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Cluster Tecnologico Nazionale della Chimica Verde

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Presentazione sul tema: "Cluster Tecnologico Nazionale della Chimica Verde"— Transcript della presentazione:

1 Cluster Tecnologico Nazionale della Chimica Verde

2 Cluster Tecnologico Nazionale della Chimica Verde Obiettivo generale
L’obiettivo generale del Cluster è in linea con la Comunicazione della Commissione Europea, sul Regolamento che istituisce il programma quadro di ricerca e innovazione Horizon 2020, sotto la priorità “Bioeconomy”. Il Cluster intende sviluppare tale concetto a livello nazionale: “L’obiettivo è la promozione delle bioindustrie europee a basse emissioni di carbonio, efficienti sotto il profilo delle risorse, sostenibili e competitive. Le attività si concentrano sulla promozione della bioeconomia con la trasformazione dei processi e dei prodotti industriali convenzionali in prodotti e processi biologici efficienti nell'uso delle risorse e dell'energia, con lo sviluppo di bioraffinerie che utilizzano biomassa, rifiuti biologici e biotecnologici sottoprodotti derivati dalla produzione primaria e l’apertura di nuovi mercati attraverso il sostegno alla standardizzazione, alla regolamentazione e alle attività dimostrative/sperimentali e altri, tenendo conto delle conseguenze della bioeconomia sull'utilizzazione del terreno e delle modifiche di destinazione del terreno”

3 Cluster Tecnologico Nazionale della Chimica Verde Funzionamento e composizione (i)
Il Cluster si prefigge di essere il propulsore della crescita economica sostenibile dei territori e dell’intero sistema economico nazionale nel settore della “Chimica Verde”, così come declinato nell’obiettivo di cui alla slide precedente (d’ora in avanti definito per semplicità “Chimica Verde”). Aggregando una molteplicità di soggetti, sia pubblici che privati, attivi nel campo dell’innovazione, il Cluster intende promuovere una linea di azioni ed interventi coerente con le agende strategiche dell’UE, sia dal punto di vista delle priorità di Ricerca e Innovazione che dal punto di vista delle politiche territoriali. Il Cluster rappresenterà un importante interlocutore per le istituzioni locali, nazionali ed europee nel settore della “Chimica Verde”, contribuendo a definire una politica nazionale sulla Bioeconomia e a veicolarla in ambito europeo. Il Cluster nasce per iniziativa di tre soggetti promotori (Chemtex Italia, Novamont e Versalis) ed è costituito da un organismo di governance all’interno del quale sono coinvolti i soggetti pubblici e privati che a diverso titolo operano nel campo della “Chimica Verde” (e.g. soggetti che conducono progetti di ricerca e innovazione, sviluppano politiche sul territorio, promuovono attività formative, etc.) Al fine di limitare i costi di struttura della nuova aggregazione, il Cluster assumerà la forma dell’Associazione Temporanea di Scopo (ATS). Novamont avrà mandato di rappresentare l’ATS/Cluster presso il MIUR nelle fasi di presentazione della domanda di agevolazione e per tutte le operazioni e gli atti di qualsiasi natura dipendenti dalla presentazione della domanda stessa. All’ATS potranno partecipare tutti i soggetti che dimostreranno di avere esperienza nell’ambito tematico (vedi scheda di adesione basata su quanto riportato nel Decreto Direttoriale) ed interesse a contribuire, con le proprie competenze specifiche, alla definizione di un’agenda strategica innovativa per il settore della “Chimica Verde”, coerente con gli indirizzi UE e sostenibile nel medio-lungo periodo. L’adesione al Cluster non comporta alcun onere economico se non quelli connessi a specifiche iniziative che lo stesso promuoverà e alle quali i soggetti intenderanno partecipare, e consente ai soggetti ad esso aggregati di contribuire a delineare le future priorità della Ricerca e Innovazione nel settore della “Chimica Verde” e ad indirizzare i finanziamenti connessi.

4 Cluster Tecnologico Nazionale della Chimica Verde Funzionamento e composizione (ii)
Al fine di sostenere e sviluppare gli obiettivi industriali e di ricerca dei soggetti ad esso aggregati, il Cluster intraprenderà una serie di azioni e di interventi volti a promuovere: la ricognizione delle competenze nel settore della “Chimica Verde” su tutto il territorio nazionale; le collaborazioni e sinergie tra imprese e tra queste e istituzioni di ricerca, promuovendo la conoscenza reciproca delle potenzialità di ricerca e dei progetti in essere o in programma; lo sviluppo di strumenti di incontro e dibattito a carattere trasversale e tematico; la conoscenza diffusa del settore della “Chimica Verde”, sia dal punto di vista dei contenuti di carattere tecnico-scientifico, che dal punto di vista della comunicazione ambientale; il dialogo con il mondo della formazione secondaria per orientare programmi e formare figure idonee al settore di riferimento; l’elaborazione di proposte per indirizzare i futuri finanziamenti pubblici in ambito locale, regionale e nazionale; la partecipazione dell’Italia ai diversi tavoli UE attivi nel settore di riferimento; la partecipazione degli attori pubblici alle azioni previste dagli strumenti comunitari (ad es. le PPP); etc. In ottemperanza a quanto previsto dal Decreto Direttoriale, il Cluster presenterà un Piano di Sviluppo Strategico, comprendente n. 4 Progetti di R&S e Formazione. In relazione ai 4 Progetti di R&S e Formazione, in questa prima fase progettuale sono stati identificati: 4 soggetti capofila: (1) Versalis; (2) Novamont; (3) Mater-Biotech; (4) Chemtex Italia 4 tematiche specifiche: (1) tecnologie sostenibili per la produzione di nuovi materiali elastomerici e oli lubrificanti; (2) bioraffineria di terza generazione; (3) produzione di chemicals per via fermentativa; (4) acidi carbossilici da biomasse i relativi partenariati, basati su una logica multiregionale e di integrazione di competenze Le Regioni coinvolte e con le quali è attualmente in corso un dialogo aperto nell’ottica dello sviluppo di politiche territoriali coerenti con gli obiettivi del Cluster sono: Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sardegna, Umbria, Veneto. Sono inoltre state individuate ulteriori Regioni potenzialmente interessate all’iniziativa: Basilicata, Campania, Lazio, Sicilia.

