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La Francia da Enrico IV a Luigi XIII

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Presentazione sul tema: "La Francia da Enrico IV a Luigi XIII"— Transcript della presentazione:

1 La Francia da Enrico IV a Luigi XIII
Le premesse dell’assolutismo regio

2 Enrico IV e Maria de’ Medici

3 Maximilien de Béthune duca di Sully (1560-1641)
Principale ministro di Enrico IV Intendente delle finanze Sovrintendente delle finanze

4 Il Palais Royal a Parigi: residenza preferita da Enrico IV

5 Specializzazione delle funzioni
A partire dal regno di Enrico IV Il Consiglio del re tende a spersonalizzarsi e a suddividersi in sezioni. I Segretari di Stato (originariamente i notai del re) tendono ad assumere un ruolo preminente in seno al Consiglio. Le funzioni amministrative tendono a differenziarsi e a specializzarsi, dotandosi di organi (consigli, segreterie, uffici, ecc.) ad hoc. Si passa dalla progressiva estensione delle competenze e del numero degli ufficiali regi alla costituzione di un corpo autonomo di professionisti al servizio dello Stato

6 Caratteristica dello Stato moderno è la presenza di una
BUROCRAZIA PERMANENTE come? competenza professionale e amministrativa organizzazione gerarchica vendita delle cariche e degli uffici (venalità) - funzionari borghesi - nobiltà “di servizio” chi?

7 specializzazione delle competenze razionalizzazione delle funzioni
Il problema del reclutamento e della formazione del personale amministrativo, fra Cinque e Seicento, viene risolto in maniera diversa: - reclutamento di giuristi borghesi - integrazione di nobili di servizio venalità degli uffici e delle cariche integrazione delle élites locali nell’amministrazione cessione di potere all’aristocrazia L’organizzazione degli uffici prevede di conseguenza una progressiva specializzazione delle competenze razionalizzazione delle funzioni rafforzamento del legame fra i funzionari e lo Stato

8 Offices e Officiers in Francia
Officiers è il termine con il quale, nella Francia di antico regime, si indicano i titolari di offices (=uffici) regi, per lo più venali. L’ufficio è un titolo d’onore: una «dignità ordinaria con funzioni pubbliche» (Loyseau). L’officier si distingue per la «dignità» più che per la funzione che esercita. L’ufficio è una titolarità non revocabile, come la proprietà, diversamente dalla commissione che è un incarico temporaneo e revocabile (l’intendente è un commissaire, non un officier).

9 La “paulette” e la venalità degli uffici
Con un editto del 1604 (sovrano Enrico IV, ministro Sully) viene per la prima volta concessa la trasmissione dell’Ufficio per via ereditaria, previo pagamento di una tassa annua pari a 1/60 del valore dell’Ufficio. Pare che l’editto fosse stato concepito per favorire l’appaltatore delle finanze Paulet, da cui il nome di Paulette (“la saponetta dei villani”) con il quale il provvedimento è ricordato.

10 Organo di governo e Strumento fiscale FUNZIONE PUBBLICA
(delegata dal sovrano) = articolazione del potere centrale UFFICIO Organo di governo e Strumento fiscale FUNZIONE PATRIMONIALE (dal 1604 trasmissibile e alienabile) = veicolo di ascesa sociale

11 La VENALITÀ è una forma di contratto
Al principio del XVII secolo si è ancora in una fase di transizione dalla monarchia patrimoniale e contrattuale (=mosaico di poteri) alla monarchia assoluta (=sistema di poteri) La VENALITÀ è una forma di contratto (dignità e potere in cambio di denaro) con il sovrano. Il dilemma che si pone è la scelta fra FEDELTÀ (mantenimento dei legami feudali) EFFICIENZA (scioglimento dai legami feudali) di qui la frequente scelta di ecclesiastici come consiglieri dei principi (almeno nella prima fase), in quanto essi garantiscono al tempo stesso: sapere, e non rivalità militare, proprietaria, dinastica, col sovrano.

12 Utilità e limiti della venalità
Il risultato è un rafforzamento delle élites a spese della loro autonomia in quanto ceto sociale distinto dallo Stato (es.: nobiltà di servizio). Una parte della nobiltà si trasforma progressivamente da ceto autonomo, soggetto di contrattazione col sovrano, in corpo dello Stato, subordinato al sovrano e al sistema. Inizialmente la VENALITÀ è uno strumento nelle mani del sovrano per garantire nuove entrate nelle casse dello Stato l’estensione della rete di ufficiali al proprio servizio Successivamente diventa un ostacolo alla razionalizzazione dello Stato e al rafforzamento del legame fra ufficiali e sovrano.

