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PROMO.S.SO Benessere e vita di quartiere Comporre i conflitti e promuovere i legami.

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Presentazione sul tema: "PROMO.S.SO Benessere e vita di quartiere Comporre i conflitti e promuovere i legami."— Transcript della presentazione:

1 PROMO.S.SO Benessere e vita di quartiere Comporre i conflitti e promuovere i legami

2 CONCORSO PREMIO PROGETTO DI PROMOZIONE E SOLIDARIETA’ SOCIALE ATTRAVERSO LA PRATICA DELLA MEDIAZIONE RELAZIONALE Edizione 2015 Promosso da: Con il sostegno di:

3 Le famiglie de “I bambini dell’est”: “Una comunità nella comunità” I bambini dell’Est CON.VI.VE.RE. La mediazione per alimentare i legami Comune di Vercelli La mediazione per alimentare i legami Cooperativa Sociale COSS Marche Hortus Armoniae Cooperativa Sociale Avvenire Sfida educativa e rapporti tra generazioni a Lampedusa Fondazione MondoAltro CondoMediamo Arti.co Impresa sociale Col-LEGHIAMOCI davvero! ACER – Azienda Casa Emilia Romagna COMUNITando Mediatori Senza Frontiere Portico Rete dei consiglieri Metropolitani Azienda Uls Bologna

4 I PROGETTI

5 Le famiglie de “I bambini dell’est”: ‘Una comunità nella comunità'

6 Le famiglie de “I bambini dell’est”: 'Una comunità nella comunità' Presentazione. La nostra professione di mediatrici ci ha portate in questi anni a conoscere realtà molto diverse fra loro. Grazie a differenti esperienze compiute sia in ambito familiare che comunitario, abbiamo sperimentato che la mediazione può avere davvero svariate applicazioni. Sul nostro territorio sono presenti delle associazioni che si occupano di adozioni ed affidi temporanei e che riescono a creare una vera e propria comunità, composta da famiglie affidatarie, figli in affido e operatori delle associazioni che gestiscono tutto il processo di affido. Siamo entrate in contatto con l'associazione 'I bambini dell'Est', presente sul nostro territorio milanese da dieci anni e che si occupa dell'affido temporaneo di minori ucraini a famiglie italiane. Abbiamo così deciso di proporre per il concorso istituito da MEDeS e finanziato dalla Fondazione San Zeno, un progetto di lavoro che prevede gruppi di parola con le famiglie riceventi per affrontare le difficoltà più diffuse all' interno della loro comunità.

7 Descrizione sintetica. L'idea da cui è nato il nostro progetto è innanzitutto una sfida che vede l'applicazione della mediazione in tutti i suoi ambiti, in quanto vogliamo occuparci di una comunità composta da famiglie che hanno il forte bisogno di confrontarsi ed aiutarsi reciprocamente nell'impegnativo percorso dell'affido temporaneo di una comunità di bambini ucraini. Dopo la valutazione del contesto e dei bisogni particolari dell’associazione, abbiamo considerato che i gruppi di parola possano essere la metodologia più adatta, in quanto permette ai genitori di aprirsi emotivamente e riconoscere i bisogni propri e quelli condivisi per costruire delle strategie che promuovano l’accoglienza dei ragazzi che arrivano in Italia.

8 Analisi dei problemi rilevati. La pratica dell’affidamento sta prendendo sempre più forza nel territorio italiano. Si presenta come alternativa importante all’adozione e come una possibilità per genitori e minorenni di costruire legami familiari. Tuttavia, tale dinamica presenta livelli di complessità che portano le famiglie a vivere dinamiche conflittuali difficili da gestire, sia per la mancanza di tempo da condividere come famiglia, sia per la discontinuità nell’educazione dovuta allo scontro tra il modello educativo italiano con quello ucraino. Cercando di far fronte alle problematiche più rilevanti e senza sottovalutare i componenti culturali che emergono in queste realtà, proponiamo di partire dalla gestione delle seguenti tematiche: 1) La gestione della lontananza durante i periodi in cui i minori tornano nel loro orfanotrofio in Ucraina, 2) La gestione dell'età adolescenziale e delle tematiche ad essa connesse, aggravate dalla situazione condivisa di essere bambini orfani nati e cresciuti in zona di guerra