5 CLUSTER TECNOLOGICO NAZIONALE DELLA “CHIMICA VERDE”
STEERING BOARD 4 RAPPRESENTANTI IND. INNOV. COMMITTEE 1 RAPPRESENTANTE “DISSEMINATION” 1 RAPPRESENTANTE RICERCA PUBBLICA 1 RAPPRESENTANTE REGIONI AGENZIE DI SVILUPPO PMI ASS. TERRITORIALI ORGANISMI DI RICERCA GRANDI IMPRESE POLI INNOVAZIONE INDUSTRIAL INNOVATION COMMITTEE (SOGGETTI INDUSTRIALI) DISSEMINATION COMMITTEE (ASSOCIAZIONI, POLI DI INNOVAZIONE, ETC.) PUBLIC RESEARCH COMMITTEE (UNIVERSITÀ, CENTRI DI RICERCA PUBBLICI) TERRITORIAL DEVELOPMENT COMMITTEE (REGIONI, ENTI LOCALI E LORO AGENZIE DI SVILUPPO) ACCORDO DI PROGRAMMA MIUR/REG. PIEMONTE, VENETO, SARDEGNA, UMBRIA, EMILIA ROMAGNA (RISORSE FAR + RISORSE REGIONALI) + RISORSE PON REC PER ATTIVITÀ PROGETTUALI DA SVOLGERSI IN REGIONI CONVERGENZA ASS. DI CATEGORIA UNIVERSITÀ ENTI LOCALI CAPOFILA VERSALIS CAPOFILA NOVAMONT CAPOFILA MATER-BIOTECH CAPOFILA CHEMTEX ITALIA PROGETTO 1 TECNOLOGIE SOSTENIBILI PER LA PRODUZIONE DI NUOVI MATERIALI ELASTOMERICI E OLI LUBRIFICANTI PROGETTO 2 BIORAFFINERIA DI TERZA GENERAZIONE PROGETTO 3 BIOCHEMICALS DA BIOMASSE PROGETTO 4 ACIDI CARBOSSILICI DA BIOMASSE EXECUTIVE BOARD (IMPRESE) SCI-TECH COMMITTEE (CAPOFILA+ODR) EXECUTIVE BOARD (IMPRESE) SCI-TECH COMMITTEE (CAPOFILA+ODR) EXECUTIVE BOARD (IMPRESE) SCI-TECH COMMITTEE (CAPOFILA+ODR) EXECUTIVE BOARD (IMPRESE) SCI-TECH COMMITTEE (CAPOFILA+ODR) Progetti italiani Progetti nel quadro di accordi di collaborazione internazionale

6 Cluster Tecnologico Nazionale della Chimica Verde Elementi di governance
Il Cluster Tecnologico Nazionale si presenta come un insieme di soggetti riuniti in 4 Comitati in funzione della loro natura: Industrial Innovation Committee: riunisce Grandi Imprese e PMI e propone strategie di ricerca, sviluppo ed innovazione industriale; Dissemination Committee: riunisce soggetti quali Associazioni territoriali e di categoria, Fondazioni, Poli di innovazione, etc. ed è incaricato della disseminazione dei risultati ottenuti dal Cluster sul territorio/tra i soggetti aderenti alle varie realtà; Public Research Committee: riunisce Università e centri di ricerca pubblici e propone strategie per la ricerca pubblica; Territorial Development Commitee: riunisce le Regioni e gli Enti Locali interessati all’iniziativa e le loro eventuali agenzie di sviluppo ed elabora politiche territoriali coerenti con gli obiettivi del Cluster. Tutti i soggetti coinvolti nei Progetti di R&S + Formazione partecipano di diritto ai 4 Comitati, in funzione della loro natura (soggetti industriali > Industrial Innovation Committee; Organismi di Ricerca > Public Research Committee) Partecipano inoltre ai 4 Comitati gli eventuali altri soggetti che ne facciano domanda, previa approvazione dello Steering Board (che ne valuta la conformità con gli indirizzi strategici del Cluster) Non è previsto un numero massimo di componenti dei 4 Comitati I 4 Comitati eleggono al proprio interno i rappresentanti in seno allo Steering Board, organo di indirizzo strategico del Cluster che, tra le altre cose, avrà il compito di selezionare i futuri Progetti di R&S che i partecipanti al Cluster vorranno proporre. Lo Steering Board viene rinnovato ogni 12 mesi. Lo Steering Board è composto da 7 membri: 4 rappresentanti dell’Industrial Innovation Committee 1 rappresentante del Dissemination Committee 1 rappresentante del Public Research Committee 1 rappresentante del Territorial Development Committee In fase di presentazione della domanda di agevolazione e fino all’effettiva costituzione dell’ATS e dei relativi comitati, i tre soggetti promotori costituiscono uno Steering Board provvisorio al fine di redigere il Piano Strategico del Cluster e raccogliere ed esaminare le richieste di partecipazione al Cluster stesso.


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