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ECONOMIA AZIENDALE E RAGIONERIA GENERALE (gruppo a-k)

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1 ECONOMIA AZIENDALE E RAGIONERIA GENERALE (gruppo a-k)
Prof. Mario Carrassi

2 Testi di riferimento CASSANDRO P.E., Trattato di Ragioneria, Cacucci, Bari, 1992 (pagg. 9-53, pagg , pagg ). AA.VV. Lezioni di Economia Aziendale, Giappichelli, Torino, 1996, Parte I (escluso cap. 4); parte II, parte III, parte IV (solo capp. 5 e 6) DI CAGNO N., Calcolo commerciale, Cacucci, Bari, 2010 (parte I, cap. 3; parte II; parte III, capp. 1 e 2). Letture specialistiche di contabilità generale consigliate: MARCHI L. (a cura di), Introduzione alla contabilità d'impresa, Giappichelli, Torino, 2007 Materiale didattico fornito durante il corso delle lezioni.

3 PROPOSIZIONE DI BASE DELL’ECONOMIA
Per soddisfare i propri bisogni le persone, aggregate in istituti, svolgono l’attività economica impiegando i fattori di produzione. Bisogni Attività economica Istituti Fattori di produzione VEDERE DA CODA pag. 16

4 PERSONE (Istituti) BISOGNI ATTIVITÀ ECONOMICA RISORSE
L’ ATTIVITA’ ECONOMICA E’ UN’ATTIVITA’ DI INTERMEDIAZIONE TRA LE RISORSE SCARSE E IL SODDISFACIMENTO DEI MUTEVOLI ED ILLIMITATI BISOGNI UMANI ESSA SI MANIFESTA NELL’ ATTIVITA’ DI PRODUZIONE E DI CONSUMO DI BENI ECONOMICI Coda Beni economici: beni utili per il soddisfacimento dei bisogni e scarsi rispetto alle esigenze espresse dalle persone Istituti: famiglie, Imprese e Pubbliche Amministrazioni Un bisogno può essere soddisfatto da diversi beni caratterizzati da forte dinamismo: - Primari - Fungibili - Voluttuari - Differenziabili - Complementari - Commodities

5 Vestiario, nutrizione, alloggio, arredamento essenziale
I bisogni Beni di lusso , auto di prestigio, abbigliamento firmato I bisogni sono suscitati dal perseguimento di fini e variano in funzione del reddito disponibile. Si dispongono in una gerarchia, esistono processi di apprendimento, manifestano forte dinamismo coda pag.22 Tempo libero, istruzione, trasporto, informazione Vestiario, nutrizione, alloggio, arredamento essenziale

6 RELAZIONI TRA BISOGNI E ATTIVITA’ ECONOMICHE
BENI ECONOMICI CIBI, BEVANDE, IGIENE ABITI, TESSUTI, CALZATURE CASE, MOBILI, ARREDI, AUTOBUS, BICICLETTE, TRENI, DIAGNOSI, TERAPIE, SANITA’ SCUOLE, UNIVERSITA’, LEZIONI VIGILANZA, ORDINE PUBBLICO BISOGNI ELEMENTARI NUTRIZIONE ABBIGLIAMENTO ALLOGGIO TRASPORTO SALUTE ISTRUZIONE SICUREZZA TELEFONI, FAX, FIBRE OTTICHE STAMPA, RADIO, TELEVISIONE CREDITO, SERVIZI FINANZIARI ALTA VELOCITA’, AEREI, METRO POLICLINICI, COMUNITA’ TERAPEUTICHE PUBBLICITA’, PROPAGANDA COSMESI, ABBIGLIAMENTO FIRMATO DISCOTECHE, PARCHI DI DIVERTIMENTO RISTORANTI, FAST FOOD, CATERING VIAGGI, ALBERGHI, GUIDE TURISTICHE SPORT, COLLEZIONISMO, HOBBY MUSEI, TEATRI, CINEMA, LIBRI, DISCHI BISOGNI DI ORDINE SUPERIORE COMUNICAZIONE INFORMAZIONE PAGAMENTI MOBILITA’ ASSISTENZA IMMAGINE APPARENZA DIVERTIMENTO RISTORAZIONE TURISMO TEMPO LIBERO ARTE E CULTURA Bastia 8 complessità dei bisogni, più bisogni combinati, teno puntuale pulito, detersivo efficace biodegradabile, specializzazione 15

7 La specializzazione economica
Il processo di specializzazione economica realizza la scissione tra produzione e consumo che diventano attività proprie di istituti distinti. Lo sviluppo dei processi di specializzazione accompagna nel tempo l’evoluzione di tutti i sistemi sociali. CODA 32 si parte da una condizione di autoconsumo, evoluzione specializzazione economica

