilizzata come supporto alle scelte di intervento pubblico per analizzare scenari alternativi di sviluppo oggi l’uso di questa tecnica è stato esteso alle diagnosi territoriali e alla valutazione dei programmi regionali i regolamenti comunitari ne richiedono l’utilizzo per la valutazione di piani e programmi

37 Cos’è la Swot analysis L’ANALISI SWOT È UN’ANALISI RAGIONATA DEL CONTESTO TERRITORIALE IN CUI SI REALIZZA UN PROGRAMMA DI INTERVENTO Lo scopo dell’analisi è quello di definire le opportunità di sviluppo di un’area territoriale o di un settore o ambito di intervento, che derivano da una valorizzazione dei punti di forza e da un contenimento dei punti di debolezza alla luce del quadro di opportunità e rischi che deriva, di norma, dalla congiuntura esterna.

38 A cosa serve la SWOT analysis
Evidenzia i principali fattori, interni ed esterni al contesto di analisi, in grado di influenzare il successo di un programma/piano Consente di analizzare scenari alternatividi sviluppo Supporta l’impostazione di una strategia coerente rispetto al contesto su cui si interviene L’analisi SWOT consente di identificare le principali linee guida strategiche in relazione ad un obiettivo globale di sviluppo economico o settoriale

39 ne richiedono l’utilizzo per la valutazione di piani e programmi
Quando si utilizza ? è una tecnica sviluppata più di 50 anni come supporto alla definizione di strategie aziendali in contesti caratterizzati da incertezza e forte competitività a partire dagli anni 80 è stata utilizzata come supporto alle scelte di intervento pubblico per analizzare scenari alternativi di sviluppo oggi l’uso di questa tecnica è stato esteso alle diagnosi territoriali e alla valutazione dei programmi regionali i regolamenti comunitari ne richiedono l’utilizzo per la valutazione di piani e programmi

40 In pratica come si presenta una Swot analysis
Raccoglie in una matrice gli elementi critici di un intervento e del territorio in cui viene realizzato; La matrice è organizzata in quattro sezioni che raccolgono le caratteristiche identificate come: punti di forza, punti di debolezza, opportunità e rischi;

41 Assetto organizzativo interno dell’Ente
segue Assetto organizzativo interno dell’Ente Punti di forza valorizzare Punti di debolezza combattere SWOT Liberamente rielaborato da Ignazio Vinci opportunità rischi limitare cogliere Assetto territoriale esterno

42 Pianificazione strategica di terza generazione
Questo terzo modo di guardare alla pianificazione si diffonde in diverse città Europee durante il corso degli anni novanta. La costruzione di questo tipo di piani si rifà all’approccio di tipo aziendalistico mantenendone la flessibilità. Il processo di costruzione del piano presenta caratteristiche botton-up e i soggetti non presentano soltanto interessi forti, ma anche i portatori di interessi diffusi ( Si dacati organizzazioni datoriali etc- L’accento non è soltanto posto sul fattore economico ma anche sulla coesione sociale e una diversa qualità della vita Si focalizza l’attenzione sull’ambiente e sulle esigenze di riequilibrio di tutte le funzioni urbane

43 La costruzione di un piano strategico
Partecipazione e condivisione Assemblee di stakeholders Gruppi di lavoro a tema Gruppi di lavoro settoriali Analisi e diagnosi Attuazione del piano Costruz. Piano MKTT S.W.O.T Visione-assi Linee strategiche Obiettivi Azioni revisione Patto Azione e progetti Monitoraggio implementzioni

44 Confronto fra pianificazione urbanistica e strategica
Pianificazione strategica durata Non definita Medio lungo periodo obiettivi Territorio geografico Territorio per lo sviluppo economico e la coesione sociale modalità Top -down condivisione Natura obbligatoria facoltativa Effetti giuridici vincolistici Nessun vincolo investimenti pubblici PPP

45 Studio dei programmi complessi
Alla luce degli elementi sulla pianificazione strategica occorre riprendere sinteticamente l’esperienza dei programmi complessi e come gli stessi si inseriscono nel contesto pianificatorio. I programmi complessi possono essere studiati sotto tre profili alla luce delle esperienze italiane:- Il profilo urbanistico degli stessi Il profilo della rigenerazione urbana Il profilo attinenete allo sviluppo locale

46 Il profilo urbanistico dei programmi complessi
Questo profilo prende in considerazione :- i programmi integrati di intervento I programmi di riqualificazione urbana I programmi di recupero urbano In relazione a questo profilo i temi di analisi e discussione sono:- La risposta delle politiche di riqualificazione ale emergenze dello sviluppo e della trasformazione dei territori urbani Quali rapporti si osservano con gli strumenti urbanistici Le forme di concertazione e il partnariato Pubblico privato

47 Le politiche di riqualificazione
Fino a tutti gli anni ottanta si è assitito ad una espansione edilizia senza precedenti Dovuta alla richiesta di case in proprietà ( scomparsa delle case per l’affitto ) le attività terziarie La crisi economica degli anni novanta arresta il boom e si comincia a parlare dell’idea della riqualificazione dei centri urbani. Si parla quindi di favorire programmi integrati ove l’integrazione è soprattutto, Integrazione di risorse pubbliche e private per interventi di nuova costruzione o di riuso di edifici esistenti e di successiva integrazione di funzioni In questo periodo la caduta del mercato edilizio mostra le crepe di piani urbanistici basati esclusivamente sull’espanzione tout court Si comincia a trovare la risposta nella integrazione funzionale e nella riqualificazione puntuale di parti della città favorite anche nella dislocazione di centri produttivi in altre aree per lo più periferiche

