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Laboratorio di scrittura creativa

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Presentazione sul tema: "Laboratorio di scrittura creativa"— Transcript della presentazione:

1 Laboratorio di scrittura creativa
Il laboratorio è stato il luogo privilegiato nel quale gli insegnanti hanno potuto sperimentare procedimenti didattici nuovi e diversi di composizione; nella scuola, infatti, spesso il testo scritto viene circoscritto negli ambiti funzionali del programma, il che può anche significare delimitare la capacità di comunicazione e con essa le motivazioni a produrre artificiosamente temi. Compito della scrittura creativa è stato quello di riuscire a costruire situazioni originali per condurre gli alunni al superamento dello standard, della ansia, delle incertezze.

2 Obiettivi del percorso
stimolare la creatività scoprire le straordinarie possibilità inventive della lingua incontrarsi con la scrittura in modo amichevole e divertente, nel contempo formativo favorire la naturale inclinazione alla produzione personale arricchire il lessico cogliere attraverso il lavoro di gruppo il valore della regola migliorare la comunicazione e la disponibilità al dialogo favorire l’ interazione docente - alunno Destinatari Alunni classi prime e seconde Percorso metodologico esplicitazione del progetto e delle regole organizzative lettura di testi ,diversi per tipologia, come arricchimento personale giochi linguistici ed esercizi di stile Attività scelta di un tema-stimolo uso del linguaggio, dalla spontaneità individuale alla graduale costruzione di una metodologia operativa personale uso del lessico : comunicazione – espressione – riflessione Strumenti di lavoro libri vari vocabolario brani musicali oggetti vari uso del pensiero logico-espressivo e del pensiero creativo

3 Dalla lettura alla scrittura
Il racconto breve “ TI RACCONTO - MI RACCONTO" Dalla lettura alla scrittura Premessa “A Scuola di Scrittura Creativa, prima si impara a evitare il lirismo di maniera, l'enfasi retorica, la sovrabbondanza e la confusione, il ridicolo del patetico, la stupidità del profetismo, lo spreco degli effetti; quindi si impara ad apprezzare la misura dell'aggettivazione, la parsimonia degli avverbi, l'efficacia della semplicità, la funzione ritmica e visiva delle parole, il potere rivelatorio delle metafore e delle allegorie... ” (Ezra Pound) Il percorso didattico e il metodo Alla scrittura creativa bisogna accostare gli alunni operando per gradi. Si sceglie un testo gradevole, del genere che piace ai ragazzi e, laddove se ne presenti l'occasione, se ne interrompe la lettura per farli intervenire “DENTRO” la scrittura, con un'opera di manipolazione che sarà (e bisogna precisarlo ai ragazzi) di carattere propedeutico. I ragazzi devono imparare a usare (e non solo riconoscere) le varie tecniche della descrizione, dell'espansione, del dialogo, del monologo, della suspense, dell'inserimento di un nuovo personaggio, del cambiamento repentino della situazione ecc. Devono imparare a riconoscere ma anche a progettare un sistema dei personaggi (ridotto, ma il più possibile completo). È bene che i ragazzi sappiano distinguere tra fabula e intreccio, possiedano la tecnica del passaggio dal discorso diretto a quello indiretto, sappiano scrivere in prima persona come in terza persona. Un insegnante può, dunque, scegliere testi adatti all'intervento dei ragazzi: questi inseriscono passi elaborati da loro stessi. È un primo esercizio di scrittura creativa perché offre un apporto originale, anche se, in ultima analisi, consiste nella manipolazione di un testo preesistente.

