La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

Definizione di Igiene e principi di Epidemiologia 2) 23/10/07

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "Definizione di Igiene e principi di Epidemiologia 2) 23/10/07"— Transcript della presentazione:

1 Definizione di Igiene e principi di Epidemiologia 2) 23/10/07
Prof Gianluca Perseghin 10 lezioni Esame orale a partire da Febbraio 2008 Libro di testo: Igiene Generale della Scuola e dello Sport di A Boccia e G Ricciardi Idelson-Gnocchi Ed 1) 16/10/07 Definizione di Igiene e principi di Epidemiologia 2) 23/10/07 Epidemiologia malattie infettive 3) 30/10/07 Epidemiologia malattie cronico degenerative: Obesità 4) 6/11/07 Malattie cardiovascolari e diabete 5) 13/11/07 Tumori 5) 13/11/07 Epidemiologia dello sport 6) 20/11/07 Alimentazione e sport 7) 27/11/07 Infortuni nello sport e osso 8) 4/12/07 Igiene negli impianti sportivi 9) 11/12/07 Impianti natatori artificiali 10) 18/12/07 Tutela sanitaria delle attività sportive e il doping nello sport

2 Definizioni L’Igiene è la disciplina medica che ha come obiettivo la tutela e promozione della salute umana Cos’è la salute umana?: “un completo stato di benessere psichico, fisico, sociale e non solamente assenza di malattie o di menomazioni” OMS 1948

3 Ruolo dell’Igiene Individuare i possibili fattori di benessere che conferiscano resistenza alle noxae patogene Individuare e correggere i fattori causali delle malattie, il loro meccanismo d’azione, i fattori che ne predispongono la diffusione

4 Obiettivo dell’Igiene
Pone al centro dell’attenzione non il singolo individuo malato ma la collettività Non predispone cure e riabilitazione ma si prefigge di mantenere e promuovere lo stato di salute dell’uomo sano

5 Obiettivo dell’Igiene
Non utilizza quindi le metodiche della medicina clinica Utilizza metodiche di laboratorio e demografiche statistiche

6 La promozione della salute ruolo del livello di educazione
20 40 60 80 prevalenza (%) Ipertensione obesità fumo alcohol sedentarietà no scolarizzazione scolarizzazione

7 La promozione della salute
Non si deve aspettare la manifestazione sintomatica della malattia Bisogna prevenirla Risparmio di costi umani, economici e sociali

8 La promozione della salute
Educazione sanitaria: creazione nella popolazione di coscienza sanitaria diffondendo le misure atte a mantenere e promuovere lo stato di salute Scopo: indurre modifiche del comportamento della popolazione tramite Informazione: vera, completa, chiara, comprensibile Accettazione del messaggio: dipende dal background culturale ma anche dalle risorse

9 La promozione della salute
Intervento di educazione sanitaria Fase conoscitiva: individuare il bisogno della popolazione Fase di programmazione: individuare gli obiettivi in funzione delle risorse e metodi Fase operativa: eseguire intervento programmato Fase valutativa: verifica dell’impatto ottenuto

10 La promozione della salute
Prevenzione Primaria: individuare i soggetti predisposti e minimizzare i fattori di rischio Secondaria: individuare i soggetti colpiti (screening e diagnosi precoce) Terziaria: impedire complicanze e/o recidive e facilitare riabilitazione

11 Principi di epidemiologia
Studio della popolazione allo scopo di Comprendere le cause di una patologia Fornire elementi per programmazione, organizzazione e gestione di interventi sanitari

12 Principi di epidemiologia
Indagini epidemiologiche Indagini descrittive Indagini analitiche Indagini sperimentali

13 1) Indagine descrittiva
Descrive la distribuzione di condizioni fisiologiche o patologiche Localizzazione geografica (dove?) Andamento nel tempo (quando?) Caratteristiche di chi si ammala (chi?)

14 1) Indagine descrittiva
Localizzazione geografica (dove?) Continente, regione, paese, città Ambiente rurale o urbano Ambiente interno o esterno Ambiente lavorativo

15 1) Indagine descrittiva
Andamento nel tempo (quando?) Annuale, stagionale, mensile, giornaliero periodi del giorno o fasi dell’esistenza

16 1) Indagine descrittiva
Caratteristiche di chi si ammala (chi?) Età, sesso, razza, occupazione, livello sociale, stato civile, stato nutrizionale