48 segue Il processo di integrazione europea mette in competizione le città rd i Territori Alla riqualificazione fisica si aggiunge l’obiettivo della Competitività Che serve anche per attrarre ivestimenti I programmi complessi vengono tutti definiti da accordi di programma con l’intento di ridurre le procedure allo dtretto necessario Tuttavia gli esiti di queste politiche di integrazione funzionale sono state spesso deludenti a causa soprattutto di una costante indifferenza dei programmi ( quasi tutti uguali e precostituiti ad ottenere finanziamenti) rispetto ai luoghi dove vengono introdotti, mentre sarebbe utile che il processo di qualificazione operasse in sintonia con quanto avviene in area urbana

49 Programmi complessi e strumentazione urbanistica
Inizialmente i programmi complessi vengono visti come la panacea alla mancata operatività e faraginositò degli strumenti urbanistici generali I programmi mostrano a differenza degli strumenti tradizionali caratteri di Processualità Complessità ( riguardano aspetti integrati ) Operabilità Qualità e trasparenza Tuttavia spesso i risultati non sembrano essere pari alle attese a ragione di un eccesiva focalizzazione del contingente e soprattutto del finanziamento dei programmi stessi, anziché essere frutto di programmazioni strategiche ben definite Tuttavia si danno tre ipotesi di raffronto con la strumentazione urbanistica:- Casi di coerenza e conformità ai piani urbanistici Casi in cui piano e programma vengono costruiti contestualmente Casi in cui si rende necessaria una variante allo strumento urbanistico generale

50 segue Aspetto, tuttavia, particolarmente innovativo è dato dal fatto che le norme (leggi europee e nazionali)impongono il metodo della concorsualità innescando Una accesa cometizione per l’attribuzione di finanziamenti Ciò appare abbastanza positivo perché costringe le amministrazioni locali ad adottare comportamenti e tecniche innovative ed ad introdurre così il principio della Valutazione Tuttavia aspetti negativi si riscontrano per il fatto che da un lato si creano o aumentano squilibri fra aree forti ed aree deboli e dall’ altro si favorisce la rincorsa agli obiettivi economico finanziari di investimento a scapito di altri o biettivi sensibili Vi e’ ancora da osservare a mitigare gli iniziali favori all’introduzione di tali Programmi che la loro periodicità non è la risposta ai problemi dell’urbanistica italiana

51 Le forme di concertazione ed il Parnariato pubblico privato
Tutti i programmi complessi hanno come elemento inscidibilmente costitutivo la partnership pubblico privata La partnership pubblico/privata è la risposta avverso la crescente diminuzione delle risorse pubbiche a fronte di una aumentata domanda di residenze servizi e Infrastrutture Ad esempio nel caso dei Priu i privati pagano di più di quanto previsto dalle norme urbanistiche per assicurarsi vantaggi dalle necessarie varianti introdotte( ad esempio gestione dei servizi in concessione previsti nei programmi integrati Priu e contratti di quartiere) Spesso, tuttavia come nel caso dei Pru il privato ha mostrato scarsa propensione all’investimento

52 Il profilo della rigenerazione urbana
Il termine rigenerazione etimologicamente ha un significato anglosassone riferibile atrattamento programmatico nelle aree di degrado economico e della coesione sociale ove la componenete urbanistica pur necessaria e presente non rappresenta un unicum Cremaschi nel 2002 ossevava “ Se la riqualificazione urbana pone l’accento sulla partnership per lo sviluppo,la rigenerazione subordina la stessa ad una azione di inclusione sociale specifica In anni recenti a questi temi si è aggiunto ( in particolare con le azioni dell’agenda 21 ) anche il tema della sostenibilità delle politiche Le iniziative italiane della rigenerazione si condensano nei contratti di quartiere ( e E con il programma urban Italia In europa si hanno i programmi Urban 1 e 2 rispettivamente del 1994 e 2000

53 segue Le iniziative della rigenerazione ed in particolare i programmi Urban hanno spostato anche in Italia l’accento dal problema urbanistico ed edilizio agli aspetti più propriamente sociali Aspetto da considerare in senso abbastanza positivo è rappresentato dalla dimensione relativamente piccola delle aree sottoposte a programmi di rigenerazione ( spesso quartieri In aree periferiche e di degrado ) Infatti in queste aree è possibile impostare un progetto di partnership con la popolazione, e soprattutto con le associazioni non profit

54 Il profilo dello sviluppo locale
Ancorchè, in un certo senso tutti i programmi complessi riguardano lo sviluppo locale Sia direttamente che indirettamente, più segnatamente appartengono a questa famiglia:- I patti territoriali per l’occupazione Le azioni leader I progetti integrati teritoriali La focalizzazione di questi programmi è sul territorio inteso non come supporto di funzioni od interventi ma come un entità complessa e multidimensionale con proprie Caratteristiche storiche, ed una propria identità Magnaghi nel 1998 riteneva lo sviluppo locale non rispondere soltanto a logiche economico-quantitative o ad azioni dall’altoLe specificità locali vanno viste come risorse straordinarie e non riproducibili determinanti dello sviluppo endogeno Stante ciò l’approccio ai problemi è dal basso verso l’alto coerente con questo concetto sono gli obiettivi strategici di questi programmi

