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La soglia anaerobica: basi teoriche e metodi di misura

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Presentazione sul tema: "La soglia anaerobica: basi teoriche e metodi di misura"— Transcript della presentazione:

1 La soglia anaerobica: basi teoriche e metodi di misura
Il mio compito è quello di cercare di spiegare un argomento complesso ed attuale e certamente importante nell’ambito delle scienze che si occupano di locomozione umana La funzione primaria del sistema respiratorio e cardiovascolare è quella di garantire un adeguato apporto di O2 alle cellule, rimuovendo contemporaneamente la CO2 prodotta. Questa funzione può essere valutata meglio nel corso dell’esercizio piuttosto che a riposo. Marker e misura del successo dell’apparato cardiovascolare nel soddisfare le richieste del muscolo che si contrae è costituito dalla produzione di a.lattico. M. Ferrari Dipartimento di Scienze Biomediche e Chirurgiche Servizio di Fisiopatologia Respiratoria Università di Verona

2 La soglia di transizione Storia
Christiansen, 1914 Owles, 1930 Critica intensità di esercizio sopra la quale si registra un incremento della concentrazione sierica di acido lattico L’accumulo di lattato si accompagna ad un aumento dell’eleminazione di CO2 e della ventilazione Harrison e Pilcher, 1930 L’eccesso di CO2 deriva dal tamponamento dell’acido prodotto nel corso di metabolismo anaerobio da parte del bicarbonato Wasserman e McIlroy, 1964 L’intensità critica di esercizio al di sopra della quale l’esercizio stesso avviene in anaerobiosi, si accumula lattato e compare rapidamente fatica è definita SOGLIA ANAEROBICA Sin dagli inizi dello scorso secolo è stato dimostrato che sopra questo livello di esercizio si assiste ad un incremento delle concentrazioni ematiche di acido lattico. Solo successivamente è stato stabilito che l’aumento dell’acido lattico fosse secondario alla tra metabolismo aerobio ed anaerobio: per questo definita da soglia anaerobica da Wasserman nel 1964.

3 INTENSITA’ Watt CRITICA
Il lavoro può essere eseguito per una durata indefinita. L’energia richiesta per la contrazione muscolare è fornita attraverso fonti aerobiche. I prodotti metabolici finali sono adeguatamente eliminati Il lavoro provoca rapidamente fatica ed esaurimento muscolare L’energia richiesta per la contrazione muscolare è insufficiente e fornita attraverso fonti anaerobiche. I prodotti metabolici finali non sono adeguatamente eliminati e si accumulano Sembra esserci una intensità critica di esercizio, corrispondente ad un aumento dell’acido lattico, che fa da spartiacque a 2 diverse situazioni di esercizio... Negli anni più recenti il concetto di soglia di transizione è stata oggetto di numerose controversie che hanno condotto alla formulazione di 3 modelli differenti di transizione aerobico-anaerobica. INTENSITA’ CRITICA Watt

4 La soglia di transizione modelli
Single breakway Double breakway Exponential model

5 Modelli di transizione Modello a singola spezzata
Il modello classico di transizione aerobico-anaerobica Wasserman e McIlroy (1964) definiscono questo punto come quello immediatamente precedente ad un :  acido lattico al di sopra dei valori basali (~2 mmol/L) decremento di bicarbonato e pH Modello secondo il quale si verificherebbe un aumento improvviso del lattato ad una certa intensità di esercizio secondo una singola spezzata. Modello classico sostenuto da Wasserman e che è alla base del loro concetto di soglia che essi definiscono come…

6 Modelli di transizione Modello a doppia spezzata
Kinderman et al (1979) dimostrano che un esercizio di elevata intensità che produca una concentrazione di lattato di circa 4 mmol/L, può essere mantenuto per un lungo periodo. Essi ritengono quindi che la soglia anaerobica proposta da Wasserman e McIlroy (che si verifica nel range di 2 mmol/L) sia indicativa del limite superiore del metabolismo esclusivamente aerobico e vada ridefinita soglia aerobica. La soglia anaerobica vera si situerebbe intorno alla concentrazione di lattato di 4 mmol/L, essendo presente tra le 2 soglie una zona di transizione aerobico-anaerobica. Modello dovuto a kinderman et al: 1 incremento modesto, zona di transizione, 2 aumento più rapido e più cospicuo

