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PubblicatoAlda Lentini Modificato 10 anni fa
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Terza Conferenza Nazionale sulle-government nelle Regioni e negli Enti locali Roma,1 luglio 2005 1 Centri Servizi Territoriali Il modello Piemontese Alessio Mascarello CSI-Piemonte
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Terza Conferenza Nazionale sulle-government nelle Regioni e negli Enti locali Roma,1 luglio 2005 2 I piccoli comuni in Piemonte Aree obiettivo 2 Il 90% dei 1.206 Comuni piemontesi ha una popolazione uguale o inferiore a 5000 abitanti La popolazione che vive in questi comuni rappresenta quasi il 30% della popolazione regionale totale Il 71% dei Comuni piemontesi appartiene ad aree con difficoltà strutturali (obiettivo 2 o phasing out) per lo più corrispondenti a zone montane Phasing out
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Terza Conferenza Nazionale sulle-government nelle Regioni e negli Enti locali Roma,1 luglio 2005 3 I piccoli comuni nelle Province Piemontesi I piccoli comuni sono presenti in misura rilevante su tutto il territorio piemontese; la distribuzione delle aree con difficoltà strutturali è omogenea ad eccezione della Provincia di Novara
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Terza Conferenza Nazionale sulle-government nelle Regioni e negli Enti locali Roma,1 luglio 2005 4 Comuni: spesa IT La spesa IT per abitante è passata dai 5,50 del 2002 ai 6,60 del 2003 Media nazionale: circa 4,7 (fonte: ASSINFORM)
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Terza Conferenza Nazionale sulle-government nelle Regioni e negli Enti locali Roma,1 luglio 2005 5 I Centri Servizi Territoriali La piena realizzazione delle-government passa necessariamente attraverso linclusione dei piccoli e piccolissimi comuni, oggi ancora marginalizzati a causa di: mancanza di una massa critica di potenziali utilizzatori dei servizi di e-gov; conseguente elevata incidenza dei costi di investimento e di gestione necessari a garantire i servizi medesimi; carenza di know-how specifico.
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Terza Conferenza Nazionale sulle-government nelle Regioni e negli Enti locali Roma,1 luglio 2005 6 I Centri Servizi Territoriali I CST si configurano come soluzione ottimale per: Aggregare la domanda/offerta dei servizi di e-gov, consentendo economicità di gestione; Offrire ai piccoli comuni le risorse umane e tecnologiche necessarie allerogazione dei servizi; Offrire expertise tecnica diffusa sul territorio; Garantire la diffusione dei servizi di e-gov, riducendo il digital divide e facilitando il riuso delle soluzioni sviluppate nelle diverse realtà locali.
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Terza Conferenza Nazionale sulle-government nelle Regioni e negli Enti locali Roma,1 luglio 2005 7 Il contesto: il Piano di e-government piemontese Il Piano di e-government piemontese: approvato l11 aprile 2001 dalla Regione e dal complesso delle Autonomie Locali, fissa tra gli obiettivi prioritari il forte impulso alle infrastrutture ed assegna a ciascun ente ruoli e compiti specifici. In particolare: Regionepredispone le infrastrutture e i servizi di piattaforma assicura gli strumenti di governo del sistema garantisce la partecipazione di tutti gli enti Provincesupportano e danno assistenza agli enti locali promuovono e supportano i servizi alle imprese Comunialimentano il sistema informativo realizzano e gestiscono i servizi ai cittadini
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Terza Conferenza Nazionale sulle-government nelle Regioni e negli Enti locali Roma,1 luglio 2005 8 Il contesto: la Regione Piemonte per il territorio La Regione Piemonte si impegna da tempo per diffondere le tecnologie dellinformazione, intese come leva strategia per il cambiamento della PAL e per la realizzazione di un sistema informativo unitario RUPARPiemonte: una rete e un sistema di regole per governare linterconnessione tra i sistemi informativi degli enti (2.187 enti della PA, 100% dei comuni collegati);
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Terza Conferenza Nazionale sulle-government nelle Regioni e negli Enti locali Roma,1 luglio 2005 9 Il contesto: la Regione Piemonte per il territorio :programma per linfrastrutturazione del territorio con larga banda per la connessione capillare degli attori pubblici e privati presenti Progetti infrastrutturali: realizzati in risposta al primo avviso di bando per le-government, presentati a seguito dei finanziamenti CIPE 2003-2004 e attraverso la prima linea della seconda fase di e- government