9 3) Le difficoltà delle famiglie ospitanti che hanno altri figli propri e devono gestire il rapporto con loro e i ragazzi in affido temporaneo, 4) Le difficoltà degli ospitanti che non hanno figli propri e che per questo spesso finiscono 'ostaggio' dei ragazzi. Tali tematiche saranno trattate sotto la modalità dei gruppi di parola, lavorando con il Modello Relazionale-Simbolico e adattando le dinamiche al lavoro diretto con i genitori, permettendo così di utilizzare le strategie di mediazione di comunità, anche come ponte di arrivo ai minori ucraini tramite i genitori affidatari.

10 Obiettivo Generale Promuovere la mediazione relazionale nella comunità appartenente a “I Bambini dell’Est” per favorire la fiducia nelle famiglie e tra le famiglie che accolgono i minori provenienti dall’Ucraina. Obiettivi Specifici 1)Facilitare tramite la metodologia dei “gruppi di parola” l’espressione delle proprie difficoltà a quelle famiglie che pur scontrandosi con un conflitto non riescono ad ammettere di non riuscire a risolverlo. 2)Aiutare la comunità di bambini orfani ucraini ospitati in Italia ad avere maggiori opportunità di crescita, conforto e sostegno, attraverso la risoluzione di conflitti comuni agli ospitanti che, nonostante il continuo sostegno dell'associazione, spesso di sentono soli nell'affrontare tematiche invece comuni ad altre famiglie che vivono la stessa situazione. 3)Promuovere la ri-costruzione di reti di supporto all’interno dell’associazione tramite la condivisione delle esperienze vissute e la presentazione di nuove metodologie per affrontare le tematiche conflittuali.

11 Destinatari Destinatario è l'Associazione 'I bambini dell'Est', che si occupa di affido temporaneo di bambini ucraini orfani a famiglie italiane Si prevede un lavoro diretto con 4 gruppi di parola, ciascuno composto da 6 famiglie ospitanti. Si tratta di persone che hanno un reddito che permette loro di affrontare le spese per l'affido e il mantenimento dei ragazzi, ed un livello socioculturale vario. Il progetto è stato pensato in modo che le strategie costruite dal gruppo di parola alimentino dei nuovi legami a favore dei minori che arrivano alle famiglie ospitanti e a favore della rete di supporto tra famiglie con l’associazione. Si farà particolare attenzione alle differenze sociopolitiche, culturali ed economiche dei destinatari, cercando di promuovere la diversità come risorsa relazionale. Durata del progetto Il progetto è previsto per essere svolto fra il mese di ottobre 2015 e il mese di dicembre 2016. Si terranno in conto i periodi estivi e le tempistiche dell’associazione. Mesi di lavoro: dieci (vedere cronogramma allegato)

12 Piano esecutivo 1)Incontro con l'associazione per coordinare ed organizzare i gruppi di parola, selezionando le famiglie che hanno maggior bisogno, 2) Allestimento spazi e materiale per i gruppi di parola, 3)Primo gruppo di parola, 4)Secondo gruppo di parola, 5)Terzo gruppo di parola, 6)Quarto gruppo di parola, 7)Incontro con i membri dell'associazione 'I bambini dell'Est' per valutare insieme il risultato del lavoro svolto, 8)Stesura di un report per analizzare quanto fatto e poterlo riferire ad altri.