7 Modelli di transizione Modello a doppia spezzata
Soglia aerobica anaerobica Transizione watt lattato 1 incremento segna fine di u metabolismo esclusivamente aerobico. Il punto: soglia aerobica. Zona di transizione aerobico-anaerobica. Zona in cui le fonti energetiche sono di derivazione anaerobia, motivo per il quale questo punto assumerebbe il nome di soglia anaerobica propiamente detta Test da sforzo in pratica 4 mmol/L 2 mmol/L

8 Modelli di transizione Modello esponenziale
Esiste un incremento esponenziale delle concentrazioni di lattato (VE, VCO2) nel corso di un esercizio progressivo (Jerwell, 1929; Yeh et al., 1983; Hagan e Smith, 1984; Hughson et al., 1987). Hughson et al. dimostrano che il modello, confrontato ai dati sperimentali, presenta un errore statistico medio 3.5 volte inferiore rispetto a quello a singola spezzata. Questo modello confuta la reale esistenza di una soglia critica di esercizio che segni il passaggio dal metabolismo aerobio all’anaerobio; le fonti energetiche del metabolismo anaerobio contribuirebbero in maniera progressivamente crescente alla spesa energetica totale nel corso di esercizio incrementale. Andamento esponenziale A sostegno di questo Hughson et al.. Come ricaduta pratica..

9 [La-] a carichi crescenti di lavoro
La soglia anaerobica: basi teoriche e metodi di misura [La-] a carichi crescenti di lavoro Comportamento del lattato in rapporto al consumo di O2 durante esercizio fisico incrementale in soggetti allenati aerobicamente, sedentari e con malattie cardiache. Le concentrazioni di lattato si incrementano dagli stessi valori basali a circa gli stessi valori dopo esercizio massimale. Per contro il valore di VO2 al quale il lattato comincia ad aumentare è completamente diverso: nel soggetto sedentario risulta circa 4 volte i valori basali ma 10 volte lo stesso valore negli atletii. L’aumento è ancora più precoce nei pazienti. Nel soggetto normale, il valore di Vo2 al quale il lattato si incrementa, la soglia quindi, espresso come percento del VO2 massimale è circa 50-60%, mentre è considerevolmente più elevata nei soggetti allenati. Ciò che differenzia i tre gruppi non sono i valori di acido in condizioni basali o al massimo dell’esercizio ma la soglia alla quale l’acido stesso aumenta.

10 [La-] e lavoro a carico costante
La soglia anaerobica: basi teoriche e metodi di misura [La-] e lavoro a carico costante Per esercizi a carico costante, ad esempio su cicloergometro, possono essere osservati 3 differenti patterns di concentrazioni ematiche di lattato. Il primo è caratterizzato da un modesto, precoce aumento del lattato o da nessun aumento, seguito da una stabilizzazione vicino ai livelli di riposo. Questo è definito lavoro di moderata intensità e probabilmente può essere sostenuto per lungo tempo. Nel secondo il lattato si incrementa nelle prime fasi dell’esercizio, per poi stabilizzarsi ad indicare che esiste una eguaglianza della quota prodotta da quella rimossa o metabolizzata. Questo lavoro, di intensità maggiore del primo può essere sostenuto per un periodo di tempo prolungato ma non indefinitivamente. Nell’esercizio assai pesante i valori di lattato continuano ad incrementarsi senza raggiunger uno stato stazionario: questo esercizio porta rapidamente all’esaurimento.

11 Meccanismi alla base dell’incremento di lattato
La soglia anaerobica: basi teoriche e metodi di misura Meccanismi alla base dell’incremento di lattato Insufficiente apporto di ossigeno al muscolo Processo glicolitico più rapido dell’utilizzo del piruvato Pattern del reclutamento delle fibre muscolari Nonostante le evidenze biochimiche, non esiste attualmente accordo sul fatto che l’aumento del lattato sia legato esclusivamente ad un problema di anaerobiosi tissutale tanto che … DIAPO

12 Meccanismi alla base dell’incremento di lattato
Meccanismi alla base della produzione di energia La nicotamide adenin dinucleotide viene ridotta nel corso della glicolisi a livello della reazione gliceraldeide- acido glicerico, e riossidata attraverso lo shuttle protonico. Quando ciò non può avvenire per carenza di O2 a livello muscolare, la riossidazione avviene attraverso la reazione con il piruvato e la formazione di acido lattico.

