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AMBITO TERRITORIALE DI SEREGNO ATTIVAZIONE SOCIALE Progetto integrato di supporto alle politiche attive per il reinserimento sociale e lavorativo 2010.

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Presentazione sul tema: "AMBITO TERRITORIALE DI SEREGNO ATTIVAZIONE SOCIALE Progetto integrato di supporto alle politiche attive per il reinserimento sociale e lavorativo 2010."— Transcript della presentazione:

1 AMBITO TERRITORIALE DI SEREGNO ATTIVAZIONE SOCIALE Progetto integrato di supporto alle politiche attive per il reinserimento sociale e lavorativo 2010 - 2011

2 IL TERRITORIO Il territorio del distretto di Seregno comprende i Comuni di Barlassina con 6.633 abitanti Cogliate con 7.998 abitanti Giussano con 24.027abitanti Lazzate con 7.013 abitanti Lentate sul Seveso con 15.263 abitanti Meda con 21.266 abitanti Misinto con 4.698 abitanti Seregno con 41742 abitanti Seveso con 22.092 abitanti Bacino totale di abitanti 150.732

3 BENEFICIARI DIRETTI L’UTENZA (1) Persone: Persone: –Sia maschi che femmine –Che hanno compiuto il 16 anno di età –In condizione di svantaggio, a rischio di povertà ed emarginazione sociale (ai sensi della legge 381/91 e del regolamento CE 2204/02) –Che hanno un percorso terapeutico in atto, o interrotto o in fase di conclusione o da avviare

4 BENEFICIARI DIRETTI L’UTENZA (2) Tra le persone a rischio di povertà ed emarginazione sociale si collocano anche: Tra le persone a rischio di povertà ed emarginazione sociale si collocano anche: –Persone utenti dei servizi per le tossico ed alcoldipendenze, –Persone che appartengono a diverse tipologie di target quali: 1. persone che hanno terminato un percorso presso una struttura residenziale 2. invalidi civili (doppia diagnosi, hiv…) 3. tossicodipendenti in trattamento ambulatoriale (orientamento e accompagnamento) 4. Adulti sottoposti a misure restrittive della libertà alternative al carcere 5. persone con disagio psichiatrico non certificato 6. Multiproblematici (che si trovano in almeno una delle predette condizioni)

5 TIPI DI BISOGNI MANIFESTATI disagio sociale disagio sociale disagio lavorativo disagio lavorativo disagio abitativo e familiare disagio abitativo e familiare disagio economico disagio economico

6 BENEFICIARI INDIRETTI 1. Gli operatori e le operatrici dei sevizi del territorio (Servizi sociali, NOA, Sert, Cps ecc.) ai quali viene offerto attraverso il progetto un’opportunità di segnalazione e invio di situazioni individuali specifiche (per il tramite dei Servizi Sociali Comunali) 2. Il territorio stesso, attraverso l’azione di sensibilizzazione e di costruzione di una mappa delle risorse lavorative e formative, profit e no profit, e alla loro successiva messa in rete.

7 PROCEDURE (1) 1. Segnalazione di casi tramite scheda apposita, condivisa in sede di riunione plenaria con Ufficio di Piano, da parte dei servizi sociali dei comuni al referente del progetto 2. Esame delle stesse da parte degli operatori del progetto 3. Incontro dell’équipe educativa con i referenti dei servizi sociali per la descrizione del caso, la raccolta di eventuali ulteriori informazioni e la definizione di obiettivi primari individuati dal servizio 4. Incontro con l’utenza da parte degli educatori e/o degli operatori

8 PROCEDURE (2) 5. Incontro degli educatori con eventuali referenti dei servizi socio-sanitari (sert, noa, cps…) sulle particolarità del caso in esame 6. Valutazione del caso da parte dell’équipe educativa, formulazione di un’ipotesi di fattibilità e di un percorso coerente con gli obiettivi di cui sopra 7. Condivisione con il servizio sociale inviante e con gli eventuali referenti dei servizi socio-sanitari (sert, noa, cps….) 8. Condivisione del progetto con l’utente e sottoscrizione del progetto individualizzato 9. Incontri individuali e/o di gruppo con l’utenza

9 VERIFICHE SUI PROGETTI INDIVIDUALI (1) 1. I ncontri con gli utenti (due incontri di gruppo al terzo e al quinto mese della fase di realizzazione) 2. R iunioni tra gli operatori (riunione quindicinale di équipe degli educatori con funzione di programmazione del progetto) 3. R iunioni di supervisione con gli operatori 4. Q uestionari rivolti agli utenti 5. R iunione di supervisione e accompagnamento progettuale a cura della responsabile di progetto con la seguente tempistica: 2 incontri in fase di avvio e progettazione 2 incontri in fase di realizzazione 1 incontro in fase di verifica

10 VERIFICHE SUI PROGETTI INDIVIDUALI (2) 6. Q uestionario di gradimento rivolto agli utenti alla fine di ogni percorso individuale ed alla fine delle attività di socializzazione 7. F ocus group con operatori e operatrici del territorio con l’obiettivo di condivisione e valutazione finale dell’intervento all’ottavo mese di progetto (monitoraggio intermedio) ed al dodicesimo mese (verifica finale) Il piano di valutazione sarà replicato – con opportuni adeguamenti se necessari – nella seconda annualità.

11 TEMPI 22-02-2010: Presentazione del progetto, della modulistica e dei criteri di segnalazione 22-02-2010: Presentazione del progetto, della modulistica e dei criteri di segnalazione 12-03-2010: Prima scadenza per la presentazione delle segnalazioni 12-03-2010: Prima scadenza per la presentazione delle segnalazioni 19-03-2010: Definizione della prima graduatoria 19-03-2010: Definizione della prima graduatoria Aprile 2010: avvio dei progetti Aprile 2010: avvio dei progetti Luglio e novembre 2010: riunioni di monitoraggio del progetto Luglio e novembre 2010: riunioni di monitoraggio del progetto

12 A CHI SEGNALARE A CHI SEGNALARE Entro il 12-03-2010, i Servizi Sociali Comunali trasmettono per e-mail l’apposita scheda di segnalazione al coordinatore del progetto: ALESSANDRO FABBRONI alessandro.fabbroni@cooplotta.org Cell. 3488552080 Fax 0226226707


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