4 Finalità: Promuovere nell’alunno uno sviluppo articolato e multidimensionale, nel rispetto della sua identità e delle peculiarità formative dei tre ordini di scuola, infanzia,primaria e media. Prevenire e individuare eventuali difficoltà nel passaggio da un ordine di scuola all’altro. Favorire l’inserimento degli alunni nella nuova organizzazione scolastica, creando il senso di appartenenza all’Istituto che dovranno frequentare. Garantire continuità di saperi, metodi e stili di insegnamento. Creare un atteggiamento di collaborazione e di partecipazione dei docenti al processo educativo, connotando le differenze tra i diversi ordini di scuola. Approfondire le conoscenze dei programmi dei diversi ordini scolastici. Istituire e consolidare nuove forme di aggregazione fra alunni e docenti. Sviluppare il “piacere di leggere” come momento di evasione e motivare alla lettura attraverso attività ludiche. Obiettivi Conoscere le attese e le ansie degli alunni rispetto alla scuola media. Conoscere l’organizzazione scolastica della scuola media. Valorizzare gli elementi di continuità: conoscere le attività svolte alla scuola elementare. Stimolare il piacere della lettura, la rielaborazione critica e personale dei contenuti, la creatività. Sviluppare la capacità di ascolto e di partecipazione alla lettura e alla narrazione. Sviluppare le capacità di “animare” una lettura.

5 Gli esercizi sono molteplici:
I ragazzi possono inserire nella storia un nuovo personaggio (che abbia una precisa funzione all'interno del sistema) e che racconta una storia: così imparano l'uso del flash-back. possono interrompere la lettura e scrivere un finale alternativo della vicenda. possono cominciare la lettura dal secondo capitolo e immaginare un differente incipit. possono trasformare un dialogo in narrazione (e viceversa). possono cambiare focalizzazione: per esempio un fatto raccontato in terza persona, da un estraneo, viene illustrato in prima persona dal protagonista. E così via. Una volta completata la lettura del testo (nel frattempo i ragazzi l'avranno così manipolato da renderlo irriconoscibile, ma molto "personalizzato") si richiede di scriverne uno nuovo, seguendo il modello, se questo può facilitare il lavoro. Ne deriveranno racconti oppure un altro breve romanzo, magari prodotto nella classe, divisa in gruppi, con il coordinamento dell'insegnante Testi elaborati da alcuni alunni nel laboratorio di “Scrittura Creativa”

6 RACCONTI FANTASY UN RE … DIMENTICATO
Alla luce tenue di un lampione avevo visto, da un bidone semiaperto, fuoriuscire un lembo di un mantello . Era un capo di ottima fattura , chissà perché era finito in quel luogo! Lo presi e lo portai a casa, lo osservai con molta attenzione, poi decisi di andare a dormire. Il giorno dopo trovai il mantello sospeso per aria … Rabbrividii alla sua vista: mi venne incontro come spinto da una forza misteriosa e mi colpì facendomi finire a gambe all’aria! Cominciò a muoversi velocemente ed io sentii l’impulso di seguirlo. Corsi per tutta la città suscitando la curiosità dei passanti: “Probabilmente – avranno pensato – si tratta di un matto fuggito da un manicomio!” Seguendo il mantello giunsi nella campagna desolata, nei pressi di una casa diroccata. Entrai, la porta si chiuse violentemente alle mie spalle. Tutto intorno era sporco e trascurato, erano chiari i segni dell’abbandono, ma … il caminetto era acceso e la fiamma ardeva vivacemente. Vidi il mantello fluttuare nell’aria ed avvicinarsi ad un quadro che ritraeva un uomo di bell’aspetto, elegante e raffinato. Il viso dell’uomo si animò e dalle sue labbra venne fuori una voce spettrale: il mantello, disse, era l’unica parte che poteva muoversi sulla Terra, mentre il suo spirito non poteva incarnarsi. Ma non era vero. Il mantello mi avvolse ed io sentii un gelo nelle vene: lo spirito si era impadronito del mio corpo e la sua intenzione era quella di usarmi per mettere in pratica la sua vendetta: distruggere il Palazzo Reale. Dal quadro scesero, però, calde lacrime. Gliene chiesi il motivo e mi svelò la ragione del suo rancore: era stato re, ma solo per pochi giorni e nel palazzo reale nessuno si ricordava di lui; alle pareti tra i tanti quadri che ricordavano i passati sovrani mancava il suo. Gli promisi che avrei provveduto io: mi sarei in qualche modo infiltrato nel palazzo e avrei sistemato il suo quadro. L’ho fatto! Non so come ho fatto, ma ci sono riuscito! Ora, finalmente il mantello e il suo proprietario troveranno la pace. Adriano – Luca - Giusi - Mattia