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23 Mediatori Senza Frontiere COMUNITAndo Gestione condivisa dei beni pubblici attraverso l’interazione tra Istituzioni e Comunità

24 Descrizione sintetica Un bimbo di Favaro da 2 anni chiede al sindaco, senza risultati, che siano reinstallati i giochi nel parco di Campalto per lo svago e la socializzazione della comunità. Dalle criticità riscontrate si evince l’esigenza di implementare l’interazione tra Istituzioni e Comunità; a tal fine un intervento di mediazione relazionale permetterebbe di implementare le competenze di gestione degli spazi comuni in un’ottica di responsabilità condivise. I risultati attesi sono: incrementare l’interazione e rendere autonoma la comunità nella co-gestione dei beni comuni. ________________ L ’ idea è nata dalla lettura del seguente articolo: Http://www.ilgazzettino.it/NORDEST/VENEZIA/mestre_campalto_nicola_altalen a_zappalorto/notizie/1282483.shtml

25 Analisi dei problemi rilevati  Dialogo tra Pubblica Amministrazione e Comunità: spesso le richieste dei cittadini vengono disattese per troppa burocrazia e per mancanza di risorse nel bilancio comunale destinate a queste tematiche. Nel nostro caso Nicola, questo il nome del giovane abitante, ha più volte formulato la sua richiesta al sindaco senza che si sia raggiunto il risultato sperato, cioè riavere nel parco le altalene e lo scivolo, tolti ‘momentaneamente’ per manutenzione e finora non sostituiti. Il piccolo Nicola, coadiuvato da suo nonno, ha scritto pure una lettera al Presidente della Repubblica, senza avere risposte. La lunga attesa dei tempi della burocrazia ha portato la comunità ad una sfiducia verso la P.A.  Spazi comuni e attrezzati per adulti e bambini: la richiesta dei bambini del quartiere di Campalto, nella municipalità di Favaro Veneto, è quella di riavere lo scivolo e le altalene nel parco. Si evince la necessità di spazi pubblici all’aperto in cui i bambini possano giocare liberamente e in sicurezza, in cui gli adulti possano rilassarsi e in cui la comunità tutta possa ritrovarsi e socializzare.  Soluzioni alternative e condivise dalla Comunità e dalla Pubblica Amministrazione: occorre promuovere processi di condivisione delle responsabilità nella gestione dei beni comuni, in modo da promuovere il senso del bene comune perchè di tutti e la cittadinanza attiva. Si riscontra a tal proposito la mancanza di interventi che facilitino il dialogo tra esse. Nel caso specifico non sì è provato a ragionare minimamente in termini di possibili alternative per andare incontro alle esigenze della Comunità.

26 Criticità & Punti di Forza Criticità che potrebbero deviare il progetto dal suo obiettivo:  La Municipalità di Favaro, istituzionalmente intesa, non ritiene necessario il progetto e non prende in considerazione l’opportunità fornita di attivare processi di condivisione attraverso le pratiche di mediazione sociale, della gestione dei beni comuni con la Comunità abitante.  La Comunità di Favaro Veneto, pur contenta del progetto, non ha interesse a parteciparvi attivamente preferendo che sia un lavoro fatto da altri, siano essi i mediatori o rappresentanti delle istituzioni. Punti di forza che aiuterebbero a perseguire l’obiettivo: La Comunità accoglie con entusiasmo il progetto perché lo ritiene un tema che la coinvolge particolarmente e di cui può essere protagonista attiva. Dopo varie lettere e tentativi di riscontro al problema sollevato per i bambini del quartiere, Nicola e il nonno avranno l’opportunità di collaborare con gli altri abitanti della comunità di Favaro Veneto per migliorare le condizioni degli spazi comuni del territorio.

27 Obiettivo GENERALE Promuovere nei ruoli dell’amministrazione e nei cittadini della municipalità di Favaro l’assunzione di responsabilità condivisa nella gestione dei beni comuni, attivando processi di partecipazione attiva per la coesione sociale.

28 Obiettivo specifico n. 1 1.Raccogliere le esigenze di tutti i destinatari, per cogliere elementi utili alla costruzione di obiettivi comuni e alla gestione degli spazi condivisi. AZIONI : Somministrazione questionari Realizzazione interviste alla comunità.