8 lo scambio Lo scambio, sia nella forma del baratto...
...sia in quella dello scambio monetario... ...è una relazione che confronta le esigenze di una parte con le capacità dell’altra di farvi fronte. CODA pag.54 prezzo = valore monetario attribuito alle condizioni di produzione acquisite. Per i beni e servizi oggetto di scambio si formano Mercati, vasti insiemi materiali o immateriali di negoziazioni omogenee. L’ambiente di impresa è caratterizzato dalla dinamica della domanda e dell’offerta dei beni economici scambiati Lo scambio contribuisce all’efficienza sia della produzione sia del consumo e ne favorisce la separazione Si ha scambio monetario quando il corrispettivo di un bene o servizio è moneta o credito monetario determinato dal prezzo unitario per la quantità

9 è un’unità di misura dei fatti economici
Il ruolo della moneta Regola e semplifica lo scambio è un’unità di misura dei fatti economici (esprime il valore numerario) La moneta Bastia38 coda 55 Esprime la capacità di acquisto e permette di accumulare valore per scambi futuri (risparmio)

10 Attività economica Il fine generale delle aziende è il soddisfacimento dei bisogni economici umani attraverso lo svolgimento dell’attività di produzione e di consumo di beni economici (attività economica). L’attività economica deve essere svolta nel rispetto delle condizioni di efficienza (legge del minimo mezzo) e di efficacia. Condizioni fondamentali per l’esercizio dell’attività economica sono: la continuità nell’offerta di output a fronte di esigenze permanenti o ricorrenti; l’innovazione economica, ossia la ricerca e la sperimentazione di nuove e più convenienti modalità di svolgimento delle produzioni e dei consumi; Coda, di cagno, bastia pag16 lo sviluppo di competenze specifiche e professionali; il coordinamento delle attività che richiedono più persone (teamwork) L’unità economica di aggregazione di questi elementi è l’azienda che realizza le condizioni utili a soddisfare i bisogni umani

11 Il principio di efficienza
L'efficienza è il rapporto tra gli obiettivi raggiunti e le risorse impiegate per il loro raggiungimento. Principio del minimo mezzo o del massimo risultato. Lo svolgimento di ogni attività economica deve rispettare una condizione di efficienza elevata e crescente nel tempo. In tal modo si riesce: a individuare modalità più convenienti di svolgimento dell’attività economica. a limitare lo spreco di tempo e di risorse, attraverso l’innovazione e l’ottimizzazione delle modalità di svolgimento dell’attività economica. a migliorare la propria posizione competitiva. a remunerare convenientemente il capitale investito ed il lavoro.

12 Il principio di efficacia Da ciò nascono sfide per:
L'efficacia é la capacità dimostrata di realizzare gli obiettivi Da ciò nascono sfide per: 1.- stabilirli 2.- capire chi li definisce: i soggetti che fanno parte dell'organizzazione attraverso rapporti di potere e / o processi di negoziazione 3.- orientare verso di essi i comportamenti dei diversi attori: creare una situazione desiderabile cui tende l'organizzazione un modello della realtà al quale ci si ispira 4.- trasmetterli alle componenti dell'organizzazione facendoli condividere o usando il potere gerarchico e altri interventi organizzativi

13 efficacia / efficienza
Efficacia ed Efficienza non sempre sono correlate A B C Efficacia Efficienza CODA PRINCIPIO DEL MINIMO MEZZO (RISORSE SCARSE) FINE PRIME 2 ORE Posso dire che: A è migliore di B perché a pari efficienza è più efficace C è migliore di B perché a pari efficacia è più efficiente Ma tra A e C cosa dico ?

14 L’ATTIVITA’ ECONOMICA
L’ attività di produzione e consumo di beni economici, con riguardo ai sistemi economici progrediti, si svolge secondo una vasta gamma di operazioni: trasformazione fisico-tecnica negoziazione di lavoro e di capitale proprio VEDERE DA CODA 16 Sia per la produzione che per il consumo, non coincide con la produzione Capitale proprio e lavoro condizioni primarie di produzione Scambi monetari Progettazione struttura organizzativa e gestione del personale Raccogliere elaborare dati e informazioni utili per conoscere e programmare l’attività dell’azienda. negoziazione di beni, di capitali e di rischi specifici organizzazione rilevazione e informazione

15 economia aziendale/economia politica
studia le differenze tra aziende e il funzionamento interno delle stesse studia i problemi di equilibrio del sistema economico nel suo insieme economia politica

16 Economia politica studia le attività economiche nel loro complesso e analizza i sistemi economici nella loro unità: Per es.: economie regionali, nazionali, internazionali L’oggetto di osservazione è il sistema economico generale di una collettività del quale le aziende sono gli elementi Cassandro pag.13 “Affronta i problemi dall’alto”, elaborando le conoscenze e le teorie economiche utili per il governo (la politica economica) degli aggregati territoriali, nazionali e internazionali