7 UNA RAGAZZA DI NOME SUSY
RACCONTO GIALLO UNA RAGAZZA DI NOME SUSY Ero seduto al bar accanto ad una ragazza di nome Susy quando mi si avvicinò il tenente Spencer sostenendo che ero in arresto per il rapimento e l’omicidio di un minorenne. Io continuavo a negare ogni responsabilità, ma quello era duro come una roccia. Spencer era abbastanza avanti negli anni, capelli grigi, sposato da molti anni, ma quello che lo caratterizzava e non si dimenticava di lui era il suo carattere deciso: lui era uno che non sbagliava mai! Mentre discutevamo Susy ci spiava utilizzando lo specchietto del trucco. Conoscevo il nome della ragazza perché era stampato sulla sua maglietta. Mi arrestarono nonostante mi dichiarassi innocente. Il giorno seguente il tenente mi disse:- “So che non sei tu il colpevole, ti farò da avvocato e ti difenderò.” Aveva finalmente capito che si, odio i bambini perché spesso mi fanno scherzi cattivi, ma non avrei mai fatto del male ad uno di loro. Ecco un bravo tenente!!! Il giorno dell’udienza Susy era in aula, non sapevo il perché. Il tenente stupì il giudice con le sue parole toccanti e con le prove che mi scagionavano completamente, poi parlò di Susy, disse che l’aveva seguita e aveva assistito ai suoi incontri con un noto delinquente della zona. A quel punto il giudice dichiarò Susy colpevole. La donna fu arrestata e, andando via mi disse:-“Ritornerò”! Non mi fa paura la sua minaccia: sto uscendo dalla prigione, finalmente sono libero!!! Francesco – Elisabetta- Lisa

8 IL RACCONTO DI FANTASCIENZA
TUXYY: DALLO SPAZIO CON ….AMORE Superando pericoli nucleari, guerre, epidemie eravamo giunti all’anno2656! Era una bella giornata, ma avvertivo qualcosa di …curioso intorno a me. Dopo aver trascorso la mia giornata in laboratorio astronomico ero molto stanco: fare l’astronomo è molto faticoso, bisogna scrutare la volta celeste per ore ed ore e non sottovalutare anche le minime alterazioni! Mi accorsi all’improvviso che un grande meteorite precipitava a velocità incredibile sulla Terra e i miei calcoli riuscirono anche ad individuare dove ci sarebbe stato l’impatto: Parigi Non avrei, però, potuto avvisare in tempo per predisporre l’evacuazione degli abitanti! L’impatto avvenne! Parigi e i suoi splendidi monumenti andarono in briciole, ma non bastava: le persone che erano sopravvissute all’impatto, venivano colpite da una strana sostanza che causava irritazione della pelle, febbre alta e morte. Lo spettacolo era terrificante! All’improvviso il cielo si oscurò: migliaia di astronavi grigie, bianche e nere si avvicinarono alla Terra. L’astronave più grande atterrò e ne venne fuori un alieno alto circa quattro metri. Il suo colorito era verde muschio, la testa lunga e stretta come l’estremità di una banana ammuffita e secca; gli occhi erano freddi come il ghiaccio, al posto del naso aveva due forellini rosso scuro, le orecchie sembravano quelle di un pipistrello, la bocca quella di un varano,comunicando telepaticamente mi disse di chiamarsi Tuxyy La creatura aliena si guardò intorno e si rese conto di ciò che era accaduto al pianeta Terra e, in modo incredibilmente veloce, con una serie di oggetti non ben identificati lanciati in aria, rimise ogni cosa al suo posto: gli edifici furono ricostruiti esattamente com’erano, gli ammalati guarirono, i morti tornarono in vita. Quindi, senza aggiungere parola, risalì sull’astronave e si allontanò con tutte le altre. Meno male, ogni pericolo era finito! Lorenzo

