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1 La direttiva 67/548/CEE del Consiglio, del 27 giugno 1967, concernente il ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative.

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1 1 La direttiva 67/548/CEE del Consiglio, del 27 giugno 1967, concernente il ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative relative alla classificazione, all'imballaggio e all'etichettatura delle sostanze pericolose, prescrive l'effettuazione di prove sulle sostanze chimiche ai fini della valutazione dei rischi potenziali per l'uomo e per l'ambiente. Autrice. Dott. Daniela Gastaldi, Dipartimento di Chimica Analitica. Torino

2 2 BPL Primi Passi La Food and Drug Administration (FDA) degli USA cominciò a nutrire seri dubbi circa la qualità e l’attendibilità dei dati sperimentali sulla sicurezza delle sostanze chimiche nel momento in cui si ebbero le prime testimonianze sugli effetti negativi di sostanze la cui commercializzazione era stata formalmente approvata sulla base degli studi effettuati Su richiesta del Congresso degli USA la FDA avviò nei primi anni ’70 una serie di accertamenti presso i laboratori i cui dati sperimentali apparivano sospetti. Ad es. per la G.D.Searle Inc., un riesame degli studi effettuati portò alla constatazione che tali studi erano in larga parte inattendibili sotto il profilo della qualità e dell’integrità

3 3 Un caso tra gli altri …. Il caso più eclatante di produzione di dati fraudolenti è quello della Industrial Bio-Test Lab. (IBT). Come riportavano i giornali dell’epoca, lo stabulario (chiamato dallo stesso personale dell’IBT “la palude”), risultava permanentemente allagato, a causa di un difetto nel sistema di abbeveramento degli animali, da 10 cm di acqua stagnante. Ratti e topi morti per affogamento erano visibili ovunque e la decomposizione dei loro corpi dava luogo a una poltiglia che dalle gabbie colava sul pavimento. Nessun tecnico della IBT entrava nella ”palude” senza stivali di gomma e maschera

4 4 In queste condizioni, analoghe a quelle di quattro altre aree della IBT, vennero condotti migliaia di studi su sostanze chimiche, farmaci, antiparassitari, erbicidi, additivi alimentari ecc.. per circa il 35-40% di tutti gli studi tossicologici fatti negli USA in quegli anni C’è da chiedersi come mai la IBT abbia riscosso tanto successo come lab. di studi tossicologici. Una risposta plausibile è che la IBT fosse il posto giusto, per un committente, per ottenere i risultati desiderati Citato da C.H. Dempsey in Laboratory Accreditation and data certification. A system for success, 1991

5 5 Evoluzione dei Principi di BPL 1976Proposta di normativa FDA 1978Normativa FDA in vigore 1979Proposta normativa EPA 1981Linee guida OCSE per i saggi e le ispezioni 1982 Principi BPL dell’OCSE per i saggi sulle sostanze chimiche 1983 Normativa EPA in vigore 1984 Principi BPL elaborati in Giappone 1986 Direttiva del Consiglio CE per l’applicazione dei principi BPL 1988Direttiva del Consiglio CE sulle Autorità Nazionali 1992 Recepimento BPL in Italia con DL 120/92 1997Nuovi principi BPL dell’OCSE 1999 Direttiva del Consiglio CE sui principi di BPL e sulla verifica di conformità 2004 Ultimi aggiornamenti con la Direttiva CE L 50/46 del 20.2.2004

6 6 La pubblicazione da parte dell’FDA dei regolamenti basati sui cosiddetti principi di Buona Pratica di Laboratorio ha costituito la base sulla quale sono stati formulati i principi di BPL dell’OCSE I Principi dell’OCSE nascono dalla necessità di coordinare le iniziative tra i Paesi Membri per proteggere l’uomo e l’ambiente dall’esposizione a sostanze chimiche pericolose EVOLUZIONE CONTINUA Gli ultimi decenni hanno visto un incessante ampliamento dell’area di applicabilità dei principi di BPL dell’OCSE. Questi, completamente rielaborati nel 1997, possono oggi considerarsi un sistema di qualità olistico