17 Economia aziendale In principio si concentra sugli aspetti quantitativi dei fatti aziendali sotto il nome di Ragioneria. (“La Ragioneria” Fabio Besta 1909) Si afferma la necessità di una costruzione unitaria della scienza dell’amministrazione delle aziende. “scienza che studia le condizioni di esistenza e le manifestazioni di vita delle aziende” (“Il reddito d’impresa” Gino Zappa 1937) Prime trattazioni di pratica mercantile, di contabilità,di calcolo comm.le nel 13 secolo. Il carattere empirico durò sino alla fine del 1800 quando furono create le prime scuole superiori di studi economici e commerciali che contribuirono ad una iniziale sistemazione teorica delle discipline aziendali. Nel 1927 Gino Zappa affermò che “la scienza che studia le condizioni di esistenza e le manifestazioni di vita delle aziende è l’economia aziendale”. Metodo deduttivo dal principio generale ed astratto (teoria) al fatto particolare Metodo induttivo dall’osservazione del fatto alle conoscenze astratte e teoriche, si tiene conto dell’osservazione della realtà mira a dare norme e precetti per la razionale condotta delle aziende. si orienta su casi singoli e propone soluzioni adatte sulla base delle caratteristiche, dei valori, della storia e dei soggetti che compongono la singola azienda.

18 Economia aziendale L’ economia aziendale ha le seguenti caratteristiche, proprie anche dell’ economia politica: -è una scienza empirica (metodo deduttivo/induttivo); -è una scienza positiva (interpreta la realtà); -è una scienza normativa; -è una scienza sociale (analizza i comportamenti degli individui nella prospettiva del loro agire economico.)

19 L’ ECONOMIA AZIENDALE: I PRINCIPI GENERALI
L’economia aziendale osserva i fenomeni economici nelle manifestazioni delle aziende singole, delle classi e degli aggregati particolari di aziende, così come dell’ambiente in cui le aziende operano. L’economia aziendale elabora le conoscenze e le teorie economiche utili per il governo delle aziende di ogni ordine di istituto: famiglie, imprese, istituti pubblici territoriali.

20 Rilevazione (ragioneria)
L’economia aziendale studia il sistema degli accadimenti d’azienda che sono riconducibili ai grandi aggregati dei processi di: Aspetto oggettivo, contenuto operazionale dell’attività amministrativa Aspetto soggettivo, definizione degli organi e identificazione delle relazioni e delle funzioni degli stessi Aspetto cognitivo, sistema delle rilevazioni quantitative, contabili o statistiche, dei fatti di gestione aziendale Gestione Organizzazione Vedi culasso pag.5 e ss coda Rilevazione (ragioneria)

21 L’OGGETTO DELL’ECONOMIA AZIENDALE
L’Economia aziendale ha per oggetto l’azienda, ossia l’ordine economico (il sistema degli accadimenti economici) di tutti gli istituti nei quali si svolgono attività significative di produzione e di consumo di beni economici. Si considerano particolarmente rilevanti tre classi di istituti: LE FAMIGLIE LE IMPRESE GLI ISTITUTI PUBBLICI TERRITORIALI Coda

22 Istituti e Aziende Un istituto si presenta come complesso di elementi e di fattori, di energie e di risorse personali e materiali. Esso è duraturo…, dinamico…, è ordinato secondo proprie leggi anche di varia specie (fisiche, sociologiche, economiche, religiose, ecc.) e in multiforme combinazione…, è un’unità per i rapporti che lo costituiscono,… con vincolo degli elementi e fattori a carattere di complementarità per essere rivolti ad un fine comune,… è autonomo ma di un’autonomia relativa per i nessi con le altre componenti della società umana. La ricerca intorno ad un istituto è necessariamente di tipo interdisciplinare”. (C. Masini, 1979) Gli Istituti sono Insiemi di elementi, di fattori, di energie e di risorse materiali ed immateriali che perseguono il fine dei loro membri in modo dinamico, ordinato, ed autonomo. L’attività economica si svolge per mezzo dell’azienda, ossia dell’ordine strettamente economico di un istituto: Istituti Aziende Impresa Azienda di produzione Famiglia Azienda di consumo Istituti pubblici Azienda composta pubblica Enti non profit Azienda non profit Processi di consumo e processi di gestione patrimoniale Complessa realizzazione del progresso sociale e spirituale dei membri dell’istituto Produzione di rimunerazioni monetarie e di altra specie Coda Perseguono obiettivi sociali diffondendo determinati valori Azienda di erogazione

23 La dimensione economica degli istituti
Famiglie Enti pubblici Imprese fini non economici fini economici

24 Unità economica di Produzione e Consumo
Specializzazione Divisione del lavoro Azienda di erogazione Azienda di produzione Operazioni di scambio in cui i mezzi monetari hanno radice nell’ attività produttiva attraverso la remunerazione del lavoro e del capitale. Non può esserci consumo senza produzione e viceversa.