9 Il percorso didattico e il metodo
Favola e Fiaba “Luoghi mai visti, paesi irreali Con gnomi, folletti, prati di viole E sopra sospese ali di parole” Il percorso didattico e il metodo Il percorso di scrittura, che fa riferimento alle tipologie testuali favola e fiaba, si inserisce nel progetto “ POSEIDON ” (Indire) con un percorso flessibile e creativo “contenitore” dei prodotti elaborati nei laboratori di scrittura avviati nelle classi prime e seconde della scuola media “G. Galilei”dalle docenti di lettere delle sez. D, G, I, L. Il progetto prevede l’integrazione della didattica tradizionale (lezione frontale) con risorse multimediali (computer, Internet, LIM, ecc.) e la condivisione di attività e prodotti con le classi che partecipano alla proposta della piattaforma Indire. In considerazione della particolare tipologia del percorso, che ha previsto una specifica e necessaria articolazione dell’itinerario di apprendimento nell’attività didattica, ed in considerazione dell’opportunità di programmare per le classi, nelle ore di Italiano, esercitazioni specifiche di analisi testuale. L’esperienza ha coinvolto gli alunni per incentivare l’interesse e la motivazione; in particolare sono stati individuati e analizzati gli aspetti contenutistici e formali delle diverse tipologie testuali (sequenze, personaggi, struttura-base, narratore, punto di vista e focalizzazione) attraverso un laboratorio di scrittura creativa. Gli alunni che hanno partecipato costruttivamente al dialogo educativo e alle attività didattiche sono stati guidati a utilizzare in modo corretto e appropriato, le strutture linguistiche nella produzione sia scritta che orale. Quasi tutti gli alunni possiedono una buona formazione culturale di base che ha consentito loro di recepire con immediatezza letture testuali. Hanno utilizzato le buone capacità rielaborative possedute per discutere argomenti di vario tipo con padronanza conoscitiva e con un linguaggio vario. Altri sono stati indirizzati, nell'utilizzo del lessico, nella costruzione del periodo per conseguire un livello adeguato di competenza linguistica ed espressiva.

10 Obiettivi Saper riconoscere i diversi tipi di testo, letterario e non Saper identificare e differenziare la tipologia testuali tra favola e fiaba Saper individuare sequenze, personaggi, struttura-base, narratore, punto di vista e focalizzazione Migliorare le capacità di lettura e scrittura Imparare la tecnica dell’analisi testuale Liberare potenziali di creatività Valorizzare abilità già possedute Educare ad un uso consapevole e critico della Rete Progettare e lavorare in gruppo Montare,rimontare,riscrivere favole e fiabe  Applicare le funzioni di Propp Utilizzare le strategie di narrazione: flashback, humour dialogo diretto Metodologia Il percorso si sviluppa in tre fasi: Lezione di apertura: presentazione del percorso di scrittura Laboratorio di scrittura Condivisione tra le classi prime interessate al progetto

11 Il laboratorio di scrittura. La lezione di apertura
Gli alunni, veri protagonisti dell’attività, hanno inventato dei testi nella tipologia scelta. Ai ragazzi sono state proposte dalle docenti formule di inizio (incipit). I testi salvati in Word in un’unica cartella, chiamata “laboratorio Poseidon”, sono stati poi corretti negli aspetti grammaticali e formali dagli alunni stessi (autocorrezione collettiva). Le docenti sono intervenute solo quando si è reso necessario, svolgendo cioè un ruolo di supervisione. Sono stati quindi analizzati (sequenze, ruolo dei personaggi, narratore esterno/interno, punto di vista e focalizzazione ecc.). I testi prodotti, arricchiti da richiami lessicali (spiegazione di parole poco note, sinonimi e/o contrari e altro), e grafici con materiale ricercato in Rete o realizzato dai ragazzi, potranno essere condivisi ed inviati alle altre classi. Per l’osservazione in itinere e finale dei comportamenti, delle abilità, delle competenze e delle conoscenze acquisite dagli alunni, sono state predisposte delle schede strutturate sulle tipologie testuali sviluppate nel laboratorio di scrittura. La lezione di apertura La lezione di apertura ha avuto lo scopo di presentare agli alunni il progetto e di motivarli, rendendoli consapevoli dell’impostazione generale, della metodologia, dei tempi e degli obiettivi. Gli alunni si sono incontrati e hanno lavorato con le altre classi partecipanti. La lezione frontale è stata potenziata dall’uso di strumenti multimediali; sono stati forniti agli alunni strumenti teorici (definizioni ed esempi) per l’identificazione delle diverse tipologie testuali e molti hanno utilizzato anche materiale ricavato dai siti web. Forniti così i presupposti teorici della classificazione dei testi, le docenti con l’ausilio del computer hanno evidenziato in modo più specifico le differenze tra favola, fiaba e racconto chiedendo quindi agli alunni di scegliere su quale tipologia testuale operare.

