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per l’area metropolitana

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Presentazione sul tema: "per l’area metropolitana"— Transcript della presentazione:

1 per l’area metropolitana
Paolo Verri Associazione Torino Internazionale Torino. Un piano strategico per l’area metropolitana

2 Torino: una città che cambia
Il contesto del Piano strategico: Torino sta vivendo una fase di profonda trasformazione economica, urbanistica, culturale La città di Torino vive una fase di trasformazione profonda, sia dal punto di vista economico, che sociale. Una trasformazione che si evidenzia a livello urbanistico, simboleggiata da alcuni grandi interventi. Le sfide per il 21° secolo sono numerose: l’industria non sarà più l’unico settore di sviluppo dell’area torinese, ed è necessario passare dall’industria del passato a quella del futuro, cambiare l’immagine della città, per turisti e cittadini, integrare l’area metropolitana nel sistema internazionale, migliorare la coesione sociale.

3 Da capitale politica a industriale
Dopo essere stata la prima capitale di Italia, Torino è stata la città industriale italiana per eccellenza. Una società ad economia centrata sull’industria, sulla meccanica e sull’auto in particolare Torino ha una lunga storia alle spalle: è stata la prima capitale di Italia, dopo aver guidato il processo di unificazione nazionale ed è stata la città industriale italiana per eccellenza, il motore produttivo dello sviluppo nazionale. Per molti decenni è stata una società ad economia nettamente centrata dell’industria, sulla meccanica e sull’auto in particolare: a metà degli anni settanta i dipendenti dell’industria erano più della metà della popolazione attiva.

4 Torino città industriale: alcuni dati
Addetti all’industria sulla popolazione attiva: % ,3% ,5% Nel 1975 Gli addetti alla produzione FIAT sono Nel 1981 il settore dell’industria a Torino pesa 6 volte di più che nel resto d’Italia. Tra il 1980 e il 1990 Persi posti di lavoro, quasi 5 milioni di mq di aree industriali dismesse Con la fine del fordismo la città ha dovuto affrontare un eccezionale processo di ristrutturazione e alcuni momenti difficili, dovuti alle agitazioni e ai conflitti sociali determinati dalla diminuzione dell’occupazione nella grande industria. Due dati sintetici: 40 mila posti di lavoro perduti in un decennio (per lo più lavoratori con bassa qualifica professionale), quasi 5 milioni di mq di aree industriali dismesse. Nel 2003 Torino è un’area con una forte identità industriale addetti all’industria addetti al terziario Disoccupazione scesa dal 12 al 6.5%, Ict 1° settore

5 Rispondere alla crisi FATTORI CRUCIALI
A partire dagli anni ’90 la città ha avviato una riflessione sulla sua identità, per identificare nuove direzioni di sviluppo e riproporsi come una delle capitali regionali d’Europa. FATTORI CRUCIALI Cambiamenti nel sistema politico, elezione diretta del Sindaco, nuova leadership La svolta si può collocare alla fine degli anni ‘80, grazie ad una rinnovata attenzione allo sviluppo, soprattutto economico, sociale, culturale, e alla progettazione per il futuro, che potesse permettere di superare la crisi della deindustrializzazione. Elementi cruciali che hanno permesso questa fase di progettazione sono i cambiamenti intercorsi nel sistema politico nazionale (tangentopoli e mani pulite), le riforme delle autonomie locali,l’elezione diretta del sindaco, che ha permesso la formazione di una più forte leadership urbana. Inoltre la condizione di crisi ha offerto alla città e alle istituzioni regionali la possibilità di inserirsi nel quadro degli interventi comunitari a favore delle aree a declino industriale, attingendo risorse finanziarie e know how tecnico dai diversi programmi di cooperazione. In questo contesto un ruolo importante per l’area torinese hanno svolto i Documenti Unici di Programmazione delle aree Obiettivo 2, programmi cofinanziati dai Fondi strutturali che, pur non essendo direttamente inerenti le aree urbane, possono prevedere interventi di recupero urbano. Il totale dei finanziamenti ottenuti grazie ai programmi comunitari per la Regione Piemonte è di 3190 milioni di Euro, di cui 1100 nella sola area torinese. Unione europea: inserimento della città nelle aree Obiettivo 2. 1100 milioni di euro per interventi di recupero urbano ( )

6 missione obiettivo metodo
Il Piano strategico missione Dare alla città un nuovo ruolo nel contesto internazionale obiettivo Promuovere la città e l’area metropolitana attraverso l’elaborazione di un progetto di sviluppo integrato metodo Coinvolgere gli attori, economici, politici e sociali nell’elaborazione della visione e nella definizione delle strategie e dei progetti. La città ha avviato il piano strategico con l’obiettivo di coinvolgere tutti gli attori del sistema locale nella costruzione di un percorso di sviluppo condiviso che identificasse obiettivi e azioni da raggiungere per migliorare il ruolo di Torino nel contesto internazionale, promuovendola dal punto di vista economico e sociale.