55 segue Gli obiettivi caratteristici di questi programmi sono:-
Promuovere l’azione dei soggetti locali nel produrre innovazione Migliorare la qualità dei contesti locali e la competitività Sviluppare sistemi istituzionali capaci di cobinare risorse ed attori diversi Sia pubblic che privati Promuovere comportamenti solidaristici e cooperativi Le esperienze complessive ci dicono che l’elemento caratterizzante questi programmi è quello negoziale e concertativo Condizione per la costruzione di questi programmi è la descrizione del contesto ove andranno ad operare. Il contesto teritoriale non è riproducibile. Studiare il Contesto significa individuare le risorse su cui far leva per lo sviluppo e valutarne I punti di fora e debolezza ( Marketing territoriale e SWOT analysis

56 Le strategie politiche della CE periodo 207-2013
OBBIETTIVI FONDO DI COESIONE FESR FSE REGIONI INTERESS. CONVERGENZA Creazionee grandi Infrastrutture, nei settori trasporti tutela dell’ambiente Energia Aiuti alle PMI-potenz. Delle infrastr. In settori trasporto, energia, istruzione,sanità ricerca e innovazione Sviluppo risorse umane ai fini occupaz.aumentare la produttività del lavoro Regioni con Pil inferiore al 75% del PIL UE- regioni in phasing out ( Basilicata)regioni conRNLinferiore al 90% media UE COMPETITIVITA’ Promozione economie basate sulla conoscenza tutela ambiente e prevenzione rischi potenzimento trasporti e TLC Promozione dell’attendibilità del lavoro edell’impresa favorie l’inclusione sociale, supportare i partnariati Tutte le regioni COOPERAZIONE Promozione imprenditorialità,gestione congiunta dell’ambiente condivisione infrastrutture Tutte le regioni per cooperazione interregionale, networks, e scambio esperienze

57 Il partnariato come forma di investimento in infrastrutture
e il finanziamento dei programmi complessi

58 Il sistema finanaziario degli Enti locali
Una fra le condizioni necessarie anche se non sufficienti per lo sviluppo locale rendere competitivi quindi a livello di territori, Regioni Province e Comuni, è la presenza di adeguati livelli di infrastrutture specialmente nei campi emergenti ed innovativi del sistema energetico e della sostenibilità ambientale delle telecomunicazioni. Il grado di competitività di un territorio, secondo gli esperti economici ( vedi ad esempio rapporto Svimez 2007) si determina dall’analisi di quatttro aspetti fondamentali:- a- dotazione di infrastrutture e reti b- l’attitudine culturale alla ricerca e sviluppo per l’innovazione c- ciò che si investe nella formazione e sviluppo di risorse umane e la relativa qualità d- la dinamicità economica del tessuto imprenditoriale esistente

59 segue Secondo gli indici sintetici che attualizzano la situazione dei vari paesi europei in ordine alle suddette caratteristiche, il nostro paese si presenta molto debole, con profonde diversità fra nord e sud a costituire un economia quindi duale e nel complesso in forte ritardo In particolare il gap infrastrutturale è andato allargandosi in questi ultimi anni, anche se la situazione in europa è attualmente In forte stallo

60 Riduzione massiccia delle spese correnti
segue Tuttociò per concludere sul come occorra spendersi per un veloce recupero Occorrono due fondamentali strategie di sistema La prima Riduzione massiccia delle spese correnti a vantaggio degli investimenti La seconda Ricorso alle varie tipologie della partnership pubblico privata

61 Contesto e strategia di finanziamento
Capitale proprio Investimenti senza costi Donazioni sponsorizzazioni Aumento di imposte Risparmi di getione Strategie di finanziamento Pay as you use indebitamento Audit e programmazione Rating finanz. Rinegoziaz. Debito Gestione cash flow Gestione patrimonio Emissioni obbligaz. derivati swap Project financing leasing Strumenti tradizionali Strumenti innovativi

62 Il contesto spinge alla partnership
Settore pubblico Settore privato New public management Possibilità di nuovi mercati Nuove politiche fiscali PPP Profili interessanti Di rischio e rendimento Nuove professionalità Responsabilità sociale Vincoli di bilancio Incremento delle conoscenze Convenienza economica per i contribuenti Trasferimento dei rischi

63 Come si coinvolge il settore privato
Tipologie di privatizzazione Tipologie di privatizzazione Privtizz. sostanziale Privatizz. funzionale Privatizz.formale Privatizz. finanziaria Locazione Locaz/vendita concessione Quotaz.in borsa Economia privata Leasing, sale Lease back Contratto di gestione Vendita di quote outsourcing Vendita di beni immobili securitisation Partnerships P/P factoring

64 segue Opzioni Proprietà degli asset Gestione e manutenzione durata
Investimenti Rischi commerciali durata Contratti di servizio pubblica Pubblica e privata pubblici 1-2 anni Manag, contract Pubblica Privata Pubblici 3-5 anni DBFO Privata o Privata/pubbl. Privati 20-30 anni Concessione Privata e pubblica 20-30 anni Privatizzazione illimitata

65 Pubblico- versus Privato
segue PPP Concessioni Management contracts Contratti di servizio Società a capitale misto D.B.F.O PFI B.O.T Sistemi tradizionali di approvvigiionamento Approvvigionamento pubblico tradizionale privatizzazione Pubblico- versus Privato

66 Privato impresa pubblica
Modelli di PPP Proced. A iniziativa pubblica contrattuale Art. 142 e ss. Dlgs163/2006 e ss.mm.ii Contratto di concessione costruzione e gestione PPP Art. 152 e ss dlgs 163/2006 ess.mm.ii Opere calde Opere fredde Proced. A iniziativa privata Libro verde commissione europea COM def Creazione struttura soc. ad hoc istituzionalizzato Passaggio a ctrl Privato impresa pubblica