12 La condivisione tra le classi Prerequisiti tecnici
Tutti i materiali prodotti potranno essere condivisi tra le classi interessate mediante un’ antologia multimediale di testi scritti, analizzati e commentati dagli alunni. La valutazione conclusiva del lavoro di gruppo e/o individuale verrà effettuata mediante schede elaborate, predisposte da ogni docente. Prerequisiti tecnici Saper usare il computer Saper usare la lavagna interattiva Saper navigare in Internet. Saper usare word e altri programmi di grafica digitale Strumenti utilizzati Computer, scanner, microfono, lavagna interattiva,lettore mp3, macchina fotografica digitale, web cam. Durata La prima fase (lezione frontale potenziata) si è sviluppata in 2 ore La seconda fase (laboratorio di scrittura) si è svolta in 15 ore con attività di produzione, correzione, analisi e commento dei testi, eventuale verifica finale e realizzazione di una cartella per raccogliere il materiale prodotto e destinato alla condivisione con le altre classi. La terza fase (condivisione e creazione dell’antologia multimediale) si è sviluppata in 2 ore per ogni tipologia testuale presentata (lezione frontale potenziata).

13 Prodotto atteso Le docenti, dalla realizzazione del percorso di scrittura creativa, hanno constatato un coinvolgimento originale, creativo e collaborativo e la realizzazione originale dei generi proposti. Si è certi che i ragazzi ricorderanno nel tempo quest’esperienza; resterà loro la consapevolezza di aver scoperto che scrivere, inventare, usare la lingua non è una cosa che finisce, ma che ricomincia sempre, come le fiabe, come le storie. Creare storie con gli alunni ha significato per le docenti attingere a quello che già si sapeva fare, scoprire che non lo si è scordato, capire che è perfettibile e che può evolvere ancora. Essere in una situazione di reciprocità con gli adolescenti è stata una dimensione irripetibile dell'essere insegnante, un privilegio straordinario che non sempre gli stessi docenti riescono a vivere. Scrivendo con loro, complici con loro, si è apprezzata la libertà di comprendere defaillance di metodo e organizzative in tempo reale e di auto correggerle, vissute come opportunità di autoformazione. Si riportano alcuni testi ideati dagli alunni, prodotti seguendo la metodologia descritta.

14 FAVOLE …GGIANDO L’orso e la lepre  In una foresta viveva un orso, dal carattere cupo e malvagio, che si era eletto re di tutti gli animali che lì abitavano. Ogni mese ognuno di essi, se voleva aver salva la pelle, doveva portargli una gran quantità di cibo perché potesse sfamarsi senza dover faticare e, se solo un animale non gli donava ciò che lui pretendeva, veniva divorato in un sol boccone. Un giorno si presentò all’orso una lepre astuta che non aveva potuto portar nulla da fargli mettere sotto i denti; l’orso, furibondo, si alzò minaccioso dal suo trono di roccia dove solitamente stava comodamente seduto, e le urlò: -Ora divorerò te! Chiamò il cerbiatto, suo umile e devoto servo, e gli ordinò di mettere in forno la lepre per farne un arrosto gustoso e prelibato. La lepre, che per nulla al mondo avrebbe voluto finire sotto le zanne dell’orso, gli rispose:-Aspetta! Ho da farti una proposta: ti voglio sfidare ad una corsa ad ostacoli e se vincerai potrai far di me un pranzo abbondante e squisito.- L’ orso accettò ma durante la gara al primo ostacolo, pesante e goffo com’era, cadde a terra mentre la lepre, esile e ben allenata, saltò con eleganza e agilità e… vinse la gara. Da quel giorno l’orso non venne più riverito come un re ma , al contrario, fu sbeffeggiato e deriso da tutti gli animali della foresta e per la vergogna scappò via di lì e non vi fece più ritorno. Morale della favola: l’audacia unita all’intelligenza è sempre vincente Francesca