13 Meccanismi alla base dell’incremento di lattato
Anche se un mitocondrio può respirare e rifosforilare ADP in ATP ad una PO2 di circa 1 mmHg, la pO2 del capillare deve essere considerevolmente più elevata per consentire la diffusione del gas dal lume al mitocondrio stesso durante l’esercizio. Questa pressione è stata stimata essere tra mmHg, ed è stata definita come pressione critica, cioè la minima pressione che permette al mitocondrio di ricevere O2. I fattori che determinano la differenza di pressione sono costituiti dalla resistenza alla diffusione fornite dall’endotelio, dallo spazio interstiziale e dal sarcolemma oltre che dalla distanza tra capillare. L’entità della riduzione della PO2 dal lato arterioso a quello venoso, dipende dal rapporto tra flusso ematico ed esigenze metaboliche espresse come consumo di O2. Quando la richiesta aumenta, senza un proporzionale incremento del flusso, un numero sempre maggiore di unità si troveranno a ricevere O2 a pressioni critiche, andranno incontro ad anaerobiosi con produzione di lattato. Wasserman et al., J Appl Physiol 1985; 59:

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15 Meccanismi alla base dell’incremento di lattato
La soglia anaerobica: basi teoriche e metodi di misura Meccanismi alla base dell’incremento di lattato E’ possibile ottenere produzione di lattato da muscolo isolato di cane in presenza di un livello adeguato di ossigeno (Katz, 1988). Il rapporto tessutale [NADH]/[NAD] in corso di esercizio costante (40% VO2 max) diminuisce alla fine dell’esercizio, mentre non varia la [La] (Shalin et al., 1991). Il rapporto NADH/NAD su campioni tessutali o cellulari è un indice abbastanza accurato della disponibiità di O2 ai mitocondri: un aumento di questo rapporto rispecchia scarsa disponibilità tessutale di O2. Nonostante le evidenze biochimiche, non esiste attualmente accordo sul fatto che l’aumento del lattato sia legato esclusivamente ad un problema di anaerobiosi tissutale tanto che … DIAPO

16 Meccanismi alla base dell’incremento di lattato
La soglia anaerobica: basi teoriche e metodi di misura Meccanismi alla base dell’incremento di lattato Insufficiente apporto di ossigeno al muscolo Processo glicolitico più rapido dell’utilizzo del piruvato Pattern del reclutamento delle fibre muscolari Nonostante le evidenze biochimiche, non esiste attualmente accordo sul fatto che l’aumento del lattato sia legato esclusivamente ad un problema di anaerobiosi tissutale tanto che … DIAPO

17 Meccanismi alla base dell’incremento di lattato
E’ stato ipotizzato che l’aumento dell’acido lattico possa essere dovuto ad un processo glicolitico più rapido dell’utilizzo del piruvato a livello mitocondriale: ciò comporterebbe per la legge di azione e di massa alla sintesi di lattato. Nella figura è illustrato il comportamento di lattato, piruvato e del loro rapporto durante esercizio incrementale. Il lattato aumenta prima del piruvato, risultato che non è in accordo con l’ipotesi precedente. Wasserman et al., J Appl Physiol 1985; 59:

18 Meccanismi alla base dell’incremento di lattato
La soglia anaerobica: basi teoriche e metodi di misura Meccanismi alla base dell’incremento di lattato Insufficiente apporto di ossigeno al muscolo Processo glicolitico più rapido dell’utilizzo del piruvato Pattern del reclutamento delle fibre muscolari

19 Meccanismi alla base dell’incremento di lattato
Tipo fibra I IIa IIx IIb Proprietà meccaniche /faticabilità STresistant FTresistant FTintermediate FTfatigable Enzimi metabolici SO Ossidative FOG Ossidative/ Glicolitiche ? FG Il tipo di fibre che vengono utilizzate nel corso dell’esercizio possono essere fattori importanti che contribuiscono alle concentrazioni di acido lattico. Le fibre di tipo II bianche sono nette produttrici di lattato, avendo metabolismo glicolitico, anche in ragione del fatto che sono più esposte all’ipossia avendo un numero relativamente basso di capillari. Le fibre di tipo I, rosse, ossidative, favoriscono, per contro l’ossidazione di lattato, anche in ragione del fatto che la loro abbondante rete capillare le rende meno esposte alla carenza di ossigeno.