67 Capital equity e debt capital
Tipologie di progetti Opere calde Servizi offerti Capital equity- debt capital S.P.V Utenti finali Finanziatori e investitori Return cash flow Pagamento canoni e tariffe Opere tiepide Capital equity e debt capital Servizi offerti S.P.V Finanziatori e investitori Utenti finali Pagamento canoni e tariffe Return cash flow P.A contributo

68 Capital equity e debt capital
Segue Opere fredde Capital equity e debt capital S.V.P Servizi resi Finanziatori e investitori Utenti finali Return cash flow Pagamento canoni P.A

69 Project financing- definizione
Il project financing è il finanziamento diuna specifica unità economica unità economica mediante una operazione in cui il Finanziatore considera il flusso di cassa e gli utili di progetto come garanzia per il rimborso del debito e le attività dell’unità Economica come garanzia collaterale (P. Nevitt 1998)

70 Project finance e PPP un rapporto
Public-privte partenship Project financing Flussi di cassa insufficiential rimborso del prestito ed a remunerare il capitale investito La PA interviene con una contribuzione finanziaria E/o l’assunzione di rischi Finanaziamento verso soggetto autonomo garanzie dirette Ed indirette rivalsa oltre l’attività finanziaria Maggiore rilevanza dell’apportogestionale del privato Flussi di ricavi sufficienti alla copertura dei costi di gestione Al rimborso del prestito e a remunerare il capitale investito Finanziamento verso soggetto autonomo- garanzie indirette Rivalsa limitata all’attività finanziaria Rilevanza dell’apporto finanziario del privato e alla gestione

71 P.F caratteristiche principali
Non è una tecnica ne semplicemente ed eslusivamente uno strumento Finanziario ma un modo di porsi di fronte alla realizzazione, gestione e finanziamento di particolari progetti complessi Finanziamenti concessi in base alla sola capacità di Credito del progetto Elevati fabbisogni finanziari iniziali Progetti complessi Per i quali occorrono Source UFTP Il progetto è gestito da una particolare società autnoma ( SVP) indipendente rispetto alle Aziende che a vario titolo partecipano all’iniziativa Possibilità di ripartire i rischi diversi soggetti partecipanti

72 Tipologie di project financing
Si connotano tre tipologie di projet financing in relazione alle diverse garanzie prestate Ed alla copertura dei rischi Non recourse project financing- quando viene esclusa ogni rivalsa dei finanziatori Sugli investitori azionisti Limited recourse project financing quando l’eventuale rivalsa del debt capital ( finanziatori) sull’equity capita( azionisti ) è limitata sia nell’ammontare, sia Nel tempo che nella qualità Full recourse project financing, quando è prevista una totale rivalsa del debt capital Sugli investitori

73 vi finanziamenti fuori bilancio
Vantaggi e svantaggi di una operazione in project financing il public sector comparator Quali possono essere le ragioni che spingono una amministrazione Pubblica e le imprese private, a ricorrere alla procedura di project financing anziché procedere ad una attività di tipo tradizionale. Cioè appalto diretto e finanziamento con mutuo ? 1- la possibilità di limitare sui propri bilanci l’impatto di un eventuale fallimento del progetto 2-La creazione e il coinvolgimento di una società di progetto destinataria del finanziamento sviluppa e gestisce il progetto, ed è titolare di tutti i rapporti giuridici 3- il trattamento contabile che permette alle imprese di accedere a nuo vi finanziamenti fuori bilancio

74 segue 4-$possibilità di avere i benefici di una elevata leva finanziaria-i flussi di cassa attesi Permettono percentuali di debito che possono andare dal 70-90% del capitale proprio 5- regime fiscale agevolato negli investimenti di capitale per le nuove società A fronte di questi potenziali vantaggi in Italia si osservan o questi elementi di possibile criticità 1- siamo in presenza di procedure molto complesse ed eccessivamente normate 2- scarsa focalizzazione dei rapporti sulla gestione e quindi sui servizi 3-Quasi sempre l’amministrazione non produce una valida analisi di P:SC n fase di programmazione 4 avvisi di preinformazione pochi e poco descrittivi 5- spesso esiste un gap fra l’interesse del pubblico all’infrastruttura e quello del Privato tendente al profitto 6- il promotore deve produrre proposte molto dettagliate molto tempo prima della gara Cio comporta una scarsa competitività iniziale e rischi per lo stesso oltre che costi importanti- si osserva un fortissimo contenzioso

75 segue 5- spesso esiste un gap fra l’interesse del pubblico all’infrastruttura e quello del Privato tendente al profitto 6- il promotore deve produrre proposte molto dettagliate molto tempo prima della gara Cio comporta una scarsa competitività iniziale e rischi per lo stesso oltre che costi importanti- si osserva un fortissimo contenzioso 7 il contratto di concessione prevede quasi sempre il contributo pubblico, spesso È fortemente carente a causa di scarsi e superficiali controllicontrollila gerstione, sono sempre più spesso previste clausole che impongono la rinegoziazione della concessione

76 La public sector comparator e la diversa valutazione pubblico/privata dei progetti
Come si valutano i progetti Distorsione interpretativa Dal punto di vista del settore pubblico Analisi Costi/Benefici Dal punto di vista dell’impresa Analisi finanz. Del capitale Progetto valido se Benefici-Costi>0 Il progetto non è attuabile se Il flusso di cassa scontato <0

77 La Disciplina giuridica
Analizzare le PPP alla luce del diritto comunitario Non esiste alcun quadro giuridico specifico per le PPP a livello europeo. Il Libro verde si prefigge quindi di esaminare se il trattato che istituisce la Comunità europea (trattato CE) e il suo diritto derivato siano adeguati e sufficienti per far fronte alle particolari situazioni determinate dalle PPP. Questa analisi verte tanto sulla selezione del partner privato, quanto sulla realizzazione della partnership. Ogni atto in base al quale un'entità pubblica affida la prestazione di un'attività economica ad un terzo va studiato alla luce delle regole e dei principi di cui al trattato CE. In materia di libertà di stabilimento e di libera prestazione di servizi ( articoli ) , questi principi comprendono segnatamente la trasparenza, la parità di trattamento, la proporzionalità e il riconoscimento reciproco. Il trattato CE si applica quindi anche alle PPP.

