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IL SETTORE ELETTRICO E’ SOTTOPOSTO NUMEROSI ENTI NORMATORI

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Presentazione sul tema: "IL SETTORE ELETTRICO E’ SOTTOPOSTO NUMEROSI ENTI NORMATORI"— Transcript della presentazione:

1 IL SETTORE ELETTRICO E’ SOTTOPOSTO NUMEROSI ENTI NORMATORI
A.1.2 GLI ENTI NORMATORI IL SETTORE ELETTRICO E’ SOTTOPOSTO NUMEROSI ENTI NORMATORI

2 LEGGI Insieme di disposizioni legislative emanate dal Parlamento.
Insieme di decreti emanati dalla Presidenza della Repubblica e circolari e regolamenti emanati dai vari Ministeri competenti. L’osservanza delle leggi è obbligatoria.

3 L’osservanza delle Norme non è obbligatoria.
Insieme di disposizioni tecniche, riguardanti i materiali elettrici, gli impianti elettrici e le apparecchiature elettriche, emanate da appositi Enti nazionali e internazionali. L’osservanza delle Norme non è obbligatoria.

4 La certificazione può essere obbligatoria o volontaria.
Procedura con la quale viene attestata la conformità di un prodotto alle norme di buona tecnica. Può essere eseguita direttamente dal fabbricante del prodotto o da un ente indipendente. La certificazione può essere obbligatoria o volontaria.

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6 A.1.3 CEI Il CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano) nasce nel per opera dell’AEI (Associazione Elettrotecnica Italiana); rifondato nel 1946 con il contributo anche del CNR, rappresenta in Italia l’ente normatore del settore elettrico ed elettronico. Trova un riconoscimento da parte della legge 186 del 1968 che garantisce che gli impianti eseguiti seguendo la norma CEI sono a regola d’arte.

7 COMITATI TECNICI TAB. A1.1 CT0 APPLICAZIONE DELLE NORME..
CT 17 GROSSA APPARECCHIATURA CT64 IMPIANTI EL UTILIZZATORI BT CT 81 PROTEZIONE FULMINI ….. ….

8 CEI - Articolazione “CT 3”
CT 3 “segni grafici” CT CT NORME SC 3A “segni grafici per schemi” SC 3B SC 3C GL 1 “per impianti di energia” GL GL NORMA

9 A.1.4 IEC E CENELEC L’IEC ha sede a Ginevra, è un ente normatore a cui aderiscono 70 Paesi; Il Cenelec ha sede ha Bruxelles aderiscono 30 Paesi europei. Ha il compito di armonizare le norme a livello europeo.

10 MARCHI DI CONFORMITÀ Contrassegno CEI Marchio IMQ Marcatura CE
CERTIFICAZIONE Marchio IMQ Marcatura CE

11 MARCHI Contrassegno CEI

12 ENEC European Norms Electrical Certification. I requisiti essenziali di conformità alle norme CEE sono certificati dal marchio CE ( legge 791/1977) da apporre sull’imballaggio, sul prodotto e sulle istruzioni d’uso.

13 MARCHIO CE Direttiva BT ( fino a 1000V in alternata)
E’ obbligatorio l’uso di materiale marchiato CE

14 A.1.6 Leggi e riferimenti legislativi
Breve sintesi

15 Legge 1 marzo 1968, n. 186 (solo due articoli)
Articolo 1: “Tutti i materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici devono essere realizzati a regola d’arte”. Articolo 2: “I materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici realizzati secondo le Norme del Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI) si considerano costruiti a regola d’arte”.