25 Le tipologie aziendali: le aziende di produzione (imprese)
La produzione è una creazione di utilità economiche che può avvenire in vario modo In funzione della natura specifica dell’ attività produttiva svolta Le aziende di produzione derivata Le aziende di produzione originaria sono quelle nelle quali l’ attività svolta è alla base delle altre attività produttive (beni così come in natura). aziende industriali Aziende minerarie ed estrattive Di cagno Cassandro aziende mercantili aziende di servizi Aziende agrarie aziende finanziarie

26 Le tipologie di imprese (segue)
Le aziende di produzione derivata: aziende industriali trasformano le materie prodotte dalle aziende di produzione originaria ottenendo beni che sono destinati al consumo o a successive trasformazioni; aziende mercantili , che attuano il processo distributivo, acquisendo beni dalle aziende produttrici per rivenderli ad altre aziende che debbono consumarli o impiegarli in altra attività produttiva o collocarli sul mercato dei consumatori finali; aziende di servizi, la cui attività consiste nell’offerta di beni immateriali (aziende di trasporto, aziende di assistenza tecnica, aziende telefoniche, ecc); aziende finanziarie, facilitano il movimento finanziario e le correlazioni tra aziende di consumo e aziende di produzione. Rientrano in tale categoria le aziende bancarie e le aziende assicuratrici).

27 L’ azienda di erogazione deve cercare fuori dal proprio ambito i mezzi monetari necessari per soddisfare il suo programma di bisogni. AZIENDA DI EROGAZIONE MONETA BISOGNI

28 Aziende di erogazione Tipologie aziendali(segue)
beni e servizi beneficiari aziende di consumo sono quelle aziende in cui i mezzi sono destinati al soddisfacimento dei bisogni delle persone che fanno parte del sistema aziendale ad es. famiglia, associazioni (culturali, sportive, politiche), Stato, Province, Comuni. aziende di erogazione in senso stretto sono quelle in cui i soggetti destinatari della attività di consumo si trovano all’esterno del sistema aziendale ed ottengono i beni a titolo gratuito o pagando un prezzo simbolico (prezzo politico). Si pensi alle fondazioni, agli istituti di ricerca, alle organizzazioni di volontariato, agli enti di beneficenza, alle imprese sociali (aziende non profit). beni e servizi beneficiari

29 enti pubblici territoriali
Reddito da lavoro del capo famiglia o di altri componenti della famiglia famiglia Reddito d’ impresa del capo famiglia o di membri della famiglia Reddito della gestione patrimoniale enti pubblici territoriali Tributi Imprese pubbliche Gestione patrimoniale

30 Aziende di produzione/aziende di erogazione
Servizi forniti dai partecipanti alla produzione Salari, interessi, profitti, tributi Aziende di Produzione Aziende di Erogazione Risparmio Acquisti di beni e servizi Beni e servizi prodotti e venduti Di cagno

31 I FATTORI DI PRODUZIONE
ogni elemento che direttamente o indirettamente l’azienda trae dall’ambiente per alimentare la sua attività economica TRASFORMAZIONE ECONOMICA (processo produttivo) + = CAPITALE LAVORO Fattori produttivi generici (denaro e disponibilità finanziarie) BENI E SERVIZI Fattori produttivi specifici (beni e servizi) Di cagno Marchi pag 6 Fattori produttivi a fecondità semplice (p.e. materie prime) Fattori produttivi a fecondità ripetuta (p.e. impianti, macchinari)

32 di approvvigionamento
Processo Produttivo Mercato dei fattori produttivi complesso di azioni coordinate che consentono la trasformazione di fattori produttivi in output Mercato di sbocco di approvvigionamento dei capitali Acquisizione dei fattori produttivi Processi di Trasformazione Economica Favotto? Fine seconda lezione input output Vendita prodotti e sevizi materie prime impianti lavoro e servizi denaro

33 Ogni azienda può essere osservata come un sistema di forze rappresentate da:
i MEZZI, cioè i beni economici destinati alla produzione ed al consumo; le PERSONE, ossia gli individui che a vario titolo partecipano all’attività aziendale; l’ORGANIZZAZIONE, ossia la componente immateriale che combina le risorse individuando le azioni da coordinare, distribuisce le mansioni ed i compiti, attribuisce le responsabilità. Vedi Favotto per teoria su Bertalanffy pag 14 Cassandro Le forze del sistema azienda sono: strumentali; complementari; interdipendenti. S = ƒ(M,P,O)

34 L’impresa è un sistema economico dinamico sociale aperto
Complesso di molteplici elementi che interagiscono tra loro e sviluppano una forte interdipendenza nello spazio e nel tempo In quanto svolge l’attività economica di produzione economico un sistema In quanto evolve per mutamenti e rigenerazione degli elementi che lo compongono dinamico Dove le persone sono riunite in strutture sociali con una cultura comune ed in cui i rapporti con l’ambiente esterno sono fondamentali per la durabilità del sistema sociale aperto Perché la prevedibiltà del comportamento è bassa o assente poiché caratterizzata dall’incertezza Composto da un elevato numero di elementi con elevate relazioni reciproche che impediscono di considerare come significativi i rapporti tra due o più elementi Da quanto fin qui detto emerge che L’azienda è una reatà complessa che necessita di un approccio adeguato a risolvere tale complessità. La teoria dei sistemi è attribuita allo studioso americano L. Von Bertalanffy vedi favotto pag 14 Vedi bastia pag74 Sistema= complesso di molteplici elementi in interazioni tra loro che si presentano in reciproca interdipendenza nello spazio e nel tempo Sistema anche finalistico= finalizzato alla soddisfazione dei bisogni umani Sitema socio tecnico elementi umani e tecnici TEAM = togethere each achieve more probabilistico complesso

