La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

Dott.ssa Maura Formisano

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "Dott.ssa Maura Formisano"— Transcript della presentazione:

1 Dott.ssa Maura Formisano
Analisi del rischio in Regione Campania Dott.ssa Maura Formisano Dirigente Unità di controllo di I livello Autorità di gestione del FESR Campania

2 conformemente al principio della sana gestione finanziaria
Autorità di Gestione Il Regolamento CE n. 1083/2006 all’art. 59 definisce l’Autorità di Gestione quale: Autorità pubblica o Organismo pubblico o privato, nazionale, regionale o locale, designato dallo Stato membro per la gestione e attuazione del Programma Operativo conformemente al principio della sana gestione finanziaria Il Regolamento CE n. 1083/2006 all’art. 60 definisce, inoltre, le funzioni dell’Autorità di Gestione: garantire che le operazioni destinate a beneficiare di un finanziamento siano selezionate conformemente ai criteri applicabili al Programma Operativo e siano conformi alle norme comunitarie e nazionali applicabili per l'intero periodo di attuazione; verificare che i prodotti e i servizi cofinanziati siano forniti e l’effettiva esecuzione delle spese dichiarate dai Beneficiari in relazione alle operazioni, nonché la conformità di tali spese alle norme comunitarie e nazionali. A tale scopo devono essere effettuate verifiche in loco di singole operazioni; le verifiche in loco possono essere svolte su base campionaria. Le verifiche svolte dall’Autorità di Gestione (o sotto la sua responsabilità) sono dette anche controlli di primo livello; garantire l’esistenza di un sistema informatizzato di registrazione e conservazione dei dati contabili relativi a ciascuna operazione svolta nell’ambito del Programma Operativo, nonché la raccolta dei dati relativi all’attuazione necessari per la gestione finanziaria, la sorveglianza, le verifiche, gli audit e la valutazione;

3 Autorità di Gestione garantire che i Beneficiari e gli altri Organismi coinvolti nell'attuazione delle operazioni mantengano un sistema di contabilità separata o una codificazione contabile adeguata per tutte le transazioni relative all'operazione, ferme restando le norme contabili nazionali; garantire che le valutazioni connesse alla sorveglianza dei Programmi Operativi svolte nel corso della programmazione, siano di natura operativa e siano svolte da esperti o Organismi, interni o esterni, funzionalmente indipendenti dalle Autorità di Gestione, di Certificazione e di Audit; stabilire procedure per far sì che tutti i documenti relativi alle spese e agli audit necessari per garantire una pista di controllo adeguata siano tenuti a disposizione della Commissione e della Corte dei conti per i tre anni successivi alla chiusura di un Programma Operativo e i tre anni successivi all'anno in cui ha avuto luogo la chiusura parziale;

4 garantire che l'Autorità di Certificazione riceva tutte le informazioni necessarie in merito alle procedure e verifiche eseguite in relazione alle spese ai fini della certificazione; guidare i lavori del Comitato di Sorveglianza e trasmettergli i documenti per consentire una sorveglianza qualitativa dell'attuazione del Programma Operativo, tenuto conto dei suoi obiettivi specifici; elaborare e presentare alla Commissione, previa approvazione del Comitato di Sorveglianza, i rapporti annuali e finali di esecuzione; garantire il rispetto degli obblighi in materia di informazione e pubblicità circa i programmi cofinanziati e le operazioni. Le informazioni sono destinate ai cittadini dell'Unione Europea e ai beneficiari allo scopo di valorizzare il ruolo della Comunità e garantire la trasparenza dell'intervento dei Fondi. trasmettere alla Commissione le informazioni che le consentano di valutare i grandi progetti.

5 I controlli di I livello
I controlli di I livello attengono alla verifica “che i prodotti e i servizi cofinanziati siano forniti e l’effettiva esecuzione delle spese dichiarate dai beneficiari in relazione alle operazioni, nonché la conformità di tali spese alle norme comunitarie e nazionali”; possono essere effettuate verifiche in loco di singole operazioni su base campionaria Art. 60 del Reg. CE n. 1083/2006 Le “verifiche che l’Autorità di Gestione è tenuta ad effettuare a norma dell’art. 60 del Reg. CE n.1083/2006 riguardano a seconda del caso, gli aspetti amministrativi, finanziari, tecnici e fisici delle operazioni”. Tali verifiche devono “accertare che le spese dichiarate siano reali, che i prodotti o servizi siano stati forniti conformemente alla decisione di approvazione, che le domande di rimborso del beneficiario siano corrette e che le operazioni e le spese siano conformi alle norme comunitarie e nazionali” Art. 13 del Reg. CE n. 1828/2006

6 Tipi di controllo: I controlli in corso di gestione Verifiche amministrative su base documentale Devono svilupparsi sulla totalità delle spese rendicontate dai Beneficiari (100%) Devono riguardare le rendicontazioni di spesa che accompagnano la domanda di rimborso da parte dei Beneficiari Devono essere effettuate precedentemente all’erogazione dei contributi. Verifiche per gruppi di operazioni Verifiche in loco di singole operazioni Possono essere effettuate su base campionaria per ogni Programma Operativo, purchè la dimensione del campione sia commisurata al livello di rischio identificato dall’Autorità di Gestione, con riferimento alla tipologia di beneficiari e di operazioni Il metodo di campionamento viene riesaminato ogni anno L’art. 13 del Reg. CE n. 1828/2006 inoltre stabilisce che l’Autorità di Gestione deve predefinire in forma scritta procedure e strumenti per l’effettuazione delle verifiche amministrative e in loco e deve tenere un archivio che contenga l’attività di controllo svolta, la data, l’esito della verifica e le misure adottate in relazione alle irregolarità rilevate.