29 Obiettivo Specifico n. 2 2. Creare una rete tra i cittadini e le istituzioni capace di gestire la cura e la manutenzione dei beni pubblici coinvolgendoli direttamente nella calendarizzazione ed organizzazione partecipata agli interventi. AZIONI: Creare Tavoli di lavoro dialogici-deliberativi in cui partecipino i vari rappresentanti di quartiere delle diverse fasce d’età, P.A, Associazioni del terzo settore, presenti sul territorio che si rendano disponibili. Gestione condivisa delle proposte emerse dai tavoli dialogici- deliberativi

30 Obiettivo Specifico n. 3 3. Attivare processi partecipati e di promozione delle aree comuni del territorio di Favaro per sostenere il contesto territoriale attraverso il lavoro di rete tra e con i cittadini. AZIONI: Creare una rete di relazioni tra le Associazioni e la cittadinanza per il mantenimento della gestione degli spazi comuni. Organizzare pomeriggi al parco invitando la comunità a partecipare per condividere le attività promosse dalle associazioni presenti nel territorio.

31 Indicatori Obiettivo specifico N.1:  n° di persone che entrano a conoscenza del progetto;  n° di questionari raccolti;  raccolta dei dati tramite questionari ed interviste. Obiettivo specifico N.2:  n° di partecipanti ai tavoli di lavoro dialogici-deliberativi;  avanzamento dei lavori (avvio/lavori su progetti condivisi );  n° di partecipanti alle attività proposte per la valorizzazione delle aree comuni. Obiettivo specifico N.3:  n° di associazioni coinvolte;  n° di partecipanti alle attività promosse dalle associazioni del territorio;  n° di partecipanti al momento di restituzione;  n° di progetti condivisi

32 Destinatari Residenti (m. e f.) del Quartiere di Favaro-Campalto, compresi tra i 5 e i 14 anni (dai dati riportati dal Comune di Venezia, aggiornati al 31/12/2013, il totale di questa fascia di popolazione è 2044); Scuole della Municipalità di Favaro: 2 istituti comprensivi, 3 scuole d’infanzia, 6 scuole elementari, 2 scuole medie; Totale cittadini coinvolti della Municipalità di Favaro: 23721, dati aggiornati ad aprile 2015 (11400m + 12321f = 23.721 ab).

33 Stakeholders  Scuole (5-14 anni) del territorio della Municipalità di Favaro Veneto per il medio e lungo termine;  Associazioni del territorio del Comune di Venezia che si occupano di minori per il medio e lungo termine;  Associazioni che si occupano di promozione del territorio Pro loco, Ass. ambientaliste;  Associazioni religiose;  Frazioni/quartieri nei suoi rappresentanti;  Pubblica Amministrazione.

34 CRONOPROGRAMMA dal 01/10/2015 al 30/09/2016  Creazione di una Cabina di Regia come organo di coordinamento che seguirà tutto il progetto e che avrà il compito di monitorare lo stato di avanzamento del progetto e condividere la pianificazione dei processi organizzativi secondo parametri di efficacia ed efficienza gestionale. (Azione A)

35 CRONOPROGRAMMA Breve termine 01/10/15-31/12/15  Attivare iniziative pubblicitarie e promozionali del progetto attraverso internet (siti di diffusione, pagina ufficiale del progetto sui principali social network) e tramite volantini, locandine, depliant ed happy hours. (Azione B)  Somministrazione questionari e realizzazione interviste alla comunità (Azione C)

36 CRONOPROGRAMMA Medio termine 01/01/16-30/05/16  Creare una rete di relazioni tra le Associazioni e la cittadinanza per la gestione degli spazi comuni (Azione D)  Creare tavoli di lavoro dialogici-deliberativi in cui partecipano le associazioni attive sul territorio, i vari rappresentanti di quartiere delle diverse fasce d’età e P.A. per l’organizzazione e la gestione condivisa degli spazi e dei beni pubblici coordinati/coadiuvati dalla presenza di mediatori (Azione E)

37 CRONOPROGRAMMA Lungo termine 30/03/16-30/09/16  Organizzare pomeriggi al parco diversificando le attività con momenti ludici, socio-culturali, di incontro e dialogo invitando la comunità a partecipare per condividere le attività promosse dalle associazioni presenti nel territorio. (Azione F)  Organizzare un momento di festa e di restituzione conclusivo per poter condividere con la Comunità, le Istuzioni e il territorio quanto raggiunto. (Azione G)