15 La pantera e il leone Una pantera e un leone erano molto amici, condividevano tutto e si fidavano l’ una dell’altro. Un giorno ci fu un temporale che durò a lungo e i due rimasero senza prede da sbranare, ma siccome nessuno di loro voleva andare a caccia, litigarono, e allora il leone decise che ognuno sarebbe andato da solo a cercare qualcosa da mettere sotto i denti. La pantera non lo accompagnò perché aveva paura di bagnarsi o di essere colpita da un fulmine il leone, invece, risoluto e determinato, si mise in cerca di prede per sfamarsi. Intanto la pantera, confidando nella loro vecchia amicizia, pensava che il leone, tornando, le avrebbe dato qualcosa da mangiare, ma non fu così. Il leone portò nella tana una lepre, un coniglio e un cervo e la pantera gli chiese se le poteva dare almeno un cosciotto per alleviare i morsi della fame, ma il leone rifiutò e si pappò tutto. Allora ella capì che senza il leone non poteva vivere bene e gli chiese di far pace, lui accettò e vissero felici e contenti come prima. Morale della favola: Se si è veramente amici non bisogna lasciarsi mai. Alessandra

16 La giraffa vanitosa e la scimmia dispettosa
Nella grande savana africana viveva, tra gli altri animali, una bellissima giraffa molto invidiata, perché più alta di qualunque altra creatura. Sapendo di essere ammirata e riverita, la giraffa, era diventata superba e non dava aiuto a chi glielo chiedeva, anzi se ne andava in giro tutto il giorno dicendo:<< Guardatemi io sono la più bella!!!.>> Un giorno una scimmia decise di darle una lezione. Si mise a lusingarla con parole dolci: << Ma come sei bella! Ma come sei alta! La tua testa arriva dove nessun altro animale può giungere …>> e così dicendo la condusse verso una palma colma di frutti succulenti e saporiti. La scimmia suggerì alla giraffa di prendere i datteri che stavano in alto in quanto più maturi e dolci. Ma il suo collo, pur lunghissimo, non riusciva a raggiungere i frutti. Allora la scimmia saltò sul dorso della giraffa, poi sulla nuca e si issò sulla sua testa riuscendo ad afferrare i datteri e le disse: << Vedi, sei la più alta, la più bella, però non puoi vivere senza l’aiuto degli altri. >> La giraffa imparò la lezione e da quel giorno cominciò a collaborare con gli altri animali della savana e a rispettarli.  Morale della favola: Vanità … esibita, vanità punita. Brunella

17 La casa magica Fiabe inventate- Fiabe trasformate-Fiabe smontate
Dentro la casa magica c'è un'altra casa più piccola,dentro la casa più piccola ve ne è un'altra ancora più piccola e così via. Poche persone sono riuscite ad entrarci; alcune si sono fermate alla prima insidia, altre non si sono arrese ed hanno conosciuto i segreti che si nascondono dentro la casa magica. Essa si trova nei sogni di tutti i bambini e cambia forma e colore a seconda di chi fa il sogno. Io riesco ad entrarvi e trovo le persone a cui voglio più bene:i miei amici mi aspettano là da tempo. Dentro la vera casa magica c'è una foresta dove gli uccellini svolazzano insieme agli angeli che danno sempre buoni consigli e risolvono i problemi di ogni giorno. Si vive insieme tra mille peluches morbidi. Vicino al mio letto ci sono quelli dei miei amici. Ogni sera si fa un pigiama party e ci si diverte tantissimo... Alla fine di ogni festa, gli angeli ci raccontano una storia, la più bella parla di una nonna che narra alla nipotina di un mangiadischi magico capace di dare gioia a ogni luogo e ad ogni persona. La foresta che è tanto buona per fare dormire me e i miei amici suona una dolce ninnananna aiutata dagli uccellini. Ogni giorno un mio desiderio si avvera ed io sono sempre più felice.     Rachele e Giulia

