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UNIVERSITA DI SIENA DIPARTIMENTO DI SICENZE DELLA COMUNICAZIONE CORSO DI INTERAZIONE UOMO-MACCHINA MARIA CRISTINA CARATOZZOLO ANALISI dei REQUISITI Maria.

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Presentazione sul tema: "UNIVERSITA DI SIENA DIPARTIMENTO DI SICENZE DELLA COMUNICAZIONE CORSO DI INTERAZIONE UOMO-MACCHINA MARIA CRISTINA CARATOZZOLO ANALISI dei REQUISITI Maria."— Transcript della presentazione:

1 UNIVERSITA DI SIENA DIPARTIMENTO DI SICENZE DELLA COMUNICAZIONE CORSO DI INTERAZIONE UOMO-MACCHINA MARIA CRISTINA CARATOZZOLO ANALISI dei REQUISITI Maria Cristina Caratozzolo cristina.caratozzolo@polimi.it

2 UNIVERSITA DI SIENA DIPARTIMENTO DI SICENZE DELLA COMUNICAZIONE CORSO DI INTERAZIONE UOMO-MACCHINA MARIA CRISTINA CARATOZZOLO Metodi di ricerca sociale/etnografica per individuare: le caratteristiche degli utenti le funzioni delloggetto da progettare

3 UNIVERSITA DI SIENA DIPARTIMENTO DI SICENZE DELLA COMUNICAZIONE CORSO DI INTERAZIONE UOMO-MACCHINA MARIA CRISTINA CARATOZZOLO QUESTIONARI Metodo quantitativo Domande chiuse risposte individuate dal ricercatore = facilità di codifica semplificazione

4 UNIVERSITA DI SIENA DIPARTIMENTO DI SICENZE DELLA COMUNICAZIONE CORSO DI INTERAZIONE UOMO-MACCHINA MARIA CRISTINA CARATOZZOLO QUESTIONARI Formulazione delle domande: -Domande semplici e brevi -Non troppe alternative di risposta -Evitare parole dalle connotazioni forti, domande tendenziose o non univoche -Sondare i comportamenti più che le opinioni

5 UNIVERSITA DI SIENA DIPARTIMENTO DI SICENZE DELLA COMUNICAZIONE CORSO DI INTERAZIONE UOMO-MACCHINA MARIA CRISTINA CARATOZZOLO INTERVISTE Analisi qualitativa - interviste strutturate - semi-strutturate - non strutturate

6 UNIVERSITA DI SIENA DIPARTIMENTO DI SICENZE DELLA COMUNICAZIONE CORSO DI INTERAZIONE UOMO-MACCHINA MARIA CRISTINA CARATOZZOLO TIPO E ORDINE DELLE DOMANDE -Domande socio-anagrafiche -Domande sugli atteggiamenti -Domande sui comportamenti

7 UNIVERSITA DI SIENA DIPARTIMENTO DI SICENZE DELLA COMUNICAZIONE CORSO DI INTERAZIONE UOMO-MACCHINA MARIA CRISTINA CARATOZZOLO FOCUS GROUP intervista semi-strutturata di gruppo (Levin, Merton – intorno al 1940) -il moderatore propone stimoli di discussione -il luogo è importante -Durata max un paio dore -6/10 partecipanti -Registrazione audio/video

8 UNIVERSITA DI SIENA DIPARTIMENTO DI SICENZE DELLA COMUNICAZIONE CORSO DI INTERAZIONE UOMO-MACCHINA MARIA CRISTINA CARATOZZOLO FOCUS GROUP -i partecipanti devono appartenere al target di riferimento -non devono conoscersi tra loro - il moderatore deve gestire la dinamica di discussione: -equilibrio nel dialogo -rilancio -non giudicare -evitare le patologie del gruppo

9 UNIVERSITA DI SIENA DIPARTIMENTO DI SICENZE DELLA COMUNICAZIONE CORSO DI INTERAZIONE UOMO-MACCHINA MARIA CRISTINA CARATOZZOLO FOCUS GROUP Andamento a imbuto 1. RISCALDAMENTO – fase introduttiva, libera; si fa conoscenza e si lancia il tema in modo generale; 2. RELAZIONE – si indaga il clima del gruppo; possibile utilizzare tecniche proiettive per stimolare le libere associazioni 3. CONSOLIDAMENTO –emergono le problematiche più sentite 4. DISTACCO – attuare un distacco graduale, lasciando che il gruppo si sfaldi

10 UNIVERSITA DI SIENA DIPARTIMENTO DI SICENZE DELLA COMUNICAZIONE CORSO DI INTERAZIONE UOMO-MACCHINA MARIA CRISTINA CARATOZZOLO FOCUS GROUP Chi conduce il focus group non si deve preoccupare di risolvere il problema! Il focus group è fatto perché sia il gruppo dei partecipanti a proporre soluzioni…

11 UNIVERSITA DI SIENA DIPARTIMENTO DI SICENZE DELLA COMUNICAZIONE CORSO DI INTERAZIONE UOMO-MACCHINA MARIA CRISTINA CARATOZZOLO OSSERVAZIONE DIRETTA constatare un fenomeno, approfondire aspetti significativi guidata da una griglia di osservazione -usare un linguaggio descrittivo e non valutativo -prestare attenzione ai dettagli -prestare attenzione al contesto

12 UNIVERSITA DI SIENA DIPARTIMENTO DI SICENZE DELLA COMUNICAZIONE CORSO DI INTERAZIONE UOMO-MACCHINA MARIA CRISTINA CARATOZZOLO OSSERVAZIONE PARTECIPANTE studiare il punto di vista dei soggetti coinvolti -il periodo di osservazione deve essere adeguato per poter cogliere le dinamiche -deve avvenire nel contesto naturale del gruppo -il ricercatore partecipa attivamente alla vita del gruppo