38 Preventivo di spesa Tipologia di spesa SPESE Az. AAz. BAz. CAz. DAz. EAz. FAz. G Attività mediatori 7000 €1335 €1125 € 750 €405 € Materiale1250 €150 €200 € 150 € 200 € Pubblicità750 €100 € 150 € Spostamenti1000 €100 €150 €

39 Associazione MEDIATORI SENZA FRONTIERE Via Venezia n. 8 Padova (PD) c/o FISPPA – Univ. Di Padova – studio 54 Legale Rappresentante: Gian Piero Turchi __________ Referente del Progetto Luisa Bertiato

40 Col-LEGHIAMOCI davvero! CONCORSO PREMIO PROGETTO DI PROMOZIONE E SOLIDARIETA’ SOCIALE “PROMO. S. SO” BENESSERE E VITA DI QUARTIERE COMPORRE I CONFLITTI E PROMUOVERE I LEGAMI Progetto di promozione dei legami di Comunità nel complesso residenziale di Acer Modena: «Sei orchidee»

41 Acer Modena promuove all’interno dei propri complessi residenziali un “Abitare” consapevole e partecipato, presupposto all’insorgere di comunità abitative in cui i residenti costruiscono e curano legami a partire da ciò che condividono: il caseggiato. E’ doveroso superare la tendenza all’isolamento negli alloggi, che predispone all’indifferenza o ai conflitti. Acer punta all’attivazione concreta di azioni e processi di condivisione, segni di una comunità vitale

42 ANALISI DEI PROBLEMI RILEVATI: Conflittualità pregressa risolta attraverso l’interruzione delle relazioni di vicinato; Isolamento degli abitanti e dei nuclei nei propri alloggi; Vuoto di legami e di confronto reciproco; Disinteresse verso legami di vicinato percepiti come non «necessari» rispetto ad altri (familiari, lavorativi); Fragilità socio-sanitaria personale o familiare di alcuni residenti, seguiti con progetti specifici dai servizi territoriali, come ulteriore motivo di isolamento; Mancanza di investimento sulla propria presenza nel contesto da parte degli abitanti; Mancanza di collegamento alla storia relazionale del caseggiato; Difficoltà di apertura al futuro dei legami nel caseggiato; Insorgenza potenziale di conflitti nel caseggiato per la presenza nello stesso contesto di o Diverse generazioni o Diverse e variegate etnie o Diverse condizioni sociali o Diversa fruizione del diritto alla casa in base alla tipologia di contratto di locazione.

43 OBIETTIVO GENERALE Favorire l’attivazione di una qualità consapevole, condivisa e partecipata dell’Abitare che caratterizzi il caseggiato “Sei orchidee” come comunità vitale e vivace, fondata sulla promozione e cura dei legami fra gli abitanti, anche attraverso la mediazione di Comunità. A lungo termine Acer Modena intende mettere a disposizione della città o di altri contesti interessati un modello efficace di promozione e cura dei legami e della qualità dell’abitare, già conosciuto nei propri contesti residenziali.

44 OBIETTIVO SPECIFICO 1 Promuovere una gestione attiva e consapevole del fattore accomunante il caseggiato stimolando: 1.la conoscenza e l’importanza della custodia del bene; 2. il rispetto delle regole del vivere comune come risorsa per il rispetto reciproco e per la prevenzione di conflitti.

45 OBIETTIVO SPECIFICO 2 Favorire l’attivazione di legami interpersonali vivaci e duraturi, tra gli abitanti ed i nuclei del caseggiato, che si esprimano attraverso occasioni di ritrovo organizzate, ma anche estemporanee.

46 OBIETTIVO SPECIFICO 3 Favorire l’attivazione di competenze di cura dei legami e gestione dei conflitti per tutti gli abitanti ed in particolare per i referenti di scala ed i ragazzi del caseggiato.