20 Modelli di transizione Modello a doppia spezzata
lattato AEROBICA Fibre tipo I Acidi grassi AEROBICA- ANAEROBICA Fibre tipo IIa ANAEROBICA Fibre IIb Glucidi Descrizione 3 fasi Dsponibilità di O2-tipo di reclutamento fibre muscolari watt Skinner e MCLellan (1980)

21 Py 6O2 6CO2 G 34 ATP 3 ATP Fibra muscolare in condizioni aerobiche. La quantità di Py formato a partire dal glicogeno è completamente ossidata a O2 e CO2. Una unità glicosilica (162 g di glicogeno) fornisce energia per la sintesi di 3 moli di ATP nelle fasi iniziali, e 34 moli nel ciclo di Krebs. Il rapporto ATP/O2 =6.17 [(34+3)/6] Py 6O2 6CO2 G 34 ATP 6 ATP La Fibra muscolare in condizioni ipoaerobiche. La quantità di Py formato eccede quella che può essere ossidata nel ciclo di Krebs. L’eccesso di Py è convertito anaerobicamente in La. Il rapporto ATP/O2 =6.67 [(34+6)/6] Py 6O2 6CO2 G 34 ATP La Fibra muscolare in condizioni iperaerobiche. La fibra capta La dallo spazio extracellulare, lo riconverte in Py che entra nel ciclo di Krebs. Non è utilizzato glicogeno. Il rapporto ATP/O2 =5.67 [34/6] Antonutto, di Prampero. J Sports Med Phys Fitness 1995; 35:6-12

22 Meccanismi alla base dell’incremento di lattato
“..Brooks (1985) and Gollnick et al. (1986) firmly believe that increase of lactate during exercise occurs in the presence or in absence of adeguate oxygen supply, while Wasserman and colleagues (1986) firmly believe that lactate accumulation is strictly oxygen dependent and requires change in the redox state of the cell..” Nonostante tutto, non esiste attualmente accordo sul fatto che l’aumento del lattato sia legato esclusivamente ad un problema di anaerobiosi tissutale tanto che … DIAPO Anderson and Rhodes. Sports Medicine 1989; 8:43-55

23 Accumulo di lattato e fatica muscolare
A. LATTICO Fosfofruttochinasi Fosforilasi pH tessuti mobilizzazione a.grassi Nonostante le evidenze biochimiche, non esiste attualmente accordo sul fatto che l’aumento del lattato sia legato esclusivamente ad un problema di anaerobiosi tissutale tanto che … DIAPO  DISPONIBILITA’ ENERGIA PRODUZIONE ENERGIA Ca++ actomiosina  CONTRAZIONE MUSCOLARE

24 Il tamponamento dell’acidosi lattica indotta dall’esercizio
L’acido lattico possiede un PK di 3.9 ed è pertanto completamente dissociato in condizioni fisiologiche. Gli idrogenioni vengono tamponati all’interno della cellula principalmente da parte del bicarbonato formando CO2. L’incremento del lattato cellulare e la riduzione del bicarbonato provocano un gradiente di concentrazione che causano fuoriuscita del lattato ed ingresso del bicarbonato.

25 Il tamponamento dell’acidosi lattica indotta dall’esercizio
Il decremento del bicarbonato nel sangue parallela quasi mmol per mmol l’incremento del lattato

26 Produzione di a.lattico e tamponamento dell’acidosi indotta dall’esercizio Effetti sulla ventilazione e lo scambio di gas BASE La figura illustra l’effetto sulla ventilazione e lo scambio di gas di uno sforzo su cicloergometro, nel quale il lavoro è stato incrementato ad intervalli di 1 minuto, dopo un periodo di riscaldamento di 4 minuti di pedalata senza carico. SOTTOSOGLIA Con l’incremento del carico vi è un rapido incremento della ventilazione, del VO2 e VCO2 che risulta lineare sino a quando si sviluppa l’incremento del lattato. SOPRA-SOGLIA (buffering isocapnico) Sopra la soglia la produzione di anidride carbonica aumenta più rapidamente del consumo di ossigeno, in ragione che anidride carbonica derivante dal tamponamento dell’acido da parte del bicarbonato, si aggiunge a quella metabolica. Inizialmente l a ventilazione aumenta proporzionalmente all’output di CO2 (VE/CO2 costante o in lieve decremento) mentre aumenta in proporzione al VO2. (Resp comp) aumentando ulteriormente il carico di lavoro, la ventilazione si incrementa più rapidamente dell’output di CO2, come compensazione respiratoria all’acidosi che il bicarbonato non riesce più a tamponare. Ne consegue: leggere sino a PETCO2