13 UNIVERSITA DI SIENA DIPARTIMENTO DI SICENZE DELLA COMUNICAZIONE CORSO DI INTERAZIONE UOMO-MACCHINA MARIA CRISTINA CARATOZZOLO ANALISI DELLE ATTIVITA Analisi delle attività, dei compiti, così come sono svolti nel reale contesto duso uso della TASK ANALYSIS Analisi dei compiti per come dovrebbero essere svolti a prescindere dal contesto duso uso di SCENARI

14 UNIVERSITA DI SIENA DIPARTIMENTO DI SICENZE DELLA COMUNICAZIONE CORSO DI INTERAZIONE UOMO-MACCHINA MARIA CRISTINA CARATOZZOLO TASK ANALYSIS metodo basato sulla scomposizione in task volti al raggiungimento di uno scopo. Lesecuzione di un task implica una sequenza di passi. Modellizzare lattività in: - obiettivo principale - sotto-obiettivi - azioni necesarie

15 UNIVERSITA DI SIENA DIPARTIMENTO DI SICENZE DELLA COMUNICAZIONE CORSO DI INTERAZIONE UOMO-MACCHINA MARIA CRISTINA CARATOZZOLO ATTIVITÀ E OBIETTIVICOMPITI accendere il cellulare - aprire il telefono - disattivare il blocco chiamate - individuare e riconoscere il tasto di attivazione chiamata inviare una telefonata- tenere in una mano il telefono in posizione corretta; - individuare e riconoscere i tasti numerici; - digitare il numero sulla tastiera utilizzando il pollice delle stessa mano; - digitare il numero sulla tastiera utilizzando le dita dellaltra mano; - avvicinare lapparecchio al viso; - riconoscere il segnale; - parlare in prossimità del microfono; - ascoltare il segnale e la voce rispondere ad una telefonata - riconoscere il segnale di chiamata; - tenere in una mano il telefono in posizione corretta - parlare in prossimità del microfono; - ascoltare il segnale e la voce provenienti dallapparecchio; concludere la chiamata - tenere in una mano il telefono in posizione corretta - ascoltare il segnale e la voce prvenienti dallapparecchio - individare e riconoscere il tasto di disattivazione chiamata - premere il tasto di disattivazione chiamata - chiudere il telefono - attivare il blocco chiamate

16 UNIVERSITA DI SIENA DIPARTIMENTO DI SICENZE DELLA COMUNICAZIONE CORSO DI INTERAZIONE UOMO-MACCHINA MARIA CRISTINA CARATOZZOLO TASK ANALYSIS Serve ad individuare: Le aree di criticità - riferite alle caratteristiche degli utenti - relative alle modalità di impiego del prodotto I requisiti richiesti Le tecnologie produttive utilizzabili I materiali utilizzabili

17 UNIVERSITA DI SIENA DIPARTIMENTO DI SICENZE DELLA COMUNICAZIONE CORSO DI INTERAZIONE UOMO-MACCHINA MARIA CRISTINA CARATOZZOLO TASK ANALYSIS gerarchica una gerarchia precisa di tutti i compiti che lutente deve svolgere per portare a termine unazione La gerarchia è intesa in termini di tempo, cioè individua una sequenza di operazioni

18 UNIVERSITA DI SIENA DIPARTIMENTO DI SICENZE DELLA COMUNICAZIONE CORSO DI INTERAZIONE UOMO-MACCHINA MARIA CRISTINA CARATOZZOLO

19 UNIVERSITA DI SIENA DIPARTIMENTO DI SICENZE DELLA COMUNICAZIONE CORSO DI INTERAZIONE UOMO-MACCHINA MARIA CRISTINA CARATOZZOLO SCENARI Lo Scenario-based design (Carroll, 1995) è un metodo che permette ai progettisti e agli utenti di descrivere attività esistenti o di prevedere o immaginare nuove attività che possono essere prodotte dallinterazione con un nuovo artefatto.

20 UNIVERSITA DI SIENA DIPARTIMENTO DI SICENZE DELLA COMUNICAZIONE CORSO DI INTERAZIONE UOMO-MACCHINA MARIA CRISTINA CARATOZZOLO SCENARI sono casi rappresentativi delle situazioni reali in cui gli utenti svolgono la loro attività. Servono a… - Caratterizzare episodi o sequenze di attività come in una storia - Fornire il contesto nel quale le attività sono svolte, evidenziando bisogni, difficoltà e motivazioni - raccogliere i requisiti

21 UNIVERSITA DI SIENA DIPARTIMENTO DI SICENZE DELLA COMUNICAZIONE CORSO DI INTERAZIONE UOMO-MACCHINA MARIA CRISTINA CARATOZZOLO SCENARI Setting Actors Goals Plans Evaluations Actions Events

22 UNIVERSITA DI SIENA DIPARTIMENTO DI SICENZE DELLA COMUNICAZIONE CORSO DI INTERAZIONE UOMO-MACCHINA MARIA CRISTINA CARATOZZOLO Scenari e problemi.. Raccontano una storia sulla pratica corrente Rivelano aspetti degli stakeholder e delle loro attività che hanno implicazioni sul progetto Le nuove attività si baseranno su quelle correnti Importante capire cosa funziona già bene e costruirci sopra Quanti scenari? Dipende dalle domande che suscitano (you are not done until there are no more questions) Come rappresentarli? Tramite prototipi…


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