7 ELABORARE UNA VISIONE PER IL FUTURO
Gli elementi chiave imprenditoriali culturali sociali FARE SISTEMA CON GLI ATTORI ELABORARE UNA VISIONE PER IL FUTURO Piano strategico

8 La visione strategica Le risorse su cui investire
Torino metropoli europea Le risorse su cui investire Torino ingegnosa città del fare e del saper fare Torino che sa scegliere: l’intelligenza del futuro e la qualità della vita La capacità tecnologica è una risorsa sulla quale investire, nella valorizzazione delle competenze dell’area e nella promozione dello sviluppo futuro. Torino, una metropoli meglio posizionata in Europa che, grazie alle vocazioni tradizionali, investe sul futuro per migliorare la qualità della vita.

9 Il processo di costruzione del Piano- gli attori
Comune di Torino Forum per lo sviluppo ITP Turismo Torino Consiglio Consultivo Comitato di coordinamento Comitato Scientifico Internazionale Gruppi di lavoro

10 Un percorso circolare di interazione
Comitato Scientifico Comitato di Coordinamento elaborazione e messa in forma delle proposte formati da esperti e addetti ai lavori Forum per lo Sviluppo sottoscrizione e indirizzo politico rappresentanti attori politici, economici e culturali Gruppi di lavoro formulano le proposte partecipazione ampia, coordinati da persone competenti esterne alla P.A. Il percorso di definizione del piano strategico, primo in Italia, è stato attivato nel 1998 dal sindaco della Città di Torino e ha mobilitato circa 1000 persone in due anni, attraverso gruppi di lavoro, consultazioni pubbliche, incontri tematici, avviando un processo partecipato e di collaborazione pubblico-privato, grazie all’impegno e alla collaborazione delle istituzioni e degli attori politici, economici, sociali e culturali dell’area metropolitana. Sono stati coinvolti dal piano strategico: gli enti locali dell’area metropolitana, le agenzie di sviluppo, le associazioni di categoria, i sindacati, il mondo dell’associazionismo e del terzo settore, gli operatori culturali, le fondazioni bancarie, le principali imprese, gli ordini professionali operanti nell’area torinese.

11 Lo schema del Piano 1 Visione strategica di Torino al 2011
linee strategiche 20 obiettivi 84 azioni Sei linee strategiche, 20 obiettivi e 84 azioni costituiscono l’ossatura del Piano strategico Torino internazionale, che ha come sistema territoriale di riferimento un’area di circa due milioni di abitanti.

12 Il Piano strategico Le linee strategiche
Integrare l’area metropolitana nel sistema internazionale Le linee strategiche Costruire il governo metropolitano Sviluppare formazione e ricerca come risorse strategiche Promuovere imprenditorialità ed occupazione Promuovere Torino come città di cultura, turismo, commercio e sport Migliorare la qualità urbana

13 Le Olimpiadi 19 giugno 1999 Torino è designata sede dei
Giochi Olimpici Invernali del 2006 Le Olimpiadi rappresentano un potente motore per il Piano: l’occasione per scandire e accelerare le trasformazioni Permettono di convogliare risorse per i grandi progetti, aumentano la visibilità dell’A.M., per uno sviluppo integrato tra città e montagna (progetto Torino Città delle Alpi) In questo scenario si inseriscono con un ruolo di primo piano le Olimpiadi invernali Torino 2006, che rappresentano il motore delle trasformazioni indicate dal Piano strategico, un’occasione importante di realizzazione delle scelte progettate, infrastrutturali, culturali, economiche e di promozione della pratica sportiva e la possibilità promuovere la città a livello internazionale.