27 Metodi di misura della soglia
METODI INVASIVI Soglia del lattato (LT) misura diretta del lattato nel sangue (arterioso, capillare, venoso arterializzato) Soglia dell’acidosi lattica (LAT) misura di HCO3- nel sangue arterioso METODI NON INVASIVI Rapporto VO2/VCO2 (V slope) Equivalente ventilatorio O2 ALTRI Metodo di Conconi Sono stati proposti diversi metodi per il calcolo della soglia lattacida che usano vari modelli matematici. Il metodo più utilizzato e più semplice è quello in cui vengono plottati su assi cartesiani i valori assoluti delle concentrazioni di L e di VO2 e nei quali la soglia è estrapolata graficamente come intersecazione delle linee che meglio fittano i punti della spezzata. Ciò si può fare “visivamente” come suggerito tra l’altro dall’ATS, o tramite comuter.

28 Metodi di misura della soglia Concentrazioni ematiche di lattato – Definizione di soglia
[La] > 2 mmol/L Hughson e Green,1982 [La] > 4 mmol/L Kinderman et al., 1979 Incremento [La] sopra valori basali Wasserman et al., 1973 Improvviso aumento dell’accumulo di [La] Aunola e Rusko, 1984 2 correnti di pensiero: Valori fissi 2, 4 mmol Definizioni Wasserman e Aunola

29 Metodi di misura della soglia Concentrazioni ematiche di lattato – [La]/ VO2 plot
0.3 0.6 0.9 1.2 8 6 4 2 VO2, L/min [La], mEq/L Sono stati proposti diversi metodi per il calcolo della soglia lattacida che usano vari modelli matematici. Il metodo più utilizzato e più semplice è quello in cui vengono plottati su assi cartesiani i valori assoluti delle concentrazioni di L e di VO2 e nei quali la soglia è estrapolata graficamente come intersecazione delle linee che meglio fittano i punti della spezzata. Ciò si può fare “visivamente” come suggerito tra l’altro dall’ATS, o tramite computer.

30 Metodi di misura della soglia Concentrazioni ematiche di lattato – Log [La]/log VO2 plot
1.6 1.0 0.4 Log10 Lactate (mM) La trasformazione logaritmica sia di VO2 che del lattato, sembra facilitare la determinazione della soglia. -0.2 -0.8 -0.8 0.2 0.4 1.0 1.6 Log10 VO2 (L/min) Beaver et al. J Appl Physiol 1985; 59:

31 Metodi di misura della soglia Concentrazioni ematiche di lattato – modello monoesponenziale
Alcuni hanno proposto di calcolare la soglia utilizzando una equazione monoesponenziale. Questa modello non sembra presentare vantaggi: infatti nella parte iniziale della curva , sotto la soglia i valori sono sottostimati, mentre avviene il contrario a livello di soglia. Per contro il modello a spezzata sembra fittare meglio, specie nella zona ove la soglia deve essere calcolata.

32 Metodi di misura della soglia Metodi non invasivi- V-slope [Volume CO2/Volume O2]
Il meccanismo I indica come mentre VO2 è lineare nel corso dell’esercizio incrementale, L’output di CO2 non lo è in ragione che, alla soglia, oltre alla CO2 metabolica, viene aggiunta , extra CO2 derivata dal tamponamento dell’acido da parte del bicarbonato. Questa è la base per la determinazione della soglia con il metodo cosidetto dello V Slope. Quando le due variabili sono plottate, la relazione ha 2 componenti lineari S1 e S2, corrispondenti ai rapporti tra i due parametri sopra e sotto soglia. S1 ha una pendenza di poco inferiore ad 1 (dato il parallelismo dell’incremento di VO2 e VCO2) S2 superiore ad 1. L’intercetta è la soglia misurata non invasivamente attraverso lo scambio di gas. La soglia così determinata correla abbastanza bene con la soglia misurata con il lattato, ed ancora meglio con quella determinata tramite il bicarbonato st.