78 segue Alcune forme di PPP sono sottoposte alla legislazione europea riguardante le procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici. Modificata nel 2004, tale legislazione introduce segnatamente una nuova procedura di aggiudicazione degli appalti: il dialogocompetitivo . Tale dialogo fornisce una base giuridica ad alcune forme di PPP nei casi di progetti molto complessi per i quali un'autorità competente manifesta un bisogno specifico e cerca quindi la soluzione tecnica ottimale presso operatori economici. Le PPP possono essere oggetto di concessioni di lavori e di servizi. Esse si distinguono dagli appalti pubblici in quanto l'operatore economico si remunera almeno in parte sfruttando l'opera o il servizio. A livello europeo, le concessioni escono parzialmente dal campo d'applicazione delle direttive europee sugli appalti pubblici, perfino totalmente quando si tratta di concessioni di servizi. La comunicazione interpretativa della Commissione sulle concessioni nel diritto comunitario [Gazzetta ufficiale C 121 del 29 aprile 2000] fa chiarezza sugli obblighi previsti per le autorità pubbliche in occasione della scelta dei candidati alla concessione.

79 La disciplina del PF nel settore dei LL.PP
General contractor Dlgs 190/2002 art 9 Infrastrutture a carattere strategico Concessione B.O.T Dlgs 190/2002 artt.7-8 Infrastrutture a carattere non strategico Concessione ad iniziativa privata Legge 109/94 art. 37 bis Concessione ad iniziativa pubblica Legge 109/94 art.19 c.2

80 Procedure di affidamento previste dal codice degli appalti
Fase programm. Art.128 e153 dlgs 163/06 Art. 13 dipr554/99 Fase di programm.art.128 c.2 dlgs163/06 Art 13.dlgs 544/98 Pubblicazione avviso intervento capitali privati Predisposiz. Progetto art. 93 dlgs 163/06 Fase present. Poposta art. 153 dlgs 163/06 Esclusione motivata d ella proposta Fase di gara art. 83 dlgs 163/06 Fase valutaz. Proposta art.154 Individuaz. delle proposte di P.I Procedura aperta o ristretta Fase di gara- art.155.dlgs 163/2006 Nessun concorrente Individuaz. aggiudicatario Source UFTP Promotore aggiudicatario concessione Selezione offerte art.82 co.1 dlgs 163/o6/ Esecuz. In regime di concess Art.143 dlgs 163/06. Procedura negoziata Società di progetto Art.156 dlgs 163/06 Risoluz. Art 158 dlgs 163/06 Individ. Aggiudicatario concessione Subentro art. 159 dlgs 163 Esecuz. In regime di concess. Art. 143 dlgs 163 Subentro art.159 Dlgs 163/06 Risoluz.art.158 Dlgs 163 Società di progetto art.159 dlgs 163

81 I soggetti ed i rapporti negoziali nel project financing
Fornitore beni e servizi Amm/ne concedente Idtituti di credito finanziatori Permessi, autorizz.ni contributi performance Risorse finanziarie Garanzie collaterali Vendita beni e servizi denaro Rimborsi capitale einteressi S.P.V Società di costruzione Azionisti denaro Dividendi e flussi di cassa Prest.ne lavori Source UFTP Aumenti di capitali e Debiti subord. canoni performance Vendita beni e servizi denaro denaro Contratti assicurativi Utenti opera assicurazioni Società di gestione

82 Struttura delle operazioni di project F.
Idee, proposte analisi Accordi finanz. monitoraggio Rimborso e ripagam.debito attività PSC implementazione Gestione FASI Raccolta e analisi dati realizzazione Gestione Source UFTP Atti e documenti Modello finanz. Analisi du fattib. term sheet Cost. SPV Contratti di finanz, e commerciali rapporti

83 Il ruolo delle Banche e delle Istituzioni finanziarie
asseverazione advisory arranging syndacation agent

84 Segue asseverazione Il promotore predispone un preliminare
piano finanziarioL’ istituto di credito lo valuta e lo assevera ai Sensi dell’art. 37 bis della legge Merloni Assiste i promotori nei rapporti con l’am Ministrazione concedente per la finalizzazione dei documenti di gara Emette giudizi di massima sulla finanziabilità Del progetto

85 segue L’istituto di credito analizza con l’aiuto advisory
di tecnici e legali il progetto e gli aspetti tecnici e normativi Valuta i rischi del progetto e la loro allocazione più opportuna Assiste il promotore nella negoziazione dei contratti e nelle procedure di ottenimento dei permessi e autorizzazioni Sviluppa il modello economico finanziario Definisce il mix delle fonti di finanziamento Assite alla costituzione delle più idonee strutture societarie Ed alla politica fiscale

86 segue arranging Completamento della due diligence del progetto
Finalizzazione del modello economico finanziario N egoziazione dei principali termini del finan Ziamentoe delle relative garanzie Sottoscrive il finanziamento Predispone e negozia la documentazione finanziaria

