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PubblicatoDiamante Federici Modificato 10 anni fa
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Lalbero di Natale
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Questo Natale, desidero essere il tuo Albero, Signore, con i rami ben verdi e freschi, alimentato dalla linfa della tua vita divina. Piantato su una croce di legno, simbolo della tua crocifissione e morte, mi terrò diritto e non cadrò sotto i colpi delle difficoltà e le crisi della vita, dal momento che il mio sostegno si ritrova in Te e non in me. Questo Natale, desidero essere il tuo Albero, Signore, con i rami ben verdi e freschi, alimentato dalla linfa della tua vita divina. Piantato su una croce di legno, simbolo della tua crocifissione e morte, mi terrò diritto e non cadrò sotto i colpi delle difficoltà e le crisi della vita, dal momento che il mio sostegno si ritrova in Te e non in me.
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A tua immagine la mia forma sarà triangolare, riflesso della tua Santissima Trinità, e se un ramo fuoriesce troppo, rendimi pronto ad accorciarlo subito: sarà meno doloroso.
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Comincerò subito a ripulire il suo tronco e i suoi rami da ogni impurità, a liberarlo da tutto ciò che lo abbruttisce: legoismo, linvidia, lincomprensione, lorgoglio, la superbia che, senza che me ne renda conto, vi crescono sopra come dei parassiti.
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Come ricordo di tutte le stelle che brillarono nella notte benedetta in cui nascesti, lo riempirò di colori e di luci perché siano un riflesso per tutti della gioia che tu sei venuto a portare al mondo.
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Sceglierò il giallo più bello e più brillante come segno della mia lode per il sole, che sorge ogni giorno, per le stelle e i tramonti, per tutte le meraviglie del mondo che tu hai creato per noi, o Signore onnipotente.
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Concedimi, Signore, ciò di cui ho più bisogno e che non so chiederti: la pazienza, lumiltà e la prudenza per non offendere mai nessuno.
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Porrò su di esso il rosso perché sia segno del tuo amore per me e dellamore che devo al mio prossimo. Regna sempre nel cuore della mia famiglia.
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Vi porrò anche lazzurro come segno del perdono che ti chiedo. Perché non ho saputo sempre esserti fedele, perché non so dare né perdonare, perché pur vedendo la luce preferisco le tenebre. Perdono, Signore, perché pur conoscendoti non ti rendo testimonianza.
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Da ultimo vi porrò il colore bianco: sarà per dirti il mio grazie per ciò che mi concedi ogni giorno: la salute, il benessere, la gioia. Grazie anche per le infermità, le pene e le sofferenze. Grazie perché mi chiami continuamente più vicino a Te.
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Concedimi, Signore, la gioia di rimanere sempre unito a Te.
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E sulla punta, con la luce più intensa, porrò una stella perché mi illumini sempre: sarà la mia fede. Una fede adulta, incrollabile, crescente, alimentata dalla tua eucaristia e dalla tua parola in modo che tutti coloro che mi avvicinano possano sentire la tua presenza.
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