33 Metodi di misura della soglia Metodi non invasivi- V-slope [Volume CO2/Volume O2]
Il meccanismo I indica come mentre VO2 è lineare nel corso dell’esercizio incrementale, L’output di CO2 non lo è in ragione che, alla soglia, oltre alla CO2 metabolica, viene aggiunta , extra CO2 derivata dal tamponamento dell’acido da parte del bicarbonato. Questa è la base per la determinazione della soglia con il metodo cosidetto dello V Slope. Quando le due variabili sono plottate, la relazione ha 2 componenti lineari S1 e S2, corrispondenti ai rapporti tra i due parametri sopra e sotto soglia. S1 ha una pendenza di poco inferiore ad 1 (dato il parallelismo dell’incremento di VO2 e VCO2) S2 superiore ad 1. L’intercetta è la soglia misurata non invasivamente attraverso lo scambio di gas. La soglia così determinata correla abbastanza bene con la soglia misurata con il lattato, ed ancora meglio con quella determinata tramite il bicarbonato st.

34 Metodi di misura della soglia Metodi non invasivi- Equivalente ventilatorio O2 [VEO2]
L’incremento lineare di VCO2 e VE diventa curvilineo sopra la soglia per aggiunta di CO2 mentre l’incremento di VO2 rimane lineare. Pertanto l’equivalente ventilalatorio dell’O2 si incrementa mentre quello della CO2 rimane invariato

35 Metodi di misura della soglia Metodi non invasivi- Equivalente ventilatorio O2 [VEO2]

36 Metodi di misura della soglia Relazione tra metodi non invasivi e lattato
Coefficiente di correlazione tra valori di AT misurati tramite le concentrazioni di lattato e con misure non invasive Ciaozzo et al., J Appl Physiol 1982; 53: VE VO2/VCO2 RER VE/VO2 ATLa 0.88 0.83 0.39 0.93 I parametri ventilatori e di scambio gassosopiù comunemente utilizzati per la valutazione della soglia anaerobica sono stati valutati da Caiozzo e collaboratori allo scopo di stabilire quale indice costituisse la metodica più accurata per determinare la soglia del lattato. La relazione più alta è stat riscontrata con VE/VO2, la peggiore con il quoziente respiratorio. E’ da sottolineare, comunque, che pur con una metodica lievemente diversa, Powers e coll non sono riusciti a confermare tali rilievi Powers et al. (J Appl Physiol 1984; 52: ) non hanno confermato successivamente questi risultati (ATLa/ ATVE/VO2, r=0.63)

37 Metodi di misura della soglia Test di Conconi
Conconi (J Appl Physiol 1982) Analisi dell’andamento della FC durante un carico incrementale La base teorica sta nell’assunto che la relazione lineare tra frequenza ed entità dello sforzo dovesse modificarsi necessariamente quando il lattato diviene una fonte enrgetica importante Ha ricevuto molte critiche, e la soglia così calcolata risulta più elevata rispetto a quanto stabilito con i metodi precedenti. Ha il vantaggio di poter essere eseguita sul campo con una strumentazione minimale

38 La soglia anaerobica: basi teoriche e metodi di misura
Il mio compito è quello di cercare di spiegare un argomento complesso ed attuale e certamente importante nell’ambito delle scienze che si occupano di locomozione umana La funzione primaria del sistema respiratorio e cardiovascolare è quella di garantire un adeguato apporto di O2 alle cellule, rimuovendo contemporaneamente la CO2 prodotta. Questa funzione può essere valutata meglio nel corso dell’esercizio piuttosto che a riposo. Marker e misura del successo dell’apparato cardiovascolare nel soddisfare le richieste del muscolo che si contrae è costituito dalla produzione di a.lattico. M. Ferrari Dipartimento di Scienze Biomediche e Chirurgiche Servizio di Fisiopatologia Respiratoria Università di Verona

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40 Alterazione di alcune risposte fisiologiche all’esercizio sopra la soglia anaerobica
Acidosi metabolica Ridotta resistenza all’esercizio Accelerazione dell’utilizzazione del glicogeno muscolare e rigenerazione anaerobica di ATP (aumento produzione di metaboliti intermedi, ie glicerol fosfato, alanina) Effetto Bohr Ritardo nello steady-state di VO2 Incremento di VCO2 sopra i valori previsti per il metabolismo aerobico Incremento drive ventilatorio Incremento delle catecolamine Emoconcentrazione


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