35 Il sistema impresa ed il suo ambiente
sociale ambiente culturale Mercati di acquisizione Mercati di sbocco ambiente politico istituzionale lavoro tecnologie materie fonti di capitali prime energia IMPRESA ambiente naturale beni o servizi ambiente tecnologico Ambiente generale Ambiente specifico Brusa giappichelli di cagno Ambiente naturale verso su ambiente economico

36 Le sfide ambientali Competizione globale Turbolenza organizzativa
Gestione dell’informazione e della conoscenza E-commerce Crescita demografica Diversità Draft Etica e responsabilità sociale (CSR) “La maggior parte dei manager oggi ha la sensazione di volare in un aereo che sta al tempo stesso costruendo” (Management Review)

37 Freeman’s stakeholder perspective...
clienti Conferenti di capitale proprio fornitori impresa finanziatori Lavoratori dipendenti …………… Collaboratori esterni Cittadini Amministratori e funzionari pubblici

38 Defining Sustainability
Sustainable development is development that seeks to meet the needs and aspirations of the present without compromising the ability to meet those of the future. World Commission on Environment and Development (1987). Our common future. New York: Oxford University Press.

39 Business and Sustainability

40 Emergent sustainability challenges…
Social Environmental Climate Change Global Warming Loss of Ecosystem Services Child Labour Human Rights

41 The perspective of markets
Ethical consumerism Green consumerism

42 output input - prestatori di lavoro - conferenti di capitale proprio
retribuzioni rimunerazioni di capitale proprio IMPRESA output input S=(P,M,O) beni venduti costi capitale conferito a terzi interessi e rimborsi di capitale di terzi tributi consenso e competizione -clienti -fornitori conferenti capitale di prestito destinatari di capitale Stato concorrenti -ricavi beni e servizi capitale di prestito rimunerazioni e rimborsi di capitale fornito a terzi beni pubblici consenso e competizione Coda pag.87 portatori di interessi istituzionali KL Portatori di interessi non istituzionali, stato fornitori clienti e sin generale i soggetti esterni all’azienda Sistema aperto autocorrettivo per evitare entropia (degrasdazione) regolato da da nmeccanismi di retro azioni feed back e feed forward

43 La finalità principale dell’impresa è la creazione durevole di valore, in termini di produzione e di equa distribuzione di ricchezza L’impresa esiste per soddisfare i bisogni espressi dal mercato. L’output che l’impresa realizza assume valore solo in quanto esista un soggetto disposto a pagare un prezzo in cambio di quel bene. Si ha convenienza economica quando il valore degli output del processo di produzione economica è superiore alla somma del valore degli input (creazione di ricchezza) Di cagno Sul collegamento con l’Economicità vedi Favotto pag 17 Una misura della creazione di ricchezza è il Valore Aggiunto che è dato dalla differenza positiva di valore tra gli output collocati sul mercato e le risorse consumate nel processo di produzione economica. Il valore aggiunto viene poi distribuito per remunerare i fattori di produzione (CAPITALE, LAVORO, STATO) che partecipano al processo produttivo

44 IL PRINCIPIO DI ECONOMICITA’
Attitudine a vivere senza interventi di sostegno e di copertura Attitudine a durare nel tempo in un ambiente mutevole AUTONOMIA DURABILITA’ - Condizione di funzionamento dell’azienda. - Perseguimento contemporaneo di più fini economici. - Rispetto simultaneo di un insieme di condizioni di svolgimento dell’azienda. Vedi coda ECONOMICITA’

45 ECONOMICITA’:CONDIZIONI DA RISPETTARE SIMULTANEAMENTE
EQUILIBRIO REDDITUALE S Componenti positivi di reddito = S Componenti negativi di reddito in relazione al tempo: breve/lungo in relazione all’oggetto: aziendale o di gruppo EQUILIBRIO MONETARIO gestione finanziaria compatibile con l’equilibrio reddituale: l’azienda deve perseguire l’equilibrio reddituale conservando sempre la capacità di far fronte agli impegni di pagamento CONGRUITA’ DEI PREZZI COSTO E DEI PREZZI RICAVO retribuzioni dei prestatori di lavoro remunerazione dei conferenti di capitale-risparmio - FLESSIBILITA’ - INNOVAZIONE - CONOSCENZE EFFICIENZA - QUALITA’ - COMPETENZE COOPERAZIONE - ETICA - ……………