87 segue syndacation Con questa operazione l’istituto di credito
Procede all’allocazione di quote di finanziamento presso altre istituzioni Finanziarie o bancarie e sui mercati Nazionali o internazionali

88 segue agent Le banche agenti gestiscono
amministrativamente tutta la vita del finanziamentoper conto delle banche arranger e del sindacato investitori agent

89 Come può essere il finanziamento
Senior debt Debito privileg. obbligazioni Capitale Assimilate a capitale Debito subordin. mezzanino

90 segue Capitale ( equity) Debito subordinato Debito mezzanino
È il capitale proprio della società di progetto. Esso è rappresentato da azioni o quote, sottoscritte dai promotori Debito subordinato È una forma di debito assimilato al capitale di rischio viene versato e garantito dai promotori. Il rimborso di questo debito è privilegiato rispetto all’equity ma in second’ordine rispetto al debito privilegiato Debito mezzanino E’ una forma di debito subordinato versato da investitori selezionati e sconta rendimenti più alti questo è privilegiato rispetto al precedente main second’ordine rispetto al senior debt

91 segue Senior debt Debito privilegiato Obbligazioni
È un debito a breve medio e lungo termine ed appare in bilancio Della SpV tra le passività Debito privilegiato E’ un debito che non è subordinato a qualsiasi altra passività Obbligazioni Sono titoli emessi dalla spv o da altre entità per conto di quella Sono negoziabili e rappresentano un drbito rimborsabile a scadenza

92 Analisi del progetto Informazioni generali mercato
Agenda dell’iniziativa Identificazione del mercato Obbiettivi generali Informazione sul settore Organizzazione trends Prodotti e servizi Ruolo e quote stimate

93 Analisi del progetto- il settore
Proponenti Costo dell’iniziativa Storia ed esperienze fatte Dettaglio del costo degli investimenti Solidità economico finanziaria Stima del capitale circolante Ruolo ricoperto nell’iniziativa Costi finanziari Altri costi

94 Segue analisi del progetto
Tecnologia Impatto ambientale Analisi tipologica della tecnologia adottata Caratteristiche dell’ambiente di riferimento Affidabilità tecnologica Normativa locale Fornitori della tecnologia Politica ambientale della SVP Assistenza durante la gestione Valutazione rischi ambientali

95 Segue analisi del progetto
Quadro istituzionale Piano finanziario Leggi e norme relative al progetto Fonti di capitale Normativa fiscale Fonti di debito Permessi e licenze Termini e condizioni dei finanz. Garanzie prestate eventuali interventi di agenzie internazionali Organizzazioni sovranazionali

96 Segue analisi del progetto
Struttura economico finanziaria Contratti Ipotesi operative Contratti e accordi sociali Struttura dei ricavi-tariffe Contratti di concessione, licenze, permessi Struttura dei costi di gestione Contratti di costruzione Flussi finanziari in scenario Contratti commerciali Indicatori economico-finanziari

97 Segue analisi del progetto
Garanzie Interventi richiesti Garanzie prestate Consulenze Strumenti di riduzione del rischio Finanziamento Assicurazioni

98 Il rischio nelle operazioni di P.F
Importante nelle operazioni di Project- financing individuare e analizzare i rischi cui va incontro l’operazione stessa In estrema sintesi i rischi possono essere ricondotti a tre tipologie: Categorie di rischio Rischi di natura progettuale Rischi progettuali, durante la gestione Rischi di natura non progettuaale

99 Segue il rischio e la P:F
Rischi di natura non progettuale Rischi commerciali Tali rischi si concretizzano quando la commercializzazione dei servizi e dei prodotti dell’ iniziativa risulta difficoltosa a ragione del mancato ritiro od utilizzo dei prodotti /servizi Particolari clausole inserite nei contratti tendono a ridurre il rischio. Queste sono in gergo Dette take and pay ( assicurano ul pagamento subordinato all’ìeffettiva fruizione dei servizi, Oppure take and pay che prevedono l’obbligo incondizionato dell’acwuirente ad effettuare pagamenti periodici anche se il prodotto non viene consegnato

100 Segue il rischio e la P:F
Rischi assicurabili Sono rischi di sinistro o danneggiamento del progetto dovranno essere puntualmente individuati ed assicurati Rischo di cambio /interesse Tali rischi si concretizzano nel tempo in relazione alle distorsioni delle previsioni dei tassi di cambio e di interese. Questi rischi dovranno essere assicurati con opportuni meccanismi qauli ad esempio “ Interest currency rate swaps Rischi di natura politica Rapidi mutamenti politici posoo influenzare le operazioni di PF Peggiorando le condizioni iniziali sia sottoforma delle autorizzazioni, permessi, Mutamenti lrgislativi e fiscali. In genere si tratta di rischi assicurabili anche Con l’intervento sll’operazione di organismi sovra nazionali Rischi di natura politica

101 Segue il rischio e la P:F
Rischi di forza maggiore Sono dati da eventi che non possono essere previsti e Pertanto fuori dal controllo delle parti L’avverarsi di tali eventi può determinare l’incapacità dei vari soggetti ad adempiere alle proprie obbligazioni Di solito tali eventi vengono negoziati ed in parte assicurati

