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IL SISTEMA DI SOSTEGNO.

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Presentazione sul tema: "IL SISTEMA DI SOSTEGNO."— Transcript della presentazione:

1 IL SISTEMA DI SOSTEGNO

2 IL SISTEMA DI SOSTEGNO (Apparato Locomotore)
Gruppo: -Balbo Lorenzo Daidone Matteo Gioiosa Simone

3 Gli Invertebrati Il regno animale è diviso in:
Vertebrati ed Invertebrati. Gli invertebrati sono animali che non hanno una colonna vertebrale. Circa il 97% degli animali che vivono nel nostro pianeta sono Invertebrati. Vivono ovunque: nelle acque marine, nei deserti, nei boschi, nei prati e persino nelle grotte.

4 Gli Invertebrati Gli Invertebrati sono suddivisi in:
- Poriferi (spugne), Celenterati (meduse, coralli ed anemoni), entrambi vivono in mare e non hanno un sistema di sostegno. - Molluschi, la maggior parte vive in acqua (ma sono anche terrestri). Hanno un corpo molle racchiuso in conchiglie (Lumache, Seppie e Vongole).

5 Gli Invertebrati (segue)
- Gli Echinodermi (vivono sui fondali marini) sono dotati di DERMASCHELETRO costituito da piastre calcaree ricoperte dall’Epidermide (Ricci e Stelle Marine). - Gli Artropodi sono il più vasto gruppo del Regno animale con specie diffuse in tutti gli ambienti del Pianeta. Sono dotati di ESOSCHELETRO costituito da: Chitina e Sali Minerali. - I Vermi (Lombrico) sono per la maggior parte Parassiti. Hanno un corpo molle, lungo e piatto.

6 Meduse Spugne Ricci di Mare Verme Granchio Seppia

7 I Vertebrati Sono provvisti di una Colonna Vertebrale. Sono dotati di uno Scheletro Interno (ENDOSCHELETRO). Esso permette di crescere e differenziarsi in un enorme varietà de specie. Esistono circa specie di Vertebrati scoperti fino ad ora (Pesci, Anfibi, Rettili, Uccelli, Mammiferi).

8 Le tappe dell’ evoluzione del sistema di sostegno

9 Introduzione La storia evolutiva degli animali viene raccontata in frammenti dalle testimonianze fossili, che devono essere adeguatamente integrate ed interpretate per una ricostruzione più attendibile. Per milioni di anni la vita si è sviluppata SOLO nell’acqua. Alcuni animali, come Gli Anellidi, possiedono uno scheletro di tipo IDROSTATICO, privo di parti rigide e formato da compartimenti delimitati da membrane contenenti liquido; esso permette il sostegno del corpo grazie alle PRESSIONE esercitata dal liquido stesso.

10 Introduzione (segue) Gli Artropodi sono dotati di uno scheletro esterno. Si considerano Esoscheletri le strutture calcaree secreti dai Coralli, le conchiglie dei Molluschi. Negli Insetti e nei Crostacei, vi è un esoscheletro di struttura complessa, formata principalmente da un composto organico detto Chitina. In questi animali l’esoscheletro riveste e protegge il capo, il torace, l’addome e gli arti; nei punti di passaggio del segmento corporeo ed il seguente, la Chitina diviene più sottile e flessibile per permettere il movimento reciproco dei segmenti stessi. L’esoscheletro è adatto ad animali di dimensioni ridotte perché conferisce pesantezza e limita i movimenti.

11 Introduzione (segue) Lo scheletro esterno ha consentito la formazione di: - ARTI - CHELE - MANDIBOLE permettendo a questi animali di conquistare la terraferma. In alcuni animali marini, si formò con il passare degli anni, una struttura di sostegno di cartilagine, interna al corpo, detta CORDA DORSALE, che poi si trasformò attraverso varie tappe in una complessa struttura ossea (ENDOSCHELETRO)

12 Schema evolutivo 6 miliardi di anni fa = vita esclusivamente acquatica. 600 milioni anni fa = nascita dell’ esoscheletro → non permette movimento ampio, ha una funzione esclusivamente protettiva → è una caratteristica degli animali di piccola dimensione (insetti, aracnidi, crostacei). 400 milioni anni fa = nascita dell’endoscheletro → permette un movimento libero → ha una funzione di sostegno → e successivamente viene adottato dalle specie che compaiono in quel periodo: Pesci Anfibi Rettili Uccelli Mammiferi

13 L’uomo che ci lasciò il suo scheletro
Il professor Lombroso ebbe un’idea particolare: egli pensava che dalle caratteristiche e dalle misure del cranio, si poteva desumere la personalità di un sogget- to. Quindi, secondo lui, la predisposizione a certi comportamenti dipendeva dalla forma del cranio, e, cosa assai bizzarra, dai suoi bernoccoli. La sua teoria e il suo modo teatrale di rappresentarla lo resero famoso. Ma la sua ipotesi era sbagliata. Il dottor Giacomini, un suo meno famoso contraddittore, riuscì a stabilire con un colpo di intuito, ma in maniera scientifica, che non era così: si procurò centinaia di detenuti morti in carcere e dimostrò che avevano crani e cervelli del tutto si- mili alle altre persone. Ed in effetti, il cranio di Camillo Benso di Cavour non è del tutto diverso da quel- lo della Iena di San Giorgio, colpevole di terribili omicidi. Giacomini, che fu uno dei fondatori della Croce Rossa, alla sua morte donò il proprio scheletro a scopo di studio al Museo di Anatomia Umana di Torino. Ed è tuttora lì a darvi il benvenuto quando entrate. RICORDATI DI DIRE CHE E’ UN ANEDDOTO UN PO’ CURIOSO


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