18 (dal punto di vista del lupo)
CAPPUCCETTO ROSSO (dal punto di vista del lupo) Io sono un lupo feroce e affamato e vivo nel bosco. Questa mattina ho avvistato uno spuntino succulento;era vestito di rosso e si incamminava verso il bosco. Mi sono appostato dietro un albero in attesa di mangiarla mentre quella sciocca “merenda” raccoglieva fiori e inseguiva farfalle. La ragazzina cantava:“Trallallero, trallallà, vado dalla nonna!” Allora mi venne un’idea geniale. Balzai fuori e con una voce gentile le proposi di fare una gara di corsa: bisognava arrivare dalla nonna per primi. La bambina prese la via più lunga, mentre io presi la scorciatoia e arrivai prima alla casetta della nonna. Appena arrivai mi pappai la vecchia senza problemi e,aspettando Cappuccetto Rosso, mi infilai i suoi panni. Poco dopo giunse Cappuccetto Rosso che fece molte domande riguardanti il mio strano aspetto; non le elenco perché sono caritatevole. Spazientito mi pappai anche la bimba e mi addormentai beatamente. Per sfortuna mia passò di lì un cacciatore che, insospettito,entrò nella casetta e capì quello che era successo. Allora mi aprì la pancia e ne uscirono i due spuntini e insieme fecero festa. Così, purtroppo finisce la mia triste storia. Martina - Lorenzo - Riccardo

19 Dal diario della matrigna di Cenerentola
Caro diario, dando tante bacchettate a quella scansafatiche di Cenerentola, mi sono gonfiata tutte le mani, mi ha fatto rompere pure un’unghia quella sfaticata, sono volte più brave le mie figliuole! E poi non si cambia mai i vestiti, è una sporcacciona,sempre in mezzo alle bestie! Io, che ho cinquant’anni, ci metterei cinquanta minuti a pulire il camino, mentre lei che ne ha 16 dovrebbe pulire tutto in 16 minuti per la sua età. Però, mia figlia Genoveffa, la devo tenere sempre sotto controllo! Ogni volta che non sono lì a guardarla si ingozza di ogni genere di cosa: antipasto, primo, secondo, contorno e dolce e la frutta non la mangia mai! Invece Anastasia ha un figurino da far invidia! E’ magra come uno stecco e tutti i vestiti che le compro le stanno larghi! Valeria - Emilia

20 Dal diario di Cenerentola
Dopo molti anni dalla morte di mia madre,è morto anche mio padre. Sono triste e disperata e non riesco a pensare più a niente. Sono costretta a vivere con la seconda moglie d mio padre, la mia matrigna, e con le sue figlie, le mie due sorellastre. La matrigna mi costringe a svolgere i mestieri di casa e sono ridotta uno straccio; lo stesso carattere hanno anche le mie sorellastre. A casa hanno spedito un invito del Re per tutte le donne, e siamo invitate a quel ricevimento, ho chiesto alla matrigna di potervi assistere anch’ io, ma ha fatto di tutto per farmi rinunciare. Venuta la sera del ricevimento sono stata costretta a fare le pulizie di casa. Corsa in giardino ho visto una luce accecante; mi è apparsa una fatina con il vestito turchese. Mi ha chiesto perché ero così triste e io le ho risposto che era perché non potevo assistere al ricevimento del principe. lei fece comparire un vestito lussuoso e delle scarpette di cristallo; prese una zucca e la trasformò in carrozza, i topolini in un cavallo e un cane in un cocchiere. Arrivai al ricevimento ed entrai nella sala della festa il principe mi vide e volle subito ballare con me. La fatina mi aveva raccomandato che a mezzanotte sarei dovuta tornare a casa se no i miei vestiti lussuosi si sarebbero trasformati in stracci e tutto sarebbe tornato alla normalità. Quando scoccò la mezzanotte scappai via dal principe e scendendo la scalinata persi una delle due scarpette di cristallo. Corsi a casa e il giorno dopo il principe cercò in tutte le case la donna che potesse indossare quella scarpetta per poi sposarla. Il principe si era innamorato di me! Era mia quella scarpetta! La mia matrigna fece di tutto per nascondermi ed evitare che provassi quella scarpetta; ma quando mi misi ad urlare il principe mi sentì, mi trovò e mi provò la scarpetta. La indossai e ieri mi sono sposata con il principe. E’ bello e carino!!! Giovanna – Lucia - Ornella

