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Economia politica della politica commerciale

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Presentazione sul tema: "Economia politica della politica commerciale"— Transcript della presentazione:

1 Economia politica della politica commerciale
Introduzione Le ragioni a favore del libero scambio Le ragioni contrarie al libero scambio fondate su considerazioni di benessere nazionale Politica commerciale e distribuzione del reddito Politica commerciale e negoziati internazionali Sommario Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

2 Università di Macerata
Introduzione Il libero scambio massimizza il benessere nazionale, ma comporta effetti di redistribuzione del reddito. La maggior parte dei governi mantiene forme di restrizione del commercio internazionale. In questa parte, vengono considerate alcune delle ragioni per cui i governi non dovrebbero fondare (e comunque non fondano) le proprie decisioni sui calcoli costi-benefici effettuati dagli economisti. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

3 Università di Macerata
Introduzione Quali ragioni avrebbero i governi per non interferire nel commercio internazionale? Ci sono tre argomentazioni a favore del libero scambio: libero scambio ed efficienza economie di scala nella produzione argomentazioni di natura politica Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

4 Le ragioni a favore del libero scambio
Libero scambio e efficienza L’argomentazione a favore del libero scambio fondata sulla nozione di efficienza discende dal risultato secondo cui, nel caso di un paese piccolo, il libero scambio è semplicemente la politica commerciale ottimale. Un dazio causa una perdita secca per l’economia. Lo spostamento da un equilibrio con dazio al libero scambio elimina la perdita di efficienza e accresce il benessere nazionale. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

5 Università di Macerata
Le ragioni a favore del libero scambio Figura 9-1: la ragione a favore del libero scambio fondata sulla nozione di efficienza Prezzo, P Quantità, Q S Distorsione nella produzione D Distorsione nel consumo Prezzo mondiale più dazio Prezzo mondiale Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

6 Le ragioni a favore del libero scambio
Tabella 9-1: costo stimato del protezionismo, in percentuale del reddito nazionale Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

7 Le ragioni a favore del libero scambio
Benefici aggiuntivi del libero scambio In paesi piccoli, la protezione dei mercati non consente alle imprese di sfruttare le economie di scala. Esempio: nell’industria automobilistica, una scala di assemblaggio efficiente dovrebbe produrre almeno automobili all’anno. In Argentina, 13 imprese producono un totale di automobili all’anno. La presenza di economie di scala induce scambi internazionali che consentono una maggiore disponibilità di varietà a prezzi inferiori. Il libero scambio, come contrapposto ad un commercio internazionale “regolato”, offre maggiori incentivi all’innovazione e all’apprendimento. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

8 Le ragioni a favore del libero scambio
Le motivazioni politiche a favore del libero scambio Un impegno politico a favore del libero scambio nella pratica può essere una buona idea. Nella realtà, le politiche commerciali sono dominate da interessi particolaristici piuttosto che da un’analisi dei costi e dei benefici conseguenti per la nazione. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

9 Università di Macerata
Ragioni contrarie al libero scambio fondate su considerazioni di benessere nazionale Politiche commerciali attive talvolta possono accrescere il benessere di una nazione nel suo insieme. Esistono due giustificazioni teoriche per l’abbandono di una politica di libero scambio: l’effetto sulla ragione di scambio di un dazio i fallimenti del mercato interno Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

10 Ragioni contrarie al libero scambio
fondate su considerazioni di benessere nazionale Dazi e ragione di scambio Nel caso di un paese grande (cioè di un paese che è in grado di influenzare il prezzo internazionale mediante il commercio), un dazio riduce il prezzo delle importazioni e determina un miglioramento della ragione di scambio. E’ possibile che il beneficio di un dazio, connesso al miglioramento della ragione di scambio, più che compensi i suoi costi. Pertanto, il libero scambio può non essere la politica commerciale ottimale per un paese. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

11 Ragioni contrarie al libero scambio
fondate su considerazioni di benessere nazionale Figura 9-2: il dazio ottimo Benessere nazionale Dazio 1 Dazio ottimo, to Dazio proibitivo, tp Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

12 Ragioni contrarie al libero scambio
fondate su considerazioni di benessere nazionale Il dazio ottimo Il dazio che massimizza il benessere nazionale E’ sempre positivo, ma inferiore al dazio proibitivo che eliminerebbe ogni importazione. E’ nullo nel caso di un paese piccolo che non è in grado di influenzare il prezzo internazionale. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