7 VERIFICHE IN LOCO DI SINGOLE OPERAZIONI
devono essere svolte in maniera preventiva sia rispetto alla erogazione del contributo sia rispetto alla certificazione della spesa se la numerosità dei progetti è elevata è possibile procedere ad un campionamento delle operazioni da sottoporre alla verifica in loco; il campionamento ha per oggetto la spesa rendicontata ammissibile risultante dagli esiti delle verifiche amministrativo contabili eseguite in precedenza per ciascun gruppo di operazioni per poter definire il campione, l’Ufficio Controlli effettua un’analisi dei rischi finalizzata ad individuare diversi livelli di rischio associati alla spesa rendicontata ammissibile, in proporzione ai quali viene determinata l’ampiezza del campione da sottoporre a controllo “Linee Guida sui Sistemi di Gestione e Controllo per la Programmazione ” predisposte dal MEF - RGS - IGRUE Regione Siciliana

8 L’analisi dei rischi si basa su
(inherent risk o rischio intrinseco) rappresenta il rischio di irregolarità associato alle caratteristiche intrinseche delle operazioni quali la complessità organizzativa o procedurale, la tipologia di beneficiario, ecc CR (control risk o rischio di controllo interno) rappresenta il rischio che i controlli eseguiti dallo stesso organismo responsabile delle operazioni (e quindi gli autocontrolli del beneficiario) non siano efficaci nell’individuazione delle irregolarità o errori significativi La rischiosità dei diversi macroprocessi prende in considerazione i seguenti fattori: numero di attività previste nel macroprocesso numerosità e consistenza di documenti contabile a supporto delle attività numero dei soggetti coinvolti e dei livelli di responsabilità In base a tali elementi vengono individuati diversi livelli di rischiosità: alta, media, bassa I rischi gestionali possono inoltre essere associati alla tipologia di beneficiari. La rischiosità in questo caso è legata al carattere pubblico/privato del beneficiario

9 L’organizzazione dei controlli

10 L’organizzazione dei controlli
Al fine di rispondere alla necessità di accelerare la spesa, rendere più efficaci ed omogenei i controlli e più puntuale il monitoraggio nonché di recepire le indicazioni fornite dalla Commissione Europea nel corso delle Missioni di audit svolte sul programma da ottobre 2010, l’Autorità di Gestione (di seguito anche AdG) del POR Campania FESR 2007/2013 ha previsto un modello di governance accentrato con la costituzione di una specifica struttura denominata “Unità centrale per i controlli di primo livello”, individuando Aree di intervento omogenee (da intendersi quale aggregazione di Obiettivi operativi) sia per il contenuto delle iniziative progettuali cofinanziabili sia per le procedure e modalità di attivazione ed attuazione degli interventi.

11 L’organizzazione dei controlli
In particolare l’Ufficio controlli di I livello prevede la seguente composizione: un Responsabile dei Controlli di I livello, individuato all’interno dell’AGC 09 con qualifica di dirigente, con responsabilità di coordinamento dei singoli Referenti dei controlli di I livello; cinque Referenti dei team controlli di I livello, individuati all’interno dell’Area di riferimento dell’AdG con qualifiche di funzionari, preposti al coordinamento di singoli gruppi di lavoro (team) con funzioni operative di controllo su singole Aree di intervento. Tutto il personale facente parte dell’Ufficio controlli di I livello sarà nominato con Decreto Dirigenziale dell’AdG ed individuato, dai singoli coordinatori delle AGC, tenendo conto che non sia coinvolto in attività di gestione e/o di attuazione del POR.

12 Progetto ETICA: Piano di lavoro Campania 2011
Linea 1. Analisi del rischio etico Obiettivi Progettazione e sperimentazione di metodologie di risk assessment per comprendere, attraverso la mappa del rischio, le criticità etiche presenti e individuare le soluzioni di intervento più idonee a migliorarne l’integrità e l’affidabilità nella gestione dei Fondi FESR

13 Progetto ETICA: Piano di lavoro Campania 2011
Linea 1. Analisi del rischio etico Attività Mappatura dei processi che fanno capo alla gestione dei fondi FESR, verificando tutte le strutture coinvolte nelle fasi di controllo, attraverso l’analisi della documentazione, l’identificazione e la valutazione dei rischi e la definizione di strategie per la definizione del rischio

14 Progetto ETICA: Piano di lavoro Campania 2011
Linea 1. Analisi del rischio etico Destinatari I responsabili della procedura di controllo di I livello, autorità di audit e certificazione del fondi FESR Strumenti: Mappa del rischio e checklist Risultati prefissi: Una più efficace prevenzione dei rischi associati alla gestione dei fondi FESR

15 Analisi del rischio etico
Regione Campania : risultati raggiunti I risultati conseguiti a seguito della prima fase operativa costituisce la base per verificare dove si annidano le criticità nella gestione dei Fondi FESR per meglio tarare i controlli in loco e attuare iniziative specifiche che richiedono interventi mirati a garanzia dell’eticità e dell’affidabilità della gestione dei bandi di gara e gli appalti finanziati dal FESR Campania.


Scaricare ppt "Dott.ssa Maura Formisano"

Presentazioni simili


Annunci Google