102 Rischi di natura progettuale
Segue il rischio e la PF Rischi di natura progettuale Rischi di completamento Sono titti quei rischi legati ad impedimenti nel portare a compimento il progetto dell’iniziativa di PF. Questi rischi si coprono con clausole contrattuali ad Hoc come “ chiavi in mano a prezzo fisso“, turnkey contract che prevedono previsioni opportune per garantirsi dai ritardi e/o dalle varianti in Corso d’opera In genere si tratta di pagare grosse penali Rischi tecnologici Sono rischi legati alla tecnologia seguita per l’iniziativa e devono essere garantiti In maniera adeguata dai realizzatori

103 Sono tutti quei rischi che l’iniziativa può provocare sull’ambiente
Segue il rischio e la P.F Rischi ambientali Sono tutti quei rischi che l’iniziativa può provocare sull’ambiente Rischi progettuali durante la gestione Rischi di gestione Sono relativi alle problematiche che possono incontrarsi durante la gestione e la Manutenzione dell’iniziativa. Questi rischi sono affidati ad esperti del settore di riferimento E sono assicurati e coperti in genere per tutto il periodo di durata del finanziamento

104 X La mappa dei rischi Tipologie di rischio costruttore Gestore mercato
banche Pubblica amministrazione C.ie di assicurazione Rischi normativi X Rischi di costruzione Rischi commercial Rischi tecnologici Rischi auto rizzazioni Rischi finan ziari Rischio paese

105 Equilibrio economico-finanziario di una iniziativa PF
La non corretta analisi della sostenibilità economica del piano finanziario non farà decollare qualsiasi ’iniziativa di Project financing La sostenibilità economica è data dal grafico seguente:

106 Segue equilibrio economico finanziario
investimenti Costi operativi Altri costi Flusso dei ricavi Ondici di redditività Struttura contrattuale Cash flow Capacità del servizio Del debito Analisi dei rischi Source UFTP Allocaz.e Quantific. Del rischio Struttura Finanz. Indici di bancabilità Requisiti del servizio Del debito

107 Equilibrio economico finanziario
Convenienza economica Sostenibilità finanziaria redditività bancabilità TIR VAN DSCR LLCR

108 Convenienza economica
E’ la capacità del progetto di creare valore ( Value for money)e generare un livello di redditività adeguato al livello delle aspettative dell’investitore esso è dato dalle due espressioni matematiche TIR ( tasso interno di rendi mento del progetto e VAN ( valore attuale netto degli investimenti Il Tir esprime in termini percentuali la redditività di un investimento Source UFTP 2007 avv Pasquini CF CF + n n t t S + S = (1+TIR) t t=0 (1+TIR) t t=0 N= numero dei periodi di tempo t CF flussi di cassa negativi CF + flussi di cassa positivi

109 Segue convenienza economica
Il VAN è un indicatore finanziario che fornisce dati in termini monetari, del valore creato o disperso dal progetto di PF al momento della valutazione. Esso è dato dalla seguente formola CF CF + n t n S VAN = S + (1+i) t (1+i) t t=0 t =0 t Source UFTP avv. Pasquini 2007 Dove n è uguale al numero dei periodi di tempo t considerati, CF i flussi di cassa di Progetto negativi, CF+ flussi di cassa di progetto positivi, i= tasso di attualizzazione

110 Sostenibilità finanziaria o bancabilità
Soatenibilità finanziaria è la capacità del progetto dell’iniziativa di PF Di produrre flussi monetari sufficienti per garantire il rimborso dei Finanziamenti con remunerazione del capitale corporate.La sostenibilità finanziaria è data dagli indici DSCR e LLCR Il DEBT SERVICE COVER RATIO è il rapporto tra il flusso di cassa del progetto Al netto delle imposte in un dato anno e il servizio totale del debito dell’anno ( vale a dire Quota capitale e interessi Source UFTP avv. Pasquini 2007 CF t DSCR = K I + t t

111 Segue Sostenibilità finanziaria e bancabilità
LONG LIFE COVER RATIO è il rapporto fra il valore attuale netto dei flussi di cassa che si producono nel periodo di finanziamento e il valore attuale Del debito CF t S+m S + R (1+i) t t =s LLCR = Source UFTP avv Pasquini 2007 D t Dove s= periodo di valutazione; s+m= ultimo periodo di rimborso del debito CF= flusso di cassa per il rimborso del debito;D= debito residuo I= tsso di attualizzazione dei flussi di cassa R= eventuale riserva ac Cantonata a servizio del debito

112 Mercato delle PPP in Italia
Percentuale di partnariati sul totale delle infrastrutture 35 30 25 20 15 10 2004 2005 2006 2007

113 Il leasing immobiliare
Il contratto di leasing (o locazione finanziaria) è un contratto di finanziamento che consente ad un soggetto, in cambio del pagamento di un canone periodico, di avere la disponibilità di un bene, mobile o immobile, strumentale all’esercizio della propria attività, con la possibilità di riscattarlo, una volta che sia scaduto il termine previsto dal contratto. Il contratto, che da un punto di vista giuridico oscilla tra i poli opposti della locazione e della vendita a rate, ha tuttavia una propria causa unitaria ed autonoma caratterizzata dalla funzione creditizia, perché con detto contratto l’utilizzatore usufruisce per la propria attività di due fattori altrui, cioè il bene e il capitale iniziale, cosicché sotto questo aspetto, il leasing svolge una chiara funzione di finanziamento

114 Segue il leasing immobiliare
Il contratto si configura come un’operazione trilaterale, in quanto vede coinvolti i seguenti tre soggetti: l’utilizzatore (lessee) del bene; • il concedente (lessor), cioè la società di leasing, che acquista il bene e ne mantiene la proprietà sino al momento del riscatto; • il fornitore del bene. Con il termine di leasing si fa generalmente riferimento, in Italia, al leasing finanziario, quale contratto atipico e, come tale, disciplinato dall’art del Codice Civile 3