7 7 Definizione Formale – I principi di BPL costituiscono un sistema di qualità che riguarda i processi organizzativi e le condizioni sotto le quali gli studi sono pianificati, eseguiti, controllati, registrati, riportati ed archiviati Pratica – I principi di BPL sono un sistema tanto complesso di differenti tipi di documentazione interdipendente che è più economico fare il lavoro che cercare di compiere una frode Aspetti essenziali dei Principi di Buona Pratica di Laboratorio

8 8 “I principi di buona pratica di laboratorio devono essere applicati alle sperimentazioni non cliniche destinate ad appurare la sicurezza delle sostanze contenute in prodotti farmaceutici, antiparassitari, prodotti cosmetici, medicinali ad uso veterinario, additivi alimentari, additivi per mangimi e prodotti chimici industriali. Questi elementi da testare sono spesso sostanze chimiche sintetizzate, ma talvolta anche elementi di origine naturale o biologica e persino organismi viventi; scopo dei saggi è ottenere dati sulla loro proprietà e/o sulla loro sicurezza per la salute umana e/o l'ambiente.” “Gli studi non clinici sulla sicurezza dei prodotti in riferimento alla salute umana e all'ambiente contemplati dai principi di BPL comprendono anche le attività svolte in laboratorio, nelle serre e nei campi.” L 50/46 Gazzetta ufficiale dell'Unione europea20.2.2004 ALLEGATO I PRINCIPI DELL'OCSE RELATIVI ALLA BUONA PRATICA DI LABORATORIO (BPL)

9 9 In Italia la BPL è di competenza del Ministero della Sanità, Dipartimento della Prevenzione Ufficio X° - presso cui è stata istituita, con decreto del Ministro della sanità 10 agosto 1997, l'Unità di monitoraggio per la BPL. Le condizioni per il rilascio delle certificazioni di conformità di Centri di saggio alla BPL vengono valutate sulla base di verbali ispettivi. I verbali sono redatti da ispettori ed esperti incaricati effettuare verifiche ispettive ai Centri di saggio che richiedono la certificazione. La certificazione ha una validità di due anni a partire dalla data di rilascio.

10 10 Scopi Generali dei Principi di BPL (I) Assicurare che la valutazione della sicurezza delle sostanze chimiche sia basata su dati di sufficiente qualità, rigore e riproducibilità e che questi possano essere usati a fini regolatori

11 11 Scopi Generali dei Principi di BPL (II) Promuovere lo sviluppo di dati sperimentali di qualità. Dati sperimentali di qualità e confrontabili formano la base per la loro reciproca accettazione tra paesi diversi Le risorse destinate all'effettuazione delle prove non dovrebbero andare sprecate per la necessità di ripetere le prove stesse, a causa delle differenze esistenti fra le prassi di laboratorio dei diversi Stati membri. Per assicurare la protezione degli animali è necessario limitare il numero degli esperimenti cui sono sottoposti. Il reciproco riconoscimento dei risultati ottenuti sulla base di metodi uniformi e riconosciuti è una condizione essenziale per ridurre il numero degli esperimenti effettuati.

12 12 Scopi Generali dei Principi di BPL (III) Verificare la validità delle dichiarazioni fatte dalla Direzione di un Centro di Saggio (CdS). La BPL non solo esamina le procedure e l’organizzazione di un CdS, ma ne valuta anche le prestazioni in termini di integrità dei dati e di possibilità di ricostruire gli studi

13 13 Le regole di BPL non entrano nel merito della scientificità dei saggi: non si propongono, ad esempio, di stabilire tra due o più prove tossicologiche quale sia la più appropriata. Esse rappresentano, piuttosto, un codice di comportamento generale che può essere applicato a qualsiasi tipo di sperimentazione Per centro di saggio si intende l'insieme di persone, locali e unità operative necessarie per l'esecuzione di uno studio non clinico sulla sicurezza per la salute umana e l'ambiente.

14 14 Individuazione delle responsabilità e dei requisiti inerenti a un Centro di Saggio in termini di organizzazione, personale, impianti, materiale e reagenti Elaborazione di criteri per:  La realizzazione ed il mantenimento dei sistemi di saggio  La ricezione, trattamento, campionamento, caratterizzazione e conservazione delle sostanze di riferimento e di saggio  Lo sviluppo di Procedure Operative Standard (POS)  L’esecuzione degli studi  La stesura di rapporti sui risultati  La conservazione, mantenimento ed accessibilità della documentazione e dei materiali BPL: Modalità di Applicazione

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