14 Costituzione dell ’Associazione Torino Internazionale
Obiettivo trasversale del Piano il sostegno all’attuazione di forme di governance, proseguendo il percorso attivato di coinvolgimento degli attori e partecipazione Organizzazione di una struttura di implementazione e monitoraggio del Piano stesso PUNTI CHIAVE Riconoscere il valore della partecipazione dei diversi soggetti attraverso un soggetto autonomo e di rappresentazione paritaria

15 120 Soci pubblici e privati

16 120 Soci pubblici e privati

17 I compiti dell’Associazione
Coordinamento e monitoraggio delle iniziative proposte dal Piano strategico Sostegno alla progettazione di nuove iniziative Coinvolgimento degli attori e comunicazione del Piano strategico

18 Un percorso circolare costante
Comitato Scientifico Comitato di Coordinamento elaborazione delle proposte, riflessione e stimolo alla progettualità Assemblea dei Soci sottoscrizione e indirizzo politico rappresentanti attori politici, economici e culturali Struttura organizzativa agile Gruppi di lavoro formulano le proposte Tavoli di lavoro identificano azioni operative Comunicazione

19 Un Piano in evoluzione Piano strategico in evoluzione
Raccolta di informazioni dal territorio Azioni strategiche: - nascita di strutture ad hoc - attivazione di progettualità specifiche coinvolgimento dei soggetti decisori Incontri mirati ’attuazione del Piano ’attuazione del Piano Gruppi di lavoro Monitoraggio Si evidenziano nuovi problemi, nuove esigenze

20 nel sistema internazionale
L’attività dell’Associazione per linee strategiche Linea strategica 1 Integrare l’area metropolitana nel sistema internazionale Coordinatore: Mario Carrara, Presidente società di gestione dell’aeroporto di Torino Caselle Attivato un tavolo di lavoro per il coordinamento delle relazioni internazionali dell’area metropolitana Realizzato progetto per la definizione di un piano sull’Arredo Urbano e sulla qualità architettonica delle trasformazioni Un gruppo di lavoro sulla comunicazione e promozione della città Una ricerca sull’Integrazione tra Alta Velocità, Passante ferroviario e aeroporti di Caselle e Malpensa Ricerca di benchmarking “Torino nella competizione europea” Proposta per nuovo ruolo di Stura

21 L’attività dell’Associazione per linee strategiche
Linea strategica 2 Costruire il governo metropolitano Coordinatore: Giuseppina Desantis, Assessore bilancio e progetti europei della Provincia di Torino Torino Internazionale fa parte insieme al Comune di Torino e alla Provincia di Torino della Segreteria tecnica della Conferenza Metropolitana Promozione di incontri con i sindaci di Area metropolitana su temi diversi Realizzazione di una mappa delle progettualità di area metropolitana, attraverso il dialogo diretto con i promotori, consultabile on-line (contiene 250 progetti)

22 Sviluppare formazione
L’attività dell’Associazione per linee strategiche Linea strategica 3 Sviluppare formazione e ricerca come risorse strategiche Coordinatore: Arnaldo Bagnasco, professore Università degli Studi Commissionata una ricerca: “Torino come polo sanitario di eccellenza” Attivato un percorso per il censimento delle esperienze di formazione e ricerca di eccellenza Coordinato il Comitato Promotore del “Salone dei Mestieri e delle Professioni”, la cui prima edizione si è svolta nel gennaio 2003 ( visitatori) Tavolo di lavoro per un progetto di miglioramento della formazione di base in inglese e informatica in vista delle Olimpiadi

23 L’attività dell’Associazione per linee strategiche
Linea strategica 4 Promuovere imprenditorialità e occupazione Coordinatore: Carlo Callieri, vicepresidente Compagnia di San Paolo Promosso e coordinato il progetto “Torino Wireless” per l’investimento nel settore delle ICT. Firmato un Patto tra 18 soggetti (governo, enti locali, fondazioni bancarie, aziende) per l’implementazione di un “distretto” sul wireless (140 milioni di euro) Attivato un percorso per la promozione del design come eccellenza dell’area metropolitana Promosso comitato Torino Automotive per il potenziamento della ricerca al sostegno delle PMI automotive locali Proposto insediamento a Torino segreteria internazionale ICSID e Academy EPO