47 DESTINATARI I destinatari principali sono tutti i cittadini del Caseggiato «Sei orchidee» situato nella prima fascia della città esterna al centro storico tra le vie Montegrappa, Verdi, Menotti. Il caseggiato è stato costruito tra il 1933 ed il 1936, gli immobili sono tutti di proprietà di Acer Modena. Descrizione della Comunità residente: I cittadini e nuclei assegnatari degli alloggi sono organizzati in sei scale disposte attorno ad un’area cortiliva. Attualmente su 73 alloggi disponibili, 10 non sono occupati. Nel caseggiato sono quindi presenti 63 famiglie Per un totale di 126 persone Tra i residenti ci sono: 65 ultrasessantacinquenni 28 persone che vivono sole 23 minori 11 nuclei stranieri 4 nuclei italiani di origine straniera 30 nuclei con contratto a canone concordato In particolare i referenti di scala, ma anche i bambini e ragazzi sono destinatari di alcune azioni specifiche, soprattutto di carattere formativo, che permetteranno loro di sviluppare competenze sull’attivazione e cura dei legami, ma anche sulla mediazione dei conflitti, seppur in modalità elementare.

48 ELENCO DEGLI STAKEHOLDERS Comunità abitativa del caseggiato «Sei orchidee» (ed in particolare in essa i Referenti di scala ed i bambini e ragazzi del caseggiato) Acer Modena Mediatore di Comunità Cittadinanza Medes

49 DESCRIZIONE DEGLI STAKEHOLDERS: Comunità abitativa del caseggiato “Sei orchidee”: (ed in particolare in essa i Referenti di scala ed i bambini e ragazzi del caseggiato) Tutta la Comunità abitativa del complesso residenziale è attrice principale, ma anche destinataria dei benefici del progetto. Le azioni progettate possono coinvolgere a vario titolo tutti i cittadini residenti consentendo ad ognuno diversi livelli di impegno a seconda delle proprie capacità e disponibilità. La Comunità ne beneficerà in termini di crescita relazionale e senso di appartenenza al caseggiato. In particolare i referenti di scala, ma anche i bambini e ragazzi sono destinatari di alcune azioni specifiche, soprattutto di carattere formativo, che permetteranno loro di sviluppare competenze sull’attivazione e cura dei legami, ma anche sulla mediazione dei conflitti, seppur in modalità elementare. Tale opportunità sarà loro utile in vari contesti di vita ed in particolare, nel caseggiato, potranno stimolare positivamente l’insorgere e la cura di legami di comunità, ma anche collaborare attivamente alla evoluzione positiva di eventuali conflitti ACER Modena Acer Modena oltre che attore, insieme ai cittadini destinatari dei propri servizi di residenzialità pubblica, si caratterizza come propulsore di una nuova modalità di Abitare che punta sui legami tra le persone, sul senso di appartenenza al contesto, sulla mediazione come risorsa. Acer si rapporta ai propri utenti non solo come a fruitori del beneficio casa, ma come a possibili partners di un percorso di crescita e qualificazione dei legami e di tutto il contesto.

50 Mediatore di Comunità: Il Mediatore di Comunità operante nel contesto vivrà: - l’occasione di mettere in campo la propria formazione ed esperienza in un contesto nuovo e molto variegato; - la complessità del progetto in cui si intreccerà il contributo professionale all’attivazione e cura dei legami con il contributo personale dei vari partecipanti e di tutta la Comunità; - l’opportunità di proporre la Mediazione come una risorsa preziosa a disposizione della crescita e del potenziamento dei legami di tutta la Comunità del caseggiato ed esterna ad esso. Cittadinanza: I cittadini del territorio saranno coinvolti attraverso la condivisione periodica sui social network che permetterà di conoscere le attività del progetto e di ri-conoscere agli abitanti, di un contesto di edilizia residenziale pubblica, l’ impegno nel rendersi artefici di un cambiamento concreto a proprio favore. Medes e partners del progetto: Sponsorizzando questo progetto Medes ed i suoi partners si renderanno “attori importanti”, nonché “motore economico” di un forte impulso dato alla Comunità abitativa del complesso “Sei orchidee”, ma anche a tutta la comunità cittadina di Modena. Avranno infatti messo a disposizione le risorse economiche per promuovere una nuova dimensione dell’abitare, a partire dai complessi di edilizia residenziale pubblica, fondata sull’importanza dei legami interpersonali, dell’appartenenza, della partecipazione attiva. In questo modo legheranno il proprio nome, la storia della propria attività, le potenzialità della Mediazione di Comunità, in ottica relazionale, oltre che alla comunità stessa, beneficiaria del progetto, anche ad ACER (Azienda Casa Emilia Romagna) che a Modena ed in tutta la nostra regione ha attivato da tempo progetti di promozione e realizzazione di Mediazione di Comunità.