13 Ragioni contrarie al libero scambio
fondate su considerazioni di benessere nazionale Che politica commerciale imporrebbe per i settori di esportazione l’argomento basato sulla ragione di scambio? Un sussidio all’esportazione comporta un peggioramento della ragione di scambio, quindi riduce necessariamente il benessere nazionale. Pertanto, la politica ottimale per i settori di esportazione deve prevedere un sussidio negativo, cioè una tassa sulle esoportazioni. Così come il dazio ottimo, anche la tassa sulle esportazioni è sempre positiva, ma minore della tassa proibitiva che eliminerebbe ogni esportazione. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

14 Ragioni contrarie al libero scambio
fondate su considerazioni di benessere nazionale Fallimenti del mercati interno Surplus del consumatore e del produttore non misurano in modo appropriato i costi ed i benefici sociali. Le nozioni di surplus del consumatore e del produttore trascurano possibili fallimenti del mercato interno come: disoccupazione o sotto-occupazione della forza lavoro spillover tecnologici provenienti da settori nuovi o particolarmente innovativi esternalità Un dazio può accrescere il benessere se esiste un beneficio marginale sociale associato alla produzione di un bene che non viene catturato dalla misura del surplus del produttore. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

15 Ragioni contrarie al libero scambio
fondate su considerazioni di benessere nazionale Figura 9-3: argomentazione a favore di un dazio fondata sul fallimento del mercato interno Prezzo, P Quantità, Q S D (a) PW + t a PW b S2 D2 S1 D1 Dollari Quantità, Q S1 S2 Beneficio marginale sociale (b) c Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

16 Ragioni contrarie al libero scambio
fondate su considerazioni di benessere nazionale L’argomentazione contraria al libero scambio fondata sul fallimento del mercato interno è un caso particolare della teoria del second best. La teoria del second best afferma che una politica non interventista nei confronti di un dato mercato è desiderabile solo se tutti gli altri mercati funzionano adeguatamente. Se un mercato fallisce nel funzionare adeguatamente, un’intervento del governo può accrescere il benessere. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

17 Ragioni contrarie al libero scambio
fondate su considerazioni di benessere nazionale Il fallimento del mercato fornisce una giustificazione convincente delle politiche commerciali? Ci sono due linee di difesa fondamentali del libero scambio in presenza di distorsioni domestiche: distorsioni domestiche dovrebbero essere corrette mediante l’uso di politiche economiche interne (e non internazionali) Esempio: un sussidio alla produzione è più appropriato di un dazio nel trattare un fallimento di mercato legato al lato della produzione. i fallimenti di mercato sono difficili da individuare e da misurare. Esempio: un dazio volto a proteggere certi settori industriali urbani genererà dei benefici sociali, ma incoraggierà anche i lavoratori a spostarsi verso questi settori provocando un aumento della disoccupazione. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

18 Politica commerciale e distribuzione del reddito
In pratica, le politiche commerciali sono dominate da considerazioni di distribuzione del reddito. I desideri dei singoli individui si riflettono in misura più o meno ampia negli obiettivi del governo. Esistono modelli in cui i governi cercano di massimizzare il loro successo politico. Competizione elettorale Gli scienziati della politica sostengono che le politiche effettive siano determinate dalla competizione tra partiti politici che cercano di attirare più voti possibili. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

19 Politica commerciale e distribuzione del reddito
Assunzioni del modello: esistono due partiti politici in competizione tra loro l’obiettivo di ciascun partito è di essere eletto ogni partito deve decidere il livello di dazio da imporre (questa è l’unica politica economica possibile) gli elettori hanno preferenze diverse sulle politiche commerciali Quali politiche i due partiti prometteranno di seguire? I due partiti offriranno la stessa politica, che consisterà nel dazio preferito dall’elettore mediano (l’elettore che si colloca esattamente al centro nello spettro delle preferenze). Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

20 Politica commerciale e distribuzione del reddito
Figura 9-4: competizione politica Elettori Dazio preferito Sostegno politico tA tB Elettore mediano tM Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

21 Politica commerciale e distribuzione del reddito
Azione collettiva Questo approccio considera l’attività politica come un bene pubblico. Per esempio, un dazio protegge tutte le imprese di un certo settore dalla concorrenza estera, tuttavia i costi dell’attività di pressione svolta per ottenere il dazio sono stati sostenuti solo da un numero limitato di imprese. E’ possibile che determinate politiche commerciali, pur comportando perdite notevoli ma distribuite su un gran numero di imprese o di consumatori, non vengano contrastate. I settori ben organizzati (o caratterizzati da un numero limitato di imprese) ottengono protezione. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

22 Politica commerciale e distribuzione del reddito
Come modellizzare il processo politico I gruppi di interesse “acquistano” politiche in cambio di contributi. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