46 Dimensione competitiva Dimensione sociale
Dimensione economica Economicità Condizione da rispettare per perseguire le finalità generali d’azienda INNOVAZIONE INNOVAZIONE Dimensione competitiva capacità di soddisfare i bisogni dei clienti Dimensione sociale capacità di rispondere alle attese dei collaboratori Vedere coda pag. 183

47 la componente personale S = ƒ(M,P,O)
il SOGGETTO ECONOMICO è rappresentato dalle persone o dall’insieme di persone che assumono le decisioni fondamentali e che di fatto governano e controllano l’impresa concepisce il progetto aziendale; conferisce, in tutto o in parte, i mezzi necessari per la sua realizzazione; predispone la struttura aziendale; organizza il suo funzionamento livello volitivo Di cagno livello direttivo/amministrativo livello esecutivo

48 L’ORGANISMO PERSONALE
L’organismo personale è l’insieme delle persone che, con il proprio lavoro, partecipano direttamente allo svolgimento dell’attività economica dell’istituto. Si qualifica in termini di variabili individuali (valori, bisogni, competenze professionali) e di variabili sociali (relazioni interpersonali). coda La dimensione, la dinamica, la composizione e la flessibilità dell’organismo personale determinano la sua flessibilità al variare degli altri elementi della struttura aziendale

49 La scala dei bisogni di Maslow
B. di realizzazione Bisogni di stima Bisogni di socialità Coda pag Bisogni di sicurezza Bisogni elementari

50 L’ASSETTO ISTITUZIONALE
Soggetti meccanismi e strutture che regolano le correlazioni tra contributi e ricompense e di esercizio del governo economico Contributi Ricompense Prerogative di governo economico Coda pag. 92 Scelte di assetto istituzionale Scelte di configurazione delle combinazioni produttive Scelte di assetto tecnico Scelte di assetto organizzativo Scelte di organismo personale Scelte relative alla configurazione e alla destinazione del patrimonio L’assetto istituzionale fa riferimento ai soggetti primari e alle regole del gioco fondamentali dell’istituto e dell’azienda, proprio per questo motivo deve essere visto come elemento sovraordinato della struttura aziendale

51 oggetto della gestione
Al soggetto economico competono le prerogative di governo economico, ossia le decisioni in merito a: oggetto della gestione  struttura degli organi rappresentativi del soggetto economico, definizione dei relativi compiti e nomina delle persone componenti  misura del capitale proprio  modalità di remunerazione del capitale proprio e del lavoro Coda   politiche e piani generali di gestione, di organizzazione e di rilevazione   operazioni di fusione e concentrazione di più aziende

52 Soggetto Economico governo aziendale potere di gestione
(principi, istituzioni e meccanismi regolatori) Imprenditorialità Managerialità potere di gestione (livello direttivo - amministrativo) potere di comando (livello volitivo) Di cagno

53 Strutture legali d’impresa
Soggetto Giuridico “soggetto a cui fanno capo i diritti e le obbligazioni derivanti dall’attività economica d’impresa.” Strutture legali d’impresa impresa individuale impresa familiare Forma individuale La scelta della forma aziendale dipende da svariate considerazioni sia di natura soggettiva e psicologica che di natura oggettiva. Motivazioni di carattere finanziario. Disponibilità a condividere la gestione aziendale con potenziali soci. società in nome collettivo personali società in accomandita semplice Vedi dal marchi Forma societaria società a responsabilità limitata di capitali società per azioni società in accomandita per azioni cooperative

54 Soggetto economico e soggetto giuridico
Forma giuridica Impresa individuale Società di persone Società di capitali Soggetto giuridico Titolare Società Soci Società Soci (di riflesso) Autonomia patrimoniale Assente Imperfetta Perfetta Soggetto economico Tutti i soci “amministratori” con potere di comando e di indirizzo (nella s.a.s. esclusi gli accomandanti) Soci detentori del capitale di comando e amministratori legittimati dalla proprietà

55 SISTEMI DI AMMINISTRAZIONE E CONTROLLO
SOCIETA’ PER AZIONI SISTEMI DI AMMINISTRAZIONE E CONTROLLO In alternativa al modello tradizionale (caratterizzato dalla presenza del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale), lo statuto può adottare: il modello monistico; il modello dualistico. SISTEMA TRADIZIONALE SISTEMA DUALISTICO SISTEMA MONISTICO IN OGNI CASO IL CONTROLLO CONTABILE è AFFIDATO A PROFESSIONISTI ESTERNI

56 S.P.A. MODELLO TRADIZIONALE
Prevede la presenza di un Consiglio di amministrazione, nominato dall’assemblea degli azionisti, cui è affidato il potere di gestione, e da un Collegio sindacale che rappresenta l’organo di controllo della società e i cui membri sono nominati dall’assemblea degli azionisti. AMMINISTRAZIONE CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE O AMMINISTRATORE UNICO CONTROLLO SULLA AMMINISTRAZIONE COLLEGIO SINDACALE