51 Schema di previsione costi progetto Principali voci Importo Microvoci in euro Importo Macrovoci In euro Costo di attivazione di esperti nell’ambito del progetto -Attivazione di esperti a tema per attività laboratoriali -Esperto di videoriprese per documentario sull’attività 500,00 1.000,00 Costo della Prestazione professionale del Mediatore di comunità. -Progettazione (n.20 ore) -Interviste (n.30 ore) -Presenza nel caseggiato (n.100 ore) -Monitoraggio e valutazione (n.25 ore) -Documentazione e pubblicazione (n.25 ore) -Attivazione di laboratori e attività di scambio beni e tempo (n.30 ore) -Promozione dell’attività sui social network (n.20 ore) Si precisa che gli importi sono calcolati con un costo orario lordo di € 32,00 640,00 960,00 3.200,00 800,00 960,00 640,00 8.000,00 Costo per materiali e attività - Cancelleria -Materiale di consumo per attività laboratoriali -Materiale di documentazione e divulgazione delle attività svolte 200,00 300,00 500,00 1.000,00 Totale Costi 10.000,00 Acer Modena, ente proprietario di tutti gli immobili del caseggiato, mette a disposizione gratuitamente la saletta condominiale per la realizzazione delle attività del progetto.

52 CONDOMEDIAMO Favorire legami a supporto della qualità della vita nelle comunità abitative

53 Obiettivo: Il progetto CondoMediamo è finalizzato a mediare il conflitto all’interno di una comunità abitativa in costruzione

54 Il contesto - Unico proprietario (APSP Vannetti) - Presenza di una comunità abitativa storica - Subentro di inquilini stranieri e frattura del consolidato sistema di valori e regole di convivenza - Pesanti lavori di manutenzione e inserimento di nuovi nuclei familiari Situazione esplosiva

55 Potenzialità: - i nuovi abitanti come risorsa - introduzione del sistema Abito

56 Aspetti problematici: - difficoltà di gestione da parte della proprietà - rischio di conflittualità con i nuovi abitanti - rischio di non poter sfruttare le potenzialità del sistema Abito

57 Attività: 1. Costituzione della nuova comunità residenziale 2. negoziazione regole di convivenza 3. avvio di una comunità residenziale caratterizzata da legami costruttivi Trasversale: monitoraggio e valutazione

58 Risultati attesi: 1. Bando di selezione dei nuovi inquilini 2. Regolamento sull’uso degli spazi comuni e codice di comportamento condominiale 3. relazioni di qualità tra abitanti storici e nuovi abitanti; avvio del sistema di acquisto condiviso, scambio e condivisione di beni e servizi Trasversale: report di valutazione

59 Il team: Paola Ottomano è laureata in giurisprudenza e mediatrice di comunità. Si è occupata di diritti umani, cooperazione internazionale e di gestione di conflitti, in particolare in ambito abitativo Arti.Co è una Srl Impresa Sociale nata come spin-off di Con.Solida, consorzio delle cooperative sociali Trentine e si occupa di promozione territoriale in ambiti ambientali, abitativi e culturali.