23 Politica commerciale e distribuzione del reddito
Chi riceve protezione? Due settori tendono ad essere protetti nei paesi avanzati: Agricoltura Gli agricoltori sono ben organizzati e la struttura del governo statunitense rafforza il loro potere politico. Tessile e abbigliamento Entrambi i settori godono di protezione notevole. Questi settori impiegano lavoratori non qualificati e hanno alle spalle un’organizzazione sindacale. E’ probabile che il livello di protezione si riduca in entrambi i comparti (a causa dei negoziati commerciali internazionali). Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

24 Politica commerciale e distribuzione del reddito
Tabella 9-2: gli effetti del protezionismo negli Stati Uniti (miliardi di $) Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

25 Politiche commerciali e negoziati internazionali
L’integrazione internazionale è progredita considerevolmente dalla metà degli anni ‘30 fino agli anni ‘80 circa perchè gli Stati Uniti e altri paesi avanzati hanno gradualmente rimosso dazi e barriere non tariffarie agli scambi. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

26 Politiche commerciali e negoziati internazionali
Figura 9-5: i dazi negli Stati Uniti Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

27 Politiche commerciali e negoziati internazionali
Come è stato possibile rimuovere i dazi? La grande liberalizzazione commerciale post-bellica è stata conseguita mediante negoziati internazionali. I governi si sono accordati per la riduzione reciproca dei dazi. I vantaggi della negoziazione E’ più facile ridurre i dazi nell’ambito di un accordo reciproco piuttosto che su iniziativa unilaterale perchè: ciò consente di mobilitare gli esportatori come sostenitori del libero scambio ciò aiuta i governi ad evitare il coinvolgimento in distruttive guerre commerciali. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

28 Politiche commerciali e negoziati internazionali
Tabella 9-3: il problema della guerra commerciale Giappone Stati Uniti Libero scambio Protezionismo 10 20 -10 20 -10 -5 Protezionismo Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

29 Politiche commerciali e negoziati internazionali
Nella Tabella 9-3, ogni paese presenta una strategia dominante: il protezionismo. Anche se ogni paese agendo singolarmente preferisce il protezionismo, starebbero entrambi meglio se entrambi scegliessero il libero scambio. Nella teoria dei giochi, questa situazione è nota come dilemma del prigioniero. Giappone e Stati Uniti possono stabilire un accordo vincolante per sostenere il libero scambio. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

30 Politiche commerciali e negoziati internazionali
Gli accordi commerciali internazionali: brevi cenni storici La riduzione coordinata dei dazi intesa come politica commerciale risale agli anni ‘30 (lo Smoot-Hawley Act). La riduzione multilaterale dei dazi dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale è avvenuta sotto l’egida dell’Accordo Generale sui Dazi e sul Commercio (GATT), stipulato nel 1947 a Ginevra. Attualmente, è noto come Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC o WTO). Il sistema GATT-WTO è un’organizzazione formale che incorpora un insieme di regole di condotta in materia di politiche commerciali. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

31 Politiche commerciali e negoziati internazionali
Il sistema GATT-WTO proibisce l’introduzione di: sussidi all’esportazione (eccetto che per i prodotti agricoli) contingentamenti delle importazioni (eccetto il caso in cui un improvviso aumento delle importazioni minacci i produttori domestici) dazi (ogni nuovo dazio o incremento di un dazio esistente deve essere controbilanciato da riduzioni in altri dazi volte a compensare i paesi esportatori danneggiati) Round commerciale Un vasto numero di paesi si incontra per negoziare un insieme di riduzioni tariffarie nonché altre misure per la liberalizzaizone degli scambi. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

32 Politiche commerciali e negoziati internazionali
Dal 1947 ad oggi, hanno avuto luogo otto round commerciali: i primi cinque hanno assunto la forma di negoziati bilaterali “paralleli” (per esempio, Germania con Francia e Italia). il sesto accordo commerciale multilaterale, noto come Kennedy Round, venne completato nel 1967: comportava una riduzione generalizzata del 50% su tutti i dazi vigenti da parte dei paesi industrializzati, eccezion fatta per alcuni specifici settori industriali in cui i dazi rimasero immutati complessivamente, il Kennedy Round comportò una riduzione media dei dazi del 35% circa. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

33 Politiche commerciali e negoziati internazionali
Il cosiddetto Tokyo round (conclusosi nel 1979) comportò: la riduzione ulteriore dei dazi nuovi codici per controllare la proliferazione di barriere non tariffarie, quali ad esempio le VER. Un ottavo round di negoziati, il cosiddetto Uruguay Round, si è concluso nel 1994. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