57 CONSIGLIO DI SORVEGLIANZA
S.P.A. MODELLO DUALISTICO (Germania) L’Assemblea nomina un Consiglio di sorveglianza (almeno 3 membri, che restano in carica 3 anni) Il Consiglio di sorveglianza nomina un Consiglio di Gestione (che resta in carica fino a 3 anni) Requisiti di indipendenza previsti per i membri del Consiglio di sorveglianza Il Consiglio di sorveglianza ha molti poteri AMMINISTRAZIONE CONSIGLIO DI GESTIONE CONTROLLO SULLA AMMINISTRAZIONE CONSIGLIO DI SORVEGLIANZA Il consiglio di sorveglianza è l'organo centrale del modello dualistico. Viene eletto dall'assemblea e dura in carica tre anni. I membri devono essere almeno tre, sono rieleggibili e possono essere revocati, anche senza giusta causa (salvo, in quest'ultimo caso, il diritto al risarcimento del danno). È un organo peculiare in quanto riunisce in sé delle competenze che nel modello tradizionale sono demandate all'assemblea ed alcune proprie del collegio sindacale Il consiglio di gestione ha l’esclusiva responsabilità della gestione e direzione dell’impresa e compie tutte le operazioni necessarie per l’attuazione dell’oggetto sociale

58 COMITATO PER IL CONTROLLO DELLA GESTIONE
S.P.A. MODELLO MONISTICO (Gran Bretagna) L’Assemblea nomina il Consiglio di Amministrazione Il CdA nomina al suo interno il Comitato di controllo sulla gestione Almeno 1/3 dei membri del CdA e tutti i membri del Comitato di controllo devono avere requisiti di indipendenza. N.b. i controllori sono emanazione degli stessi soggetti controllati. AMMINISTRAZIONE CONSIGLIO DI GESTIONE COMITATO PER IL CONTROLLO DELLA GESTIONE CONTROLLO SULLA AMMINISTRAZIONE Il sistema monistico, di ispirazione anglosassone, prevede un consiglio di amministrazione, cui spetta la gestione dell’impresa, che nomina al suo interno un comitato di controllo che esercita non il controllo contabile, bensì il controllo sul corretto esercizio dell’amministrazione. A differenza del modello tradizionale (in cui l’assemblea elegge separatamente gli organi di amministrazione e di controllo) nel modello monistico i controllori sono emanazione degli stessi soggetti controllati.

59 CORPORATE GOVERNANCE INSIEME DI PRINCIPI, ISTITUZIONI E MECCANISMI CHE REGOLANO L’ESERCIZIO DEL POTERE DI GOVERNO DI UN’ IMPRESA. LE REGOLE DI GOVERNANCE DETERMINANO LE PIU’ IMPORTANTI DECISIONI DELL’IMPRESA, CONSENTONO UN EFFICACE ESERCIZIO DEL POTERE ED IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI

60 I modelli di Corporate Governance
stabile variabile STABILITÀ Impresa padronale Impresa consociativa grado di identificazione Public Company unitaria articolata Articolazione della compagine azionaria Giappichelli, Donna, favotto Governance: principi isitituzioni e meccanismi che regolano l’esercizio del potere di governo dell’impresa. Compagine proprietaria potere di influenza

61 Impresa padronale - Il soggetto economico coincide con la figura dell’imprenditore - L’obiettivo dell’impresa e la massimizzazione del profitto nel rispetto dei valori extraeconomici, dell’orizzonte temporale (breve lungo periodo) e della propensione al rischio. Vantaggi: Rischi: natura imprenditoriale debolezza finanziaria dedizione elevato costo del capitale agilità decisionale e flessibilità operativa debolezza manageriale successione dell’imprenditore

62 Public company polverizzazione della proprietà del capitale
separazione tra proprietà e management - l’obiettivo dell’impresa è massimizzare il valore del capitale Vantaggi: Rischi: disponibilità di capitale opportunismo del management elevato frazionamento del rischio distruzione di ricchezza miopia gestionale ridotto costo del capitale basso livello di investimenti redditizi management professionale

63 Impresa consociativa Il soggetto economico è formato da un nucleo stabile e ristretto di azionisti che esercitano il potere di governo. - L’obiettivo dell’impresa è assicurare continuità dell’impresa e la crescita. Vantaggi: Rischi: bassa redditività alta stabilità del capitale rischio di inefficienza flessibilità finanziaria alto conservatorismo e prudenza basso costo del capitale controllo sul management lentezze decisionali cogestione crescita patologica

