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La riscoperta delle nostre radici in una Europa sempre più allargata.

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Presentazione sul tema: "La riscoperta delle nostre radici in una Europa sempre più allargata."— Transcript della presentazione:

1 La riscoperta delle nostre radici in una Europa sempre più allargata

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3 Introduzione Il travagliato processo che dovrebbe portare ad una completa unificazione europea, ha radici storiche lunghe e profonde. Nel nostro passato ci sono esperienze storiche molteplici. Tentativi di unificazione imperiale dell'Europa, di unificazione con la forza delle armi, dal disegno napoleonico al brutale progetto hitleriano; ed esperienze di crescita comunitaria, dalla Cristianità medievale all'Illuminismo.

4 Antiche sono dunque le radici dell'unificazione europea. L'apice della passione europeistica fu raggiunto nel 1848, testimoniato dal fiorire di molti giornali e riviste che già nel titolo si presentavano come Europei. Tra i principali esponenti delleuropeismo ottocentesco ci furono Saint Simon, Cattaneo e Mazzini; questultimo con la Giovine Europa aspirava alla realizzazione della Futura Europa dei popoli.

5 La storia dellEuropa Unita può essere fatta risalire ai primi anni cinquanta, quando con il Trattato di Parigi, nel 1951, fu costituita la Ceca (Comunità europea del carbone e dellacciaio), prima forma di cooperazione tra alcuni Stati dellEuropa occidentale. Alla Ceca fecero ben presto seguito altre comunità.

6 Da 6 a 27 Paesi: le fasi del processo di allargamento dellEuropa unita

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8 LUnione europea è una delle più importanti organizzazioni internazionali esistenti al mondo, con competenze in materia economica, sociale, ambientale, di ordine pubblico, sicurezza e difesa. E costituita da ben 27 Stati membri che hanno gradualmente sottoscritto trattati di adesione, impegnandosi a conseguirne gli obiettivi e a rispettarne le regole.

9 Vediamo di seguito quali sono state le tappe principali che hanno dato vita nel tempo allUnione europea così come oggi noi la conosciamo.

10 1951: Francia, Germania, Belgio, Lussemburgo, Olanda e Italia danno vita alla Ceca. evitare che il nostro continente conoscesse nuovamente le devastazioni di una guerra. La Ceca, fu concepita come una risposta alla primaria esigenza di evitare che il nostro continente conoscesse nuovamente le devastazioni di una guerra. L'idea di fondo era quella di costruire le condizioni per una pace stabile e duratura mettendo in comune le risorse naturali fondamentali.

11 migliorare leconomia dei Paesi membri. 1957: le nazioni appartenenti alla Ceca fondano a Roma la Comunità Economica Europea (Cee) che ha lo scopo di migliorare leconomia dei Paesi membri. 1973: Regno Unito, Irlanda e Danimarca entrano in Europa. allarga le proprie competenze anche allambiente e alla qualità della vita dei cittadini. La Cee non si occupa più solo di questioni economiche, ma allarga le proprie competenze anche allambiente e alla qualità della vita dei cittadini. 1981: la Grecia entra a far parte della Comunità economica europea.

12 1986: altri due Paesi, Portogallo e Spagna aderiscono alla Cee. L'allargamento dell'Europa negli anni '80 fu difficile poiché gli ultimi tre Stati che aderirono erano più poveri dei nove Paesi dell'Europa unita, quindi rappresentavano un serio problema per le politiche di coesione comunitarie. Per queste ragioni dovettero affrontare un lungo periodo di preparazione politica ed economica prima di essere accolti in Europa.

13 1993: nasce ufficialmente con il trattato di Maastricht lUnione Europea. competenze più vaste e una struttura politica più completa. Rispetto alla Cee ha competenze più vaste e una struttura politica più completa. 1° gennaio 2002, alla nascita delleuro Inizia in questi anni il cammino che porterà, il 1° gennaio 2002, alla nascita delleuro. 1995: Austria, Svezia e Finlandia portano a quindici il totale degli Stati membri dell'UE.