34 Politiche commerciali e negoziati internazionali
L’Uruguay Round I suoi risultati maggiori sono stati: la liberalizzazione degli scambi alcune riforme amministrative Liberalizzazione commerciale Il dazio medio imposto dai paesi avanzati si è ridotto di quasi il 40%. Ancora più significativo della riduzione complessiva dei dazi è l’accordo per liberalizzare il commercio in due settori molto importanti: l’agricoltura e l’abbigliamento. Dal GATT al OMC Molti dei dibattiti che hanno ruotato intorno all’Uruguay Round riguardano la creazione dell’OMC. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

35 Politiche commerciali e negoziati internazionali
Quanto è diverso l’OMC dal GATT? Il GATT era un accordo provvisorio, mentre l’OMC è un’organizzazione internazionale a pieno titolo. Il GATT trovava applicazione solo in materia di commercio di beni, mentre l’OMC ha incluso anche regole sul commercio di servizi (l’Accordo Generale sul Commercio in Servizi (GATS)) e sull’applicazione internazionale dei diritti di proprietà intellettuale. L’OMC ha una nuova procedura di risoluzione delle dispute, concepita per ridurre il tempo in cui si perviene al giudizio. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

36 Politiche commerciali e negoziati internazionali
Costi e benefici L’impatto economico dell’Uruguay Round è difficile da stimare. Ciò nonostante, le stime del GATT e dell’Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo indicano un beneficio per l’economia mondiale quantificato in 200 miliardi di dollari all’anno, una volta che l’accordo sarà pienamente in vigore. Gli economisti tendono a ritenere troppo basse queste stime. I costi dell’Uruguay Round graveranno su gruppi ben organizzati, mentre i suoi benefici saranno ampiamente diffusi tra la popolazone. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

37 Politiche commerciali e negoziati internazionali
Gli accordi commerciali preferenziali I paesi stipulano accordi commerciali preferenziali attraverso i quali riducono i loro dazi reciprocamente, ma non nei confronti del resto del mondo. Il GATT-OMC, attraverso il principio della “nazione più favorita” (MFN), proibisce accordi siffatti. La costituzione di un accordo commerciale preferenziale è permessa solo se conduce al libero scambio tra i paesi firmatari dell’accordo. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

38 Politiche commerciali e negoziati internazionali
Due o più paesi membri dell’OMC si accordano in favore del libero scambi in due modi: un’area di libero scambio consente il libero scambio tra paesi membri, ma prevede che ogni paese membro mantenga una propria politica commerciale nei confronti del resto del mondo. Esempio: il North American Free Trade Agreement (NAFTA) dà vita ad un’area di libero scambio. un’unione doganale consente il libero scambio tra paesi membri e richiede l’adozione di una politica commerciale comune nei confronti del resto del mondo. Esempio: l’Unione Europea (EU) è un’unione doganale. un mercato comune è un’unione doganale che prevede la libera circolazione dei fattori (in particolare del lavoro) tra i paesi membri. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

39 Politiche commerciali e negoziati internazionali
Gli accordi commerciali preferenziali sono positivi? Dipende se portano a più creazione di flussi commerciale o a più deviazione di flussi commerciali. Creazione di flussi commerciali Avviene quando la formazione di un accordo commerciale preferenziale porta a sostituire la produzione locale ad alto costo con importazioni a basso costo da altri paesi membri. Deviazione di flussi commerciali Avviene quando la formazione di un accordo commerciale preferenziale porta a sostituire importazione a basso costo da paesi terzi con importazioni ad alto costo da altri paesi membri. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

40 Università di Macerata
Sommario Ci sono tre argomentazioni a favore del libero scambio: i guadagni di efficienza dal libero scambio i guadagni aggiuntivi dalla economie di scala l’argomentazione di natura politica Ci sono due argomenti a sostegno di deviazioni dal libero scambio: l’argomentazione a favore di un dazio basata sulla ragione di scambio i fallimenti del mercato interno Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

41 Università di Macerata
Sommario In pratica, la politica commerciale è dominata da considerazioni di distribuzione del reddito. I partiti politici adottano politiche che rispondono agli interessi dell’elettore mediano. Gruppi ben organizzati (o ristretti) sono spesso in grado di ottenere politiche che assecondano i loro interessi a danno della maggioranza. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

42 Università di Macerata
Sommario I negoziati internazionali aiutano a ridurre i dazi nei paesi avanzati e ad evitare guerre commerciali. Il GATT è l’istituzione centrale del sistema del commercio internazionale. Il più recente accordo mondiale raggiunto in seno al GATT ha istituito una nuova organizzazione, l’OMC. Tre tipi di accordi commerciali preferenziali sono permessi in seno all’OMC: aree di libero scambio, unioni doganali e mercati comuni. Gli accordi preferenziali possono essere positivi o negativi, a seconda degli effetti di creazione e di deviazione dei flussi commerciali. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata


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