64 CONCLUSIONI IL PROCESSO DI GLOBALIZZAZIONE IN ATTO, ANPLIA ED INTENSIFICA LA COMPETIZIONE TRA LE IMPRESE E DETERMINA L’EVOLUZIONE DI TUTTI I MODELLI DI CORPORATE GOVERNANCE VERSO FORME CONVERGENTI DI GOVERNO. SI SVILUPPANO IN TAL MODO MODELLI DI GOVERNANCE INTERMEDI CHE RACCOLGONO LE ISTANZE DEI MERCATI E DEGLI STAKEHOLDER PER PRODURRE RISULTATI DUREVOLI ED ETICAMENTE PIU’ EFFICACI

65 Le strategie di sviluppo dell’impresa la matrice di Ansoff
Prodotti Attuali Nuovi Penetrazione del mercato Sviluppo dei prodotti Diversificazione Sviluppo del mercato Mercati Attuali Nuovi

66 Le strategie di sviluppo dell’impresa
Crescita interna Attuata attraverso investimenti in fattori a fecondità semplice o ripetuta, finanziati con il ricorso a mezzi di origine esterna o all’autofinanziamento Acquisizione di nuova tecnologia Ottimizzazione della localizzazione Atmosfera di cambiamento positiva per l’organizzazione Attuata mediante aggregazione che si traducono in forme di integrazione (fusioni, acquisizioni) o in forme di cooperazione non competitive (alleanze ed accordi interaziendali) Crescita esterna Rapidità Accrescimento della quota di mercato Superamento di barriere all’entrata Ferraris vol II pag 357 e ss. Facilità di finanziamento Convenienza

67 Le strategie di sviluppo dell’impresa
Economie di costo Economia di scala manageriali, organizzative e finanziarie Economie di scopo Diversificazione del rischio Integrazione a monte Integrazione a valle Sviluppo orizzontale Sviluppo monosettoriale Sviluppo polisettoriale Sviluppo internazionale Sviluppo verticale Nuovi prodotti per i mercati tradizionali Strategie di diversificazione Concentrica Nuovi prodotti con sinergie di marketing e/o tecnico-produttive, ingresso in nuovi mercati Società facenti capo ad un’impresa dominante la cui espansione avviene mediante la partecipazione, il controllo e la gestione di imprese operanti in altri Stati Sviluppo di attività non correlate con le attuali in termini di prodotti, mercati e tecnologie Espansione in altri Paesi con gusti dei consumatori omogenei Orizzontale Conglomerativa Di cagno Sviluppo internazionale del mercato Sviluppo multinazionale della gestione

68 Le aggregazioni aziendali
Gentlemen’s agreements Informali senza strutture convenzionali Distretti industriali Reti di subfornitura Associazioni in partecipazione Joint ventures Di cagno pluralità di aziende indipendenti – intenzione delle parti di organizzare la loro relazione – legami: tecnologici, legami produttivi, legami commerciali. Motivazioni: economia di scala (attività simili), quasi integrazione verticale (attività dissimili ma complementari), di raggio d’azione (attività dissimili e non complementari). Formali relazioni contrattuali o patrimoniali cartelli consorzi Affitto d’azienda Vendita e affitto Gruppi aziendali

69 Modalità di costituzione dei gruppi aziendali
Prerequisiti costitutivi dei gruppi aziendali Pluralità di imprese con autonomia giuridica Struttura societaria delle imprese Legame finanziario attraverso il possesso di partecipazioni di controllo, prevalentemente azionarie Modalità di costituzione dei gruppi aziendali Acquisto di una partecipazione nel capitale di un’impresa preesistente Creazione di una nuova impresa giuridicamente distinta ed acquisizione di una parte o di tutto il suo capitale Di cagno Scorporo d’azienda conferendo autonomia giuridica ed acquisendo una partecipazione Costituzione di una società capogruppo a cui più imprese conferiscono i pacchetti di controllo ed affidano la direzione del gruppo

70 FINALITA’ DEI GRUPPI MOLTIPLICARE IL CAPITALE CONTROLLATO PER EFFETTO DELLE LEVA AZIONARIA DISTRIBUIRE IL RISCHIO IMPRENDITORIALE TRA LE AZIENDE DEL GRUPPO ELUDERE VINCOLI GIURIDICI E FAVORIRE L’ACCESSO A BENEFICI DERIVANTI DALLA NORMATIVA TRASFERIRE IL REDDITO IN CORSO DI FORMAZIONE TRA LE AZIENDE DEL GRUPPO

71 Il controllo nei gruppi
Controllo di diritto = totalità o maggioranza assoluta dei diritti di voto Controllo di fatto = diritti di voto sufficienti per esercitare un’influenza dominante Collegamento = diritti di voto sufficienti ad esercitare un’influenza notevole Controllo indiretto A B C Controllo diretto A B Holding Holding Di Cagno Nel controllo diretto si hanno i cosiddetti gruppi a cascata in cui si può avere una espansione verticale in avanti come nella slide o un’espansione verticale all’indietro con la creazione di una nuova holding Sub-holding

72 Strutture di gruppo A B E F C A B A B C D E C D struttura semplice
Struttura complessa Struttura a catena A B E F C A B A B C D E C D Di cagno


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