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66 Concorso premio Progetto di promozione e solidarietà sociale «Promo.s.so», edizione 2015 Hortus armoniae Progetto proposto da Cooperativa sociale Avvenire onlus Bassano del Grappa 31 luglio 2015

67 Sintesi del progetto Viene proposto di utilizzare il prossimo restauro dell’antica porzione orticola del Giardino botanico Alberto Parolini a Bassano del Grappa come occasione per fare solidarietà sociale (occasione di lavoro) e per fare comunità: vincere la diffidenza e favorire la conoscenza reciproca tra cittadini bassanesi e nuovi immigrati. L’orto sarà dedicato a collezioni di piante officinali ed alimurgiche (che sono utilizzate in tutte le culture), selezionate secondo il progetto (e quindi non per produrre ortaggi); la coltivazione di queste piante officinali creerà occasioni di lavoro e di incontro, perciò occasioni di comprensione reciproca e di convivenza.

68 Infatti la coltivazione e l’uso delle piante officinali sono presenti in tutte le culture, ad esempio il Coriandolo è pianta della Bibbia, la Maggiorana e la Nigella sono piante del Corano Nigella Maggiorana Coriandolo con i suoi semi

69 Hortus armoniae Nel lavoro assieme e negli incontri di culture sulle piante officinali, l’occasione per la conoscenza, la comprensione reciproca e la solidarietà

70 Come sarà attuato questo progetto? Fase preliminare al progetto: il restauro dell’Orto (inverno 2015-16) Fase 1: semina, piantagioni, coltivazioni (marzo 2016) Tutto molto selezionato, tutto molto attraente

71 Fase 1 parallela: vengono creati contatti per coinvolgere i gruppi di nuovi immigrati tramite il tavolo comunale di coordinamento comunità etniche e tramite i mediatori di cui si avvale il Comune (marzo 2016) Fase 2: il progetto è presentato al pubblico durante la sesta edizione (16-17 aprile 2016) dell’evento «di rara pianta» che si tiene al Giardino Parolini a cura del Rotary Bassano Castelli, inoltre la necessaria promozione in città del progetto viene favorita dal Consiglio di quartiere Centro storico e dalla Confcommercio

72 Fase 3: continua il lavoro all’Orto e vengono organizzati incontri tra culture sulla coltivazione e sull’uso, anche con momenti conviviali (marzo-ottobre 2016) Fase 4: viene creato un materiale (stampa+digitale) che sia memoria, occasione di crescita, diffusione di questa esperienza (ottobre 2016) Fase 5: viene organizzato un convegno conclusivo dell’annata per lanciare l’esperienza come punto di riferimento permanente (ottobre 2016)

73 Istituzionali Comune di Bassano, Assessorato lavori pubblici E’ proprietario e responsabile dei lavori al Giardino Chiave Cooperativa sociale Avvenire onlus Realizza il progetto, assicura il lavoro nell’Orto e quant’altro Comune di Bassano, Assessorato ai servizi sociali Tiene contatti e rapporti con tavolo coordinamento comunità etniche Tavolo coordinamento comunità etniche Tiene rapporti con i singoli gruppi dei nuovi immigrati Consiglio di quartiere Centro storico Collabora nella promozione del progetto in città tra i cittadini bassanesi MarginaliSIS spa Bassano Ha la gestione e sorveglianza ordinaria del Giardino nel suo complesso (non è qui considerato il restauro della porzione orticola in quanto preliminare all’attuazione del progetto) Rotary club Bassano Castelli Collabora alla presentazione pubblica del progetto inserendolo nel proprio evento “di rara pianta” che si tiene al Giardino in data 16- 17 aprile 2016 (sesta edizione) OperativiIstituto agrario Parolini, Bassano Collabora con insegnanti esperti nella coltivazione di officinali Ascom, confcommercio BassanoCollabora fornendo a titolo gratuito materiali, piantine e sementi Collabora nella promozione del progetto in città tramite i propri aderenti (negozi ecc) Chi fa, cosa fa

74 Perché dunque questo progetto? C’è un antico orto da restaurare in un Giardino poco frequentato per diffidenza e sospetti. In città manca un luogo dove l’incontro tra cittadini bassanesi e nuovi immigrati possa avvenire concretamente e continuamente tramite il lavoro e la conoscenza delle rispettive culture. Le piante officinali, il loro uso, le loro tradizioni saranno … il lievito! Questo sarà l’Hortus armoniae Grazie per l’attenzione dalla Cooperativa sociale Avvenire Onlus di Bassano del Grappa

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