115 Segue il leasing immobiliare
Disciplina giuridica La legge finanziaria per il 2007 (L. n. 296/2006, art. 1, commi ; ) ha introdotto nel nostro ordinamento giuridico il leasing finanziario per la realizzazione di opere pubbliche (leasing finanziario immobiliare o leasing immobiliare), istituto peraltro già previsto in alcune leggi speciali per la realizzazione di talune tipologie di opere pubbliche . Successivamente il decreto legislativo n. 113/2007 ha integralmente trasfuso nel Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture (d.lgs. n. 163/ “Codice”) la disciplina del nuovo istituto introducendo una norma ad hoc: l’art. 160-bis rubricato “Locazione finanziaria di opere pubbliche o di pubblica utilità”.

116 segue-leasing immobiliare
In particolare l’articolo detta i principi cui le amministrazioni pubbliche si devono attenere i nel porre in essere operazioni di leasing immobiliare e si preoccupa, in particolare, di richiamare il rispetto del Codice degli appalti nella selezione dei contraenti (per requisiti soggettivi, economici e tecnici) e nella valutazione tecnica ed economica dell'offerta. L’Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici, con il parere 24 del 31 gennaio 2008, prima, e il terzo correttivo al Codice degli appalti (Decreto legislativo 152 dell’11 settembre 2008), poi, hanno chiarito, infine, che quello della locazione finanziaria non è un appalto pubblico di servizi ma di lavori, «salvo che questi ultimi abbiano un carattere meramente accessorio rispetto all’oggetto principale del contratto». Oggi, dunque, il leasing in costruendo, come il project financing, è asservito ai principi di trasparenza e di concorrenza che qualificano una procedura a evidenza pubblica. QuindiL’Ente pubblico sceglie sia la società di leasing sia il costruttore; nell’ambito di un’associazione temporanea d’impresa (Ati), la società di leasing finanzia il progetto e il costruttore realizza l’opera.

117 Segue leasing immobiliare
Procedura di gara L’Ente pubblico bandisce, con un progetto di livello almeno preliminare, un’unica gara per la realizzare “chiavi in mano” di un bene immobile (una scuola, un ospedale, una strada). La tipologia e le caratteristiche dell’opera sono scelte e definite dall’amministrazione appaltante. Oltre a definire il bene immobile, la gara ha per oggetto la selezione sia della società di leasing sia del costruttore. Entrambi dovranno essere in possesso dei requisiti soggettivi, tecnici ed economici prescritti dal bando di gara nel rispetto del Codice degli appalti. Nell’offerta, il costruttore stabilisce le caratteristiche e le modalità di realizzazione dell’opera, nonché il suo costo, poi la società di leasing traduce i costi in un canone periodico. Con l’aggiudicazione, l’amministrazione appaltante definisce, in via definitiva, il bene e il costo del contratto di leasing.

118 Segue leasing immobiliare
Bando di gara. I punti essenziali del bando di gara possono essere, in linea di massima , così riassunti: 1- definizione dell'associazione temporanea fra impresa costruttrice (capogruppo) e società finanziaria (mandante); 2 responsabilità distinte e doppio contratto di lavori (tra impresa ed Ente pubblico) e di leasing(tra Ente pubblico e società finanziaria); 3 mandato con rappresentanza gratuito fra società finanziaria e Pubblica amministrazione; 4 fatturazione degli stati di avanzamento dei lavori alla società di leasing con versamenti a fronte di certificati di pagamento; 5 previsione del diritto di superficie alla società di leasing fino alla scadenza del contratto; 6 riscatto dell’immobile per l’Ente pubblico al termine della locazione;

119 Segue leasing immobiliare
Settori ove è conveniente adottare un leasing immobiliare

120 Segue leasing immobiliare
Vantaggi per l’Ente pubblico Rispetto a strumenti alternativi tradizionali (mutuo) o innovativi (project financing), il leasing in costruendo è l’istituto che più è in grado di realizzare un’opera con la migliore ottimizzazione del rapporto tempi/costi. I vantaggi per l’Ente pubblico sono diversi. 1- Semplicità nella procedura: in un’unica gara la Pubblica amministrazione seleziona la società di leasing e il costruttore, e in un unico contratto definisce le condizioni tecnico-economiche per realizzare l’investimento. 2-Costo certo e rata fissa: l’opera è costruita a un costo certo, e definita sin dal momento dell’aggiudicazione; la rata di leasing è fissa, invariabile e comprensiva di eventuali servizi accessori (assistenza tecnica, manutenzione ordinaria, straordinaria, coperture assicurative) ed è pagata dall’amministrazione appaltante solo dopo il collaudo dell’opera. 3 Tempi certi: ente pubblico e società di leasing sono portatori di un interesse convergente: la realizzazione e la consegna dell’opera nei tempi prefissati, in quanto la società di leasing comincerà a incassare i canoni solo dopo il collaudo.

121 Segue vantaggi del leasing
4 Nessun rischio nell’investimento: la società di leasing impiega il capitale necessario alla realizzazione dell’opera, erogandolo al costruttore in base agli stadi di avanzamento dei lavori. 5 Pochi vincoli nel patto di stabilità: rispetto a strumenti “rigidi” come i mutui , il leasing in costruendo impegna il bilancio di un ente pubblico per il solo canone periodico e consente il raggiungimento degli obiettivi programmatici nel rispetto dei vincoli di spesa e di indebitamento derivanti dal patto di stabilità.


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