16 Legge 791/1977 Direttiva europea BT
Il materiale elettrico deve possedere garanzie di sicurezza Obbligo del marchio CE

17 Legge 46/90 e dpr 447/91 l'installazione, la trasformazione, l’ampliamento e la manutenzione degli impianti elettrici doveva essere eseguita solo ed esclusivamente da “soggetti abilitati" - (imprese regolarmente iscritte nel Registro delle Imprese, il cui imprenditore fosse in possesso di determinati requisiti tecnico professionali). Inoltre prescriveva che tutti gli impianti, anche quelli costruiti prima dell’anno 1990, fossero opportunamente adeguati alle Norme C.E.I. Per effettuare manutenzione ad un impianto elettrico si era tenuti a rivolgersi ad una ditta autorizzata, che, terminato il lavoro, era tenuto a rilasciare al committente una "dichiarazione di conformità", ossia un documento in cui la ditta installatrice si assume la responsabilità dell’esecuzione corretta del lavoro commissionato (corredato, se del caso, dagli allegati obbligatori stabiliti dalla Legge 46/90).

18 DM n. 37/2008 (ex 46/90) estende il campo di applicazione a qualsiasi destinazione d'uso degli edifici (sia privati che pubblici) e alle aree di pertinenza (es.: cortili, aree parcheggio, ecc.) classifica diversamente gli impianti: a) impianti di produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione, utilizzazione dell’energia elettrica, impianti di protezione contro le scariche atmosferiche, nonché gli impianti per l’automazione di porte, cancelli e barriere b) impianti radiotelevisivi, le antenne e gli impianti elettronici in genere c) impianti di riscaldamento, di climatizzazione, di condizionamento e di refrigerazione di qualsiasi natura o specie, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e delle condense, e di ventilazione ed aerazione dei locali d) impianti idrici e sanitari di qualsiasi natura o specie e) impianti per la distribuzione e l’utilizzazione di gas di qualsiasi tipo, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e ventilazione ed aerazione dei locali f) impianti di sollevamento di persone o di cose per mezzo di ascensori, di montacarichi, di scale mobili e simili g) impianti di protezione antincendio

19 DM n. 37/2008 (ex 46/90) HA SOSTITUITO LA 46/90
1-rende più selettivi i requisiti di qualificazione professionale 2-richiede di depositare la Dichiarazione di Conformità DICO presso lo Sportello Unico per l'Edilizia del Comune dove è ubicato l'immobile in cui è installato l'impianto (anziché essere inviata alla Camera di Commercio) 3-maggiora le sanzioni in caso di inosservanza. 4-Il progetto è sempre obbligatorio

20 LA LEGISLAZIONE (sulla sicurezza)
Costituzione Dà il massimo risalto al “lavoro” come sancito nell’art 1: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro” Gli articoli 2, 32, 35, e 41 affermano la salvaguardia della persona umana in materia di igiene e sicurezza Codice Civile Art 2087 Tutela delle condizioni di lavoro (obbligo dell’imprenditore) Art 2043 Risarcimento per fatti illeciti (Chi cagiona un danno lo deve risarcire) Art 2050 Responsabilità per l’esercizio di attività pericolose Art 2051 Danno causato da cosa in custodia Art 2055 Responsabilità solidale

21 Codice Penale Art 582 Lesioni penali
Art 583 Circostanze aggravanti. La sanzione varia in funzione della sua gravità Art 589 Omicidio colposo Art 590 Lesioni penali colpose Art 437 Omissione dolosa di cautele antinfortunistiche Art 451 Omissione colposa di cautele antinfortunistiche

22 Legge fondamentale D.Lgs. 81/2008
DL 626/94 regolamentare la sicurezza sui luoghi di lavoro. Il decreto non fu il primo a regolamentare la sicurezza nei luoghi di lavoro, normata sin dagli anni cinquanta, DPR 547/55, dando una forma organica alle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, pur non abrogandole formalmente. Il D.Lgs. n. 626/94 è stato completamente trasfuso nel cosiddetto Testo Unico Sicurezza Lavoro (D.Lgs. 81/2008),

23 Chi controlla ?

24 + i destinatari di obblighi di prevenzione Datore di Lavoro Dirigenti
Preposto Lavoratori + Medico competente Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) Addetti alle emergenze


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