24 L’attività dell’Associazione per linee strategiche
Linea strategica 5 Promuovere Torino come città di turismo, cultura, commercio e sport Coordinatore: Alberto Vanelli, Direttore Settore Beni culturali Regione Piemonte Attivato un tavolo di lavoro per lo sviluppo del settore congressuale e fieristico a Torino Coordinato il processo decisionale per la costruzione di un Science Center, luogo della divulgazione scientifica Promossa una ricerca sul tema dell’e-commerce Costante attività di coordinamento con il comitato Organizzatore delle Olimpiadi Invernali Organizzato un convegno sul tema del rapporto tra Università e Sport

25 L’attività dell’Associazione per linee strategiche
Linea strategica 6 Migliorare la qualità urbana Coordinatore: Aldo Romagnolli, Presidente Confcooperative Attivato un gruppo di lavoro sul tema della formazione per il Terzo Settore Avviato un gruppo di lavoro sul tema degli spazi verdi nella città e nell’area metropolitana costante coordinamento con il percorso di Agenda 21 elaborato dalla Provincia di Torino e con il Progetto Periferie del Comune di Torino Una newsletter mensile di aggiornamento su temi ambientali consultabile on-line

26 L’apertura europea Contatto costante con alcune
realtà urbane di riferimento della città: Barcellona, Glasgow, Lione Partecipazione a reti internazionali LUCI (Lighting Urban Community Int.) e a progetti di ricerca europei PLUS (Participation, Leadership, Urban Sustainability Esigenza di modificare il carattere Torinocentrico della prima fase del piano strategico

27 Gli strumenti di comunicazione
Rivolta soprattutto a addetti ai lavori e rappresentanti attori coinvolti Il sito internet: Una newsletter bimestrale: Tam Tam Torino e area metropolitana Incontri pubblici: Città in progetto, Futuro Prossimo

28 nel centro città, due padiglioni gemelli
Atrium Torino nel centro città, due padiglioni gemelli per raccontare le trasformazioni urbane e le Olimpiadi. Un centro di informazione e di accoglienza permanente sul rinnovamento della città.

29 Atrium Torino Torino Internazionale ha ricevuto l’incarico di gestire e animare i padiglioni, nel quadro delle attività del Piano Strategico. Ha costituito allo scopo la Fondazione Atrium. Il sindaco ne è il Presidente.

30 Prime riflessioni per la valutazione del Piano
La partecipazione Dopo una fase di partecipazione intensa la città attraversa un momento in cui è più forte l’esigenza di realizzazione degli obiettivi. Come garantire la costanza di riflessione strategica? Come aumentare la vicinanza con i cittadini? Può il PIano ancora essere l’arena intermedia volontaria e palese tra politica, amministrazione e interessi privati? La leadership Nella fase iniziale il Sindaco ha preferito non far partecipare il Consiglio Comunale. E’ stato giusto? Dal 2001, i cambiamenti amministrativi al Comune di Torino e la congiuntura economica nazionale e locale hanno suscitato un rafforzamento della politica rispetto a forme di coinvolgimento tipiche della governance. E’ in atto una ridefinizione dei ruoli delle agenzie specializzate?

31 Alcuni nodi critici Il contesto L ’organizzazione
Dopo 4 anni dalle prime riflessioni sul piano strategico, è mutato il contesto economico, politico e sociale della città e dell’area metropolitana. Come integrare i mutamenti nelle prospettive del Piano strategico? L ’organizzazione L’esperienza di Torino Internazionale rimane sperimentale e per questo necessita continue riflessioni sulla missione, il ruolo e le attività da svolgersi. Per consolidarsi è divenuta ora agenzia di sviluppo, ora piattaforma di spin off tematici. E’ stata la via giusta? O si è creato solo un altro soggetto locale? Inoltre, come attuare un monitoraggio efficace di azioni complesse con risultati a medio periodo?

32 Ipotesi per l’evoluzione del Piano
Valutazione del Piano Autunno 2003: è stato avviato un processo di revisione del Piano, che coinvolge il comitato Scientifico dell’Associazione, esperti, accademici. Sono stati programmati 4 filoni di indagine-discussione: sviluppo economico pianificazione territoriale politiche sociali conoscenza, sviluppo tecnologico e cultura.

33 Revisione del Piano Un secondo piano? La revisione del Piano consentirà di valutare l’efficacia del Piano come strumento di governance e l’attuazione delle azioni, ipotizzando nuove prospettive per l’elaborazione del secondo Piano. Un grande convegno nella prima metà del 2004 dovrebbe sancire il passaggio dal primo al secondo piano.


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