14 2004: l'Unione europea si estende ad altri 10 paesi dell'Europa orientale e meridionale: Cipro, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Slovacchia e Slovenia.

15 2007: Bulgaria e Romania fanno il loro ingresso ufficiale nellUnione, dopo una prima bocciatura nel 2005. LUE permise lingresso di questi Stati prima che fossero del tutto pronti a rispettare i criteri economici e politici per l'adesione. Le ragioni di questa scelta coraggiosa furono molteplici: stabilizzare politicamente l'area confinante con le frontiere dell'Unione, favorire una piena transizione degli Stati dell'Europa orientale alla democrazia e all'economia di mercato, allargare il mercato comunitario.

16 Requisiti per lallargamento

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18 Tutti i paesi europei che ottemperano ai principi di libertà, democrazia, rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, possono presentare domanda di adesione allUnione europea.

19 il paese richiedente deve soddisfare alcuni criteri fondamentali Tale procedura non è automatica, il paese richiedente deve soddisfare alcuni criteri fondamentali fissati dal Consiglio europeo, ossia: istituzioni stabili la presenza di istituzioni stabili che garantiscano la democrazia, lo stato di diritto, i diritti delluomo, il rispetto delle minoranze e la loro tutela;

20 far fronte agli obblighi la capacità di far fronte agli obblighi derivanti dalladesione e di realizzare gli obiettivi dellunione politica, economica e monetaria; uneconomia di mercato funzionante lesistenza di uneconomia di mercato funzionante e la capacità di far fronte alle forze di mercato e alla pressione concorrenziale allinterno dellUnione.

21 LUnione europea mette in atto procedure che consentono ladesione di nuovi membri soltanto dopo che essi hanno soddisfatto tutti i requisiti e in virtù del consenso esplicito delle istituzioni, degli Stati membri e dei paesi interessati.

22 Il Consiglio europeo, ricevuta la domanda, incarica la Commissione di valutare la capacità del candidato di soddisfare le condizioni di adesione. Se la Commissione emette un parere favorevole e il Consiglio adotta allunanimità un mandato negoziale, iniziano formalmente i negoziati tra il candidato e tutti gli Stati membri. I paesi candidati possono passare da una tappa del processo alla successiva solo dopo aver soddisfatto i criteri previsti per ogni singola fase. I paesi candidati possono passare da una tappa del processo alla successiva solo dopo aver soddisfatto i criteri previsti per ogni singola fase. In tal modo, la prospettiva delladesione funge da autentico stimolo alle riforme.

23 Non cè futuro senza passato: alla riscoperta delle nostre radici per un Europa migliore

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25 Nell'organizzare un'Europa di popoli liberi, Mazzini poneva l'accento sulla necessità che ciascun popolo non perdesse la sua identità e individualità; ciascuno avrebbe dovuto avere consapevolezza della propria indipendenza nel realizzare la propria missione. Adesso viviamo il clima di Europa non solo come unione economica ma anche come cultura. Ciò che aveva teorizzato Mazzini, sembra oggi appartenere al nostro tempo. Adesso viviamo il clima di Europa non solo come unione economica ma anche come cultura. La cultura europea e la Comunità si basano sui principi di: LIBERTÀ, UGUAGLIANZA, UMANITÀ. LIBERTÀ, UGUAGLIANZA, UMANITÀ.

26 LUNITÀ sembra essere lunica strada percorribile per il futuro lisolamento distrugge e annienta LUNITÀ sembra essere lunica strada percorribile per il futuro, lo dimostrano da una parte lansia, che spinge gli Stati europei ad arrivare in Europa per affermare la propria identità di nazione che è aperta al futuro; e dallaltra la consapevolezza che lisolamento distrugge e annienta.