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Terza Conferenza Nazionale sulle-government nelle Regioni e negli Enti locali Roma,1 luglio 2005 10 Il progetto di CST della Regione Piemonte Progetto inserito nellatto integrativo dellAPQ SI sottoscritto il 27/06/05 Finanziamento fondi CIPE del. 19/2004 pari a 3.899.700 Durata progetto: 36 mesi Destinatari i comuni in zone con difficoltà strutturali
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Terza Conferenza Nazionale sulle-government nelle Regioni e negli Enti locali Roma,1 luglio 2005 11 Il progetto di CST della Regione Piemonte: caratteristiche Ogni CST avrà le seguenti caratteristiche: Bacino ottimale tra i 70.000 e i 100.000 abitanti, necessario allottimizzazione della spesa pro-capite Dislocazione provinciale (1 per provincia) con possibilità di prevedere un ulteriore punto di presenza nelle province più grandi Connessione alla rete RUPAR Coordinamento da parte del Centro Servizi Regionale (Centro Tecnico di gestione RUPAR) Costo di impianto stimato: 350.000
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Terza Conferenza Nazionale sulle-government nelle Regioni e negli Enti locali Roma,1 luglio 2005 12 Il progetto CST della Regione Piemonte: governance Il modello di governance della rete dei CST si basa: sul principio della visione condivisa tra i diversi livelli della PA regionale; sullunitarietà di intervento si configura come una gestione associata di servizi definita da appositi Accordi tra enti
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Terza Conferenza Nazionale sulle-government nelle Regioni e negli Enti locali Roma,1 luglio 2005 13 Il progetto CST della Regione Piemonte: governance I ruoli: Regione Piemonte: soggetto promotore Province Piemontesi: soggetti attuatori CSI-Piemonte: soggetto gestore della rete ed erogatore dei servizi di base Piccoli e piccolissimi comuni e forme associate: indirizzo e controllo dei CST attraverso la costituzione di un Comitato Guida
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Terza Conferenza Nazionale sulle-government nelle Regioni e negli Enti locali Roma,1 luglio 2005 14 Il progetto di CST della Regione Piemonte: larchitettura
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Terza Conferenza Nazionale sulle-government nelle Regioni e negli Enti locali Roma,1 luglio 2005 15 Il Progetto CST della Regione Piemonte: piano operativo Progettazione di massima dei CST e aggregazione della domanda Analisi dei fabbisogni e verifica della riusabilità Formazione Inclusione dei piccoli comuni nelle-gov
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Terza Conferenza Nazionale sulle-government nelle Regioni e negli Enti locali Roma,1 luglio 2005 16 Fase 1: Analisi dei fabbisogni e verifica della riusabilità Obiettivi di fase: Aggiornamento dellanalisi della domanda di innovazione ICT del sistema della PAL piemontese Definizione del programma di riuso dei progetti sviluppati nella prima fase di e-government (multiprogetto SistemaPiemonte, utilizzo dellopen source)
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Terza Conferenza Nazionale sulle-government nelle Regioni e negli Enti locali Roma,1 luglio 2005 17 Fase 2: Progettazione Obiettivi di fase: Definizione del modello di riferimento dei CST; Definizione del piano di marketing dei CST: catalogo servizi, modalità di accesso, modalità di erogazione; Definizione del modello di business dei CST: servizi universali, servizi a valore aggiunto; Definizione del piano operativo per laggregazione della domanda.
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Terza Conferenza Nazionale sulle-government nelle Regioni e negli Enti locali Roma,1 luglio 2005 18 Fase 3: Formazione Obiettivi di fase: Costituzione del nucleo operativo per la formazione e lassistenza Definizione di un programma di formazione suddiviso in moduli da attivare in base alle necessità di ciascun ente, secondo la metodologia della formazione integrata Avvio dei percorsi formativi per le figure tecniche- dirigenziali e politico-amministrative Un ruolo rilevante in questa fase relativa alla formazione sarà rivestito dal Centro per la Formazione a supporto delle- government
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Terza Conferenza Nazionale sulle-government nelle Regioni e negli Enti locali Roma,1 luglio 2005 19 Fase 4: Inclusione dei piccoli comuni nelle-government Obiettivi di fase: Definizione del programma per il conseguimento su tutto il territorio regionale dei livelli e delle condizioni di accesso ai servizi di e-government Verifica delle condizioni di erogabilità dei servizi A2A, A2B ed A2C attraverso la rete dei CST
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