13 GLI OFFICIERS IN FRANCIA
1520 (Francesco I) 1550 (Enrico II) 1610 (Enrico IV) 1665 (Luigi XIV) Quanti sono gli officiers? (= titolari di uffici) origini alto-borghesi famiglia notabile patrimonio consistente (casa a Parigi, villa in campagna, signoria) studi superiori (Collegio dei Gesuiti + Facoltà di Diritto) praticantato presso uffici fedeltà al sovrano Chi sono gli officiers? “classe governativa” (P. Goubert)

14 L’emergere di una nuova “classe governativa”
Gli Officiers rappresentano il “vertice” del Terzo Stato. Secondo lo storico francese Roland Mousnier sono un “ordine di fatto”, paragonabile alla nobiltà di toga. Spesso – ma non necessariamente – dopo una più o meno lunga carriera entrano a far parte della nobiltà di toga. Es.: I Lefebvre d’Ormesson (secc. XVI-XVIII) passano dagli uffici di finanza alla presidenza della Camera dei Conti, alla direzione del Dipartimento delle imposte dirette (tenuta per 70 anni consecutivi), al titolo ducale.

15 I grandi giuristi: Cujace e Bodin

16 Nascita di una “burocrazia”
BUROCRAZIA (dal francese bureau = scrittoio, ufficio): sistema di potere dominato dai funzionari. Il termine viene usato per la prima volta a metà del XVIII secolo da Vincent de Gournay e poi impiegato dagli economisti fisiocratici per denunciare il potere crescente dei funzionari governativi nella vita pubblica. La burocrazia permanente e di conseguenza la professione e la carriera del burocrate (segretario, ufficiale, officier, ecc.) nasce con lo Stato moderno, come conseguenza delle nuove necessità poste dall’amministrazione di territori sempre più ampi e della progressiva crisi politica dell’aristocrazia feudale.

17 Il concetto di «carriera»
Il concetto di carriera (dal francese carrière = strada lastricata per il passaggio dei carri) nella moderna accezione compare relativamente tardi nella storia della lingua italiana ed è in stretta relazione con i nuovi modi di organizzazione dello Stato moderno. «Passare di grado in grado nei più alti posti nella carriera», ovvero «indirizzo dato alla propria vita, studio, professione, impiego», legato all’idea di «un forte impegno intellettuale e morale, e un’esperienza lunga, non sempre facile, spesso contrastata, fatta di dedizione e ambizione». Nel significato di servizio amministrativo di Stato il vocabolo viene attestato da fonti letterarie non anteriori al Seicento, mentre nel significato militare esso sembrerebbe consolidarsi solo nel Settecento. Il servizio alle dipendenze dello Stato diventa una “carriera”.

18 La nobiltà “di toga” Nobiltà di toga (Noblesse de robe)
Titolo ereditario. Origine più recente rispetto alla nobiltà di sangue Titolo concesso dal sovrano solo a chi ha esercitato a lungo cariche di giustizia e di finanza. Gode di minor prestigio sociale, ma controlla le principali magistrature leve del potere politico e amministrativo. Deriva la sua ricchezza dalle rendite derivate dagli uffici ed in misura minore dalla terra. Dipende dal sovrano al quale deve la sua fortuna. Rappresenta dall’ 1 al 3% della popolazione.

19 L’assassinio di Enrico IV
1610 – Enrico IV assassinato da Ravaillac, un fanatico cattolico

20 La reggente Maria de’ Medici
Madre di Luigi XIII, assume la reggenza in nome del figlio nel 1610. Sotto il suo governo gli sforzi compiuti da Enrico IV per organizzare uno stato efficiente vengono rapidamente vanificati

21 Concino Concini: il “favorito” della Reggente
Gentiluomo fiorentino e gran favorito di Maria de’ Medici, assume la direzione degli affari durante la reggenza, entra presto in urto con la nobiltà di corte che lo accusa di corruzione. Nel 1617 viene fatto assassinare dall’ormai maggiorenne Luigi XIII

22 1614 – convocazione degli Stati Generali di Francia
Convocati dalla reggente nel 1614 per definire l’equilibrio dei poteri prima del passaggio dei poteri al giovane Luigi XIII, gli Stati generali di Francia rappresentano il rafforzamento dei ceti rispetto alla monarchia. Sarà questa l’ultima riunione degli Stati Generali volta prima del 1789.

23 Il regno di Luigi XIII (1610-1643)
Salito al potere nel 1617, dopo l’eliminazione di Concini e l’allontanamento della madre dalla corte, Luigi XIII cederà presto le redini del governo all’abile cardinale Richelieu. Il suo regno coincide con la guerra dei trent’anni.

24 Il cardinale Richelieu (1585-1642)
Armand-Jean du Plessis de Richelieu, Segretario di Stato di Luigi XIII dal 1624 al 1642, riprende la politica assolutistica di Enrico IV, tesa a rafforzare lo Stato. Abilissimo diplomatico, impegnato a lungo nella guerra dei trent’anni, riesce a tessere le fila della coalizione antiasburgica rafforzando il peso della Francia.


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