27 processo di allargamento allargamento rapido, basato fondamentalmente su obiettivi economici o monetari; in questo modo però la Comunità, si è indebolita, poiché ha aggregato paesi troppo diversi fra loro. Guardando però al processo di allargamento che ha caratterizzato lEuropa negli ultimi decenni si ha limpressione che invece di scegliere lintegrazione, attraverso la riscoperta delle radici comuni, si è scelto il semplice allargamento rapido, basato fondamentalmente su obiettivi economici o monetari; in questo modo però la Comunità, si è indebolita, poiché ha aggregato paesi troppo diversi fra loro.

28 la reazione dei popoli a questa situazione è quella di riscoprire le proprie radici e di ripiegarsi in sé stessi. Questo processo, inoltre, non tenendo conto delle specificità nazionali, mette in discussione il senso di identità degli individui e dei popoli; la reazione dei popoli a questa situazione è quella di riscoprire le proprie radici e di ripiegarsi in sé stessi. riscoperta delle nostre radici e della nostra storia più recente per la crescente necessità di aggrapparci a qualche solido punto di riferimento. Infatti oggi assistiamo al fenomeno che mentre da una parte ci vede coinvolti dallo smisurato ampliamento delle forme di comunicazioni e circolazione di prodotti, uomini e culture, dallaltra ci spinge alla riscoperta delle nostre radici e della nostra storia più recente per la crescente necessità di aggrapparci a qualche solido punto di riferimento.

29 Oggi si parla tanto di mondializzazione, di globalizzazione, di villaggio globale, dunque unità. Ma unità non vuol dire uniformità, la diversità va salvaguardata come valore irrinunciabile. Noi siamo il risultato di ciò che i nostri predecessori hanno fatto nei millenni della nostra storia, ecco perché non cè futuro senza passato. Senza il recupero del nostro passato la nostra identità svanisce nel pastone informe.

30 La riscoperta della propria autentica identità nazionale è la sfida che attende tutti i Paesi del Vecchio Continente chiamati a confrontarsi sempre più spesso con altre culture e, soprattutto, ad affrontare la prova di una sempre maggiore integrazione europea, anche a livello politico.

31 Non si può integrare lEuropa contro le identità nazionali… la diversità delle culture nazionali resta la più ricca risorsa dellEuropa… superare gli egoismi nazionali che si esprimono nel giuoco delle relazioni intergovernative e fare appello a un senso di appartenenza condivisa che vada al di là dei sentimenti nazionali. Bronislaw Geremek

32 Conclusioni

33 Alla luce di quanto detto finora non può che risultare perdente il processo di integrazione adottato dallEuropa che si è allargata sforzandosi di trovare un compromesso tra interessi nazionali. Già decenni fa il politico francese Jean Monnet, tra i padri fondatori dellEuropa, sottolineò che: la cooperazione tra le nazioni, per importante che sia, non fornisce una soluzione per i grandi problemi che ci incalzano… Quel che bisogna perseguire è una fusione degli interessi dei popoli europei, e non semplicemente il mantenimento degli equilibri tra questi interessi.

34 Quel monito è drammaticamente attuale: fusione di interessi, condivisione di sovranità, perché lEuropa possa svolgere il suo ruolo peculiare, come soggetto unitario, e non rischiare di scivolare nellirrilevanza, nel mondo globalizzato di oggi e di domani. Ancora oggi lEuropa non ha finito il suo compito, sia al suo interno che nei confronti degli altri continenti, di ciò ne era consapevole anche Giovanni Paolo II il quale ha riconosciuto allEuropa, in un suo discorso tenuto a Santiago de Compostela, un ruolo fondamentale nella costruzione della pace e nel rispetto dei diritti umani.

35 Tu Europa puoi essere ancora fiera di civiltà e stimolo di progresso per il mondo. Ancora oggi tieni in serbo energie umane incomparabili, capaci di sostenerti in questo compito storico di rinascita continentale e di servizio dellumanità". Giovanni Paolo II

36 FINE


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