21 UNA STELLA … MAGICA Era un normalissimo giorno di scuola, come il solito la prof. mi stava interrogando in inglese e io, come al solito, non sapevo più rispondere. Così la prof chiamò Nelly, lei diede la risposta giusta e prese un bel voto. All’uscita invitai Nelly a casa mia per chiedere le lezioni private, ma lei mi rispose che aveva troppi impegni: si fece tardi e la riaccompagnai a casa. Quando tornai a casa vidi una stella cadente e desiderai di essere Nelly. Andai a dormire e quando mi svegliai, mi ritrovai nel corpo di Nelly Avevo i capelli tutti ricci. Andai in bagno per prepararmi, ma scoprii che per pettinarmi ci voleva un’ora! Velocemente mi incamminai verso la scuola,la prof di tedesco mi interrogò, ma non seppi rispondere anche se ero nel corpo di Ilaria. Lei, invece,che era nel mio corpo, seppe rispondere e il mio corpo prese un bel voto. Ilaria non si era accorta di nulla, ma al suono della campanella dell’intervallo Nelly, che era nel mio corpo, si avvicinò,fece un urlo tipo questo “hhaaaaaaaaa” e poi svenne,perché capì quello che era successo. Mi vide e mi disse: “Tu vieni con me, dobbiamo parlare!”Lei voleva tornare nel suo corpo, così dopo una settimana che mi tormentava decisi di accontentarla e la sera mi misi sul balcone, vidi una stella cadente e ognuna tornò nel proprio corpo. La mattina ci ringraziammo a vicenda. Lei decise di aiutarmi e così superai il mio blocco e presi anch’io bei voti. Marta e Diletta

22 Verifica dei risultati
L’esperienza del laboratorio di scrittura creativa è stata utile e significativa; gli alunni attenti lettori di racconti di autori vari - dai classici ai più recenti - e scrittori essi stessi, hanno dispiegato le loro emozioni, non solo con la parola scritta, ma anche attraverso ritmi musicali e attività grafo – pittoriche. Gli alunni attraverso la lettura di fiabe classiche, la trasposizione del loro contenuto in immagini, previa visione di vari filmati come: Le mille e una notte, Cenerentola, Biancaneve, La gabbianella e il gatto che le insegnò a volare … La Bella e la Bestia e altri film del genere fantasy sono stati avviati alla “fiabazione” che ha visto ogni partecipante impegnato ad “ascoltare” la flebile voce interiore per schiudere l’immaginario e scrivere la propria fiaba.. La fiabazione è servita come strumento conoscitivo per i docenti: ha fornito una chiave di lettura dei comportamenti, aiutando gli insegnanti a “conoscere per educare” e guidare ogni singolo alunno. L’immaginario ha costituito un pregevole campo di esperimento e i ragazzi hanno potuto inventare, provare e riprovare svariati percorsi alla ricerca delle modalità di racconto loro più congeniali. Durante questa attività, il mondo incantato dell’immaginifico ci ha fatto incontrare boschi oscuri, giganti, orchi, streghe demoni: un’opportunità per esprimere pienamente il fanciullino che è in noi, perduto, ma ritrovato attraverso la metafora della fiaba, con la forza e la semplicità delle immagini. Ci ha permesso di operare contemporaneamente sul piano emozionale, intellettivo e spirituale, effettuando un lavoro reale e delicato di conoscenza e di trasformazione del sé. Leggendo o inventando una fiaba, infatti, si è dato volto e voce ai processi interiori profondi, che nella vita di tutti i giorni restano celati alla coscienza; inoltre la scrittura creativa è stata utile in quanto ha facilitato la soluzione di alcune situazioni comportamentali problematiche ed ha sviluppato la funzione immaginativa dei discenti. Le docenti Savina Caridi, Maria Minuto,Carmela Scaramozzino,Giovanna Venuti


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