17 1) Indagine descrittiva
Si basano su statistiche correnti raccolte da organizzazioni istituzionalmente delegate a questo compito Ufficio Comunale (Anagrafe) Organizzazioni Sanitarie (cartelle cliniche) Specifiche Istituzioni (ISTAT, INPS) Malattie infettive (epidemie) Malattie cronico-degenerative (analisi dei fattori di rischio) Management sanitario: Allocazione delle risorse

18 2) Indagine analitica Verifica ipotesi (che emergono dagli studi descrittivi) e tenta di identificare i fattori causali Cerca di quantificare un rapporto di associazione tra un sospetto fattore causale e una patologia, nonché i potenziali mezzi di controllo e prevenzione Studi trasversali Studi caso-controllo Studio a coorte

19 2a) Studi trasversali Descrive un fattore di rischio o una malattia nel presente (lo fotografa in uno specifico istante) Permette di stabilire la “prevalenza” di malattie e quindi di valutare l’allocazione delle risorse da parte delle Autorità Sanitarie

20 2b) Studi caso-controllo
Disegnati per stabilire associazioni causali tra i fattori di rischio di una patologia Si mettono a confronto 2 gruppi di soggetti Gruppo 1: i casi (affetti dalla patologia) Gruppo 2: i controlli (praticamente identici ai casi per caratteristiche quali sesso, età, condizioni economico-sociali ma che non sono affetti dalla patologia)

21 2b) Studi caso-controllo
Di solito è retrospettivo Si parte da una condizione di malattia e guardando al passato (documentazione clinica, interviste, questionari) si cerca di individuare delle differenze tra il gruppo di studio e il gruppo di controllo

22 2c) Studi “a coorte” Anche in questo caso disegnati per stabilire associazioni causali tra i fattori di rischio di una patologia Si mettono anche in questo caso a confronto 2 gruppi di soggetti Gruppo 1: i casi (affetti dalla patologia) Gruppo 2: i controlli (praticamente identici ai casi per caratteristiche quali sesso, età, condizioni economico-sociali ma che non sono affetti dalla patologia)

23 2c) Studi “a coorte” L’approccio però è prospettivo o longitudinale
In medicina è evidenza estremamente solida per valutare l’efficacia di trattamenti (il gruppo 1 riceve la terapia di cui si vuole stabilire l’effetto il gruppo 2 riceve il placebo o la terapia standard attualmente disponibile)

24 3) Indagine sperimentale
Verificare e validare l’associazione causa-effetto tra fattore di rischio e patologia misurare gli effetti sulla collettività di interventi misurare gli effetti si servizi idonei alla prevenzione, cura e riabilitazione

25 3) Indagine sperimentale
Su animali Sull’uomo Volontari Popolazione Gruppo di ammalati Condizioni: Non controllate (calamità naturale) Controllate Pieno rispetto dell’Etica Medica (principi e regole che devono guidare i medici nell’esercizio della professione)

26 3) Indagine sperimentale
Fase I: esperienze sugli animali Fase II: Esperienza su volontari (caratteristiche relative alla tossicità, farmacocinetica e farmacodinamica) Fase III: su malati (per stabilire effetto terapeutico) Fase IV: (post marketing) su pazienti per gli hardpoints e eventi avversi

27 Riduzione dell’incidenza del diabete di tipo 2 con intervento sullo stile di vita vs. farmaci
Diabetes Prevention Program Research Group NEJM 346:393, 2005

28 Reduction in the Incidence of Type 2 Diabetes
with Lifestyle Intervention or Metformin Diabetes Prevention Program Research Group NEJM 346:393, 2005

29 MISURE di FREQUENZE Proporzione
Rapporto tra individui con una caratteristica specifica nell’intera popolazione (pazienti con diabete nell’intera popolazione): 6% Tasso Simile alla proporzione ma tiene in considerazione il fattore tempo

30 MISURE di FREQUENZE Prevalenza
Numero di casi ad una specifica data/numero di soggetti della popolazione alla stessa data Fotografa (trasversale) un momento storico Incidenza Misura il numero di nuovi casi in uno specifico intervalo di tempo (1 anno) Numero di nuovi casi/numero di soggetti della popolazione nell’unità di tempo

31 MISURE di RISCHIO Rischio relativo
Incidenza negli esposti al rischio / incidenza nei non esposti al rischio Se > 1 la malattia è più frequente in quelli esposti al rischio Rischio attribuibile (Incidenza negli esposti al rischio - incidenza nei non esposti) / Incidenza negli esposti al rischio Rischio assoluto Probabilità osservata o calcolata di un evento


Scaricare ppt "Definizione di Igiene e principi di Epidemiologia 2) 23/10/07"

Presentazioni simili


Annunci Google